NOTE: Allora, ascoltate bene la voce
che canta qua… è quella di Mike modificata al computer… ci credereste mai?
Invece è così… ed io mi sono immaginata una scena simile, dietro a tutto questo!
Ora i due stanno insieme quindi ci saranno,
di tanto in tanto fic su questo tono e… bè, anche quelle più hot, naturalmente!
Mi scuso per il linguaggio esibito in questa
fic ma capirete che per un motivo (Chester ha un modo di parlare che ve lo
raccomando) o per l’altro (lo scherzo doveva per forza di cose essere così… e
non credete che sia stato facile scriverlo tutto, inizialmente volevo solo farlo
intuire, ma poi ho capito che dirlo per bene era tutta un‘altra cosa), era
necessario.
Buona lettura.
Baci Akane
SCHERZI
-
Ma sai che sei sexy in questa versione? -
Sparò Chester dopo aver sentito la versione
definitiva di The requiem, il pezzo per il quale avevano trasformato la voce del
rapper in femminile.
Mike lo guardò alzando un sopracciglio
scettico, quindi si alzò e mani ai fianchi l’attaccò subito stizzito:
-
Vuoi dire che normalmente non lo sono? -
Chester rise agitando le braccia in avanti
per calmarlo:
- Ma no, amore, cosa vai a pensare! Tu sei
sempre sexy ma la tua voce versione puttana mi stupisce… - L’appellativo
‘amore’ gli veniva solo quando doveva prendersi gioco di lui e mai in nessun
altro caso, nemmeno in privato, figurarsi in pubblico!
Mike sembrò placarsi mentre una delle sue
idee insane gli venivano in mente. Chester vide subito la luce preoccupante nei
suoi occhi scuri e capì che si era fregato da solo, ma incuriosito su che cosa
avrebbe tirato fuori quel matto, chiese:
-
Cosa stai pensando? - L’amico si scambiò un’occhiata complice con il compagno di
demenzialità, Joe. I due si capirono al volo e Chester si preoccupò
maggiormente. Una cosa era sopportare gli scherzi di Mike e basta, un’altra era
sopportare quelli di Mike e Joe! Quei due insieme diventavano di una
demenzialità da carcere!
- No, niente… lo scoprirai presto… và, và a
fumare una sigaretta, tesoro! - E Mike lo chiamava ‘tesoro’ quando doveva farne
una delle sue e gli serviva tempo e spazio!
Chester sospirò cominciando a borbottare
maledizioni a sé stesso, ma poi si convinse che peggio di quelle che gli avevano
già fatto non potesse essere.
Così uscì convinto anche che qualunque cosa
fosse poi si sarebbe vendicato con gli interessi.
E
le sue vendette non erano certo per il sottile.
Quando rientrò il vocalist si ritrovò lo
studio stranamente vuoto ed una traccia che si stava caricando per il
web.
Con fronte corrucciata pronto a fare fuoco e
fiamme la fece partire e con shock si rese conto di cosa quei due idioti dementi
cronici dal cervello fantasma, avessero fatto.
E
si mise a gridare come facesse ‘A place for my head’ live!
-
MIIIIKE! TI AMMAZZOOOO!!! -
Naturalmente una volta che era sul web era
impossibile toglierla, quindi piantando il breve brano registrato uscì di corsa
alla ricerca del re degli stronzi che non ci teneva più alla vita. Corse alla
sua ricerca gridando come un toro inferocito per tutto lo studio, senza trovare
tracce né sue né dell’altro suo amichetto idiota.
Quando gli altri accorsero per vedere cosa
fosse successo, non poterono non scoppiare in una sonora risata, piegati in due,
mentre una traccia intitolata: ‘per il personale piacere di Chez!’ cantava con
la voce trasformata in effeminata e sensuale di Mike una serie di porcherie
spinte che non lasciavano immaginazione su cosa lui e Chester avessero fatto
solo la notte precedente:
“Oh Chez… oh sì… toccami
lì sì… succhialo, ti prego… ancora, dai… prendilo tutto in bocca, avanti… ah sì…
ah… ancora… di più… sembra che la tua bocca sia fatta apposta per succhiare… sì,
con le dita… mettile lì… più a fondo… lecca ancora… ah… fottimi sì… ti prego…
ah… sì… ti prego… scopami… muoviti… muoviti di più… più forte… più veloce…
ancora ti prego… di più… di più… sì… sì… sì… CHEZ… CHEZ… CHEZ… VAI… VAI… AHHH…
AHHH… Sìì… VENGO… VENGOOO…”
Cose da linee erotiche che sputtanavano alla
grande il cantante con l’unica fortuna che la voce di Mike era irriconoscibile
per gli effetti sonori che gli avevano dato nel renderla come quella di una
donna. O una puttana, come aveva dolcemente detto Chester.
Il
brano concludeva con dei gemiti da orgasmo ad oltranza e Mike che gridava ‘Chez’
di nuovo!
E certo Chester il senso dell’umorismo ce
l’aveva, stando con loro, ma di sicuro non così spiccato!
Quando riuscì a trovarlo e si fu vendicato
fisicamente per bene e tutto si fu calmato, i due cantanti rimasero da soli in
sala registrazione a concludere le ultime cose, fu allora che Mike ripensando
allo scherzo geniale e ridacchiando ancora divertito nonostante avesse dolori
ovunque, disse incosciente:
- Ma dai che ti piacerà riascoltarlo in mia
assenza, quando ti mancherò! - La malizia non era velata ma proprio evidente.
Chester alzò un sopracciglio capendo a cosa
si riferisse, quindi sfogato per bene e senza voglia di picchiarlo di nuovo,
rispose a tono con cattiveria:
-
Non mi mancherai mai! - Naturalmente i sentimentalismi non erano per lui, ma
nello specifico non lo erano in quel momento dove voleva solo far tacere quel
pezzo d’idiota che faceva ripartire la traccia registrata.
Lo
guardò carico di ironia stravaccandosi nel divano, incrociò le braccia dietro la
nuca e allungò le gambe davanti a sé godendosi il suo piccolo capolavoro erotico
e la faccia di Chester che prima non aveva potuto gustare.
Era ancora encomiabile ma di certo non come
qualche ora prima.
- Non hai detto che sono sexy in questa
versione? -
Nel riascoltarla fece una smorfia
commentando spontaneo, come sempre senza pensare:
-
Sì ma ti preferisco normale… se me la registravi con la tua voce avrei di certo
apprezzato! Dico senza metterla in rete, solo regalandola a me! - Specificò
vedendo lo stupore nel suo viso, quindi disse colpito:
-
Ma che dolce! - Sapeva che detestava quando lo definiva ‘dolce’ o ‘carino’, ma
era più forte di lui, gli piaceva come reagiva e anche ora non lo deluse,
infatti prontamente gli mostrò il dito medio difendendosi suscettibile:
- E’ la verità, stronzo! - Poi lo guardò con
attenzione ancora comodo mentre la traccia con le cose sconce che avevano fatto
l’altra notte ripartiva.
Di certo l’avrebbe preferita con la sua voce
normale, quando la usava in quel modo basso e sensuale gli faceva venire la
pelle d’oca. Aggiungendoci poi la sua espressione intensa e concentrata di
quando cantava certi pezzi… bè, era davvero un bel quadretto.
Ma
dovette accontentarsi di immaginarlo, così con un sorrisetto malizioso si
concentrò solo sulle parole che diceva e sul suo nome fra i gemiti dell’orgasmo.
In fondo se le cercava, pensò mentre gli si
avvicinava e si metteva sopra di lui a cavalcioni ricoprendolo col proprio corpo
e andando a mordicchiare dritto dritto il labbro inferiore carnoso.
-
Me la rifai con la tua voce? - Chiese suadente fra un morso e l’altro. Mike
sorrise allo stesso modo accogliendo volentieri le voglie del compagno, quindi
sciolse le mani dalla propria nuca e le fece scivolare sulla schiena dell’altro,
andò in basso e raggiunse il sedere sodo che tanto gli piaceva esplorare appena
poteva.
Infine l’attirò prepotentemente a sé
premendosi il bacino contro e sentendosi più a suo agio decise di accontentarlo
in diretta, mentre con una mano spegneva distrattamente la traccia che veniva
sostituita dalla sua voce, ora, che diceva le stesse cose.
Volgari.
Profondamente volgari.
Come piaceva a Chester.
-
Oh Chez… oh sì… toccami lì sì… - Le mani sotto i vestiti, sui capezzoli, poi giù
sulla cintura dei pantaloni larghi a slacciarglieli, a stimolare il suo inguine
mentre la bocca si occupava del collo… - succhialo, ti prego… - e finiva per
accontentarlo, scendendo con il viso fra le sue gambe, a sostituire le mani, a
lambire la sua eccitazione con le labbra, mentre la voce erotica di Mike
continuava sempre più presa dalla situazione: - ancora, dai… prendilo tutto in
bocca, avanti… ah sì… ah… ancora… di più… - con la voglia che cresceva in
entrambi, uno a sentire l’altro muoversi sul proprio membro, questi invece
all’udire la sua voce così seducente, eccitata, carica di desiderio: - sembra
che la tua bocca sia fatta apposta per succhiare… - ed era vero, da come
cresceva d’intensità e da come lo faceva con decisione ed esperienza, facendolo
reagire in poco. Gli abbassò ulteriormente i pantaloni con i boxer e gli alzò le
gambe allargandogliele, facendosi strada nella sua apertura con le dita che
lente e sicure andavano ad infilarsi per prepararlo e provocargli già un piacere
superiore: - sì, con le dita… mettile lì… più a fondo… - e i suoi suggerimenti
non erano certo acqua sul fuoco ma benzina. - lecca ancora… - pericolosa benzina
sul fuoco. - ah… fottimi sì… ti prego… - non se lo fece ripetere, Chester andava
completamente fuori di sé quando Mike parlava in modo così volgare e caldo, in
quel modo erotico, con quell’espressione… era qualcosa di troppo eccitante che
non gli faceva nemmeno aver bisogno di stimolarsi fisicamente. Girò Mike in modo
da avere un accesso più comodo e accostandosi a lui, lo sentì implorarlo ancora,
preso dalla voglia che ormai lo faceva impazzire, dimentico del luogo e di quel
che stava dicendo: - ah… sì… ti prego… scopami… - non si fece pregare di nuovo,
entrò in lui più eccitato che mai trattenendo il respiro e tendendosi insieme al
compagno sotto che continuava a mugolare di piacere: - muoviti… - ed iniziò a
muoversi in lui, dapprima sommessamente… - muoviti di più… - poi sempre più in
fretta… - più forte… - più forte… - più veloce… - più veloce, come gli stava
chiedendo, ordinando, supplicando… - ancora ti prego… - impazzendo… - di più… -
più intensamente… - di più… - con più vigore… - sì… sì… sì… - con un ritmo
simbiotico sempre più violento ed erotico - CHEZ… CHEZ… CHEZ… - onde di corpi
che si muovevano ormai velocemente con spinte l’uno verso l’altro, e le loro
voci che gemevano, e Mike che continuava ad incitarlo ormai gridando - VAI… VAI…
AHHH… - perdendo il controllo come poche volte gli capitava - AHHH… Sìì… -
delirando insieme, senza più sapere cosa stavano facendo, solo che era
terribilmente bello - VENGO… - e che non potevano smettere. - VENGOOO… - Venendo
insieme come mai fin’ora gli era capitato. Uscendo da loro stessi. Impazzendo
dal piacere. Non capendo più niente per un lunghissimo momento. Tremando l’uno
contro l’altro, tendendosi fino allo spasmo, svuotandosi profondamente
scossi.
Aveva ragione, si disse Chester con un
angolino della sua mente stralunata e immersa nel piacere più intenso, mentre
brividi di piacere lo scuotevano da dentro solo ripensando a come aveva appena
‘cantato‘ Mike, la sua voce era di gran lunga migliore di quella di una donna
che, per quanto sexy potesse essere, non glielo faceva venire duro come quella
del suo ragazzo!
Dopotutto anche gli scherzi potevano girarsi
a favore di quelli a cui venivano fatti!
Il
giorno dopo Chester si trovò nel proprio i-pod una nuova traccia.
La
voce di Mike mentre cantava in quel suo modo da linea erotica quella che ormai
era diventata una sorta di loro canzone.
Il
titolo nuovo:
‘Da ascoltare quando ti manco!’
Come unire l’utile al dilettevole!
FINE