NOTE: allora... questa
è la fic per la
150esima commentatrice di Esseri Viventi. Sherlock Lady mi aveva dato
3 tracce come una professoressa di italiano e vorrei promuovere anche
lei come prof, è stata eccellente! Ho scelto la prima, mi ha dato il
video che vedete sotto su cui scrivere a piacere ed io ho scritto
ciò. Siamo al momento di registrazione di Victimized e Until it
break. Chester era malato ma ho idea che Mike abbia stressato così
tanto il poverino per registrare lo stesso che alla fine l'ha
accontentato anche se stava male.
Le traduzioni
dei dialoghi del video un
po' ero riuscita a capirli da sola, un po' mi ha aiutato Giacopinza
(che non so mai come chiamare) e la ringrazio sentitamente perchè me
li ha fatti praticamente due volte!
Si tratta di
qualcosa di molto semplice
e leggero, momenti di vita quotidiana, fluff, cose tenerose. E' dal
punto di vista di Mike perchè so che a Sherlock Lady piace parecchio
il nostro ometto. Ed essendo tratto da un video ed essendo che ho
aggiunto delle parti sul prima e sul dopo, direi che può essere
definito Missing Moment (anche se c'è pure il moment effettivo). Ok,
credo di non avere niente altro.
La prossima fic
su richiesta arriverà
alla 200esima commentatrice se ci arriviamo! (che ambiziosa)
Bene, grazie a
chi commenterà e buona
lettura.
Baci Akane
IL
MIO EROE
So di essere
snervante quando mi ci
metto e questa volta mi sono impegnato davvero un sacco.
La mente vola a
ieri sera, quando l'ho
chiamato a casa per ricordargli che oggi dovevamo assolutamente
registrare le sue parti di Until e Victim. Era tipo la decima volta
che glielo dicevo nell'arco di due giorni.
Prima mi diceva
che stava male e non ce
la faceva ed io non ho fatto altro che dirgli che dobbiamo sbrigarci,
che è tutto pronto e che manca solo lui... così alla fine,
esasperato, mi ha detto che oggi le avremmo fatte a costo di morire.
Per farmi stare zitto, no?
Sono odioso!
'Sei un cazzo
di ossessivo compulsivo
fottuto! Domani la facciamo ti ho detto! Non rompere!'
Non è che
abbiamo proprio litigato ma
non ci siamo nemmeno detti paroline dolci. Ma lo so. Sai, è come
quando so di combinarne una delle mie e so che facendo così lui si
imbestialisce ma io devo farlo e lo faccio.
Ecco.
Puntualmente
accade.
Si arrabbia.
Ma non è
veramente arrabbiato.
Dalla voce che
aveva comunque si
capisce subito che sta male e mi dispiace ma...
'Come stai?'
'Di merda! A
domani!'
Sono uno
stacanovista. Me lo dicono
tutti. Finchè non finisco una cosa e non la perfeziono -ovvio,
riguardante la musica- non mollo. Sono tremendo. Sono come un
martello pneumatico.
E così oggi
arrivo nel nostro studio,
nel nostro appartamento, e convinto che non verrà preparo il
telefono per chiamarlo, a costo di andare a prenderlo a casa!
Però il caffé
lo preparo per due.
Al minuto che
passa senza di lui scrivo
subito a Talinda... se scrivo a lui mi manda a cagare.
'E' partito?'
Lei risponde
subito nonostante
l'orario. Con le gemelline non dormono molto...
'Sì ma non sta
ancora bene, non so
cosa riuscirete a fare...'
Vorrei
scriverle che mi occuperò io di
lui ma sarebbe da stronzo. Non lo sono. Cioè sì ma non a quei
livelli.
'Grazie per
avermelo impacchettato e
spedito!'
Le rispondo. E
lei subito:
'Curalo a
dovere! <3'
Il cuoricino
vicino mi fa ridere. Mi
piace quella donna, non è legata alle regole convenzionali, è fuori
dalle righe e ci vive benissimo, è una delle più aperte di mente.
Del resto faceva la coniglietta di Playboy... una così se non è
aperta e disponibile a tutto chi lo deve essere?
Ricordo che la
prima conversazione con
lei è stata 'io non credo ai legami ed alla fedeltà e tanto meno al
matrimonio. Credo che la gente ha molti tipi di rapporti che sono
comunque validi anche se escono dalle righe. E penso che si possano
coltivare comunque.'
Ma quello che
mi ha stupito davvero è
stato il discorso sulla famiglia.
Una coppia che
non si ama può trovare
la complicità ed uno splendido rapporto lo stesso grazie alla
famiglie ed ai figli... sono loro il collante, per Chester e Talinda.
E poi lei so che fa la sua vita, insomma, non è mai stata una suora.
Hanno questa specie di patto di coppia aperta, è stato così da
subito, entrambi non credono nel matrimonio e nella fedeltà. Lei è
davvero avanti come donna e mentalità, è ammirevole. Ci credo che
Chester l'adora ed io ne sono contento, è sereno con lei. Mi secca
che se la faccia così spesso ma lui è un ninfomane, se ha un buco a
disposizione lo infila!
Fortuna che
ormai gli unici buchi siamo
io e lei!
Nel periodo del
disastro era sempre che
andava con altri ed altre, la cosa mi ha urtato profondamente!
Ora le cose
vanno bene. Vive con lei
per una serie di motivi che sappiamo e poi è la madre dei suoi
figli, i figli lo rendono un vero uomo, lo equilibrano, lo spediscono
dritto in paradiso... lui ha bisogno di essere padre, è per questo
che cerca così spesso quella sensazione. Una sensazione che può
avere solo grazie ad una donna. Meglio che sia una aperta come
Talinda.
La porta si
apre e sbatte con poca
convinzione, da questo capisco che sta male e me ne dispiace però
dobbiamo fare le sue parti, mancano solo quelle e poi possiamo
partire con le altre. Insomma, tenerla così mi sembra proprio una
roba...
La versione
zombiesca di Chez arriva da
dietro e quando varca la porta vedo quanto è a pezzi. Mi sento un
verme strisciante.
Si siede in
tonfo nella sedia vicino
alla mia e si prende il suo bicchiere di caffé, in silenzio lo
sorseggia ed io lo fisso. Ha gli occhiali da sole anche in casa, una
felpa larga ed è cadaverico. No non fare così!
- Come stai? -
Ho il coraggio di
chiedere. Lui grugnisce. Penso che non stia bene.
- Cominciamo...
- Dice piano.
Però prima devo
assicurarmi... mi
avvicino e lui alza la mano fermandomi.
- Sono un
concentrato di germi, non
toccarmi o ti ammali anche tu! Solo che se tu ti ammali non smetti di
lavorare! - Ridacchio. Ha riguardo per me! Significa che non è
arrabbiato. Sollevato gli tocco il ginocchio e l'accarezzo.
- Non sei
arrabbiato? - Lo chiedo con
una vocina sottile e lui mi fissa attraverso le lenti scure,
sicuramente ha l'aria da 'scherzi?'
- E' troppo
faticoso! -
- Ma ce la fai?
-
- Me lo chiedi
ora? Adesso che ci sono
lo faccio! Ho cantato in condizioni peggiori! - Questo è vero, nel
tour di Meteora era in condizioni tremende, povero...
Attacco le web
cam che abbiamo messo in
due zone dello studio per comporre i vari making of e lo faccio
cominciare con Until perchè non deve gridare; si scalda la voce e fa
il suo pezzo, è solo il ritornello, non è una cosa traumatica. La
sua voce non risente delle sue condizioni ed io non so come fa. È
una sua caratteristica.
A parte il modo
in cui canta che resta
invariato, ma la sua stessa voce non cala mai, non ha niente che non
va anche quando sta malissimo. Gli capita di cantare col raffreddore
o con un abbassamento di tono ma lui si scalda, si concentra e quando
comincia a cantare è come sempre!
È pazzesco.
Ho visto
succedere queste cose a
teatro.
Attori
devastati dall'influenza o dal
raffreddore che quando salgono sul palco non hanno nulla e ritornano
a stare male quando scendono. È un fattore mentale e di
concentrazione. Una specie di magia.
A Chester
succede quando canta.
Per questo
insistevo per farla. So che
poteva farla...
Until va con
facilità infatti, si
siede mentre rielaboro ma continuo a riempirlo di complimenti
Gli chiedo se
gli piace quando lo
risentiamo ma lui è davvero messo male, è appoggiato coi gomiti sul
mixer e la testa fra le braccia, per rispondermi la alza un attimo e
la sua vocina sottile e malaticcia mi risponde piano:
- Sì, mi
piace... - Ma non penso abbia
sentito nulla, credo anzi che si fidi di me!
Lo amo quando
fa così. No, lo amo
sempre!
- Ok, bene... -
Dico trattenendo le
risa.
- Si mi
piace... - Cioè lui sta male e
non capisce niente di quello che gli sto facendo fare, lo fa in
automatico, io gli chiedo il parere e me lo da alla cazzo e mi fa
ridere la cosa perchè so che non è un parere vero ma io fingo che
lo sia. Non siamo normali.
- Bene...
voglio solo essere sicuro che
tu stia bene anche se sei così... malato... - Lo dico guardando lo
schermo del computer a cui sto lavorando per sistemare la traccia e,
come prima, fingo un tono normale quando invece fra le righe ce ne
sono tante di quelle cose da dire che non immagini... è che oggi sto
anche registrando per il making of delle canzoni, quindi non possiamo
lasciarci andare. Cioè siamo soli ma con le telecamere e ci stanno
riprendendo... faranno con questi pezzi dei video per i fan e
vedranno tutto, quindi devo assolutamente stare attento. Si vede che
sto attento, non so fingere molto bene anche se mi sforzo...
Poi so che lui
odia quando si viene a
sapere che sta male ma a conti fatti è evidente, così gioco con lui
in questo modo dicendo che è malato... sono scemo e lui ridacchia
dopo che registra la mia frase. Reagisce poco, sta proprio male.
Cazzo, vorrei anche coccolarlo come merita ma prima finiamo le tracce
e prima possiamo chiudere tutto e fare quello che ci pare.
- Scusa non
dovevo dirlo... - Dico
scherzando. Lui finalmente si rianima e si alza, mi guarda
corrucciato cercando di capire ancora che cazzo stia dicendo, mi fa
morire quando fa così ed infatti rido. È proprio sfasato.
Poi visto che
continua a non capire un
cazzo cambio argomento.
- Ti
abbraccerei ma non posso quindi ti
do un pugno! - Continua a fissarmi come fossi un marziano e quando
vede il mio pugno in attesa del suo fa altrettanto.
Non me ne frega
niente dell'influenza,
non posso abbracciarlo perchè ci stanno riprendendo!
A volte è
snervante, non riesco mai ad
essere spontaneo.
Normalmente
quando siamo soli davvero
me lo spupazzo tutto se fa una canzone bene. Sempre in effetti. Ok,
diciamo che ogni scusa è buona!
Con un'altra
cazzata delle mie riesco a
farlo ridacchiare ancora, penso che capisca la metà di quello che
dico anche perchè sto praticamente parlando da solo...
Vediamo di
giocare ancora e coccolarlo
almeno a parole...
- La buona
notizia è che sei una
specie di eroe... - Visto che canta in queste condizioni e che lo
vedranno tutti grazie a questi video... almeno qualcosa di buono ne
esce, a parte le canzoni. Cioè oltre ai nostri nervi tesi! Mi esce
in un tono involontariamente troppo intimo, lui si perde un attimo a
fissarmi proprio per questo, poi capendo che mi sto sforzando di non
risultare troppo 'innamorato', fa la sua sparata quasi squillante, in
pieno Chez Style!
- E' questo che
mi fa andare avanti
ogni giorno! - Dice alla fine con uno scatto di ripresa. Io rido,
adoro quando fa il narcisista egocentrico pieno di sé!
-Sì, ti fa
andare avanti ogni giorno!
- Ripeto ridendo, cazzo spero di non essere stato allusivo!
Mi giro verso
lo schermo prima di fare
le mie solite facce espressive. Era ironia la mia!
Lo so ben io
cosa lo fa andare avanti
ogni giorno a sto porco che ho per compagno!
Del resto non è
che io sia poi tanto
da meno solo che per me viene prima il dovere poi il piacere. Per lui
è l'opposto!
Alla fine
ridiamo e forse il momento
risulta lo stesso normale... lo spero... insomma... se non dice che a
farlo andare avanti è il mio cazzo poi lo coccolo appena finiamo!
Dopo aver
sistemato Until la metto da
parte per prendere Victim, così una volta che finisce possiamo
chiudere tutto e riposa.
Prima di
cominciare a cantare gli
faccio scaldare la voce con due scream ma sembrano più dei ruggiti
di un leoncino malato, mi fa proprio ridere ma mi trattengo.
Ripeto.
Odio le
telecamere.
- Questo è
buono. Niente altro che
vuoi provare? - Chiedo come di rito, a volte prima di registrare la
vuole provare ma questa volta non mi sembra in condizioni infatti
mormora piano piano un 'no' molto sottile, ecco, vorrei andare al di
là del vetro e sbaciucchiarmelo tutto ma non posso uffa.
Sta davvero
male...
- Sei il mio
eroe... - Che sta per ti
amo alla follia amore! - Te l'ho mai detto che sei il mio eroe? Sei
il mio eroe! - Sa di leccata ma sono onesto. È pazzesco e sta male e
lo amo e ci stanno riprendendo.
E sì, lo sto
leccando per far sì che
si riprenda, sono una puttana come lui quando mi ci metto, ma non
sempre. Bè se si tratta di lavoro... no dai, anche per altri motivi!
Basta Mike,
stai degenerando!
Comunque si
comincia e non avevo dubbi
sul fatto che riuscisse a farla.
In Victimized
lui urla a dei livelli
mostruosi e farlo con l'influenza che si ritrova è una tortura. Ha
ragione a dire che gli ho rotto le palle -cioè non serve lo dica, è
evidente-... ma io so che lui è efficiente sempre.
Cioè
onestamente io non ci riuscirei a
farlo ma so che lui può quindi glielo chiedo.
Penso che sia
un automa, canta i pezzi
gridando come li deve fare e non serve ripeterlo: si dice buona la
prima, no?
Non ho nemmeno
parole perchè scherzi a
parte pur aspettandomelo rimango sorpreso ogni volta.
- Fantastico! -
Ripeto due volte ad
alta voce quando finisce. Ancora non reagisce.
- Ti va di
rifarla? - Normalmente le
facciamo sempre due volte perchè può essere che sia necessario, ma
si fa piccolo quando mormora un no fioco. Eccomi qua che voglio
tornare a stritolarlo. Ma perchè fa così?
- No mi sento
la testa scoppiare... -
Borbotta poi mentre resta lì davanti al microfono con le cuffie
sulla testa tramite cui ci sentiamo.
- Ok, hai
finito. - Decido da solo
prima di riascoltare ed averne conferma. Tanto lo so che sarà
perfetto!
Voglio solo
spegnere tutto e
coccolarlo... davvero mi fa star male vederlo così. Sono uno
stronzo.
- E' andata
bene... - Gli dico per
farlo venire di qua, mi raggiunge e pur sapendo che mi registrano non
posso assolutamente evitare dirlo... - Povero Chester... sta male
come un cane... - e non è più un gioco, sono sinceramente
dispiaciuto, lo dico piano e lui non mi sente ma cambia poco.
Dopo aver
risentito e dato l'ok
commenta delirando, blatera cose che forse non hanno senso ma
finalmente possiamo chiudere tutto ed andarcene di qua, si spengono
le videocamere che accendiamo quando sappiamo di dover registrare per
i making of e andiamo di là.
Chester si
trascina come uno zombie e
si abbandona sul divano in soggiorno, si stringe nelle braccia
conserte e quando torno dalla cucina con due tazze di thé caldo è
immobile tutto stretto in sé. Ha freddo.
Metto giù le
tazze sul tavolino e
prendo una coperta, lo avvolgo e poi gli do il termometro, siccome
non lo calcola glielo infilo in bocca e l'accendo. Si riattiva il
minimo per sentire la mia presenza, mi siedo accanto e gli tocco la
fronte con le labbra.
- Sei bollente,
Chez! - Sta davvero
malissimo. Mugugna senza dire nulla.
Il termometro
suona subito e lo prendo,
ha 38.5 e la sensazione di essere sempre più un verme, in me, è
enorme.
Mi infilo sotto
la coperta in ciniglia
perchè è grande e mi accoccolo vicino a lui prendendomelo sotto il
braccio, lo attiro a me e appoggia la testa alla mia spalla, con la
fronte cerca il mio collo e mi fa subito effetto termosifone. Sorrido
rilassato, certo sta male ma lo adoro quando è così remissivo e
dolce.
Gli bacio la
testa bollente come ogni
altra parte del suo corpo e lo tengo con me.
- Sei stato
bravissimo... non so come
fai, davvero... ma te lo chiedo perchè so che ci riesci. Lo chiedo
solo a te... - Lui lo sa, non dice niente, mugola ancora, è davvero
sfinito. So come ci si sente quando si sta male, ci si sente a pezzi.
Gli tolgo gli
occhiali scuri e lui si
lascia fare docile, quindi gli carezzo la schiena ed il braccio.
E so anche che
quando stai male hai
solo voglia di qualcuno che ti coccoli. Non so perchè ma ne hai
proprio bisogno, è l'unica cosa che ti fa stare meglio. Abbandonarti
a qualcuno che ti fa le carezze e ti tiene con sé.
Così ci siamo
sempre l'uno per l'altro
anche in questi casi.
Anzi,
soprattutto.
- Ti amo anche
io. - Dice alla fine in
risposta ai miei 'sei il mio eroe'. Lui lo sa che quando parlo in un
certo modo è perchè non posso essere spontaneo... ma sa cosa
voglio dire in realtà.
Sorrido e lo
bacio ancora sulla testa.
- Mi dispiace
che stai male... - Da
sotto le coperte cerco la sua mano e la trovo, quindi intrecciamo le
dita ed il calore che mi trasmette non ha niente a che fare col fatto
che è super bollente. Trema un po' per i brividi della sua febbre ma
stringo la presa e continuo le carezze sul braccio e lo sento
rilassarsi impercettibilmente.
Non mi rendo
conto di cullarlo prima
che i suoi respiri irregolari diventano calmi.
Tendo il collo
e lo vedo che dorme,
cioè me ne ero accorto...
E' così piccolo
quando fa così. E
sembra un angioletto. Anche se in realtà è un diavolo. Il mio
diavolo.
Solo io so
quanto è entrambi.
Penso che
potrei stare ore così con
lui e probabilmente ci starò, non importa se poi mi passa
l'influenza, va bene. Non posso certo lasciarlo così a dormire da
solo.
Si è rilassato
solo quando l'ho
stretto.
E mi tira fuori
una tenerezza che già
di mio ho, con lui così divento miele, lo so ma... Chester è
Chester... ha ogni potere su di me.
Ed io su di
lui.
Il mio eroe.
Quanto lo
amo... ora mi prendo io cura
di lui come si deve, rimedio alle torture che gli ho fatto,
sicuramente non si pentirà di avermi dato retta.
Quando dorme
sodo mi alzo piano e cerco
di non svegliarlo, sta così male che non se ne accorge così lo
sistemo bene e lo stendo sul divano, lo copro bene e gli tocco ancora
la fronte, la febbre sale, doveva prendere qualcosa per fargliela
abbassare ma so che odia prendere qualunque anti influenzale ed anti
dolorifico.
Lo lascerò
dormire un po' e poi se
sento che la febbre gli sale ancora lo sveglio e lo convinco a
prendere almeno un'aspirina.
Nel frattempo
mi accoccolo nella
poltrona in angolo col divano e prendo il mio blocco da disegno.
Mi perdo nei
suoi lineamenti, ha
un'espressione stanca, il volto è segnato ed è stretto sotto le
coperte, i pugni sul mento e sulla guancia; appare piccolo, un
bimbo... un angelo quasi... lo ritraggo in uno di questi rari istanti
in cui sembra tale e sto semplicemente a contemplarlo quasi io non
abbia null'altro da fare.
Certo che
dovrei lavorare ancora
all'album ma voglio vedere di lui.
Dopo che
finisco il disegno chiudo il
blocco e lo metto via, a volte lui lo guarda. Qua ho solo disegni su
di lui, disegni seri intendo. Non so perchè ma l'ho sempre trovato
un soggetto interessante da disegnare e forse è perchè è
longilineo... o perchè lo amo troppo e l'ho amato quasi da subito.
Certo ho perso tempo a contrastarlo ma era così.
Quando torno
guardo l'ora, dorme da
un'oretta, gli tocco la fronte e mi sembra meno caldo ma sarebbe
meglio controllare e poi dovrebbe mangiare qualcosa. Non gli fa bene
stare a stomaco vuoto.
Gli preparo una
minestra leggera e
penso mi cada troppo dado ma ormai che è fatta non posso rimediare.
Preparo per
mangiare sul tavolino in
soggiorno e mi avvicino con l'acqua, appoggio anche l'aspirina,
magari lo convinco.
Mi siedo poi
davanti a lui e gli
carezzo il viso caldo, avvicino il viso al suo e piano piano lo
chiamo.
- Amore? - Non
dà cenni di vita. -
Amore, devo sapere se ti è salita la febbre... - Sono ipocondriaco
quando si tratta della sua salute, ormai è così. Anche se sparisce
senza dirmi dov'è mi agito, ma se sta male e dorme e non so se
migliora o peggiora è tremendo. Mi sono trattenuto già molto.
Che poi non
sarebbe nemmeno ora di
pranzo ma ora di merenda, ormai...
Gli delineo il
viso e continuo a
chiamarlo baciandogli la fronte ancora calda.
- Amore,
svegliati... fatti misurare la
febbre... - Mugola e capisco che è sveglio, quindi muove il viso per
porgermelo meglio, sorrido e gli sfioro il naso col mio. Non apre gli
occhi e si lascia fare.
Prendo il
termometro elettronico da
mettere sotto la lingua e glielo accosto alla bocca. Non la apre.
- Apri la bocca
tesoro... - Forse sono
svenevole o forse stressante o forse entrambi, ma non mi dà retta
allora glielo infilo da solo ma che siccome devo metterglielo bene
infilo anche il dito per assicurarmi che vada sotto la lingua.
Lui ridacchia
ma non collabora molto
così ci impiego un po' a mettergli la punta del termometro sotto la
lingua. Gioca un po' col mio dito e finisce che stiamo per fare cose
poco caste ma poi il calore che mi trasmette al dito mi fa capire che
sta male e non è il caso, allora lo tolgo e lascio che il termometro
faccia il suo dovere.
Dopo poco bippa
e glielo levo. È scesa
di qualche grado e respiro di sollievo.
- Non vuoi
un'aspirina? - Chester apre
gli occhi e mi fissa torvo, sta male e fa anche spavento ma a me
intenerisce.
- No! -
Borbotta.
Sorrido e gli
bacio la fronte.
- Ti ho fatto
un brodo, sei a stomaco
vuoto da ieri sera, devi mandare giù qualcosa... - Mi guarda ancora
più tetro.
- Vuoi
uccidermi? - Ora rido.
- Scemo, dai è
buona! Credo. - Non ne
sono sicuro ma gli faccio gli occhi grandi da cucciolo per implorarlo
di fare il bravo e mangiare. - Ti prego, devi mettere qualcosa nello
stomaco, dai... - Chester fa una smorfia ancora prima di muoversi e
accontentarmi ma alla fine si sforza e lo aiuto a sedersi. Gli piace
che lo vizio e lo coccolo, lo so... sembra faccia il prezioso perchè
è il suo stile ma ama quando faccio così.
Mi siedo vicino
a lui e prendo il
piatto con la minestra, prendo anche il cucchiaio e con le gambe
sotto di me mi sistemo porgendoglielo con un'espressione proprio
supplichevole, sbatto gli occhi come nei cartoni animati e lui
sorride scuotendo la testa.
- Ho più voglia
di mangiare te! -
- Dopo che
mangi la minestra! -
- Se
sopravvivo... - Gli faccio una
smorfia e poi gliela do. Chester rassegnato prende e mangia ma non
manda giù più di un sorso, scarica subito una riga di imprecazioni.
- Porca puttana
malefica e fottuta
Mike! Fa cagare! Quanto cazzo di dado ci hai messo? Guarda che così
la mia salute peggiora! Lascia che veda da solo del mio pranzo! -
Scatto subito in piedi come un invasato quando fa per alzarsi e tendo
le mani.
- No no no sta
fermo! Dimmi cosa fare
ed io lo faccio! Stai qua, bevi l'acqua e riposa! -
Chester è
indeciso se insultarmi o
approfittarne ma alla fine ovviamente sceglie la più ovvia.
Ne approfitta.
- Allora... per
prima cosa butta nel
cesso questa schifosissima minestra! - Ha la voce sottile e roca ma
se ha di nuovo voglia di scherzare non è male...
lo faccio e poi
torno con un'aria che
penso sia da cagnolino ansioso. Lui fa bene la parte del padrone
anche se è ammalato.
Anzi la fa
ancora meglio... diventa
molto capriccioso in questi casi!
- Poi va in
cucina e prendi una bella
bistecca grossa... segui alla lettera quello che ti dico. - Lo fermo
e mi metto le mani ai fianchi con aria severa.
- Ti fa male
con l'influenza! - Sbuffa.
- Senti, non
ribellarti! Sei il mio
schiavo! - Scherza scherza... tanto non lo faccio! Mi siedo in
poltrona e accavallo le gambe aspettando che mi chieda qualcosa di
utile.
Sospira seccato
come un re contraddetto
da un suddito.
- Allora! -
Grugnisce. Sì, sta meglio.
- Posso avere delle cazzo di fette tostate con del burro di arachidi?
- Alzo un sopracciglio scettico.
- Solo fette
tostate? - Fa allora.
Annuisco e sorridendo amorevole mi alzo e gliele faccio.
Quando torno
gliele do ma lui non le
prende, apre la bocca ed io scuoto la testa ridacchiando. È proprio
scemo, mio malgrado lo accontento, dopotutto prima l'ho fatto
registrare in quelle condizione.
Gliene metto in
bocca una e la morde.
Cazzo, se non stesse male faremmo ben altro!
Mi siedo
accanto insofferente. Lo
imbocco ancora come una coppietta di innamorati svenevole... lo
facciamo apposta infatti ci stiamo anche divertendo.
- Acqua. -
Dice. Prendo il bicchiere ed
in silenzio glielo accosto alla bocca, lui apre e beve. Non ci posso
credere!
- Ma sei
davvero viziato! - Esclamo
incredulo.
- E' colpa tua!
- E' anche vero in
effetti... scuoto la testa.
- Dai, adesso
mi devi fare le coccole!
- Dice con una vocetta in falsetto.
- Stupido! - Fa
il broncio.
- Io sto male e
tu mi insulti! -
Metto giù il
bicchiere e mi metto
sotto la coperta, insieme a lui.
- Te lo meriti!
- Ma non siamo seri
mentre diciamo queste cose e lui sta davvero meglio anche se non si è
del tutto ripreso. Me ne accorgo appena mi si attacca come se fossi
la sua linfa. Mi si abbandona completamente e lo avvolgo col braccio
intorno alle spalle.
Appoggia la
testa contro il mio collo e
me lo stringo a me come prima, la guancia su di lui. È caldo ma meno
di prima. Mi rilasso.
- Senti... - Fa
dopo un po' che stiamo
così.
- Dimmi, cosa
vuoi... - Dico con un
tono accondiscendente e rassegnato.
- Le
sigarette... - Lagnoso.
- Scordatelo! -
La mia crociata contro
il suo fumo... figurati ora che sta male se lo faccio fumare!
- Sei cattivo!
- Fa la vocina in
falsetto ancora una volta e mi morde il collo, ovviamente mi piace ma
gli do un colpo sul braccio stringendolo ancora a me.
- Smettila, non
puoi fumare! -
- Ma ne ho
voglia... - Continua a
lamentarsi.
- Stai male e
non puoi, basta! -
- Sei proprio
uno schiavo cattivo! Ti
farò flagellare! - Sì, l'aria da re capriccioso ce l'ha tutta.
Rido.
- Scemo... tu
senza di me moriresti! -
- Magari ho
voglia di morire, no? -
Eccolo che mi dice cose carine mentre scherziamo e facciamo gli
scemi. Cioè va interpretato ma è così e lo so.
- Ti amo anche
io, ora smettila di dire
cagate così guarisci prima! - Anche io poi ho un modo tutto mio di
rispondergli, ma ormai siamo abituati, fra noi è così. Lui dice
stupidaggini, io le traduco e gli rispondo seriamente.
Stiamo ancora
un po' io e lui e basta.
Lui sottile e arrendevole fra le mie braccia e la mente torna a
stamattina, quando abbiamo registrato.
A volte penso
sia il mio dio, non so
come dire... è pazzesco, nessuno fa le cose che fa lui nel suo
modo... e poi mi rispondo da solo.
Certo, lo amo,
sono di parte.
Ma per me è
obiettivamente
incredibile.
- Sei stato
davvero bravo questa
mattina. - Cantare a quel modo con la febbre...
Con gli occhi
chiusi e aria rilassata
dice semi serio e semi convinto.
- Il tuo eroe!
-
Sorrido.
- Sì... il mio
eroe... -
Il mio amore.
FINE