*Per adesso solo una cosa: la fic è divisa in due parti, è tutta dalla parte di Chester ed ha un flashback per parte. La cosa, comunque, principalmente è questa. Perchè da un po' di anni Chester e Mike hanno sempre dei contatti durante il finale di Papercut live? E poi ancora: lo sapevate che anche Mike ha due gemelline e che sono coetanee delle gemelline di Chester? A dopo il resto. Baci Akane*

MASCHERE E PARANOIE

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“Perché oggi lo sento come fosse notte?
Oggi qualcosa qui non va
Perché sono così nervoso oggi?
Tutto si lascia possedere dalla paranoia
Non so cosa mi abbia stressato inizialmente
O come la pressione sia stata alimentata
Ma so come ci si sente
quando senti una voce nel retro della testa
come una maschera che ti nascondi dentro
Una maschera che si sveglia quando chiudo i miei occhi
Una maschera che controlla quando mento
Una maschera che ride ogni volta che cado
(e osserva ogni cosa)
Così so che quando è tempo di colare a picco o galleggiare
Quella maschera dentro di me, mi sta ascoltando
Esattamente sotto la mia pelle
E come se fossi un paranoico che si guarda alle spalle
E come un vortice dentro la mia testa
E come se non possa fermare ciò che sento dentro
E come se la maschera che ho dentro fosse esattamente sotto la mia pelle
Lo so ho una maschera dentro di me
Evidenzia tutti i miei errori
Anche tu hai una maschera dentro e
La tua paranoia è probabilmente peggiore
Non so cosa mi abbia fatto esplodere inizialmente,
ma so che non posso stare fermo
Tutti agiscono come fosse la realtà delle cose
Io non posso indicare cosa tu puoi fare ma
Tutti hanno una maschera che trattengono dentro
Una maschera che si sveglia quando chiudono i loro occhi
Una maschera che controlla quando mentono
Una maschera che ride ogni volta che cadono
(e osserva ogni cosa)
Così sai che quando è tempo di colare a picco o di galleggiare
Quella maschera dentro ti sta osservando
Esattamente sotto la tua pelle.
E come se fossi un paranoico che si guarda alle spalle
E come un vortice dentro la mia testa
E come se non possa fermare ciò che sento dentro
E come se la maschera che ho dentro fosse esattamente sotto la mia pelle
La maschera dentro è esattamente sotto la tua pelle.
Il sole tramonta
Sento la luce tradirmi”
/Papercut - Linkin Park/


1. QUANDO SOPRAGGIUNGE LA PARANOIA

No, Chester, ma ti sembra il momento, Chester? Spero che tu stia scherzando Chester! Ma dico, sei fuori? No, non ora! Ehi ho detto non ora cazzo! E piantala!
MA VAFFANCULO ECCO!
Vuoi fare sempre tutto a modo tuo, tutto!
Va a cagare!
È sempre stato così, sempre!
Io propongo e lui dispone, come se fosse Dio! Io posso fare quel cazzo che voglio, ma comunque lui non mi segue se non è d’accordo! Non c’è discussione con lui, non esiste che torni sui suoi passi e mi dia retta anche se non la pensa come me su una cosa.
Vuole controllare tutto e tutti, sempre. E vuole fare tutti felici.
Come dopo un po’ di tempo che stavamo insieme, è successa la stessa cosa, e poi ci siamo lasciati per questo. Pensi che abbia capito dai suoi errori?
Perché, perché diavolo deve essere così paranoico? Perché?
Non può semplicemente stare rilassato e sereno una volta? Chi se ne fotte se qualcuno nota qualcosa.
Vedono che abbiamo gli stessi anelli? Ma chi cazzo se ne fotte! Che ci abbracciamo troppo? Andiamo, in che modo questo dovrebbe essere un problema?
E se lei poi guarda? E se lei poi chiede? E se lei poi nota?
Ehi guarda che lei è qua!
CHESTER TOGLI SUBITO QUELL’ANELLO! Perché lui non può toglierlo, perché il genio del male ha dato un anello simile al nostro anche a lei perché così lui lo può tenere sempre e lei non sospetta nulla a meno che non ci vede che lo indossiamo insieme!
Porca di quella puttana!
Io lo amo, lo amo davvero, o non mi sbatterei tanto ancora. Però a volte lo schianterei sul muro e lo userei come pungiball!
Ogni volta che gli propongo qualcosa, che ne so, una vacanza solo io e lui senza tutto il gruppo, o che voglio fare qualsiasi cosa solo con lui, devo aspettare che lui architetti il piano del secolo e che nasconda le tracce a tutti i costi e se Anna per caso viene a sapere qualcosa, chiede o sospetta allora ciao, non si fa niente.
Quanti cazzo di anni sono sposati? Ancora non ha capito che lui non la ama ed ha un altro?
Davvero Mike è così bravo a fingere?
Ma che cazzo me lo chiedo a fare? So che lo è.
Cazzo, se ripenso al putiferio scoppiato l’altra volta, quanto ho già penato per lo stesso motivo, aspettando che la smettesse di essere così paranoico, che tornasse ad essere spensierato ed incosciente come all’inizio quando ci siamo messi insieme.
All’inizio era tutto diverso, stavamo insieme, scopavamo come ricci ovunque, non ci fotteva di niente. Era fottutamente bello. Poi ha iniziato la paranoia, a fare di tutto per nascondere le cose, ogni cosa, ogni cosa lui ci lavorava su, ci pensava fino allo sfinimento e mi faceva passare il piacere di stare con lui.
Fino a che non ne ho potuto più.
Chiudo gli occhi mentre mi lascio cadere con la schiena sulla branda, anche oggi non mangerò, non ho fame. La prima cosa che mi si chiude quando ho problemi con lui è lo stomaco.
Metto le mani sugli occhi e stringo i pugni mentre contraggo la mascella, dietro le palpebre chiuse le immagini di quei giorni di sette anni fa.
Sette anni fa è stata LA rottura, ma da quanto penavo? Da quanto stavo diventando matto? Cazzo, non è possibile. Lo stomaco si contrae mentre l’ennesimo rifiuto di Mike ad una mia idea per qualcosa da fare con lui, mi uccide.
Gli altri sono giù a mangiare mentre il tourbus passa alla prossima tappa, un live al giorno in giro per gli Stati Uniti. Fra poco avremo un po’ di pausa prima di ricominciare. Forse un po’ di pausa da quello stronzo mi farà bene.
Tromberò con mia moglie, l’ho sposata per questo, oltre perché l’ho lasciata incinta e non potevo continuare a fare l’idiota in giro a lasciare incinta donne e a piantarle. L’ho sposata per trombarla quando Mike mi fa incazzare e indovina un po’? Mike mi fa incazzare spesso!
Fanculo Mike! Che faccia quel cazzo che vuole, lo stronzo. Gli manderò una foto di me e Talinda che trombiamo!

**

- Ammetterlo non risolve niente! Non basta scrivere una canzone e chiedermi scusa dicendo che capisci, che te ne rendi conto, che non sai cosa farci, ma che lo sai che ho ragione. Me ne stra fotto della fottuta ragione se non cambi un cazzo! - La litigata, l’ennesima.
Io come sempre ad urlare e sbracciarmi, lui come sempre fermo, impassibile, seduto a fissarmi.
- Cosa vuoi che faccia? La situazione è questa, non la posso cambiare! Sapevamo a cosa andavamo incontro quando ci siamo messi insieme. Sapevamo cosa stavamo facendo! Che non sarebbe mai, E DICO MAI, potuta essere alla luce del giorno. Quindi di cosa parliamo, ora? - Lui non si smuove, lui non si smuoverà mai, ed io sono troppo furioso, questa volta, per cedere. Do un calcio ad una sedia che va all’aria con un gran chiasso, lui non si muove ed ho seriamente voglia di picchiarlo.
- NON SAI COSA FARE? NON SAI DI COSA DOBBIAMO PARLARE? VA A CAGARE MIKE! TU MI TIENI AL GUINZAGLIO, DECIDI TUTTO PER ME E SE IO ESCO DALLE RIGHE ED OSO PENSARE DA SOLO TI INCAZZI! MA SCHERZIAMO? IO SONO UNA PERSONA, SONO UNA FOTTUTA PERSONA! TU NON PUOI CONTROLLARMI! SE NON TI VA BENE CHE TI SCOPI DIMMELO E LA SMETTIAMO! - Dentro di me spero ardentemente di essere più importante della sua vita là fuori e della musica.
Ma chiaramente non è così, non sarà mai così. Forse perché io non sarò mai più importante di nessuno.
Mike si alza e fa il segno di parlare piano, sto per colpirlo sul serio ma lui gelido e tagliente risponde coi suoi occhi lontani.
- Allora penso proprio che non siamo in grado di continuare questa relazione. Da ora saremo solo due colleghi, ce la possiamo fare. Abbiamo buttato fuori il secondo album, stiamo fissando le date del tour di Meteora, si tratta solo di cantare da ora in poi. Per il resto ci penseremo. -
Quando dice così lasciandomi intendere che potrebbe essere l’ultimo album insieme perché non intende più fare questa vita con me, impazzire a controllarmi, lottare perché io non voglio farmi controllare, nascondere tutto e sempre, combattere perché in realtà mi vuole anche lui. Quando dice così per me è come se il mondo mi crollasse addosso.
Sento nettamente le ossa scricchiolare e mi rendo conto di aver teso tutto me stesso mentre parlava in questo modo, sono così teso che se mi spinge cado e vado in pezzi.
I nervi stanno per scoppiare. Cazzo, stanno per scoppiare.
- Tu mi scrivi le canzoni per dirmi cosa pensi, come ti senti, perché fai quella cosa incomprensibile. Perché cazzo mi fai soffrire. E mi scrivi le canzoni per farmi sapere che mi capisci, che sai cosa provo, che i miei sfoghi ti sono entrati nella pelle e fai quella canzone che mi fa piangere tutte le volte che la canto e penso che forse ce la posso fare, posso rinascere, posso risalire, posso volerlo. E poi... e poi mi volti le spalle perché non faccio quello che vuoi? Perché non riesco a non dimostrare quanto ti amo e quanto ti voglio? Perché non sto al mio posto, perché do di matto se trovi scuse e bugie perfette da rifilare a tutti? Tu mi scrivi Breaking the habit e Papercut e poi mi pianti così con un ‘al resto ci penseremo?’ - Non sto urlando perché le corde vocali sono dure, sono così tese che non riesco a tirare fuori più voce di così e lui si ferma, per un momento. Mi guarda negli occhi con cura e realizza cosa significa, cosa sto per fare. Lo realizza attentamente.
Che sto per crollare. Lui lo sa, me lo sta leggendo e per un momento il cuore si ferma e penso dai, forse mi sono salvato in extremis, forse non è ancora finita.
Poi però tutto cade ed io non dimenticherò mai come mi sto sentendo ora.
- Non ho tempo di parlare ora, sta arrivando Anna. E tu comunque stai dicendo un sacco di stronzate, non ha senso quel che dici. Hai torto se pensi di vomitarmi tutte le colpe dei tuoi fallimenti! Io non scrivo canzoni per darti un biscotto ed una grattata e fare quel cazzo che voglio. Scrivo canzoni per comunicare con te, perché non siamo in grado di farlo a voce, cazzo. E se non riusciamo a dirci quel che proviamo davvero, quel che sentiamo davvero, non ha senso che continuiamo a provarci. - Con questo se ne va. La porta che si chiude alle sue spalle è la cosa più oscena che vedo, ricorderò per sempre questa porta che si chiude e queste sue parole fredde, decise, taglienti e il suo disprezzo per il mio tentativo disperato.
Il modo in cui mi calpesta, le parole che vorrebbe dire e che non ha il coraggio di dire, quelle che mi feriscono.
Poteva dirmi che mi ama e gli dispiace, ma che è difficile e non sa come gestire bene tutto, ma che ci proverà ancora.
Voleva dirmi questo, io lo so, perché le sue canzoni non sono ipocrisia.
Però non l’ha fatto e questo è peggio di quando mi dice cose che non pensa, come che non riusciamo a comunicare e stronzate simili.
Quando rimango solo prendo un profondo respiro, stringo i pugni forte, mi giro lentamente, come se fossi a gravità zero e dopo di che inizio a prendere a calci tutto e a romperlo. Questo momento non lo dimenticherò mai.
E lui la pagherà, lui la pagherà. Non mi lascerà una seconda volta, non glielo permetterò più. Hai finito di calpestarmi, Mike! VAFFANCULO!

**

- Chez? Chez perché non mangi? Ti ho portato qualcosa... - La sua mano sul petto mi scalda mentre mi sveglia insieme alla sua voce dolce. Per un momento penso di aver saltato la parte in cui facciamo pace e di essere già a posto.
Apro gli occhi ancora confuso nel ricordo che ho appena vissuto, ogni volta che ci ripenso sto male allo stesso modo, ho gli occhi lucidi e mi bruciano, lui lo nota subito e si preoccupa.
- Andiamo, non devi prendere ogni mio ‘no’ sempre così male... - Appena lo dice realizzo che non mi sono perso nessuna pace, no no!
NOI NON L’ABBIAMO PROPRIO ANCORA FATTA!
- COSÌ MALE AD UN NO? - Scatto subito seduto gridando come la prima donna che ogni tanto non controllo in me, per un attimo non sbatto la testa nel basso tettuccio sopra il lettino del tourbus, lui sospira e si chiude gli occhi con una mano, non che lui sia tanto più mascolino di me quando fa questo suo tipico gesto da ‘ti prego non urlare’.
E così io di rimando urlo di più, mi alzo anche in piedi, in questo il tourbus fa un salto ed io per poco non cado, però rimango in piedi e lo punto con un dito infervorato, anche questo è tipico mio quando discutiamo.
- Sì, urlo quanto mi pare! Perché non si può sempre nascondere tutto! Sono incazzato con te, puoi fare finta di niente oppure accettarlo! Non si tratta di un ‘no’, si tratta che sono sempre io a venirti incontro su tutto! Tu pensi di fare cose che a me vanno sempre bene? No, ma cosa credi? - Però ho abbassato un po’ il tono lo stesso.
- No, è solo che mi hai chiesto di fare qualcosa insieme per il tuo compleanno, che come regalo volevi questo, ed io ti ho chiesto ‘come pensi di attuare una cosa simile? Si tratta del tuo compleanno! E poi onestamente capita in una pausa dal tour, non abbiamo nemmeno la scusa che siamo via!’ - Sospiro nervoso ed infastidito, odio quando ha ragione mentre litighiamo, io sono quello irrazionale ed incosciente, lui quello che pensa mille volte e spesso non fa.
- Ok, vaffanculo, che poteva essere se per una cazzo di volta ti ingegnavi per passare una giornata con me senza il gruppo od un impegno per i Linkin Park? Siamo sempre insieme perché ci sono impegni con la band! Mai perché siamo io e te a fare qualcosa insieme per conto nostro, perché vogliamo! -
Mike si strofina il viso stanco, per l’ennesima volta non sa come farmi capire che non si piegherà mai, perché lui non si piega mai! Certo, sono io che lo faccio, mentre lui mi prende da dietro.
- Chester, lo sai che non vorrei altro che stare con te tutto il tempo, ma... -
- No no, Mike, rispondi a questo. - Lo fermo subito mentre cerca delle scuse, come suo solito, per liquidarmi. Dito puntato, mano al fianco, aria furiosa. Lui mi guarda sorpreso. - Quando i Linkin Park non faranno più musica, potrebbe succedere per qualsiasi ragione, non escluderlo. E poi prima o poi smetteremo davvero. Quando non faremo più niente, che ne sarà di noi? - E con questa domanda esco dalla zona notte, ovvero dove sono disposti i lettini a castello, un paio per parte, chiuse e separate da dei pannelli e delle tende in caso vogliamo privacy, io ero nella mia ovviamente.
Lui non cerca di fermarmi perché non sa che cazzo dire. Bene, non dire niente, come sempre. Tieniti sempre le parole migliori per te, quelle che potrebbero darmi un po’ di pace perché suonerebbero come ‘ehi hai ragione, scusa, facciamo come vuoi tu!’
Che vada a cagare.


La foto gliel’ho mandata davvero, ma non mentre scopavo con lei, prima di farlo. Ho fatto la foto a Talinda nel letto, ancora vestita, l’ho mandata a Mike e gli ho scritto ‘ora facciamo dieci figli, brutto stronzo!’
Perché sono arrabbiato e quando lo sono gli pianto il muso per un po’ facendo l’idiota, però poi si torna sempre insieme. Queste non sono vere lasciate.
Dopo un po’ lui mi manda la foto di Anna e scrive ‘buona trombata, stronzo!’
Che poi non è davvero come la metto io, lo so. Cioè non è che lui mi controlla ed io eseguo, non sono solo io che mi sacrifico nella coppia, come era all’inizio quando lui non si smuoveva e mi faceva impazzire per tenere tutto sotto controllo. Però poco ci manca, in realtà.
Cioè lui continua a voler controllare tutto, fa il paranoico a forza dieci e quando esagera faccio il muso per fargliene rendere conto, altrimenti non si ferma e va che lo uccido.
È solo che poi quando è sotto stress che deve pensare a mille cose, arriva e mi fa dopo la decima volta che me lo dice: ‘lo vuoi togliere quel dannato anello che ce l’ho io ed abbiamo un’intervista?’.
Quel. Dannato. Anello.
Il solito insensibile del cazzo, quando non faccio quel che vuole diventa il re degli stronzi! Se non la pianta giuro che spedisco ad Anna tutte le nostre foto che ci baciamo!
Con questo chiudo e vado da Talinda, la quale non si stupisce molto e quando vede che sono del tutto intenzionato a fare sesso stasera, lei mi chiede se ho litigato con Mike ed io mugugno qualcosa per poi tuffarmi sul suo corpo.
Cancello Mike per il tempo dell’orgasmo, per poi sbuffare, alzarmi e tornare al telefono. Nessun messaggio da parte dell’imbecille. Gli ci vorrà un secolo per farle avere un orgasmo ed un altro per averlo lui dentro di lei.
Certo se una non vuole vedere, non vedrà mai.
Lui è bravo a nascondere tutto, ma non certo sarà bravo a scopare con lei anche se non prova niente e non la desidera, perché lui non è come me.
Io trombo anche con un cesso di gomma. È una scopata.
Però per Mike è diverso, deve esserci il coinvolgimento, non esistono discorsi come l’attrazione, se non con me. Con me è partito così, poi si è innamorato, poi ci sono stati casini infiniti, lui mi controllava, io lo odiavo, rotture, droga, macelli assurdi.
Per questo mi chiedo come faccia Anna a non vedere. Beh, perché non vuole. Una donna sa, si accorge di quando il suo uomo non è lì con lei. Lo sa.
Talida sa di me e Mike, lo sapeva prima ancora di sposarci. Il nostro è un accordo, non un vero matrimonio. Poi abbiamo gli stessi gusti, siamo diventati amici, ci aiutiamo a vicenda per le varie cose che ci servono. Insomma, lei alla fine fa la bella vita, io ho una bella moglie e Mike è generalmente in pace perché ogni volta che magari esagero con lui e faccio qualcosa di troppo, beh, tanto siamo sposati, per cui cosa conta?
Sbuffo e mi alzo dal letto mentre lei ora si lascia addormentare.
Vado per il corridoio di quella che è una casa enorme.
Sbuffo col telefono in mano, non so se scrivergli per primo. Devo essere sempre io quello che cede?
Sempre? Oh andiamo Chester, sii onesto.
Tu sei il primo che si infuria e fa il muso e pianta casini, ma Mike è il primo che torna e si scusa, perché capisce, capisce sempre, alla fine. Di solito torna con un testo meraviglioso che mi fa piangere, lo stronzo.
No, la verità è che stiamo ancora insieme nonostante tutto perché siamo equilibrati.
Per questo mi siedo in cucina con del latte in mano e guardo il telefono in attesa che mi scriva che si scusa.
E qua, aspettando, mi ci addormento. Ma lui non mi scrive.


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NOTE: Intanto, questa fic non fa parte della serie REANIMATION, ma fa parte di THE HUNTING PARTY, di cui fanno parte le fic ‘Breaking the habit’, ‘La canzone della rinascita’ e ‘Noi liberi davvero’. Spero che non ci siano incongruenze nella loro lettura perché quelle le ho scritte a distanza di tempo una dall’altra seguendo un’idea comune: la paranoia di Mike nel nascondere la sua relazione con Chester negli anni, specie ad Anna e alla sua famiglia, ma non solo. Anche il modo in cui Mike capisce Chester e, in ultimo, come la musica salva Chester più e più volte. Infatti ho scritto sempre con le tracce di alcune canzoni specifiche.
Perciò l’idea è nata così, ho scoperto che Mike ha due gemelle, Abba e Jojo (le famose A & J insieme al nome Otis nei ringraziamenti di Mike negli ultimi CD, oltre che quelli di Anna nel suo libro), e pare siano coetanee delle gemelle di Chester, Lily e Lila. Così volevo solo scrivere una fic demenziale su quando si sono comunicati la cosa a vicenda. Poi però ho iniziato a rimuginare sul motivo per cui quei due fanno gli innamorati ogni volta che cantano Papercut dal vivo, la cosa è iniziata da un paio d’anni, non da sempre (in particolare mi pare proprio intorno al 2012). E così dopo lunghe riflessioni ed una playlist casuale che mi collega Papercut a Final Masquerade (i temi delle maschere in comune), ad ulteriormente I’ll be gone e Castle of Glass, mi ha fatto scrivere una fic un po' più lunga e seria del previsto. Perciò queste canzoni sono tutte protagoniste di questa fic che si colloca dopo ‘La canzone della rinascita’ nella serie ‘The Hunting Party’.
Che manca? Ah sì, la fic è finita, c’è una seconda parte che pubblico fra qualche giorno.
Beh, io la loro storia l’ho immaginata in tanti di quei modi che le mie fic possono solo confondere chi legge, ma in ultimo penso che questa sia la versione più realistica (nella mia mente malata). Diciamo che in questa fic si capiscono meglio le loro dinamiche passate e cosa ha demolito tanto il loro rapporto a suo tempo.
Qua sentiamo Chester, però vorrei scriverne una dalla parte di Mike dove spiega la sua versione della rottura passata, sempre usando il metodo dei flashback e delle canzoni che ci hanno illuminato, come in questa fic. Perché chiaramente noi qua vediamo una campana e pensiamo ‘ma Mike non è davvero così, andiamo! Ha di sicuro altre ragioni che non dice a Chester!’. Ed è vero. E c’è da considerare che qua parlerò della rottura passata (del 2004) quando la fic è ambientata a Marzo 2011, ma non del modo in cui,si sono rimessi insieme. Cosa che voglio riservare ad un’altra fic, usando altre loro canzoni.
La fic inizia con un certo tono, finirà con un altro, non mancherà né il piantino né la risata.
E come sempre le mie premesse e (postmesse in questo caso) sono lunghissime.
Comunque grazie per leggermi.
Buona lettura.
Baci Akane