NOTE:
bene, non poteva non uscirmi qualcosa dopo il concerto. Ebbene sì,
io c'ero! E' stato magnifico, ma quel che conta è che mi sia uscita
una fic dopo secoli che non mi veniva su niente. So che è da un po'
che dicevo 'prometto fic' ma non mi veniva nulla. Ma vederli mi ha
sbloccato. Insomma, i Linkin Park sono a Milano per il concerto e
vengono il giorno prima, come occuperanno tutto il tempo Chester e
Mike? In breve si tratta di uno spaccato dei loro 2 giorno a Milano
per il concerto, così come io personalmente l'ho immaginato. Siccome
mi sono fatta prendere come sempre la mano, la fic è divisa in due
parti, ma la seconda la pubblico subito domani, non faccio aspettare
nemmeno 2 giorni!
La
fic è dedicata a loro, che sono venuti in Italia per un concerto
tutto loro durato un sacco, ai quasi 180 membri del mio gruppo
Bennoda su facebook e a chi non è potuto venire al concerto.
Sperando che questa coccola vi basti e vi dia una visione di quel che
è stato (secondo il mio modesto parere).
C'è
anche da dire che mi hanno chiesto così in tanti una nuova fic che
se non la facevo rischiavo di non trovare un posto dove nascondermi!
;-)
Ovviamente
non mancherà la parte hot, così come non mancano quelle dementi ed
i soliti tocchi seri... insomma, di tutto un po'.
Mike,
Chez e le loro solite cose...
Buona
lettura e a domani con la seconda parte.
Baci
Akane
MILANO
2014
PARTE
I
Arriviamo
a Milano con comodo anticipo, a volte siamo sul posto del concerto il
giorno stesso, ma questa volta, pur non avendo impegni in città
particolari, Mike ha deciso di venire il giorno prima, per cui messo
piede nella fottutissima ed umidissima Milano, mi ricordo perché
onestamente la odiavo... È da anni che non ci vengo ed ora ricordo
perché.
-
Cazzo, non si respira proprio! - Brontolo alzando il mento coi miei
soliti modi che Mike ama definire in un certo modo.
-
Povero il nostro principe! - Dice infatti lui superandomi con una
piccola spinta.
-
Prendi pure per il culo, stronzo, ma non dirmi che a te quest'aria
irrespirabile piace, cazzo! -
Gracchio
seguendolo già stufo. Lui prosegue verso l'auto che ci porterà via
di qua per consegnarci all'albergo.
-
Riesco a sopportare senza lamentarmi, ma so che questa cosa non è
nel tuo libretto di istruzioni! - faccio il broncio salendo, tiro un
respiro di sollievo in perfetta sincronia con lui e lo indico col
dito spalancando la bocca con aria sadica:
-
AH, LO VEDI CHE DA FASTIDIO ANCHE A TE? -
Mike
sospira ma non di sollievo, di mal sopportazione.
-
Certo che mi da fastidio, Chez, è afa! Ma posso sopportare senza
gracchiare! - altro broncio!
-
Se smettessi di lamentarmi non sarei più io! - concludo incrociando
le braccia al petto e guardando fuori. L'auto è accesa e c'è l'aria
condizionata,
-
Su questo non ho dubbio! - siamo ancora soli in auto perché stanno
caricando i nostri effetti, gli altri del gruppo sono in altre
auto.
-
Solo questo autista pensa a me, che ha acceso l'aria! Fosse per te mi
lasceresti morire! -
Scuote
la testa di nuovo, sta diventando il suo gesto preferito.
-
Chi credi gli abbia detto di raffreddare l'auto senza esagerare per
non disturbarti la gola? - dice allora come parlasse con un bambino,
il tono indulgente. Odio quando fa così, ma realizzando quello che
dice capisco che alla fine, come sempre, è solo lui che pensa a me
con amore!
Gli
altri non mi coccolano e non mi viziano. Lo guardo con occhi
spalancati da falso stupito, ovviamente so che dietro a queste cose
c'è sempre lui, ma i nostri giochi sono questi!
-
Che c'è ? Lo sai che non voglio sentirti lagnare! Da qua all'albergo
c'è un po' di strada, non mi andava di sentirti tutto il tempo! -
dice fingendosi burbero, gli riesce male.
-
In realtà pensavo che ti sei sprecato, visto che ho una fame ed una
sete fottute... Abbiamo quanta strada da fare? -
Mi
lamento solo perché so che lo scoccio!
Mike
sospira, a volte ci casca, altre fa finta. Siamo fatti così!
In
questo l'autista apre la portiera di Mike e gli consegna una lattina
fresca del mio solito beverone. Non ne dà due, solo una.
-
Confermo la tappa? - chiede il tipo. Mike sorride ed annuisce e
rimaniamo di nuovo soli, i vetri so che sono oscurati all'esterno per
poter girare senza problemi.
Mi
da la lattina e non dice nulla. Io allora lo fisso ebete. Riesce
sempre a stupirmi dopo tanti anni!
-
Che tappa? - Chiedo mentre apro stupito la lattina che speravo di
avere e che non avevo chiesto ancora.
-
Quel ristorante che ti era piaciuto quella volta, ricordi? - così
spalanco di più la bocca e gli getto le braccia al collo facendo
spandere un po' di drink che finisce su di lui, ora gli tocca
lamentarsi e lo fa meglio di me mentre cerca di spingermi via...
-
Chez, mi hai sporcato di quella schifezza! - a lui non piace, dice
che puzza. Io non lo mollo gli stampo mille baci sulla faccia e le
orecchie. - Chez piantala, mi fischiano le orecchie così, non lo
sopporto! - stringo ancor più la presa sul collo. - e mi soffochi! -
mi da tanti colpi sul fianco mentre si lagna, io ovviamente continuo
imperterrito finché non si riapre la portiera. Allora mi stacco
subito, lui è tutto arruffato e sporco di bibita, infatti mi guarda
male, con quella sua aria severa.
-
Chi sembra un re ora? - chiedo prendendolo in giro mentre rido e si
parte.
-
Hai detto bene. Io sono il re, tu solo il principe! Noti la
differenza? - chiede allora fingendosi ancora arrabbiato e quindi
sadico. Io faccio il broncio perché ovviamente la differenza la noto
e non mi piace! - Che c'è? Non ti piace fare il principe? - chiede
infatti divertendosi.
-
Preferisco fare la regina! - inarca le sopracciglia scettico e lo
fisso sempre col broncio.
-
Fare? - chiede sorpreso.
-
Si, se tu sei il re... - parlo più sotto voce per non farmi sentire
bene dall'autista.
-
Pensavo che non dovessi 'farlo'! - ancora non capisco cosa vuole
dire.
-
Chez tu sei già una regina! - e con questo ridendo gli tocco il
pacco veloce fregandomene di chiunque possa vedere e cosa possa
pensare. Come sempre me ne sbatto.
-
E questo allora è la mia corona? - dico al suo orecchio, lui fa uno
dei suoi gridolini poco mascolini e salta sul posto spingendomi con
una gomitata! Fa così solo quando siamo con gente che non dovrebbe
sapere o di cui non si fida, altrimenti ormai è molto più
sciolto!
Io,
ovviamente, mi diverto troppo a farlo saltare, sono un sadico del
resto!
-
Piantala Chez! - sussurra rosso. Dopo anni reagisce ancora così! È
adorabile. Come faccio a smettere?
-
Altrimenti? - lo sfido come al solito.
-
Altrimenti mi vendico! - a questo punto dovrei pensarci un po'
in effetti, ma alla fine anche queste cose fanno parte del nostro
rapporto e non posso farne a meno, io che torturo lui, lui che
tortura me... E poi noi che recuperiamo tutto alla
grande.
Rimettendomi
al mio posto, vicino a lui, sorseggio la mia sacrosanta bibita mentre
sogghigno fissandolo. Si prospettano due giorni interessanti, non
avevo dubbi visto che con lui sono sempre giorni interessanti!
Dopo
il pranzo in quel ristorante buonissimo, andiamo in albergo, stiamo
fuori il meno possibile perché è caldo da morire.
Le
camere sono divise come sempre due a due e sono molto comode e
spaziose, quella mia e di Mike è fornita di tavolino dove lui bel
bello comincia ad aprire le sue attrezzature portatili per
comporre... Si tratta di tre affari che sembrano computer tutti
uguali, non so bene la funzione di uno o dell'altro e nemmeno il
cazzo di nome tecnico, Mike ogni volta cerca di spiegarmi ma io
proprio mi annoio quando lo fa e stacco il cervello.
Lo
guardo aprirle mentre mi fermo con le braccia conserte in mezzo alla
stanza. Lui fa come se non ci fossi, quando si siede ad una sedia
davanti a quei tre cosi, mi nota e mi fa:
-
Ti serve qualcosa? - io sento l'embolo che mi parte.
-
Sì, tu! - esclamo spontaneo e seccato!
Lui
inarca un sopracciglio, non si scompone.
-
Beh, Chester... - già che dice il mio nome per intero... - visto che
non vuoi girare per Milano perché fa troppo caldo... Lavoro! -
No,
questa non è logica come me la vuole far passare.
-
Ed io? - chiedo infatti meravigliato dal fatto che non ci pensi!
Lui
continua a restare impassibile e tranquillo mentre accende le
apparecchiature.
-
Tu puoi riposare o fare quello che ti pare... - il broncio mi esce di
nuovo mentre mi butto sul letto.
-
Ma dai, Mike... Non serve che fai sempre lo stronzo, sai? - lo dico
come se io fossi un angelo, so che si sta vendicando di
me!
Bastardo!
Lui
nemmeno si gira.
-
E chi lo fa? È solo che mi conosci, non posso stare fermo in
panciolle così come niente, devo fare qualcosa e allora lavoro su
qualche canzone! - tiro fuori il labbro inferiore e corrugo la fronte
rigirandomi sul letto.
-
Ma quei fottuti affari sono tre, tu uno, cazzo! - non so se ha senso
l'obiezione, ma lui ridacchiando comincia a smanettare su tutti e
tre!
-
Te l'ho detto venti volte, ognuno serve ad una cosa diversa! Voglio
lavorare su certi suoni... - sospiro insofferente.
-
Quando scopi con me? - chiedo allora.
-
Più tardi, Chez... - grugnisco qualcosa alzandomi e di fatto non è
una parola di senso compiuto.
-
Fottiti! - alla fine ci infilo questo.
-
Fai anche tu i tuoi esercizi, no? Si sta bene qua dentro... Domani
non hai tempo perché hai la cosa per la porche... -
Lui
mi parla di schiena mentre continua a scrivere sulle sue cose e così
gli faccio una smorfia. Addominali, flessioni, stretching. Devo
tenermi in forma o il corpo non regge il massacro di un tour, ha
fatto delle date intelligenti, Mike, affinché sia un tour
sostenibile, ma può sempre essere massacrante se non mi tengo bene.
Non voglio avere cali.
Così
mi piazzo davanti a lui, mi sfilo la maglietta ancheggiando come
faccio di solito, lo guardo di sottecchi ma non mi caga. Allora
cominciò a fare stretching. Destra, sinistra e giù!
Con
giù intendo culo all'aria a pochi metri da Mike, ma quel bastardo
continua ad ignorarmi! So che questo movimento gli piace. Insisto a
fare gli stretching giù e lui insiste nel non fissarmi il culo,
cazzo non mi salta addosso sul serio?
Gioca
pesante? Bene, gli faccio vedere io!
Dopo
gli esercizi sono tutto sudaticcio ed è un'altra delle cose che per
qualche perversa ragione lo eccitano di me. Non quando sono troppo
sudato, come una vacca in calore, però un pochino così come ora...
Dice che sono sexy!
Allora
lo raggiungo dietro e lo cingo con le braccia, infilo il viso sul suo
collo e con le labbra cerco il suo orecchio, lo prendo fra le labbra
e succhio un po'. Decido che è abbastanza e cerco di farmelo, ma la
mia avventura dura poco.
Lui
piega la testa di lato, ma poi mi spinge via con la schiena.
-
Dai... - mormora. Adoro la sua voce quando sussurra.
Torno
alla carica infilando le mani sotto, a slacciargli i pantaloni, lui
finalmente smette di trafficare con le sue cose e mi ferma di nuovo,
questa volta mi prende i polsi e tira via deciso, non è cattivo,
però è deciso.
-
Chez, non ho finito, sai che finché non finisco non voglio
interrompermi, poi rischio di perdere la cosa che ho in mente e mi
secca. Lasciami fare, poi vengo da te! -
Sbuffo
alzandomi. Ok che quando inizia e si perde non si stacca più, ma è
una rottura di coglioni lo stesso!
-
Odio quando fai così! Cazzo! -
Mike
sorride mentre mi vede che mi metto la maglietta.
-
C'è un fantastico centro benessere, fatti fare due massaggi, una
sauna... Ti ci vuole, no? - incredulo che mi ci spinga da solo, lo
mando a cagare seccato ed insofferente.
-
Lo sai che le porcate in sauna le voglio fare con te! E poi in estate
non ho voglia di sauna! Che palle di te! Vado in piscina! Ci sarà
una cazzo di piscina in questo albergo del cazzo, no? - lui annuisce
senza cagarmi e senza smettere di fare le sue cazzo di cose.
-
Si, dovrebbe... - dice indifferente.
-
Fanculo! - ringhio sbattendo la porta.
Lo
so che lo fa apposta per vendicarsi per prima, ma che palle però!
Lui esagera sempre!
Alla
fine faccio piscina e quando finisco mi concedo dei massaggi, ma
evito la sauna. Mi piace farla ma solo con lui e privata. Mi stimola
il sesso e ovviamente la voglio fare con lui per questo!
Quando
torno è ora di cenare, si va giù in ristorante insieme, non ci sono
altri che ci rompono le palle e la cucina italiana è divina, l'unica
cosa positiva davvero!
Tornati
su in camera pieni come merde ma felici, sono di nuovo in pace col
mondo, posso perdonare Mike se mi scopa.
-
Devo digerire! - esclamo cominciando a spogliarmi, lui mi fissa
interrogativo mentre noto con disappunto che non si spoglia.
-
E lo fai spogliandoti? - chiede scettico. Qua la cosa mi puzza.
-
No, lo faccio scopandoti, stronzo! - non che così invogli, ma mi sta
rompendo il cazzo. Lo sento ridere. Odio quando sono incazzato con
lui e lui ride. Lo sa!
-
Dai, fammi solo finire questa cosa, ci metto due secondi e sono da
te! Giuro! - non so se fidarmi, ma tanto per impedirgli di fare
quello che vuole posso solo legarlo ed ora la mia pancia è
effettivamente troppo piena per riuscire ad usare la violenza.
-
Sbrigati! - dico buttandomi già nudo e crudo sul letto, a pancia in
giù.
Lo
guardo smanettare con quella roba come prima e lentamente gli occhi
si chiudono, onestamente non so quando succede, per cui non so quanto
lui stia li a fare le sue stronzate, ma so che non mi sveglia perché
al mattino dopo siamo nel letto insieme, io sempre nudo, lui con i
boxer.
Insomma,
ha finito e non mi ha svegliato per scopare.
Non
mi ha scopato!
Scommetto
che lo ha fatto apposta!
La
prima cosa che vorrei dirgli è questa infatti, ma lo conosco e mi
risponderebbe prendendomi per il culo.
'Se
ho fatto apposta a non scoparti? Certo, come si fa a non scopare per
sbaglio?' E così lo manderei a cagare e lui si divertirebbe.
Devo
ripagarlo con la sua stessa moneta!
Oggi
lo faccio diventare matto io, così vede che significa.
È
una cosa che di solito non ha fine perché io faccio i dispetti a
lui, lui li fa a me, io a lui... E si va avanti in eterno, poi uno
dei due si stufa e ci diamo un taglio. Di solito mi stufo prima io ed
uso la famosa violenza a cui non sa opporsi perché gli piace
troppo.
A
volte in effetti credo mi stuzzichi tanto proprio per spingermi a
sbatterlo sul muro e a scoparmelo.
È
che mi piace di più essere scopato da lui, però forse a volte piace
anche a lui ed usa questi espedienti per attivarmi.
Contorto?
No,
da Mike!
Vediamo
quanto regge il gioco questa volta!
Con
sguardo assassino, mi alzo dal letto e vado al bagno, mi lavo e
quando torno sono sempre nudo, lui è sveglio e mi sorride. Stronzo.
Adesso gli è passata e vuole scopare, lo so perché riconosco i suoi
sguardi.
Pezzo
di cacca!
Non
vorrei altro che tuffarmi sul letto, ma gli devo dare una lezione
così lo ignoro e mi vesto, lui mi fissa capendo che ce l'ho con lui
e ghignando si infila la mano sotto ai boxer dove mi mostra il suo
alza bandiera.
Fottuto
pezzo di merda!
Potevo
trovarmi un ragazzo meno dotato?
Lui
ha un cazzo fantastico, è grande a riposo, ma in tiro è il sogno di
ogni frocio o donna! Ma lui si veste sempre in modo da nascondere
tutto, quindi nessuno nota nulla.
Io
però ovviamente ho visto tutto e so com'è.
Stronzo!
-
Chez, non mi saluti? - mi chiede con voce roca e viso assonnato.
Altro punto debole.
In
effetti lui è tutto il mio punto debole!
Faccio
una fatica bestiale, lui continua a toccarsi e guardarmi e non so
come cazzo faccio, ma riesco a non saltargli addosso.
Mi
vesto e prima di uscire, dico:
-
Vado a fare colazione! - con questo vado. Una volta fuori tiro un
respiro di sollievo. Ce l'ho fatta, non gli sono saltato
addosso.
Questo
stronzo me la paga, oh, se me la paga!
Il
resto della giornata passa con io che lo ignoro e che sto con tutti
tranne che con lui; dopo pranzo, ad un certo punto, saluto tutti e
vado alla porche per la sessione di autografi. Separarmi fisicamente
da lui è una manna dal cielo perché altrimenti non ce la potevo
fare.
Durante
tutto il tempo che sono qua, lo stronzo continua a scrivermi mille
messaggi, perché quando facciamo qualcosa separati ci scriviamo di
continuo come due malati di mente.
'Chez,
che fai?' Lui in effetti non ha molto da fare, quella cosa di ieri
credo l'abbia finita, la preparazione al concerto la fanno gli altri
della crew, lui di fatto non ha un cazzo da fare, oggi. Di solito in
questi casi disegna, perché non può riposarsi. Lui dorme poco, gli
basta per recuperare le forze, poi per il resto è super attivo. In
tutti i sensi.
'Una
sega! Che cazzo vuoi che faccia? Autografi!'
Scrivo
quindi. So che si è pentito di non aver scopato ieri, ma così
impara!
'Io
sono in albergo, ma mi annoio...' Risponde.
'Fattela
tu una sega! Pensandomi!' Sarebbe superfluo dirlo, ma con lui non si
sa mai!
'Già
fatto... '
'Come
già fatto?'
'Ti
pensavo, mi mancavi e così ho fatto tutto da solo... Però con te è
meglio...'
Questo
pezzo di merda me la pagherà...
Sono
davanti ad un sacco di gente sconosciuta che mi fissa per capire con
chi scrivo e cosa penso, ed io devo solo salutare, sorridere ed
essere fottutamente simpatico.... Mentre io voglio solo farmi fottere
da Mike!
BASTARDO,
'Piantala
di scrivermi queste cose! Non posso venire!'
'Io
l'ho appena fatto! Sono venuto anche per te... '
Quanto
lo odio! Ora lo ignoro!
Metto
giù il telefono per un po' ma lui non mi da tregua.
'Chez...
Ci sarebbe un po' di tempo se venissi ora...' So che lui non vuole io
venga a meno dei miei impegni pubblici, quindi non me lo sta
chiedendo sul serio, ma io cazzo, sono in astinenza, non può
capire... So che se andassi via ora potrei scoparmelo. Ma come
faccio?
Mi
prendo una pausa ed esco sul retro, zona protetta, la stessa parte
che mi porta all'auto.
La
vedo da qua.
Mi
strofino le labbra e leggo il nuovo sms di Mike.
'Davvero
devo aspettare la fine del concerto?'
Mi
chiede. Mi provoca, non vuole davvero che scappi, ma se lui provoca
io che posso fare se non rispondere?
Ok,
vaffanculo!
Prendo
e vado. Che vuoi che sia, dopotutto? Guido in America, che mai sarà
guidare qua?
Senza
avvertire, cosa non da me, prendo e parto in macchina, metto il
navigatore per l'albergo e vado come una scheggia.
'Sto
arrivando!' Gli rispondo.
'Come
arrivi?! Hai ancora mezz'ora almeno!'
'Fanculo
gli autografi! '
'Ma
ti stai facendo portare, vero?'
'No!
'
'No?!'
'No!'
'Stai
guidando tu da solo a Milano?!'
'Certo,
che vuoi che sia?'
'Chez
ti puoi perdere!'
'Ho
il navigatore, ce la posso fare, aspettami!'
'Chez
hai almeno avvertito?'
'No!'
'Chez
avverti che sei andato via ed inventati una buona scusa, stronzo!'
E
io sono lo stronzo, ora!
Alla
fine faccio come dice ma mi pento subito di essermi messo alla guida
da solo... Guidare in questo posto di merda è l'idea peggiore che
potessi avere ed in breve finisce che mi perdo nonostante il
navigatore.
'Chez
ma ci sei?'
Mike
riprende.
'Credo
di essermi perso...'
'Come
perso?' Ora me lo immagino agitarsi!
'Dai,
ce la posso fare!'
'Chez,
cazzo! Fermati e chiama l'autista!'
'Dai
non sono impedito ora mi ritrovo! Aspettami nudo!'
'Chez,
così mi fai preoccupare!'
Sorrido
come lo stronzo che sono.... E godo. Lui preoccupato per me è
fantastico.
'Dai,
arrivo!' Ma non arrivo e dopo un po' Mike torna a scrivermi.
'Noi
dobbiamo andare all'ippodromo intanto, provare gli strumenti e cose
così... Hai fatto tardissimo! Dove cazzo sei?'
È
arrabbiato con me. Cioè seriamente. Godo ancora anche se sono
furioso per questa strada di merda.
Io
voglio scopare Mike!
'Guarda
che se non mi scopi quando arrivo te ne do tante che ti gonfio più
del tuo cazzo al mattino!'
'Tu
pensa ad arrivare che poi vediamo chi gonfia chi! Incosciente stronzo
che non sei altro!'
Ok,
l'ho fatto arrabbiare davvero... Beh, ma so come calmarlo!
PARTE
II
Mi
incazzo come una iena, ci impiego un sacco ma alla fine arrivo al
fottuto ippodromo del cazzo, la prima cosa che faccio ovviamente è
cercarlo. La mia idea era saltare fuori col mio sorriso da schiaffi e
dire 'eccomi qua sono tutto tuo' e fargli una sorpresa, ma noto che
non è nei paraggi e sbuffando mi rassegno a prendere il telefono e a
scrivergli.
'Dove
cazzo sei tu ora?' Il mio tono seccato è strategico e lui non mi
risponde. Quando fa così significa che è furioso.
Seguo
la scia degli ordini latrati con saccenza insopportabile.
È
un tono tipico di Mike, quel tono che fa sentire delle merde gli
altri perchè lui è furibondo con me.
Ormai
lo riconosco e lo seguo.
Arrivo
sul palco e lo vedo aggirarsi sotto il sole mentre indica di qua e di
là dando ordini con la sua faccia seria. Di solito è sorridente e
sciolto. Ora c'ha una nuvola nera che gli gira sulla testa.
Rimango
con le mani ai fianchi guardandolo in parte fino a che non mi nota,
allora io faccio un sorrisone da prendere a pugni e lo saluto come
niente fosse.
Lui
ha gli occhiali scuri e non vedo i suoi occhi, ma so che li ha
stretti, ha fatto lo stesso con le labbra.
Poi
semplicemente non risponde. Si gira e riprende con più cattiveria a
dire che quella cosa non va e che va riposizionata!
-
Hai visto che alla fine sono arrivato? - Dico contento e pimpante
avvicinandomi a braccia larghe, lui mi schiva e dopo aver dato
ulteriori disposizioni, se ne va dal palco per andare in quello che è
il backstage dove noi artisti aspettiamo l'inizio del concerto o
quanto meno il nostro turno. È attrezzato con tutto quello che ci
può servire e con tutto quello che chiediamo, c'è anche da mangiare
e bere e i ventilatori.
Si
muore proprio di caldo. Lo seguo mentre si aggira di qua come una
scheggia, va spedito e non rallenta, non mi caga.
-
Dai Mike... - Dico cercando di fermarlo mentre passa un sacco di
gente che lo evita con il terrore nello sguardo.
Ormai
tutta la crew lo conosce.
Arriva
in quello che possiamo considerare il camerino e siamo soli. Mi
concede udienza!
A
questo punto si gira e mi fissa togliendosi gli occhiali scuri, così
fa ancora più paura. Gli occhi sono sottili, due fessure di morte e
distruzione.
-
Tu hai idea di come mi hai fatto sentire? - Sibila gelido. Ecco, così
spaventa seriamente.
Inghiotto,
ma mi tengo fintamente rilassato, sorrido per rabbonirlo.
-
Dai, sono qua, no? - Dico infatti come fosse stata la cosa più
semplice del mondo.
A
questo punto mi avvicino piegando la testa verso di lui per baciarlo,
ma lui gira la testa e lo evita, poi con le braccia conserte e l'aria
dura, continua.
-
Non è sufficiente! - Dice tagliente. Questa me la devo sudare. In
più di un senso.
Da
un lato mi piace che sia tanto preoccupato per me, dall'altro io
voglio scopare, cazzo!
Ma
ovviamente non cede nemmeno quando riprovo con altre moine.
-
Mike... mi dispiace, ma tu mi provocavi ed io... - Torno ad
avvicinarmi e lui torna a girarsi questa volta del tutto, fa un passo
indietro e mette le mani ai fianchi.
-
Ah, per cui sarei io, no? Io ti ho detto di guidare da solo per
Milano, una città completamente sconosciuta! -
-
Avevo il navigatore! - A questo esplode sbracciando.
-
Appunto! Il navigatore! Chez, tu sei convinto che il navigatore
sbagli sempre strada e quindi fai di testa tua! -
-
Si ma perchè spesso mi dice di fare strade assurde ed io penso che
un'altra sia meglio... -
-
E TI PERDI! - Sbotta poi alzando ancora la voce. È proprio incazzato
nero. Penso che se lo tocco ora, in questo preciso momento, mi tira
un pugno. Faccio l'aria da cucciolo, ma non funziona. Così scuote la
testa e sfila via da quest'angolino che poteva essere perfetto per
scopare.
Non
lo posso più avvicinare da solo, è sempre con altri.
Brad
mi vede che lo seguo a distanza di sicurezza guardandolo come un
bambino che è appena stato sgridato dalla mamma e scuote la testa
anche lui, ma il suo è un modo per dire che sono sempre il solito.
Io
mi stringo nelle spalle e continuo a seguirlo per tutto il tempo, lui
invece mi ignora, fa come se non esistessi proprio.
Solo
quando iniziano i Fall Out Boys e i loro tecnici sono posizionati e
quindi tutto si svuota relativamente, io provo a fare pace con lui
come si deve.
Lo
prendo in un momento che è per conto suo a rivedersi il discorso che
deve fare, ad un certo punto parlerà in italiano da quel che ho
capito.
Se
lo studia e lo sento borbottare sotto voce quelle parole straniere
che sembrano tanto buffe. Chissà se sta dicendo cagate.
-
Dì, ma sei sicuro che invece non ci siano scritti un sacco di
insulti? Tipo tu pensi di dire 'registreremo il video qua' ed invece
dici 'siete dei pezzi di merda'? - Mi metto a ridere, le mie sparate
lo fanno sempre sganasciare ed io amo il suo sorriso, faccio sempre
lo scemo apposta. Ride così bene. Si illumina tutto sempre.
Scuote
la testa e sospira, ma lo vedo che si trattiene a stento dal ridere.
Dai che ce l'ho quasi fatta. Mi manca proprio poco.
Mi
avvicino e guardo il foglio provando a leggere quelle frasi per me
incomprensibili. Ovviamente mi fermo dopo la prima parola.
-
No, questa cosa è impossibile, tu sei matto! -
-
Beh, se tu non ci arrivi non significa che sia impossibile! -
Finalmente mi risponde ed io evito di saltare trionfante, colgo la
palla al balzo con la mia faccia da bronzo.
-
Ehi, io sono superiore a tutti, se non riesco a fare una cosa
significa che è impossibile! - Il mio solito ego, ovviamente ci
gioco e a lui piace anche questa cosa, infatti mi spinge e mette in
parte il foglio guardandosi allo specchio per vedere se è a posto,
deve solo mettersi il cappellino prima di entrare in scena, per il
resto è già vestito.
Mi
avvicino da dietro e infilo le mani sui suoi fianchi, strisciano
avanti sulla sua pancia e lo guardo spuntando col viso di lato, sulla
sua spalla. L'aria da cucciolo, come prima. Questa volta sembra
funzioni.
Noto
dallo specchio davanti a noi che mi sta guardando anche lui,
attraverso il riflesso appunto. Così faccio altrettanto.
È
semi serio e semi ammorbidito, vorrebbe continuare a tenermi il muso,
ma non ce la fa più.
-
Scusa se sono stato incosciente, giuro che non lo faccio più! - A
questo sospira e si ammorbidisce sul serio, mi mette le mani sulle
mie e si appoggia a me.
Ed
io respiro meglio.
-
Dio Chez, non sai cosa mi hai fatto passare! Pensavo che facessi un
incidente, o che incosciente come sei ti fermassi a chiedere a
qualche passante informazioni e quelli ti riconoscessero e ti
rapissero! Insomma, ne ho pensate di tutti i colori! - Scoppio a
ridere a questa seconda cosa, nascondendo il volto contro il suo
collo, lui piega la testa verso la mia e mi ingloba in sé ridendo a
sua volta della sua stessa sparata.
-
Ridi, ma io davvero le ho pensate tutte! Ti ho odiato un sacco! -
Quando stringo la presa delle braccia intorno al suo busto, lo bacio
sul collo risalendo sull'orecchio e sul viso, lui gira la testa e mi
viene incontro con le labbra.
Prima
di arrendersi al bacio, mormora guardandomi negli occhi così vicini
come siamo.
-
Non rifarlo più! - So che ha sempre la fobia che io sparisca in
qualche modo e lo trovo dolcissimo. Spero che non gli vada mai via
questa paura, so che sono egoista, ma è così. Voglio essere sempre
al centro delle sue paturnie.
-
Giuro! La prossima volta ti porto con me! - Così ridacchiando gli
prendo il labbro fra le mie e succhio, poco dopo infilo la lingua ed
aderisco del tutto la bocca alla sua, pieghiamo meglio le teste e ci
uniamo in un bacio lento e voluto. Porca puttana che voglia di
baciarlo!
Rabbrividisco
come un coglione e sento che anche lui va a fuoco, come se il caldo
qua non fosse già troppo.
La
sua lingua gioca con la mia e mi lascia gestire il bacio come mi
piace, con quell'erotismo carico di desiderio.
Mike
sa sempre di acqua. Non che l'acqua abbia sapore, ma io so di
medicina. Bevo energy drink di continuo ed ormai so di medicina
dolce. Lui beve solo acqua. O caffè. Ma quelli quando lavora agli
album, durante i concerti si dà solo all'acqua perchè è convinto
di dover salire rilassato sul palco e non teso e agitato per colpa
del caffè. Ha le sue strane idee insomma.
Abbasso
le mani per slacciargli i pantaloni, ma ovviamente appena sente che
traffico con il bottone, mi ferma subito. Smettiamo di baciarci e ci
guardiamo da vicino, io col broncio e lui l'aria di sfida.
-
Non ora! -
Corrugo
la fronte.
-
Come non ora? - Chiedo aizzandomi come un mastino.
-
Gira un sacco di gente, sai che non voglio rischiare di essere visti!
E poi devo rimanere concentrato per il concerto. Iniziamo fra poco,
sai? - Risponde bacchettone.
Io
non ne sono per niente convinto e continuo, ma mi tiene le mani
proprio bene, così mi prendo il suo collo mordicchiando e
succhiando, a lui ovviamente piace ma quando sente che gli sto per
lasciare il segno, mi dà una gomitata e scappa via da me.
Ebbene
sì, lo stronzo sguscia via!
Cazzo!
Lo
odio quando fa così.
Lo
rincorro, ma esce dal nostro posticino e spunta addirittura fuori,
nel bordo del palco dove suonano i FOB.
Lo
fa spesso, si mette a guardare i gruppi spalla, ma in questo caso lo
fa apposta per impedirmi di saltargli addosso.
Lo
odio!
Che
cazzo, poteva farmi fare un pompino almeno, no? Che gli chiedevo?
Rimango
nascosto a fissarlo male mentre lo uccido, lui sta lì e fa finta di
nulla, sorride al pubblico che lo nota, si nasconde prendendo una
chitarra e si mette a strimpellare a caso. Non li sta nemmeno cagando
i FOB, potrebbe venire da me, invece sta lì nel bordo del palco,
coperto, a distanza di sicurezza da me.
Porca
puttana, me la paga lo stronzo!
Quando
il gruppo finisce e vengono dietro le quinte, lui li segue e si
complimenta con loro, fa compagnia a questi e continua a scappare da
me, ma in questo caso non perchè è arrabbiato, solo perchè non
vuole che gli salti addosso.
Io
sto sempre con lui, lo assecondo, di tanto in tanto gli tocco il culo
di nascosto, lui alza inevitabilmente il tono ed io rido come un
coglione per qualcosa che non ha senso. Gli altri ci guardano per
capire se siamo fatti od ubriachi, ma non c'è da preoccuparsi. Siamo
sempre noi!
Insomma,
tutto come sempre.
Noi,
i nostri soliti giochi che capiamo solo noi, io che cerco di
saltargli addosso, lui che scappa pensando di doversi concentrare e
cose così.
La
cosa che mi piace di più è che non si dimentica di dire ai tecnici
di segnare il bordo del palco con il nastro adesivo bianco, in modo
da farmi vedere la fine e non farmi cadere giù.
È
un'idea che è venuta a lui per evitare che cada giù come a volte è
successo.
Pensa
sempre a me il mio amore!
Alla
fine la vince lui e non gli salto addosso, vorrei avere la forza di
negarmi io dopo il concerto quando di certo mi cercherà, ma so che
non ne sarò in grado. Mi lascerò fare di tutto e di tutto gliene
farò io.
Il
concerto comunque inizia e il ritorno che abbiamo è incredibile, non
ci aspettavamo così tanta gente, ma nemmeno così tanto calore. Non
sempre il pubblico è così partecipe e trasmette tanta passione, a
volte è anche solo normale.
Ma
questa volta è davvero pazzesco e mano a mano che vado avanti, mi
sento io trasportato da loro, dalla voglia che hanno di ascoltarci,
di cantare con noi. Spesso la mia voce viene coperta dalle loro,
seguono addirittura il rap di Mike. Insomma, non si fermano mai, sono
sempre a tirare su le mani, applaudire, cantare.
Non
è scontato che sia così, rimango sorpreso di tutta questa
partecipazione.
Non
venivamo da anni per un concerto interamente nostro ed è
incredibile, non ho altre parole.
Mi
lascio trasportare e cerco di fare sempre di più, non voglio calare,
steccare o deluderli. Corro di qua e di là sul bordo del palco,
sento gli occhi di Mike addosso a me convinto di vedermi cadere da un
momento all'altro.
Lo
sento anche applaudire col pubblico e chiamare con loro il mio nome
ad un certo punto, tanto che sto per dire se è scemo, ma ovviamente
ridendo faccio uno dei miei soliti gesti di ringraziamento e lui fa
quell'aria da bimbo cretino.
In
fondo è rimasto piccolo in testa e lo amo anche per questo.
Mike
ha anche fatto una scaletta, come sempre, per permettermi di riposare
ad intervalli regolare. In quei casi sparisco dietro, mi rinfresco,
mi asciugo, bevo e prendo fiato. Lui si ferma molto meno di me, ma si
scalmana anche meno, è più statico anche se riusciamo a fare un
paio dei nostri salti combinati che proviamo di tanto in tanto.
Quando
si mette a leggere in italiano sono lì dietro che mi sbellico dal
ridere pensando che magari davvero dice un sacco di cazzate, è
peggio quando si incespica, sono convinto che non potrò mai tornare
normale nel cantare. Poi ovviamente ce la faccio e quando Until it's
gone parte, ci rendiamo conto di quanto bello sia essere amati dal
pubblico a questi livelli.
Gli
italiani, infatti, hanno organizzato un flashmob su questa canzone,
lo sapevamo ed infatti abbiamo deciso di registrare il video qua
usando questo sistema di cui poi ha parlato Mike, usando i telefonini
del pubblico.
Da
vedere tutti i loro flash accesi sono bellissimi e ad un certo punto
spuntano i glowstick colorati ed è ancora più bello, con entusiasmo
continuiamo la canzone fino al pezzo finale, dove c'è l'esplosione e
loro tirano in aria i bastoncini fluorescenti.
È
così bello che non ci credo, Mike stesso è colpito ed estasiato e
becco il suo labiale che si scambia con Brad mentre suona e dice che
è bellissimo.
Sapevamo
che avevano organizzato qualcosa, ma non pensavamo ad una cosa
simile. È fottutamente figo, tutte queste cose colorate che
risplendono nel cielo scuro mentre le lanciano di continuo e poi ce
le tirano sul palco che, essendo nero, spiccano.
È
una figata pazzesca e con entusiasmo doppio continuiamo il concerto
fino alla fine.
Sono
sfinito, cazzo. A volte mi rendo conto che non ho l'età, però non
potrei far altro che questo... con Mike ovviamente!
Passo
da un estremo all'altro del palco a ringraziarli, mi chino e mille
volte e senza maglietta perchè sono fradicio e schiatto, continuo a
percorrere tutto quanto. Non smetto più. La gente acclama, fa cori,
applaude e rimane qua con noi finchè noi siamo qua. Si sente la loro
gioia, non so descriverlo, a volte è un ritorno pazzesco, come in
questi casi.
Non
mi immaginavo una cosa simile, perchè a volte è bello, ma in certi
casi rimango di merda da tanto che è incredibile. Non ho
semplicemente parole. Riescono a trasmettere tutto il loro amore per
noi e quando mi incontro con Mike per i saluti consueti finali, in
mezzo al palco, ci circondiamo con le braccia, una mano a testa alte
a salutare e lo sento.
Sento
che Mike è teso fino allo spasmo e trema. Figurati se non percepisco
tutto.
Infatti
lo guardo, cosa che non sempre faccio in questi casi -voglio dire,
siamo qua a salutare il pubblico, non avrei motivo di guardarlo- ma
lo faccio e infatti il suo viso mi dà conferma.
È
tutto serio, non ride perchè sta cercando di trattenere le lacrime
fino allo spasmo, ma tira su col naso e da qua vedo i suoi occhi
lucidi. Si tiene anche una mano sul petto.
Il
mio tenero Mike si è commosso, il suo cuore è unico. Sapevo che
emotivo com'è si sarebbe emozionato!
Non
posso che mettergli la mano sulla pancia e carezzarlo per
incoraggiarlo, sorrido a lui che è commosso come fosse il suo primo
concerto e lo incoraggio.
È
la reazione più bella di tutte.
Sono
così orgoglioso di lui e della sensibilità che è capace di
dimostrare che non ho parole.
Me
lo stringo tutto e gli faccio forza. Poi si va dietro al palco e
tutto finisce, a malincuore.
È
stato davvero uno dei migliori concerti fino ad ora, non posso
proprio negarlo. Sicuramente mi resterà dentro, così come mi
rimarrà impresso Mike commosso che cerca di non frignare.
È
da anni che fa concerti, specie a grandi livelli, ma riesce ancora a
piangere per l'emozione che la gente gli trasmette.
Questo
è Mike, come faccio a non amarlo come il primo fottuto giorno che
l'ho incontrato?
Me
lo tengo sempre vicino e faccio lo scemo per rilassarlo, è un po'
come se vegliassi a modo mio e lui lo sa, infatti non mi si stacca e
piano piano sta meglio.
Continua
a lasciarmi senza parole, non so proprio che dire.
Tornare
in albergo per lavarsi e riposarsi, nonché principalmente
rinfrescarsi dopo il caldo allucinante, è una figata.
Abbiamo
il resto della notte per riposare, poi domani mattina si riparte per
la prossima tappa e visto che ormai è tutto a posto fra noi, intendo
recuperare tutto il tempo perso.
Mike
è ancora tutto su una nuvoletta per il bel concerto, io sono sfinito
ma questo non mi ferma e prendo come mio solito in mano la
situazione. O per meglio dire lui.
-
Sono sfinito! - esclamo togliendomi la maglietta di ricambio che mi
aveva portato. Del concerto abbiamo parlato in macchina ma lui ha
ancora la faccia di uno che ci pensa e non è molto presente. Mi
guarda in tempo per vedermi arrivare a lui e togliergli la
maglietta.
-
Ehi, che fai? - io ridacchiando gli apro i pantaloni.
-
Non è chiaro? -
-
Che mi spogli lo noto, ma non sono impedito, posso farlo da solo! -
gli tappo la bocca con la mia prima che mi irriti ancora e così
smette di parlare. Gli do un semplice bacio a stampo, poi riprendo a
spogliare entrambi.
-
Ho bisogno di una doccia! - lui inarca le sopracciglia espressivo, so
a cosa pensa e gli rispondo subito - ed anche tu! - per cui mi
abbasso e gli levo anche i boxer. Prima che l'acqua pulisca bene
entrambi, non intendo mettere la mia lingua su altri posti che non
siano la sua bocca. Lui rimane a braccia larghe, sorpreso, a farsi
fare. Dopo un po' scuote la testa e si mette a ridacchiare,
finalmente Mike sta tornando Mike!
-
Questo è il momento in cui facciamo pace? - dice ironico, mi alzo e
mi faccio cadere via anche i miei boxer, poi lo prendo per mano e lo
trascino in bagno infilandoci nel box della doccia. L'acqua tiepida
ci ricopre subito ed il sollievo ci rilassa, io non perdo tempo e mi
prendo immediatamente le sue labbra, lui le schiude, gliele succhio e
combaciamo venendoci incontro con le lingue, ci carezziamo, ci
intrecciamo, ci ritiriamo, pieghiamo le teste e riprendiamo premendo
le bocche di più, per un bacio più pieno. I sapori si mescolano, le
mani accompagnano l'acqua che scorre lenta sui corpi, dalle spalle
alle braccia e poi alla vita, i fianchi, la schiena, il suo morbido
culo che afferro e piene mani e stringo attirandolo a me. Sento il
suo bacino contro il mio, il suo cazzo che lento si eccita
strofinandosi.
Tutto
inizia così ed io mi sento di nuovo completo.
È
stata una serata bellissima dal momento in cui sono salito sul palco,
il resto è stato infernale, ma questo mi riporta al motivo per cui
amo di nuovo la vita.
Mike
mi ha dato ogni cosa e fare l'amore con lui, abbracciarlo, baciarlo,
mi ridà quella sensazione.
La
sensazione in cui io sono felice di vivere e non voglio cambiare un
cazzo di me o di quel che faccio.
Dopo
essermi saziato della sua bocca, risalgo il suo viso sulla guancia
dove non c'è la barba, gli sta d'incanto ma quando me lo devo
leccare tutto è una rogna!
Mi
accontento degli zigomi, gli occhi, la tempia e poi l'orecchio, lo
delineo con la punta della lingua e mi piace perchè piega tutta la
testa di lato per darmi tutto l'accesso che voglio, così succhio il
lobo e scendo sul collo, bevo l'acqua che scende dall'alto e gli
percorre la pelle che è finalmente pulita ed aspetta solo me. Mi
tiene a sé, lo sento così stanco che cerca di appoggiarsi alla
parete di piastrelle, allora lo accontento, gli prendo i polsi e
glieli alzo ai lati della testa, intreccio le dita e continuo a
succhiare e mordicchiare diversi punti sul collo e lungo la
clavicola. Lui sempre la testa all'indietro che mi lascia fare di
tutto.
Scendo
ancora lasciandogli le mani e questa volta mi accompagna dolcemente
nella mia discesa a quello che per me è paradiso e non certo
inferno.
I
suoi capezzoli sono già duri, li tiro coi denti rigirandomi la punta
con la lingua, scendo ancora scivolando davanti al suo inguine, mi
accuccio e accarezzandogli il torace con le mani, lecco tutta la sua
pelle sensibile intorno al cazzo arrivando anche a quello.
Lo
percorro con la lingua dalla base alla punta, lo prendo in mano e
strofino, reagisce subito, aveva una voglia matta anche lui.
Allora
gli prendo anche il fianco e lo tengo fermo mentre avvolgo il suo
cazzo di lato, muovendomi sempre sulla lunghezza. Lui sospira perchè
alla fine è bello, ma chiaramente vuole che lo succhi come si deve,
allora mi decido a farlo, afferro per bene le sue chiappe e me lo
infilo in bocca, era già duro ma lo sento crescere ed indurirsi
contro la lingua, risucchio mentre
muovo
la testa su e giù, mi accompagna con le mani, mi preme addosso a sé.
Lo
sento fino in gola e so che sta per venire, quindi mi fermo e mi
rialzo, lo guardo mentre gli resta dritto fra le gambe, adoro
lasciarglielo in queste condizioni. Si morde il labbro mentre mi
guarda carico di desiderio, faccio un passo indietro e resto fermo
aspettando che colga il messaggio. Ovviamente lo coglie, è come
assetato mentre mi guarda che mi masturbo davanti a lui, perchè
naturalmente è questo che faccio.
Da
come mi ha trattato in questi giorni ho capito che voleva essere
scopato, per cui lo accontenterò, ma almeno che lavori come si deve
per tirarmelo su.
Si
lecca le labbra ancora una volta, ma invece di tuffarsi in ginocchio
e ricambiare il mio bel favore, prende il bagnoschiuma e se lo spreme
addosso, stessa cosa fa con me, poi senza dire nulla me lo spalma con
le mani. Il collo, il torace, mi gira brutalmente e mi schiaccia
sulle piastrelle strofinandomi la schiena.
Le
sue mani scivolano sulla mia pelle, arrivano sul culo e si occupano
anche di quello, si infilano velocissime dentro, un dito, un altro e
per un momento penso che voglia scoparmi lui, non che mi dispiaccia.
Mi chino tutto in avanti dandomi meglio, so che questa posizione lo
eccita e se non mi entra ora non so proprio quando dovrebbe.
Mi
preparo succhiandomi il labbro, l'aria famelica, voglio sentire il
suo cazzo, ora, ma il maledetto dopo che mi fa godere con le dita, le
toglie e mi rigira di nuovo, mi spinge ancora sulla parete e con le
mani ancora insaponate scivola sull'inguine.
Mi
prende il cazzo e me lo lava, in effetti, tecnicamente è questo che
fa. Poi in realtà mi fa una splendida sega. Non stacca gli occhi
divertiti dai miei, fa un sesso quando mi fissa così che ora sì che
voglio violentarlo.
Sa
come accendermi... come se ci fossero bisogno di spinte.
Quando
ne ho abbastanza e semplicemente me lo voglio prendere tutto, lo
spingo e senza complimenti lo giro come ha fatto prima lui con me.
Sento
che ridacchia e usando il sapone che si era spruzzato addosso, lo
strofino rendendolo splendidamente scivoloso, lo uso per prepararlo e
lubrificarlo, le dita entrano facilissime, si piega anche lui in
avanti, la guancia contro le piastrelle, ansima e quando glielo metto
dentro impaziente, trattiene il fiato, lo vedo che spalanca la bocca
e così mi piego su di lui infilandogli la lingua dentro, lui
reagisce istintivamente e mi viene incontro, non ci uniamo con le
labbra, non è un vero bacio. Poco dopo si piega ancora di più e
spinge il culo contro di me, anche questo mi dà alla testa. Lo
prendo per i fianchi, mi raddrizzo e gettando la testa all'indietro,
inizio a muovermi in lui, spingo con sempre più voglia e vigore, i
brividi mi ricoprono il corpo, sono attraversato da elettricità
pura, gli occhi chiusi rimandano immagini del suo viso. Lui che fa lo
stronzo, lui che ride, lui concentrato, lui poi che si commuove. Mi
torna alla mente la fine del concerto, quando ho visto che si
commuoveva e l'eccitazione assoluta lascia il posto ad un'emozione
che probabilmente è quella che ha provato lui prima.
Infatti
me lo tiro addosso alzandolo, la schiena sul mio petto, le mani dai
fianchi scivolano sul suo inguine, gli prendo il cazzo e rallentando
i movimenti dentro di lui, lo faccio venire. Geme e si lascia
prendere dagli spasmi, poco dopo il suo sperma scivola sulle gambe
insieme all'acqua che ancora ci ricopre, allora piega la testa sulla
mia spalla, trova le mie labbra e mi bacia. Rimaniamo sospesi un
istante così, ci guardiamo carichi ancora di desiderio, pieni di
voglia, ansimanti.
-
Eri dolcissimo prima... - Mormoro abbracciandolo da dietro, fermo
dentro di lui.
-
Quando stavo per piangere? - Dice sapendo perfettamente a cosa mi
riferisco. Annuisco con un sorriso che esprime quel che provo.
-
Sono anni che fai musica ad alti livelli, hai fatto mille concerti. E
riesci ancora a commuoverti se un pubblico ti trasmette tanto come
oggi... - Sorride anche lui un po' imbarazzato. Amo anche questo di
lui.
Mike
si è mantenuto puro negli anni, la mia innocenza è morta quando ero
adolescente e nel corso del tempo sono morto e resuscitato, ma Mike è
rimasto così. Puro con una sua innocenza distinta, potrà maturare,
migliorare e arricchirsi, ma resterà di base così speciale.
A
questo punto, dopo un altro piccolo bacio, torno a muovermi in lui,
aumento il ritmo che sale vertiginosamente, mi faccio riprendere
dall'eccitazione, dalle scariche elettriche, spingo sempre più
forte, gemiamo insieme ed ecco che arrivo anche io all'apice. Dopo
delle scosse che mi hanno spinto fuori dal mio stesso corpo per un
istante, via con Mike, ho solo la concezione di me che gli dico che
lo amo, poi sento che mi risponde ma è tutto così vago che non so
quanto ci metto a riprendermi.
Cazzo
quanto lo volevo. Avevo una voglia matta di lui, di entrargli dentro,
di averlo tutto mio.
Piano
piano tutto torna a scorrere regolare, ma sempre in una specie di
ovatta, resta molto
leggero,
un contorno piacevole.
Stesi
nel letto, nudi, umidi, abbracciati senza stare troppo stretti uno
all'altro, senza il bisogno di fissarci ogni secondo o baciarci per
ogni sciocchezza... rimaniamo così a goderci a vicenda, goderci noi,
il momento, questa sensazione del dopo sesso.
Poi
apro pigramente un occhio e scopro che mi stava guardando, sorrido e
lui arriccia il naso in quel suo modo che mi fa impazzire, alzo la
testa, l'avvicino e lo bacio, poi torno giù comodo.
-
E' stato proprio un bel concerto. - Dice. Sapevo che pensava a
questo.
-
Sorprendente! - ed il sonno ci prende dolcemente lasciandoci bene
impressi nelle menti uno di quei momenti perfetti da cui non vuoi
altro.
Che
la mia vita non cambi più, sono felice così.
FINE