CAPITOLO
XVII:
DISTRICARE
LA MATASSA
Se
Kevin poteva aver illuso sé stesso riguardo quel bacio con Roby fino a
credere da solo che non fosse niente di che, Thiago non ne fu ingannato
dal discorso semplicistico di Roby quando aveva semplicemente voluto
mettere la parola fine a tutto.
Gli
era rimasta una piccola nuvola nel cielo di quella giornata, voleva
togliersela di torno o non avrebbe potuto andare avanti serenamente.
Doveva
almeno sapere di Kevin, di Roby ormai era sicuro ma non voleva
assolutamente che quello nello scoprirsi innamorato, questa volta
proprio del suo compagno, finisse per rubarglielo. O di provarci.
Ormai
stava capendo i suoi assurdi meccanismi… si innamorava facilmente,
molto più di quel che lui stesso pensava. Era assurdo ma era proprio
così.
Al
mattino parve tutto normale… Kevin e Mark semplicemente amici, Thiago e
Roby come se non avessero mai avuto quell’assurda parentesi, Roby e
Kevin come se non avessero mai fatto sesso insieme. Di nuovo.
Durò
fino a quando si incontrarono tutti in sala mensa, momento in cui Roby
si irrigidì, Kevin impallidì, Mark divenne una statua di marmo pronto
ad esplodere e Thiago una specie di equilibrista.
A
Zlatan bastò un’occhiata per farsi un’idea precisa di tutta la
situazione completa, ad Alex nemmeno con le dovute spiegazioni
-seccate- del suddetto compagno.
Ovvero…
-
Roby e Kevin hanno scopato e deve essere stato molto intenso perché
anche se poi Roby ha risolto con Thiago, è comunque imbarazzato mentre
Kevin si è appena reso conto che anche se si è messo -circa- con Mark
ed ha ottenuto -più o meno- quello che voleva, il discorso Roby non è
messo da parte. Ora lui non sa come comportarsi e Mark si è accorto che
ha qualcosa nei confronti di Roby ed è geloso. Thiago sta cercando di
capire come risolvere il gran casino che ha combinato! Ma il tuo amico,
quando si annoia, non può annegarsi? -
Alex
di tutto quello capì solo che era una situazione molto incasinata e che
in qualche modo era colpa di Thiago, questa volta, e non di Roby, come
sempre.
Non
capì altro.
“Ok,
devo fare qualcosa!” Pensò Thiago realizzando che aveva risolto forse
solo una minuscola parte di quello che era il vero casino.
Seduti
tutti insieme, l’unico a parlare fu Alex e lo fece a macchinetta. Kevin
rimase muto come un pesce surgelato e Roby intervenne un paio di volte
istericamente. Mark sembrava aver mangiato una scopa piuttosto grande
ed indigesta mentre Thiago sospirava di continua schizzando con lo
sguardo a destra e sinistra su tutti alla ricerca di una soluzione
definitiva.
Zlatan…
bè, lui era sempre sé stesso. Era lì giusto per Alex altrimenti si
sarebbe allontanato dal tavolo di Beautiful. Oltretutto appena sveglio
non era particolarmente comunicativo. Né sorridente.
Dopo
la colazione andarono tutti in spiaggia a cominciare con gli
allenamenti e Thiago vedendo che nessuno del giro si parlava, decise
che avrebbe cominciato con Kevin. Riteneva lui infatti il vero scoglio.
Che
Roby fosse rigido dopo quello che aveva scoperto era normale, lo era
lui quando incontrava Cristiano Ronaldo in partita…
Si
prese spazio durante gli esercizi di stretching in coppia.
Scelto
velocemente Kevin, destò la curiosità di tutti ma nessuno replicò ed
alla fine Roby si mise con Alex, questi venne a sua volta guardato male
da Zlatan che si prese Mark il quale nemmeno si rese conto di questo
assurdo scambio di coppie prima che poi fosse praticamente fatto.
Seduti
per terra dovevano fare insieme una serie di esercizi per stirare per
bene tutti i muscoli, tirandosi e spingendosi a vicenda.
Thiago
stava tirando Kevin tenendosi per le mani, gambe larghe, piedi uno
contro l’altro, uno steso all’indietro che, appunto, tirava l’altro
allungato in avanti.
-
Si può sapere la tua personale conclusione? - Chiese dovendo essere
diretto e sbrigativo. Kevin, colto relativamente di sorpresa, rispose
preso in contropiede.
-
Scopa proprio bene! - Thiago tirò eccessivamente e finì per fargli
male, Kevin si lamentò ma non lo insultò capendo che non poteva proprio
osare troppo. Anzi. Per nulla. - Immagino intendessi in un altro senso…
- Thiago sospirò spazientito finendo per essere quello schiacciato in
avanti.
-
L’hai baciato, me l’ha detto. - Kevin lo maledì.
-
Quella boccaccia! - Esclamò. Thiago ebbe l’istinto di dargli un morso
sul polpaccio a portata di bocca ma evitò per decenza. Lui l’aveva
ancora. Certo se non la smetteva ancora per poco.
-
Ti va di grazia di spiegarmi perché l’hai fatto? -
Kevin
imprecò mentalmente, era estremamente in difficoltà e nemmeno cambiare
l’esercizio l’aiutò. Ora Thiago spingeva sulla sua schiena,
completamente appoggiato sopra. Poteva spaccarlo in due se non stava
attento a cosa diceva.
- E
tu cosa hai risolto? - Cercò di tergiversare ma Thiago non si fece
cogliere impreparato.
-
Posto che sarebbero affari miei, possiamo anche parlarne dopo. Prima
rispondimi. - Kevin faticò a non mandarlo a cagare… erano in quella
situazione per colpa dei suoi maledettissimi affari… certo, aveva
conquistato Mark nel frattempo, ma aveva aperto un’altra parentesi
inattesa con Roby.
-
Non ci ho pensato. Ero concentrato sul sedurlo e poi quando ho visto
che si stava creando la situazione l’ho baciato. Quando me ne sono
accorto mi sono interrotto subito! -
Sperava
gli bastasse anche perché non sapeva cos’altro dire…
-
E? -
- E
niente! Cos’altro devo dirti? È successo, non ha importanza, su! -
Sperava di convincerlo ma da come lo schiacciò giù dedusse che così non
era.
-
Lo sappiamo tutti che non baci se è solo per sesso ma solo quando c’è
qualcos’altro. Cosa c’è? Pensavo fossi innamorato di Mark! -
Finalmente
cambiarono posizione, a questo Kevin poté esclamare esasperato:
- E
lo sono, cazzo! Davvero non so perché l’ho baciato! Anzi! Hai idee? Sai
sempre tutto! - A Thiago sembrava di essere in un film di fantascienza…
davvero gli stava chiedendo A LUI perché l’aveva baciato? Certo che
un’idea l’aveva ma non era convinto…
Si
ritrovò comunque schiacciato giù e capì che per uscirne doveva dare lui
una soluzione in qualche modo.
-
Ti sei messo con Mark? - L’altro mugugnò. - Cos’è, sì o no? -
-
Ci siamo baciati, diciamo che ha accettato di provare qualcosa per me,
fra cui attrazione. Specie sessuale. Ma non si scuce. Dice di prendere
quello che può darmi e di non fargli assolutamente domande! - Era
difficile portare avanti una situazione simile, Thiago lo sapeva bene e
gli dispiacque per lui anche perché poteva essere un altro ennesimo
fallimento.
-
E’ complicato… ma lo sapevi… se hai voluto tentare lo stesso significa
che era più importante provare a prendertelo nonostante tutto… - Solo
dopo Kevin capì cosa stava facendo… era estremamente abile… lo stava
lentamente portando con agilità a dirgli che in ogni caso, qualunque
fossero le parentesi con Roby, contava solo Mark e basta e che il resto
lo doveva lasciar perdere e dimenticare. Bè, poteva essere un’ottima
soluzione.
Quando
si alzarono in piedi cominciarono con le gambe e appoggiandosi l’uno
all’altro si tirarono su prima una e poi l’altra.
-
Certo che è importante. Non so, non pensavo di essere capace di amare,
in realtà è anche troppo facile… mi basta aprirmi con qualcuno un po’,
guardare dentro, creare un minimo di contatto, insomma… però odio
l’idea di soffrire… -
Thiago
sorrise.
-
E’ molto comune… - Era vero.
-
Insomma, voglio concentrarmi su Mark, è una situazione già molto
incasinata di suo, non voglio altri pensieri. Sarà un infermo portare
avanti questa, figurati se voglio casini! - Era proprio quello che
voleva sapere Thiago e con soddisfazione gli strinse la presa sulla
spalla, ora l’espressione era serena:
-
Era quello che volevo sapere. - Kevin l’aveva capito e fu lieto di
avergli tolto almeno un peso.
-
Non intendo rubartelo! Ora posso sapere cosa pensi tu? - Era quello che
gli interessava di più, solitamente non sbagliava mai.
-
Bè, sai… io credo che ci sia una specie di connessione fra voi ma l’ho
notata prima di voi due. Sono andato con te la prima volta perché
somigliavi a lui… - Non era carino dirlo ma Kevin non si offese, lo
sapeva bene. Una volta ci sarebbe rimasto malissimo. Capì di aver
superato definitivamente quel capitolo. - siete simili e poi avete
entrambi una grande carica erotica, siete entrambi dei tipi che
bruciano… oltre ad essere fisicamente il suo tipo e quindi a provare
una forte attrazione erotica verso di te, ti ha scoperto come uno che
come lui è istintivo e dà tutto nelle relazioni ficcandosi spesso in
situazioni assurde per poi soffrirne. Insomma, ha trovato tutte le
similitudini ed ha scoperto che sei piacevole, che si trova bene con
te, che ride volentieri in tua compagnia… cose così… sarebbero cose da
amici se non fosse che, appunto, è fortemente attratto da te ma si
ferma tutto a quel livello. Penso che se non fosse già innamorato di me
potrebbe finire in un altro modo ma ora come ora… guardalo! -
Improvvisamente lo indicò col capo e Kevin si girò. Roby li stava
trucidando con lo sguardo, era geloso marcio e non ci voleva un genio
per vederlo. - E’ gelosissimo. Sempre. Di tutti. Insomma, si sente
quando uno ti ama, lo capisci al volo… specie quando fai l’amore. Non
ho dubbi sul fatto che mi ami, come non ne ho io. È solo molto
complicato e strano, però in realtà una volta che si capiscono i suoi
meccanismi e si ottengono tutte le risposte, non ci sono problemi. È
una questione di saperlo prendere e saperlo interpretare. -
Kevin
lo invidiò… aveva comunque una conoscenza profonda di chi amava e
soprattutto nel momento in cui aveva avuto dubbi o non aveva capito
qualcosa, aveva tanto fatto fino a che non aveva trovato tutte le sue
risposte. Lo invidiò perché era molto consapevole, ora, di lui ed anzi
di loro. Erano piacevolissimi, insieme.
Li
invidiò entrambi… era una relazione molto matura che andava al di là
dell’attrazione, dell’amore e di tutte le cose che potevano incidere in
un rapporto.
Erano
disposti a conoscersi, accettarsi e rispettarsi così com’erano purchè
si capissero alla perfezione e fino in fondo.
In
ogni caso non tutti potevano avere un rapporto del genere.
Aperti
e disponibili a capirsi, a venirsi incontro.
-
Bè, c’è di base la volontà assoluta di stare comunque insieme in
qualche modo… - Commentò poi ad alta voce. Fu allora che il mister li
richiamò per fare altre cose e nel dirigersi dagli altri, Thiago gli
sorrise sia grato per essersi prestato all’esperimento, sia per aver
capito, sia per le sue parole finali.
Kevin,
fugacemente, si trovò a desiderare di far parte di quella coppia come
parte integrante di essa, di entrambi, poiché entrambi meritavano
davvero, entrambi avevano una loro bellezza, entrambi erano incredibili.
Alex
con Roby l’ebbe dura poiché più che fare stretching insieme, sembrava
che il primo placcasse il secondo impedendogli di andare da Thiago e
Kevin e fare una strage. Dire che era geloso era poco e Alex fece
fatica a tenerlo e a capire la metà delle cose che stava dicendo.
Alla
fine dedusse che anche se era stato bello fare sesso con Kevin, Thiago
era sempre Thiago e guai a chi glielo toccava, guardava o avvicinava!
Alex
lo trovò molto dolce.
Zlatan
e Mark ebbero più una conversazione costruttiva, ma di poche parole
poiché non parlavano un italiano ottimale ma soprattutto uno era
incazzato e quando lo era diventava assai breve, mentre l’altro breve
lo era di suo, sempre.
-
Sei geloso? - Chiese Zlatan. Era strano interessarsi così a qualcuno ma
alla fine lì in quella squadra si stava davvero trovando meglio del
previsto.
-
Non lo so! - Grugnì Mark di malumore. Non era un suo pensiero, lo era
piuttosto sapere cosa stava succedendo a Kevin!
-
Vi siete messi insieme? - Ora si sentiva proprio idiota, ma voleva
comunque saperlo. Conosceva bene il punto di vista di Kevin ma il suo
ancora no.
Mark,
sempre senza mai guardarlo ma fissando male Kevin e Thiago, rispose
ombroso e secco:
-
No! Però ho ammesso che mi piace e che mi attrae. Da qui allo stare
insieme il passo è lungo ed onestamente non so se voglio farlo. Cioè
razionalmente no, però… - Qua si fermò e guardò in basso cercando di
capirsi, poi disse più a sé stesso, piano: - non riesco ad oppormi. Da
quando si è messo a provocarmi in quel modo non… non riesco a
controllarmi molto… - Zlatan ghignò, era più facile di quello che tutti
pensavano. Kevin stesso aveva perso un sacco di tempo a distruggersi
per una cosa che non era davvero così complicata.
-
Com’è che si dice? Mente e cuore sono due pianeti diversi? - Mark ora
lo fissò avvampando, era strano vederlo in quei panni e l’altro
continuò a ridacchiare.
-
Non c’è un detto simile! -
-
Sicuramente in italiano esiste! -
-
Se lo dici tu… -
-
Bè, comunque il senso è quello! Non puoi pretendere di vivere solo con
questa… c’è anche l’istinto che prende il sopravvento, prima o poi.
Specie se passi una vita a fare la persona razionale! - Mark lo era,
era molto razionale. Ragionava tantissimo ed agiva solo in base a ciò
che sapeva era giusto. Finora ci era sempre riuscito, era stato
difficile ma ce l’aveva più o meno sempre fatta, parentesi a parte.
Ora
cosa gli capitava?
Zlatan
era diverso… Zlatan era tutto l’opposto, aveva sempre agito d’istinto,
anzi, forse troppo. Non aveva mai dato retta alla mente e non si era
ancora pentito di nulla.
Mark
lo capì e si chiese se per caso non fosse ora di provare quel suo modo…
-
Non avrei mai pensato di finire a vivere in questo modo… - Però da lì
ad ammettere cosa provava di preciso e cosa voleva ce ne passava ancora
molto.
Zlatan
capì che non si sarebbe scucito ulteriormente perché non si era ancora
visto così tanto dentro con tanta onestà. Pensò che Kevin avrebbe
dovuto pedalare molto ma che comunque era una corsa che doveva fare lui.
Dopo
di questo cambiarono argomento e non sfiorarono più la sfera privata e
Mark gliene fu davvero grato.
Però
lo sapeva, con Kevin sarebbe stata tutt’altra minestra.
Quando
si riunirono, Roby fu il più contento di tutti ed il suo entusiasmo
tornato a splendere come il sole di Dubai sulla spiaggia, contagiò ben
presto tutti, come succedeva sempre.
Mancava
molto anche Antonio poiché era fra quelli che faceva faville, ma il
fatto che fosse tornato ad allenarsi almeno Rino, questo tirava su il
morale a molti. Anche se tutti lo vedevano molto concentrato sul
riprendere la sua forma, cosa comprensibile dopo tutto il tempo passato
fermo.
Massimiliano
nutriva buone speranze per tutti, perfino su Antonio.
Col
sorriso di Roby tornò quello di tutti e Mark si rilassò, finalmente,
sebbene pensasse a Kevin e a cosa fare con lui. Non ne era proprio
sicuro. Nemmeno Kevin era sicuro di una cosa, dal canto suo, ma non di
cosa dovesse fare con Mark, su quello non aveva dubbi. Era insicuro su
una cosa che gli aveva detto Thiago. Per riuscire a stare insieme non
bastavano i sentimenti, gli istinti ed i desideri… bisognava capirsi,
trovare risposte, comprendere i meccanismi altrui. Ed avere,
naturalmente, la volontà assoluta di base di stare insieme.
Ci
volevano così tante cose che cominciò a titubare già da allora… ne
avrebbe mai potute avere almeno la metà?
Capirlo
non era facile… prima, quando lo vedeva solo un amico, gli sembrava la
persona più semplice del mondo ora gli appariva come un rebus. Già dal
fatto che fosse partito dicendo di non fargli domande e prendersi
quello che c’era. Lui non sapeva vivere le relazioni così! Quando ci
metteva qualcosa più del copro, doveva avere tutto dell’altro.
Sospirò
guardandolo di nascosto. Era davvero molto complicato, quel ragazzo.
Lui
lo voleva sia fisicamente che interiormente, ci stava bene, l’aveva
visto un po’ e quel po’ l’aveva catturato… però non era sufficiente. Di
Mark sapeva solo di non essergli indifferente e che comunque era
attratto sessualmente molto intensamente. Per il resto non aveva la
minima idea di niente altro.
Poteva
bastargli quello sapendo che presto non sarebbe stato sufficiente e che
quindi, senza avere dell’altro, più risposte, più comprensioni, più
sentimenti in comune, si sarebbe tutto spezzato e finito in un mare di
fango?
Avrebbe
dovuto parlarne, pur contro la sua volontà. Doveva sapere anche se lui
non voleva.
Quella
sera stessa, in camera, Kevin affrontò Mark.
L’affrontò
su più piani, in effetti.
Pensando
che dopo avergli fatto le fatidiche domande si sarebbe inalberato e
quindi le questioni sessuali sarebbero passate in un altro piano, si
convinse a fare prima il piacere e poi il dovere, anche se di norma era
l’opposto!
Si
erano comodamente messi in tenuta da notte quando Kevin raggiunse Mark
da dietro, era infatti chino sul comodino che c’era in mezzo ai due
letti singoli, stava sistemando la sveglia per il mattino e le mani di
Kevin si infilarono agili e veloci intorno alla sua vita, si misero
subito sotto la maglia senza maniche che usava per dormire e risalì sul
ventre e poi sul torace. Lo sentì irrigidirsi e tutti i muscoli
scattare al suo passaggio, aveva un gran bel corpo. Le labbra si
posarono sull’incavo del collo con la spalla e scostando la maglia col
viso, trovò il suo spazio per appropriarsi di quella porzione liscia e
calda di pelle. Lo succhiò cominciando a mordicchiarlo subito e Mark
rimase sulla via dell’opposizione, con le mani appoggiate al mobile
davanti che lo faceva stare piegato in avanti. Posizione davvero
azzardata.
Voleva
fermarlo ma poi le sue mani combinate con la sua lingua erano state
davvero sensuali e piacevoli, erano sensazioni troppo familiari. Non
sapeva proprio perché ma era sempre diverso quando a fare quelle cose
era un uomo e non una donna. A parte per il fatto che solitamente era
l’uomo a farle alla donna, ma in ogni caso parlando in generale della
sfera sessuale Mark aveva capito quanto diversi fossero i due modi.
E
quello con un uomo era semplicemente stordente.
Quando
sentì che le mani dai capezzoli stavano dirigendosi al basso ventre,
Mark scattò e gliele fermò. Era un po’ troppo presto per quelle cose…
aveva a malapena accettato di provare attrazione sessuale per lui senza
nemmeno dirselo precisamente, in effetti. Per lui era solo quello,
voleva che fosse solo quello, però magari doveva dirglielo, poi capì
che se l’avesse fatto gli avrebbe praticamente dato il via libero per
fare sesso in tutti i modi possibili. Non era ancora sicuro andasse
bene, più che altro che potesse, che ci riuscisse, che non si sentisse
peggio dopo, di poter sopportare il sentirsi peggio...
-
Cosa vi siete detti tu e Thiago? - Chiese cercando di distrarlo… Kevin
finse di non sentire e gli tolse del tutto la maglia, quando poté
attaccare il proprio petto alla sua schiena, si sentì egregiamente ed
entrambi sospirarono a quel contatto più intimo ed elettrico. Le mani
tornarono ad attaccare il basso ventre e di nuovo ad essere fermate. -
Kevin… mi sembra precipitoso… - Kevin alla fine demorse stufo,
sbuffando in modo infantile e con tanto di broncio!
Si
sedette sul letto accanto a peso morto e appoggiandosi con un gomito di
lato mantenne le gambe giù pronte a rialzarsi in caso di via libera.
Mark si voltò e si sedette sul comodino spostando gli oggetti. Non
voleva essere troppo intimo ma nemmeno mettere le distanze, per questo
rimase lì.
Lo
guardò con un’aria strana e Kevin cominciò a sentirsi male. Non
riusciva più a decifrarlo. Cosa diavolo era cambiato da prima, quando
invece ci riusciva?
-
Allora forse dovresti specificare cosa ti va, invece… visto che ieri ti
ho fatto una sega e ti ho baciato e ti è andato bene! - Mark prese aria
a pieni polmoni sentendosi decisamente male. Come faceva a parlare così
e a non capire dove fosse il problema?
Stavano
improvvisamente parlando due lingue diverse… eppure credeva di averlo
fatto nella loro, il tedesco…
-
Io… - Mark non sapeva ancora cosa dire, non voleva, ieri aveva chiesto
di non fargli domande ma probabilmente almeno qualcosa glielo doveva… -
Mi attrai sessualmente. Il mio istinto mi dice una cosa, la ragione
un‘altra. Non so ancora il resto. - Non gli bastò, non gli bastò per
nulla ma stizzito decise di dimostrargli che anche solo una relazione
di sesso aveva i suoi vantaggi. Poi, al capirlo meglio ed a comprendere
i suoi famosi meccanismi, avrebbe avuto tempo.
Allungò
infatti una mano sempre rimanendo lascivamente mezzo steso e mezzo
seduto, quindi gli prese il ginocchio e da lì risalì languido.
La
coscia si contrasse e a Kevin piacque ancora di più, poi però arrivato
in mezzo, sotto agli shorts che usava per dormire, Mark lo fermò di
nuovo. Kevin si indurì. Adesso era ora di smetterla e così pensando si
tirò su bene seduto sul bordo, con l’altra gli prese la sua e
gliel’alzò, così poté con la forza arrivare al suo inguine. Superò
anche gli slip e toccandoglielo alla buona in quel modo, infilato dalla
coscia, di lato, lo sentì già solo così reagire.
Vedendo
che comunque che con l’altra mano si teneva al comodino su cui era
seduto, gli lasciò quella che stringeva e gli allargò meglio le gambe,
poi vedendo che finalmente non lottava gli abbassò i pantaloncini
insieme agli slip. Mark alzò il bacino per permetterglielo e quando gli
indumenti vennero sfilati dai piedi, si ritrovò già del tutto nudo alla
mercede di uno comunque solo in boxer.
A
quel punto si inginocchiò davanti a lui per arrivare meglio alla sua
erezione stimolata già abbondantemente e quando Mark lo vide, ancora
prima di sentire la sua lingua, appoggiò la nuca al muro dietro di sé e
chiuse gli occhi abbandonandosi a quello che sapeva sarebbe stato un
piacere estremamente intenso.
E
non fu deluso.
Presa
confidenza con la lingua che lo leccò con calma, Kevin lo fece suo con
tutta la bocca e lasciò che quel crescendo aumentasse d’intensità fino
ad ucciderlo.
Se
non voleva fare sesso completo era liberissimo, ma di altre
soddisfazione ne aveva e non c’era motivo per negargliele.
Lo
sentì sospirare e quando la mano gli premette sulla testa per
accompagnare i movimenti sull’inguine, capì d’aver vinto una piccola
battaglia, anche se sapeva quanto dura sarebbe stata la guerra.
Durissima.
Quando
venne decise che si sarebbe accontentato, una voce gli disse di non
tirare troppo la corda e dopo essersi ripulito la bocca, si alzò in
piedi e con un’espressione enigmatica che era tutto un programma,
appoggiato alle sue cosce, lo baciò dapprima leggero. Aveva quel
sorrisino che diceva tutto e niente, non sapeva come prenderlo ma
quando poi gli carezzò le labbra con la lingua, lì le dischiuse da solo
andandogli incontro con la sua, l’accarezzò a sua volta e l’agganciò
intrecciandola con calma e sensualità. Il bacio a cui diedero vita
unendo e fondendo le loro bocche fu molto diverso da quello passionale
del giorno prima. Fu sconvolgente e bruciante ma per un altro motivo.
Lì
di puramente erotico non c’era niente, c’erano in compenso una marea di
sentimenti e non a senso unico.
Kevin
capì le parole di Thiago in quel momento.
“Capisci
quando uno ti ama o prova qualcosa per te. Lo senti, non ci sono dubbi!”
Non
osò però pensare oltre. Si chiese solo se intendesse quello visto che
lui non era sicuro d’averlo mai provato. Così su due piedi non si
ricordò niente di paragonabile.
Niente.