CAPITOLO X:
IL MAGICO MONDO DI MIKE

“Ti ho mentito
Nello stesso modo di sempre
Questa è l'ultimo sorriso
Che fingerò per restare con te
(Ogni cosa cade a pezzi, persino le persone che non sono state mai in disappunto alla fine crollano)
Il sacrificio di nascondersi nella bugia
(Ogni cosa deve finire, scoprirai presto che non ci è rimasto più tempo per guardare tutto andare per la sua strada]
Il sacrificio non è mai intenzionale
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"
Ho provato come te
A fare tutto ciò che volevi
Questa è l'ultima volta
Che mi sacrificherò per restare con te
(Ogni cosa cade a pezzi, persino le persone che non sono state mai in disappunto alla fine crollano)
Il sacrificio di nascondersi nella bugia
(Ogni cosa deve finire, scoprirai presto che non ci è rimasto più tempo per guardare tutto andare per la sua strada]
Il sacrificio non è mai intenzionale
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"
(Finito tutto il nostro tempo, questo è quanto troveremo)
Il sacrificio di nascondersi nella bugia
(Finito tutto il nostro tempo, questo è quanto troveremo)
Il sacrificio non è mai cosciente (intenzionale)
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"

/Pushing me away/

La pioggia aveva cessato di scendere e c’era un delizioso silenzio intorno.
La voce di Mike si levò sommessa e calma:
- Quando ero piccolo non ero proprio un gran bel bambino in forma ed ero costantemente preda del bullismo. Sai, avevo la faccia gentile e gli occhiali… C’erano dei teppistelli nel mio quartiere che mi davano molto filo da torcere, questi spesso mi picchiavano e mi facevano brutti scherzi, io naturalmente non dicevo niente ai miei perché non volevo allarmarli con queste sciocchezze. Anche a scuola molti mi prendevano in giro. Non ero ciccione ma nemmeno un figurino e là bastava poco per essere additati. Oltretutto essendo che mi piaceva disegnare, scrivere e suonare, ero doppiamente mal visto. Per questo ho cominciato a vestirmi largo, per nascondere il mio corpo che non mi è mai piaciuto. Non è tonico e magro. Ora sì, cioè non tonico ma insomma, sono normale. Ma da piccolo ogni volta che dovevo spogliarmi davanti ai miei compagni di scuola per qualche motivo, sai tipo a ginnastica, erano drammi perché ridevano. Non capivo cosa ci fosse di sbagliato in me. Dopotutto nulla di che. Però è successo che sono finito per fissarmi a non farmi vedere da nessuno nudo e coprirmi più che potevo. Mi sono rivisto molto nello stile hip hop ed ho cominciato a reppare oltre che suonare e scrivere canzoni. Così naturalmente crescendo mi sono snellito ma le fisse sono rimaste. Come vedi, non era niente di che. -
Chester, che aveva ascoltato in silenzio e attento, aveva colto ogni sfumatura e si era soffermato mentalmente sul ‘mi picchiavano e mi facevano brutti scherzi’, poi però nella conclusione capì che Mike aveva sempre saputo di questa curiosità che aveva avuto per conoscere il famoso Mondo di Mike.
- Lo sapevi che ne ero incuriosito! -
Mike accennò ad un sorriso che la sapeva lunga.
- Pensi di riuscire a nascondermi anche uno solo dei tuoi pensieri? -
- Immagino di no… - Rispose ridacchiando per poi tornare subito serio. I polpastrelli passavano leggeri sulla schiena, fra le scapole e sulla nuca trasmettendogli piacevoli brividi rilassanti. Il sonno lo stava quasi cogliendo.
- E questi brutti scherzi in cosa consistevano? - Sembrava disposto ad aprirsi e ci provò. In effetti gli andò bene, Mike dopo un profondo sospiro riprese a parlare capendo che con tutto quello che aveva passato Chester quello non era poi così grave.
O convincendosene.
- Bè, sai… quando mi vedevano mi circondavano, mi mettevano in parte e mi spintonavano un po’… era un gruppetto di ragazzi più grandi di me… credo fossero delle superiori, non saprei… - Chester rimase in silenzio aspettando il resto, perché sapeva che c’era un resto. Così Mike riprese con un mezzo sospiro continuando a scavare con calma ed un po’ di timore. - se avevo la merenda me la prendevano, così come i soldi. - Cose non molto felici ma purtroppo normali per un certo tipo di persone. Sostanzialmente se non eri dalla parte dei bulletti eri da quella di chi subiva. Questi a loro volta potevano dividersi in quelli che non si ribellavano ed in quelli che invece li contrastavano di brutto. Mike non era mai stato un violento. Si mordicchiò il labbro in difficoltà, stava aspettando la parte grossa, sapeva che c’era. Alla fine si decise e con voce bassa, un sussurro quasi, riprese come se se ne vergognasse, come se fosse sua la colpa:  - Quello più pesante è stato una volta in cui mi hanno preso e portato in una delle molte case abbandonate del quartiere. Uno dei soprannomi che mi davano era ‘frocio’ e simili, non chiedermi perché. Forse perché ero una persona particolarmente gentile e positiva, sai… spesso basta poco per avere certi soprannomi. - Lì Chester capì subito di cosa si trattava e provò l’istinto di fermarlo, non voleva ascoltare altro ma capì che se lo stava raccontando di sua iniziativa senza che nessuno l’avesse forzato, allora doveva lasciarlo fare, ma si insultò per essere stato curioso riguardo il Magico Mondo di Mike. Lo sentì prendere fiato e con difficoltà proseguire, era davvero complicato udire bene tutte le parole, alcune si perdevano contro il petto del compagno da cui Mike prendeva forza premendosi. Non ci aveva mai dato importanza, si era rifiutato di darne in tutti quegli anni perché non voleva vederlo per quello che poi era. Non voleva e basta. Cose che forse chi ci passa prova costantemente o forse provava solo Mike. Quel discorso per Chester era doppiamente delicato, visto cosa anch’egli aveva passato. - Niente, non mi hanno fatto niente di che, si sono solo tirati giù i pantaloni e le mutande, pensavano di impressionarmi e spaventarmi, forse, ma prima che facessero chissà cosa sono intervenuti i miei amici che li hanno fatti andar via. Uno di loro mi aveva visto ed era andato subito a chiamare gli altri. Sai, una delle mie fortune è stata quella di avere tanti buoni amici sinceri, oltre che dei nemici. Mi hanno salvato spesso e volentieri. Anche se da allora non ho più guardato un nudo maschile che non fosse strettamente necessario o che non fosse il tuo! -
Chester si sentì subito meglio, aveva davvero temuto che nel MMM -il Magico Mondo di Mike- ci fosse una violenza orribile come quella che aveva subito lui stesso da ragazzino. Non poteva essere affrontata così bene, altrimenti.
- Poteva finire molto peggio. - E lui sapeva quanto.
- Già… - Asserì Mike sentendosi assurdamente meglio. - Il buffo è che magari avevano visto molto in là… -
- Vuoi dire col definirti ‘frocio’? -
Mike si strinse nelle spalle e Chester stizzito gli diede un pizzicotto, quindi gli tirò su a forza la testa e tenendolo saldo fra le mani a pochi centimetri da sé, disse serio e seccato:
- Che cazzate! Mica sei mai andato con altri uomini! Cos’è ti sono piaciuti altri oltre a me? - Mike negò energicamente con gli occhi spalancati: - Sei attratto da ogni stupido corpo maschile? - Di nuovo negò. - E allora che cazzo te ne importa? Quelli erano solo coglioni! Gente che dà del frocio ad ogni essere che incontrano solo perché in realtà i froci sono loro e non hanno le palle di vivere chi sono e di ammetterlo! -
Mike sorrise, era un modo molto simpatico di vedere certe persone e dovette convenire con lui che era meglio così. Rimase appoggiato sui gomiti a guardarlo da quella posizione mentre le dita di Chester tornarono sulla sua schiena a disegnare note a caso.
- Sono cose che passano molti, ad alcuni non va bene come a me. Poi abbiamo fatto loro uno scherzo. - Ricordò Mike con un ghigno e si corresse: - Una gran bella vendetta! -
Chester si accese a sua volta e ricordandosi che conosceva Joe solo dall’Università, si chiese quanti altri Joe avesse incontrato nella sua vita. Non importava, bastava che di Chester ce ne fosse uno solo!
- Racconta un po’! -
- E’ stato macchinoso, perché sai che a me le cose semplici non piacciono! -
- Eri tu la mente, dì la verità! -
- Certo! - Fece con orgoglio! - Volevo qualcosa che li umiliasse pubblicamente e rovinasse la reputazione ma che non potessero assolutamente risalire a me nella maniera più assoluta perché quel genere di persone non la smettono, finiscono per esagerare! Per prima cosa abbiamo dovuto fare una raccolta di fondi. - Chester inarcò un sopracciglio non capendo a cosa sarebbe potuto servire ma la luce che c’era nei suoi occhi la diceva lunga, così non lo interruppe: - Con quei soldi abbiamo pagato un gruppo di ragazze che non conoscevamo assolutamente se non di fama. Belle ragazze con tutte le cose al posto giusto, molto… smaliziate per così dire! -
- Delle puttane! - Convenne Chester preso dal racconto.
- Non di mestiere ma ci siamo capiti… - Al ghigno in risposta proseguì divertito: - Ebbene queste, sotto nostre precise istruzioni, hanno rimorchiato e sedotto in blocco questi poveri cretini e li hanno portati a casa di uno dei ragazzi che l’aveva libera, spingendoli a fare un festino privato. Naturalmente li hanno fatti ubriacare facilmente ed erano così ciocchi che gli hanno fatto fare quello che volevano e con la falsa promessa di consumare tutti insieme rigorosamente in unica stanza ‘perché così è più eccitante’ - Disse in falsetto imitando le ragazze civettuole - l’hanno tirata un po’ per le lunghe senza fare nulla di particolare fino a che pesantemente andati, non sono partiti per la luna. Una volta addormentati sono arrivati gli altri, io ero fuori a fare il palo… ti immagini se arrivavano i genitori improvvisamente? E insomma, sono arrivati ed aiutati dalle ragazze li hanno spogliati e messi in un letto insieme in pose estremamente equivoche in modo che sembrasse stessero facendo un’orgia fra di loro, con dovuta attenzione a non far capire che erano addormentati ma comunque che erano loro. Sono stati abilissimi. Sai, giochi di luce e robe varie. Poi hanno fatto un sacco di foto. Delle copie le abbiamo date alle ragazze insieme ai soldi, nel caso avessero avuto problemi con loro dopo, per il resto le abbiamo sparse per la città in ogni angolo. Li abbiamo distrutti! -
Per la fine sia Chester che Mike ridevano come matti, il primo ad immaginare perfettamente il tutto e il secondo a ricordarlo. Non aveva più ripensato a quella storia ma effettivamente meritava.
Con le lacrime agli occhi, Chester chiese incredulo:
- E tutto questo è venuto dalla tua mente? -
Mike ovviamente orgoglioso rispose subito:
- Ma certo, che domande! Abile, vero? -
- Cazzo, che testa geniale che avevi già da allora! Sei cresciuto a pane e scherzi in pratica! Sai difenderti, non fisicamente ma usando il tuo fottuto cervello geniale! Grande davvero! - Commentò divertito con ancora le lacrime che scendevano per le troppe risate. L’atmosfera pesante era andata subito via grazie a questo racconto e tutto si era alleggerito all’istante prendendo la giusta dimensione.  - Ricordami di non farti arrabbiare! -
- Troppo tardi, l’hai già fatto un sacco di volte… - Rispose allegro, contento di aver rasserenato un momento che sarebbe potuto essere molto cupo.
- Ma ti sei relativamente trattenuto, se quello è ciò di cui sei capace in realtà! -
Mike ridacchiò ancora con aria sorniona.
- E non sai di quante altre cose sono capace! Diciamo che ho cercato di trattenermi perché sono troppo buono, ma quando prendo piede con qualcuno o quando necessito di vendette serie, sono un mostro! -
Ne era ben contento e Chester stesso si trovò mille volte più incuriosito di prima dal famoso MMM!
- Tu ed il tuo MMM mi farete morire un giorno! - Disse infatti improvviso scuotendo il capo divertito.
Mike alzò un sopracciglio.
- MMM? -
- Magico Mondo di Mike! -
Rispose orgoglioso. Mike scosse il capo aspettandosi dopo tutto una cosa simile. Sarebbe stata proprio da lui, in effetti, definirlo così.
Dopo, Chester, come se dopo un interruttore ne schiacciasse semplicemente un altro, passò tipo di palo in frasca tornando al lato serio della cosa, ma non con pesantezza o gravità, anzi.
- E così odi spogliarti davanti agli altri per questo… semplici complessi del cazzo portati da pezzi di merda! Bè, purtroppo segnano queste cose se le vivi in quell’età. - ma si guardò bene dal dire che lui ne sapeva qualcosa, non voleva parlare di sé -strano ma vero- e tanto meno di quelle cose. Era meglio parlare di Mike, in quel momento.
Lui e del suo MMM.
Mike sospirò senza oscurarsi necessariamente. Divenne solo pensieroso.
- Sì, immagino che sia così. Sai, adesso posso dirti che erano cagate ma in realtà all’epoca mi sembravano dei gran brutti problemi. Ma ogni età ha le sue paranoie e le sue fisse. Ora ne ho altre… -
- Ma non ti spogli mai nemmeno davanti agli altri che conosci da più tempo! E non parlo di nudi completi, ma di togliersi solo una cazzo di maglia e rimanere a torso nudo! - Puntualizzò Chester per snodare ogni piccolo intoppo che sarebbe potuto rimanere con poca attenzione.
L’altro si strinse nelle spalle e tornò ad appoggiarsi al suo petto per stare più comodo.
- Cose da stupido di un’età stupida! -
- Sicuro che quel brutto scherzo non sia stato più pesante o per lo meno non ti abbia segnato più di quanto non dici? - Aveva la fissa che potesse esserlo perché anche per lui era stato così. Aveva sminuito un evento in particolare del suo passato che preferiva rimanesse nascosto e sepolto il più possibile, per questo sapeva che le persone tendevano a farlo con eventi difficili e brutti.
Mike capì la sua preoccupazione e volle tranquillizzarlo con un sorriso sereno che percepì sulla pelle pur non vedendolo in quella posizione. Gli carezzò infatti il petto e gli baciò il punto in cui la guancia appoggiava.
- Fidati. Non è successo assolutamente nulla. Penso in tutta onestà che volessero farsi tipo delle…, -
- Seghe sulla tua faccia! - Lo disse Chester per lui. Il suo timore era che poi l’avessero proprio fatto.
Mike non vacillò e con sicurezza rispose fermo finendo per carezzargli il viso e sistemarsi sul gomito di lato, per poterlo guardare di nuovo in viso. L’altro si girò leggermente verso di lui per ricambiare. Era davvero granitico.
- Fidati. Non è successo. I miei amici sono arrivati in tempo, quella volta, e vedendo che stavano cominciando ad esagerare ci siamo tutti decisi a prendere in mano la situazione a modo nostro. Dopo di quello sono spariti dalla città! -
Chester si rilassò e si convinse, quindi ricordando una frase che aveva detto poco prima, toccandogli delicato il mento con l’indice piegato, chiese:
- Ed ora? Che fisse e paranoie hai ora? - Chiese sapendolo già. Era proprio il momento dell’MMM e voleva affrontarlo quanto più riusciva a saperne.
Mike si strinse per l’ennesima volta nelle spalle in un gesto sminuente e allungandosi quel po’ che li separava, gli posò un leggero bacio sulle labbra per poi rispondergli calmo:
- Adesso ho dei valori che cerco di seguire. Valori importanti, da adulto. Ma sto vedendo ora sulla mia pelle che spesso puoi farti tutti i piani che vuoi con ogni sicurezza possibile, puoi decidere ciò che vuoi considerando quello che credi sia giusto e sbagliato. Ma se ti trovi dentro di persona a vivere certe situazioni non puoi farci niente. Non puoi semplicemente farci niente, perché nella vita l’unica cosa contro cui non puoi andare non è te stesso ma ciò che provi e vuoi nel profondo. Puoi cercare di seguire la strada che credi e desideri, ma alla fine ti trovi impantanato in un mondo che pensavi non potesse sfiorarti nemmeno fra mille anni e sai cosa? Non puoi fare a meno di viverlo. Semplicemente. Perché da fuori è facile parlare e sputare sentenze. Dire idealmente cosa credi sia da fare o no in tali situazioni. Ma quando le vivi è tutto diverso. Non le programmi di certo. Nemmeno le cerchi. Ti arrivano fra capo e collo. Però ci ho messo un po’ perché le mie fisse erano ben forti. Sai, cose come essere una persona corretta ed onesta specie con chi non mi ha mai fatto del male. Dunque ora sono semplicemente una persona meschina ed il punto è che dopo aver provato ad aggiustarmi mi sono ritrovato peggio di com’ero prima. È banale e sciocco dire che si può andare contro la propria testa ma non contro il cuore? Non so, ma riassume tutto questo discorso lunghissimo a cui penso da settimane! -
E gli ci era voluto mica poco per arrivare a quella conclusione.
Chester che l’aveva ascoltato attentamente, realizzando cosa tutto quello significava e con una nuova emozione rigenerante che lo investiva, lo baciò istintivamente facendolo stendere di schiena, quindi stringendolo gli si accoccolò sopra come prima aveva fatto Mike.
Così felice non lo era stato mai e su questo poteva esserne assolutamente certo.
Ora, e cadesse il cielo se non era così, aveva la perfezione.
Quella che per lui era tale.
- No che non è stupido e sciocco, cazzo. È perfetto. È quello che penso io solo che mi vergogno come una merda a dirlo. E poi non sono così bravo con le parole, quello sei tu, per questo lascio fare a te sti cazzo di discorsi. Io voglio solo dire una cosa… faccio quella fottuta merda che voglio. Punto e basta! E sai cosa cazzo voglio? Te. Ora. E sono pronto a scommettere anche per sempre! -
Mike rise cingendogli il capo sentendo a sua volta la gioia e la forza per andare avanti anche da ora in poi.
- Sembra proprio una minaccia! - Esclamò sdrammatizzando.
Chester in risposta gli lasciò un piccolo morso a testimonianza che aveva ragione a pensarlo.
Conclusione migliore non sarebbe potuta esserci, perché proprio in quell’enorme imperfezione portata da tutti gli errori che avevano fatto e che dopotutto stavano facendo vedendola da un punto di vista esterno e morale, stava la loro perfezione.
Una perfezione che sapevano vedere solo loro perché li faceva sentire bene, bene con loro stessi perché si vivevano, i loro sentimenti, ciò che erano, provavano e volevano al cento percento.
E perché nessuno poteva sapere come si sentivano se non loro due.
O perché lo facevano.
- Chez, mi canti una canzone? - Chiese poi di punto in bianco Mike con la mente volata di nuovo nel suo Magico Mondo.
Chester che ormai cominciava ad addentrarvisi e a capire meglio come fosse, non si stupì più di tanto nonostante non c’entrasse nulla quella richiesta ed anzi si mise a rovistare nella propria mente cercando una canzone che potesse fare da solo. Non erano molte quelle che faceva lui e basta e nonostante non pretendesse di trovare dei testi adatti a quel momento, di positivi e romantici non ne avevano quasi proprio fatti, alla fine ne venne una che però non era solo sua.
L’originale era inframmezzata da dei versi di tanto in tanto di Mike, ma pensando a quel che aveva passato solo poche ore prima e al significato della stessa, decise che ne avrebbe tirato fuori una nuova versione per definire quel momento una volta di più. Perché dopotutto meritava di essere concluso ulteriormente e sottolineato comunque, una sorta di somma di ciò che era stato fino a quel momento che riguardava una delle storie più importanti di Chester ormai finite.
Così, stesi l’uno sull’altro, intonò delicato e con un che di malinconico, una canzone che sapeva di chiaroveggenza visto com’era poi andata e quando invece era stata scritta.
Pushing me away in una nuovissima versione che al live sarebbe stata fatta al solo pianoforte suonata da Mike e cantata da Chester esattamente così come la stava facendo lui ora.
- Ti ho mentito
Nello stesso modo di sempre
Questo è l'ultimo sorriso
Che fingerò per restare con te
(Ogni cosa cade a pezzi, persino le persone che non sono state mai in disappunto alla fine crollano)
Il sacrificio di nascondersi nella bugia
(Ogni cosa deve finire, scoprirai presto che non ci è rimasto più tempo per guardare tutto andare per la sua strada)
Il sacrificio non è mai intenzionale
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"
Ho provato come te
A fare tutto ciò che volevi
Questa è l'ultima volta
Che mi sacrificherò per restare con te
(Ogni cosa cade a pezzi, persino le persone che non sono state mai in disappunto alla fine crollano)
Il sacrificio di nascondersi nella bugia
(Ogni cosa deve finire, scoprirai presto che non ci è rimasto più tempo per guardare tutto andare per la sua strada]
Il sacrificio non è mai intenzionale
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"
(Finito tutto il nostro tempo, questo è quanto troveremo)
Il sacrificio di nascondersi nella bugia
(Finito tutto il nostro tempo, questo è quanto troveremo)
Il sacrificio non è mai cosciente (intenzionale)
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via"
"Perchè non sono mai andato via
Perchè mi sono comportato in questo modo
Adesso vedo, il tuo mettermi alla prova mi spinge via" -
Mike capì perfettamente il senso della sua scelta e lo condivise, così come fu ricoperto di brividi all’udire quella versione solo con la sua voce acuta e calma e tremendamente triste ma consapevole.
Lo strinse istintivamente di più a sé andando nel suo profondo solo per averlo sentito cantare in quel modo diverso da sempre, semplicemente incantevole, e gli diede un leggero bacio sulla fronte in segno di sostegno mentre la sua mente già lavorava in uno dei suoi lampi di genio sul nuovo genere di canzoni che avrebbero messo in mezzo alle altre.
Idee su idee gli sovvennero sentendolo cantare così, un modo che aveva usato solo per My December che poi avevano fatto pochissime volte.
Ricordò quando l’aveva sentito cantare in quella maniera e come si era innamorato profondamente e perdutamente della sua voce.
Idee alla Mike, come poi sarebbero state definite dagli altri del gruppo questi suoi lampi di genio innovativi o per lo meno diversi dal loro solito genere, che diedero vita poi a The little things give you away ed altri capolavori simili.
Direttamente dall’MMM.