NOTE: Una cosa breve e simpatica, leggera e niente di serio. Sapete com'è che Mike ha convinto Chez a fare A light that never come? No? Allora leggete. Chiaro è che nessuno del gruppo si è prestato alla cosa e che Chez l'ha fatto solo per fare un favore a Mike, non perchè volesse farla. Specie quando cantano si vede Mike tutto bello contento e Chez che canta e pensa 'quando finisce?'. Insomma, si capisce tutto il grande amore di Chez per Mike, perchè nessuno si è messo seriamente in questa canzone, solo lui!
Aoki è comunque un amico di Mike, un DJ giapponese che fa electro house che chiedeva da moltissimo di fare una canzone insieme. Mike ha specificato da subito, ed anche Chez, che è stata una cosa sua e non degli altri. Una piccola cosa che voleva fare così per divertirsi e sperimentare. Ma ha anche detto che il prossimo album, in lavorazione, sarà 'normale', ovvero da Linkin Park!
Ok, chiusa parentesi, godetevi la fic. In molti sensi.
Se volete sapere a che punto sono con le altre fic che sto scrivendo (ebbene sì, ho cominciato una nuova sui bennoda... in collaborazione con Eminem!), ho la pagina su facebook: https://www.facebook.com/pages/Akane/172173736268762
Buona lettura.
Baci Akane

LA VIA DELLA SANTIFICAZIONE



http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=LKlf14qnOxM

Quando Mike si presentò con quella faccia da Chester, questi alzò immediatamente gli occhi al cielo.
Era appena arrivato da un impegno con gli STP e pensava di potersi godere un po' di risposo e di figli che a momenti non sapevano nemmeno che faccia avesse il loro padre.
Aveva scelto lui di far parte di una seconda band, gli STP, ma non lo impegnavano davvero molto.
Infatti il vero problema di tutto il suo tempo libero che diminuiva sempre più drasticamente, non erano né i Linkin Park né gli STP, ma Mike.
Mike forse si sentiva trascurato, era geloso, possessivo o magari solo annoiato, ma fatto era che tirava fuori ogni secondo cose nuove da fare.
Chester a volte era disperato, però se gli diceva un no drastico, scoppiava la lite e litigare con Mike era sempre distruttivo.
Vedendoselo davanti, però, sospirò alzando gli occhi al cielo esasperato ancora prima di sapere cosa voleva fare.
- Ho paura a chiedertelo! - Disse con aria di sufficienza voltandogli le spalle. Mike fece il broncio e gli acchiappò il polso fermandolo, lo girò obbligandolo a guardare quella sua aria da cucciolo bastonato che stava facendo di proposito e disse:
- Vieni con me che ti spiego! - Già che non potesse spiegarglielo lì a casa significava che intendeva fare anche 'altre cose' che lì non potevano, questo fece capire a Chester che di qualunque cosa si trattava poi avrebbero fatto sesso.
“Sicuramente mi vuole rompere le palle in qualche modo, ma se poi scopiamo posso sopportare!”
- Se proprio non ho scelta! - Disse ridacchiando. In realtà gli piaceva farsi corteggiare da Mike, era una prima donna e come tutte le prime donne adoravano essere rapite.
Avvertita Talinda che nemmeno si era voltata indietro sapendo che con lui era sempre così, ovvero l'idea di averlo a casa era utopistica, salì in macchina con Mike preparandosi mentalmente al peggio.
- Allora di cosa si tratta? - Chiese Chester paziente sapendo che tanta ce ne voleva.
- Ho un'idea che però gli altri non mi appoggiano! - Disse Mike col broncio mentre guidava fino a quello che era il loro studio principale, una specie di sede dove passavano la gran parte del tempo. Praticamente casa loro!
- Significa che fa così cagare che te l'hanno bocciata perfino loro? - Chester non aveva peli sulla lingua. Nemmeno sul resto del corpo.
Mike fece di nuovo il broncio.
- Non fa cagare! - Chester rise.
- Loro di solito ti appoggiano a priori, ma se questa volta ti han detto di no deve fare proprio schifo! - Continuava su quella linea perchè ci godeva a tormentarlo, poi si arrabbiava e faceva l'isterico.
Di solito non voleva litigare con lui, ma ormai che c'erano tanto valeva fare lo stronzo, si divertiva a modo suo.
Le strane logiche illogiche di Chester.
- Sì ma non sai nemmeno di cosa si tratta! Non puoi dire così senza sapere cos'è! - Mike cominciava a fare il permaloso. Era molto auto ironico di solito, ma sulle sue idee non gli potevi dire nulla perchè poi stava un'ora a spiegarti perchè invece erano idee geniali.
Chester, rassegnato, scese dall'auto e salì in studio lasciando perdere delle inutili risposte, tanto ora avrebbe saputo tutto.
Si diresse di filato nella stanza principale dove c'era il divano ed una consolle col computer, il mixer ed il necessario per registrare anche senza essere nello studio vero e proprio.
Quella stanza non era la versione seria, ma una dove stavano per lo più nell'intermezzo della creazione, quando qualcosa era nebuloso ma stava venendo fuori. O magari se dovevano fare i testi.
Chester si sedette nel divano in attesa della proposta che avrebbe bocciato di sicuro e Mike si mise sulla sua sedia girevole, davanti alla consolle.
- Allora... mi è venuta un'idea... -
- Questo l'avevo capito! -
- Bene... volevo fare una collaborazione. - Chester inarcò sorpreso le sopracciglia.
- Strano, di solito non ti piacciono... è raro che ti metti a farne... - Mike annuì, ma mise le mani avanti e spiegò.
- Sì ma non è che non mi piacciono, le trovo impegnative. Però in realtà sono stimolanti... - Chester capì che stava tergiversando e aprì il palmo della mano per sapere di cosa si trattava, così Mike continuò con una strana aria, come di chi cercava il sistema migliore per dirlo.
- Sai ti ho parlato di quel mio amico dj giapponese... Steve Aoki... - Chester sgranò ancora gli occhi, questa volta shockato sul serio.
- Aoki?! Ma è un dj! Fa musica da dj! Troppo commerciale... -
- Sì beh... electro-house... - Specificò Mike con una vocina troppo accondiscendente per i suoi canoni.
- Mike, ti sei messo a fumare canne tu al mio posto? - La reazione di Chester fu perfettamente in linea con quella degli altri e lui tornò al suo broncio.
- Perchè lo dite tutti? - Chester rise.
- Ah, forse perchè non è una cosa che ci proporresti mai seriamente? - Mike sospirò e fissò il compagno con molta attenzione mentre cercava le parole adatte per convincerlo. Fallito quel piano, sarebbe passato a quello B.
- Sì, ma sai... mi chiede di fare qualcosa insieme da una vita, siamo molto amici, io ho sempre detto di no perchè i nostri generi non andavano bene insieme, però giustamente mi ha detto che noi siamo sperimentatori e che quando due generi sembrano non andare bene insieme, è proprio il momento di provarci. E poi ha detto una canzone sola... poi se lo trovo divertente mi può rimasterizzare anche altre canzoni per un album così, senza impegni... - Chester ascoltava il treno Mike parlare che proseguì per un bel po' spiegandogli che non aveva saputo come ribattere, che dopotutto aveva ragione e che quella cosa gli mancava. Aveva provato tutto nella vita, ma nella lista quella lì mancava e poteva essere divertente. - Non è una cosa impegnativa, è giusto per riempire questo buco... - Chester si drizzò e piegò la testa di lato di scatto come un robot.
- Cosa? - Mike si zittì e lo fissò già sapendo perchè parlava così. - Buchi? Quali buchi? Mike, abbiamo da lavorare sul nuovo album, quello vero... che buco pensi di avere da riempire? E poi ammesso che ci sia... sarebbe per riposare! È vero che abbiamo detto di non sfiancarci più come una volta e fare con un po' più di calma, però abbiamo detto di fare un nuovo album, no? - Mike sbuffò e si strofinò il viso con le mani.
Sembrava volerlo fare a tutti i costi e Chester non se ne capacitava.
- Sì però abbiamo bisogno di una distrazione. Sai che quando faccio una cosa impegnativo ho bisogno di distrarmi, no? Prima di iniziare col nuovo album a pieno regime, prima di fare ancora cose coi Linkin Park a pieno ritmo, mi serve una distrazione... e questa canzone sarebbe perfetta. Veloce, non impegnativa, divertente... una cosa così tanto per provare. E poi sarebbe più che altro un favore per lui che me lo chiede da tanto, è mio amico e... - Mike di nuovo proseguì come un mantra senza fermarsi, Chester capì che se non gli avesse detto di sì non avrebbe mollato, ma era curioso di vedere fin dove si poteva spingere pur di convincerlo.
- E gli altri ti han detto di no? - Mike fece il cane bastonato e all'altro venne voglia di violentarlo, ma fece il bravo e rimase seduto a debita distanza fingendosi indifferente.
- Sì. Mi hanno detto che sono libero di fare quello che voglio e se mi va anche di usare il nome della band, non gliene importa, ma di non metterli in mezzo. - Chester rise immaginandosi Brad categorico a parlare per tutti.
- Non hanno torto! Dai, Aoki! Non mi piace la sua musica, con tutto il rispetto... io mi son messo pure a fare musica con gli STP e tu mi proponi Aoki?! Ma sei serio?! - Era effettivamente una reazione molto spontanea, Chester davvero non voleva, però Mike insisteva e sapeva che prima o poi avrebbe mollato. Perchè era lui a chiederglielo e non gli sapeva mai negare niente.
- Ma è un'esperienza... e poi è solo questa canzone... la facciamo velocemente e poi andremo là da lui a suonarla dal vivo un paio di volte e stop. Solo io e te. - Al 'solo io e te' Chester si fermò dal demolirlo a parole.
La prospettiva di passare un po' di tempo da soli per questo progetto era bella, di solito se facevano qualcosa con tutto il gruppo c'erano anche loro.
Ovviamente il tempo da soli lo passavano comunque. Specie quando facevano i testi o incidevano le parti vocali. Mike passava tantissimo tempo in studio e Chester stava quasi sempre con lui a prescindere dalla sua vera utilità. Di tempo insieme da soli ne passavano molto, non solo per la musica, ma anche per conto loro. Erano una coppia, dopotutto.
Però fare una canzone loro due e basta e quindi andare in Giappone per qualche data a suonarla, era molto allettante. Da un certo punto di vista una specie di viaggio di nozze che non avevano mai fatto.
Mike sapeva di averlo convinto, ma sapeva anche che serviva una piccola innocente spinta.
Se innocente si poteva dire.
Per cui si alzò e diede la famosa spinta.
Appena lo vide alzarsi, Chester sorrise soddisfatto fra sé e sé, sapeva che sarebbe andata così!
Mike mise un ginocchio nel divano rimanendo con l'altra gamba in piedi davanti a lui. Era pronto per salirgli sopra a cavalcioni, così gli faceva capire cosa stava per fare e si faceva un po' desiderare.
“Vediamo se è bravo a convincermi come lo sono io!”
Pensò divertito Chester.
Mike tirò infuori il labbro ancora un po' e fece l'aria da cucciolo... consapevolmente!
- A me piacerebbe tanto farla... vedila come una sbronza prima di una serie di esami universitari difficili! - Chester fece il prezioso fingendo di non essere toccato da quella sua espressione, ma la verità era che lo stava demolendo.
Gli bastava il labbro e gli occhi.
Quel maledetto, si disse Chester.
“Ha troppi poteri magici!”
Mike, vedendo che si strofinava le labbra sforzandosi in modo inumano di stare serio, si chinò senza ancora toccarlo in alcun modo, sempre però rimanendo pronto a salirgli a cavalcioni.
“Che sistemi che usa! Ne sa sempre una più del diavolo! Non so se è perchè voglio mi stupri, oppure perchè mi fissa come un cane bastonato, ma mi ha già convinto!”
Che tanto si era convinto dal momento in cui Mike aveva suonato a casa sua!
- Chez dai... fammi contento... vedila come un regalo di natale anticipato... se poi saremo super criticati, la canzone sarà un fiasco e ci tireranno merda mi assumo tutte le responsabilità, metterò in chiaro che è una cosa che volevo fare io e basta e che voi non c'entravate!-
Chester ridacchiò di slancio.
- Questo lo devi dire di sicuro o Brad e gli altri ti scuoiano! - Mike capì che quello era un sì e si illuminò mostrando i suoi occhi monelli.
- Allora è un sì? Lo farai per me? - Chiese sempre con una vocina morbida e deliziosa. Chester si sciolse del tutto e sorridendo con aria 'tu mi farai morire' alzò le braccia in alto in segno di resa.
- Mi arrendo, sarò tutto tuo, fa di me quel che vuoi! - Mike cacciò un urletto poco mascolino e finalmente gli salì addosso a cavalcioni stringendogli le braccia intorno al collo!
- Lo sapevo che mi avresti accontentato! Solo tu potevi farmi felice! - Chester ricambiò l'abbraccio mettendogli le mani intorno alla schiena, sempre ridendo e scuotendo il capo.
- Non riesco mai a dirti di no, lo sai! - Mike annuì con l'aria più furba mai avuta.
- Lo so e ti amo per questo! - Disse entusiasta. Questa fase a Chester piaceva decisamente di più di quella in cui cedeva.
- Spero non mi ami solo per questo! - Mike si separò un po' per guardarlo in viso, le mani sui fianchi, sempre a cavalcioni su di lui, gli occhi vispi 'alla Mike' in quelli ormai divertiti e altrettanto accesi del suo compagno.
- Oh no... ti amo anche perchè scopi come un dio! - Questo era il miglior complimenti per lui, nonché la conquista definitiva di Mike. Se ancora non si convinceva di qualcosa, bastava fargli complimenti sessuali e lui diventava una marionetta nelle sue mani!
Solo loro conoscevano i loro meccanismi, ma funzionavano alla grande.
- Allora spero che darai la sua ricompensa al tuo dio! - Paragonarsi a dio, non a quello vero ma magari ad uno greco, romano, induista o cinese, era uno dei passatempi migliori di Chester e a Mike piaceva troppo quando lo faceva.
Spense un po' il sorriso di divertimento che aveva per trasformarlo in uno malizioso, era così espressivo che a volte Chez si perdeva a guardare le sue mille facce spontanee, sempre dei libri aperti.
Ad esempio quando era contrariato lo capivi subito.
Però Chester adorava quando rideva.
Se Mike rideva il sole entrava nella stanza, per questo quando erano insieme faceva di tutto per rallegrarlo.
Il re delle facce schiuse le labbra avvicinandosi lentamente al dio del sesso e con un languore che solo a lui riusciva così bene, gli fece desiderare quell'unione.
Le bocche si raggiunsero senza fretta e si gustarono l'intreccio di lingue che ne conseguì, i loro sapori riconoscibili, quello di Chester sapeva di menta perchè si masticava sempre delle gomme, Mike invece era di caffè perchè ne ingurgitava industrialmente.
Chester tolse la cuffia grigia a Mike risalito con le mani sulla testa, gli spettinò i capelli corti in quel taglio moderno che gli stava d'incanto e li strinse appena con un gesto possessivo, Mike si eccitò. Gli piaceva da matti quando lo faceva e gli piaceva quando gli lasciava tanti piccoli morsi sul corpo per marchiarlo.
Chester era possessivo e Mike adorava sentirsi suo.
Anche se poi la frenesia di controllare tutto e prenderlo a sua volta, aveva sempre il sopravvento. La mania di essere il padrone di ogni situazione e fare le cose a modo suo.
Infatti subito uscì dalla sua bocca e con la lingua percorse il mento e delineò il suo collo magro, adorava il collo di Chester, aveva qualcosa di sexy.
Entrambi con le mani scesero sotto le magliette a carezzarsi, la pelle sensibile di tutti e due reagì con brividi di piacere che li fecero sospirare, appena si abituarono Mike gli tolse del tutto la sua per assaggiare il resto del corpo magro, ma perfetto. Si era irrobustito un po' rispetto ai primi anni, faceva palestra per conto suo per tenersi in forma ed ora il suo fisico era a dir poco invitante.
Chester stava per fare la stessa cosa quando Mike scivolò giù dalle sue gambe, sfuggendo alla sua presa.
Quando fu a terra davanti a lui, si accucciò sedendosi sui talloni, gli aprì le cosce e con le dita slacciò la cintura e poi i jeans. Chester fece un sorriso che la metà bastava per capire quanto apprezzasse queste sue prese di posizione.
Non era fissato col guidare l'atto sessuale, se ne aveva voglia lo faceva altrimenti si godeva Mike che gli faceva tutto quello che gli pareva.
Non si pentiva mai in ogni caso.
Non c'erano più ruoli fissi, ormai.
Aperti i pantaloni, gli carezzò l'inguine attraverso la stoffa sottile dei boxer e lo sentì eccitarsi sempre più al suo tocco ormai esperto. Gli piaceva sentirlo col tatto crescere senza guardarlo, lo faceva fino a che non era incontenibile. L'ultima tortura era carezzarlo col suo stesso viso, assaporarlo prima di farlo con la bocca.
A Chester quando immergeva il suo viso lì sotto fra le sue gambe aperte, impazziva del tutto. Si morse il labbro, trattenne il fiato e si abbassò impaziente i boxer tirandosi fuori l'erezione ormai dura. Mike ridacchiò, alzò gli occhi e lo vide abbandonare la testa all'indietro e ansimare immerso nel piacere che si stava già godendo.
- Succhialo... - Disse infatti eccitato.
Questo accese Mike ancora di più perchè lo prese in mano e lo leccò su tutta la lunghezza concentrandosi sulla punta, su cui disegnò con la lingua stuzzicandolo.
- Prendilo bene, dai... - Fece Chester ansimando sempre di più, ancora le mani sulla sua nuca ad attirarlo a sé in modo che non gli saltasse in mente di staccarsi proprio ora.
Mike ridacchiò per poi aprire e avvolgerlo con le labbra, lo fece suo fino in fondo stringendo e muovendosi sempre più veloce, come piaceva a lui. Sapeva che andava fuori di sé, Chester, se faceva anche rumore. Andò via via sempre più con impeto abbondando con la saliva fino a che non solo non lo sentì vicino all'esplosione, ma ebbe di nuovo le mani che stringevano i capelli sulla testa, tirando e premendoselo addosso. Dettava il ritmo che cresceva, non lo poteva fermare così facilmente.
Però Mike decise di riprendere il controllo di ogni cosa e seppure con fatica visto che i modi di Chester lo mandavano fuori di testa, si separò a forza dal suo inguine alzandosi in piedi sinuoso, sfilandosi la maglia senza mai staccargli gli occhi di dosso, lussuriosi gli stavano ordinando di riattivarsi e fare la sua parte. Mike infatti dopo essersi tolto la maglia, rimase in piedi davanti a lui in attesa e Chester capì cosa voleva. Era quasi venuto, per cui faticò a riprendersi. Voleva finire di masturbarsi e godere da solo, però si sforzò e acchiappò il compagno con poca grazia mettendoselo fra le gambe, lo imprigionò e gli aprì senza gentilezza i pantaloni. Poco erotismo e tanta passione, Mike l'aveva acceso troppo bene ed ora non vedeva l'ora di arrivare al suo sacrosanto orgasmo.
Si avventò sulla sua erezione mentre con la mano continuò a toccarsi da solo, incapace di lasciarsi perdere.
Il piacere riprese e fu sorprendente quando Mike cominciò a spingere col bacino nella sua bocca per incitarlo a fare più in fretta. Gli piaceva quando faceva così, era molto caldo e virile e si eccitava tantissimo.
Sentendosi vicino all'orgasmo, Mike andò indietro bruscamente e lo spinse ansimando e mordendosi le labbra, Chester alzò lo sguardo voglioso e si tolse il resto dei vestiti che rimanevano ancora addosso, non servirono parole per incitarsi. Con simbiosi e una perfetta complicità, si alzò e si girò dandogli le spalle, si piegò in avanti e si appoggiò al divano davanti a sé.
Mike si leccò le labbra, lo guardò desideroso e malizioso, gli occhi gli brillavano. Adorava il suo corpo sinuoso e snello, la vita stretta, la curva del suo sedere accentuato e piacevole, la schiena inarcata su cui regnavano i tatuaggi. E lui che gli si dava in quel modo sensuale.
Lo prese per i fianchi, l'accarezzò un istante mentre si leccava la mano e lubrificava entrambi, quando sentì che erano pronti, prese la propria erezione e scivolò in lui. Con un colpo deciso fu in lui che invece di tendersi si rilassò aprendosi ancora di più, come se non aspettasse altro. Si inarcò muovendosi incontro a lui, ogni spinta sempre più forte e penetrante e Chester in sincronia con Mike lo aiutava ad aumentare l'intensità. I gemiti riempirono la stanza fino a che il ragazzo davanti si alzò e si appoggiò con la schiena al petto dell'altro, alzò le braccia e con le mani gli prese di nuovo i capelli sul capo, tirando possessivo mentre si muoveva più veloce insieme a lui in quelle spinte possenti.
Ne chiamava di più e più forte e Mike cresceva impazzendo senza controllarsi, immerso nel piacere che ormai esplodeva anche per colpa del modo in cui Chester gli si muoveva contro, sincrono, sinuoso.
Esplosero insieme nell'apice del loro godimento, dopo aver trovato entrambi il punto massimo d'arrivo.
Chester si appoggiò completamente a Mike che risalì con le mani davanti, sostenendolo in un dolce abbraccio. Le labbra sul suo orecchio, sul suo collo e poi sulle sue. Il bacio sancì quell'unione che ogni volta era sempre perfetta a modo suo, mai una uguale all'altra, mai di routine, mai sforzata.
Il coinvolgimento era sempre grande e diverso di volta in volta.
Si accasciarono nel divano, seduti uno davanti all'altro, abbracciandosi così come si erano presi e dati. Le gambe di Mike incrociate intorno alla vita di Chester ed i corpi ancora palpitanti, sudati ed eccitati. Calmarsi lentamente. Sentirsi. Percepirsi. Tenersi.
Amarsi ancora una volta più delle altre.
Mike l'avvolgeva anche con le braccia, le mani lentamente l'accarezzavano con dolcezza, beatitudine.
- Allora sei convinto? - Chiese Mike fra un bacio e l'altro al suo orecchio.
Chester non aveva più idea di che cosa avessero parlato.
- Di qualunque cosa si tratti sono con te! -
Del resto era Mike, gli andava bene tutto a prescindere.
Solo dopo si sarebbe un attimo pentito... quando sarebbe stato tardi, ma ormai la pazienza che Chester aveva sviluppato con Mike superava i massimi storici conosciuti. La via della santificazione ormai era cominciata!

FINE