CAPITOLO V:
DISCORSI
A PARTE
Il
giorno dopo agli allenamenti di squadra dove Alex partecipò dopo
settimane, si instaurò subito un evidente meccanismo particolare.
Roby
lo definì il meccanismo della divisione equa!
Zlatan
a parlare con Stephan e Alex con Maxi, come se i due fidanzati si
fossero messi d’accordo di notte per dividersi i compiti equamente.
-
Devono aver preso sul serio il ruolo di confessionale! - Commentò
Roby con Thiago divertendosi non poco, specie all’idea che Zlatan
accettasse tale ruolo e lo prendesse seriamente!
-
Sei serio? - Chiese Thiago scettico alzando un sopracciglio.
-
Certo! Perché, non vedi bene Zlatan come confessionale? -
-
Devo risponderti? - Ma Roby ormai rideva rivelando quanto poco serio
fosse.
-
Pensa se fossimo su Beautiful! Chi farebbe Brook, secondo te? -
Siccome a quello Thiago si rifiutò di rispondere specie perché si
era sempre rifiutato di seguire la soap opera americana, Roby
proseguì come un caccia. Lui lo seguiva, ovviamente, e non si
perdeva una puntata! - Secondo me Brook sarebbe Kevin! Ne combina
sempre un sacco! - Al che Thiago aveva pensato “Da che
pulpito!”
- Ridge, l’ambito eterno indeciso fessacchiotto direi Alex,
non
ci sono dubbi… - Poi si presentò il problema… - di logica, a
questo punto, Taylor dovrebbe essere Zlatan visto che sono stati
tanto una coppia! Oddio, lei non è una Santa ma non è nemmeno
Brook! Però poi si sono lasciati... - Prima che proseguisse
spiegandogli meglio i personaggi, specie quelli mancanti, e li
affibbiasse a tutti gli altri, Thiago se ne andò correndo da
un’altra parte sembrando proprio uno che scappava. Roby,
naturalmente, continuò rincorrendolo, convinto che fosse una cosa
interessante da ascoltare!
E
mentre loro erano alle prese con quelle sciocchezze, Zlatan lo era
con Stephan.
Non
aveva scelto di intromettersi, né fare Cupido o da intermediario.
Insomma, non voleva proprio metterci zampino però quando quel giorno
aveva visto Maxi stralunato ed Alex fiondarsi dal nuovo arrivato per
dargli forza e coraggio, aveva capito che per riavere il suo compagno
doveva risolvere quell’altro casino fra l’argentino e l’egiziano,
quei due dovevano trovare il modo di convivere serenamente oppure
Alex sarebbe rimasto attaccato a Maxi fino a che non l’avrebbe
visto sereno e felice. E lui non avrebbe più avuto il suo compagno
solo per sé come gli piaceva avere.
Massimiliano
si preoccupò non poco a vedere Zlatan comunicare con Stephan il
giorno dopo in cui aveva affidato Maxi a Thiago. Se si metteva in
mezzo lui le cose non potevano che peggiorare. Certo non poteva
essere peggio di Roby ma sicuramente bisognava stare più attenti.
Molto più attenti.
-
Dì un po’, tu, piccoletto! - Esordì Zlatan spiccio e diretto ed
anche un po’ burbero come suo solito. Alex sarebbe saltato sul
posto, Stephan si limitò a sorridere sornione.
-
Sì? -
-
Che intenzioni hai? - A Stephan sarebbe venuto un colpo se non fosse
stato abituato a rimanere sempre calmo e tranquillo. Zlatan che si
intrometteva negli affari personali di qualcun altro era davvero un
evento!
-
Che intenzioni ho? - Chiese infatti cercando di capire a cosa si
riferisse di preciso. Che Maxi si fosse confidato anche con lui?
Insomma, era uno che condivideva tutto con tutti? Non l’avrebbe mai
pensato!
-
Dimmelo tu, te l’ho chiesto io! - Grugnì lo svedese continuando
con gli esercizi mentre lo fissava torvo.
-
Riguardo a? - Fece sempre mantenendo la padronanza di sé, com’era
solito.
-
Maxi! - Chiunque avrebbe girato intorno alla questione, lui non era
chiunque. Voleva sapere quello anche se non erano affari suoi, lo
riconosceva, però nel momento in cui gli capitava in casa a
rompergli le scatole lo diventava. Che poi quella non fosse casa sua
ma di Alex era un altro conto!
-
E’ di dominio pubblico? - Chiese infatti ridacchiando divertito.
Zlatan pensò che era strano non si inalberasse, poi capì quello che
dicevano tutti sul ragazzino: era diverso in ogni senso.
-
Non so se sia pubblico ma di casa Pato di sicuro sì! - Al che
Stephan si piegò in due dal ridere. Che reputasse casa sua villa
Pato era davvero comico, visto che si parlava di Ibra. Tenero per
qualcuno, comico per lui.
-
E’ quella casa tua? -
-
E di molti altri, a quanto pare! Di Roby e Thiago in primis, poi lo è
diventata anche di Kevin ed ora a quanto pare anche di Maxi! Insomma,
a momenti scriviamo ‘sede staccata del Milan’! - Stephan continuò
a ridere fino a che il fischio del mister non lo riportò circa
all’ordine.
-
Sei proprio sfigato! - Asserì il giovane con gran coraggio o forse
solo incoscienza. Zlatan infatti lo fulminò con lo sguardo:
-
E chi pensi abbia dato un gran contributo per l’allargamento della
famiglia? - Si riferiva all’arrivo di Maxi. Stephan fece spallucce
e fischiettando alzò gli occhi al cielo fingendo indifferenza.
Zlatan gli diede una spallata ammonitrice che lo fece finire quasi a
terra vista la differenza di stazza e forza, ma il colpito continuò
a ridere convinto che fosse tutto estremamente divertente.
-
Fa come ti pare ma vedi di lasciarcene fuori! Non voglio noie! - Ecco
il suo modo di risolvere i casini degli altri. Dire al colpevole
effettivo di turno di risolversi i guai per conto proprio!
Stephan
non se la prese, forse era l’unico non permaloso di tutto quel
gruppo splendidamente assortito. Lo guardò ammiccante e ancora mezzo
ridente, poi sospirando rispose sempre sornione:
-
Io non ho fatto niente! Non ho detto io a Maxi di venire da voi…
preferirei venisse direttamente da me, se vuoi saperlo! - Zlatan
sbuffò scocciato.
-
Lo sai che non vuole saperne di te! Piantala e non rompere il cazzo
così lui non ha bisogno di rifugi e sfoghi! - Ecco spiegato il
motivo per cui andava da Stephan a dirgli di stare al suo posto e non
da Maxi, come ad un primo sguardo sarebbe stato più logico.
L’italo
egiziano non si fece intimidire nemmeno a quel punto, era come se
avesse già previsto tutto e rimanendo imperturbabile, anzi, ancora
divertito, rispose senza smontarsi nemmeno di un soffio:
-
Se così fosse non avrebbe bisogno di scappare da me. E poi io non
faccio niente, non lo cerco, non gli scrivo, non lo tormento. Io
aspetto e basta! Cos’è che non devo fare? - Era davvero
estremamente padrone di sé e delle situazioni che lo riguardavano,
nemmeno Zlatan aveva mai visto niente di simile. Per questo gli
piaceva, in realtà, ma era snervante averci a che fare se quel che
pensava lui era differente da quel che pensavi tu. Capiva Maxi, in un
certo senso. Anche se, al suo posto, ci sarebbe semplicemente stato
punto e basta!
-
Tu aspetti che lui ceda e ti cerchi. -
-
Bè, non faccio niente di male, non lo stolkero nemmeno! - Zlatan
esitò, aveva ragione dal suo punto di vista. Era libero di aspettare
e credere in ciò che voleva, con che diritto gli ordinava di lasciar
perdere Maxi? Nel momento in cui non lo toccava nemmeno, c’era
proprio da chiedersi cosa volessero da lui di preciso!
Lo
svedese a quel punto sospirò e scosse il capo. Non sapeva cosa
rispondere, era una situazione strana ed assurda e aveva bisogno di
pensarci. Thiago gli avrebbe tenuto testa, ad uno così, ma lui non
era per quelle cose sottili e psicologiche, tanto meno così
altamente furbe e subdole. Stephan gli piaceva, però quei modi lo
innervosivano, effettivamente.
“Lascio
fare a Thiago!”
Ecco
perché il mister aveva puntato da subito a lui e non a qualcun
altro, perché era stato perfettamente conscio sin dall’inizio che
l’unico in grado di tenere testa ad uno come Stephan, era proprio
Thiago Silva. Nessun altro, all’interno del gruppo.
A
quel punto era inevitabile pensare che se il braccio di ferro sarebbe
continuato, se ne sarebbero viste delle belle. Molto belle.
Poco
distante da lì, Alex era invece alle prese con il tranquillizzare
Maxi che sembrava ancor più teso del giorno prima.
Erano
davvero divertenti da vedere dall’esterno, infatti Roby continuava
a ridere parecchio e sgraziatamente… Alex però stava prendendo il
suo ruolo di sostenitore molto seriamente, cosa che avrebbe potuto
fare solo lui così.
-
Dai, vedrai che lo capirà, se tu continui ad ignorarlo e far finta
di nulla e a non dargli appigli di alcun tipo, la smetterà… - Ma
Maxi capiva anche un altro punto nodale della questione.
-
Ma a conti fatti non fa nulla! Cioè, ieri mi ha… - Il rossore
sulle sue guance pallide spiccò immediatamente, poi proseguì: -
solo perché l’avevo fermato io per parlarne! Se l’avessi
ignorato non avrebbe fatto nulla… il punto è che ha ragione… in
realtà io lo voglio… - Alex allarmato e sentitamente preso dalla
questione, lo afferrò per le spalle e lo scosse stralunato:
-
Ma no, non puoi dirlo! È proprio questo che lui vuole spingerti a
pensare con questo suo atteggiamento da finto passivo! - Maxi non lo
conosceva bene, osservandolo in quel momento pensò che fosse molto
acuto e sveglio. Altri si sarebbero stupiti non poco, invece, ma poi
avrebbero capito che erano nel suo campo poiché si trattava di
tradurre degli atteggiamenti, ovvero leggere fra le righe, cosa in
cui lui era imbattibile visto che leggeva fra le righe anche di chi
non insinuava mai niente di più di ciò che diceva a voce.
-
Finto passivo? - Chiese Maxi sentendosi strano a dare tanta retta ad
un altro ragazzino, com’è che ormai erano più svegli i ventenni
di quelli quasi trentenni? Come e quando si era rovesciato il mondo?
Considerazione
dannatamente comica poiché comprendeva, appunto, Alex. Il risaputo
ingenuo e poco sveglio della situazione.
-
Sì! Usa questi silenzi e questi suoi far nulla per farti credere che
sei tu a volere qualcosa, in realtà ti provoca! Finirà che cadrai
nella sua trappola e lo cercherai per fare proprio quello che vuole
lui, se non stai attento! Non pensare che non stia facendo niente! I
silenzi sono molto peggio delle parole e delle dichiarazioni aperte!
Io ne so qualcosa! - Certo, perché lui era così. I suoi silenzi
parlavano sempre molto più delle sue parole… alquanto scarse, in
effetti.
Maxi
ad occhi sgranati pendeva dalle sue labbra. Era davvero saggio ed
intelligente, quel ragazzino!
Decise
che gli si sarebbe attaccato come un malato terminale alla propria
vita, finchè non avrebbe risolto quel problema.
Decisamente
una brutta idea, visto che di mezzo c’era un certo gelosissimo e
seccatissimo Zlatan!
Thiago
era sovrappensiero.
Con
una parte di cervello cercava di non pensare a tutte le cavolate che
aveva detto Roby paragonando Beautiful al Milan, con l’altra parte
cercava di concentrarsi sulla missione che gli aveva affidato il
mister: badare a Maxi.
Era
assurdo di per sé pensare di dover badare ad un ragazzo di ventotto
anni, ma era anche quello che si trovava a fare sempre con Roby che
ne aveva ventisette… dopotutto era abituato a quel genere di cose.
Però era strano, insomma, più comico che altro.
A
parte tutto non sapeva bene cosa poteva fare per lui, Stephan non era
uno aggressivo che si imponeva con le cattive, non era fastidioso.
Aveva quel sistema subdolo da finto passivo e c’era davvero da
studiare una buona strategia per farlo desistere… tutto ciò per
far stare sereno Maxi, il prezioso nuovo gioiello della società
rossonera. Tutti avevano visto cosa faceva se giocava nel suo ruolo,
in attacco, e non quindi in centrocampo arretrato.
C’era
da dire che l’aveva impiegato nella posizione di Mark e quella
posizione nessuno la ricopriva bene come lui… chiunque subentrasse
al suo posto sembrava un imbranato cronico anche se poi non
lo
era veramente. Quando poi Maxi era stato messo in attacco era fiorito
e si era visto il motivo per cui Galliani l’aveva preso in
prestito.
Era
comprensibile che Allegri fosse sul chi vive e che non volesse stesse
male in squadra… se si inseriva bene poi giocava ancora meglio.
Però se Stephan lo appesantiva con quelle mosse strategiche da
‘prima o poi ti avrò!’, la cosa era davvero complicata.
Non
sapeva comunque bene come fare.
Pensava
esattamente a questo quando, uscendo dal locale delle docce, si era
ritrovato una figura alta ed imponente a bloccargli la strada. Ci
sbatté contro malamente, il rumore dei corpi bagnati fece l’effetto
appiccicoso, quindi Thiago alzò lo sguardo per vedere di chi si
trattava e quando lo vide capì cosa voleva.
Si
avvolse nell’asciugamano e sospirando spazientito, l’ammonì per
nulla intimorito da lui:
-
Zlatan, mi hai fatto prendere un colpo! - Lo evitò e gli passò
oltre ma lo svedese per nulla concorde sul lasciarlo tornare di là
dagli altri, lo prese per il braccio e lo rimise dentro ai box delle
docce.
Era
una zona piastrellata con un paio di rubinetti per lavarsi.
Lo
spinse contro la parete e gli si parò davanti per impedirgli di
andarsene, quindi con le mani ai fianchi disse altero e seccato:
-
Vedi di fare qualcosa perché altrimenti li uccido! -
Thiago
aveva capito al volo ma volle farlo esprimere più di così, infatti
alzando un sopracciglio mentre si passava le mani sul viso
togliendosi le gocce che colavano lungo la pelle nocciola, disse
imperturbabile:
-
Spiegati meglio. - Ecco, un altro Stephan! Ci aveva visto giusto! Era
della sua stessa pasta, in fondo!
Si
appoggiò con la mano alle piastrelle, accanto al viso Thiago, e lo
fissò malamente. Odiava quei comportamenti.
-
Lo sai bene! Stephan è della tua pasta, sei il solo che gli può
tenere testa e allora fallo perché se mi ricapita di nuovo El Rubio
-il soprannome di Maxi- in casa sul più bello perché deve sfogarsi
con Alex, giuro che faccio una strage! Non è che io e lui possiamo
sempre stare insieme, spesso abbiamo altri impegni, al di là del
calcio, e dannazione, non voglio che ci rompano i coglioni! - Thiago
capì che Zlatan ci aveva visto molto più in là di quanto non se ne
fosse accorto lui stesso e concorde con l’asserire che continuando
così le cose sarebbero sfuggite decisamente di mano a tutti e
sarebbero peggiorate, decise di dargli retta.
-
Posto che non ho una bacchetta magica anche se tu, il mister e Roby
ne siete convinti, non vedo cosa io possa fare per questa situazione!
Devono cavarsela da soli come abbiamo fatto tutti noi. - Zlatan si
dimostrò altamente seccato e sbuffando appoggiò anche l’altra
mano a lato di Thiago, chinandosi per essere più minaccioso ed
efficace. Il brasiliano rimase imperturbabile a fissarlo.
-
Non dire cazzate! Hai fatto da baby-sitter ad Alex un sacco di volte,
sia prima che si mettesse con me che dopo! Quando litiga con me sei
tu che gli spieghi perché sono arrabbiato, dannazione! È come avere
una relazione a tre! O quando Roby sta male per colpa tua viene a
piangere nel nostro letto e non mi guarda nemmeno in faccia! In quei
momenti mi pare d’averla a quattro, la relazione! Non venirmi a
dire che non puoi intrometterti e che sono cazzi loro che saresti
ipocrita! -
Era
vero, aveva ragione, se serviva si intrometteva eccome ma per Alex,
non per altri. Anche Alex si intrometteva a sua volta per Roby…
insomma, erano dei rapporti diversi, come poteva paragonarli?
Maxi
non lo conosceva praticamente e Stephan sì ma non si era mai legato
molto se non come con molti altri del club.
Il
punto era un altro e l’ammise senza problemi, mettendosi le mani ai
fianchi ed alzando il mento in segno di sfida. Sfidare Zlatan quando
cercava di intimorirlo di proposito era davvero da gente fuori dal
comune, ma era risaputo che Thiago non aveva paura di nessuno:
-
Il punto è che di Alex mi interessa, è un mio caro amico. Maxi
ancora non lo conosco, Stephan è più amico di Kevin che mio…
insomma, Zlatan, perché dovrei farlo? Non c’è un effettivo
interesse di base amicale o di altro genere… - Zlatan capì che
aveva ragione ma il sangue gli andò alla testa comunque nel sentire,
dall’altra parte dello spogliatoio, le voci di Alex e Maxi parlare
insieme e scherzare. Infatti gli si avvicinò ulteriormente e
minaccioso lo prese per le spalle nude e bagnate, quindi asserì
basso e penetrante:
-
Perché te lo chiedo io che sono l’esasperato compagno del tuo
migliore amico! Perché se ci tolgono la nostra privacy, se si
intromettono nella nostra storia, se mi rompono il cazzo in qualche
modo con le loro fottute beghe di merda, la prendo io nelle mie mani,
la situazione, ma poi non dovete lamentarvi se faccio una strage!
Porca puttana, sei tu quello delle strategie subdole! Usale per fare
del bene, una buona volta! - Tesi argomentata in modo decisamente
insolito e divertente. Non avrebbe mai potuto ridere, ma
interiormente Thiago stava rotolando.
Sapeva
che aveva ragione e che era meglio che lui non facesse nulla, però
provocarlo un po’ ogni tanto non era male.
-
Rilassati, ci stavo già pensando da solo, a far qualcosa… devo
solo trovare la mossa giusta… Stephan richiede intelletto! - Zlatan
si fermò e lo guardo stralunato convinto di aver capito male.
-
Perché cazzo non l’hai detto subito! - Thiago ridacchiò
incoscientemente. Non aveva davvero paura di nessuno, quello.
-
Perché al contrario di quello che fai agli altri, tu mi fai ridere!
- Sarebbe stata un’offesa insormontabile detta da qualcun altro in
altre situazioni, ma lì rilassò Zlatan che però non fece in tempo
a togliergli le mani di dosso perché Roby, venuto a vedere perché
Thiago tardava tanto, vedendoli in quella posizione equivoca, lo
caricò senza la minima esitazione e spinse la montagna di muscoli
via dal suo compagno:
-
CHE CAZZO GLI FAI! VATTENE, STRONZO! - Non pensava seriamente che ci
stesse provando con lui, solo che lo stesse intimidendo o
minacciando, cosa anche peggio del provarci con lui. Thiago si mise
naturalmente a ridere e Zlatan prese un braccio della doccia e aprì
l’acqua bagnandolo da vestito.
-
Stronzo lo sei tu! Potevo farmi male! - Barzelletta! In breve anche
Roby prese un altro braccio della doccia e glielo puntò rispondendo
all’acqua, peccato che Zlatan fosse solo avvolto nell’asciugamano
e non fosse ancora vestito… i danni maggiori li subì il brasiliano
che però invece di rimanere incazzato ad insultare, si mise a ridere
imitato ovviamente da quell’altro che sapeva abbassarsi a livelli
assurdi se stuzzicato.
Thiago
li piantò in asso lasciandoli giocare come bambini, contento in cuor
suo che Zlatan si fosse risollevato e rasserenato. Se lui si
immusoniva erano guai per tutta la squadra, meglio tenerlo buono.
Sospirò.
Certo,
il suo sogno era diventare un capitano storico per il Milan, al
livello di gente come Paolo Maldini, però se i componenti erano
quelli sarebbe stata davvero un impresa da Titano!
“Qualcosa
me lo inventerò!” Pensò
alla fine sicuro di sé quanto al momento lo era Stephan. Sarebbe
stato a dir poco interessante vedere lo sviluppo delle vicende!