CAPITOLO 15:
QUANDO
UNO SE LE CERCA
“Ok,
ora mi sto mettendo davvero nella merda!”
Esclamò fra sé e sé
Stephan mordicchiandosi il labbro mentre guardava Marco andarsene.
Sospirò aggrottando la
fronte. Questa volta non poteva fare a meno del fratellone, Mark lo
doveva condividere ogni tanto!
Preso il telefono lo chiamò
limitandosi a quello. Fu fortunato a beccarlo solo, Mark era a casa
sua quella sera.
- Senti è un emergenza o
non ti romperei i coglioni! - Esordì non sapendo se lo interrompeva
o no. Kevin liquidò Melissa uscendo sul balcone di casa sua.
- Che cosa hai combinato? -
Chiese divertito lieto di poter distrarsi finalmente.
- Posso? - Fece stranito il
ragazzino.
- Sì sono con Melissa, Mark
è a casa... - Stephan allora si accomodò sul divano a pancia in giù
e cominciò a muovere i piedi avanti ed indietro alternandoli.
- Allora... sai che Thiago
mi ha suggerito di far ingelosire Maxi per sbloccare la situazione,
no? Ecco ho scelto Marco... - Silenzio. Kevin non si era accorto di
niente ma era stato impegnato con Mark e la sua decisione di partire.
Cosa che nessuno sapeva ancora.
- Bene... ho cominciato a
provarci un po' con Marco davanti a Maxi e... bè lui penso sia
geloso in effetti... però Marco pensa che io ci provo seriamente con
lui e... insomma, l'abbiamo fatto! Mi ha frainteso ma alla fine non
sono riuscito a rifiutarlo... è così carino e... non avrei mai
detto fosse tipo da fare certe cose, eh? - Nessuno l'avrebbe detto in
effetti... Kevin provò ad immaginare la situazione e finì ridendo.
- Ma non ti ho insegnato
niente? - Esclamò alla fine.
- Eh? - Stephan ci rimase
anche male.
- Se cominci una storia di
sesso per ingelosire un altro finisce che ti innamori di quello che
usi e quello che stai puntando lo perdi. Sta certo che le cose
finiranno al contrario di come le pensi tu! -
La sua opinione era riferita
ed eventi personali. Quell'autunno aveva provato a far ingelosire
Alex, che all'epoca puntava, usando Thiago. Aveva cominciato una
storia di sesso con lui ed era finito che di Alex poi non gliene era
importato niente e che invece aveva perso la testa per Thiago. Poi
ovviamente Thiago si era messo con Roby e lui aveva sofferto come un
cane. Era arrivato Mark ed aveva scoperto il vero amore ma ora era al
punto di partenza. Mark se ne andava in Olanda.
Sospirò ricordandoselo e
Stephan capì che doveva avere problemi.
- Senti, ma con Mark come
va? -
- Perché? -
- Mi sembri strano... -
Asserì.
- Sì bè... non è che va
male... è un momento delicato... - Stephan abbassò il tono.
- Posso fare qualcosa? - Era
anche tenero in quei momenti.
- No. Grazie. Nessuno può.
- Al ragazzo vennero i peli dritti per un istante. Kevin era
addirittura sconfitto oltre che amareggiato.
- Ma sono cose gravi? - Era
evidente ma non sapeva più cosa potesse osare ormai. A volte lo
sapeva che doveva stare al suo posto.
- No. Mah... non so...
lascia perdere, faremo in qualche modo... - Non sapeva nemmeno cosa
dire alla fine.
A Stephan spiacque molto,
non sapeva se dovesse preoccuparsi o cosa però decise di stare
attento.
Quando mise giù il telefono
si rese conto di non aver risolto niente, poi però concluse che alla
fin fine non c'era molto da risolvere. Lui e Marco avevano fatto un
po' di sesso, che male poteva esserci?
Alex sospirò insofferente.
Non sapeva più come fare. Voleva vedere Zlatan ma gli piantava il
muso come i bambini.
- Ma io non so proprio come
fare... cioè... si rifiuta di parlarmi e... - Thiago lo interruppe.
- Lo conosci meglio di me,
lui vuole una prova da parte tua. Vuole essere sicuro che hai capito.
-
Alex si alzò e cominciò a
camminare su e giù per il soggiorno:
- Ma io ho capito cosa dice
ma non lo condivido! Ma non per questo voglio smettere di vederlo e
parlargli! Perchè deve essere così assoluto? O bianco o nero? E le
vie di mezzo no? -
Thiago lo capiva, in realtà
era più come lui che come Zlatan. Anzi. Però dovevano trovare loro
un modo per sbloccarsi, dopotutto erano loro che stavano insieme.
- Lui non ascolterà mai
un'opinione che non è come la sua, specie perchè la conosce già. E
ti evita per non litigare apertamente con te. O cambi idea tu o gli
fai capire che esistono le vie di mezzo. O lo convinci che hai
ragione tu. - Per Alex quello era essere al punto di partenza ed
alzando il tono dal livello dell'agitato all'isterico, disse:
- E come cavolo posso fare?
- Thiago sospirò.
- Senti, non lo so, non
posso sapere tutto. Ho tirato fuori un piano per togliervi di torno
Stephan e l'ho fatto, ne devo tirare fuori un altro per farvi far
pace? Sei tu il suo moroso, il suo punto debole! Seducilo e si
scioglie! Non ti dirà mai di no se gli fai uno spettacolo sulla lap
dance! - Per parlare così Thiago doveva essere molto esasperato ma
Alex lo prese sul serio e credendo che gli stesse suggerendo davvero
di sedurre Zlatan con un balletto di lap dance, disse serio:
- Ma io non sono molto bravo
coi balletti sensuali! Cioè so ballare come ogni brasiliano che si
rispetti ma... la lap dance addirittura? - Thiago sbuffò. A volte
gli faceva venire voglia di mandarlo a quel paese ma poi si rendeva
conto che Alex era Alex, come un fratello. Sospirò.
- Alex, si può imparare
tutto. E comunque Zlatan non guarderà quanto effettivamente sei
bravo ma solo cosa fai... lui appena ti vedrà davanti ad un palo
diventerà burro! Non è che devi fare grandi cose! -
Alex ponderò l'idea di fare
davvero una cosa simile, poteva funzionare in effetti. Era meschino
ragionare così ma ne valeva la pena in effetti... se poi poteva far
pace con Zlatan...
- Ma... ma tu mi aiuti a
prepararmi? Sei bravo in queste cose, potresti... darmi qualche
dritta? Farmi vedere? - Thiago si grattò la nuca. Ecco che era stato
messo in mezzo di nuovo. Si morse il labbro.
- Bè, più che io in queste
cose è davvero bravo Kevin... potresti chiedere a lui, no? -
Alex non ci vide niente di
male e contento di aver forse risolto il suo dilemma, lo ringraziò
pimpante e felice di nuovo.
- Sei un amico, non so
proprio come sopravviverei senza di te! - Tutti si sarebbero fatti
quella domanda, a fine anno calcistico.
Anche se, in effetti, con un
consiglio simile c'era da chiedersi quanto in sé fosse Thiago.
E ok che voleva essere
lasciato fuori da quei casini ma crearne agli altri di nuovi... bè,
insomma, forse era meglio che non dicesse proprio niente, a volte.
Kevin stava facendo
l'ennesimo sospiro quando ricevette il messaggio di Alex.
'Ho bisogno di te una sera
di queste, quando hai tempo.'
Kevin aveva molto tempo
perchè senza gli impegni del club per l'infortunio passava il giorno
con Mark, anche lui fermo per lo stesso motivo, e la sera era
praticamente sempre libero perchè il compagno aveva la famiglia il
più delle volte e non voleva stare troppo tempo lontano dai figli.
O, magari, stava avendo
ripensamenti su di lui e quindi si stava staccando in quel modo, con
la scusa dei figli e dell'atletismo.
A volte aveva di quei
pensieri. E se Mark lo stava semplicemente lasciando cercando di
farlo senza cattiveria?
Voleva la chiarezza, non
sapeva proprio come capirlo.
'Ben se in cambio mi fai da
consulente.' Non che pensasse che Alex fosse molto sveglio ma almeno
se esponeva a qualcuno i suoi turbamenti forse la chiarezza veniva da
sola.
'Ci sto!'
Kevin guardò l'ora.
Le dieci.
L'indomani né lui né Alex
avevano gli allenamenti perchè anche Alex era sotto infortunio,
tanto per cambiare, quindi potevano anche fare tardi. O meglio. Kevin
non aveva problemi a far tardi la sera e a svegliarsi presto per
allenarsi, però Alex sì.
'Passo ora, ti va?'
'Ti aspetto!'
Del resto prima era e meglio
era!
Quando arrivò a casa sua,
Alex era pimpante come una cinciallegra. Kevin lo scrutò torvo per
capire cosa avesse da essere tanto felice.
- Allora, mi fa male la
coscia quindi non posso fare certe cose, ma tu mi devi insegnare lo
stesso in modo da essere efficace! - Detta così Kevin capì il mondo
e alzando il sopracciglio scettico asserì alzando le mani davanti a
sé:
-Ehi tesoro! Sto con Mark ed
ho già abbastanza problemi con lui! Non voglio fare l'amante per
ora! So che la cosa può sconvolgerti ma tu mi hai appena sconvolto
chiedendomelo quindi... ma ti sei lasciato con Zlatan? - Chiese poi
non capendo un pezzo. Alex, a bocca aperta, fece schietto:
- Eh? - Anche lui si era
perso qualche pezzo.
Kevin storse la bocca e
corrugò la fronte:
- Mi hai fatto venire per
insegnarti a scopare? - Che poi, ripensandoci, poteva essere tutto e
niente. Alex boccheggiò ed arrossì. E quando glielo aveva chiesto?
- N-no! Ma come ti viene in
mente? - Kevin ridacchiò, Alex tutto imbarazzato era delizioso.
- Non so, sei tu che mi hai
fatto la domanda del secolo, eh? Cosa vuoi che faccia di preciso? -
Alex, ancora rosso come un pomodoro, disse:
- Devo sedurre Zlatan per
poter far pace con lui e Thiago suggeriva un balletto tipo lap dance
o qualcosa del genere. Io so ballare ma non in quel modo e... mi ha
detto di chiedere a te che sei bravo. - Kevin ora capiva. E capiva
anche perchè Thiago avesse scaricato la patata bollente a lui! Anche
Thiago sapeva muoversi sensualmente, ma voleva essere lasciato in
pace. Alex doveva imparare che Zlatan non chiedeva altro che un po'
di tempo col suo moroso. Tutti ormai lo sapevano.
Stephan di danni ne aveva
fatti molti.
Kevin sospirò ed allargò
le braccia.
- Bene, piccolo, sei nelle
mani giuste! Ti insegnerò uno spogliarello coi fiocchi! Dopo di che
Zlatan lo troverai nell'aldilà! -
Alex, serio come la morte,
rispose preoccupato.
- Eh, ma se muore poi serve
a poco il balletto... - Kevin rise e si risollevò dai propri
problemi con Mark, quindi dandogli una sonora pacca sul sedere andò
oltre arrivando allo stereo.
- Mi dai una birra intanto
che mi scaldo e scelgo la musica? - Alex non era pronto, iniziavano
così di brutto?
Quando tornò Kevin si era
tolto le scarpe e slacciato i due bottoni della felpa, aveva anche
messo su della musica dance particolarmente ritmata. Non era un vero
esperto, lui ascoltava musica brasiliana... adorava michel telo,
gustavo lima e canzoni del genere... quelli erano artisti che non
sentiva molto. Andavano nelle discoteche ma non erano un ritmo
impossibile, avevano un certo languore di fondo.
Gli porse la bottiglia di
vetro scuro già aperta e Kevin bevve un sorso.
- Per prima cosa, qualunque
cosa tu abbia in mente, la lezione numero uno è che non conta tanto
cosa balli ma come lo balli. Anche una stronzata può sembrare
sensuale se ballata in un certo modo. Però è anche vero che poi
certe canzoni aiutano, specie se non sei pratico. Io, ad esempio, ti
posso far morire anche sulle note del pulcino Pio! - Alex se lo
figurò a ballare sensualmente su quelle note idiote e non ci poteva
credere, alzò involontariamente un sopracciglio e Kevin colse la
palla al balzo.
- Facciamo così. Te lo
mostro. -
- Ballerai sul pulcino Pio?
- Era anche preoccupato.
- No! Una canzone di queste
che vanno bene in ogni caso anche se non sono canzoni da
spogliarello. Però userò qualcosa di ridicolo e ti farò vedere
cosa intendo! -
Alex non aveva ben capito ma
quando gli chiese una scopa venne illuminato.
Sedurre con una scopa... bè,
ce ne voleva!
Alex era convinto che si
stava sopravvalutando ma avrebbe ben visto quanto si sbagliava e
quando Te amo di Rihanna cominciò dallo stereo attaccato al proprio
I Pod, Kevin iniziò.
Dannazione aveva una scopa
in mano, pensava di fare sul serio?
Sulle prime note di loro già
piuttosto sensuali, doveva ammetterlo, cominciò a roteare il bacino
come lui sapeva fare tanto bene. Questo era ovvio, pensò Alex
battagliero.
Poi interagì con la scopa.
Quel manico presto divenne
la cosa più sconcia che avesse mai visto, cosa che non aveva mai
visto come tale fino a quel momento.
Non l'avrebbe più vista
allo stesso modo.
Dapprima strofinandosela
sulle parti intime proprio come un palo vero e proprio, gambe aperte,
piegate. Si muoveva su e giù su di esso e dall'espressione sembrava
tutto parecchio piacevole. Non poteva essere, era solo una scopa.
Però mano a mano che proseguiva si dimenticava del particolare.
Quando la tenne stretta fra le gambe unite e attorcigliate, si tolse
la maglia. Non ci sarebbe mai riuscito a togliersela in quel modo
tanto sensuale. L'aveva fatto in un modo che trasudava erotismo.
Si morse il labbro.
Riprese in mano la scopa e
la leccò andando giù col bacino fino ad arrivare quasi a sedersi,
lo usava di nuovo come un palo e sembrava fosse una persona, ora. Ci
stava proprio facendo cose sconce.
Alex ora aveva caldo ed il
fisico perfetto e tatuato di Kevin non l'aiutava.
Si portò con pochi
movimenti d'hip hop fino a lui e gli porse la scopa in modo che la
tenesse ferma. Alex lo fece, non respirava ed era completamente
ammaliato da lui. Come faceva?
Sempre con le gambe aperte
ed il palo in mezzo a strofinarselo, si aprì i jeans e roteando il
bacino se li fece scendere giù.
Alex aprì la bocca e
trattenne ancora il fiato. Ok, ora stava andando troppo in là.
Lasciò la scopa quando
sentì il suo bacino avvolto unicamente nei boxer stretti e come se
si fosse scottato ebbe l'istinto di scappare ma non si mosse.
Non lo fece perchè Kevin si
inginocchiò su quel maledetto manico che continuava a tenere sotto
di sé, fra le gambe, e... bè, se lo strofinò.
Se lo strofinò fra le
natiche e sull'inguine come se stesse facendo veramente sesso con
quello.
Con una mano si appoggiava
dietro di sé inclinandosi con il busto, la testa abbandonata, gli
occhi chiusi e la bocca aperta per gemere.
Alex vide chiaramente la sua
erezione attraverso i boxer stretti, se la stava strofinando sul
manico che, a sua volta, stimolava anche altre parti.
Come poteva essere tanto
volgare eppure sensuale e seducente?
Alex ebbe un'erezione
provando ad immaginare sé stesso a farlo per Zlatan e si chiese se
gli sarebbe piaciuto. Posto che per lui era impossibile riuscirci.
Quando la canzone finì,
Kevin concluse il suo finto orgasmo e spostandosi dalla scopa allungò
vittorioso le gambe davanti a sé.
Era nudo ed era anche
eccitato per gli eccessivi strofinamenti. E stava lì tranquillo come
niente fosse!
- Allora? - Chiese
vittorioso sapendo d'aver colpito. Del resto si vedeva.
Alex più rosso di così lo
era solo con Zlatan.
- Ehm... bè... wow... -
- Hai capito cosa intendevo?
Non importa cosa ma come... - Sì questo ora era chiaro. Quella scopa
ora l'eccitava solo al guardarla.
- Bè ma io non sarò mai
così bravo... - Kevin provò tenerezza per lui e si ammosciò
subito. Per fortuna. Andare in giro con un'erezione dura non era
indicato. Avrebbe dovuto soddisfarla ma con Alex non era il caso.
- Ti insegnerò. Penso un
po' a cosa potresti fare e ti aiuto io. Vedrai che ci riuscirai! -
Alex avrebbe tremato in
condizioni normali, ma ora era troppo stralunato e pensava solo che
se ci fosse riuscito davvero sarebbe stato fantastico. Poi Zlatan non
gli avrebbe più messo il muso!
- Allora io vado, ci
rivediamo domani sera con la prima lezione! - Kevin era anche
contento di avere qualcosa di divertente con cui distarsi e
vestendosi gli lanciò la scopa, poi con l'occhiolino malizioso
disse:
- Sta pure comodo! Vado da
solo! - Perchè aveva visto che aveva certi rigonfiamenti normali.
Sapeva che aveva immaginato Zlatan.
Uscendo di casa intorno alla
mezzanotte -e dannazione alla fine non aveva fatto consulenza- non
vide la macchina davanti a casa di Alex. Se l'avesse vista gli
sarebbe venuta come minimo un po' di strizza.
Zlatan che lo vedeva uscire
a quelle ore dalla casa del suo moroso, per di più in un periodo in
cui non si parlavano, poteva essere inquietante a dir poco.
Ma, nel non vederlo, non si
preoccupò.
Le sere sarebbero trascorse
tutte uguali, con Kevin che usciva ad orari indegni da casa di Alex
dopo aver passato delle sospettose ore da soli a sudare e Zlatan,
appostato nell'ombra, che li osservava sempre più furibondo.
Le cose si sarebbero messe
anche peggio.