NOTE: questa l'ho scritta dopo che
Kevin ha segnato dimostrando buoni segni di ripresa. In seguito al
bel rapporto sviluppato con Stephan ho cercato di collocarlo
all'interno delle mie fantasie. Resto una Boammel convinta, infatti
la presente fic è sempre fondamentalmente boammel, però abbiamo per
le mani una Stevin. Considerando anche che Kevin stesso oltre al
soprannome Satteng se ne è uscito su twitter col nome Stevin sotto
la foto sua e di Steph abbracciati. Per me lui legge le fic slash...
ad ogni modo ecco qua cosa mi è uscito. È indipendente dalle altre
fic scritte, non è collegata a nessuna ma una cosa ovviamente è
certa. Kevin e Mark stanno insieme. Siamo al momento in cui Mark è
partito, il campionato è iniziato e Kevin è in crisi.
Buona lettura.
Baci Akane
INSEGNAMI
Il sole era sparito dall'universo e se
l'era mangiato Kevin quando Mark se ne era andato.
Anzi, per essere corretti Mark si era
portato via il sole e per Kevin ora non esisteva una ragione di vita
se non nei momenti in cui lo vedeva di straforo e lo sentiva per
telefono, quasi ogni secondo della giornata.
Era asfissiante ed
ossessivo-compulsivo.
Non riusciva a pensare ad altri che lui
tanto che nemmeno le belle curve di Melissa servivano a distrarlo.
Ogni tanto ci riusciva ma giusto l'attimo in cui aveva l'orgasmo.
A Kevin il sesso serviva, era proprio
terapeutico.
Lo sfogava prima di farlo impazzire,
gli calmava gli ormoni e l'adrenalina in eccesso, gli metteva in
circolo le endorfine che lo rilassavano.
Sostanzialmente gli distendeva i nervi.
O il sesso o lo sport, posto che
l'umore per allenarsi era sotto lo zero e che quindi non si impegnava
molto, preferiva il sesso.
Melissa era l'ideale.
Non pensava a Mark per il tempo
dell'orgasmo, stava fisicamente in paradiso ed il cervello gli si
spegneva per un po'. Poi quando si riattivava telefonava a Mark.
Non si erano lasciati ma naturalmente
dovevano cambiare completamente il loro modo di vivere il rapporto.
Vedersi di meno necessitava di differenze sostanziali a cui Kevin
faticava ad adattarsi.
Giorno dopo giorno era sempre più a
terra quando Stephan decise di intervenire.
Non era proprio un modo per aiutarlo o
meglio aveva pensato di prendere due piccioni con una fava ma il
piccione numero uno non era Kevin bensì sé stesso.
Ovvero la sua voglia di provare
finalmente un po' di sesso fra uomini e nella fattispecie con quello
che considerava il più sexy della squadra.
Stephan aveva istinti omosessuali da un
po', se n'era accorto quando aveva cominciato a giocare a calcio ma
fino a quel momento era rimasto tutto un autoerotismo consapevole che
prima o poi sarebbe passato alla pratica.
Con Maxi ci era andato molto vicino ma
lui era troppo pulito ed attaccato ai figli nonché controllato dalla
moglie. Con Marco c'era qualche possibilità ma il secondo portiere
gli dava sempre segnali contrastanti.
Sin dal suo arrivo al Milan aveva
comunque sperato in Kevin.
Lo vedeva adatto. Non aveva idea se
avesse tanta esperienza coi ragazzi ma di sicuro col sesso sì e poi
gli piaceva fisicamente. Era caldo, passionale... e depresso!
La cosa più importante di tutte!
Mark era partito, non l'aveva lasciato
ma una storia a distanza era sempre difficile senza un vero sostegno
e Kevin era una persona estremamente fisica.
Aveva bisogno di calore umano, di
contatti fisici senza sosta.
A lui il sesso aiutava e non lo faceva
da quando Mark se ne era andato. Certo esisteva Melissa ma lei era
una donna, era diverso.
Convinto che fosse suo dovere
approfittarne e non lasciarsi sfuggire tale splendida ed encomiabile
occasione, Stephan attese il momento più propizio.
Durante il ritiro estivo se l'era
studiato e si era ulteriormente avvicinato a quello che
amichevolmente chiamava fratellone. Kevin l'aveva preso sotto la sua
ala ed anche se adesso passava la maggior parte del tempo con Roby,
spesso finiva in camera con lui e comunque non se lo dimenticava mai,
ci teneva a fare gruppo anche con lui specie perchè era uno dei
pochi rimasti dall'anno scorso.
Le volte che capitava con lui lo
fissava attento e furbo, il suo fisico era a dir poco strepitoso e
trovava che quei tatuaggi gli stessero divinamente.
Aveva quasi venti anni ed era ancora
vergine, non era normale.
Lui voleva provare le gioie del sesso,
il buon sesso maschile per la precisione!
Una volta cominciato da qualcuno di
esperto avrebbe proseguito le sue vie esplorative con chi diceva
lui... gente del calibro di Mattia... e perchè no, anche Marco
poteva sorprenderlo!
Però prima doveva fare pratica e
soprattutto 'aprirsi' per bene.
Affamato e voglioso più che mai con
gli ormoni assolutamente nella norma per uno della sua età che
sapeva di essere gay da qualche anno, vedendo la depressione di Kevin
riversarsi tragicamente sul suo calcio, decise che era ora di
distrarlo.
Fu così che successe.
Kevin aveva fatto una pessima partita,
davano la colpa alla mano fasciata però qualunque fosse la verità,
ormai giocava male dall'inizio dell'anno e negli allenamenti appariva
pensieroso, cupo, insofferente e nervoso.
I nervi ormai erano corde di violino,
doveva rilassarsi in qualche modo prima di esplodere. Lui ne era
capace, lo sapeva.
Pensando di non poter aspettare -specie
per sé stesso che aveva avuto l'ennesima erezione fissando i suoi
compagni nudi sotto le docce- andò a casa sua dopo essersi
assicurato che era solo.
La cara Melissa era stata abolita per
quella notte da un ringhiante Kevin e quando Stephan suonò alla sua
porta, lui era in tuta larga, i capelli tutti abbassati e crespi ed
un muso nero lungo che poteva pulire il pavimento. Non sorrise e non
si sorprese di vederlo lì. Sorrideva ma Kevin ovviamente no.
- Senti, non è serata! - Lo liquidò
cercando di scaricarlo.
Stephan non si fece mettere da parte e
porgendogli un sacchetto lo spostò per entrare.
- Dai non fare il musone, questi sono i
biscotti di mia madre, sono troppi per me solo... - Kevin prese il
sacchetto e chiuse la porta sbuffando.
- Ci manca solo che prenda peso poi
sono a posto! - Li mise in parte e lo guardò entrare nel suo
appartamento e togliersi la giacca.
- Dai, tu ci pensi troppo! - Sminuì
Stephan accomodandosi sul divano. Aveva la televisione accesa su un
film, prese il telecomando e girò canale come fosse casa sua.
Stephan era pratico, passava la maggior
parte del tempo da lui. Durante l'anno si erano legati molto fino a
chiamarsi fratelli adottivi ed ora che Kevin era solo e depresso
Stephan pareva essersi attaccato ulteriormente a lui, come lo vedesse
una specie di missione...
- Non ci penso abbastanza forse! -
Si lamentò Kevin sedendosi poco
distante da lui, sullo stesso divano. Alzò i piedi nudi sul tavolino
e rimase abbassato, mezzo steso, seduto male.
Stephan mise su un canale musicale dove
passavano video dance e mise giù il telecomando.
- Al calcio o a Mark? - Era diretto e
non aveva paura di dire le cose come stavano. Kevin nascose il viso
in metà mano ed appoggiò il gomito al bracciolo.
- Al calcio... a Mark ci penso
troppo... - Ammise.
Stephan sbuffò.
- Devi distrarti! È vero che ci pensi
troppo! -
Kevin lo fissò come fosse matto.
- Amo Mark e sta in Olanda, tu che
dici? - Disse seccato.
- Dico che non devi andare in lutto
perchè non è morto! - Kevin inarcò le sopracciglia esterrefatto da
quel discorso. Solitamente cercava di parlare d'altro o lo incitava a
sentirlo.
- No ma mi manca! - Kevin era molto
semplice.
Gli mancava quindi era depresso. Non
aveva motivi per essere felice e scuotersi!
Stephan sbuffò ancora scuotendo la
testa, finse di guardare seccato la televisione ignorando l'amico
che, ancora senza parole, lo fissò aspettandosi una risposta.
Vedendo che non arrivava lo incitò incredulo.
- Bé? -
Stephan lo guardò come se si
accorgesse solo ora di lui.
- Bè cosa? -
- Bè cosa sei venuto a fare? A dirmi
che sono in lutto? Tu non puoi capire, sei giovane e forse non sei
mai stato innamorato, figurati poi se hai avuto una relazione seria a
distanza! Noi siamo persone fisiche, se non abbiamo chi amiamo
accanto soffriamo! Questo è il mio modo di soffrire! Tutto perde di
importanza, persino il calcio! So che non è un discorso che va bene,
mi faccio cagare da solo ma è così! Non mi interessa nemmeno del
mio aspetto! -
- No Kevin, non voglio criticarti ed
hai ragione, non ho mai avuto una storia né seria né degna di
nota... insomma... però dico che devi fare qualcosa e penso che
distrarti è l'unica... - Era chiaro che pensava a qualcosa di
particolare e Kevin si rese conto in un istante che lui non era uno
che diceva le cose tanto per dire. Probabilmente mirava a qualcosa.
Assottigliò gli occhi e lo fissò di sbieco.
- A cosa stai pensando? - Stephan non
scoprì subito le sue carte. Si voltò verso di lui e cambiò un po'
di posizione mettendo una gamba sotto di sé.
- A niente... sono qua solo per farti
pensare a qualcos'altro... - Lo faceva spesso, cosa c'era di diverso?
Kevin si distrasse.
- Sai... - Fece allora Stephan con
un'espressione assorta, come pensasse ad altro. - Ho avuto esperienze
con ragazze, ho fatto sesso naturalmente... ma era etero... - Kevin
capì all'istante e si mise subito dritto alzando la schiena e
mettendo giù le gambe.
- Non pensarci nemmeno! - Grugnì come
l'avesse morso un ragno.
Stephan fece l'aria da finto tonto.
- Ma a cosa? - Kevin però non ci
poteva cascare, lo conosceva.
- Non ci provare! Ti conosco! Tu avevi
in mente questo chissà da quanto! Non sono ubriaco! - Lo disse
perchè solo da ubriaco avrebbe potuto andare a letto con un altro.
Stephan però non era d'accordo e si
avvicinò sul divano senza ancora toccarlo.
- Non ti serve essere ubriaco! Tu hai
bisogno del contatto fisico, del calore umano... e solo il sesso ti
sfoga... ma a te piace quello fra uomini e Melissa è una donna! So
che non sei andato a letto con nessun altro ed è incredibile. Però
ne hai bisogno, ti conosco ormai! Solo questo può distrarti davvero,
rimetterti in moto, farti andare avanti... - Kevin scosse
energicamente la testa fissandolo sempre torvo.
- Non intendo tradire Mark tanto meno
lasciarlo! Sono solo triste perchè mi manca, questo non significa
che prima o poi ci lasceremo! Non voglio spinte in nessun senso! -
Era categorico e Stephan se ne stupì. Era sincero il suo amore per
lui, era bello.
Però non poteva mollare. Era eccitato
e voleva farlo con lui. Era ora.
- Non lo devi lasciare, devi solo
capire che anche distanti potete vivere bene lo stesso. Stai a casa e
pensi a lui, giochi e pensi a lui... devi riuscire a vivere questa
relazione senza pensarci ogni istante. Sei troppo teso, troppo
concentrato su quanto ti manca... devi pensare anche ad altro... ed
il sesso... il vero sesso... è l'unica cosa che può aiutarti. Cioè
non per tutti è così ma tu sei così e non lo puoi negare! Per
questo scopi tanto con Melissa ma non ti basta infatti sei ancora
depresso! - Stephan diceva quello che pensava e rigirava gli altri a
suo favore, era mentalmente molto abile e Kevin al contrario confuso
e poco lucido.
Era insofferente e nervoso e non capiva
perchè dicesse quelle cose e dove volesse andare a parare. O meglio
sì, voleva fare sesso con lui, ma per quale motivo di punto in
bianco?!
- Ste non sono scemo anche se sono
depresso! Perchè vuoi tanto scopare con me? - Stephan colto in
pieno, decise di essere spudoratamente sincero.
- Perchè sono più gay che etero ma
sono ancora vergine in questo senso, non ho mai provato ed invece
voglio! Voglio fare esperienze, voglio imparare, voglio farlo con un
ragazzo... e poi magari con molti altri... voglio iniziare... sono
pronto, ne ho voglia, non ce la faccio più ad aspettare... -
Kevin era sull'orlo del divano e
proteso verso l'opposto di dove era messo Stephan il quale, invece,
si avvicinava.
- E perchè con me per forza! Lo vedi
che sto male per Mark... poi siamo così amici che sarebbe strano e
sei più piccolo di diversi anni... - Non moltissimi alla fine ma
abbastanza.
Stephan si alzò e gli andò davanti,
era risoluto a farcela. Divaricò le gambe tenendo in mezzo le sue,
Kevin era rigido e lo fissava dal basso, Stephan le braccia lungo i
fianchi. Si umettò le labbra e con un tono basso ed invitante disse
famelico.
- Perchè tu mi fai sesso ma non c'è
nessun altro sentimento. E per imparare e fare esperienza sei
perfetto. - Aveva senso... Kevin si perse nelle sue insistenze e nei
suoi atteggiamenti ipnotici. Lui aveva poteri psichici, ne era sempre
più convinto!
- Imparare? - Ripeté perplesso e
tremolante Kevin. Improvvisamente non era più convinto di nulla e
l'agitazione era così alta che non riusciva a riflettere.
- Sì! - Disse Stephan strascicato
togliendosi poi la felpa dalla vita verso l'alto. Rimase a torso nudo
e Kevin cadde con la schiena di nuovo contro il divano, mezzo steso.
- Insegnami a scopare! - Non aveva peli sulla lingua, questo era
certo. E sapeva cosa voleva. Molto bene.
Kevin si chiese se pregare potesse
servire a qualcosa.
Aveva un fisico in formazione, era
interessante e di viso per niente brutto ma non era il suo tipo. Lui
voleva il fascino, voleva un uomo maturo, voleva un'espressione dolce
ed uno che lo prendesse con decisione.
Voleva Mark, c'era poco da fare.
Ma Stephan si sedette su di lui a
cavalcioni e gli aprì la felpa che indossava, tirò giù la cerniera
e osservò famelico il suo petto avvolto nella canottiera bianca
aderente.
Gli piacevano i ragazzi e gli piacevano
quelli muscolosi ma anche quelli più snelli e femminili.
Insomma, gli piacevano gli uomini!
- Stephan, non si fa così... non si
decide di farlo e lo si fa... servono una serie di condizioni
favorevoli... - Stephan si alzò e Kevin pensò d'averlo convinto,
quando però lo vide abbassarsi i pantaloni e restare in boxer
aderenti si ricredette.
- Dannazione, Steph... - Poi con
un'espressione che non prometteva niente di buono, un'espressione
furba di chi aveva sempre sognato di fare una cosa simile, si
inginocchiò a terra, gli aprì le gambe e cercò di tirargli giù la
tuta. Kevin imprecò e lo prese per le braccia alzandolo a sedere sul
tavolino poco dietro di lui.
- Non così! - Disse secco
dimenticandosi di tutto il resto. Stephan sbatté frustrato gli occhi
e lo fissò senza capire.
- E come? - Kevin sospirò arrendevole.
- Sei troppo impetuoso, devi andarci
piano. Intanto devi capire se l'altro ha voglia o no. Se non ha
voglia gliela devi far venire. -
Stephan capì che era un bravo
insegnante ma non aveva dubitato che lo fosse.
Con sguardo speranzoso da falso
cucciolo che non era, chiese cauto.
- E come faccio? - Kevin sospirò
ancora sedendosi meglio sul divano, più composto, e lo lasciò
sperando che la smettesse.
- Se vedi che l'altro non ha voglia
cominci a dargli piccoli assaggi. Intanto non va bene spogliarsi
subito in questo modo, devi lasciare che sia l'altro a toglierti i
vestiti quando l'hai acceso per bene. Ora sei già nudo, che
divertimento c'è? - Stephan ridacchiò.
- Se vuoi mi rivesto! - Kevin gli tirò
la maglia.
- DEVI RIVESTIRTI! NON VOGLIO SCOPARE
CON TE! SEI COME UN FRATELLO ORMAI! E poi sei piccolo e non rientri
nei miei gusti come uomo. Se non ci fosse Mark magari per passare il
tempo... - Si calmò pensandoci. Una bella scopata era sempre una
bella scopata, non ci avrebbe rinunciato in casi normali.
Stephan capì d'avere possibilità e
vedendola come una preziosissima lezione di pratica, si rimise i
pantaloni e la felpa pensando d'averlo in pugno.
- Pensa che sia un passatempo allora...
fingi che non ci sia Mark... -
Kevin scosse il capo riallacciandosi la
felpa.
- Non posso, lui c'è ed è sempre nei
miei pensieri! Lo capirai quando ti sarai innamorato! - Stephan pensò
di ubriacarlo o drogarlo ma voleva imparare bene e finse di essersi
arreso. Mise le mani fra le ginocchia che strinse timidamente.
Non lo era nemmeno per idea e Kevin lo
conosceva infatti rise a quell'immagine forzata.
- E come fai a far venire voglia quando
uno non ce l'ha? - Chiese facendogli credere di volere solo
un'innocente versione teorica. - Tipo quando Mark non ha voglia...
che fai? -
Non che capitasse spesso, però era
successo. Pensandoci si eccitò, naturalmente. Sarebbe stato così
bello averlo lì...
Si leccò le labbra e piegò la testa
di lato fissandolo come ad avere davvero Mark.
- Comincio a carezzarlo. A tutti
piacciono le carezze. Mi accoccolo su di lui e faccio il falso bravo.
- Stephan se lo immaginava bene e sedendosi sul divano accanto come
per convincerlo meglio che aveva rinunciato, disse.
- Solo così? Ti bastano qualche
carezza e lui cede? -
- Ehi le mie carezze sono fantastiche!
- Disse non davvero offeso. Stephan ridacchiò malizioso.
- Non ne dubito ma non le ho mai
provate... comunque fai solo questo? Bisogna essere bravi... - Faceva
leva sul suo orgoglio finito chissà dove, da un po' non aveva
nemmeno amor proprio...
funzionò in effetti perchè alla fine
Kevin decise di dargli qualche dritta in più, dopotutto insegnargli
in modo innocente a sedurre qualcuno poteva essere divertente... e
davvero distraente!
- No, dopo essermi reso particolarmente
affettuoso e dolce... la mano scende... - La voce era bassa e
suadente. A Stephan venne di nuovo una voglia matta. Lo guardava da
lato e sperava di trovare l'idea giusta.
- E...? -
- E... vedo attraverso i vestiti come
reagisce là sotto. -
Stephan si leccò le labbra.
- Reagisce subito? - Kevin sorrise.
- A volte no. È un osso duro Mark! -
- Allora come fai? - Kevin lo guardò
accigliato. - Ehi, non voglio farlo, voglio solo capire... fammi
vedere senza farlo davvero... - Kevin pensò non ci fosse niente di
male. Ripensare a quando faceva sesso con Mark era strano, specie
perchè era lì con un altro.
- Bè... - Ricominciò. - Gli salgo
sopra a cavalcioni. Faccio quello più deciso. -
- Deciso tipo esuberante o tipo... -
Kevin non sapeva nemmeno spiegarsi molto bene perchè Stephan capiva
l'inglese ma non perfettamente e lui invece non capiva completamente
l'italiano.
Decise di farglielo vedere.
Salì sopra di lui muovendosi sinuoso,
si sedette a cavalcioni sulle sue gambe e Stephan gli mise le mani
sui fianchi pronto ad agire.
Kevin gliele prese e le mise in parte.
- No. Aspetta prima di reagire. Ha
molta resistenza. - Parlava ancora di Mark ma gli andava più che
bene se quello era l'unico modo per farglielo fare.
Lasciò le mani dove gliele aveva messe
ed intanto alzò il sopracciglio incoraggiante.
- Poi comincio baciandolo. Di solito
non me lo nega ma se succede per qualche motivo evito la bocca e
passo al suo orecchio. L'orecchio è il punto debole di tutti, è
molto sensibile. -
Stephan si schiarì la gola, sperava
ardentemente lo facesse.
- Io... io lo faccio con le ragazze
ogni tanto... cioè non è che non so farlo ma è diverso con una
donna e con un uomo... - Era vero, doveva ammetterlo.
- Se lui è rigido devi essere dolce.
Devi andare piano, molto piano... - Kevin si stava ipnotizzando da
solo.
- Fammi sentire come, io penso di
essere troppo esuberante, l'hai visto... - Era vero.
Kevin si chinò e portò le sue labbra
carnose al suo orecchio e Stephan si tese tutto.
- No non consegnarti di già. Devi fare
un po' il prezioso. - Mark faceva così. Parlandogli nell'orecchio
Stephan morì e trattenendo il fiato cercò di stare fermo ma non era
facile. Voleva prendergli i fianchi ed infilare le mani sotto la
maglia ma non poteva. Si succhiò la bocca e Kevin cominciò a
succhiargli il lobo, dopo di che gli delineò il padiglione con la
punta della lingua, lo inumidì e Stephan capì perchè aveva scelto
lui. Era davvero bravo come sembrava!
C'era da dire che era la prima volta
che glielo faceva un ragazzo e non vedeva l'ora.
Sentiva un po' la sua erezione contro
la propria anche se non era eccitato come lui.
- Poi comincia a mollarsi. Siccome è
testardo io infilo le mani sotto la sua maglia, gli tocco la pelle...
è il colpo di grazia. Però bisogna usare il tocco giusto, deve
essere leggero e solleticante. - Parlava sul suo orecchio e Stephan,
con voce roca, disse.
- Solleticante come? - Kevin, preso
dalla dimostrazione di cui stava andando fiero, infilò le mani sui
fianchi e risalì sotto la maglia, gli toccò la pelle liscia e
sensibile con leggerezza, lo fece appena appena fino a trovare i
capezzoli. Quando li ebbe fra le dita, li tormentò e Stephan sospirò
piegando il collo di lato.
- Esattamente, a questo punto lui fa
così e scendo sul collo che mi dà. -
- Mmm? - Chiese come a cercare
conferme. E Kevin gliene diede.
Lo trovò molto disponibile.
Lo baciò un po' per poi leccarlo.
- Come si fa un succhiotto? - Chiese
vedendo che titubava. Kevin andò automaticamente a farlo, come se
fosse Mark a chiederglielo.
Aprì le labbra carnose e mordicchiò
un punto sulla giugulare, lo prese fra le labbra e succhiò mentre lo
leccava.
Stephan cominciò a gemere fra le dita
sui capezzoli e le labbra sul collo, quindi non resistette e lo prese
per i fianchi infilando anche lui le mani sotto la felpa. Non ce la
faceva più.
Kevin capì che era pronto e cotto e si
separò, Stephan stralunato lo guardò implorante. Non poteva
lasciarlo così, non ce l'avrebbe fatta.
- Ora come si procede? - Chiese con
voce roca, era sconvolto e voleva assolutamente andare oltre.
Kevin si abbassò lentamente la
cerniera della felpa, molto lentamente. Lo fissava mangiandoselo con
gli occhi e lo fece in modo convincente.
Quando se la fu aperta ed ebbe rivelato
la canottiera, Kevin pensò bene di convincerlo meglio togliendosi
tutta la maglia. La fece cadere. Il suo torace, le sue spalle e le
sue braccia le conosceva molto bene ma normalmente non gliele
toccava. Non così. Risalì strisciando coi palmi e raggiunse le
spalle, poi salì sul collo forte, lo avvolse con le dita affusolate
per poi scendere sui pettorali. Era molto lento e sensuale, Kevin
pensò che avesse imparato in fretta. Cercava di domare i suoi stessi
brividi.
Prima non gli veniva perchè non era
tipo da deciderlo e farlo, doveva essere acceso. Il punto era che una
volta che si accendeva andava fino in fondo ed era difficile
spegnersi.
Attraverso la canottiera intima gli
prese i capezzoli che divennero subito duri e Kevin si morse il
labbro guardandolo lascivo. Aveva voglia, ora.
Aveva voglia di scopare e basta, solo
quello.
Pensava ancora che fosse sbagliato
usare Stephan per quello, ma se lui lo voleva tanto per imparare e
per togliersi la verginità, poteva anche accontentarlo, dopotutto.
Aveva ragione nel dire che si distraeva solo col sesso e che era solo
quello che, almeno momentaneamente, lo faceva stare bene.
Allora si tolse anche la canottiera e
Stephan si riempì bene gli occhi vogliosi di quella visione. Il suo
corpo scolpito ed atletico, la pelle scura attraversata da
tatuaggi... ed ora era lì alla sua portata.
Non finse più di ricevere una lezione,
non fece domande. Ora si passava direttamente alla pratica
improvvisata. Aveva capito che non poteva essere troppo affrettato e
quella lentezza lo stava ubriacando.
Era fantastico farlo in quel modo. La
fame aumentava di secondo in secondo e la voglia di fargli di tutto
era indicibile, ma si faceva violenza per seguire quel ritmo lento
che però cresceva. Gli girava la testa.
Si alzò con la schiena dal divano e
gli si fece in avanti, a pochi centimetri dal viso, erano seri e si
guardavano. Kevin non si mosse, respirava piano. Stephan smise di
toccarlo e si sfilò di nuovo la felpa ma lo fece lentamente.
- E va bene anche se faccio così e non
mi faccio spogliare? - Chiese riferendosi a quello che gli aveva
detto prima.
Kevin ridacchiò al suo senso
dell'umorismo e parlando praticamente sulle sue labbra, rispose
sensuale.
- Ben se il resto lo fai togliere a chi
hai davanti. - Stephan imparò ed immagazzinò tutto mentre aprì le
labbra senza dire altro. Gli trasmise il suo respiro eccitato e Kevin
se lo prese a sua volta lasciando aperta la bocca.
- Ed i baci quando arrivano? - Era una
domanda a doppio senso. Intesa sempre nell'ambito dell'insegnamento e
nel presente effettivo in cui, ormai lo sapevano entrambi, avrebbero
fatto sesso davvero.
- Sei tu quello che si sta facendo
sedurre. Vuoi baciarmi? -
“Fanculo quanto è stronzo se è in
sé! Ci sa fare come una puttana!” Pensò stravolto.
Alla fine decise di assecondare sé
stesso e cercò di prendersi le sue labbra, aderì ma Kevin
ridacchiando sadico si scostò e lo lasciò letteralmente
all'asciutto.
- Vuoi sapere come faccio io? - chiese
come se fosse logico. Stephan ebbe una curiosità snodata di saperlo
e lo lasciò fare schiudendo le labbra.
Così Kevin tirò fuori la lingua e gli
leccò le sue. Stephan si riscaldò immediatamente e lo prese per la
vita di nuovo, lo carezzò strofinando le mani su e giù lungo i lati
del suo busto e lo lasciò entrare. Tirò fuori la lingua e lo
succhiò.
Oh, sapeva baciare anche lui.
Kevin lo pensò subito ed ormai le loro
bocche erano intrecciate, le lingue un'unica cosa, danzavano
all'interno e le teste piegate aderivano sempre più.
Era un bacio effettivamente ubriacante.
Passarono un tempo considerevole a
baciarsi mentre le mani di entrambi si carezzavano a vicenda. Kevin
aveva davvero voglia solo di calore fisico, come gli succedeva quando
gli mancava troppo Mark e lo voleva lì.
Voleva un orgasmo e voleva spegnersi in
quel modo, bruciarsi, smettere di esistere.
Stephan voleva Kevin, più
semplicemente.
- Dopo il bacio cosa succede? - Chiese
sempre impostando il tutto come una lezione pratica sul sesso. Cosa
che poi un po' lo era comunque.
Kevin ridacchiò.
- Ora Mark è pronto e di solito prende
il sopravvento. - Non avrebbe dovuto dirglielo.
Stephan lo spinse giù dalle sue gambe
e Kevin si trovò seduto sul tavolino basso dietro di sé, Stephan
gli prese i pantaloni come prima e glieli abbassò, questa volta
collaborò e quando l'ebbe solo coi boxer, lo spinse in modo da farlo
appoggiare con le mani dietro di sé e gli tirò fuori l'erezione del
tutto. Una volta che l'ebbe davanti agli occhi si ricordò di tutte
le volte che gliel'aveva vista sotto la doccia e inghiottì affamato.
Era la prima volta che faceva un pompino a qualcuno... esitò
quell'attimo in cui Kevin capì che era un'iniziazione vera e
propria.
- Vuoi che faccia prima io? - Chiese
vedendolo indeciso. Stephan non rispose nemmeno e prendendolo nella
mano la mosse su e giù senza stringere molto, dopo di ché lo leccò.
Lo avvolse subito con le labbra con
l'esuberanza di prima ma più inesperto...
- Stringi di più con la bocca e
bagnalo tanto. Mi piace sentire che lo stringono fra le labbra... poi
leccalo e... - Era difficile insegnare mentre godeva... - ogni tanto
fallo solo con la mano... fai veloce... devi essere più veloce... -
Stephan cercava di stare dietro a tutto ma non era facile, era il suo
primo pompino dopotutto.
Quando Kevin lo sentì spaesato lo
staccò. Era bello ma voleva essere un insegnante migliore.
- Riesco ad insegnarti meglio solo se
te lo faccio... - Era vero.
Stephan non si lamentò di essere preso
e seduto sul divano, tanto meno di essere spogliato e di avere la sua
mano sull'erezione. Lo sentì muoversi esperto e veloce, lo sentì
crescere, poi leccarlo e avvolgerlo con la bocca, quella bocca
grossa. Era divino, pensò abbandonando la testa all'indietro. Chiuse
gli occhi e gemette mentre la mano l'accompagnava sulla nuca.
Stringeva in quel modo che diceva e gli piaceva il rumore del
risucchio, la lingua che leccava e la saliva... era il rumore del
sesso in un certo senso.
Cominciò a chiamarlo mentre gemeva e
l'eccitazione fu quasi insostenibile.
- Kev, sto per venire... - Disse con
urgenza. Kevin si staccò ed allora si alzò tirandogli le gambe, lo
stese ulteriormente sulla schiena e si chinò fra di esse, gliele
aprì e gliele alzò, immerse il viso fra i suoi glutei e leccò
l'apertura che domò con le dita. Se le leccò e si aiutò con esse a
prepararlo e per Stephan fu anche più piacevole di prima. Quella
parte era inviolata del tutto. Bè non proprio, ogni tanto le sue
dita avevano lavorato.
Ma quelle di Kevin ora erano meglio.
Lo chiamò ancora fra i gemiti. Ne
aveva due dentro e le muoveva con agio e velocità, andava
completamente sotto, usciva e tornava dentro svelto, girava, si
muoveva ancora. Quando mise il terzo dito fece un po' fatica,
lubrificò ancora con la saliva e continuò con forza. Stephan
gemette ma non si oppose.
Kevin alla fine ne ebbe ragione e
quando fu abbastanza aperto, più di prima comunque, con la mano
bagnata della sua stessa saliva si riattivò il suo membro che si
eccitò in poco e quando fu sufficientemente duro si accostò. Esitò
un attimo, lo prese con una mano per la coscia mentre l'altra gestiva
l'erezione pronta ad entrare.
- Ti farà male la prima volta. Non
devi tendere troppo, cerca di stare più rilassato che riesci o ti
farà più male... devi... - gemette. - lasciarmi fare... - Stephan
annuì.
- Vieni, ti prego... -
E così Kevin fece.
Scivolò in lui con decisione ma non
affondò subito. Lo sentì contrarsi comunque, gli fece male ma poi
fu la fine del mondo. Sentirlo stringere fino a quel punto lo mandò
in estasi pura e dimenticò ogni cosa.
Ricordò le poche volte che l'aveva
fatto da attivo con Mark, anche lui era stretto perchè solitamente
faceva l'attivo, di conseguenza era sempre così sconvolgente.
Uscì e rientrò cercando di farsi più
spazio e la seconda volta andò meglio.
Lo prese e con entrambe le mani sulle
cosce continuò ad entrare ed uscire. Ad ogni colpo era sempre più
deciso, ogni affondo più forte, ogni spinta più agiata.
La schiena accompagnava il bacino in
quei colpi virili che aumentavano di ritmo e Stephan con gli occhi
chiusi stringeva qualcosa sopra la sua testa, il divano forse.
Era doloroso ma di istante in istante
poteva abituarsi e trovarlo sconvolgente, strano... non poteva dire
proprio bello ma nemmeno brutto. Kevin lo sapeva fare ed era
eccitante.
Lo sentiva gemere ed alla fine lo
faceva anche lui. E ne voleva anche, nonostante fosse doloroso,
perchè i brividi si mescolavano e non capiva cosa fosse bello e cosa
brutto. Ad un certo punto pensò che fosse la stessa cosa e si
sconnesse col mondo.
Pensò solo che finalmente era lì e
l'aveva dentro e stava facendo sesso.
Arrivò il momento in cui gli toccò il
punto di massimo piacere e fu allora che non si rese conto di gridare
e di perdersi, per Kevin fu sconvolgente come ogni orgasmo ma con un
uomo era diverso perchè gli ricordava Mark e poteva davvero
illudersi di farlo con lui.
Pensò al suo amore, a quando l'avrebbe
rivisto, a come l'avrebbe posseduto e magari a come l'avrebbe fatto
anche lui. Pensò a quanto stava bene con lui. A quanto lo amava. A
quanto lo voleva.
Ci pensò ma non con disperazione
deprimendosi ulteriormente. Ci pensò con soddisfazione. Con
felicità.
Avrebbe potuto averlo appena l'avrebbe
rivisto.
Si svuotò chiamando 'Mark' e Stephan
lo sentì solo con l'anticamera del cervello, non lo turbò molto.
Sconvolti entrambi rimasero tesi e
rigidi un istante, poi Kevin uscì e solo con una minuscola parte di
sé si ricordò di una parte importante.
Ansimante disse sulla sua coscia.
- Dopo che ti soddisfi, ricordati
sempre di soddisfare lui. O prima o dopo, o durante se ci riesci. Ma
fallo sempre. È importante. - Stephan pensò che non fosse una cosa
da lui ma quando sentì la sua bocca di nuovo sul suo membro, sia
pure ansimante e sfinito, fu il colpo di grazia finale.
Prima era stato strano ed anche
piacevole in un certo senso, non poteva descriverlo in termini
assoluti, era stato un po' tutto, sia in bene che in male.
Sicuramente l'avrebbe rifatto con qualcun altro e sicuramente sarebbe
andata sempre meglio.
Ma venne nella sua bocca senza remore e
pensieri.
Venne e pensò d'aver avuto ragione a
non perderselo con lui.
Non avrebbe potuto.
Kevin era Kevin.
Il mattino si ritrovarono nudi nel
letto, si erano trascinati sfiniti dopo gli orgasmi. Non avevano
dormito abbracciati, non si erano baciati e non avevano fatto niente
altro. Non avevano nemmeno parlato. Era stato quasi normale ma per
niente sentimentale, per niente da fidanzati.
Era stato veramente un'esperienza
reciproca, un passatempo, una distrazione come solo per due ragazzi
poteva esserlo un atto di sesso.
Il mattino si svegliarono insieme e
Kevin fece un mezzo sorriso nel vedere il suo splendente e
soddisfatto.
- Ti è piaciuto? - Chiese senza
muoversi dalla sua posizione a pancia in giù.
Stephan invece si mise sul fianco e si
stiracchiò carezzandogli la nuca.
- Grazie. - Sapeva che probabilmente
non sarebbe più successo e che come lezione sul sesso gli sarebbe
dovuto bastare.
- Grazie a te... - Stephan inarcò le
sopracciglia non capendo. - Per non avermi lasciato solo. Dopotutto
ti ho usato per fingere di scoparmi Mark... nell'orgasmo ho pensato a
lui e con Melissa non posso farlo perchè è diverso prendere lei e
prendere un uomo. - Stephan capì e non disse nulla, lo sapeva. Stava
già pensando a quando l'avrebbe fatto con Mattia e con Marco!
Ora che aveva cominciato doveva fare
pratica, pratica ed ancora pratica. Chi poteva fermarlo?
Era come quando aveva cominciato a
segnare. Una volta iniziato non si era più fermato.
Semplicemente inarrestabile.
- Sei affamato. - Ridacchiò poi Kevin
inquadrando quell'espressione furba. - E sai come ottenere ciò che
vuoi. - Stephan rise e non fu male come risveglio.
Kevin si aggrappò a lui almeno quanto
Stephan e il legame fu reciproco lentamente ma non nel verso che
chiunque avrebbe potuto dire fraintendendo. Il loro rapporto era
forte ed andava oltre un sentimento normale che legava due persone
che si amavano.
Era amicizia, era affetto fraterno ed
era anche di più, dovevano dirlo. Un legame che sarebbe cresciuto
lentamente fino ad aiutare Kevin ad uscire da quello stagno in cui si
era infossato.
Quello e l'amicizia con tutti gli altri
della squadra da cui era quasi scappato a volte per paura di chissà
cosa.
Tornò da Roby ed Alex, scoprì Nigel
ed Urby, strinse con Philippe... ognuno il suo, tutti con lui e fra
di loro.
Fino a che diventarono un vero gruppo
unito come lo erano stati in quei due anni passati con altri compagni
che sarebbero rimasti per sempre nei loro cuori e da lì non se ne
sarebbero comunque mai andati.
Mai.
FINE