CAPITOLO XVII:
DISTRICARE LA MATASSA

Se Kevin poteva aver illuso sé stesso riguardo quel bacio con Roby fino a credere da solo che non fosse niente di che, Thiago non ne fu ingannato dal discorso semplicistico di Roby quando aveva semplicemente voluto mettere la parola fine a tutto.
Gli era rimasta una piccola nuvola nel cielo di quella giornata, voleva togliersela di torno o non avrebbe potuto andare avanti serenamente.
Doveva almeno sapere di Kevin, di Roby ormai era sicuro ma non voleva assolutamente che quello nello scoprirsi innamorato, questa volta proprio del suo compagno, finisse per rubarglielo. O di provarci.
Ormai stava capendo i suoi assurdi meccanismi… si innamorava facilmente, molto più di quel che lui stesso pensava. Era assurdo ma era proprio così.
Al mattino parve tutto normale… Kevin e Mark semplicemente amici, Thiago e Roby come se non avessero mai avuto quell’assurda parentesi, Roby e Kevin come se non avessero mai fatto sesso insieme. Di nuovo.
Durò fino a quando si incontrarono tutti in sala mensa, momento in cui Roby si irrigidì, Kevin impallidì, Mark divenne una statua di marmo pronto ad esplodere e Thiago una specie di equilibrista.
A Zlatan bastò un’occhiata per farsi un’idea precisa di tutta la situazione completa, ad Alex nemmeno con le dovute spiegazioni -seccate- del suddetto compagno.
Ovvero…
- Roby e Kevin hanno scopato e deve essere stato molto intenso perché anche se poi Roby ha risolto con Thiago, è comunque imbarazzato mentre Kevin si è appena reso conto che anche se si è messo -circa- con Mark ed ha ottenuto -più o meno- quello che voleva, il discorso Roby non è messo da parte. Ora lui non sa come comportarsi e Mark si è accorto che ha qualcosa nei confronti di Roby ed è geloso. Thiago sta cercando di capire come risolvere il gran casino che ha combinato! Ma il tuo amico, quando si annoia, non può annegarsi? -
Alex di tutto quello capì solo che era una situazione molto incasinata e che in qualche modo era colpa di Thiago, questa volta, e non di Roby, come sempre.
Non capì altro.
“Ok, devo fare qualcosa!” Pensò Thiago realizzando che aveva risolto forse solo una minuscola parte di quello che era il vero casino.
Seduti tutti insieme, l’unico a parlare fu Alex e lo fece a macchinetta. Kevin rimase muto come un pesce surgelato e Roby intervenne un paio di volte istericamente. Mark sembrava aver mangiato una scopa piuttosto grande ed indigesta mentre Thiago sospirava di continua schizzando con lo sguardo a destra e sinistra su tutti alla ricerca di una soluzione definitiva.
Zlatan… bè, lui era sempre sé stesso. Era lì giusto per Alex altrimenti si sarebbe allontanato dal tavolo di Beautiful. Oltretutto appena sveglio non era particolarmente comunicativo. Né sorridente.

Dopo la colazione andarono tutti in spiaggia a cominciare con gli allenamenti e Thiago vedendo che nessuno del giro si parlava, decise che avrebbe cominciato con Kevin. Riteneva lui infatti il vero scoglio.
Che Roby fosse rigido dopo quello che aveva scoperto era normale, lo era lui quando incontrava Cristiano Ronaldo in partita…
Si prese spazio durante gli esercizi di stretching in coppia.
Scelto velocemente Kevin, destò la curiosità di tutti ma nessuno replicò ed alla fine Roby si mise con Alex, questi venne a sua volta guardato male da Zlatan che si prese Mark il quale nemmeno si rese conto di questo assurdo scambio di coppie prima che poi fosse praticamente fatto.
Seduti per terra dovevano fare insieme una serie di esercizi per stirare per bene tutti i muscoli, tirandosi e spingendosi a vicenda.
Thiago stava tirando Kevin tenendosi per le mani, gambe larghe, piedi uno contro l’altro, uno steso all’indietro che, appunto, tirava l’altro allungato in avanti.
- Si può sapere la tua personale conclusione? - Chiese dovendo essere diretto e sbrigativo. Kevin, colto relativamente di sorpresa, rispose preso in contropiede.
- Scopa proprio bene! - Thiago tirò eccessivamente e finì per fargli male, Kevin si lamentò ma non lo insultò capendo che non poteva proprio osare troppo. Anzi. Per nulla. - Immagino intendessi in un altro senso… - Thiago sospirò spazientito finendo per essere quello schiacciato in avanti.
- L’hai baciato, me l’ha detto. - Kevin lo maledì.
- Quella boccaccia! - Esclamò. Thiago ebbe l’istinto di dargli un morso sul polpaccio a portata di bocca ma evitò per decenza. Lui l’aveva ancora. Certo se non la smetteva ancora per poco.
- Ti va di grazia di spiegarmi perché l’hai fatto? -
Kevin imprecò mentalmente, era estremamente in difficoltà e nemmeno cambiare l’esercizio l’aiutò. Ora Thiago spingeva sulla sua schiena, completamente appoggiato sopra. Poteva spaccarlo in due se non stava attento a cosa diceva.
- E tu cosa hai risolto? - Cercò di tergiversare ma Thiago non si fece cogliere impreparato.
- Posto che sarebbero affari miei, possiamo anche parlarne dopo. Prima rispondimi. - Kevin faticò a non mandarlo a cagare… erano in quella situazione per colpa dei suoi maledettissimi affari… certo, aveva conquistato Mark nel frattempo, ma aveva aperto un’altra parentesi inattesa con Roby.
- Non ci ho pensato. Ero concentrato sul sedurlo e poi quando ho visto che si stava creando la situazione l’ho baciato. Quando me ne sono accorto mi sono interrotto subito! -
Sperava gli bastasse anche perché non sapeva cos’altro dire…
- E? -
- E niente! Cos’altro devo dirti? È successo, non ha importanza, su! - Sperava di convincerlo ma da come lo schiacciò giù dedusse che così non era.
- Lo sappiamo tutti che non baci se è solo per sesso ma solo quando c’è qualcos’altro. Cosa c’è? Pensavo fossi innamorato di Mark! -
Finalmente cambiarono posizione, a questo Kevin poté esclamare esasperato:
- E lo sono, cazzo! Davvero non so perché l’ho baciato! Anzi! Hai idee? Sai sempre tutto! - A Thiago sembrava di essere in un film di fantascienza… davvero gli stava chiedendo A LUI perché l’aveva baciato? Certo che un’idea l’aveva ma non era convinto…
Si ritrovò comunque schiacciato giù e capì che per uscirne doveva dare lui una soluzione in qualche modo.
- Ti sei messo con Mark? - L’altro mugugnò. - Cos’è, sì o no? -
- Ci siamo baciati, diciamo che ha accettato di provare qualcosa per me, fra cui attrazione. Specie sessuale. Ma non si scuce. Dice di prendere quello che può darmi e di non fargli assolutamente domande! - Era difficile portare avanti una situazione simile, Thiago lo sapeva bene e gli dispiacque per lui anche perché poteva essere un altro ennesimo fallimento.
- E’ complicato… ma lo sapevi… se hai voluto tentare lo stesso significa che era più importante provare a prendertelo nonostante tutto… - Solo dopo Kevin capì cosa stava facendo… era estremamente abile… lo stava lentamente portando con agilità a dirgli che in ogni caso, qualunque fossero le parentesi con Roby, contava solo Mark e basta e che il resto lo doveva lasciar perdere e dimenticare. Bè, poteva essere un’ottima soluzione.
Quando si alzarono in piedi cominciarono con le gambe e appoggiandosi l’uno all’altro si tirarono su prima una e poi l’altra.
- Certo che è importante. Non so, non pensavo di essere capace di amare, in realtà è anche troppo facile… mi basta aprirmi con qualcuno un po’, guardare dentro, creare un minimo di contatto, insomma… però odio l’idea di soffrire… -
Thiago sorrise.
- E’ molto comune… - Era vero.
- Insomma, voglio concentrarmi su Mark, è una situazione già molto incasinata di suo, non voglio altri pensieri. Sarà un infermo portare avanti questa, figurati se voglio casini! - Era proprio quello che voleva sapere Thiago e con soddisfazione gli strinse la presa sulla spalla, ora l’espressione era serena:
- Era quello che volevo sapere. - Kevin l’aveva capito e fu lieto di avergli tolto almeno un peso.
- Non intendo rubartelo! Ora posso sapere cosa pensi tu? - Era quello che gli interessava di più, solitamente non sbagliava mai.
- Bè, sai… io credo che ci sia una specie di connessione fra voi ma l’ho notata prima di voi due. Sono andato con te la prima volta perché somigliavi a lui… - Non era carino dirlo ma Kevin non si offese, lo sapeva bene. Una volta ci sarebbe rimasto malissimo. Capì di aver superato definitivamente quel capitolo. - siete simili e poi avete entrambi una grande carica erotica, siete entrambi dei tipi che bruciano… oltre ad essere fisicamente il suo tipo e quindi a provare una forte attrazione erotica verso di te, ti ha scoperto come uno che come lui è istintivo e dà tutto nelle relazioni ficcandosi spesso in situazioni assurde per poi soffrirne. Insomma, ha trovato tutte le similitudini ed ha scoperto che sei piacevole, che si trova bene con te, che ride volentieri in tua compagnia… cose così… sarebbero cose da amici se non fosse che, appunto, è fortemente attratto da te ma si ferma tutto a quel livello. Penso che se non fosse già innamorato di me potrebbe finire in un altro modo ma ora come ora… guardalo! - Improvvisamente lo indicò col capo e Kevin si girò. Roby li stava trucidando con lo sguardo, era geloso marcio e non ci voleva un genio per vederlo. - E’ gelosissimo. Sempre. Di tutti. Insomma, si sente quando uno ti ama, lo capisci al volo… specie quando fai l’amore. Non ho dubbi sul fatto che mi ami, come non ne ho io. È solo molto complicato e strano, però in realtà una volta che si capiscono i suoi meccanismi e si ottengono tutte le risposte, non ci sono problemi. È una questione di saperlo prendere e saperlo interpretare. -
Kevin lo invidiò… aveva comunque una conoscenza profonda di chi amava e soprattutto nel momento in cui aveva avuto dubbi o non aveva capito qualcosa, aveva tanto fatto fino a che non aveva trovato tutte le sue risposte. Lo invidiò perché era molto consapevole, ora, di lui ed anzi di loro. Erano piacevolissimi, insieme.
Li invidiò entrambi… era una relazione molto matura che andava al di là dell’attrazione, dell’amore e di tutte le cose che potevano incidere in un rapporto.
Erano disposti a conoscersi, accettarsi e rispettarsi così com’erano purchè si capissero alla perfezione e fino in fondo.
In ogni caso non tutti potevano avere un rapporto del genere.
Aperti e disponibili a capirsi, a venirsi incontro.
- Bè, c’è di base la volontà assoluta di stare comunque insieme in qualche modo… - Commentò poi ad alta voce. Fu allora che il mister li richiamò per fare altre cose e nel dirigersi dagli altri, Thiago gli sorrise sia grato per essersi prestato all’esperimento, sia per aver capito, sia per le sue parole finali.
Kevin, fugacemente, si trovò a desiderare di far parte di quella coppia come parte integrante di essa, di entrambi, poiché entrambi meritavano davvero, entrambi avevano una loro bellezza, entrambi erano incredibili.

Alex con Roby l’ebbe dura poiché più che fare stretching insieme, sembrava che il primo placcasse il secondo impedendogli di andare da Thiago e Kevin e fare una strage. Dire che era geloso era poco e Alex fece fatica a tenerlo e a capire la metà delle cose che stava dicendo.
Alla fine dedusse che anche se era stato bello fare sesso con Kevin, Thiago era sempre Thiago e guai a chi glielo toccava, guardava o avvicinava!
Alex lo trovò molto dolce.

Zlatan e Mark ebbero più una conversazione costruttiva, ma di poche parole poiché non parlavano un italiano ottimale ma soprattutto uno era incazzato e quando lo era diventava assai breve, mentre l’altro breve lo era di suo, sempre.
- Sei geloso? - Chiese Zlatan. Era strano interessarsi così a qualcuno ma alla fine lì in quella squadra si stava davvero trovando meglio del previsto.
- Non lo so! - Grugnì Mark di malumore. Non era un suo pensiero, lo era piuttosto sapere cosa stava succedendo a Kevin!
- Vi siete messi insieme? - Ora si sentiva proprio idiota, ma voleva comunque saperlo. Conosceva bene il punto di vista di Kevin ma il suo ancora no.
Mark, sempre senza mai guardarlo ma fissando male Kevin e Thiago, rispose ombroso e secco:
- No! Però ho ammesso che mi piace e che mi attrae. Da qui allo stare insieme il passo è lungo ed onestamente non so se voglio farlo. Cioè razionalmente no, però… - Qua si fermò e guardò in basso cercando di capirsi, poi disse più a sé stesso, piano: - non riesco ad oppormi. Da quando si è messo a provocarmi in quel modo non… non riesco a controllarmi molto… - Zlatan ghignò, era più facile di quello che tutti pensavano. Kevin stesso aveva perso un sacco di tempo a distruggersi per una cosa che non era davvero così complicata.
- Com’è che si dice? Mente e cuore sono due pianeti diversi? - Mark ora lo fissò avvampando, era strano vederlo in quei panni e l’altro continuò a ridacchiare.
- Non c’è un detto simile! -
- Sicuramente in italiano esiste! -
- Se lo dici tu… -
- Bè, comunque il senso è quello! Non puoi pretendere di vivere solo con questa… c’è anche l’istinto che prende il sopravvento, prima o poi. Specie se passi una vita a fare la persona razionale! - Mark lo era, era molto razionale. Ragionava tantissimo ed agiva solo in base a ciò che sapeva era giusto. Finora ci era sempre riuscito, era stato difficile ma ce l’aveva più o meno sempre fatta, parentesi a parte.
Ora cosa gli capitava?
Zlatan era diverso… Zlatan era tutto l’opposto, aveva sempre agito d’istinto, anzi, forse troppo. Non aveva mai dato retta alla mente e non si era ancora pentito di nulla.
Mark lo capì e si chiese se per caso non fosse ora di provare quel suo modo…
- Non avrei mai pensato di finire a vivere in questo modo… - Però da lì ad ammettere cosa provava di preciso e cosa voleva ce ne passava ancora molto.
Zlatan capì che non si sarebbe scucito ulteriormente perché non si era ancora visto così tanto dentro con tanta onestà. Pensò che Kevin avrebbe dovuto pedalare molto ma che comunque era una corsa che doveva fare lui.
Dopo di questo cambiarono argomento e non sfiorarono più la sfera privata e Mark gliene fu davvero grato.
Però lo sapeva, con Kevin sarebbe stata tutt’altra minestra.

Quando si riunirono, Roby fu il più contento di tutti ed il suo entusiasmo tornato a splendere come il sole di Dubai sulla spiaggia, contagiò ben presto tutti, come succedeva sempre.
Mancava molto anche Antonio poiché era fra quelli che faceva faville, ma il fatto che fosse tornato ad allenarsi almeno Rino, questo tirava su il morale a molti. Anche se tutti lo vedevano molto concentrato sul riprendere la sua forma, cosa comprensibile dopo tutto il tempo passato fermo.
Massimiliano nutriva buone speranze per tutti, perfino su Antonio.
Col sorriso di Roby tornò quello di tutti e Mark si rilassò, finalmente, sebbene pensasse a Kevin e a cosa fare con lui. Non ne era proprio sicuro. Nemmeno Kevin era sicuro di una cosa, dal canto suo, ma non di cosa dovesse fare con Mark, su quello non aveva dubbi. Era insicuro su una cosa che gli aveva detto Thiago. Per riuscire a stare insieme non bastavano i sentimenti, gli istinti ed i desideri… bisognava capirsi, trovare risposte, comprendere i meccanismi altrui. Ed avere, naturalmente, la volontà assoluta di base di stare insieme.
Ci volevano così tante cose che cominciò a titubare già da allora… ne avrebbe mai potute avere almeno la metà?
Capirlo non era facile… prima, quando lo vedeva solo un amico, gli sembrava la persona più semplice del mondo ora gli appariva come un rebus. Già dal fatto che fosse partito dicendo di non fargli domande e prendersi quello che c’era. Lui non sapeva vivere le relazioni così! Quando ci metteva qualcosa più del copro, doveva avere tutto dell’altro.
Sospirò guardandolo di nascosto. Era davvero molto complicato, quel ragazzo.
Lui lo voleva sia fisicamente che interiormente, ci stava bene, l’aveva visto un po’ e quel po’ l’aveva catturato… però non era sufficiente. Di Mark sapeva solo di non essergli indifferente e che comunque era attratto sessualmente molto intensamente. Per il resto non aveva la minima idea di niente altro.
Poteva bastargli quello sapendo che presto non sarebbe stato sufficiente e che quindi, senza avere dell’altro, più risposte, più comprensioni, più sentimenti in comune, si sarebbe tutto spezzato e finito in un mare di fango?
Avrebbe dovuto parlarne, pur contro la sua volontà. Doveva sapere anche se lui non voleva.

Quella sera stessa, in camera, Kevin affrontò Mark.
L’affrontò su più piani, in effetti.
Pensando che dopo avergli fatto le fatidiche domande si sarebbe inalberato e quindi le questioni sessuali sarebbero passate in un altro piano, si convinse a fare prima il piacere e poi il dovere, anche se di norma era l’opposto!
Si erano comodamente messi in tenuta da notte quando Kevin raggiunse Mark da dietro, era infatti chino sul comodino che c’era in mezzo ai due letti singoli, stava sistemando la sveglia per il mattino e le mani di Kevin si infilarono agili e veloci intorno alla sua vita, si misero subito sotto la maglia senza maniche che usava per dormire e risalì sul ventre e poi sul torace. Lo sentì irrigidirsi e tutti i muscoli scattare al suo passaggio, aveva un gran bel corpo. Le labbra si posarono sull’incavo del collo con la spalla e scostando la maglia col viso, trovò il suo spazio per appropriarsi di quella porzione liscia e calda di pelle. Lo succhiò cominciando a mordicchiarlo subito e Mark rimase sulla via dell’opposizione, con le mani appoggiate al mobile davanti che lo faceva stare piegato in avanti. Posizione davvero azzardata.
Voleva fermarlo ma poi le sue mani combinate con la sua lingua erano state davvero sensuali e piacevoli, erano sensazioni troppo familiari. Non sapeva proprio perché ma era sempre diverso quando a fare quelle cose era un uomo e non una donna. A parte per il fatto che solitamente era l’uomo a farle alla donna, ma in ogni caso parlando in generale della sfera sessuale Mark aveva capito quanto diversi fossero i due modi.
E quello con un uomo era semplicemente stordente.
Quando sentì che le mani dai capezzoli stavano dirigendosi al basso ventre, Mark scattò e gliele fermò. Era un po’ troppo presto per quelle cose… aveva a malapena accettato di provare attrazione sessuale per lui senza nemmeno dirselo precisamente, in effetti. Per lui era solo quello, voleva che fosse solo quello, però magari doveva dirglielo, poi capì che se l’avesse fatto gli avrebbe praticamente dato il via libero per fare sesso in tutti i modi possibili. Non era ancora sicuro andasse bene, più che altro che potesse, che ci riuscisse, che non si sentisse peggio dopo, di poter sopportare il sentirsi peggio...
- Cosa vi siete detti tu e Thiago? - Chiese cercando di distrarlo… Kevin finse di non sentire e gli tolse del tutto la maglia, quando poté attaccare il proprio petto alla sua schiena, si sentì egregiamente ed entrambi sospirarono a quel contatto più intimo ed elettrico. Le mani tornarono ad attaccare il basso ventre e di nuovo ad essere fermate. - Kevin… mi sembra precipitoso… - Kevin alla fine demorse stufo, sbuffando in modo infantile e con tanto di broncio!
Si sedette sul letto accanto a peso morto e appoggiandosi con un gomito di lato mantenne le gambe giù pronte a rialzarsi in caso di via libera. Mark si voltò e si sedette sul comodino spostando gli oggetti. Non voleva essere troppo intimo ma nemmeno mettere le distanze, per questo rimase lì.
Lo guardò con un’aria strana e Kevin cominciò a sentirsi male. Non riusciva più a decifrarlo. Cosa diavolo era cambiato da prima, quando invece ci riusciva?
- Allora forse dovresti specificare cosa ti va, invece… visto che ieri ti ho fatto una sega e ti ho baciato e ti è andato bene! - Mark prese aria a pieni polmoni sentendosi decisamente male. Come faceva a parlare così e a non capire dove fosse il problema?
Stavano improvvisamente parlando due lingue diverse… eppure credeva di averlo fatto nella loro, il tedesco…
- Io… - Mark non sapeva ancora cosa dire, non voleva, ieri aveva chiesto di non fargli domande ma probabilmente almeno qualcosa glielo doveva… - Mi attrai sessualmente. Il mio istinto mi dice una cosa, la ragione un‘altra. Non so ancora il resto. - Non gli bastò, non gli bastò per nulla ma stizzito decise di dimostrargli che anche solo una relazione di sesso aveva i suoi vantaggi. Poi, al capirlo meglio ed a comprendere i suoi famosi meccanismi, avrebbe avuto tempo.
Allungò infatti una mano sempre rimanendo lascivamente mezzo steso e mezzo seduto, quindi gli prese il ginocchio e da lì risalì languido.
La coscia si contrasse e a Kevin piacque ancora di più, poi però arrivato in mezzo, sotto agli shorts che usava per dormire, Mark lo fermò di nuovo. Kevin si indurì. Adesso era ora di smetterla e così pensando si tirò su bene seduto sul bordo, con l’altra gli prese la sua e gliel’alzò, così poté con la forza arrivare al suo inguine. Superò anche gli slip e toccandoglielo alla buona in quel modo, infilato dalla coscia, di lato, lo sentì già solo così reagire.
Vedendo che comunque che con l’altra mano si teneva al comodino su cui era seduto, gli lasciò quella che stringeva e gli allargò meglio le gambe, poi vedendo che finalmente non lottava gli abbassò i pantaloncini insieme agli slip. Mark alzò il bacino per permetterglielo e quando gli indumenti vennero sfilati dai piedi, si ritrovò già del tutto nudo alla mercede di uno comunque solo in boxer.
A quel punto si inginocchiò davanti a lui per arrivare meglio alla sua erezione stimolata già abbondantemente e quando Mark lo vide, ancora prima di sentire la sua lingua, appoggiò la nuca al muro dietro di sé e chiuse gli occhi abbandonandosi a quello che sapeva sarebbe stato un piacere estremamente intenso.
E non fu deluso.
Presa confidenza con la lingua che lo leccò con calma, Kevin lo fece suo con tutta la bocca e lasciò che quel crescendo aumentasse d’intensità fino ad ucciderlo.
Se non voleva fare sesso completo era liberissimo, ma di altre soddisfazione ne aveva e non c’era motivo per negargliele.
Lo sentì sospirare e quando la mano gli premette sulla testa per accompagnare i movimenti sull’inguine, capì d’aver vinto una piccola battaglia, anche se sapeva quanto dura sarebbe stata la guerra.
Durissima.
Quando venne decise che si sarebbe accontentato, una voce gli disse di non tirare troppo la corda e dopo essersi ripulito la bocca, si alzò in piedi e con un’espressione enigmatica che era tutto un programma, appoggiato alle sue cosce, lo baciò dapprima leggero. Aveva quel sorrisino che diceva tutto e niente, non sapeva come prenderlo ma quando poi gli carezzò le labbra con la lingua, lì le dischiuse da solo andandogli incontro con la sua, l’accarezzò a sua volta e l’agganciò intrecciandola con calma e sensualità. Il bacio a cui diedero vita unendo e fondendo le loro bocche fu molto diverso da quello passionale del giorno prima. Fu sconvolgente e bruciante ma per un altro motivo.
Lì di puramente erotico non c’era niente, c’erano in compenso una marea di sentimenti e non a senso unico.
Kevin capì le parole di Thiago in quel momento.
“Capisci quando uno ti ama o prova qualcosa per te. Lo senti, non ci sono dubbi!”
Non osò però pensare oltre. Si chiese solo se intendesse quello visto che lui non era sicuro d’averlo mai provato. Così su due piedi non si ricordò niente di paragonabile.
Niente.