“Ti ho
mentito Nello
stesso modo di sempre Questa
è l'ultimo sorriso Che
fingerò per restare con te (Ogni
cosa cade a pezzi, persino le persone che non sono state mai in
disappunto alla fine crollano) Il
sacrificio di nascondersi nella bugia (Ogni
cosa deve finire, scoprirai presto che non ci è rimasto più tempo per
guardare tutto andare per la sua strada] Il
sacrificio non è mai intenzionale "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" Ho
provato come te A
fare tutto ciò che volevi Questa
è l'ultima volta Che
mi sacrificherò per restare con te (Ogni
cosa cade a pezzi, persino le persone che non sono state mai in
disappunto alla fine crollano) Il
sacrificio di nascondersi nella bugia (Ogni
cosa deve finire, scoprirai presto che non ci è rimasto più tempo per
guardare tutto andare per la sua strada] Il
sacrificio non è mai intenzionale "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" (Finito
tutto il nostro tempo, questo è quanto troveremo) Il
sacrificio di nascondersi nella bugia (Finito
tutto il nostro tempo, questo è quanto troveremo) Il
sacrificio non è mai cosciente (intenzionale) "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"
/Pushing
me away/
La
pioggia aveva cessato di scendere e c’era un delizioso silenzio intorno. La
voce di Mike si levò sommessa e calma: -
Quando ero piccolo non ero proprio un gran bel bambino in forma ed ero
costantemente preda del bullismo. Sai, avevo la faccia gentile e gli
occhiali… C’erano dei teppistelli nel mio quartiere che mi davano molto
filo da torcere, questi spesso mi picchiavano e mi facevano brutti
scherzi, io naturalmente non dicevo niente ai miei perché non volevo
allarmarli con queste sciocchezze. Anche a scuola molti mi prendevano
in giro. Non ero ciccione ma nemmeno un figurino e là bastava poco per
essere additati. Oltretutto essendo che mi piaceva disegnare, scrivere
e suonare, ero doppiamente mal visto. Per questo ho cominciato a
vestirmi largo, per nascondere il mio corpo che non mi è mai piaciuto.
Non è tonico e magro. Ora sì, cioè non tonico ma insomma, sono normale.
Ma da piccolo ogni volta che dovevo spogliarmi davanti ai miei compagni
di scuola per qualche motivo, sai tipo a ginnastica, erano drammi
perché ridevano. Non capivo cosa ci fosse di sbagliato in me. Dopotutto
nulla di che. Però è successo che sono finito per fissarmi a non farmi
vedere da nessuno nudo e coprirmi più che potevo. Mi sono rivisto molto
nello stile hip hop ed ho cominciato a reppare oltre che suonare e
scrivere canzoni. Così naturalmente crescendo mi sono snellito ma le
fisse sono rimaste. Come vedi, non era niente di che. - Chester,
che aveva ascoltato in silenzio e attento, aveva colto ogni sfumatura e
si era soffermato mentalmente sul ‘mi picchiavano e mi facevano brutti
scherzi’, poi però nella conclusione capì che Mike aveva sempre saputo
di questa curiosità che aveva avuto per conoscere il famoso Mondo di
Mike. -
Lo sapevi che ne ero incuriosito! - Mike
accennò ad un sorriso che la sapeva lunga. -
Pensi di riuscire a nascondermi anche uno solo dei tuoi pensieri? - -
Immagino di no… - Rispose ridacchiando per poi tornare subito serio. I
polpastrelli passavano leggeri sulla schiena, fra le scapole e sulla
nuca trasmettendogli piacevoli brividi rilassanti. Il sonno lo stava
quasi cogliendo. - E
questi brutti scherzi in cosa consistevano? - Sembrava disposto ad
aprirsi e ci provò. In effetti gli andò bene, Mike dopo un profondo
sospiro riprese a parlare capendo che con tutto quello che aveva
passato Chester quello non era poi così grave. O
convincendosene. -
Bè, sai… quando mi vedevano mi circondavano, mi mettevano in parte e mi
spintonavano un po’… era un gruppetto di ragazzi più grandi di me…
credo fossero delle superiori, non saprei… - Chester rimase in silenzio
aspettando il resto, perché sapeva che c’era un resto. Così Mike
riprese con un mezzo sospiro continuando a scavare con calma ed un po’
di timore. - se avevo la merenda me la prendevano, così come i soldi. -
Cose non molto felici ma purtroppo normali per un certo tipo di
persone. Sostanzialmente se non eri dalla parte dei bulletti eri da
quella di chi subiva. Questi a loro volta potevano dividersi in quelli
che non si ribellavano ed in quelli che invece li contrastavano di
brutto. Mike non era mai stato un violento. Si mordicchiò il labbro in
difficoltà, stava aspettando la parte grossa, sapeva che c’era. Alla
fine si decise e con voce bassa, un sussurro quasi, riprese come se se
ne vergognasse, come se fosse sua la colpa: - Quello più
pesante è stato una volta in cui mi hanno preso e portato in una delle
molte case abbandonate del quartiere. Uno dei soprannomi che mi davano
era ‘frocio’ e simili, non chiedermi perché. Forse perché ero una
persona particolarmente gentile e positiva, sai… spesso basta poco per
avere certi soprannomi. - Lì Chester capì subito di cosa si trattava e
provò l’istinto di fermarlo, non voleva ascoltare altro ma capì che se
lo stava raccontando di sua iniziativa senza che nessuno l’avesse
forzato, allora doveva lasciarlo fare, ma si insultò per essere stato
curioso riguardo il Magico Mondo di Mike. Lo sentì prendere fiato e con
difficoltà proseguire, era davvero complicato udire bene tutte le
parole, alcune si perdevano contro il petto del compagno da cui Mike
prendeva forza premendosi. Non ci aveva mai dato importanza, si era
rifiutato di darne in tutti quegli anni perché non voleva vederlo per
quello che poi era. Non voleva e basta. Cose che forse chi ci passa
prova costantemente o forse provava solo Mike. Quel discorso per
Chester era doppiamente delicato, visto cosa anch’egli aveva passato. -
Niente, non mi hanno fatto niente di che, si sono solo tirati giù i
pantaloni e le mutande, pensavano di impressionarmi e spaventarmi,
forse, ma prima che facessero chissà cosa sono intervenuti i miei amici
che li hanno fatti andar via. Uno di loro mi aveva visto ed era andato
subito a chiamare gli altri. Sai, una delle mie fortune è stata quella
di avere tanti buoni amici sinceri, oltre che dei nemici. Mi hanno
salvato spesso e volentieri. Anche se da allora non ho più guardato un
nudo maschile che non fosse strettamente necessario o che non fosse il
tuo! - Chester
si sentì subito meglio, aveva davvero temuto che nel MMM -il Magico
Mondo di Mike- ci fosse una violenza orribile come quella che aveva
subito lui stesso da ragazzino. Non poteva essere affrontata così bene,
altrimenti. -
Poteva finire molto peggio. - E lui sapeva quanto. -
Già… - Asserì Mike sentendosi assurdamente meglio. - Il buffo è che
magari avevano visto molto in là… - -
Vuoi dire col definirti ‘frocio’? - Mike
si strinse nelle spalle e Chester stizzito gli diede un pizzicotto,
quindi gli tirò su a forza la testa e tenendolo saldo fra le mani a
pochi centimetri da sé, disse serio e seccato: -
Che cazzate! Mica sei mai andato con altri uomini! Cos’è ti sono
piaciuti altri oltre a me? - Mike negò energicamente con gli occhi
spalancati: - Sei attratto da ogni stupido corpo maschile? - Di nuovo
negò. - E allora che cazzo te ne importa? Quelli erano solo coglioni!
Gente che dà del frocio ad ogni essere che incontrano solo perché in
realtà i froci sono loro e non hanno le palle di vivere chi sono e di
ammetterlo! - Mike
sorrise, era un modo molto simpatico di vedere certe persone e dovette
convenire con lui che era meglio così. Rimase appoggiato sui gomiti a
guardarlo da quella posizione mentre le dita di Chester tornarono sulla
sua schiena a disegnare note a caso. -
Sono cose che passano molti, ad alcuni non va bene come a me. Poi
abbiamo fatto loro uno scherzo. - Ricordò Mike con un ghigno e si
corresse: - Una gran bella vendetta! - Chester
si accese a sua volta e ricordandosi che conosceva Joe solo
dall’Università, si chiese quanti altri Joe avesse incontrato nella sua
vita. Non importava, bastava che di Chester ce ne fosse uno solo! -
Racconta un po’! - -
E’ stato macchinoso, perché sai che a me le cose semplici non
piacciono! - -
Eri tu la mente, dì la verità! - -
Certo! - Fece con orgoglio! - Volevo qualcosa che li umiliasse
pubblicamente e rovinasse la reputazione ma che non potessero
assolutamente risalire a me nella maniera più assoluta perché quel
genere di persone non la smettono, finiscono per esagerare! Per prima
cosa abbiamo dovuto fare una raccolta di fondi. - Chester inarcò un
sopracciglio non capendo a cosa sarebbe potuto servire ma la luce che
c’era nei suoi occhi la diceva lunga, così non lo interruppe: - Con
quei soldi abbiamo pagato un gruppo di ragazze che non conoscevamo
assolutamente se non di fama. Belle ragazze con tutte le cose al posto
giusto, molto… smaliziate per così dire! - -
Delle puttane! - Convenne Chester preso dal racconto. -
Non di mestiere ma ci siamo capiti… - Al ghigno in risposta proseguì
divertito: - Ebbene queste, sotto nostre precise istruzioni, hanno
rimorchiato e sedotto in blocco questi poveri cretini e li hanno
portati a casa di uno dei ragazzi che l’aveva libera, spingendoli a
fare un festino privato. Naturalmente li hanno fatti ubriacare
facilmente ed erano così ciocchi che gli hanno fatto fare quello che
volevano e con la falsa promessa di consumare tutti insieme
rigorosamente in unica stanza ‘perché così è più eccitante’ - Disse in
falsetto imitando le ragazze civettuole - l’hanno tirata un po’ per le
lunghe senza fare nulla di particolare fino a che pesantemente andati,
non sono partiti per la luna. Una volta addormentati sono arrivati gli
altri, io ero fuori a fare il palo… ti immagini se arrivavano i
genitori improvvisamente? E insomma, sono arrivati ed aiutati dalle
ragazze li hanno spogliati e messi in un letto insieme in pose
estremamente equivoche in modo che sembrasse stessero facendo un’orgia
fra di loro, con dovuta attenzione a non far capire che erano
addormentati ma comunque che erano loro. Sono stati abilissimi. Sai,
giochi di luce e robe varie. Poi hanno fatto un sacco di foto. Delle
copie le abbiamo date alle ragazze insieme ai soldi, nel caso avessero
avuto problemi con loro dopo, per il resto le abbiamo sparse per la
città in ogni angolo. Li abbiamo distrutti! - Per
la fine sia Chester che Mike ridevano come matti, il primo ad
immaginare perfettamente il tutto e il secondo a ricordarlo. Non aveva
più ripensato a quella storia ma effettivamente meritava. Con
le lacrime agli occhi, Chester chiese incredulo: - E
tutto questo è venuto dalla tua mente? - Mike
ovviamente orgoglioso rispose subito: -
Ma certo, che domande! Abile, vero? - -
Cazzo, che testa geniale che avevi già da allora! Sei cresciuto a pane
e scherzi in pratica! Sai difenderti, non fisicamente ma usando il tuo
fottuto cervello geniale! Grande davvero! - Commentò divertito con
ancora le lacrime che scendevano per le troppe risate. L’atmosfera
pesante era andata subito via grazie a questo racconto e tutto si era
alleggerito all’istante prendendo la giusta dimensione. -
Ricordami di non farti arrabbiare! - -
Troppo tardi, l’hai già fatto un sacco di volte… - Rispose allegro,
contento di aver rasserenato un momento che sarebbe potuto essere molto
cupo. -
Ma ti sei relativamente trattenuto, se quello è ciò di cui sei capace
in realtà! - Mike
ridacchiò ancora con aria sorniona. - E
non sai di quante altre cose sono capace! Diciamo che ho cercato di
trattenermi perché sono troppo buono, ma quando prendo piede con
qualcuno o quando necessito di vendette serie, sono un mostro! - Ne
era ben contento e Chester stesso si trovò mille volte più incuriosito
di prima dal famoso MMM! -
Tu ed il tuo MMM mi farete morire un giorno! - Disse infatti improvviso
scuotendo il capo divertito. Mike
alzò un sopracciglio. -
MMM? - -
Magico Mondo di Mike! - Rispose
orgoglioso. Mike scosse il capo aspettandosi dopo tutto una cosa
simile. Sarebbe stata proprio da lui, in effetti, definirlo così. Dopo,
Chester, come se dopo un interruttore ne schiacciasse semplicemente un
altro, passò tipo di palo in frasca tornando al lato serio della cosa,
ma non con pesantezza o gravità, anzi. - E
così odi spogliarti davanti agli altri per questo… semplici complessi
del cazzo portati da pezzi di merda! Bè, purtroppo segnano queste cose
se le vivi in quell’età. - ma si guardò bene dal dire che lui ne sapeva
qualcosa, non voleva parlare di sé -strano ma vero- e tanto meno di
quelle cose. Era meglio parlare di Mike, in quel momento. Lui
e del suo MMM. Mike
sospirò senza oscurarsi necessariamente. Divenne solo pensieroso. -
Sì, immagino che sia così. Sai, adesso posso dirti che erano cagate ma
in realtà all’epoca mi sembravano dei gran brutti problemi. Ma ogni età
ha le sue paranoie e le sue fisse. Ora ne ho altre… - -
Ma non ti spogli mai nemmeno davanti agli altri che conosci da più
tempo! E non parlo di nudi completi, ma di togliersi solo una cazzo di
maglia e rimanere a torso nudo! - Puntualizzò Chester per snodare ogni
piccolo intoppo che sarebbe potuto rimanere con poca attenzione. L’altro
si strinse nelle spalle e tornò ad appoggiarsi al suo petto per stare
più comodo. -
Cose da stupido di un’età stupida! - -
Sicuro che quel brutto scherzo non sia stato più pesante o per lo meno
non ti abbia segnato più di quanto non dici? - Aveva la fissa che
potesse esserlo perché anche per lui era stato così. Aveva sminuito un
evento in particolare del suo passato che preferiva rimanesse nascosto
e sepolto il più possibile, per questo sapeva che le persone tendevano
a farlo con eventi difficili e brutti. Mike
capì la sua preoccupazione e volle tranquillizzarlo con un sorriso
sereno che percepì sulla pelle pur non vedendolo in quella posizione.
Gli carezzò infatti il petto e gli baciò il punto in cui la guancia
appoggiava. -
Fidati. Non è successo assolutamente nulla. Penso in tutta onestà che
volessero farsi tipo delle…, - -
Seghe sulla tua faccia! - Lo disse Chester per lui. Il suo timore era
che poi l’avessero proprio fatto. Mike
non vacillò e con sicurezza rispose fermo finendo per carezzargli il
viso e sistemarsi sul gomito di lato, per poterlo guardare di nuovo in
viso. L’altro si girò leggermente verso di lui per ricambiare. Era
davvero granitico. -
Fidati. Non è successo. I miei amici sono arrivati in tempo, quella
volta, e vedendo che stavano cominciando ad esagerare ci siamo tutti
decisi a prendere in mano la situazione a modo nostro. Dopo di quello
sono spariti dalla città! - Chester
si rilassò e si convinse, quindi ricordando una frase che aveva detto
poco prima, toccandogli delicato il mento con l’indice piegato, chiese:
-
Ed ora? Che fisse e paranoie hai ora? - Chiese sapendolo già. Era
proprio il momento dell’MMM e voleva affrontarlo quanto più riusciva a
saperne. Mike
si strinse per l’ennesima volta nelle spalle in un gesto sminuente e
allungandosi quel po’ che li separava, gli posò un leggero bacio sulle
labbra per poi rispondergli calmo: -
Adesso ho dei valori che cerco di seguire. Valori importanti, da
adulto. Ma sto vedendo ora sulla mia pelle che spesso puoi farti tutti
i piani che vuoi con ogni sicurezza possibile, puoi decidere ciò che
vuoi considerando quello che credi sia giusto e sbagliato. Ma se ti
trovi dentro di persona a vivere certe situazioni non puoi farci
niente. Non puoi semplicemente farci niente, perché nella vita l’unica
cosa contro cui non puoi andare non è te stesso ma ciò che provi e vuoi
nel profondo. Puoi cercare di seguire la strada che credi e desideri,
ma alla fine ti trovi impantanato in un mondo che pensavi non potesse
sfiorarti nemmeno fra mille anni e sai cosa? Non puoi fare a meno di
viverlo. Semplicemente. Perché da fuori è facile parlare e sputare
sentenze. Dire idealmente cosa credi sia da fare o no in tali
situazioni. Ma quando le vivi è tutto diverso. Non le programmi di
certo. Nemmeno le cerchi. Ti arrivano fra capo e collo. Però ci ho
messo un po’ perché le mie fisse erano ben forti. Sai, cose come essere
una persona corretta ed onesta specie con chi non mi ha mai fatto del
male. Dunque ora sono semplicemente una persona meschina ed il punto è
che dopo aver provato ad aggiustarmi mi sono ritrovato peggio di
com’ero prima. È banale e sciocco dire che si può andare contro la
propria testa ma non contro il cuore? Non so, ma riassume tutto questo
discorso lunghissimo a cui penso da settimane! - E
gli ci era voluto mica poco per arrivare a quella conclusione. Chester
che l’aveva ascoltato attentamente, realizzando cosa tutto quello
significava e con una nuova emozione rigenerante che lo investiva, lo
baciò istintivamente facendolo stendere di schiena, quindi stringendolo
gli si accoccolò sopra come prima aveva fatto Mike. Così
felice non lo era stato mai e su questo poteva esserne assolutamente
certo. Ora,
e cadesse il cielo se non era così, aveva la perfezione. Quella
che per lui era tale. -
No che non è stupido e sciocco, cazzo. È perfetto. È quello che penso
io solo che mi vergogno come una merda a dirlo. E poi non sono così
bravo con le parole, quello sei tu, per questo lascio fare a te sti
cazzo di discorsi. Io voglio solo dire una cosa… faccio quella fottuta
merda che voglio. Punto e basta! E sai cosa cazzo voglio? Te. Ora. E
sono pronto a scommettere anche per sempre! - Mike
rise cingendogli il capo sentendo a sua volta la gioia e la forza per
andare avanti anche da ora in poi. -
Sembra proprio una minaccia! - Esclamò sdrammatizzando. Chester
in risposta gli lasciò un piccolo morso a testimonianza che aveva
ragione a pensarlo. Conclusione
migliore non sarebbe potuta esserci, perché proprio in quell’enorme
imperfezione portata da tutti gli errori che avevano fatto e che
dopotutto stavano facendo vedendola da un punto di vista esterno e
morale, stava la loro perfezione. Una
perfezione che sapevano vedere solo loro perché li faceva sentire bene,
bene con loro stessi perché si vivevano, i loro sentimenti, ciò che
erano, provavano e volevano al cento percento. E
perché nessuno poteva sapere come si sentivano se non loro due. O
perché lo facevano. -
Chez, mi canti una canzone? - Chiese poi di punto in bianco Mike con la
mente volata di nuovo nel suo Magico Mondo. Chester
che ormai cominciava ad addentrarvisi e a capire meglio come fosse, non
si stupì più di tanto nonostante non c’entrasse nulla quella richiesta
ed anzi si mise a rovistare nella propria mente cercando una canzone
che potesse fare da solo. Non erano molte quelle che faceva lui e basta
e nonostante non pretendesse di trovare dei testi adatti a quel
momento, di positivi e romantici non ne avevano quasi proprio fatti,
alla fine ne venne una che però non era solo sua. L’originale
era inframmezzata da dei versi di tanto in tanto di Mike, ma pensando a
quel che aveva passato solo poche ore prima e al significato della
stessa, decise che ne avrebbe tirato fuori una nuova versione per
definire quel momento una volta di più. Perché dopotutto meritava di
essere concluso ulteriormente e sottolineato comunque, una sorta di
somma di ciò che era stato fino a quel momento che riguardava una delle
storie più importanti di Chester ormai finite. Così,
stesi l’uno sull’altro, intonò delicato e con un che di malinconico,
una canzone che sapeva di chiaroveggenza visto com’era poi andata e
quando invece era stata scritta. Pushing
me away in una nuovissima versione che al live sarebbe stata fatta al
solo pianoforte suonata da Mike e cantata da Chester esattamente così
come la stava facendo lui ora. -
Ti ho mentito Nello
stesso modo di sempre Questo
è l'ultimo sorriso Che
fingerò per restare con te (Ogni
cosa cade a pezzi, persino le persone che non sono state mai in
disappunto alla fine crollano) Il
sacrificio di nascondersi nella bugia (Ogni
cosa deve finire, scoprirai presto che non ci è rimasto più tempo per
guardare tutto andare per la sua strada) Il
sacrificio non è mai intenzionale "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" Ho
provato come te A
fare tutto ciò che volevi Questa
è l'ultima volta Che
mi sacrificherò per restare con te (Ogni
cosa cade a pezzi, persino le persone che non sono state mai in
disappunto alla fine crollano) Il
sacrificio di nascondersi nella bugia (Ogni
cosa deve finire, scoprirai presto che non ci è rimasto più tempo per
guardare tutto andare per la sua strada] Il
sacrificio non è mai intenzionale "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" (Finito
tutto il nostro tempo, questo è quanto troveremo) Il
sacrificio di nascondersi nella bugia (Finito
tutto il nostro tempo, questo è quanto troveremo) Il
sacrificio non è mai cosciente (intenzionale) "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" "Perchè
non sono mai andato via Perchè
mi sono comportato in questo modo Adesso
vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" - Mike
capì perfettamente il senso della sua scelta e lo condivise, così come
fu ricoperto di brividi all’udire quella versione solo con la sua voce
acuta e calma e tremendamente triste ma consapevole. Lo
strinse istintivamente di più a sé andando nel suo profondo solo per
averlo sentito cantare in quel modo diverso da sempre, semplicemente
incantevole, e gli diede un leggero bacio sulla fronte in segno di
sostegno mentre la sua mente già lavorava in uno dei suoi lampi di
genio sul nuovo genere di canzoni che avrebbero messo in mezzo alle
altre. Idee
su idee gli sovvennero sentendolo cantare così, un modo che aveva usato
solo per My December che poi avevano fatto pochissime volte. Ricordò
quando l’aveva sentito cantare in quella maniera e come si era
innamorato profondamente e perdutamente della sua voce. Idee
alla Mike, come poi sarebbero state definite dagli altri del gruppo
questi suoi lampi di genio innovativi o per lo meno diversi dal loro
solito genere, che diedero vita poi a The little things give you away
ed altri capolavori simili. Direttamente
dall’MMM.