NOTE: brevemente la fic per il compleanno di Mike, scritta in poco e non molto lunga, in realtà una scusa per scrivere un po' di cose rosse... rosse in tanti sensi. Bene, l'idea viene da Sherlock Lady quando tempo fa mi fece notare un particolare in un video.
https://www.youtube.com/watch?v=BiI9_Q5RpII&feature=plcp
minuto 1.
Bene, da qui la mia fic. Io ho pensato male perchè penso sempre male.
Sicuramente il regalo di Chez è contorto e stupido e maiale al tempo stesso come questo!
Buon compleanno Mike!
Baci Akane

MAGIC PANTS

Apro il pacchetto e mi spaventa un po' il fatto che al tatto sembri stoffa. Si tratta del regalo di Chester, la cosa mi dà il diritto di spaventarmi.
Quello è il matto per eccellenza. È capace di andare in un sexy shop a comprarmi un tanga od una cosa del genere. Però al tatto è anche grande quindi niente tanga.
È rosso.
Lo tiro fuori e col cuore in gola spaventato dal fatto che possa essere chissà cosa, rimango deluso sulle prime.
Sono dei pantaloni rossi, normalissimi, in tela.
Alzo un sopracciglio.
- Cosa c'è che non va in questo regalo? - Chester mi fissa come se fosse un mastino. Un po' lo sembra a volte.
Mi stringo nelle spalle.
- No niente è che... conoscendoti pensavo fosse qualcosa di fuori luogo... sai, che non avrei mai messo... una volta mi hai regalato un frustino. Un'altra le manette. Un'altra ancora un completo da sadomaso. Pensi davvero che possa usare quelle cose? Ora dei pantaloni rossi... - E' davvero un grande cambiamento. Troppo per uno come lui.
Ridacchia.
Ecco, mi sembrava. Ci sarà sicuramente dell'altro...
- Mettili allora! Ti piacciono? A me piace il rosso solo che non mi sta bene... - Certe volte non lo riconosco. Cosa si è bevuto?
Evito di chiederglielo, in teoria è sobrio ma poi sai mai che sia bevuto!
- Sì... bè... sono dei semplici pantaloni rossi... oddio, nemmeno io metto molto il rosso però posso fare uno strappo... - Dico onestamente.
- Ma ti piacciono? - Insiste Chester con uno strano sorriso, sbatte gli occhi ed io indietreggio col busto inquieto da questa sua reazione che non sta né in cielo né in terra.
- Sì Chester, sono belli... grazie... -
Non mi piacciono per niente in realtà ma lui lo sa, non capisco perchè me li abbia regalati, non è normale insomma... sa cosa mi piace, i vestiti rossi non sono fra questi!
Per non deluderlo visto che sembra tanto felice, quando mi dice di indossarli lo faccio contento.
Poi capisco perchè voleva che li mettessi.
- Chester, pensi che sia anoressico? O una porno star? O tutti e due? - Chester sogghigna. Brutto pezzo di merda.
Ecco perchè insisteva tanto!
Mi metto le mani ai fianchi e lo fisso severo.
- Questo è un regalo per te e non per me! - E davvero questa frase non è detta tanto per dire perchè lo conosco!
- Perchè, che hanno che non va? - Chiede fintamente innocente. Gli darei una ginocchiata sulle gengive!
- Chester, mi stanno strettissimi, sono della tua taglia! Sono dimagrito ma non così tanto! Guarda che pacco che mi fanno! Se vuoi fare le porcherie basta che me lo chiedi, ti accontento! - Chester fa quel sorrisetto furbo che tanto odio ed amo allo stesso momento ed infila il dito nel passante della cintura attirandomi a sé.
- Perchè pensi che te li abbia presi? - Scuoto il capo.
- Sto per soffocare! - Chester si morde il labbro, poi dal basso poiché è seduto ed io in piedi, mi fissa come uno squalo.
- Era proprio quello che speravo... - No. Ma sarà idiota!
Con soddisfazione davvero marcata mi apre il bottone che a momenti esplode. Ora voglio vederlo a togliermeli.
- Secondo me non ci riesci! - Lo sfido senza volerlo seriamente provocare. Lui mi guarda con le sopracciglia incurvate come per dire 'ma davvero?' - Sono strettissimi! Ho fatto fatica a metterli! - Chester attorciglia le gambe alle mie e affonda le dita sul mio culo davvero ma davvero fasciato stretto.
- Vorrà dire che ti violenterò! -
Lascio le braccia lungo i fianchi curioso di vedere che si inventa ed intanto rido.
- Tu sei malato. Mi fai un regalo che in realtà è per te stesso. Non so proprio cosa ti passi per la testa! Se fossi stato tu ti saresti offeso come un bambino! -
Chester si alza e mi spinge improvviso verso il tavolo, per non cadere mi appoggio sopra e lui mi viene subito davanti.
- Se non chiudi quella bocca ti picchio davvero! - Ma non lo dice sul serio, fa una di quelle parti ed io non so che dire... mi eccita troppo davvero.
- Sono i pantaloni rossi a farti questo effetto? - Chiedo sapendo che in realtà ogni scusa è buona!
Lui si lecca le labbra e prendendo la camicia comincia a tirare sui bottoni per aprirla, alcuni saltano, altri si allentano, comunque il risultato lo raggiunge con questa brutalità eccitante.
- Appena li ho visto ho pensato che mi sarebbe piaciuto toglierteli! - Così mi morde il collo, io rabbrividisco. Sa cosa mi piace.
Mi strattona via la camicia, la fa scendere veloce sui polsi e me la tolgo da solo mentre mi graffia sulla schiena e continua a succhiare il collo.
Respiro già affannato. Mi uccide ogni volta.
La sua bocca ed il modo in cui mi fa di tutto.
- I pantaloni continuano ad opprimermi! -
Lo provoco volutamente questa volta.
Alza la coscia e comincia a strofinarla proprio lì in mezzo, il mio pacco stringe parecchio per colpa dei pantaloni che continua a non togliermi, mi tengo al tavolo lasciandolo fare e così mi pizzica un capezzolo mentre l'altro lo morde.
Gemo con un lamento misto a piacere. Questo qua sa il fatto suo. Alza la gamba mentre io scivolo in basso, preme forte il ginocchio. È davvero stretto, ora, là sotto. E lui preme e mi fa male ed al tempo stesso stimola troppo. Non è vero dolore, sa come farlo.
Continua a graffiarmi senza esagerare, i fianchi e poi giù al bordo della cintura. Passa dietro, smette di premere il ginocchio e va ci suo bacino, mi agguanta ancora il fondoschiena. È come se non avessi niente sotto.
Mi lecca sulla spalla e scende giù sul petto.
Morde di nuovo. Sussulto e sospiro, ne voglio di più. Molto di più.
- Stringono ancora troppo. - Allora comincia a toccarmi con le mani, massaggia, mi delinea ciò che si vede già troppo bene, preme sul mio rigonfiamento e poi si inginocchia. Ancora non me li abbassa, solo il bottone è aperto ma solo quello.
Sto per togliermeli da solo ma mette il viso. Affonda il viso sul mio inguine.
- Oddio Chester... - Lo prego con la testa gettata all'indietro. È una tortura. Mi tocca e mi accarezza anche in modi audaci ma non mi prende davvero, non va al sodo.
Questo stronzo.
Lo fa con la bocca aperta, me li bagna leccando. Lecca i miei pantaloni. Mi lecca lì come se non ci fosse niente.
Ora sembra che sia venuto.
Le mie mani sulla sua nuca nella speranza che si sbrighi ma lui prosegue e continua a carezzarmi le cosce e dietro.
- Chez non ce la faccio... - Ho davvero una voglia matta... diventa un vero bisogno dopo un po' che tocchi e tocchi e lui lo fa con la bocca, con la sua fottuta bocca. Con la lingua.
E non mi toglie questa tortura di dosso che non mi fa respirare. Ho bisogno di respirare.
Toglimeli.
Lo chiamo ancora e lui finalmente si alza, mi prende i capelli sulla nuca con leggera aggressività che mi eccita, non mi fa male, mi guarda serio e seccato, mi sfida a chiederglielo ancora.
- Cos'è che vuoi, si può sapere? - Dannazione, lo sai. Gli piace quando glielo dico, come piace a lui.
Mi lecco le labbra e con un sorrisetto malizioso che non so proprio trattenere lo dico.
- Dai scopami... -
Passa sul mio orecchio, lo morde e poi ci parla contro, è una cosa che mi manda in estasi.
- Mmm... vorrà dire che devo usare la forza per toglierteli... -
Gli prendo la maglia e gliela alzo.
- Non chiedo di meglio... - Ecco, sono ufficialmente partito.
Chester fa quel suo sorriso stronzo che amo, si toglie la maglia e mi gira di schiena, mi piega bruscamente in avanti e mi si schiaccia sopra come se dovesse davvero violentarmi.
- Dai toglili... - Li prende per la vita e dopo aver tirato giù la cerniera abbassa di scatto, ovviamente mi fa male ma in questo momento ogni scarica di adrenalina si trasforma in piacere. Gemo.
Non riesce a toglierli del tutto, sono fino alle cosce quindi mi morde una natica e risale, mi gira ancora, mi spinge del tutto sopra al tavolo e mi alza le gambe, si infila in mezzo e me li sfila completamente.
Ora posso respirare, ringrazio Dio un attimo, stavo morendo davvero.
Però la sua espressione eccitata è impagabile ed in questo momento ho alla mente l'immagine di un toro che si infuria davanti al drappo rosso. Lui si eccita. Mai vista una cosa simile e di cose ne abbiamo fatte molte...
Torna col viso fra le mie gambe ma questa volta ho soddisfazione perchè la sua lingua è a diretto contatto con la mia pelle, sulla mia erezione.
Oh, così, sì...
- Chez... - Lo chiamo di continuo, sospiro, gemo e mi inarco sul tavolo mentre avvolgo le gambe intorno a lui.
Sto per venire quando si alza.
Non resiste oltre, mi guarda e sogghigna, io mi lecco le labbra, lo provoco, so come fare per non spegnerlo.
Mi prende per i fianchi, mi attira ancora di più a sé, verso il bordo del tavolo, e semplicemente entra.
La posizione è ideale, sono all'altezza giusta, affonda e mi prende. Vigorosamente spinge in me più e più volte ed io mi intreccio a lui e lui si stringe a me e viene. E viene sempre più dentro. Lo prendo. Lo voglio. Impazziamo insieme.
L'eccitazione è incontenibile e non finisce mai.
Mai.
Mai fino a che ci chiamiamo ancora e le nostre voci unite sono quelle di sempre, più unite che mai in una fusione che è proprio totale.
L'orgasmo arriva insieme alla follia, un'onda bollente ci avvolge ed esplode in noi e finalmente la liberazione.
Gli ansimi sono la prima cosa che sentiamo di noi stessi, dopo un po' torniamo e lo cerco con le braccia, lo avvolgo, è su di me sfinito, stiamo così un po' poi ripenso a quei dannati pantaloni rossi...
- Pantaloni magici! Gran bel regalo! Gradito davvero! - Chester ride contro il mio collo ed io lo seguo a mia volta.
È semplicemente perfetto.


Quando sale in macchina con quei pantaloni rossi non mi stupisce davvero, sapevo che non li avrebbe buttati.
Li guardo e rido, non posso non ridere perchè so cosa vuole facendoli riapparire!
Lo colpisco con la bottiglietta che ho in mano e ridendo esclamo:
- Magic Pants! - Ci sono orecchie indiscrete ma lui sa e questo basta. Ridiamo almeno mezz'ora perchè so cosa vuole ottenere mettendoli.
È proprio scemo, quando ci si mette!
Fortuna che lo è, comunque.

FINE