NOTE: Una cosa breve e simpatica,
leggera e niente di serio. Sapete com'è che Mike ha convinto Chez a
fare A light that never come? No? Allora leggete. Chiaro è che
nessuno del gruppo si è prestato alla cosa e che Chez l'ha fatto
solo per fare un favore a Mike, non perchè volesse farla. Specie
quando cantano si vede Mike tutto bello contento e Chez che canta e
pensa 'quando finisce?'. Insomma, si capisce tutto il grande amore di
Chez per Mike, perchè nessuno si è messo seriamente in questa
canzone, solo lui!
Aoki è comunque un amico di Mike, un
DJ giapponese che fa electro house che chiedeva da moltissimo di fare
una canzone insieme. Mike ha specificato da subito, ed anche Chez,
che è stata una cosa sua e non degli altri. Una piccola cosa che
voleva fare così per divertirsi e sperimentare. Ma ha anche detto
che il prossimo album, in lavorazione, sarà 'normale', ovvero da
Linkin Park!
Ok, chiusa parentesi, godetevi la fic.
In molti sensi.
Se volete sapere a che punto sono con
le altre fic che sto scrivendo (ebbene sì, ho cominciato una nuova
sui bennoda... in collaborazione con Eminem!), ho la pagina su
facebook: https://www.facebook.com/pages/Akane/172173736268762
Buona lettura.
Baci Akane
LA VIA DELLA SANTIFICAZIONE
Quando Mike si presentò con quella
faccia da Chester, questi alzò immediatamente gli occhi al cielo.
Era appena arrivato da un impegno con
gli STP e pensava di potersi godere un po' di risposo e di figli che
a momenti non sapevano nemmeno che faccia avesse il loro padre.
Aveva scelto lui di far parte di una
seconda band, gli STP, ma non lo impegnavano davvero molto.
Infatti il vero problema di tutto il
suo tempo libero che diminuiva sempre più drasticamente, non erano
né i Linkin Park né gli STP, ma Mike.
Mike forse si sentiva trascurato, era
geloso, possessivo o magari solo annoiato, ma fatto era che tirava
fuori ogni secondo cose nuove da fare.
Chester a volte era disperato, però se
gli diceva un no drastico, scoppiava la lite e litigare con Mike era
sempre distruttivo.
Vedendoselo davanti, però, sospirò
alzando gli occhi al cielo esasperato ancora prima di sapere cosa
voleva fare.
- Ho paura a chiedertelo! - Disse con
aria di sufficienza voltandogli le spalle. Mike fece il broncio e gli
acchiappò il polso fermandolo, lo girò obbligandolo a guardare
quella sua aria da cucciolo bastonato che stava facendo di proposito
e disse:
- Vieni con me che ti spiego! - Già
che non potesse spiegarglielo lì a casa significava che intendeva
fare anche 'altre cose' che lì non potevano, questo fece capire a
Chester che di qualunque cosa si trattava poi avrebbero fatto sesso.
“Sicuramente mi vuole rompere le
palle in qualche modo, ma se poi scopiamo posso sopportare!”
- Se proprio non ho scelta! - Disse
ridacchiando. In realtà gli piaceva farsi corteggiare da Mike, era
una prima donna e come tutte le prime donne adoravano essere rapite.
Avvertita Talinda che nemmeno si era
voltata indietro sapendo che con lui era sempre così, ovvero l'idea
di averlo a casa era utopistica, salì in macchina con Mike
preparandosi mentalmente al peggio.
- Allora di cosa si tratta? - Chiese
Chester paziente sapendo che tanta ce ne voleva.
- Ho un'idea che però gli altri non mi
appoggiano! - Disse Mike col broncio mentre guidava fino a quello che
era il loro studio principale, una specie di sede dove passavano la
gran parte del tempo. Praticamente casa loro!
- Significa che fa così cagare che te
l'hanno bocciata perfino loro? - Chester non aveva peli sulla lingua.
Nemmeno sul resto del corpo.
Mike fece di nuovo il broncio.
- Non fa cagare! - Chester rise.
- Loro di solito ti appoggiano a
priori, ma se questa volta ti han detto di no deve fare proprio
schifo! - Continuava su quella linea perchè ci godeva a tormentarlo,
poi si arrabbiava e faceva l'isterico.
Di solito non voleva litigare con lui,
ma ormai che c'erano tanto valeva fare lo stronzo, si divertiva a
modo suo.
Le strane logiche illogiche di Chester.
- Sì ma non sai nemmeno di cosa si
tratta! Non puoi dire così senza sapere cos'è! - Mike cominciava a
fare il permaloso. Era molto auto ironico di solito, ma sulle sue
idee non gli potevi dire nulla perchè poi stava un'ora a spiegarti
perchè invece erano idee geniali.
Chester, rassegnato, scese dall'auto e
salì in studio lasciando perdere delle inutili risposte, tanto ora
avrebbe saputo tutto.
Si diresse di filato nella stanza
principale dove c'era il divano ed una consolle col computer, il
mixer ed il necessario per registrare anche senza essere nello studio
vero e proprio.
Quella stanza non era la versione
seria, ma una dove stavano per lo più nell'intermezzo della
creazione, quando qualcosa era nebuloso ma stava venendo fuori. O
magari se dovevano fare i testi.
Chester si sedette nel divano in attesa
della proposta che avrebbe bocciato di sicuro e Mike si mise sulla
sua sedia girevole, davanti alla consolle.
- Allora... mi è venuta un'idea... -
- Questo l'avevo capito! -
- Bene... volevo fare una
collaborazione. - Chester inarcò sorpreso le sopracciglia.
- Strano, di solito non ti piacciono...
è raro che ti metti a farne... - Mike annuì, ma mise le mani avanti
e spiegò.
- Sì ma non è che non mi piacciono,
le trovo impegnative. Però in realtà sono stimolanti... - Chester
capì che stava tergiversando e aprì il palmo della mano per sapere
di cosa si trattava, così Mike continuò con una strana aria, come
di chi cercava il sistema migliore per dirlo.
- Sai ti ho parlato di quel mio amico
dj giapponese... Steve Aoki... - Chester sgranò ancora gli occhi,
questa volta shockato sul serio.
- Aoki?! Ma è un dj! Fa musica da dj!
Troppo commerciale... -
- Sì beh... electro-house... -
Specificò Mike con una vocina troppo accondiscendente per i suoi
canoni.
- Mike, ti sei messo a fumare canne tu
al mio posto? - La reazione di Chester fu perfettamente in linea con
quella degli altri e lui tornò al suo broncio.
- Perchè lo dite tutti? - Chester
rise.
- Ah, forse perchè non è una cosa che
ci proporresti mai seriamente? - Mike sospirò e fissò il compagno
con molta attenzione mentre cercava le parole adatte per convincerlo.
Fallito quel piano, sarebbe passato a quello B.
- Sì, ma sai... mi chiede di fare
qualcosa insieme da una vita, siamo molto amici, io ho sempre detto
di no perchè i nostri generi non andavano bene insieme, però
giustamente mi ha detto che noi siamo sperimentatori e che quando due
generi sembrano non andare bene insieme, è proprio il momento di
provarci. E poi ha detto una canzone sola... poi se lo trovo
divertente mi può rimasterizzare anche altre canzoni per un album
così, senza impegni... - Chester ascoltava il treno Mike parlare che
proseguì per un bel po' spiegandogli che non aveva saputo come
ribattere, che dopotutto aveva ragione e che quella cosa gli mancava.
Aveva provato tutto nella vita, ma nella lista quella lì mancava e
poteva essere divertente. - Non è una cosa impegnativa, è giusto
per riempire questo buco... - Chester si drizzò e piegò la testa di
lato di scatto come un robot.
- Cosa? - Mike si zittì e lo fissò
già sapendo perchè parlava così. - Buchi? Quali buchi? Mike,
abbiamo da lavorare sul nuovo album, quello vero... che buco pensi di
avere da riempire? E poi ammesso che ci sia... sarebbe per riposare!
È vero che abbiamo detto di non sfiancarci più come una volta e
fare con un po' più di calma, però abbiamo detto di fare un nuovo
album, no? - Mike sbuffò e si strofinò il viso con le mani.
Sembrava volerlo fare a tutti i costi e
Chester non se ne capacitava.
- Sì però abbiamo bisogno di una
distrazione. Sai che quando faccio una cosa impegnativo ho bisogno di
distrarmi, no? Prima di iniziare col nuovo album a pieno regime,
prima di fare ancora cose coi Linkin Park a pieno ritmo, mi serve una
distrazione... e questa canzone sarebbe perfetta. Veloce, non
impegnativa, divertente... una cosa così tanto per provare. E poi
sarebbe più che altro un favore per lui che me lo chiede da tanto, è
mio amico e... - Mike di nuovo proseguì come un mantra senza
fermarsi, Chester capì che se non gli avesse detto di sì non
avrebbe mollato, ma era curioso di vedere fin dove si poteva spingere
pur di convincerlo.
- E gli altri ti han detto di no? -
Mike fece il cane bastonato e all'altro venne voglia di violentarlo,
ma fece il bravo e rimase seduto a debita distanza fingendosi
indifferente.
- Sì. Mi hanno detto che sono libero
di fare quello che voglio e se mi va anche di usare il nome della
band, non gliene importa, ma di non metterli in mezzo. - Chester rise
immaginandosi Brad categorico a parlare per tutti.
- Non hanno torto! Dai, Aoki! Non mi
piace la sua musica, con tutto il rispetto... io mi son messo pure a
fare musica con gli STP e tu mi proponi Aoki?! Ma sei serio?! - Era
effettivamente una reazione molto spontanea, Chester davvero non
voleva, però Mike insisteva e sapeva che prima o poi avrebbe
mollato. Perchè era lui a chiederglielo e non gli sapeva mai negare
niente.
- Ma è un'esperienza... e poi è solo
questa canzone... la facciamo velocemente e poi andremo là da lui a
suonarla dal vivo un paio di volte e stop. Solo io e te. - Al 'solo
io e te' Chester si fermò dal demolirlo a parole.
La prospettiva di passare un po' di
tempo da soli per questo progetto era bella, di solito se facevano
qualcosa con tutto il gruppo c'erano anche loro.
Ovviamente il tempo da soli lo
passavano comunque. Specie quando facevano i testi o incidevano le
parti vocali. Mike passava tantissimo tempo in studio e Chester stava
quasi sempre con lui a prescindere dalla sua vera utilità. Di tempo
insieme da soli ne passavano molto, non solo per la musica, ma anche
per conto loro. Erano una coppia, dopotutto.
Però fare una canzone loro due e basta
e quindi andare in Giappone per qualche data a suonarla, era molto
allettante. Da un certo punto di vista una specie di viaggio di nozze
che non avevano mai fatto.
Mike sapeva di averlo convinto, ma
sapeva anche che serviva una piccola innocente spinta.
Se innocente si poteva dire.
Per cui si alzò e diede la famosa
spinta.
Appena lo vide alzarsi, Chester sorrise
soddisfatto fra sé e sé, sapeva che sarebbe andata così!
Mike mise un ginocchio nel divano
rimanendo con l'altra gamba in piedi davanti a lui. Era pronto per
salirgli sopra a cavalcioni, così gli faceva capire cosa stava per
fare e si faceva un po' desiderare.
“Vediamo se è bravo a convincermi
come lo sono io!”
Pensò divertito Chester.
Mike tirò infuori il labbro ancora un
po' e fece l'aria da cucciolo... consapevolmente!
- A me piacerebbe tanto farla... vedila
come una sbronza prima di una serie di esami universitari difficili!
- Chester fece il prezioso fingendo di non essere toccato da quella
sua espressione, ma la verità era che lo stava demolendo.
Gli bastava il labbro e gli occhi.
Quel maledetto, si disse Chester.
“Ha troppi poteri magici!”
Mike, vedendo che si strofinava le
labbra sforzandosi in modo inumano di stare serio, si chinò senza
ancora toccarlo in alcun modo, sempre però rimanendo pronto a
salirgli a cavalcioni.
“Che sistemi che usa! Ne sa sempre
una più del diavolo! Non so se è perchè voglio mi stupri, oppure
perchè mi fissa come un cane bastonato, ma mi ha già convinto!”
Che tanto si era convinto dal momento
in cui Mike aveva suonato a casa sua!
- Chez dai... fammi contento... vedila
come un regalo di natale anticipato... se poi saremo super criticati,
la canzone sarà un fiasco e ci tireranno merda mi assumo tutte le
responsabilità, metterò in chiaro che è una cosa che volevo fare
io e basta e che voi non c'entravate!-
Chester ridacchiò di slancio.
- Questo lo devi dire di sicuro o Brad
e gli altri ti scuoiano! - Mike capì che quello era un sì e si
illuminò mostrando i suoi occhi monelli.
- Allora è un sì? Lo farai per me? -
Chiese sempre con una vocina morbida e deliziosa. Chester si sciolse
del tutto e sorridendo con aria 'tu mi farai morire' alzò le braccia
in alto in segno di resa.
- Mi arrendo, sarò tutto tuo, fa di me
quel che vuoi! - Mike cacciò un urletto poco mascolino e finalmente
gli salì addosso a cavalcioni stringendogli le braccia intorno al
collo!
- Lo sapevo che mi avresti
accontentato! Solo tu potevi farmi felice! - Chester ricambiò
l'abbraccio mettendogli le mani intorno alla schiena, sempre ridendo
e scuotendo il capo.
- Non riesco mai a dirti di no, lo sai!
- Mike annuì con l'aria più furba mai avuta.
- Lo so e ti amo per questo! - Disse
entusiasta. Questa fase a Chester piaceva decisamente di più di
quella in cui cedeva.
- Spero non mi ami solo per questo! -
Mike si separò un po' per guardarlo in viso, le mani sui fianchi,
sempre a cavalcioni su di lui, gli occhi vispi 'alla Mike' in quelli
ormai divertiti e altrettanto accesi del suo compagno.
- Oh no... ti amo anche perchè scopi
come un dio! - Questo era il miglior complimenti per lui, nonché la
conquista definitiva di Mike. Se ancora non si convinceva di
qualcosa, bastava fargli complimenti sessuali e lui diventava una
marionetta nelle sue mani!
Solo loro conoscevano i loro
meccanismi, ma funzionavano alla grande.
- Allora spero che darai la sua
ricompensa al tuo dio! - Paragonarsi a dio, non a quello vero ma
magari ad uno greco, romano, induista o cinese, era uno dei
passatempi migliori di Chester e a Mike piaceva troppo quando lo
faceva.
Spense un po' il sorriso di
divertimento che aveva per trasformarlo in uno malizioso, era così
espressivo che a volte Chez si perdeva a guardare le sue mille facce
spontanee, sempre dei libri aperti.
Ad esempio quando era contrariato lo
capivi subito.
Però Chester adorava quando rideva.
Se Mike rideva il sole entrava nella
stanza, per questo quando erano insieme faceva di tutto per
rallegrarlo.
Il re delle facce schiuse le labbra
avvicinandosi lentamente al dio del sesso e con un languore che solo
a lui riusciva così bene, gli fece desiderare quell'unione.
Le bocche si raggiunsero senza fretta e
si gustarono l'intreccio di lingue che ne conseguì, i loro sapori
riconoscibili, quello di Chester sapeva di menta perchè si masticava
sempre delle gomme, Mike invece era di caffè perchè ne ingurgitava
industrialmente.
Chester tolse la cuffia grigia a Mike
risalito con le mani sulla testa, gli spettinò i capelli corti in
quel taglio moderno che gli stava d'incanto e li strinse appena con
un gesto possessivo, Mike si eccitò. Gli piaceva da matti quando lo
faceva e gli piaceva quando gli lasciava tanti piccoli morsi sul
corpo per marchiarlo.
Chester era possessivo e Mike adorava
sentirsi suo.
Anche se poi la frenesia di controllare
tutto e prenderlo a sua volta, aveva sempre il sopravvento. La mania
di essere il padrone di ogni situazione e fare le cose a modo suo.
Infatti subito uscì dalla sua bocca e
con la lingua percorse il mento e delineò il suo collo magro,
adorava il collo di Chester, aveva qualcosa di sexy.
Entrambi con le mani scesero sotto le
magliette a carezzarsi, la pelle sensibile di tutti e due reagì con
brividi di piacere che li fecero sospirare, appena si abituarono Mike
gli tolse del tutto la sua per assaggiare il resto del corpo magro,
ma perfetto. Si era irrobustito un po' rispetto ai primi anni, faceva
palestra per conto suo per tenersi in forma ed ora il suo fisico era
a dir poco invitante.
Chester stava per fare la stessa cosa
quando Mike scivolò giù dalle sue gambe, sfuggendo alla sua presa.
Quando fu a terra davanti a lui, si
accucciò sedendosi sui talloni, gli aprì le cosce e con le dita
slacciò la cintura e poi i jeans. Chester fece un sorriso che la
metà bastava per capire quanto apprezzasse queste sue prese di
posizione.
Non era fissato col guidare l'atto
sessuale, se ne aveva voglia lo faceva altrimenti si godeva Mike che
gli faceva tutto quello che gli pareva.
Non si pentiva mai in ogni caso.
Non c'erano più ruoli fissi, ormai.
Aperti i pantaloni, gli carezzò
l'inguine attraverso la stoffa sottile dei boxer e lo sentì
eccitarsi sempre più al suo tocco ormai esperto. Gli piaceva
sentirlo col tatto crescere senza guardarlo, lo faceva fino a che non
era incontenibile. L'ultima tortura era carezzarlo col suo stesso
viso, assaporarlo prima di farlo con la bocca.
A Chester quando immergeva il suo viso
lì sotto fra le sue gambe aperte, impazziva del tutto. Si morse il
labbro, trattenne il fiato e si abbassò impaziente i boxer tirandosi
fuori l'erezione ormai dura. Mike ridacchiò, alzò gli occhi e lo
vide abbandonare la testa all'indietro e ansimare immerso nel piacere
che si stava già godendo.
- Succhialo... - Disse infatti
eccitato.
Questo accese Mike ancora di più
perchè lo prese in mano e lo leccò su tutta la lunghezza
concentrandosi sulla punta, su cui disegnò con la lingua
stuzzicandolo.
- Prendilo bene, dai... - Fece Chester
ansimando sempre di più, ancora le mani sulla sua nuca ad attirarlo
a sé in modo che non gli saltasse in mente di staccarsi proprio ora.
Mike ridacchiò per poi aprire e
avvolgerlo con le labbra, lo fece suo fino in fondo stringendo e
muovendosi sempre più veloce, come piaceva a lui. Sapeva che andava
fuori di sé, Chester, se faceva anche rumore. Andò via via sempre
più con impeto abbondando con la saliva fino a che non solo non lo
sentì vicino all'esplosione, ma ebbe di nuovo le mani che
stringevano i capelli sulla testa, tirando e premendoselo addosso.
Dettava il ritmo che cresceva, non lo poteva fermare così
facilmente.
Però Mike decise di riprendere il
controllo di ogni cosa e seppure con fatica visto che i modi di
Chester lo mandavano fuori di testa, si separò a forza dal suo
inguine alzandosi in piedi sinuoso, sfilandosi la maglia senza mai
staccargli gli occhi di dosso, lussuriosi gli stavano ordinando di
riattivarsi e fare la sua parte. Mike infatti dopo essersi tolto la
maglia, rimase in piedi davanti a lui in attesa e Chester capì cosa
voleva. Era quasi venuto, per cui faticò a riprendersi. Voleva
finire di masturbarsi e godere da solo, però si sforzò e acchiappò
il compagno con poca grazia mettendoselo fra le gambe, lo imprigionò
e gli aprì senza gentilezza i pantaloni. Poco erotismo e tanta
passione, Mike l'aveva acceso troppo bene ed ora non vedeva l'ora di
arrivare al suo sacrosanto orgasmo.
Si avventò sulla sua erezione mentre
con la mano continuò a toccarsi da solo, incapace di lasciarsi
perdere.
Il piacere riprese e fu sorprendente
quando Mike cominciò a spingere col bacino nella sua bocca per
incitarlo a fare più in fretta. Gli piaceva quando faceva così, era
molto caldo e virile e si eccitava tantissimo.
Sentendosi vicino all'orgasmo, Mike
andò indietro bruscamente e lo spinse ansimando e mordendosi le
labbra, Chester alzò lo sguardo voglioso e si tolse il resto dei
vestiti che rimanevano ancora addosso, non servirono parole per
incitarsi. Con simbiosi e una perfetta complicità, si alzò e si
girò dandogli le spalle, si piegò in avanti e si appoggiò al
divano davanti a sé.
Mike si leccò le labbra, lo guardò
desideroso e malizioso, gli occhi gli brillavano. Adorava il suo
corpo sinuoso e snello, la vita stretta, la curva del suo sedere
accentuato e piacevole, la schiena inarcata su cui regnavano i
tatuaggi. E lui che gli si dava in quel modo sensuale.
Lo prese per i fianchi, l'accarezzò un
istante mentre si leccava la mano e lubrificava entrambi, quando
sentì che erano pronti, prese la propria erezione e scivolò in lui.
Con un colpo deciso fu in lui che invece di tendersi si rilassò
aprendosi ancora di più, come se non aspettasse altro. Si inarcò
muovendosi incontro a lui, ogni spinta sempre più forte e penetrante
e Chester in sincronia con Mike lo aiutava ad aumentare l'intensità.
I gemiti riempirono la stanza fino a che il ragazzo davanti si alzò
e si appoggiò con la schiena al petto dell'altro, alzò le braccia e
con le mani gli prese di nuovo i capelli sul capo, tirando possessivo
mentre si muoveva più veloce insieme a lui in quelle spinte
possenti.
Ne chiamava di più e più forte e Mike
cresceva impazzendo senza controllarsi, immerso nel piacere che ormai
esplodeva anche per colpa del modo in cui Chester gli si muoveva
contro, sincrono, sinuoso.
Esplosero insieme nell'apice del loro
godimento, dopo aver trovato entrambi il punto massimo d'arrivo.
Chester si appoggiò completamente a
Mike che risalì con le mani davanti, sostenendolo in un dolce
abbraccio. Le labbra sul suo orecchio, sul suo collo e poi sulle sue.
Il bacio sancì quell'unione che ogni volta era sempre perfetta a
modo suo, mai una uguale all'altra, mai di routine, mai sforzata.
Il coinvolgimento era sempre grande e
diverso di volta in volta.
Si accasciarono nel divano, seduti uno
davanti all'altro, abbracciandosi così come si erano presi e dati.
Le gambe di Mike incrociate intorno alla vita di Chester ed i corpi
ancora palpitanti, sudati ed eccitati. Calmarsi lentamente. Sentirsi.
Percepirsi. Tenersi.
Amarsi ancora una volta più delle
altre.
Mike l'avvolgeva anche con le braccia,
le mani lentamente l'accarezzavano con dolcezza, beatitudine.
- Allora sei convinto? - Chiese Mike
fra un bacio e l'altro al suo orecchio.
Chester non aveva più idea di che cosa
avessero parlato.
- Di qualunque cosa si tratti sono con
te! -
Del resto era Mike, gli andava bene
tutto a prescindere.
Solo dopo si sarebbe un attimo
pentito... quando sarebbe stato tardi, ma ormai la pazienza che
Chester aveva sviluppato con Mike superava i massimi storici
conosciuti. La via della santificazione ormai era cominciata!
FINE