NOTE:
le più sono a fine fic perché non sono importanti ai fini della storia.
L’11-11-’11 Chester e Talinda (sua moglie) hanno avuto due gemelle, io
ho solo immaginato il momento in cui Chester dovesse aver detto della
gravidanza a Mike… ne è uscito qualcosa di sentimentale e toccante e
probabilmente anche profondo. Comunque bando alle ciance e buona
lettura.
Baci
Akane
IL MODO
DI AMARE
Non
era stata proprio una tragedia ma quasi.
-
Senti, non è colpa mia se i miei fottuti spermatozoi funzionano troppo
bene, sai? -
Sbottò
Chester attaccando prima di esserlo a sua volta.
Mike
sospirò cercando di rimanere calmo, quindi con un tono totalmente
all’opposto rispose sul filo della tensione più affilata mai sentita:
-
Non ti ho detto niente, non ti ho nemmeno guardato con sguardo
assassino. - Chester saltò su come se l’avesse morso.
-
No, infatti questo è molto peggio! Sei diventato rigido e freddo come
una fottuta statua di ferro del cazzo! - Mike strinse le labbra
contraendosi nel disperato tentativo di contenersi. - Guardati! È
evidente che ti sta sul culo che io diventi di nuovo padre! -
Il
ragazzo faticava davvero molto a trattenersi, quella volta, voleva
gridare ma non sapeva cosa dire e per contro era consapevole del fatto
che sarebbe stato fuori luogo, che non aveva diritti di alcun genere e
che non poteva pretendere chissà cosa.
-
E’ una bella cosa essere padre, non posso essere arrabbiato per questo,
ti pare? E poi sei sposato con tua moglie, è giusto che vai a letto
anche con lei; dormendoci insieme quando riuscite come si può
pretendere che tu non stia con lei? Oltretutto sei uno che ha bisogno
di contatti fisici di continuo con chiunque e che gli piace il sesso in
ogni forma, il fatto che ti limiti a solo due persone da qualche anno è
ammirevole! - Fra le righe gliene aveva dette tante ma tante che c’era
da chiedersi a cosa servissero le accuse aperte e dirette.
Il
tono che Mike aveva usato era fintamente contenuto e profondamente
iracondo, per non parlare del suo sguardo apparentemente calmo ed
invece estremamente freddo e accusatore.
Chester
cominciò a muoversi furiosamente gesticolando ed esprimendo a pieno il
suo stato d’animo. Lo sguardo infuocato, il tono che sfiorava le urla.
-
Lo vedi che sei incazzato? Ti sta sul culo che anche se mi sono sposato
con Talinda per ripiego, per dimenticarti e toglierti dalla testa e poi
io mi sia messo ugualmente con te, io non solo continui a rimanere con
lei ma anche scopi con lei le rare volte che riusciamo a vederci! Tu ti
consideri il vero primo, colui che dovrebbe avere la precedenza su
tutto. Ma sai una cosa? Anche tu ti sei sposato e dopo che ti sei messo
con me lo sei rimasto ed hai avuto un figlio! Cosa vuoi da me? Qualcosa
che non fai tu per primo? Lo sai perché cazzo abbiamo deciso insieme di
rimanere sposati. Perché ci eravamo presi degli impegni prima di
diventare dei figli di puttana che se la fanno fra di loro, perché
volevamo crescere e portare avanti le responsabilità che ci eravamo
presi. Ecco perché. E quando litigo con te, abbastanza spesso in
realtà, vado da mia moglie e me la scopo! Non è colpa mia se ho dei
fottuti spermatozoi talmente attivi da metterla incinta così spesso! E
comunque con lei è solo la seconda gravidanza del cazzo! In ogni caso
dì le cose come stanno invece di cercare di trattenerti perché tanto
capisco tutto di te comunque! -
Mike
si passò le mani sul viso e sospirò pesantemente, voleva gridare anche
lui ma sapeva che se avesse cominciato sarebbe stata la fine. Di cose
da dirgliene ne aveva ma si concentrò su una, peccato che gli uscì nel
modo che meno di tutti avrebbe previsto ma soprattutto voluto.
-
Allora se vuoi dire le cose come stanno fallo fino in fondo, perché non
si tratta proprio per un cazzo di responsabilità ed impegni, porca
puttana! Rimaniamo sposati anche se ce la facciamo fra di noi per poter
continuare così, per non destare sospetti di nessun tipo, perché se
qualcuno notasse il nostro rapporto sarebbe la fine visto che siamo
personaggi pubblici e che dalla nostra dannata immagine dipende anche
l’andamento del gruppo. Non è proprio per un cazzo un senso di
responsabilità, ma solo convenienza! Facciamo i mariti, facciamo le
famiglie felici solo per poter continuare quel cazzo che vogliamo senza
che nessuno se ne accorga! Ecco perché lo facciamo! Ed io voglio bene
ad Anna ma come alla mia più carissima amica. E darei la vita per lei
ma come la darei per Brad, li conosco dallo stesso tempo, l’unica cosa
che cambia è che con lei ho provato a vivere una vita normale senza
riuscirci perché comunque sei tu. Sei sempre stato tu quello che me
l’ha impedito e non me ne fotte, non è un’accusa perché prima non ero
felice come lo sono adesso, quindi mi sta bene la situazione in cui
siamo, è per questo che la manteniamo. Però chiamiamoci come meritiamo!
Non siamo persone responsabili, siamo solo degli approfittatori figli
di puttana! -
Chester
impietrito lo fissò con occhi sgranati. Non l’aveva mai sentito parlare
così, né a livello di linguaggio, né a livello di tono né tanto meno a
livello di contenuti.
Normalmente
parlava in modo decisamente meno colorito, non risparmiava delle
parolacce però non ne usava così tante. Oltretutto tendeva ad essere
più sentimentale anche nel modo di parlare, cercava di tirare fuori le
cose più positive e a guardare il lato ottimistico di una medaglia. Non
certo a buttare tutto via a quel modo, con tanta durezza.
- E
dunque? - Fece allora arrivandogli davanti con le mani ai fianchi e
aria di sfida. Visto che era così ben disposto ad essere sincero, tanto
valeva lo fosse fino in fondo. Lo fissò seduto sulla poltrona,
stringeva i braccioli, faceva così quando stava per avere uno scatto
violento. Mike era troppo trattenuto, per questo finiva in certi
momenti per uscire di testa come solo lui poteva. Chester non ne aveva
paura, era meglio che si sfogasse e dicesse tutto piuttosto che si
logorasse interiormente come cercava sempre di fare.
-
Cosa? - Chiese infatti sempre teso e con un filo sottile di voce, gli
occhi due fessure nere e penetranti.
-
Cosa vuoi da me ora? Ti ho detto che mia moglie è incinta e ti sei
infuriato. Perché? Cosa dovrei fare? Perché diavolo sei così
fottutamente incazzato, me lo spieghi o devo tirare ad indovinare? -
Poteva arrivarci da solo però voleva che Mike si sfogasse fino in fondo.
Nel
momento in cui si trovò a dargli una risposta, il ragazzo seduto superò
il limite massimo di sopportazione e come un vaso che sciabordava si
alzò improvviso e finendogli a due centimetri di distanza, sfiorandolo
ma senza toccarlo veramente, coi pugni stretti lungo i fianchi, gridò
buttando fuori quello che aveva minacciato di farlo affondare:
-
CON ME, CE L’HO! CE L’HO SOLO CON ME, CAZZO! PERCHE’ HAI RAGIONE NEL
DIRE CHE E’ NORMALE SCOPARE CON LA PROPRIA MOGLIE OGNI TANTO E NON
POSSO DARTI LA COLPA SE RIMANE INCINTA, PERCHE’ E’ SUCCESSO ANCHE A ME
E SO COME FUNZIONA. E NONOSTANTE QUESTO, PORCA PUTTA, A ME DA’
FASTIDIO! PERCHE’ TI VORREI SOLO PER ME E NON POSSO, NON POSSO PROPRIO
NE’ PRETENDERLO NE’ AVERTI VERAMENTE. E DEVO PER FORZA CONDIVIDERTI CON
LEI! E SO CHE PER TE E’ LO STESSO MA TU RIESCI AD ACCETTARLO MEGLIO DI
ME PERCHE’ NON HAI VOGLIA DI SPARARE A QUALCUNO E PRENDI IL LATO BELLO
DI QUESTO MOMENTO DI MERDA. SARAI PADRE DI NUOVO, E’ FANTASTICO! MA
PERDONAMI, IO NON RIESCO AD ESSERNE CONTENTO PERCHE’ SARA’ UNA GIOIA
CHE TI DARA’ LEI E NON IO ED ANCHE SE SEMBRO BUONO E ALTRUISTA SONO UN
FOTTUTO EGOISTA COME TUTTI GLI ALTRI! CAZZO! -
Chester
in tutta profonda onestà non avrebbe mai immaginato una cosa del genere
e colto totalmente alla sprovvista lo abbracciò fortissimo fino a
togliergli il fiato.
Gli
occhi lucidi gli bruciavano, voleva piangere per aver sentito tutta la
sua frustrazione ma sapeva che non sarebbe servito e si chiese cosa
potesse fare ormai.
Come
aiutarlo?
Quando
lo sentì aggrapparsi a lui a sua volta gli parve di essere il suo
salvagente e sperando che servisse davvero a non farlo andare giù a
picco, lo tenne a sé. Non sapeva cosa dire ma sentiva che doveva e aprì
bocca nella speranza che qualcosa di buono e utile ne sarebbe uscito.
-
Ma tu sei la mia vita, Mike… tu mi hai dato la voglia di vivere, di
riprendere in mano me stesso, di curarmi, di cambiare, di diventare
l’uomo accettabile che sono ora. Tu mi hai dato la capacità di amare di
nuovo. La gioia che mi dai tu semplicemente esistendo nessuno è mai
stato capace di darmela. E quella volta che pensavo fossi morto stavo
già progettando il mio suicidio nonostante i miei figli che amo
tantissimo. Mike… - Con questo gli prese il viso fra le mani e l’alzò
per guardarlo, quindi quando ebbe i suoi occhi pieni di lacrime che
volevano solo uscirgli una volta per tutte, innamorandosi di essi una
volta di più, con un’emozione viva che non aveva mai avuto, disse: - E’
te che amo. Se molli tu mollo anche io. Non andrei avanti anche se tu
mi facessi promettere di farlo. Io andrei giù a picco con te e basta. -
Questo diede il colpo di grazia a Mike che riuscì a piangere
liberamente buttando fuori tutti i residui della sua sofferenza nel non
poter essere l’unico ed il solo. Non era una vera questione d’egoismo,
era semplicemente amore.
Era
l’amore che portava a desiderare di essere il solo centro
gravitazionale del proprio compagno poiché egli lo era a sua volta.
Chester
capì di cosa si trattava e volendolo sollevare da quel pesantissimo
macigno che non si meritava di avere sulle spalle, lo tirò di lato in
modo da farlo sedere con sé nel divano sempre senza staccarsi e lo
riabbracciò stretto come prima.
Mike
nascosto contro il suo collo non riusciva a smettere di stringerlo a
sua volta e il respiro affannato per il pianto fu sospeso dalle sue
carezze dolcissime e dalle sue parole altrettanto ferme e sicure. Non
avrebbe messo in discussione ciò che gli avrebbe detto ora.
- E
sai cosa amo di più in assoluto di te? Amo il tuo modo di amare perché
non l’ho mai visto in nessuno e non pensavo che si potesse amare in
questo modo ma ora so che si può e non perché ho visto che tu ami così,
ci credo perché ora amo anche io nella stessa maniera. Sai che modo di
amare è? - Non sembrava nemmeno lui, ci teneva così tanto a risollevare
Mike che aveva messo da parte tutto il suo essere per diventare in un
istante chi sapeva poteva servire al compagno. Mike se ne accorse e
alzando il viso dal suo rifugio caldo e sicuro, tornò a guardarlo da
vicino con le lacrime che gli stravolgevano ancora il viso in una
fotografia che lo faceva sembrare molto più piccolo di quanto non lo
era. - Non è egoista ma assoluto. Perché vuoi essere tutto il mio mondo
visto che io sono tutto il tuo. E ti fa soffrire il fatto che ci siano
famiglie di mezzo e che razionalmente sai che non possiamo evitarlo e
che dobbiamo assolutamente lottare per mantenere tutto così com’è. Però
io continuo ad essere tutto il tuo fottuto mondo ed è questo che mi ha
permesso di curarmi e cambiare e diventare chi cazzo sono oggi, tutta
un’altra persona rispetto ad anni fa, quando abbiamo iniziato, quando
sono fottutamente affondato, quando mi sono dannatamente perso. Sai
perché oggi non potrei mai più perdermi in nessun caso, nemmeno quando
spuntano problemi, figli e vite familiari varie? - Gli prese il viso
fra le mani dopo essersi sistemato le gambe di Mike sopra le proprie
per averlo ancor più su di sé. Lo vide che non respirava di nuovo anche
se le lacrime scendevano e con una voglia matta di bergliele, disse: -
Perché tu mi ami in questo modo. Sei la mia fottuta bussola, Mike.
Prenditi questa, di responsabilità, e fallo fino in fondo anche durante
le tempeste. -
Una
lacrima più grande uscì in quel momento in risposta e attratto da essa
adagiò le labbra sulla sua guancia facendola sua. Il gusto salato lo
invase in minima parte e finalmente la rigidità del compagno cominciò a
sciogliersi.
Percorse
le tracce trasparenti e bagnate delle altre che erano scese prima di
quella fino a rendersi conto che non piangeva più, quindi giunse
sull’occhio sinistro carezzandolo allo stesso modo, asciugandolo
delicatamente per poi passare all’altro. Mike li tenne chiusi anche
dopo che scese per l’altro zigomo e la guancia fino a che non giunse
all’angolo destro della bocca serrata ma morbida.
Mike
aveva una bella bocca mediamente carnosa e molto ben disegnata ma la
barba a volte la copriva. Lui sapeva quanto bella fosse e sfiorandola
sempre con le labbra la carezzò piano, poi le dischiuse e le leccò con
la punta della lingua solleticandolo appena. Non lo forzò ad aprirla,
quando si sentì di nuovo in grado di respirare, Mike lo fece da solo e
l’accolse dentro andandogli incontro con la propria. Si trovarono e si
intrecciarono con lentezza esasperante e solo quello bastò per
restituirgli la vita persa per un istante che mai in vita loro
avrebbero potuto dimenticare.
Si
baciarono a lungo prendendosi e lasciandosi per poi riprendersi, quando
sentirono il bisogno di fermarsi fu solo perché Mike doveva dire
un’ultima cosa a Chester che comunque già lo sapeva. Ma dirlo era
diverso. Dirlo ora era perfetto oltre che giusto.
-
Ti amo, Chester, e se mi ami anche tu allora tutto il resto è
affrontabile. - Fu il turno di Chester di commuoversi e carezzandogli
il viso rispose:
-
Allora è tutto fottutamente ok visto che ti amo anche io! - Riuscirono
a sorridere, alla fine, a modo loro. Uno con un ghigno e l’altro con
sollievo.
Non
era facile, non lo era mai stato e non lo sarebbe stato dopo, però per
quello che loro provavano e vivevano insieme, tutto valeva la pena.
Tutto.
Ne
sarebbe sempre valsa.
FINE
NOTE:
il modo in cui è nata questa è comica. Stavo in un locale con Yukino e
mi fa: ‘ma che segno sono Chester e Mike?’ Io mi fermo, ci penso, mi
rendo conto che non mi viene e cerco di riflettere sulle date di
nascita. In quello mi rendo conto di ricordarmi solo vagamente il
periodo e gli anni ma non il mese e il giorno. Vado nel panico e
sconvolta comincio a dire ‘Oh mio Dio! Non lo so! Cioè so che l’ho
letto perché ho letto tutto quello che c’era da sapere di loro ma non
me lo ricordo!’ Yukino ride dicendo che lei invece si ricorda di quelle
di Gerard e Frank dei My Chem e anche i nomi dei figli e le loro date
di nascita. Io la guardo nel panico poiché mi rendo conto che non so di
preciso nemmeno il numero ed i nomi dei loro figli. Ovvero l’avevo
letto ma l’ho rimosso perché non avendolo mai usato in una fic non l’ho
memorizzato. Così presa da vergogna mi sono messa a studiarmi a memoria
tutte le date, i nomi ed i dettagli delle vite private e familiari dei
miei due eroi. Nell’occasione è venuto fuori che Chester
l’11-11-’11 ha avuto due gemelle e non ho potuto fare a meno di
immaginarmi il momento in cui deve averlo detto a Mike. Chester,
qualcuno non lo sa forse, è molto prolifero perché ha cinque figli in
tutto: uno da una donna avuto prima di sposarsi, uno dalla prima moglie
ed ora tre dalla seconda. Non contento, quando ha adottato il primo
figlio avuto dall’altra donna, ha adottato anche il fratello che la
tipa aveva avuto con un altro uomo e sebbene il figlio (Draven
Sebastian!!) viva con la prima moglie (Samantah), ora in casa
Bennington ci sono lui, Talinda (la seconda moglie), figlio Tyler Lee,
Jaime e Isaiah ed ora le ultime due gemelline nate da poco! Famiglia
numerosa!
Quello
di Mike invece è uno e si chiama Otis. Al che io ho detto che avevano
entrambi bisogno di qualche lezione di buon gusto per i nomi!
Comunque
volevo solo condividere la nascita di questa storia perché mi sembrava
assurdo che io non avessi memorizzato certi dettagli! Assolutamente
vergognoso!