BUONA NATALE
Non ho mai apprezzato le feste di
natale, ho sempre aspettato a mille mani il ritiro con la squadra.
Non mi interessano molto queste cose ed in famiglia non festeggiamo
molto se non per i figli.
Alla fine è quasi una tortura se non
fosse per i miei piccoli terremoti.
Quando finisco di giocare con loro
perchè Helena li mette a dormire, inizia la noia.
C'è la pausa natalizia e non posso
andare a Milanello a passare il tempo, domani partiremo per qualche
giorno di vacanza prima del ritiro e così sarà anche peggio. Potevo
fare le vacanze con qualcuno dei ragazzi!
Buttato sul divano a giocare alla play
cerco di rilassarmi con scarsi risultati, sto per concentrarmi quando
suona il campanello e mi ritrovo Alex con un sacchetto in mano ed
un'aria estremamente sorridente ed estremamente felice.
Sto immobile per un po' a fissarlo
convinto che sia un'allucinazione e che ora tutto svanisca quando...
l'allucinazione parla!
- Hey! Buon Natale! Anche se sono in
anticipo... sapevo che domani partite così sono passato oggi, anche
io parto domani comunque... - Alzo un sopracciglio, parla tanto
perchè è nervoso.
- E? - Chiedo strafottente. Mi odio da
solo quando faccio così ma non può pensare che tutti gli rendano la
vita facile, dopotutto!
- E volevo farti gli auguri di
Natale... e darvi questi! - Mi porge il sacchetto, io lo prendo come
se dovesse scoppiare da un momento all'altro, alla mia diffidenza
Alex ride e mi rilassa stranamente.
- Aprilo, è un pensiero di natale! -
Queste usanze assurde non le posso capire... sto per farlo quando la
voce di Helena ci interrompe da dietro seccata.
- Pensate di stare sulla porta tutta la
sera o entrate? - Mi giro e la fulmino con lo sguardo, solo lei ha le
palle per rompere le mie!
- Devo uscire! - Dice agghindata di
tutto punto. - Ho già messo a dormire i bambini. - Normale.
Mi faccio in parte e lei passa
ignorando completamente Alex il quale è intimidito, ovviamente...
Una volta che va via lo guardo e gli
faccio cenno di entrare.
Ora ci divertiamo. Bel regalo di
natale, comincia a piacermi!
Alex entra e cammina cauto come se
dovesse incontrare un orco da un momento all'altro. L'orco gli sta
dietro, comunque!
- Non ti mangerò, prometto! - Dico
dietro di lui facendolo saltare, si gira e mi guarda inarcando le
sopracciglia, è chiaro che mi chiede 'davvero?'
Sorrido inquietante e lui inghiotte a
vuoto. Non l'abbiamo ancora fatto, non mi ha detto che ha finito di
pensarci ed io, stufo di essere rifiutato, per non violentarlo come
meriterebbe l'ho evitato. Del resto non ho tutta questa pazienza.
- Bè... aprilo! - Dice tossicchiando.
- Non vuoi niente da bere? - Lo supero
e lo porto al soggiorno, il fuoco è acceso ed è deliziosamente
caldo.
- Bè... magari un thè? - Me lo chiede
come se fossi io a dover approvare.
Vado in cucina e lo lascio davanti al
fuoco, quando torno con la sua tazza fumante si sta scaldando, è in
piedi e senza la giacca.
- Ma tu? - Chiede ansioso.
- Io non voglio niente... - Quando gli
do la tazza resta impalato davanti al caminetto e non si muove. Bè,
che si arrangi.
Mi siedo e prendo il sacchetto, sono un
po' imbarazzato per questo regalo che non mi aspettavo. Come dovrei
interpretarlo? Ha scelto di buttarsi?
- Non ho l'usanza di scambiarmi regali,
non sono uno di fede... - Lui si stringe nelle spalle e sorride
timido:
- A me piace il Natale ed è mia usanza
fare un pensiero a tutti i miei amici... - Scelta accurata di parole.
Ridacchio.
- Ricevuto il messaggio! - Anche se
poteva essere più semplice e dirmi che non vuole fare niente con me
e restare solo amici. Non mi taglierò le vene!
Lui mi guarda interrogativo ma evito
l'argomento, apro il sacchetto e vedo i biscotti.
- Li hai fatti tu? - Lui annuisce. Me
lo immagino per un momento a fare biscotti come una brava
fidanzatina. Poi mi viene il dubbio: - Ma l'hai fatto per tutti i
tuoi amici? -
Lui annuisce ancora, sempre rosso in
viso. Qualcosa non mi torna. Corrugo la fronte e lo fisso, poi vado
dritto al punto:
- Avrai cucinato un sacco! - Si stringe
nelle spalle e la visione di lui sporco di farina intento a cucinare
mi fa sorridere. Mi dispiace mio caro, ma se non vuoi fare niente con
me mi devi convincere meglio perchè io, invece, ho ancora più
voglia di prima!
Apro e ne prendo uno, invece di
ficcarmelo in bocca mi alzo, gli vado davanti, lo sovrasto in altezza
e guardandolo intensamente negli occhi intingo il biscotto nella sua
tazza. Il thè bagna il suo biscotto e me lo mangio a metà. È
effettivamente buono ma non è questa la cosa più importante...
- Buono... - Allora il resto glielo
porgo. - Assaggia. - Dico piano. Lui, ipnotizzato dal mio sguardo,
apre la bocca ed io glielo metto dentro, chiude sulle mie dita ed
esito prima di sfilargliele... gli lascio il dito dentro, glielo
rigiro in modo da stuzzicargli la lingua che ormai è libera perchè
ha ingoiato il pezzo intero. E me lo lecca. Penso sia un riflesso
incondizionato ma ora lo metto alla prova. Tiro via il dito e lui
continua a succhiare per un attimo l'aria, sogghigno e prendo un
altro biscotto, lo immergo nel thé ancora una volta e glielo do, lui
mangia automaticamente poi mentre torno a tenergli il dito dentro,
mormoro piano:
- Allora sei sicuro che non vuoi fare
niente con me? - Anche perchè è venuto qua da solo di sera... non
può essere venuto solo per un segno di amicizia. Se è così
veramente ingenuo allora è di un altro pianeta.
Sbatte gli occhi e mi fissa senza
capire, allora tolgo il dito, beve il thé e si sciacqua la bocca.
- Cosa vuoi dire? - Dai, non giocare
con me.
Metto giù il sacchetto coi biscotti e
prendo la sua tazza, gliela appoggio sul bordo del caminetto e
comincio a slacciargli la camicia.
- Voglio dire che tu sei qui, stasera,
per darmi dei biscotti in segno di amicizia... ma sei nella tana del
lupo e mi sa che vuoi davvero essere mangiato... - Così mi
riallaccio al discorso di prima.
Inghiotte a vuoto, lascia cadere le
mani lungo i fianchi e non si oppone, così continuo a slacciargli la
camicia, sotto ha una canottiera intima.
- Ma io non ho preso una decisione... -
Dice con un filo di voce. Sogghigno ancora soddisfatto. Me
l'aspettavo.
- Allora la vuoi prendere ora? -
Chiedo languido. Lo sto già mangiando
con gli occhi e lo sente. Mi piace. Voglio macchiarlo in tanti modi.
Finalmente fa qualcosa. Mi mette le
mani sul petto e mi spinge. E questo?
- Io ero qua solo per farti gli auguri,
pensavo ci fosse anche tua moglie ed i tuoi figli, sono passato da
tutti gli altri già... non sono qui per fare l'amore... - Ma chi
diavolo parla così ancora?
Non ci credo, mi sta rifiutando?
- Ma cazzo, lo vuoi o no? - Aggredisco
e lui si ritira scivolando di lato fino a raggiungere la giacca,
frenetico se la indossa ma gli tremano le mani.
- Ehi, hai la camicia aperta! - Esclamo
fermandolo di botto. Lui si guarda e poi guarda me. - Allora? -
Chiedo mettendogli fretta.
Lui cerca di allacciarsi i bottoni ma
lo fa male, così arrivo di nuovo, fa il cenno di sfuggire ma non gli
lascio scelta. È così pauroso che vorrei sbatterlo al muro.
- Cosa vuoi fare? -
L'allaccio con molta lentezza. Tanto
poi posso togliergliela di nuovo!
Si schiarisce la gola e cerca di
tornare in sé, fa fatica ed io godo così.
- Io... non so... - Ecco, l'avevo
capito!
- Non ti piaccio? - Domanda da un
milione di dollari. So che subisce il mio fascino, me ne sono accorto
da come mi fissa di continuo e da come salta quando gli parlo.
- Sì che mi piaci... - Ecco, colto in
fallo!
Sogghigno ancora, non ho sorrisi
normali!
Inghiotte a vuoto.
L'ho allacciato per bene ed ora potrei
anche slacciarlo di nuovo.
- E quindi? Perchè non vuoi? - Se dico
più esplicitamente cosa, muore.
- Perchè è presto... mi piaci, passo
volentieri del tempo con te... e baciarti è stato fantastico ma...
non possiamo andare per gradi? -
Gradi?!
- Gradi? - Chiedo senza capire.
- Sì... frequentiamoci, scambiamoci
qualche manifestazione d'affetto... e poi, con calma, quando siamo
più... intimi... andiamo oltre... - Ok, ammetto che mi sto
divertendo.
Gli carezzo il viso con un dito e lui
sussulta.
- Intimi? - Chiedo per metterlo di
proposito in imbarazzo. Funziona bene perchè tossicchia e fa per
indietreggiare, così lo prendo per i fianchi da sotto la giacca
aperta e lo dirigo verso la cassettiera, l'appoggio sopra spostando
dei soprammobili e lo premo col mio corpo.
- Io divento intimo con uno quando
scopo con lui! - Si morde il labbro, è davvero in uno stato pietoso,
non può resistermi.
- Io invece dopo che ci sono stato
insieme un po'...dopo che conosco la persona, dopo che abbiamo preso
confidenza... - Dannazione, mica mi vuole far fare il fidanzato?! Io
non sono tipo!
- Ma mi hai visto? Mi vedi me a fare
ste cose? - Chiedo stizzito ma senza mollare la presa.
Lui spalanca gli occhi intimorito,
certo che hai esagerato, che cazzo!
- Io faccio così o non faccio niente,
non posso fare... certe cose con uno che nemmeno conosco! - Risponde
subito senza pensarci, è sempre agitato ma è convinto di quello che
dice ed io comincio ad innervosirmi.
- Io invece le faccio senza conoscerli,
quando li conosco bene mi stufo! - Ne resta ferito, sono un animale a
volte ma è la verità.
- Allora non vedo come possiamo trovare
un punto d'incontro. - Cerca di spingermi per liberarsi ma non è
molto convinto, leggo nei suoi occhi che ci sperava seriamente. Ma
dovevo interessarmi ad uno così?
Dannazione, Ibra! Non esiste solo lui!
Ce ne sono altri!
Perchè proprio lui?
È faticoso come tipo!
Però non lo lascio andare.
Forse è una questione d'orgoglio.
Perchè diavolo deve rifiutarmi se mi vuole anche lui?
È il principio!
- E non mi dai il buon natale? - Chiedo
convinto di poterlo vincere così.
Mi osserva, sospira e si strofina le
labbra.
- Pensavo non lo festeggiassi... - Alzo
le spalle.
- Ma sei qua per farmi gli auguri... -
Sono un abile manipolatore.
È confuso ma è così perchè lo vuole
anche lui, solo che è timido.
- Buon natale... - Dice ingenuamente
pensando che così basti. Illuso.
Sorrido da padrone.
- Almeno un bacio... - io che chiedo un
bacio senza prendermelo con prepotenza. Ma quando mai?
Alla fine, sempre confuso ed eccitato,
cede e avvicina il viso. Glielo prendo fra le mani e lo conduco a me.
Chiude gli occhi e si abbandona.
Schiude le labbra e me le dà, così io
me lo prendo e respiro su di esse.
Dannazione, non pensavo di poterle
desiderare tanto.
Questo bacio di natale sa di dolce per
i biscotti che abbiamo mangiato prima e penso che non è un sapore
che dimenticherò.
Lo decido mentre le lingue si
confondono nelle bocche aperte ed unite.
Me lo prenderò presto o tardi, in
qualche modo.
Però stai attento, ragazzino, che la
mia pazienza ha un limite. Specie perchè di solito non c'è.
Dura più di quel che pensassi e quando
ci separiamo riprendiamo subito, stiamo così per un bel po', poi
timidamente mi mette le mani sui fianchi e cerca la fermezza per
allontanarmi. Non ci posso credere, è davvero convinto a non fare
niente.
Come è possibile?
Faccio un passo indietro e lo lascio,
gli serve un po' per riprendersi, è sconvolto ed eccitato.
Perchè non me lo prendo e basta?
- Buon natale, Zlatan. - Mormora alla
fine roco alzandosi ed allacciandosi la giacca.
Non ci credo...
- Ci rivediamo in ritiro... - Ecco qua!
Scaricato davvero!
Va alla porta, apre, si ferma e si
gira, mi lancia uno sguardo liquido e pieno di desiderio.
Spera che non cambi idea.
- Ci rivediamo là. Ok? - Si assicura
ancora una volta, sorride speranzoso ed io ricambio promettendogli
tante di quelle porcherie che non immagina. Ne uscirai cambiato, da
quel ritiro, mio caro piccolo Alex. Vedrai.
- Ok... buon natale... - Lo saluto, si
rassicura e se ne va.
Vedrai se non cambierai!
FINE