CAPITOLO 18:
CON ONESTA'
Stephan si svegliò sul suo petto, era
rilassato ed il respiro regolare.
Mosse lentamente la testa, non voleva
svegliarlo ma voleva guardarlo in viso.
Ci riuscì trattenendo il respiro.
Era tutto arruffato e beato mentre
dormiva.
Sorrise intenerito.
Era un bel ragazzo. Bè, si corresse...
un bell'uomo... rifletté brevemente.
Era stato bello. Incredibile. Diverso.
L'avrebbe rifatto volentieri ma aveva
quasi la certezza, non sapeva proprio dire come, che sarebbe stata
l'ultima.
La prima aveva fatto tutto lui, Maxi
non aveva avuto la minima idea di che cosa faceva, ma quella era
stata vera.
Gli dispiaceva ma alla mente affiorò
un'altra immagine, quella di Marco. Senza Maxi sarebbe potuto andare
con lui. Capì che non era lui che voleva davvero, si era impuntato
tanto per la questione della moglie, l'aveva visto come una sfida ed
ora che l'aveva vinta non era più così ossessionato. C'era poco da
fare, si disse tranquillo.
Se Maxi voleva scappare poteva farlo...
In quell'istante si svegliò, come
richiamato dai suoi pensieri. Aprì gli occhi velati di sonno per
poi, appena messo a fuoco, sorridere.
Stephan rimase stordito da
quell'espressione così serena e felice di vederlo. Mosse la mano
sulla sua schiena e scese dalle scapole alla zona lombare fino a
fermarsi sul suo rotondo fondoschiena.
Era delizioso.
Stephan tratteneva il respiro. Non era
di certo il risveglio che si sarebbe aspettato. Pensava che l'avrebbe
buttato giù dal letto e che sarebbe andato altrove.
Pensava.
- Buongiorno... - Salutò Maxi con
dolcezza. La mano libera risalì sul viso, l'accarezzò e Stephan
salutò spaesato.
- Buon...giorno... -
Maxi lo contemplò per qualche istante.
Era un ragazzino di diciannove anni che amava curarsi e che stava ore
a sistemarsi barba, sopracciglia e capelli... ed ora era perso per
lui.
C'era qualcosa di sbagliato, in sé...
ma aveva lottato contro questo senza risultati. Alla fine poteva solo
arrendersi. L'aveva capito quella notte.
- Hai dormito bene? - Chiese rauco. A
Stephan piacque la sua voce al risveglio ma era ancora molto
spaesato.
- Sì... grazie... e tu? -
- Anche io... - Lasciò qualche secondo
di silenzio per poi parlare della cosa che più gli premeva. Era un
risveglio troppo sereno e troppo strano. - Ascolta io... ho avuto
modo di rifletterci molto e... - Stephan era sull'orlo di un
esaurimento. O troncava tutto o stringeva la presa. In tutta onestà
sperava la seconda, non voleva niente di serio da parte di nessuno.
- A cosa sei arrivato? - Però a quel
punto doveva saperlo.
Maxi sospirò.
- Penso che dopotutto ne valga la pena.
- Si rifece al dialogo che avevano avuto quella sera, quando Maxi
l'aveva praticamente scaricato dicendo che se era solo per
divertimento non ne valeva la pena, che la sua situazione personale
era davvero molto complicata e che non poteva lasciarsi andare senza
una motivazione degna.
Stephan capì subito il riferimento e
ciò che stava dicendo. E rabbrividì capendo in quali danni
apocalittici si stava cacciando.
Ora che aveva capito non voleva niente
di più del sesso da lui e che, volendo, poteva anche farne a meno
pur di averne un altro al suo posto, Maxi si decideva e voleva stare
con lui davvero!
Ma cos'era, quella, ironia?
- Non dici niente? - Chiese l'argentino
pensando che quel silenzio fosse troppo strano.
- Cosa dovrei dire? - Fece Stephan
stordito e vago, un sorriso che non era proprio un sorriso. Maxi ci
rimase male.
- Senti, se non vuoi dimmelo subito,
faccio retromarcia e ci dimentichiamo di tutto. Non rivoluziono la
mia vita per... per qualcosa che non è sicuro... devi esserlo. O lo
vuoi o no. - Ed era chiaro a cosa si riferiva. Una storia vera, non
solo del sesso sporadico.
Stephan si alzò a sedere
raggomitolando le gambe sotto di sé, il lenzuolo scese alla vita.
Maxi si tirò su appoggiando la schiena alla spalliera del letto così
poterono osservarsi per un po', Stephan si mordicchiava la bocca e le
unghie e Maxi era immobile, perfettamente risoluto e fermo.
- Non... non so... cioè... prima
pensavo che non lo volessi, non ho mai... - Non sapeva nemmeno cosa
dire, non voleva farlo rimanere male ma alla fine non poteva
ingannarlo.
Maxi sospirò e scosse il capo capendo
tutto, Stephan vi lesse la delusione, una delusione bruciante in
quegli occhi sempre belli per quel colore tanto chiaro. Un azzurro
pulito. L'aveva sporcato. Se ne rese conto in quel momento... per uno
stupido capriccio personale, uno sfizio, lui... l'aveva sporcato...
ed ora? Ne era valsa la pena? Aveva vinto con sua moglie ma era una
cosa che sapevano solo loro... e aveva fatto del sesso splendido. Ma
cosa aveva ottenuto?
Wanda non sapeva niente e mai l'avrebbe
saputo e Maxi era deluso e ci stava male.
Quanto idiota era?
No, non facevano per lui le cose serie.
Una volta di più se ne rese conto.
- Dai, non fare così... io non so, mi
hai preso alla sprovvista! Pensavo di poter mirare solo ad un po' di
sesso, prima di ora... ed adesso te ne esci con questa frase... cosa
pretendi di punto in bianco? Lo sai che non mi sono mai impegnato con
nessuno... -
- Dannazione, Stephan... quanto ci hai
provato con me? Ti sei impegnato eccome per portarmi a letto! Ora che
ci sei riuscito cosa fai? Sei confuso? Non vuoi altro? Solo sesso? Ti
sei impegnato fino a questo punto, per tutto questo tempo... solo per
una stupida notte di sesso? Davvero? E ti basta? - Stephan lo vedeva
alterato per la prima volta e nonostante tutto vedeva che cercava di
trattenersi. Lo inteneriva molto... aveva voglia di tranquillizzarlo
a dirgli che era tutto suo ma si conosceva, avrebbe avuto voglia di
altro nel giro di un istante. Era così... amava cambiare...
provare... fare tante cose... non era per una cosa fissa, non di già.
Era troppo giovane.
- Hai... hai ragione... mi sono
impegnato tanto per questo ed ora... bè, io non lo so perchè, ok?
Ho sempre voluto solo sesso dagli altri... -
- E ti sei impegnato tanto ogni volta
solo per portarteli a letto? - Stephan ci rimase a quella domanda.
Pensò a quelli che l'avevano respinto e si ricordò di non aver mai
insistito su nessuno, non era mai tornato due volte, mai.
- No... mai... - Dovette ammetterlo,
era strano... abbassò lo sguardo come fosse colpevole e Maxi si
calmò, sospirò di nuovo, si passò le mani sul viso e fra i capelli
biondi spettinandoli ulteriormente. Era tutto arruffato ed era
delizioso anche così.
Alla fine gli prese la mano e attese
che lo guardasse. Gli mise un dito sul mento e l'alzò. Stephan ora
lo guardava di nuovo ed era un diciannovenne e niente più. Era
dannatamente piccolo, di nuovo.
- Ti serve tempo per far chiarezza e
capire davvero cosa vuoi da me? Se è solo sesso io sono sempre della
stessa opinione di prima. È solo che, vedendo quanto insistevi,
pensavo volessi di più. Tutto qua. E per quel di più sono disposto
a rischiare... tu sai quanto mi costa, con mia moglie è un
delirio... però se non vuoi niente di serio allora no. Resto così
come sono. - Era molto calmo, pacato e maturo, tipico suo un discorso
del genere. Stephan si sentì idiota e stronzo nonché superficiale,
ma era convinto di non essere capace di niente di serio e duraturo.
Del resto, però, non si era mai
impegnato tanto per avere qualcuno. Mai.
La sfida con sua moglie era vinta, era
soddisfatto ma... ma restava che non aveva mai fatto tanto per
qualcuno.
Annuì accettando di buon grado il
tempo a disposizione e Maxi allora si avvicinò col busto a lui, gli
mise la mano sulla guancia e lo baciò con dolcezza.
Una dolcezza a cui non era abituato.
A Stephan piacque e se ne ubriacò
facilmente. Era dolce, quell'uomo... e a tanta dolcezza uno poteva
anche abituarsi.
Ma lui? Ne sarebbe stato davvero
capace?
Questa volta aveva un disperato bisogno
di confidarsi con qualcuno, più di sempre, ma non aveva lì né
Kevin né Alex... entrambi infortunati, come anche Mark. Escluse a
priori Zlatan conscio che probabilmente ora lo odiava. Anche Thiago
era uno dei molti rotti di guerra, purtroppo, mentre rimaneva solo
Roby. Ma lui che consigli poteva dargli?
Alzò le spalle, almeno era uno che
sapeva tutto.
Senza chiedersi con chi fosse in
camera, prese e piantando Maxi sotto la doccia sgattaiolò in quella
del brasiliano.
Bussò sapendo che era lì e quando
Marco in boxer gli aprì trattenne il fiato sgranando gli occhi.
Lo passò ai raggi X senza fiatare,
dalla testa ai piedi. Poi si morse il labbro e scosse la testa.
Ecco la sua risposta nella voglia
lampante di saltargli addosso.
“No, non sono fatto per cose serie...
se non fossi così troia potrei provarci davvero con Maxi, ma non
sono proprio capace... c'è poco da fare... alla fine sono così come
Kevin... Kevin per Mark sta cambiando ma Mark è Mark... ha un
carattere che te lo raccomando... e poi insomma, ne hanno passate un
sacco prima di cedere... ed in ogni caso è diverso. Loro due avevano
un rapporto da molto prima di finire a letto insieme... è proprio
così. Io e Maxi... bè, potrebbe essere se fossi meno giovane e con
meno ormoni in circolo... con meno voglia di scopare con chiunque me
lo drizza e... “
- Ti serve qualcosa? - Stephan tornò a
respirare volendo da lui, in quel momento, solo una cosa.
- Potrebbe essere... - Eccolo lì di
nuovo malizioso ed allusivo. No, era più forte di lui. Per il
momento era così.
Marco capì cosa intendeva e si carezzò
il petto ed il ventre sbadigliando pigro, però la malizia c'era
anche nel suo sguardo.
- Del tipo? - Giocava... non l'avrebbe
mai detto così, era un tipo tutto da scoprire... Stephan si ritrovò
addosso una curiosità tale da non avere precedenti e si ricordò che
però aveva piantato Maxi in camera sotto la doccia. Contrariato e
spontaneo rispose.
- Come si lascia qualcuno in modo
delicato? - Marco alzò le sopracciglia incredulo.
- Devi lasciare qualcuno? - Poi le
aggrottò, altrettanto spontaneo. - Con chi stavi? - Non aveva mai
notato niente. Del resto quello lo si vedeva con molti e con nessuno
davvero. Poi era anche andato a letto con lui, pensava non avesse
altre relazioni nel frattempo...
- Non è che ci sto insieme, ma devo
rifiutare una gentile proposta in modo altrettanto gentile, non
voglio ci rimanga male ma non so proprio come fare... - Marco rise
riconoscendolo.
- Non c'è un modo gentile per farlo,
fallo il prima possibile in modo che si rimetta presto. Non allungare
la sua agonia e soprattutto non prenderlo in giro. - Poi non chiese
di chi si trattasse, non indagò oltre e Stephan lo apprezzò, così
come apprezzò le sue parole oneste. Aveva ragione, non c'era un modo
delicato per farlo, c'era solo un modo onesto.
Sospirando lo ringraziò e fece
retromarcia, pentendosi di non potergli saltare addosso...
doveva almeno aspettare di sistemare
Maxi. Non se lo meritava... su questo non ci pioveva, ma alla fine
cose poteva farci?
Niente.
Maxi uscì dalla doccia nel momento in
cui Stephan rientrò in camera.
Ok, si disse.
Doveva farlo. Subito. Senza girarci
troppo intorno.
Non gli era mai dispiaciuto tanto
scaricare qualcuno, di solito se li scaricava non gliene importava
molto ma con lui... bè, doveva ricredersi. Era dura.
Maxi era buono e a posto, non se lo
meritava... ma del resto non poteva fingere, non ne era capace.
Quando rientrò in camera era già
pronto e Stephan lo guardò con un'aria estremamente strana. Troppo
strana. Di chi cercava il modo migliore per sputare il rospo e quel
modo proprio non lo trovava. Sospirò e senza il coraggio di farlo si
infilò in bagno al suo posto, per farsi la doccia.
Non trovò risposte sotto l'acqua e i
capelli se li sistemò meno bene del solito. Quindi uscì lo vide
pronto, seduto sul letto, a giocare col cellulare.
Si fermò un istante, aveva
un'espressione estremamente triste.
Maxi aveva capito.
Stephan si chiese come facevano certe
persone ad essere così intuitive, non trovò risposta e sentendosi
un verme per la prima volta in vita sua si avvicinò decidendo
semplicemente di fare ciò che poi gli sarebbe venuto spontaneo,
senza pensarci.
Maxi lo sentì ed alzò la testa,
Stephan gli prese il cellulare dalla mano e lo posò sul comodino,
poi si accucciò a terra davanti a lui e gli prese le mani fra le
sue.
Risultò addirittura dolce, cosa che
non era mai stato in vita sua. Non era mai stato capace.
Maxi aveva gli occhi lucidi, tuttavia
sorrise consapevole e sereno. Maturo.
Era quella la differenza fra loro. Maxi
era troppo maturo per lui...
Non era un ostacolo affrontabile, non
in quel momento.
- Va bene così. Nel momento in cui
l'ho capito volevo provarci, dovevo o l'avrei rimpianto. Ma è giusto
che tu sia onesto. Non vorrei essere preso in giro. - Stephan aveva
una morsa allo stomaco senza precedenti e voleva urlare che invece
voleva provarci, ma sapeva che gli sarebbe bastato rivedere Marco
nudo per voler provarci anche con lui.
- No che non va bene, ho fatto tanto
per averti e solo per portarti a letto! Potevo avere chiunque altro
ma mi sono fissato con te ed ora che ti ho avuto e che tu vorresti
continuare a me non va... ma... ma non è che non mi vada è che...
io mi conosco, non sono tipo da cose serie. Io anche ora farei di
nuovo sesso con te... e ne ho una voglia che non immagini. E ne avrò
tutte le volte che ti incontrerò ma... ma non per cose serie. Se tu
vuoi possiamo farlo tutte le volte che lo desideriamo, ma non riesco
a portare avanti una vera storia, dei veri impegni. Non ci riesco. -
Maxi gli prese il viso fra le mani eludendo le sue, appoggiò le
labbra sulla sua fronte e con calma sussurrò piano.
- E' stata una delle cose più belle
della mia vita, credimi. Ma non sono fatto per delle relazioni
sessuali prive di cuore... ti auguro di innamorarti, un giorno, e di
voler dare tutto di te a questa persona. E che ti ricambi. È la cosa
migliore che potrebbe capitarti. - E che, ovviamente, fosse una
storia sana.
Stephan aveva ancora una strana voglia
di piangere ma rimase saldo in sé sapendo che non doveva, non era
giusto.
Doveva avere quella pazienza. Quella di
rimanere nelle proprie posizioni.
Si conosceva, si conosceva troppo bene.
Sapeva come sarebbe andata. L'avrebbe tradito nel giro di subito e
Maxi non lo meritava.
Quando uscirono dalla camera avevano
una strana ed insolita serenità di fondo. Molto insolita.
Però c'era.
Marco capì che quello che doveva
scaricare Stephan era Maxi e si chiese cosa si fosse perso, ma capì
anche che l'aveva fatto e che era andata bene, in qualche modo. Per
quanto quelle cose potevano andare bene.
La storia di Maxi e Stephan si poteva
dire conclusa.