NOTE: eccoci qua gente.
L'ultima delle tre one shot bennoda annunciate ormai settimane fa.
Questa conclude i fatti cominciati in 'Ali d'argento' e in 'Dove sei
andato?'. Così qua abbiamo riferimenti ad 'Iridescent' ed alla fine
ad una versione live di 'Where d you go' dei Fort Minor con Chester.
Devo avvertirvi di una cosa. Parliamo del vero momento di svolta di
Chez. Fino ad ora lo abbiamo visto stare così male da perdere Mike
e, angosciato per quello, accettare di internarsi pur di non
perderlo. Ma quando Mike convinto che la sua presenza potesse
peggiorargli le cose ha cominciato a non andare a trovarlo e si è
limitato al telefono, Chez è peggiorato di gran lunga. La fic parte
così con Chez che cerca il vero motivo autentico per tirare su la
testa e guarire e lottare. E' stato Chez nel corso delle sue
interviste che ha rivelato che prima con Dio non aveva rapporto e che
poi dopo la sua riabilitazione ha sistemato le cose con Lui, ora è
molto di fede. Quindi è logico pensare che quell'attimo di svolta
riguarda anche Dio. Perchè da solo non ce la fai, nessuno da solo ce
la fa, ed in quel periodo Mike non sapeva dove sbattere la testa, era
giovane ed inesperto e per sfogare le sue frustrazioni ha fatto i
Fort Minor coi quali scriveva canzoni decisamente parecchio
personali, di puro sfogo, appunto.
Ecco, penso che
non manchi
niente altro da sapere.
Non importa
quanto voi
credete in Dio, importa che Chester ci crede e che lui ha detto che è
stato questo, fra le altre cose, ad aiutarlo e rimettersi in piedi.
Spero che la
fic piaccia. E'
stata molto di getto.
Buona lettura.
Baci Akane
PS: le foto che
ho messo
sotto sono davvero tratte dai concerti coi Fort Minor e sono sempre
Chez e Mike che si salutavano... dolcissimamente!
SULL'ORLO DELL'IGNOTO
Quanto
ti trovavi nella veglia della devastazione
quando
aspettavi sul
bordo dell'ignoto
E
con il cataclisma che pioveva giù
piangendo
dentro, "salvami adesso"
eri
lì impossibilmente da
solo
Ti
senti freddo e perso nella disperazione ?
Fai
crescere
la speranza
ma
il fallimento è tutto quello che hai
conosciuto
Ricorda
tutta la tristezza e frustrazione
E
lasciala
andare
lasciala
andare
Ed
in uno squarcio di luce che
ha
accecato ogni Angelo
Come
se il cielo avesse esploso
i
Paradisi
nelle stelle
Hai
sentito la solennità della grazia temprata
Cadendo
nello spazio
vuoto
Nessuno
lì ad afferrarti tra le sua braccia
Ti
senti
freddo e perso nella disperazione ?
Fai
crescere la speranza
Ma
il fallimento è tutto ciò che conosci
Ricorda
tutta la tristezza
e frustrazione
E
lasciala andare
Lasciala
andare
Ti
senti
freddo e perso nella disperazione ?
Fai
crescere la speranza
Ma
il fallimento è tutto ciò che conosci
Ricorda
tutta la tristezza
e frustrazione
E
lasciala andare
Lasciala
andare
Lasciala
andare
Lasciala
andare
Lasciala
andare
Ti
senti freddo e
perso nella disperazione ?
Fai
crescere la speranza
Ma
il
fallimento è tutto ciò che conosci
Ricorda
tutta la tristezza e
frustrazione
E
lasciala andare
Lasciala
andare
- Iridescent -
“Alla fine l'ha
fatto.
L'ha fatto
davvero.
Perchè diavolo
l'ha fatto?
Andava bene o
forse no, forse non
andava bene e se ne è andato per questo.
Non doveva.
Dio non doveva.
Poche settimane
nel centro, si pulisce
e poi scappa perchè non vengo a trovarlo?! Ma cos'è, un bambino?
Si è disfatto
di telefoni e qualunque
localizzatore, avrà preso una macchina scassata e se ne starà
andando in giro per il mondo come un coglione.
Dio ti prego fa
che non si faccia, fa
che non si faccia, fa che non si faccia.
Almeno se è
pulito forse ce la può
fare.
Certo con me ha
chiuso. Come pretende
di sistemare le cose e di potersi mettere con me se poi scappa come
un coglione e mi pianta in asso senza una parola?
Appena lo vedo
gliene dico tante...
perchè prima o poi torna... Dio, deve tornare... deve...
ho messo sotto
tutti a cercarlo e la
polizia dice che siccome ha lasciato un biglietto dove dice che sta
bene, che viaggerà un po' ma di non cercarlo, allora non possono
considerarlo una persona da cercare!
Sospiro. Cosa
posso fare? Gli amici lo
cercano, Sam è furiosa ed io... io alla fine faccio i concerti coi
Fort Minor.
Spero che la
canzone lo raggiunga.
Spero che lo senta.
Alla fine l'ho
fatta, Where 'd you go è
tua, brutto stronzo. Tuo il titolo, tue tutte le parole. Io la canto
per te, la senti?
Mi fai il
favore di tornare a casa,
poca puttana?
Mi sembra di
diventare matto. Forse sto
impazzendo davvero, sì che sto impazzendo.
Voglio solo
rivederti e sapere che stai
bene. Solo questo.
Non voglio
altro.
Credimi...
Perché mi devi
fare questo?
Eri lì per
disintossicarti, cosa cazzo
c'entravo io che non venivo a trovarti?
Sono stato
stupido, ecco!
Così stupido
che si muore.
Ed ora non mi
resta altro che una
stupida canzone e basta.
Una canzone che
ripete le sue parole ed
io che gli chiedo di tornare. Sei tu che devi tornare a casa, tu...
solo tu... ti prego Chester... torna... impazzirò senza di te.
Non posso
vivere senza di te. Non
posso.
Ti amo razza di
coglione, anche se mi
fai diventare matto.
Torna a casa
che ti prendo a calci e
poi ti bacio.”
“Pensi che sia
facile fare questa
cosa da soli?
Sì, mi hai
ficcato in una clinica e mi
hai detto che mi aspetti quando sarò pronto!
Ma se non sarò
mai pronto?
Non basta
pulire il sangue dal veleno
per essere veramente pronto, bisogna pulire l'anima! E come cazzo la
pulisci l'anima?
La testa mi sta
partendo, se rimanevo
là impazzivo, avevo sbalzi d'umore tremendi, gridavo dietro a tutti
per poi scusarmi, mi trovavo a piangere come un coglione e poi a
gridare e fanculo!
Così non si può!
Me ne sono
andato perché non potevo
stare là seduto ad aspettare una sua chiamata, la sua voce mi faceva
bene e poi male. Non mi aiutava Mike. Non mi aiutava.
Ma so perchè è
così.
So che non mi
poteva aiutare. Non è
che non lo volesse.
Lui... lui non
ne ha le forze, non sa
come fare... non ne ha proprio idea... perchè non dipende da lui.
Dipende da me.
Ed io ho
bisogno di isolarmi, scappare
da tutta quella merda che mi circonda.
Sono sempre io
che penso a lui, io che
aspetto lui, io che cerco di capire cosa provo. Non posso dipendere
da lui.
Devo dipendere
da me stesso. Devo
guarirmi da solo. Devo trovare un'altra forza, una forza che non si
esaurirà mai, dannazione, mai!
Come posso fare?
Dove la posso
trovare?
Una forza che
sarà mia per sempre.
Devo trovare la
mia pace. La mia pace.
Solo la mia
pace.
Devo riuscire a
dire che voglio guarire
per me stesso, non per Mike, per il gruppo, per mio figlio.
Devo guarire
per me stesso, ma non mi
amo così tanto e non so come fare per amarmi. Perché penso che
comunque la vita è una gran merda allora cerco dei sistemi per stare
meglio o per dimenticarmi di quanto merda sia. Ho bisogno di aiuto ma
non è un aiuto normale, non è un aiuto umano. Non è... non è...
un aiuto terreno.
Mike è umano,
sbaglia, è imperfetto,
fa cazzate.
Non può
aiutarmi.
Solo che non so
dove trovare questo
aiuto.
Non so dove sia.
So solo che se
stavo là non lo
trovavo, là non c'era. Dovevo andarmene. È via, è altrove, è da
un'altra parte. Ma dove?
Dov'è?
Dove sei andato?
E poi con chi
cazzo parlo?
Con chi fottuto
cazzo sto parlando,
porco cane?
Dove sei andato?
Mi hai lasciato
solo da quando sono
nato, non mi hai mai dato una mano, ho sempre visto io di me stesso
da solo ed ora cosa pretendi, che continui ancora?
Nessuno ce la
può fare da solo,
nessuno ce la può fare da solo per sempre e tu mi hai lasciato solo,
solo, SOLO!
TU NON CI SEI E
PRETENDI QUALCOSA DA
ME?
Ma magari
nemmeno ci sei, magari non mi
aiuti perchè non esisti, magari è una stupida proiezione dell'uomo
per poter aggrapparsi a qualcuno quando va male... o per dare la
colpa a qualcuno quando non sai a chi darla.
È facile dire
E' COLPA TUA invece che
COSA HO FATTO CHE NON ANDAVA?
Perchè non è
mai colpa nostra, mai!
Forse ho
cercato qualcosa che non c'è.
E allora perchè
sto viaggiando da solo
come uno stronzo?
Sono qua senza
nessuno dopo che mi sono
fumato una canna.
Non voglio
altro.
Solo una canna.
Mi sono detto
che non tornavo a farmi.
Non voglio esserne più dipendente, però avevo un attacco di cuore
allora ho dovuto prendermene una.... dovevo...
Ora forse sono
calmo fisicamente ma
sono stralunato, dico cose senza senso o forse sono maledettamente
sensate.
Forse sono vere.
Non so se ti ho
mai cercato, però so
che non ci sei mai stato. Quindi perchè dovrei cercarti ora?
Eppure corro
per le statali alla
ricerca di qualcosa che non so, non ne ho idea di che cosa sia.
Lo troverò?
Saprò di cosa
si tratta?
Voglio farla
finita. Voglio smettere.
Voglio finirla.
Dove sei andato?
Dove cazzo sei
andato?
Dove?
Fermo la
macchina vicino ad una
scogliera alta, scendo, tira forte il vento, così forte che non si
sente niente. Forse non c'è niente da sentire. Ulula.
È notte. Non
c'è niente nemmeno da
vedere.
È tutto buio
proprio come sono buio
io.
Sono così buio.
Sono perso, non
so dove sono e vedo
devastazione tutt'intorno a me.
Ho le
pulsazioni a mille e non dovrebbe
essere così perchè mi sono fatto una cazzo di canna.
Respira,
Chester.
Vado vicino
alla scogliera finchè non
guardo giù.
Il mare si
infrange furioso contro le
rocce, in basso. C'è un forte odore di salsedine.
È così enorme,
non c'è una fine, non
c'è un orizzonte. È buio, è completamente buio.
È tutto così
nero.
Mi sento capito
da questo mare in
tempesta che infuria ed è nero. E dal vento che batte e vuole
portarmi via.
Portami via.
Stringo le mani
e guardo il cielo. Buio
anche quello.
Ma lui ha le
stelle ad illuminarlo e
renderlo bello, mentre quaggiù sulla Terra siamo un ammasso di merda
nera che non sa che diavolo fare, si va solo a sbattere, ci si
arrabbia e si sta male.
Solo, sulla
veglia della devastazione
più totale. Il cataclisma scende giù ed io sono qua alla ricerca di
qualcosa che non c'è, che non esiste e che non oso nemmeno chiamare
per nome.
Perchè non ci
sei?
È comodo non
esistere!
No, tu esisti,
tu esisti e stai lì a
guardare!
E mi spieghi a
cosa servi?
Tu e le tue
stelle del cazzo che non
servono a nulla, a nulla!
Le unghie nei
palmi, il vento spinge
avanti ed indietro, i muscoli un fascio di nervi, il cuore in gola, i
respiri affannati e ancora nulla, ancora solitudine, ancora dolore.
- ALLORA DOVE
CAZZO SEI SI PUO' SAPERE?
PERCHE' DIAVOLO MI HAI LASCIATO SOLO? VIENI FUORI E FATTI VEDERE!
PERCHE' TE NE STAI LASSU' E NON SCENDI? FAMMI VEDERE! FAMMI VEDERE
CHE DIAVOLO DEVO FARE! DOVE CAZZO SEI! SALVAMI CAZZO! SALVAMI DA ME
STESSO! SALVAMI! - Lo grido e lo ripeto e rimango teso dritto sul
bordo di questo burrone a sfidare la vita e la morte e vedere chi
vincerà.
Il vento
infuria come il mare e
gareggiano col mio stato d'animo.
Merda, merda,
merda!
Salvami salvami
salvami salvami! Perché
non fai niente, perché non scendi giù?
- DOVE CAZZO
SEI? IO STO MALE! SALVAMI
PORCA PUTTANA! - La mia rabbia, il mio dolore, il mio odio esplodono,
non riesco più a contenerli e non succede niente, non cambia niente,
non fa nulla, nulla!
Allora faccio
un passo in avanti, il
vento mi sbalza e mi fa perdere l'equilibrio, per un istante penso
che potrei anche cadere.
Ecco dov'è Dio.
È quello che
spinge di sotto!
Però il vento
torna ad aumentare come
se fosse vivo e forse lo è.
Chiudo gli
occhi e mi abbandono senza
porre resistenza... e mi ritrovo col culo a terra e non a volare giù
in questo nero abissale infuriato.
Mi stendo e mi
lascio rotolare sulla
terra e chiudo gli occhi, stringo forte e mi copro il viso con le
braccia.
Nemmeno morire
posso.
Vuoi che viva,
ma non mi dici dove e
come. Non vedo un cazzo. Non vedo un cazzo della mia strada.
È tutto buio.
Perché non
posso vivere bene?
Perché non
posso volere la vita?
Non so quanto
sto qua, alla fine lascio
andare le braccia, sono sfinito, non ho nemmeno uno straccio di
forza, credo che non mangiavo chissà da quanto tempo.
Il vento cala
leggermente, così apro
gli occhi e scuoto la testa.
Il cielo è
sopra la mia testa, nero e
dorato.
Sono le stelle
e da qualche parte una
luna lo illumina.
Così me ne
rendo conto solo ora...
alzo le mani sulla faccia e guardo.
Io le vedo.
Non dovrei
vedere ad un palmo dal
naso... sono lontano da qualunque luce artificiale, la macchina ha i
fari spenti. Sono solo.
Ed è notte.
Ma ci vedo.
Non bene, ma
abbastanza per non cadere
giù oltre il burrone. Prima ho visto il confine e mi sono fermato in
tempo.
Ed ho visto
dove dovevo buttarmi per
non finire di sotto. Il vento mi ha aiutato.
Ed ora vedo.
Vedo abbastanza.
Sono queste
stelle del cazzo, quella
luna di merda.
Alzo gli occhi
in alto e la cerco,
quando la trovo piego la testa e mi rendo conto che sto respirando,
il cuore è sceso, i battiti sono migliorati e non ho più questa
terribile ansia che pare voglia uccidermi. Sto un po' meglio.
- E' questo? Tu
non puoi scendere ma ci
dai un po' di luce, il minimo sindacale, per non cadere nel burrone?
Però ci cadiamo lo stesso, perché ci cadiamo lo stesso? A volte la
tua piccola luce non basta, lo sai? Dovresti aumentare. -
Già, però ora è
bastata a non farti
andare di sotto.
- E' vero, ora
è bastata. Forse quando
serve davvero basta. Ma a me sembrava mi servisse molto prima. A me
serviva molto prima... -
Lo credevi tu.
- Come fai a
sapere meglio di me quando
mi serve vedere? Credi davvero che non mi servisse vedere prima? -
- La luce c'è
sempre stata. C'è da
sempre. Non è che a volte è più forte di altre. È sempre la
stessa, nello stesso punto. Sei tu che non la vedi. Non la vedi
perchè non la cerchi. La devi cercare per vederla, perchè non è un
sole splendente ma più una luna. Però è lì e aspetta che tu la
noti. Ti può indicare la strada, il necessario. Niente grandi cose.
Niente miracoli. Il minimo per non cadere l'ultima volta. -
Cristo Santo!
Mi alzo col
cuore in gola, di nuovo, ed
uno spavento che la metà basterebbe per uccidermi, non ho idea di
chi sia stato a parlare, non avevo sentito nessuno avvicinarsi!
Quando vedo una
figura accanto a me la
luce non mi basta per vederlo bene.
È un ragazzo e
intravedo appena una
bici là dietro.
Mi siedo e lui
si siede con me, lo
guardo, ma lui guarda avanti.
È un profilo
regolare, non lo vedo
bene, ma insomma, sembra una persona normale.
- Non ti ho
sentito arrivare... -
- Ero in
bici... -
- Ma che ci fai
al buio in un posto
simile? -
- E tu? - Alzo
le spalle.
- Avevo bisogno
di gridare! - Lo sento
sorridere.
- Idem. Vengo
qua quando sto per dare
di matto, quando sto per uccidere qualcuno... allora mi fermo prima
di fare qualunque cosa, vengo qua di notte e grido. Mi aiuta. Non
vedo niente. Siamo solo io e l'esistenza. E grido. Dopo sto meglio. -
Questa poi...
- E perchè non
urli ora? - Si stringe
nelle spalle.
- Ci sei già
tu... -
- Me ne vado
subito... - Faccio per
alzarmi, ma mi ferma.
- Lascia, va
bene... ho sentito quello
che dicevi, non volevo però... mi è venuta quella risposta e te
l'ho data. Spero di non essere stato invadente. - Ridacchio.
- Figurati...
mi stanno bene le
risposte! - Poi capisco che se non è Dio è qualcun altro, ma la
vita un aiuto cerca sempre di darlo.
Niente di
eclatante, nessuno miracolo.
Mike, i Linkin Park, mio figlio, questo sconosciuto...
Come ha detto
lui.
Non so se Dio
esista, io voglio pensare
che esiste perché prima stavo per finire giù e parlavo con Lui, lo
riempivo di domande e poi arriva questo qua e mi risponde.
Penso che
esista.
- Devi cercare
i segni... - Dice poi
come se mi leggesse nel pensiero. - Per l'esistenza di Dio, per le
risposte della vita... per tutto quello che tu vuoi sapere... devi
cercare i segni... guarda che sono piccoli, ma se li sai vedere ci
sono. -
Rimango colpito
da quello che dice,
penso che non sia niente di speciale, solo la cosa giusta al momento
giusto.
Ma nessuno si
può salvare da solo.
Nessuno.
- I segni, eh?
- Lo sento sorridere,
finalmente mi guarda e sorrido anche io. Sto un po' meglio, mi sento
strano.
Penso che
chiedevo un segno e arriva
uno a dirmi di cercare i segni.
Chiarissimo.
- Insomma, non
si finisce mai... - Dice
poi. I suoi occhi sono azzurri, io non so cosa dire, lo guardo ebete
e poi si alza, io non riesco a muovermi.
- Vado... buona
fortuna... - Dice. Io
non riesco a rispondere, sono completamente finito. Passa vicino alla
mia macchina, il finestrino è aperto, si ferma, si affaccia e poi mi
dice:
- Bella questa
canzone! Sai chi sono? -
Ci penso e
cerco di sentire, mi
concentro e percepisco la voce di Mike che reppa. Ho messo il CD dei
Fort Minor a ripetizione ma da qui non si sentiva perché il vento
era troppo forte.
- Sono i Fort
Minor, ma non sento bene
la canzone che sta andando... -
- Quella che ti
dice che gli manchi e
di tornare a casa... -
Capisco subito
qual è.
- Where 'd you
go! - Lui ripete che è
bella e se ne va.
Poi mi rendo
conto di cosa ha detto.
'Quella che ti
dice che gli manchi e di
tornare a casa...'
Sorrido e mi
stendo con le mani
incrociate dietro la nuca, trovo di nuovo la luna e la fisso
ipnotizzato con un sorrisino.
- Allora è così
che funziona. Arrivi
quando serve davvero. Né prima né dopo. Sei solo tu che sai quando,
eh? Sei un po' presuntuoso, però bisogna dire che almeno così mi
sono rinforzato... insomma, dopo tutto quello che ho passato sono
ancora vivo... hai dei modi da barbaro però credo siano abbastanza
efficaci. - Il vento cala ancora e dalla macchina posso sentire
meglio la voce di Mike che reppa e ripete per l'ultima volta il
ritornello. Cioè è una ragazza, non Mike, però è sua la canzone.
Sorrido.
- Ok, ho
capito. I piccoli segni che ci
indicano la strada. Le stelle e le luna. Ed io devo tornare a casa. È
questa la mia strada ora. Non so se sono pronto davvero, forse farò
ancora qualche cazzata, però se dici che devo tornare, torno. -
Così mi alzo e
mi rimetto in macchina.
Penso che non avrò idea di che posto sia questo e se mai lo cercherò
per ritrovarlo, non lo troverò più, però resterà la mia
iridescenza personale.
Il momento in
cui ho capito.
La vita mi
aspetta.”
“Sono sull'orlo
dell'umana
sopportazione.
Ho tenuto duro
e resistito, però non
so quanto potrò andare avanti ancora...
Non ho notizie
di Chester da dei
giorni, non so quanti sono passati, il tempo è sballato...
E fare questo
concerto sarà una bella
tortura. Penso che sbaglierò tutte le parole, non so che sto
facendo, lo faccio in automatico.
Perché non si
fa vivo? Lo sa quanto
siamo preoccupati.
Di norma mi
piace preparare tutto per i
concerti, essere io quello che pensa ad ogni cosa e mette becco in
tutto, ma non riesco, oggi sto per conto mio, tutto isolato e cerco
di concentrarmi e non pensare a lui, ma ci penso di continuo, invece.
Sto vicino al telefono perchè potrebbero arrivare notizie in ogni
momento.
Voglio solo che
torni, non voglio
niente altro. Non mi importa dello stato in cui sarà, non mi importa
se sarà di nuovo fatto. Voglio solo che torni.
Torna a casa
Chester.
Il concerto
inizia e come prevedevo
sono fuori di me, mi sforzo di essere il solito Mike, interagisco col
pubblico ed il suo calore in effetti mi aiuta, ma mi sento male
all'idea di fare concerti con altre persone e non con loro.
Cosa darei per
poter cantare di nuovo
con Chester.
Cosa darei...
Ti prego, fa
che succeda di nuovo.
Al momento di
Where 'd you go, preparo
il pubblico perchè è la canzone che piace di più, non avrei mai
immaginato che sarebbe stato il singolo di maggior successo. Sono
riuscito a farlo sembrare dedicato a mia moglie, salvo che lei non
direbbe mai cose simili e se fosse davvero una cosa fra me e lei
significherebbe fine matrimonio. Parla di un problema enorme di
coppia in cui lei accusa lui che pensa solo alla carriera e non c'è
mai ed io che faccio? Un altro gruppo per continuare a fare carriera
e a starmene fuori casa. Risultato? Fine matrimonio! È ovvio che non
è per lei ma è bastato scrivere quattro parole che facessero
indirizzare a lei e poi dire che era per Anna. Il gioco è stato
facile. Però è per Chester. È di Chester.
Dovrebbe
arrivare la ragazza che mi
accompagna col ritornello, faccio partire la base, ma proprio mentre
mi aspetto di sentire la sua voce, il pubblico si mette a gridare e
applaudire e mi viene un colpo.
Non per il
pubblico che applaude, ma
per lui.
Ho le
allucinazioni uditive?
La sua voce sta
cantando il ritornello
introduttivo?
Come avevo
sempre sognato facesse?
No, ho bevuto
qualcosa e non lo
ricordo, mi sono fatto, sono impazzito del tutto.
Mi giro svelto
col cuore in gola e si
ferma quando lo vedo dondolare sul palco alzando il braccio e
stringere il microfono con l'altra. Canta.
Ed è lui.
È sciupato, è
magro, è pallido ed ha
gli occhi rossi da cannato, però è lui.
Quanti cazzo di
giorni sparisce e poi
torna così come niente fosse?
Se voleva
uccidermi questo era il modo.
Mi da un colpo
per ricordarmi di
partire e allora in automatico comincio. Sono completamente fuori di
me, lui è qua vicino a me che si muove e inneggia il pubblico come
sempre e... voglio piangere, gridare, abbracciarlo... voglio...
essere via di qua...
Continua e
anche se la sua voce è un
po' strana perchè non cantava da molto e non è una canzone abituato
a fare, va spedito.
Alla fine ci
abbracciamo, dice qualcosa
a proposito della sorpresa che è riuscito a farmi ed io lo stringo
così forte che non vorrei lasciarlo andare, ma devo. È un momento.
C'è il mondo intorno a noi che ci guarda.
- Non sparire
più... - Gli dico mentre
lo abbraccio. È così dimagrito...
- Ti aspetto
dietro... -
Continuare il
concerto è una tortura,
non so cosa fare per primo, ma gli altri mi danno una mano.
Sono totalmente
fuori di me.
Quando la
tortura finisce mi fiondo da
lui, è in piedi dietro le quinte, mi guardava. Volo fra le sue
braccia di nuovo, lo stringo fortissimo e poi mi sciolgo e gli do un
pugno sulla spalla ed un altro in testa, gli do anche un calcio e lui
scappa per evitare che lo massacri ancora, io non so cosa sto
facendo, lo faccio e basta.
- Stronzo di
merda, non si fa così!
Non puoi scappare in questo modo, maledetto bastardo! E poi tornare
così come niente fosse! Non si fa e basta! Cazzo di cane! Sono morto
dalla preoccupazione, sono morto sperando e pregando che tu tornassi!
Non andartene più. Cazzo! - Vado a ruota libera, tutti ci guardano
sorpresi, ma fortunatamente il via vai impedisce di capire bene che
ci diciamo. Lui ride.
Beato lui che
ride.
Si è fumato una
canna, mi ha fatto una
sorpresa ed ora ride.
Beh, credo che
non vada male come
pensavo. Dopotutto è vivo.
Mi sembra di
essere in un sogno dove si
saltano le parti noiose e passi subito a quelle più interessanti.
Siamo nella mia camera d'albergo e fremo tutto terrorizzato all'idea
di cosa potrebbe succedere. Non voglio farlo ora, non sono pronto,
voglio essere pronto, voglio sapere cosa fare. E poi prima mi deve
dire lui qualcosa. Poi io gli risponderò. Finché non me la dice non
posso.
Allora non so
bene cosa pensare, si
vede che sono nervosissimo e basta.
Siamo stesi nel
letto matrimoniale, ma
vestiti per la notte e girati sul fianco uno davanti all'altro.
C'è una specie
di pace in attesa di
entrare nella camera, ma non c'è nemmeno una guerra in atto, non
davvero insomma...
- Allora... che
hai fatto? - Chiedo
curioso e ansioso, cerco di controllarmi, ma ridendo capisce che
voglio sapere e che potrei impazzire se non mi dice qualcosa.
- Ero andato a
cercare Dio. - La sua
frase mi spiazza, allora mi spiega. - Sono andato via perché dovevo
pulire la mia anima... pulire il corpo non serve ad un cazzo. Non so
cosa cercavo, sapevo solo che dovevo andare via a cercarlo. Ero
impazzito, non ce la facevo più... - Penso che più preoccupato di
così si muore.
- E... e cosa
hai trovato? -
Sospira, ha
un'espressione strana. Si
vede che non è arrivato e non ha finito, però credo sia sulla buona
strada.
- Ecco...
niente di particolare. Solo
dei segni. Devi saper leggere i segni che Dio ti dà per trovare la
strada giusta. Sono piccoli, devi essere acuto. Ma ci sono sempre.
Però se non li cerchi non li vedi. - Ma quanto è saggio. Sono
profondamente colpito da quello che dice, non mi aspettavo proprio
che dicesse cose del genere...
- Non sono cose
da te, queste... - Mi
sfugge spontaneo.
- Lo so... -
Ride e Dio sia lodato che
ride. - Però l'importante è che l'abbia capito. - Annuisco e non
oso avvicinarmi più di così, non oso toccarlo. Non lo fa nemmeno
lui.
- Tu... come ti
senti? - Chiedo
spaventato.
- Meglio. Non
sono guarito ancora. Ho
bisogno di altro tempo... però voglio farcela con tutti voi, non
voglio più isolarmi. Non... non rimettermi dentro quel posto... e
fatti vedere... ho bisogno di vederti. Giuro che non farò niente che
tu non voglia. Sarai tu quando pensi che sia guarito... non ne
parliamo più finché non lo farai tu per primo... però non
sparire... - Questo mi colpisce molto, lo fisso incredulo e mi tiro
su sul gomito.
- Chester...
sei tu che te ne sei
andato! -
- Ma tu non
venivi più a vedermi....
non farlo più! Ho bisogno di vederti! Sempre! - sorrido intenerito,
sembra così piccolo. Sta combattendo, ma penso che ce la farà.
Prima avevo il terrore che non ci riuscisse, ma ora mi pare proprio
che andrà tutto bene.
Gli carezzo la
guancia spontaneo e lui
sembra riappacificarsi di nuovo con sé stesso.
- Ce la farai.
E non sparirò più.
Quando ti servirà chiamami che io verrò sempre. - Mi sembra un buon
compromesso.
A questo punto
non dice niente, mi
prende la mano, intreccia le dita alle mie e si accoccola più
vicino, non osa toccarmi oltre questo, però vedo che chiude gli
occhi e si fa scendere una lacrima.
Sì, credo
proprio che ce la farà.
Sorrido e gli
bacio la mano che stringo
nella mia.
- Ce la
farai... - Ripeto mentre si
addormenta.
Ora ne sono
sicuro.”
FINE
note finali:
E' realmente
successo,
durante un concerto dei Fort Minor, che Chez uscisse facendo una
sorpresa a Mike il quale non sapeva della sua presenza. Ricordo che
quando ho visto la scena ho pensato 'Chez è cannato', non aveva
fatto nemmeno un'eccellente prestazione, però ricordo proprio che
era su di giri, occhi rossissimi e Mike sorpreso. Si sono abbracciati
sul palco. Coi Fort, Chez ha fatto anche altre volte 'Where' ed in
quelle volte Mike lo ha annunciato e Chez ha cantato molto meglio. Si
deduce che in quel periodo Chez seguiva Mike nei suoi concerti coi
Fort fedelmente, come che Mike lo controllasse.