*Ecco un altro capitolo breve. Arriva Leo, perciò siamo a fine Luglio, fra i piccoli alle prese con le loro manovre intorno ad un divertito Suso, Alessio si rende conto del motivo per cui Leo è venuto al Milan e scopre che tipo è. Questa è una premessa alle vicende di cui ho scritto nelle fic successive, però questo punto di vista iniziale sarà abilmente stravolto e le cose cambieranno. Ma sono chiara da subito, ormai la mia OTP è Alessio e Sinisa, detto questo ho trovato il modo di usare molto bene anche Leo qua e là! Non escludo una fic fuori serie distaccata dalle fic di 'Milan il Ritorno' per i fan di Ale e Leo (o degli Aleo come li chiamo io). Buona lettura. Baci Akane*

5. IL RE NEL POLLAIO



L’arrivo di Leo portò non poco scompiglio in Alessio, vuoi perché tutti li esaltavano come coppia di centrali, vuoi perché Sinisa gli aveva fatto una testa così con Leo inculcandogli strane idee senza volerlo.
“La mia guida...” Pensò salutandolo in campo nel primo allenamento insieme a fine Luglio.
Leo sorrise raggiante e sicuro di sé e l’abbracciò, avevano già giocato insieme in nazionale, non era la prima volta che si incontravano, ma gli occhi del nuovo capitano erano accesi di un fuoco bruciante che colpì Alessio.
- Benvenuto! - Disse solo Alessio col suo forte accento romano.
- Andremo forte insieme! - Alessio rise e scosse la testa per poi contraddirlo amaramente:
- Penso che dovremo aspettare un po’ visto che probabilmente sarò prossimo all’operazione... - Alessio aveva finito prima la stagione precedente e saltato le partite in nazionale per i problemi al ginocchio, quindi era stato fuori dai campi per un po’, per poi tornare in tempo per il ritiro estivo con la squadra, ma aveva ricominciato a sentire fastidi ed il fisioterapista aveva ventilato brutte idee.
Leo si accese di interesse e preoccupazione camminando insieme a lui verso il campo per il primo allenamento insieme.
- Davvero? -
Alessio si strinse nelle spalle.
- Forse esagera, ma probabilmente qualcosa fuori dovrò farlo... vedremo... - Leo gli mise la mano intorno alle spalle stringendo la presa, un contatto deciso e senza paura.
- Non dovresti allenarti se hai fastidi, cosa ti hanno detto? - Ale alzò la spalla che lui stringeva ancora ed il pensiero volò a Sinisa.
“E levati altrimenti Sinisa arriva come per magia!” Non poteva essere vero, lo sapeva, ma lo inquietava quella vicinanza. Colpa di tutti quelli che avevano caricato la loro ‘unione calcistica’.
- Di provare ma non insistere se sento qualcosa... - Leo annuì concordando, poi sciolse il braccio e lasciò un dito alto davanti alla sua faccia in segno di maestro.
- Miraccomando! Sono venuto qua principalmente perché c’eri tu, il futuro centrale migliore d’Italia! Volevo dare vita ad una delle coppie difensive più forti di tutti i tempi, non deludermi e tieniti da conto! - Alessio rise ed annuì, poi fu lieto di vederlo fermarsi a salutare altri. Li abbracciò tutto affettuoso e solare, parlò con tutti, anche i giovani e gli stranieri che conosceva di meno e senza accorgersene scosse la testa un po’ perplesso.
- Si atteggia... - Disse a denti stretti senza notare di averlo detto e non pensato.
- Dici? Beh, può permetterselo... ora come ora è il migliore nel suo ruolo. O comunque fra i migliori di sicuro... - La risposta venne da Suso che proprio nei paraggi lo sentì. Alessio saltò sorpreso sgranando gli occhi colto in fallo e Suso rise affiancandolo con le braccia conserte. - Guarda come li conquista con uno schiocco di dita! - Disse poi riferendosi a Leo con Patrick che aveva i cuori negli occhi e poi tutti gli altri del suo gruppo di riflesso, i quali avevano più dignità.
- Ti ha rubato il toy boy! - Commentò Alessio sempre in romano e con malizia, Suso capendo comunque cosa intendeva lo sgomitò:
- Vedi che ti cedo al nuovo Re! - Così dicendo si avviò nel riscaldamento. Alessio lo guardò perplesso e spaventato senza capire subito cosa intendeva, così lo rincorse spaventato.
- Ehi! - Lo chiamò allarmato. - Che intendevi? - Suso lo guardò correndo e ridendo.
- Il Re ti ha reclamato piuttosto apertamente! Non lo dirà ai media, ma l’ho sentito che diceva che ha voluto il Milan perché c’eri tu! - Alessio alzò gli occhi al cielo, gli pareva di sentire Sinisa solo versione più piccola.
- Il Re ha voluto il Milan perché sarebbe stato il migliore in un attimo, ha anche preteso la fascia di capitano! Andiamo! - Alessio non era tipo da parlare male di nessuno, ma era stato davvero esasperato su Leo, colpa di un po’ tutti ma in primis Sinisa.
Suso si stava divertendo molto a stuzzicare, ora che non aveva Gerard aveva trovato un nuovo passatempo. Alessio era polemico oltre ogni dire! Ribatteva su tutto!
- È da vedere se l’ha proprio chiesta lui la fascia. Comunque questo non toglie che ha voluto il Milan perché c’eri tu! Sicuramente vorrà stare in camera con te per rafforzare il legame! Sai cosa si dice delle migliori coppie di giocatori, no? - Alessio lo fissò con gli occhi di un pesce palla.
- No! - Suso nemmeno, ma si inventò al volo qualcosa con un’ottima prontezza.
- Che le migliori coppie in campo, sono quelle che lo sono anche fuori dal campo! - Alessio così inciampò e cadde rovinosamente a terra facendo fermare il compagno perché doveva ridere meglio. Questo attirò l’attenzione di tutti e poco dopo planò Leo che staccandosi dal gruppo dei giovani fan, arrivò per sincerarsi delle condizioni del suo favorito.
Alessio si ritrovò le mani di Leo addosso ad alzarlo e la sua voce preoccupata:
- Ale, forse è meglio se vai dal fisioterapista, ti accompagno? - Alessio scosse il capo frenetico divincolandosi dalla sua presa.
- Sto bene, ho messo male il piede, Suso mi ha distratto! - Suso rideva ancora.
- Bella scusa, secondo me dovresti farti accompagnare in infermeria! - Disse Suso col suo accento spagnolo delizioso, Patrick arrivò poco dopo per chiedere cosa fosse successo, ma lo chiese a Suso ignorando completamente gli altri.
“Mmm... Suso batte Leo!” Pensò Gigio incuriosito raggiungendoli tutti. Manuel prese Patrick obbligando a riprendere la corsa severo:
- Fatti i fatti tuoi, lì ci sono già in due ad aiutarlo! - disse secco. Patrick così si vide portare via contro la sua volontà e per poco non rimase col braccio teso verso Suso e l’aria da cucciolo bastonato.
Gigio insultò Manuel mentre Suso fece l’occhiolino ad Ale che alla  fine venne trascinato a forza in infermeria dal premuroso capitano.
“Se devo distrarmi da Gerard, tanto vale che usi ogni mezzo a mia disposizione!” Pensò maligno e divertito affiancando di sua iniziativa Patrick perché adorava il modo in cui lo faceva sentire.
Un Dio!
Patrick nel vedere Suso si illuminò quasi quanto Gigio, mentre Manuel faceva il broncio e Davide scuoteva divertito la testa.
“Mi mancano solo i popcorn! È come leggere i pensieri di tutti, sono così espressivi!”
Lui aveva in un paio di settimane già capito tutta la situazione e non intendeva alzare mezzo dito per aiutare nessuno, altrimenti il suo film sarebbe finito subito!
Gigio era geloso di Manuel che era geloso di Patrick. Manuel non aveva ben chiaro il motivo per cui essere geloso di Patrick, solo che gli dava fastidio il suo amore infinito per Suso, così finiva che se Patrick stalkerava Suso, anche lui stalkerava Suso di riflesso, anche se in realtà stalkerava Patrick. Il risultato era che comunque Suso aveva due angeli custodi in pianta stabile. Patrick e Manuel, e con loro si divertiva molto.
Gigio, invece, era giustificato nella sua gelosia perché Manuel stava quasi più con Patrick che con lui, salvo in camera che almeno lì le coppie erano Gigio-Manuel e Patrick-Davide.

- Leo davvero, non serve... - Si stava lamentando Alessio ancora tenuto per il braccio da Leo come si faceva col proprio figlio. Dopo aver avvertito il mister, lo stava portando dal fisioterapista che ovviamente viaggiava con loro insieme al medico sportivo del gruppo i quali aspettavano a parte in caso di necessità. Solitamente dopo gli allenamenti c’erano sempre delle sessioni di massaggio a seconda delle necessità.
- Come no! Hai detto che forse ti devono operare... - Alessio alzò gli occhi al cielo sospirando, maledicendosi sentitamente.
- Ma no, esageravo... posso... posso camminare da solo! - Leo strinse la presa e lo lasciò solo quando fu davanti ai fisioterapisti e l’ebbe seduto sul lettino.
Alessio aveva un’aria derelitta ma non per il male alla caviglia che non aveva, che poi era il ginocchio a dargli fastidi, ma perché Leo non voleva staccarglisi ed era appena arrivato!
- È caduto e dice che non ha bisogno di un controllo! Però mi raccontava che forse dovrà stare lontano dal campo per un po’, se è così non dovrebbe nemmeno allenarsi, no? - Alessio fece un’aria feroce alla Sinisa, Leo gli sorrise, gli fece l’occhiolino e mentre il fisioterapista gli metteva letteralmente le mani addosso, se ne tornò in campo.
“Sarà un lunghissimo anno!”
E non aveva idea di quanto!