NOTE: eccoci qua. Siamo nella serie di
one shot che ho chiamato Reanimation. Questa fic si colloca
direttamente dopo Affrontare sé stessi, ci sono molti riferimenti a
quella fic ma anche ad altre, solo che sono riferimenti più
generici.
La fic è un regalo per Tiziana che mi
ha fatto la traduzione di un'intervista di una mezz'oretta dei Papa
Roach. Le avevo promesso una bella fic lunga bennoda e lei mi ha
chiesto di farla sulle foto che ho messo sotto. Che poi Mike
svegliava Chez e facevano tante cose dolci. Ha chiesto molto zucchero
e spero di averla accontentata.
Stanno cominciato a comporre il terzo
album, sono appena tornati insieme tutti quanti.
Buona lettura.
Baci Akane
PS:
la colonna sonora è The little, capirete perchè leggendo. E comunque
quella canzone per me è il sesso per ecellenza oltre che un autentico
capolavoro.
RIABILITAZIONE
La gente pensa che io sia una macchina.
Che solo perchè ho detto che
affronterò me stesso e diventerò responsabile su tutte le cazzate
fatte fin'ora, che sia facile.
Non sanno quanto sia difficile
disintossicarsi come si deve, una volta per tutte, fare pace con
l'universo, sposare una sconosciuta perchè l'hai messa incinta
quando eri fatto di coca...
Sono fortunato che Talinda è ambiziosa
e vuole fare carriera e punta alla bella vita, quindi non ci sono
veramente problemi nel mettere su un matrimonio simile di
convenienza.
Capisco che sia giusto sposarla se
partorirà mio figlio. È stata una cazzata da tossico ma che ci
posso fare?
Quando Mike mi ha obbligato a diventare
uomo e risolvere seriamente i casini che semino, ho capito che aveva
ragione.
Però ci sono riuscito perchè è stato
al mio fianco, mi ha sostenuto, non si è allontanato di nuovo.
Ha continuato ad aiutarmi, a darmi
consigli, a darne a lei. Lei che vedo così poco... e solo per
portarla dal dottore quando ci sono le visite per il bambino.
Mi sento una merda, a volte.
E quando mi ci sento ho bisogno di un
rifugio.
Il mio rifugio è Mike.
Sono tutti che mi guardano di continuo,
mi scrutano, cercano di capire cosa ho sbagliato sicuri che qualcosa
ho sbagliato, vogliono cogliermi in fallo, mi guardano gli occhi per
vedere se sono fatto, mi annusano l'alito per sapere se sono
ubriaco... è un esame continuo, con chiunque incontro.
Tutti sanno che ero tossico e che mi
sto ripulendo.
Non è facile.
A volte ho una voglia così grande di
farmi ancora che... che non so come superarla.
L'ennesimo che ha indagato sulla mia
vita e mi ha fatto mille domande sulla mia sorprendente vita
coniugale appena resa pubblica.
'Ma come può essere che appena
divorziato da Sam ti sei messo con quest'altra?'
'Eri lucido?'
'Hai tradito Sam con Talinda?'
'Ami veramente Talinda?'
'Non è che la sposi perchè è rimasta
incinta e non era in programma?'
Certo che è così!
E non ero lucido quando l'ho scopata!
E con Sam era finita da tantissimo
tempo ma di certo non è stato facile separarmi, quindi avevo bisogno
di una mano, qualcosa che mi aiutasse a non pensarci.
E mi sono fatto di coca ed ho scopato
la prima che mi è capitata sotto mano.
Però ho dovuto dire che con Sam era
finita da tempo e non l'ho mai tradita veramente, non con Talinda che
invece è arrivata dopo. Sì, non stavo tanto bene, ma è stato un
colpo di fulmine, lei è speciale, i suoi occhi hanno rapito il mio
cuore -di tossico- ed è vero che la gravidanza non era attesa, ma è
stato un segno divino che ci ha fatto capire che dovevamo sposarci!
Ci amiamo e lei mi ha aiutato
tantissimo col processo di riabilitazione, mi scriveva sms di
continuo per sapere cosa facevo, era sempre così preoccupata per me.
Io l'adoro e la amo.
Anche se non so niente di lei e non ho
nemmeno idea di quali siano i suoi film preferiti o cose così.
Quest'ultima cosa non la posso dire
ovviamente, guai.
E non posso nemmeno dire quante
stronzate mi invento per convincere la gente ed i giornalisti.
Però so che è meglio così, solo che
mentre mi fanno il terzo grado per cogliermi in fallo, mi studiano
gli occhi e l'alito.
Quanto odio queste cose.
Odio!
Odio cazzo!
Perchè non possono lasciarmi in pace e
basta?
Non posso vivere la mia vita come cazzo
mi pare?
Che palle!
Che poi quando mi innervosisco mi viene
più voglia di farmi.
Pensano che sia facile?
No!
Però stanno lì a criticarmi e
controllarmi come delle autentiche merde fottute!
Io non so cosa pretendono da me!
Mi mettono pressione da ogni lato,
tutti!
Quelli per sapere della mia vita
privata, quelli per sapere della musica, quelli per sapere della
droga, quelli per sapere che cazzo ne so!
Tutti vogliono da me qualcosa.
Il gruppo che io faccia dei buoni testi
e tenga la testa a posto, che non mi droghi più, che non faccia
cazzate.
Talinda che non la pianti in asso con
un figlio.
Mia madre che non riprenda a drogarmi,
che la vada a trovare, che stia calmo e tranquillo.
I giornalisti vogliono che mostri la
mia perfettissima e fintissima vita matrimoniale.
I fan che io faccia un nuovo album
grandioso come i primi, dove urlo e mi sveno anche se ormai ho le
corde vocali fottute dai maledettissimi succhi gastrici, vogliono che
dica tutto di me, che sia il grande Chester divo che fa lo stronzo,
che salta e strepita, che li fa ridere. E che sia loro e solo loro.
Non devo fare altro, non devo interessarmi ad altro, devo sempre
stare appresso a loro a parlare, ad aprirmi, ad essere disponibile e
carino.
I discografici idem.
Devo essere il frontman, devo mostrare
il mio bel muso e devo far vedere che sto bene, che sto sempre bene!
Cazzo, sono stato drogato per dieci
anni quasi fra una cosa e l'altra!
Lo capiscono?!
Come si può pensare che sia facile
rimettersi in riga?
Mi sono trascurato fisicamente, mi sono
fatto di alcool e droga, non mangiavo un cazzo, vomitavo di
continuo... questa vita per dieci anni!
Sono prosciugato e riabilitarmi in
queste condizioni è un'impresa titanica.
A volte penso di non farcela. Penso
proprio di no...
Che ho così tanta voglia di farmi di
coca che penso di poter cedere. E voglio ubriacarmi fino ad andare in
coma etilico!
Voglio dormire e non svegliarmi più!
Ecco!
Se dormo non sento la voglia di farmi,
di bere, di uccidermi!
Non sento i giudizi di tutti. Non so
cosa vogliono da me.
Se dormo non sento e non so più
niente.
Così cerco un rifugio dove stare in
pace, dormire e dimenticare qualche ora.
Un rifugio dove niente e nessuno
pretende da me grandi cose, dove nessuno mi studia e mi scruta. Un
rifugio sicuro.
Così vado in sede sapendo che a
quest'ora di solito non c'è nessuno.
Apra la porta e sorrido.
Mi correggo.
Le sue scarpe sono qua.
Lui c'è sempre.
Penso che lo sapessi e che volessi
proprio questo.
Vado a colpo sicuro nel suo studio,
l'appartamento è grande, abbiamo la sala relax coi divani, una
camera per quando vogliamo dormire qua... però voglio proprio lui,
così lo raggiungo nel suo studio e mi butto sul divano rosso che ha
dietro la scrivania e quindi dietro di lui.
Resto alle sue spalle, Mike sta
lavorando al computer e non penso si sia accorto di me. Quando fa le
sue cose non percepisce un cazzo di quello che ha intorno.
Mi butto a peso morto, è un divano che
si apre e diventa letto ma è comodissimo anche così mezzo steso
come lo teniamo noi.
Mi tiro su il cappuccio perchè mi dà
fastidio dietro al collo abbassato ed alzo le braccia sopra la testa,
mi abbandono cominciando a rilassarmi, finalmente.
È il primo momento della giornata che
ci riesco.
Mike continua a lavorare al computer,
non ho idea di che cosa faccia, non dà cenni di vita ed io fisso la
sua schiena, la sua felpa marrone, i suoi pantaloni larghi, la sua
nuca dove i capelli neri sono rasati corti. Ogni singolo stupido
particolare di lui mi rilassa.
Respiro sempre più regolare, sento il
cuore tornare ad una velocità normale, le tempie non pulsano, non ho
la frenesia, non tremo più. La testa mi dà tregua.
Sono di nuovo calmo.
Non ho più voglia di farmi.
Non so quanto tempo passo a guardarlo,
dopo un po' sempre senza girarsi, con una voce pacata, mi parla.
- Stai meglio? - Lui non ha bisogno di
guardarmi in faccia per capire che ho qualcosa, non ha bisogno di
sentirmi parlare per capire che sono nervoso. E non mi fissa gli
occhi per vedere se sono fatto. Sa che non sono fatto. Si fida. Non
mi annusa l'alito per sapere se sono bevuto. Sa che non sono bevuto.
Si fida. È il solo che fa così, per questo è il mio rifugio, è
l'unico che mi fa stare bene.
Lui sa perfettamente ogni cosa di me. E
se anche quando mi calmo.
- Mmm... - Mugolo davvero rilassato.
La stanchezza per la tensione di una
giornata intera mi scioglie i nervi, ho passato tutto il tempo a
litigare con ogni singolo essere vivente che ho incontrato.
Sam, Talinda, mia madre, i miei
amici...
- Ne avrò per un bel po' qua... dormi
pure, ti sveglio dopo... - Non ci sono bisogno di parole, non
servono, non serviranno mai.
Così abbasso le braccia e le abbandono
ai lati, respiro profondamente e lascio che il sonno mi colga.
Un sonno finalmente pacifico.
È la sua presenza che mi rilassa.
Sono stato teso sul chi vive tutto il
giorno con tutti, convinto mi accusassero continuamente di qualcosa.
Poi vengo qua, guardo la sua schiena, mi rilasso e riesco ad
addormentarmi.
Addormentarmi, capisci?
È il più grande segno di fiducia e
pace che uno possa dimostrare.
Non potrei dormire così in presenza di
nessuno.
Solo sua.
Non ha fatto niente, non ha detto
niente, è solo rimasto qua ed ha aspettato mi calmassi. Ma mi sono
calmato perchè c'era lui.
Dopo quel grande litigio -era luglio
2005- l'ultimo che abbiamo fatto, quando gli ho detto di Talinda e
del bambino, mi ha fatto capire che dovevo prendermi le mie
responsabilità e mettere la testa a posto. Ho capito che non li
potevo abbandonare. Che non potevo far di questo bimbo l'ennesimo
infelice coi miei geni.
Così spinto da lui ho parlato con
Talinda ed abbiamo deciso di intraprendere questo cammino.
Le ho detto tutto.
Che sono innamorato di Mike, che mi sto
disintossicando, che sono pieno di problemi... e lei ha detto che non
crede nel matrimonio e nell'amore.
Sono cose venute fuori nel corso dei
giorni e della conoscenza.
Siamo compatibili nel senso che siamo
simili, ho pensato di potercela fare a sposarla. Con Mike ho deciso
che era la cosa giusta. Dare una famiglia vera a questo bambino,
anche se poi non sarebbe stata vera. Però per lui lo sarebbe stata.
Perchè lo merita. Gli voglio dare quello che volevo dare a Draven ma
che non sono stato capace.
Però il fatto che siamo due amici che
si sono sposati ne risente, ovviamente.
A volte in casa non è facile, lei
controlla le mie tasche, non vuole che entri droga, è sospettosa.
Penso sia normale, ma mi manda in bestia... così le grido contro e
me ne vado.
Fuori la situazione non migliora,
incontro amici e gente che mi tratta come... un ex tossico!
Non mi faccio da tempo, da quando Mike,
dopo aver litigato con me mi ha baciato e mi ha detto che mi avrebbe
aiutato lui, che non mi avrebbe mai più lasciato.
Disintossicarsi non è facile.
Ho voluto riprendere la mia vita in
mano perchè ho passato dei giorni isolato dal mondo, giorni in cui
nessuno sapeva niente di me, ero sparito, giravo come un vagabondo
per gli Stati Uniti alla ricerca di me stesso, di Dio, della vita...
Mike era diventato matto.
L'ho incontrato per caso ad un suo
concerto coi suoi fottuti Fort Minor.
Conoscevo a memoria la sua canzone,
quella che ha fatto per me mascherandola per Anna.
Io lo conosco e conosco lei. Non
direbbe mai niente del genere e soprattutto lui non farebbe mai una
canzone sulla loro super segreta vita matrimoniale. Non è da lui.
Sapevo che era per me.
Mi chiedeva di tornare a casa.
Quando ho visto che per caso eravamo
finiti nella stessa città stavo cantando il suo ritornello che
conoscevo molto bene, ho visto il manifesto e mi è andata di storto
la canna.
È stato un momento di flash completo,
pensavo di morire, non mi veniva il fiato, tossivo e per un momento è
stato come vedermi dall'alto.
Ero la solita merda che cadeva come
sempre, ripetevo sempre gli stessi errori del cazzo.
Ed ogni volta mi veniva messo sul
cammino un aiuto che prima coglievo e poi rovinavo lasciando perdere.
Prima è stata Sam, non ho saputo tenermela. Poi è arrivato Mike e
di nuovo non ho saputo tenermelo.
Ed ora... ora tornava Mike sul mio
cammino. Quando pensavo che sarei morto per strada con una dose
massiccia di eroina...
E' stato lì che ho pensato che Dio
esisteva e voleva che accettassi l'aiuto di Mike, che me lo tenessi,
insomma.
Alla fine ho deciso di andare da lui,
sono uscito durante il concerto, in Where d you go, gli ho fatto
venire un infarto, ha visto che ero cannato ma mi ha stretto lo
stesso felicissimo che ero tornato.
Non mi ha più lasciato.
Sono tornato a casa, ho affrontato
tutto e tutti, chiesto perdono, divorziato da Sam e visto che ero
particolarmente fuori di me quando ho fatto tutto questo, per reggere
mi sono rifatto. Mi sentivo uno stronzo. Ero lì per sistemare tutto
e mi facevo.
La solita merda ambulante.
Ho trovato Talinda e me la sono fatta,
a stento lo ricordo. Pensavo d'averlo sognato.
Poi lei mi ha ritrovato dopo un po'
dicendo che era incinta di me e che voleva tenerlo ma non voleva
niente da me.
Penso che sia stato il culmine.
Mike mi ha picchiato, era così fuori
di sé.
E poi si è messo con me.
Finalmente.
Non ne potevo più.
Dopo di questo lentamente è andato
tutto a posto, non mi sono più fatto, niente cazzate colossali.
Quando sono nervoso e psicotico vengo
da lui e mi calma, ce la faccio, ce la sto facendo.
E devo tutto a lui.
Tutto.
Non so cosa sarei senza di lui.
Mentre dormo rivivo un po' tutto
questo, mi sono addormentato ripesandoci e così ho rivisto il
momento in cui fumavo quella canna per strada ed ho visto la sua
faccia sul cartellone pubblicitario.
Dio esisteva.
Che flash.
Ho sempre avuto problemi con Dio,
convinto che non ci fosse. Ma se mi rimette PER CASO sul mio cammino
proprio l'unica persona veramente amata, quella in grado di salvarmi,
quella per cui ho fatto di tutto e potrei ancora farlo... è stato
impossibile non crederci.
Il mio miracolo.
Prima per rilassarmi bevevo e fumavo,
ora parlo con Lui. E vado da Mike.
Sono un po' sullo stesso livello, non
lo nego. Ma del resto uno so che c'è ma non lo vedo. Uno invece lo
vedo e lo sento e lo tocco. Ed hanno lo stesso potere calmante.
Di conseguenza è ovvio che preferisco
quello che posso toccare.
Mike ci va molto calmo con me, non
corre.
Ci siamo messi insieme ma ci limitiamo
a farci le coccole. Amo dire 'coccole'. Perchè è proprio quello che
mi fa.
Vorrei saltargli addosso.
Abbiamo avuto altri contatti erotici
prima di separarci.
Beh, abbiamo scopato come maiali in
tutti i modi. Dovevo ancora entrare nel gruppo che già ci facevamo.
So che ero il suo punto debole, che gli
piacevo e l'attizzavo. Ne approfittavo.
Poi però ci siamo lasciati. Non che
fossimo mai stati veramente insieme.
Ora siamo insieme veramente, abbiamo
parlato di sentimenti e tutto. Però non l'abbiamo rifatto.
Non abbiamo fatto l'amore.
Dobbiamo ancora farlo.
Penso che quando lo faremo sarà
speciale.
Non lo forzo, voglio che sia lui quando
se la sente.
È giusto che la gestisca come crede.
Anche lui ha deciso di non lasciare
Anna, si prende le sue responsabilità, non la può scaricare così,
però le ha detto tutto. Lei ha detto che se ne era accorta da tempo
e che ormai l'amore, non corrisposto e non curato, si era spento.
Però rimaneva un grande affetto.
È ovvio che voglia rimanere sua
moglie. Lui è Mike Shinoda.
Potendo scegliere tutti lo vorrebbero
anche solo come falso marito!
Non ho idea di quanto sto qua a dormire
ma non mi sono mai sentito meglio, sono sicuro, rilassato, mi sento
protetto. A posto.
Così nel sonno ed immerso in un flusso
di pensieri che derivano da questi sogni/ricordi, una sensazione di
morbidezza si fa strada.
È diversa dal divano su cui sono
steso.
È una carezza.
Quando realizzo di cosa si tratta
mugolo leggero.
La carezza prosegue, le sue dita si
delineano sempre meglio sulla mia guancia, i polpastrelli sulla
fronte, sul naso, sulla bocca, sul mento.
Poi sostituisce le dita alle sue stesse
labbra, mi carezza con quelle, percorre i miei lineamenti e mi
abbassa il cappuccio che resta su ma indietro, sulla nuca.
Lentamente arriva all'orecchio, me lo
bacia e sussurra piano.
- Chez, svegliati... è tardi... - Non
stento a crederlo.
I sensi tornano quasi in un attimo con
lui che mi parla all'orecchio, ma fingo di dormire ancora, non faccio
espressioni ed allora le sue mani scendono sul torace e sulla vita,
si infilano sotto la mia maglia e arrivano alla mia pelle.
Ha le mani calde.
Rabbrividisco.
Spero che non smetta.
- Dai, lo so che sei sveglio... - Non
do cenni di vita, ridacchia, lo percepisco dal tono della voce.
È il miglior risveglio di sempre. Mi è
seduto accanto e visto che continuo a fingere di dormire, scende
sotto l'orecchio, sul collo.
Mi dà dei baci anche lui, leggeri,
piccoli, poi mi lecca un punto e si concentra su quello.
Lo trovo spettacolare.
È di una dolcezza unica.
Non penso che sulla Terra esista una
persona più dolce di lui.
Io non sono mai stato dolce, non ne
sono capace, non lo sarò mai. Ma lui lo è per me.
Lui mi completa.
Lo amo per questo.
Lo amo anche per un sacco di altre
cose.
Alza la maglia e mi frego da solo
perchè inarco la schiena, lui ride ma non dice niente, arriva col
viso sui miei capezzoli che succhia senza essere irriverente. È
sempre lui.
È sempre dolce.
Questo però mi sta accendendo.
Attento Mike, che se non hai
l'intenzione di farlo davvero poi sarà un casino spegnermi.
Resto ancora un po' immobile, inerme,
mentre la sua lingua ed i suoi denti mi stuzzicano il capezzolo.
Quando decide che è abbastanza, risale e trova la mia bocca.
Me la carezza con la sua, poi me la
lecca, la percorre dolcemente senza volgarità.
- Biancaneve col bacio del principe si
svegliava... - Dice senza alzarsi. Questo mi fa ridere e finisce che
lo abbraccio, lo stringo fortissimo e me lo tiro giù di lato
stendendomelo sopra.
Era impreparato ma mi ha fatto troppo
ridere la sua uscita.
Alla fine mi aggrappo a lui con braccia
e gambe, me lo sistemo bene su di me e apro la bocca infilandogli la
lingua dentro.
Ecco, questo è volgare.
Ma quello dolce è lui!
Ride nella mia bocca ma poi risponde al
bacio, intreccia la lingua alla mia e cerca di tenersi su un minimo
con i gomiti. Lo stringo fortissimo, non voglio che mi lasci.
Non voglio che se ne vada.
Passiamo un gran tempo a baciarci, è
come se ci scoprissimo. Ogni volta succede così. Quello che ci
provoca dentro questi baci è indescrivibile.
La sua bocca morbida, la sua lingua
umida... è la pace. È la pace e la serenità.
Quando sono con lui a baciarlo non
voglio altro.
Però le mie mani hanno vita propria e
scendono sotto la felpa, arrivo alla schiena e l'accarezzo, questo lo
fa rabbrividire e si alza leggermente. Si inarca.
Smettiamo di baciarci questo istante,
piego un po' la testa di lato e lo guardo, non si alza, rimane steso
sopra di me ed io non lo mollo.
- Sai Mike... sei la mia pace. Quando
tutto fuori di me grida e sto per fare una strage, basta che vengo da
te. Non serve che dici e fai niente. Sto subito meglio. Sei la mia
medicina. - Sorride, gli occhi gli si illuminano, si emoziona e
mentre lo vedo mi rendo conto che non gliel'ho mai detto, o forse
gliel'ho detto ma non ero così lucido, non ero così serio, non ero
così in me.
Lascio la sua schiena, risalgo con le
mani sul suo viso, glielo prendo e lo carezzo coi pollici.
Lui è perso nel mio sguardo.
- Ti amo, Mike. - Ed è solenne.
È qualcosa di maledettamente solenne.
Così solenne che le lacrime gli
scendono, vorrebbe coprirsi il viso ma non ci riesce, così torna
sulla mia bocca, preme e sta fermo così. Gli occhi stretti, non
respira, sento come va veloce il suo cuore.
Mi ama anche lui.
Penso che aspettasse questo. Non lo so.
Si stacca, respira di nuovo, mi guarda
fra le lacrime che gli offuscano i suoi bellissimi occhi neri
allungati e risponde.
- Ti amo anche io Chester. -
E' il mio turno di commuovermi. Queste
maledette lacrime scendono traditrici, percorrono le mie tempie
perchè sono steso e lui me le bacia. Scivola con la bocca proprio lì
dove loro vanno a morire e le beve, io tengo gli occhi chiusi.
Era tutto per questo momento.
Tutto per questo istante.
Soffrire, mollare, provarci, cadere di
nuovo, soffrire di nuovo, perdermi... era tutto per questo momento.
Il momento in cui amo e sono
ricambiato.
Una mano sulla nuca a tenerlo a me,
l'altra sulla sua schiena.
Non andartene mai. Mai più.
Si sopporta l'inferno solo per questo.
Perchè un giorno sai che avrai il
paradiso.
Ed ora me lo regala.
Non me lo aspetto, non lo avrei chiesto
né preteso.
Per me andava bene questo.
Ero già arrivato.
Ma si tira su in ginocchio su di me, mi
guarda e si toglie la felpa.
Abbiamo scopato tante volte eppure non
abbiamo mai fatto l'amore.
In questo gesto capisco che lo faremo e
così mi alzo a sedere, gli arrivo a pochi centimetri dal suo viso,
ci guardiamo coi fiati sospesi, gli occhi intensi, catturati, i cuori
che galoppano impazziti.
Dio che emozione.
È come se fosse la mia prima volta.
La mia prima volta è stata una merda,
voglio ricordare questa come la mia prima vera volta.
Ci amiamo.
Ci amiamo e basta.
E stiamo per fare l'amore.
Mi toglie la maglia e mi carezza il
petto, i fianchi.
Arriva alla cintura che apre.
È così calmo nello spogliarmi, io
sarei agitatissimo. Io lo sono.
Penso che tremo se tento di aprirgli i
pantaloni.
Quanto sono idiota.
Ho fatto di tutto con chiunque ed ora
sono qua emozionato come un poppante alla sua prima volta.
Tremo sempre più e quando se ne rende
conto, dopo che i pantaloni di entrambi sono aperti, mi prende le
mani, intreccia le dita e mi bacia di nuovo.
Spazza tutto via.
È l'amore.
Ed è mio.
Piano piano riprende il totale
controllo di tutto, come ha sempre fatto.
Sentire la sua pelle scivolare sulla
mia è terapeutico, mi calma, mi riappacifica col mondo.
Mi stende e mi carezza con tutto il suo
corpo e mano a mano che continua diventa un vero bisogno.
Si prende cura di me, mi ama, mi
eccita.
La sua bocca arriva ovunque, in ogni
angolo di me. Sta facendo di me ciò che vuole, potrebbe uccidermi se
lo volesse, glielo farei fare.
Sono completamente abbandonato a lui.
Tocca dei punti che non sapevo nemmeno
mi facessero vedere le stelle. Scatto a tratti e lo chiamo, poi
quando comincio a sospirare Mike va come un treno.
I nostri sapori, i nostri odori, la
nostra consistenza, le nostre voci, noi.
Tutto si mescola e quando ogni cosa
sale incapace di scendere, Mike scivola e mi porta con sé. Scivola
in me, mi prende e continua a farmi salire. Percorriamo il resto del
tempo insieme, è un tempo infinito che va in crescendo.
Ogni spinta uno strumento nuovo che si
aggiunge ed ho come una visione.
Una canzone che fa come il bolero solo
in chiave rock.
Pianoforte, chitarra, basso, batteria.
E la voce che cresce sempre più. Prima una, poi due, poi tre.
Un miscuglio, una fusione del tutto,
l'esplosione.
Come lui che dentro di me entra ed esce
e rientra ogni volta più in profondità e quando lo fa mi trasporta
sempre più in alto, più in alto, più in alto... fino a che... fino
a che tutto si sospende.
Gli strumenti smettono, resta uno
strano fischio indefinito ed una voce. Una sola voce.
Un gemito.
- Ti amo. - Non so chi lo dice, forse
entrambi.
Ed il calore è così improvviso che mi
spegne.
Il benessere, la beatitudine, la
completezza.
Eravamo qua insieme.
Quando torno mi rendo conto che stavo
piangendo, mi bacia le lacrime di nuovo e poi la bocca, mi stringe a
sé, mi fa nascondere il viso contro il suo collo.
Aspettare tanto per un momento
perfetto. Così perfetto.
Dio mio, grazie.
Quando stai bene e sei felice senti il
bisogno di ringraziare qualcuno e non è la persona che ti rende
felice. Perchè è per questo che ringrazi.
Quindi lo fai con qualcuno di più
grande.
E se non ci credi è il tuo cuore a
ringraziarlo lo stesso, perchè una felicità tale te lo fa
ringraziare lo stesso.
L'inferno finisce, so che non ci
ricadrò più, lui sarà con me per sempre.
Amare è qualcosa di spettacolare ma lo
è ancora di più essere ricambiati.
- Andrà tutto bene... - Mi sussurra
all'orecchio. Sorrido.
- Lo so. -
FINE