* Eccoci qua con l'ultimo capitolo. Alla fine un po' di note, per il momento... ecco a voi Alessio alle prese con un Leo che sembra volere qualcosa da lui anche se non è ben chiaro cosa. Quanto ci metterà a sbottare da bravo romano? Buona lettura! Baci Akane*

6. L’ANIMA ROMANA




Leo si attaccò ad Alessio anche durante la cena durante la quale spiegò perché era meglio stare lontano dai campi per un po’ per assicurarsi la guarigione del ginocchio che ancora non era a posto. Si stava discutendo se era meglio eseguire l’operazione o lasciare ancora una possibilità alle terapie, con lui anche Mister Montella ed altri. Leo insisteva per la scelta più sicura per la carriera del giocatore, Alessio non voleva operazioni, mentre il mister cercava di capire dai fisioterapisti e dal medico cosa fosse obiettivamente meglio.
Alessio non riusciva a capire cosa diavolo volesse Leo, perché parlava con loro e a volte anche al suo posto?
Insomma, cosa c’entrava?
Era il capitano da un giorno e gli si attaccava e dava il suo parere, Riccardo non c’era nemmeno. Gli era andata bene così? Essere ignobilmente destituito? Certo che non aveva il carattere da capitano, cosa che invece Leo aveva in abbondanza.
Leo aveva carisma, doti da leader naturali... tutto ciò che a Riccardo mancava, invece. Ma comunque non era carino essere spodestato così.
Alla fine decisero per la terapia ed il giorno dopo Alessio sarebbe tornato a casa per interrompere ufficialmente il ritiro per poi aggiornarsi in un paio di settimane. La speranza era che potesse tornare a metà agosto per l’inizio del campionato.
- Bisogna capire se invece era meglio l’operazione... - Diceva Leo mentre lo accompagnava in camera, con loro anche altri compagni fra cui Suso, suo compagno di stanza.
- Vai a casa? - Chiese Suso. Alessio annuì.
- Domani le nostre strade si dividono... - Disse lui.
- In ballo c’era l’operazione o la terapia, alla fine farà la terapia, ma ho paura che si trascini e peggiori e perda tempo per una cosa inevitabile che potrebbe invece... -
- Senti, se i medici hanno detto che va bene anche la terapia... - Alessio cercava di non essere seccato anche se lo era molto. Suso capì che stava per scoppiare ed in lui vide un nuovo Alessio che non conosceva. Non che prima lo conoscesse bene...
- Lo so che i medici hanno detto così, ma il ginocchio è delicato, sei già stato fermo settimane prima di ora... - Alessio alzò gli occhi al cielo e arrivato in camera Leo entrò con loro come se fosse stato invitato, Suso così si fermò e senza pensare disse spontaneo:
- Volete fare almeno una notte insieme? Vi cedo il mio letto! - Alessio lo fulminò con un’occhiata stile pittbull mentre Leo alzò le mani come se si svegliasse e si arrendesse scusandosi.
- Oh no scusa, ero preso dalla conversazione... no no, tanto una notte cosa cambia? - Alessio e Suso lo guardarono contemporaneamente, accigliati, senza capire cosa sottintendesse e Leo si rese conto d’aver detto una delle sue. - Cioè, intendevo che ho piacere a stare in camera con lui per rinforzare il legame... sai, fra coppie di giocatori il legame fuori dal campo è molto importante, però insomma... è una notte! -
- Oh beh, quando torna avrai il suo letto! Cioè la camera! - Suso aveva sbagliato apposta ridacchiando, mentre Alessio sentiva di stare per uccidere tutti, in quello il telefono suonò e vide che era proprio ‘lo scemo’, come l’aveva soprannominato.
- Posso avere voce in capitolo? - Chiese prima di rispondere a Sinisa. Suso continuò ridendo mentre Leo ci rimase male.
- Scusa, non volevo scocciarti. - Alessio capì d’aver esagerato e sospirando chiuse gli occhi con l’impellenza di rispondere al suo compagno.
Cercando di calmarsi, cosa non facile con mille cose che remavano contro di lui, alzò una mano in segno di ‘stop’ e disse:
- Scusa tu, sono nervoso per via del ginocchio. Scusami. Ora devo rispondere. - Leo annuì e non disse nulla, così Alessio riuscì a rispondere ad un Sinisa che cominciò grugnendo.
- Era ora! - Alessio chiuse il vetro della porta finestra dietro di sé, si buttò nella sdraia ed esasperato sbottò:
- Non ti ci mettere anche tu, eh? - Sinisa capì subito che aveva qualcosa e sapendo che quel giorno veniva Leo, non inserì il cervello. Non lo faceva mai, del resto.
- Che ti ha fatto? Ti è già saltato addosso? - Alessio così tolse la spina.
- Vaffanculo tu e le tue fisse con Leo! Hai convinto tutti a rompermi le palle con lui? Adesso non mi si stacca davvero e mi avete fatto tutti le palle così che lo odio per partito preso e magari invece se non mi aveste detto un cazzo, mi sarebbe anche stato simpatico! Ma ora non riesco a farmelo andare giù perché per giorni siete tutti stati a parlare di lui! Non eri contento che mi facesse da guida? Ora sappi che non mi si stacca e ho Suso che cerca di farci finire a letto insieme perché si diverte! Ed anche se sa che sono impegnato forse non gliene fotte un cazzo, perché è divertente vedermi arrabbiato! E la fottuta ciliegina sulla torta è che devo tornare a casa perché il ginocchio è ancora fuori gioco e devo fare terapia! E lui è qua da un giorno e fa già il capitano che parla al mio posto! Voleva mi operassi! Ma che cazzo ne sa lui? E poi chi è per decidere al mio posto, per parlare? E le stronzate del legame fuori dal campo per rinforzare l’intesa in partita? Ma da dove cazzo viene sta merda? - Il tutto sbottato in dialetto romano così veloce che Sinisa capì vagamente il senso. Non che quando si arrabbiava lui invece fosse più comprensibile visto che tendeva ad usare dialetti di ogni tipo.
- Quindi torni da me? Sapevo che ti mancavo, anche tu mi sei mancato! Ti preparo una bella sorpresa al tuo ritorno! - Così, con questa uscita leggera e totalmente fuori luogo, Alessio si smontò e finì per ridere chiudendo gli occhi e scuotendo la testa.
Meno male che lui sapeva come sdrammatizzare. Non avrebbe retto anche una sua scenata di gelosia.
Sinisa aveva fatto un gioco sporco: per combattere la propria gelosia contro Leo ed Ale, aveva iniziato a dire che la loro unione in campo era la cosa migliore per il suo ragazzo e questo solo per poterlo sopportare meglio e convincersi che non avevano niente che non andava.
Però Alessio lo conosceva bene e sapeva che era stata tutta una manovra per non partire geloso già dal primo minuto. Chi poteva sopportare Sinisa geloso per mesi e mesi?
- Il tuo sistema non so se funzionerà, però... - Disse Alessio sgonfio e non più arrabbiato, ma felice all’idea di rivederlo prima del previsto.
- Che sistema? - Chiese curioso. Alessio ridacchiò.
- Convincere me per convincere te che Leo è una manna dal cielo per la mia carriera e stronzate simili! -
- Che? E perché dovrei convincere te per convincere me? - Sinisa era orgoglioso ma non idiota. Alessio cominciava anche a divertirsi e guardando le stelle che iniziavano lentamente e pigre a tempestare il cielo, disse:
- Per combattere la gelosia, perché in realtà ti brucia che Leo mi affianchi, però non ci puoi fare nulla e cerchi di essere pragmatico. Ma non funzionerà, perché tu sei un istintivo, non un pragmatico! La tua razionalità è al pari di quella di un toro! - Sentì Sinisa fare una smorfia e così Alessio finì addirittura per ridere dimenticando completamente la propria rabbia.
- Ci ha già provato con te? - Ed ecco che buttava giù la maschera, Alessio continuò ridendo e lui continuò a fare il toro: - Lo sapevo, cercavo di convincermi che è una buona cosa che stia lì con te, ma porca puttana, me lo sentivo! Quello vuole morire! - Alessio adorava Sinisa geloso e quella fu la prima cosa davvero bella della sua lunghissima giornata. Probabilmente lo sarebbe stato anche della sua lunga stagione: la gelosia di Sinisa.
- Non ci ha provato con me, ma si è fissato con me. È una persona affettuosa e fisica con tutti, fa il guru a destra e sinistra, ma ha già detto che vorrebbe stare in camera con me per il legame dentro e fuori dal campo... -
- Lo uccido. - Brontolò Sinisa a denti stretti con un miscuglio di accenti diversi. Alessio ora era ben più leggero e con una mano a reggere il cellulare e l’altra dietro la nuca, si beò con lo spettacolo che gli presentava il cielo.
- Prima o poi... ma ora torno a casa. Voglio la sorpresa, eh? -
- Se te l’aspetti che sorpresa è? -
- Se non mi fai una sorpresa dico a Suso che quando torno starò in camera con Leo! -
- E se tu lo fai io non ti faccio una sorpresa, ma una festa. Ma non di quelle belle! - Alessio continuò a ridere sentendo la stanchezza e lo stress fluire via, dimenticando ogni motivo per cui era sbottato cinque minuti prima. Stando semplicemente bene lì così com’era, al telefono con Sinisa, il suo Sinisa.


- Non devi pressarlo... per quel che ho capito di lui è romano dentro, da fuori sembra uno del nord, sai... che sta al suo posto, chiuso, normale insomma. Ma poi se gli partono i cinque minuti stagli lontano... l’ho visto prendere dei rossi o litigare come un bulldog! - Leo ascoltava sorpreso Suso, piazzatosi in camera con loro per il desiderio di chiarire con Alessio.
- E come gli scattano i cinque minuti? - Suso si strinse nelle spalle inarcando le sopracciglia, poi vedendo che Alessio si stava alzando perché aveva finito la sua conversazione col suo misterioso amante, gli fece l’occhiolino ed uscì dicendo che andava a fare un giro e di fare con calma.
“Per questo Alessio mi ammazzerà, ma se Leo vuole far pace che ci posso fare?”
Non gli dispiacque incontrare Patrick e gli altri del suo giro una volta fuori, così fu lui a deviarli verso la sala giochi dell’hotel e a chiedergli compagnia.
Patrick illuminò l’albergo intero a giorno, mentre Manuel fece una strana faccia, quella di Gigio fu ancora più strana, mentre Davide rideva. E di che rideva? Mah, misteri da giovani!

Quando Alessio rientrò in camera e vide che Suso era diventato Leo, imprecò mentalmente insultando il suo compagno di squadra spagnolo, poi si aggrappò al miglior pensiero che gli venne su per rimanere calmo:
“Sinisa, pensa a Sinisa! Domani ti punisce per bene! Pensa a questo e rimani felice!”
Le punizioni di Sinisa erano le cose che Alessio preferiva in assoluto. Questo perché Suso ci aveva visto bene. Alessio era romano dentro, sembrava una personcina normale e a modo, ma poi non lo fermavano facilmente se partiva.
- Prima che diventi un bulldog, voglio dire che ho chiesto io a Suso di lasciarmi un momento con te! Domani parti e probabilmente non avrò modo di scusarmi! - Alessio sospirò ed annuì togliendosi la maglietta, si tolse anche gli shorts. Dormiva in boxer da epoche preistoriche, in estate era anche più obbligatorio. Solo dopo pensò che poteva sembrare un invito.
“Vorrà dire che mi meriterò la punizione di Sinisa di domani!”
Pensò poi ridacchiando fra sé e sé.
Leo rimase un attimo allibito dalla sua risposta che consisteva nello spogliarsi, ma non si mosse e non se ne andò.
- Questo è un ‘ti perdono?’ - Chiese incerto. Alessio finalmente fece un sorrisino ed annuì.
- È tutto a posto. Mi scuso io, sono stato uno stronzo, ma questo ginocchio mi sta facendo diventare matto... -
Leo così con un paio di falcate gli fu davanti senza che lui potesse accorgersene, si vide prendersi il viso fra le mani e si ritrovò i suoi occhi penetranti e magnetici fissarlo da vicino. Quel suo modo di essere leader lo stava irritando davvero molto. Doveva per forza toccare la gente con cui parlava?
“Stai facendo pace, Ale. Lascialo fare e così te lo togli dalle palle!” Pensò sforzandosi di non respingerlo proprio mentre facevano pace.
- Andrà tutto bene! La prima cosa sono i pensieri positivi! Se l’affronti male perdi in partenza! Devi stare sereno a tutti i costi, ok? - Alessio annuì spiazzato.
“Così sembra che ci sto e voglio che mi baci, ma se questo è solo il suo modo di fare con tutti, non dovrei avere problemi...”
Cercava di essere ragionevole mentre le sue mani non si staccavano dal proprio viso.
- Ci proverò. Grazie dell’aiuto. - “Dai, ora mollami. Mollami. MOLLAMI CAZZO!”
Ma in risposta Leo lo abbracciò forte mettendogli una mano sulla nuca, lo intrappolò per bene fra le sue braccia e lui non poté che ricambiare, perché altrimenti non l’avrebbe mai mollato.
“Sinisa mi punirà ed io sarò felice!” Si ripeteva cercando di non sentire l’erezione di Leo che premeva contro i propri boxer sottili ed aderenti. “Fanculo, ce l’ha duro! È un maniaco, ci prova con me, lo sapevo!”
Ma comunque non poteva dargli un calcio e dirgli di lasciarlo in pace.
Leo rimase a stringerlo fino a che non pensò d’averlo confortato abbastanza, Alessio intanto aveva fatto la radiografia al suo pene.
“È anche ben dotato!” Pensò inevitabilmente. Finalmente Leo lo lasciò, ma tornò a prendergli il viso fra le mani e gli lasciò un bacio sulla fronte.
- Andrà tutto bene! - Alessio annuì pensando che poteva andare bene solo se lo lasciava.
- Ok. - Disse. E finalmente le sue mani lo lasciarono che esultò interiormente.
Finalmente i loro sguardi si interruppero ed Alessio poté guardargli il pacco coperto da dei pantaloncini neri leggeri. Si vedeva, eccome se si vedeva.
Alessio una volta solo si mise a ridere coprendosi la faccia.
- Ma è serio? Li aiuta tutti così? - La fisicità di Leo era risaputa, ma ora Alessio avrebbe scoperto fino a dove poteva arrivare.
Esasperato si buttò sul letto, prese il cellulare e per prima cosa insultò Suso, per seconda tornò al suo passatempo preferito e scrisse a Sinisa ‘Domani voglio la mia punizione!’
Infine sospirando ripensò a quella strana creatura che era Leonardo Bonucci e al fatto che voleva stare in camera con lui.
“Di certo quest’anno non mi annoierò, dai!”
Non aveva idea di quanto avesse ragione.


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Note finali: Come annunciato questa era la fic di introduzione alla nuova stagione che vedrà un bel po' di fanfic connesse con protagonisti i giocatori illustrati qua (Suso in realtà è diventato poi meno protagonista di quel che avevo preventivato inizialmente, mentre vorrei inserirne altri due, ma vedremo). Mentre scrivevo questa fic, non sapevo che ruolo avrebbe avuto Leo, volevo solo che avesse a che fare con Alessio e che mettesse scompiglio nei miei adorati mihagnoli. Poi dopo di questa ho scritto moltissime altre che leggerete piano piano e ho capito chi è Leo e cosa voglio da lui e sarà un bel ruolo! Grazie comunque di avermi seguita e sono contenta di aver destato la curiosità di qualcuno, nella mia pagina su facebook (https://www.facebook.com/akanethefirst/) avverto quando e cosa pubblico, così se siete curiosi od impazienti basta seguirmi là. Grazie mille ancora. Baci Akane!