NOTE: la fic presente l'ho scritta già
da una settimana ma non riuscivo mai a correggere e pubblicarla. E'
dedicata a Paula che mi ha fatto il 201esimo commento ad Esseri
Viventi, così siccome la 200esima (Sherlock Lady) ha ceduto la fic
regalo che avevo promesso a quella dopo, eccoci qua. Paula mi aveva
chiesto solo di usare la pioggia, così io in piena libertà
d'espressione son partita. Non è niente di pretenzioso o complicato,
possiamo dire che sia un momento di vita quotidiano fra loro condito
da varie riflessioni. Si alterna con i punti di vista prima di Mike e
poi di Chester. Stanno già insieme, il momento è quando stava per
uscire Living Things e c'erano quella serie di interviste
sull'album...
Spero che a Paula piaccia!
Buona lettura.
Baci Akane
PIOGGIA
“C'è un vento innaturale, oggi.
Dovrebbe essere normale però come
posso dire? Mi sembra davvero troppo. Forse è che io sono
metereopatico e mi faccio prendere molto dal tempo... però oggi
pomeriggio c'è qualcosa nell'aria, me lo sento.
Me lo sento dentro. È qualcosa che
davvero mi inquieta.
Sbuffo.
Mi secca proprio uscire con questo
tempo ma purtroppo devo, non ho scelta.
Attraverso il parco a piedi e mi metto
le mani nelle tasche, mi tiro su il colletto della giacca e cammino
veloce corrugando la fronte. È un vento freddo e fastidioso ma
soprattutto il cielo continua a coprirsi a vista d'occhio.
C'è aria di tempesta oggi.
Proprio una giornata a tema, devo dire.
Ripenso a Chester e divento cupo. Lo
devo vedere, spero che non faccia una scenata o che non dica niente
di sconveniente. L'ultima volta ha esagerato e gliel'ho fatto notare
come mio solito, lui non ha gradito. Ha detto che dice quello che
vuole nelle interviste. A me dà fastidio quando fa così. Dobbiamo
concordare insieme le risposte e se ci fanno domande insolite bisogna
pensare e capire cosa sia meglio dire. Poi lui ha questo modo di
esprimersi precipitoso e spesso poco chiaro perchè è sbrigativo,
non si perde a spiegare, gli scoccia... e viene frainteso!
A me non piace e non è che evito di
dirglielo, dannazione.
Però lui è permaloso, non gli puoi
dire le cose.
È saltato su ed è ancora da giorni
che ci discutiamo.
Razza di stupido!
Ti ho solo detto di spiegare meglio le
cose!
A lui ha dato fastidio che io poi
l'avessi corretto nell'intervista successiva per specificare che le
sue parole riguardo il nuovo album erano state fraintese.
Insomma, era giusto farlo! Poi la gente
si aspetta qualcosa che non sarà.
Non abbiamo mai fatto quello che viene
definito fanservice in nessun settore, né nelle nostre vite private
né nella musica. Non è che solo perchè la gente spera che noi
torniamo al nu metal noi lo facciamo. Così come non è che se la
gente vuole che ci dichiariamo amanti allora noi lo facciamo.
Se non stessimo insieme dovremmo
fingere per far contenti quei fan che lo vogliono?
Sono cose su cui discutiamo spesso.
La musica è la stessa cosa... noi
facciamo il nostro genere che non è il genere che piace a tutti,
alcuni fan li abbiamo persi così e allora?
Non torneremo al nu metal per
accontentare quelle persone.
Così come non giocheremo mai sul
nostro rapporto solo perchè alla gente piace quando siamo
affettuosi... quando facciamo delle manifestazioni d'affetto sono
spontanee, non lo facciamo apposta.
Io poi sto così attento a non
esagerare... a volte mi scappano dei baci, degli abbracci, delle
carezze... o magari delle attenzioni... così a lui. Lui è molto più
espansivo ed esibizionista, ama marcare il territorio e spesso mi
palpeggia o cose simili... la gente pensa che scherzi per fortuna ma
mi fa morire quando lo fa.
Mi muovo svelto fra gli alberi bui che
evito di guardare. Bui per il brutto tempo che si sta scatenando.
Odio il brutto tempo. Mi deprime. Mi
innervosisce. Mi inquieta.
Il cielo brontola, a momenti pioverà
ed io non ho l'ombrello. Che genio!
Affretto il passo, fortunatamente sono
quasi arrivato. Il posto dell'intervista è in un albergo noto nella
nostra zona, ci arriviamo a piedi. Penso che anche Chester la farà a
piedi, deve attraversare lo stesso parco ma non lo vedo.
Credo che la gente si aspetti da noi
molte cose, in generale. Ma noi non ci siamo mai piegati, non siamo
mai scesi a compromessi, siamo sempre rimasti integri e continueremo
a farlo.
E poi odio prendere in giro la gente.
Non posso fingere di fare qualcosa che
non voglio. Tanto meno non posso far finta di amare qualcosa che
invece odio... no, non esiste proprio.
Così come se apprezzo è un sentimento
sincero.
È questo che mi distingue e così
tutti noi, anche Chester.
Ammetto che è snervante molto spesso
quando si impunta su certe cose, quando vuole mostrare al mondo che
sta con me, quando a momenti mette i manifesti. A me piace, non posso
negarlo, ma ho troppa paura... allora si rende conto di esagerare e
rimedia dicendo qualche 'ti amo' su twitter a sua moglie o facendosi
foto con lei che spedisce in giro a random. È uno stupido. Fa i
danni e poi pensa di poter rimediare con tanta facilità...
Prima che la pioggia scenda davvero e
coi tuoni già belli che rumorosi, arrivo all'hotel dove il
giornalista della rivista di musica aspetta sia me che Chester. Mi
guardo intorno e lui non c'è.
Brutto stronzo! Come osa non venire?
Guardo l'ora, gli do qualche minuto,
intanto saluto l'uomo che mi dice che può aspettare.
Sbuffo nervoso mentre vedo che fuori si
mette a piovere di brutto. Le gocce sembrano grosse da subito ed il
temporale si scatena coi fulmini ed il vento.
Come lo odio questo tempo.
E lui non c'è.
Questo lo odio ancora di più.
I nervi sono alle stelle e sbuffando
come una teiera lo chiamo, il cellulare è spento.
Chiamo Talinda e mi dice che è uscito
da un po' e che era a piedi. Brutto pezzo di merda.
La tranquillizzo e gli do ancora un
po'.
È un tempo di merda, perchè deve fare
così?
Siamo in rotta, come capita spesso, e
quindi spegne il cellulare apposta per non farsi rintracciare da me.
Me la paga appena viene.
- Senta, se vuole possiamo... - Non lo
faccio finire, lo fermo con una mano e all'ennesimo tuono potente
impreco arrabbiato.
- Vado a prenderlo, ci metto poco... ci
aspetti qua! - Lui sgrana gli occhi e mi guarda come se fossi matto.
Sono a piedi e senza ombrello.
Ed esco a prenderlo sotto il diluvio
universale che, per inciso, mi fa una paura da matti!
Ma cosa vuole, questo? Che lo lasci da
solo ad annegare chissà dove?
Percorro pochi metri che sono già
slavato da capo a piedi, le gocce sono enormi e tantissime e mi
schiacciano come massi, alcune mi fanno quasi male.
Mi inzuppo immediatamente, il freddo
penetra le ossa e mi verrà un'accidente.
È sempre colpa tua Chester!
Voglio sapere dove diavolo sei!
Appena ti trovo te ne dico tante... non
può spegnere il cellulare così per un capriccio dei suoi!
Dobbiamo solo concordare insieme cosa
dire e se non ha voglia di perdersi in chiacchiere che le lasci fare
a me che mi piace farle.
Percorro di nuovo il parco, la terra
bagnata sembra un fiume e pesto pozzanghere che mi infangano le
scarpe ed i pantaloni. Le mani sempre nelle tasche, le spalle alte
per il freddo e lo sguardo seccato, infuriato. Voglio dirgliene così
tante che non immagina. Sto stronzo!
Una folata di vento più forte alza
delle foglie dagli alberi che mi circondano, è tutto così scuro,
ora.
Ed io cosa penso di fare?
Trovarlo così come niente fosse solo
attraversando il parco?
L'ansia cresce di minuto in minuto
mentre lo percorro. Ho paura dei temporali, il tuono mi fa
sussultare, il lampo mi fa fermare. Sono un codardo con questi
tempacci... Chester lo sa, perchè non arriva?
La pioggia mi rimanda sempre dei brutti
ricordi... ogni volta che ho avuto degli incidenti, fortunatamente
non gravi, era sempre per la pioggia.
E poi non so, ma mi sembra che sia
tutto più brutto con la pioggia.
Se attraversi una strada con questo
tempo è facile che le macchine non ti vedano e ti prendano sotto o
magari rischino di farlo con qualche frenata all'ultimo. Sono
pessimista ma alla fin fine sono cose che succedono, le ho viste coi
miei occhi. Da piccolo l'ho sfiorato un investimento simile, proprio
per la pioggia.
La odio.
Però Chester continuo a non trovarlo,
sono bagnato, ho freddo e la rabbia lascia il posto alla
preoccupazione. Voglio solo vederlo. Non voglio altro.
Appena lo vedo... appena lo vedo non
so... ma intanto voglio vederlo... Ti prego, portamelo qua subito!
Non so perchè devo avere quest'ansia
solo perchè non lo vedo, non lo so proprio ma è così.
Voglio vederlo.
So che lui è qua fuori da qualche
parte sotto questa pioggia e magari viene colpito da un fulmine, che
ne so!
Insomma, mi innervosisce l'idea che
dovrebbe essere da tempo in un posto e che invece non c'è... e c'è
questo brutta pioggia.
Sono irrazionale, lo so, ma è così!
Non mi piace!
Chester, dove diavolo sei?”
“So che pioverà ma me ne sbatto, non
prendo l'ombrello di proposito e tardo l'uscita di casa perchè amo
farmi attendere.
Siccome il posto è vicino faccio un
giro più lungo e mi muovo a piedi con tutta la calma del mondo.
Guardo il cielo tempestoso.
Le nuvole si rincorrono come maledette
in cielo. Sono grigio scuro. I lampi si avvicinano da lontano, a
momenti arriveranno. I boati si sentono sempre di più ed io
sogghigno.
Mi piacciono i temporali. Mi piace
camminare sotto la pioggia.
È sempre stato così sin da piccolo.
E Mike si può fottere se gli secca che
arrivi bagnato all'appuntamento. Non faranno foto per una volta!
E soprattutto che si fotta se gli dà
fastidio il mio ritardo che per inciso faccio di proposito.
Cammino a casaccio per il parco
prendendo sentieri che mi portano lontano dall'hotel che devo
raggiungere.
Lui sarà là e sarà nevrotico,
sicuramente mi sta chiamando come un ossesso ma tanto ho il telefono
spento.
Con le gocce che cominciano a scendere
alzo la testa verso l'alto e mi fermo. Mi lascio bagnare. Sono lente,
le prime, ma sono da subito grosse.
Non vedeva l'ora di venire giù il
cielo.
Puttana di mondo!
Ripenso alla litigata con Mike di
qualche giorno fa.
Odio quando mi rimbecca e decide per me
cosa dire. Non è proprio così ma alla fine lo sembra.
Finchè si tratta di un problema che mi
spiego troppo poco e la gente capisce male posso anche passarci
sopra, ma è il fottuto principio di merda che non sopporto.
Lui lo fa sempre, in ogni momento. È
un suo vizio.
Decide cosa devo dire, come devo
comportarmi, cosa devo fare in pubblico.
Ma che cazzo!
Io voglio fare quello che mi pare e si
fotta se lui non vuole!
Se voglio abbracciarlo lo faccio, se
gli voglio stare appiccicato come un preservativo al cazzo lo
faccio... se voglio dire che lo amo lo faccio!
Sono pronto a farlo in qualunque
momento, a tutto il mondo... lui ovviamente no!
Quando qualcuno di esterno accenna a
quanto siamo stretti in rapporti lui comincia a parlare mezz'ora
dicendo cose che ovviamente deviano. Allora a me viene il nervoso,
prendo Talinda e me la limono. Se ha paura che il mondo capisca di
noi allora può anche evitare di girare con me o magari può baciare
Anna in pubblico come faccio io con Talinda. Lui si vergogna di
queste cose perchè dice che è un mezzo sporco per ottenere qualcosa
che può ottenere senza usare una persona che non c'entra. Tanto già
la usa!
Sta con lei per poter stare con me!
È ipocrita a volte!
Insomma, lui ha questa mania che a me
dà fastidio. Io mi lascerei andare molto di più, e già lo faccio
in abbondanza, se lui non mi stesse così addosso e mi dicesse sempre
'no, così no!' ma così no perchè cazzo!
Sbuffo mentre poi apro la bocca e bevo
la pioggia.
Sono zuppo, ho i coglioni strafondi e
per il freddo sono minuscoli ma non me ne sbatto.
Resto.
La pioggia mi piace perchè mi lava via
tutto.
Ogni volta che ho pensieri brutti esco
e la pioggia fa il suo lavoro. Me li tira via.
Ha questo potere.
Mi rilassa.
Mi annulla.
E così succede.
I tuoni mi spengono il cervello,
rimbombo tutto, forse potrei crepare se mi prendesse un fulmine.
È anche un paesaggio da film horror.
Parco verso sera, alberi, pioggia, temporale... proprio da paura, eh?
Eppure a me piace.
Sto così non so quanto ed anche se ho
freddo sto meglio.
Non mi importa di niente.
Mike farà come vuole e pure io, come
sempre. Poi prenderemo una camera, dato che ci siamo, e me lo
scoperò!
Bè, prima gli dirò che lo amo, dai...
Sono stronzo. Tanto mi lamento e
litigo, però alla fine anche se è lui quello più testardo fra noi,
quello che ottiene ciò che vuole sono io!
- Chez porca puttana! - Non so se mi
chiama Chez o puttana. Forse tutti e due.
Ridacchio abbassando lo sguardo. Lo
vedo.
È bagnato come un pulcino anche lui e
mi sta a pochi metri. È pallido e terrorizzato mentre i capelli gli
stanno giù.
Me lo scoperei subito, altro che dopo
in albergo!
- Cosa diavolo hai? - Chiedo subito
come niente fosse, come se non avessimo litigato da giorni, come se
non volessi mandarlo a cagare. In effetti non ne ho più voglia.
Merito della pioggia.
- Come cos'ho? Guarda l'ora dannazione!
È tardi, abbiamo un'intervista e ci aspettano da un sacco... e tu
hai il telefono spento e sei tardi e qua piove che Dio la manda e sei
tutto bagnato! E se ti colpisce un fulmine? E se passa una moto e ti
investe? Potevi essere stato preso mentre attraversavi! Puoi
ammalarti col freddo che fa! E tu sei qua a prendere la pioggia di
proposito! - E' lui il fiume in piena!
Oh cazzo, non si ferma più!
Lui è qua e parla, parla e parla come
quando è fuori di sé dalla preoccupazione.
Io sorrido.
Ma sarà idiota a preoccuparsi solo
perchè piove ed io sono qua fuori a prenderla?!
È qua che davvero si cancella tutto.
Muovo i passi che ci separano, lo
prendo ai lati del viso con le mani fredde e avvicino il viso al suo
con sicurezza.
- Ehi, sto bene! Cosa cazzo vuoi che mi
succeda per un po' di pioggia? - Ci parliamo come se tutto fosse a
posto. Non dovrebbe esserlo ma alla fine chi se ne frega. Lui è
preoccupato per qualcosa che non capisco ma lo è e conta solo
questo.
Lui smette di parlare per sospirare, si
scioglie al mio contatto e si aggrappa alla mia giacca. Comincia a
stare meglio, mentre la pioggia ci copre materna isolandoci dal mondo
chiuso in casa.
- Lo sai che odio questo tempo. I tuoni
mi inquietano e saperti fuori così mi... non so... - Non sa
spiegarsi bene e ghigno sadico.
- Ora sei tu quello che non sa
spiegarsi bene! Ora ti metto in croce! - Scherzo e lui lo capisce,
infatti sorride e si scioglie appoggiando la fronte alla mia. Sa che
non c'è nessuno ora.
Stiamo di nuovo bene, come niente
fosse.
Abbiamo questa fottutissima capacità.
Ormai anche se litighiamo perchè
capita visti i caratterini che abbiamo, passiamo sopra a tutto per le
cose veramente importanti.
E succede perchè ci amiamo, cazzo!
- Scusami se sono pressante e mi fisso
su certe cose che poi non contano molto... - Si scusa anche se poi
non ci sarebbe vero bisogno. Lo amo. Lo amo troppo, come potrei
tenergli il muso a lungo? Ha sempre paura che mi succeda qualcosa o
che non torni a parlargli, quindi fa sempre il primo passo.
Gli bacio leggere le labbra prima di
rispondergli con una calma mai sentita...
- Ti amo, stupido. Che me ne fotte
delle tue manie? Tanto poi vinco sempre io! - Concludo vittorioso.
Mike ride ed è molto meglio così. Poi si perde a fissarmi, fa
quell'espressione tipica sua da dispiaciuto e così me lo mangio un
po'.
È mio e solo mio, il mondo può
crepare di invidia!
Che poi ci creda o no non importa.
Io penso che chi è aperto di mente
l'ha capito lo stesso... poi c'è a chi piacerebbe, perchè queste
cose piacciono a qualcuno, ma che non osa crederci perchè magari la
ritiene una cosa troppo grande, in un certo senso.
'Se fosse vero sarebbe troppo bello'.
È una cosa su cui dovrebbero fermarsi
a pensare.
Le cose belle succedono. Dopo un mare
di merda, ma succedono. Solo che non sono come uno se le aspetta... e
soprattutto non serve capire ogni cosa per crederci.
Bè, ognuno deve avere il suo coraggio.
Il coraggio di aprire gli occhi e
vedere ciò che c'è sotto il suo naso. Il coraggio di accettare i
propri sentimenti, di viverli e mostrarli al mondo.
Ed il coraggio di andare oltre.
Io e Mike andiamo oltre.
Oltre a tutto e tutti, ciò che non va
e che dovrebbe essere diverso.
Andiamo fottutamente oltre.
E lo facciamo anche ora baciandoci con
intensità, sia pure all'aperto ma con la pioggia che ci copre e
degli alberi da film horror che ci riparano.
Siamo noi e basta. Quando le labbra si
incontrano non importa più niente.
Va bene così.
Ti amo, fa quel cazzo che ti pare...
basta che stai con me.
Questa è la solita conclusione e da
come risponde al bacio è contento e rilassato.
È di nuovo tutto a posto.
Ma poi non avevo dubbi che
risolvessimo. Risolviamo sempre ormai.
È così che noi funzioniamo e
funzioniamo fottutamente bene.
Il bacio sa di pioggia e mi pare sia
più puro del solito.
È bello.
È fottutamente bello baciarlo sotto il
temporale, sarebbe bello scoparlo anche ma so di non poter chiedere
troppo ora.
Un giorno però lo farò, contaci!”
FINE