CAPITOLO XVI:
LA SOLUZIONE

Già se non sfogava gli istinti sessuali per un po’ poi diventava intrattabile, ora che li aveva appena sfogati e che era stato gettato nel caos più brutale che avesse mai visto, si poteva praticamente dire che stava per avere un arresto cardiaco!
Non capiva praticamente nulla di quel che stava succedendo e prima di riuscire a dire almeno ‘ma cosa…’, si ritrovò in camera con Thiago.
Soli.
Lui indossava solo gli shorts che aveva avuto prima quando era andato da Kevin, la sua tenuta da notte nel ritiro, per il resto non aveva né i boxer né la maglietta, dimenticata nell’altra camera.
- Cosa diavolo è successo? - Avrebbe dovuto dirlo lui, non chiederlo, e Thiago ebbe l’istinto di ridere per quel suo modo di essere che sfiorava la comicità.
Invece sospirò e indicando di sedersi, prese una sedia piena di vestiti di Roby, li spostò accuratamente e mettendosi davanti ci si sistemò. Voleva guardarlo e voleva che l’ascoltasse attentamente ma soprattutto che lo capisse.
Quando pensò d’avere tutta la sua attenzione e che forse si era più o meno calmato, cominciò con una calma e pacatezza invidiabili. C’erano un paio di cose che l’agitavano ma dimostrarsi nel panico non sarebbe servito.
Cominciò dal principio:
- Dopo quell’episodio con Kevin mi sono chiesto cosa di preciso ti spingesse a tradire quando sei impegnato. O comunque ad andare in generale di continuo con altre persone. Insomma, non ci ho mai fatto molto caso ai meccanismi che scattano in te ma vorrei capirlo, pensavo che una volta che ci fossi riuscito avrei potuto trovare delle soluzioni… insomma, se è una questione di tipo di persone che ti ispirano a cui non sai resistere ti avrei presentato una bilancia, gli altri da una parte ed io dall’altra… bè, in qualche modo pensavo di trovare un sistema per calmarti. Oppure se era una questione di opportunità… sai, c’è l’occasione ed allora lo fai, semplicemente, senza porti il problema. In questo caso potevo legartelo per farti passare questa assurda mania. Stessa cosa se è perché in certi momenti ti scatta l’ormone e lo devi assolutamente sfogare e lo fai col primo che hai sotto mano. Avrei aumentato il sesso con te. Insomma. Dovevo capire. Allora ho chiesto ad alcuni della squadra di darmi una mano e di cercare di portarti a letto. Stephan ed il Noce per cominciare, poi avrei visto procedendo. Ho visto con piacere che sei riuscito a trattenerti, mi hai stupito. Insomma, so che Stephan risponde un po’ ai tuoi canoni ed hai resistito. Per il Noce gli avevo espressamente detto di provarci al mare perché so che è una tua fissa, se l’avessi fatto allora avrei avuto conferma che era una questione di occasioni. Però hai resistito anche lì rendendomi davvero fiero. Però credendo che era anche un fattore ormonale ho provato a capire come fare per testarlo. Ero deciso a lasciarti a secco per un po’ e vedere quando saresti stato al limite cosa avresti fatto, ma poi mi è venuto un pallino. Ho riflettuto che dopotutto fin’ora mi avevi tradito solo con Kevin, sia a casa di Alex, che da me, quella sera che l’abbiamo fatto insieme… di conseguenza ho chiesto a lui un favore, ovvero di sedurti e provarci con te. Lui ha accettato anche per far ingelosire Mark e mi pare abbia funzionato. Comunque. L’esito, vedendo che alla fine l’hai fatto è che non è una questione di momenti od opportunità e nemmeno proprio di persone ma di personA! Ovvero hai un debole per Kevin! Ti piace lui! -
Ok, sapeva d’aver parlato molto ma lui per spiegare le cose bene, specie a lui, ne usava parecchie.
Pensò d’averlo perso qualche spiegazione più in là, al momento in cui aveva rivelato che era stato tutto un suo piano. Gli lasciò il suo tempo per assimilare e capire e quando poi la sua espressione da confusa divenne corrucciata e poi shockata, capì che era arrivato alla fine.
- Sei arrabbiato? - Chiese Thiago con dolcezza sapendo che comunque l’aveva provocato lui portandolo all’esasperazione usandolo come cavia da laboratorio. Una cosa tipica sua, in effetti, ma che non lo giustificava comunque. Alex glielo aveva detto ma lui aveva dovuto farlo, almeno ora lo sapeva.
- E’ Kevin?! - Disse l’altro esterrefatto senza aver registrato la sua domanda finale.
- Sì… cosa ne pensi, tu? - Roby non sapeva proprio cosa pensare, era troppo sconvolto dal capire cosa gli stava dicendo e poi comunque credeva sempre a Thiago e alle sue conclusioni. Non si poneva mai il problema se avesse ragione o meno. Era lui quello sensato del gruppo -alla faccia del sensato!-
- Non so… sei tu che hai studiato il caso! - Era più forte di lui, doveva porla sull’ironico per non andare troppo a terra, odiava andare a terra, non si sopportava.
Thiago accennò ad un piccolo flebile sorriso e gli si avvicinò con la sedia fino a mettergli le gambe fra le proprie, gliele strinse e gli prese le mani con dolcezza. Non era arrabbiato con lui, era il suo istinto, Roby non faceva nulla ragionando. Voleva solo capire lui stesso cosa dovesse fare a quel punto perché in tutta onestà non ne aveva idea… l’esperimento gli era sfuggito di mano e non sapeva proprio cosa dire a quel punto.
Non poteva lasciarlo. O forse non voleva. Ma non capiva se fosse il caso, se fosse l’unica cosa rimasta, se comunque dovesse, se… no, non capiva. Capiva solo che non voleva.
Gli occhi divennero lucidi ad entrambi nel capire che era davvero tutto molto complicato, molto più di quel che avrebbero voluto. E che forse, comunque, il risultato sommario di ogni cosa sarebbe stata una loro rottura. All’idea che li sfiorò finirono per avere un magone talmente grande da farli faticare a parlare, ma Thiago si fece forza e ci provò piano e sottile:
- Mi è sfuggito tutto di mano, non pensavo che il risultato fosse questo, non ero preparato nemmeno io… voglio sapere da te cosa pensi di tutto questo. Non mi vuoi insultare per averti usato come cavia? Io sarei furibondo al tuo posto… - Non voleva che rimanesse shockato e spento a quel modo ma pareva proprio nel panico, gli occhi neri sgranati lo fissavano terrorizzati e lucidi e gli facevano una tenerezza inaudita.
- Io… non so… sono io che ti ho tradito… cioè… insomma… penso fosse comunque un tradimento, alla fine, no? Anche se noi due siamo solo due amanti ci amiamo ed io ho scelto di stare seriamente con te ed invece poi ho fatto un pompino a Kevin ed un altro me ne sono fatto fare da lui… tralasciando il sesso a tre perché sono cose che si possono fare se ne abbiamo tutti voglia. Ma io poi comunque ti avevo tradito. Pensavo non mi avresti mai perdonato ed invece sei tornato con me dicendo che ti saresti dovuto adeguare. Io non so come hai fatto, non riuscivo a capire come potessi, io non l’avrei mai fatto nemmeno per amore… ed ora vedo tutto questo come il minimo, in fondo. Volevi trovare una soluzione, no? Aiutarmi in qualche modo a smettere… - Pensava ad alta voce senza aver riflettuto prima, però Thiago si stupì di quei ragionamenti così adulti. Del resto anche se a volte si comportava come un ragazzino, non lo era.
Fu lieto di sentirlo parlare così ma gli dispiaceva vederlo ancora così confuso e amareggiato, era come se avesse capito cosa sarebbe successo dopo e nessuno dei due comunque voleva.
Perché dovevano se non volevano?
Perché Kevin c’era ed era una realtà innegabile.
Thiago sospirò e gli prese il viso fra le mani lasciando le sue strette fra loro. Gli baciò la fronte con dolcezza e poi scese sulla guancia arrivando all’orecchio. Lo tenne a sé così, poi parlò ancora con quella sensibilità che sapeva mettere solo lui in certi casi:
- Dobbiamo capire in che modo ti piace Kevin… -
- Ma io prima non lo sopportavo… - Replicò subito Roby prendendosi alle sue braccia spaventato all’idea che se ne andasse, Thiago rimase in quella posizione a parlargli nell’orecchio per rilassarlo, lo sentiva pronto a schizzare da un momento all’altro, elettrico e frenetico:
- Perché mi stava per portare via… -
- Vuol dire che sei più importante tu! -
- Ma quando ci hai visti a letto insieme non ti sei arrabbiato, ti sei unito a noi… dev’essere scattato qualcosa ad un certo punto fra il momento in cui hai cercato di picchiarlo e quando poi te lo sei fatto nel divano di Alex… e poi da me… e poi qua… - Era chiaro che era lui il problema, però giustamente bisognava vedere come di preciso.
Roby sospirò e si accasciò contro il suo collo caldo nascondendo il viso, Thiago lo reputò più piccolo di quel che in realtà era e gli venne una grande voglia di ridargli la sua grinta e la sua forza caratteristica, ma non sapeva obiettivamente come fare.
- Io non lo so… -
- Quando hai cominciato a ritenerlo una persona invece che un bastardo? - Chiese cercando di venirne a capo.
- Credo quando è stato lui a fare il primo passo verso di me… abbiamo semplicemente cominciato a parlare e ci siamo scoperti più simili di quanto fossimo disposti ad ammettere e lui, insomma, ha cominciato a rapportarsi nei miei confronti come fa con altri… -
Thiago capì precisamente il momento e si chiese se in realtà ora non dovesse parlare pure con Kevin. Bè, non era certo il momento, in effetti…
- Quando ci ha provato con te… - Roby scattò separandosi dalla sua calda e confortevole posizione, lo guardò infatti in viso e stupito chiese:
- Cosa? E quando? - Thiago rise…
- Ci avrei giurato che non te ne eri accorto! - Alla sua aria interrogativa gli spiegò: - Ricordi quando in panchina noi vincevamo la partita, avevamo appena segnato e voi avete festeggiato ballando insieme? Quando tu hai cominciato il solito balletto e lui ti è venuto dietro e l’ha fatto abbracciandoti in quel modo? - Roby lo ricordò ed annuì. - Bene, in quel momento ci stava provando con te! Ed anche negli spogliatoi, quando avete continuato a cantare e ballare insieme… - Thiago era anche divertito, poi… come poteva non essersene accorto? Anche Mark l’aveva capito ed infatti l’aveva fortunatamente fatto smettere… possibile che le categorie di persone come lui e Kevin avessero i prosciutti sugli occhi per quel che li riguardava ed invece erano acuti verso gli altri? Erano anormali!
- Bè, è stato lì che io ho pensato che stesse cercando di fare pace con me dopo quella brutta litigata… insomma, ho pensato che aveva superato i problemi con te e che volesse mettere tutto a posto. - Thiago sospirò divertito, scuotendo il capo. Non era affatto normale.
- No, ci stava provando con te! Penso per provocarmi. È dopo che ha superato la cotta per me, penso grazie a Mark da quello che ho capito dai suoi vaneggiamenti da ubriaco. - Roby rimase in silenzio ad ascoltarlo, a capire. Se lui diceva così aveva sicuramente ragione, non si pose il problema di confutarlo, come sempre.
- Cosa dovremmo fare, ora? -
Chiese poi sapendo che lui di idee ne aveva sempre. Era contento che non fosse arrabbiato e che cercasse di venirne a capo evitando la rottura. Forse davvero si poteva fare qualcosa…
- L’hai rivalutato in quel momento, hai pensato che fosse una persona degna della tua amicizia, divertente, con molte cose in comune con te… - Roby annuì mentre Thiago faceva quello che faceva sempre, lo psicanalizzava. Gli piaceva quando lo faceva, poi si sentiva meglio. - E poi? È stato quando si è ubriacato per Mark ed è stato tanto male, che ti ha fatto scoprire… cosa? - Non poteva capire come uno sbronzo fino a quei livelli gli potesse far scattare qualcosa di diverso dalla pietà… a lui era certamente dispiaciuto vederlo così ma niente di più…
- Boh… lo capivo… stava soffrendo per amore, a me è capitato per te… quindi lo capivo bene, mi è dispiaciuto… -
- Sei entrato in sintonia con lui. È stato questo. - Thiago finalmente capì ma non seppe ancora se ritenersi sollevato. Roby pensò avesse la soluzione e prendendogli le mani gli si avvicinò speranzoso:
- Cosa facciamo? - A volte era snervante. Per un istante pensò di prenderlo a pugni e dirgli di arrangiarsi, stava facendo fare tutta la fatica a lui! Ma poi capì che se l’avesse lasciato libero di fare di testa sua, probabilmente avrebbe fatto di peggio!
- Roby, non sono un esperto! Non lo so! A mio parere è solo attrazione fisica, siete simili, vi siete… come posso dire… agganciati… siete come entrati in risonanza, non so se mi capisci! Cioè non provi sentimenti o cose simili, è che lo capisci e poi è un gran bel ragazzo… e fa sesso in un modo… è così erotico che raddrizzerebbe un eunuco… - All’espressione interrogativa di Roby decise di lasciar perdere le traduzioni e gli prese il viso fra le mani per tranquillizzarlo. - Secondo me non è niente di grave. È come un sogno erotico proibito. Come io che impazzisco per Cristiano Ronaldo e quando lo vedo ho una gran voglia di saltargli addosso! - Roby scattò all’indietro di nuovo guardandolo inorridito e shockato. Non riteneva impossibile un istinto simile, ma che glielo dicesse così tranquillamente era strano!
- Non me l’hai mai detto! - Disse geloso e acuto.
Thiago sorrise confermando l’idea che comunque fosse troppo innamorato e possessivo nei suoi confronti per non essere sopra tutti i suoi pensieri.
- I sogni proibiti erotici non si svelano mica! Però se avessi l’occasione, te o non te, ci andrei senza dubbio e subito! -
- Vuoi dire che se è il Real Madrid ad offrirti quello che ti stanno offrendo quelli del Barcellona tu ci vai perché c’è lui? - Era sempre più stridulo e divertente ma seriamente preoccupato e sconvolto.
- Tu no? -
- Io ci andrei perché c’è Riky ed è uno dei miei migliori amici… - Si fermarono, avevano bisogno di calmarsi e riflettere, era tutto frenetico e assurdo quel che stava succedendo… soprattutto quello che si stavano dicendo.
Sospirarono e Thiago riprese in mano la conversazione.
- Insomma… sono un po’ sogni proibiti che se ti capitano sotto mano ne approfitti. Il tuo è Kevin e lo è perché lo senti molto vicino a te, al tuo modo di essere, di vivere. Siete molto simili, come io ho sempre sostenuto. Ti piace in questo senso. E probabilmente lui prova la stessa cosa… mi è parso un po’ troppo contento di farlo con te quando l’abbiamo fatto insieme… ed anche prima, non so com’è stato, ma immagino che sia stato strano e molto eccitato, vero? -
Roby gli tornò in mente quell’episodio del bacio e spontaneo nonché incapace di nascondergli alcunché, glielo disse candidamente:
- Sì, bè… infatti mi ha baciato! Poi voleva piantarmi in asso perché si è reso conto di averlo fatto, ho dovuto obbligarlo a scoparmi… ormai mi aveva acceso… - Thiago si irrigidì.
- Ti ha baciato senza rendersene conto? - Roby impallidì pregando di non averne fatta un’altra delle sue.
- Sì… - Rispose con una vocina…
- Non è da lui… lo fa solo quando c’è altro di mezzo che non sia solo sesso… - Roby la sapeva questa tiritera ma per lui non era così grave…
- Sì, bè… tutti cambiano… e comunque conferma quello che hai detto… siamo simili, ci capiamo particolarmente bene, ci sentiamo meglio degli altri… siamo in risonanza, no? - Thiago accennò ad un sorrisino.
- Sai cosa significa? -
- No, ma se lo dici tu sicuramente è giusto! - Questo rilassò del tutto Thiago che tornò a ridere e sciogliersi. Allo stesso modo Roby si sentì più leggero. In qualche modo avevano risolto e ne erano venuti a capo. Era contento di avere un ragazzo così intelligente e furbo. Un po’ psicopatico nelle sue idee da laboratorio, però comunque utile senza dubbio.
- Però mi hai fatto penare, dannazione! Lo sai quanto avrei voluto farlo sia con Stephan che con il Noce? -
Thiago sorrise sornione, quindi si tese verso di lui e gli cinse il busto con le braccia allacciando le mani dietro di lui, poi gli sfiorò le labbra:
- Lo so ma con te questi sono gli unici modi che funzionano… - Era anche vero.
Ed in ogni caso quello era Thiago Emiliano Silva.
Non certo un Santo se stava con tale Robson De Souza in arte Robinho!
Dopo di questo, quello seduto sul letto si prese l’altro e attirandolo a sé si stese comodo usandolo come coperta. Il compagno, steso sopra e messo a cavalcioni, decise di sancire la pace definitiva e le nuove scoperte con un bacio che fu tutt’altro che casto e dolce.
Un bacio più che altro erotico che probabilmente aveva l’unica impura intenzione di fargli dimenticare quello di Kevin ed il loro splendido amplesso.
Era indietro di un paio di giorni, nei suoi confronti… doveva recuperare!
Roby non si lamentò di certo.

- Che hai? - Chiese seccato Zlatan mentre stava cercando di giungere ad una certa destinazione…
- Non sento niente… - Zlatan si staccò dal suo inguine e si raddrizzò preoccupato:
- Lasciami finire, cazzo, ho appena iniziato! - Alex lo guardò senza capire. - Ti riferivi all’orgasmo? -
- No… - Zlatan ebbe i primi istinti di piantarlo.
- A che cazzo ti riferisci? - Tuonò. Alex non gli diede retta, stava imparando a non spaventarsi per ogni nonnulla!
- Dalle altre camere… c’è silenzio! Non si stanno scannando! - Ed era seriamente interessato!
Zlatan allora fece per alzarsi ed andarsene quando Alex l’artigliò e lo tirò giù in allarme e mortificato:
- Dai, torna qua! Scusa, non lo faccio più! -
- Giuro che ti faccio volare fuori dalla finestra! Stiamo scopando e tu stai attento a che cazzo fanno gli altri! - Era veramente arrabbiato ma riuscì a placarsi facilmente in un attimo quando Alex porse le proprie scuse… con le labbra e su una certa zona sensibile e ben sviluppata del moroso.
Alla fine vinse lui, ovviamente. I suoi argomenti erano stati molto convincenti.