CAPITOLO
XVI:
ROBINHO
E THIAGO
Il
mattino li raggiunse senza pietà ma l’unico a sentirlo fu Thiago, il
più sensibile alle prime luci dell’alba che filtravano dalle finestre
semichiuse.
Con
ancora molto sonno ma una certa soddisfazione innata che sul momento
non si spiegò, aprì gli occhi e si strofinò il viso con pigrizia.
Riconobbe subito il letto non suo, quando si fermava a dormire da Alex
era lì che finiva e solitamente gli si appiccicava anche Roby.
A
quello si ricordò di cosa fosse successo la sera prima, solo poche ore
indietro in realtà, e svegliando la propria mente dal torpore si girò
curioso di vedere se l’altro ci fosse ancora o se fosse scappato per
non affrontare alcun discorso scomodo e faticoso.
Stupito
lo ritrovò ancora steso accanto a sé. Anche se non semplicemente steso
a dormire.
La
luce del mattino che filtrava dalla saracinesca, gli permetteva di
vedere con abbastanza facilità e alcuni raggi tiepidi sfioravano
insolente la schiena di Roby sistemato a tre quarti verso di lui, il
braccio sulla propria vita, come si erano addormentati.
Thiago
sorrise dapprincipio teneramente non notando un certo particolare, poi
lo scetticismo si impadronì di lui con una certa velocità.
Seguendo
la scia del sole che filtrava a tratti, infatti, percorse con lo
sguardo il torace rilassato ma possente, le spalle forti, la schiena
dove alcuni tatuaggi si notavano sulla pelle scura e poi, alla fine di
quelle linee naturali e muscolose, ecco quella più invitante. Il
fondoschiena era particolarmente accentuato grazie ad una gamba piegata
che evidenziava quello che amava considerare il suo pezzo forte. Ma non
era solo la posizione ad aiutarlo.
Thiago
alzò anche l’altro sopracciglio scettico leccandosi istintivamente le
labbra divertito.
I
jeans erano slacciati, lo capì da come gli scendevano scoprendo la
prima parte di quella curva attraente.
Capì
al volo che girandolo dall’altra parte avrebbe potuto avere per sé un
altro spettacolo niente male e senza esitare, ormai più sveglio che
mai, mosse la mano con fluidità e velocità facendo attenzione a non
svegliarlo ancora.
Roby
seguì quella strana indomabile forza che lo spinse a voltarsi sulla
schiena e allargando le braccia sopra la testa, allungò anche la gamba
lasciando a Thiago un perfetto meraviglioso libero accesso.
Eccola
lì la visione di cui parlava prima.
Si
perse ad osservare come i raggi di prima ora accarezzavano il torace e
l’addome scendendo proprio sulle linee basse del ventre e poi
sull’inguine che si intravedeva.
Non
avevano la biancheria intima, sotto, poiché ad entrambi dava fastidio
indossare i vestiti di prima dopo essersi fatti la doccia. Di
conseguenza erano nelle medesime condizioni, ovvero solo coi jeans
addosso. Peccato che la differenza era che Roby dormendo si era
slacciato i bottoni e lui no.
Ghignò
malizioso decidendo che avrebbe girato a proprio favore quel fatto
reputandola un’occasione unica e sfiorandolo leggerissimo e lento col
dito sul petto, seguì il percorso del sole che gli baciava la pelle.
Non
fece altro, non voleva esagerare. C’era di fatto un discorso in sospeso
che lui immaginava però che non voleva dare per scontato. Lui stesso
l’aveva considerato solo da poche ore poiché prima si era ostinato a
non darsi retta, convinto che ammettendo i propri veri profondi
sentimenti per il suo migliore amico si sarebbe rovinato, sé stesso,
lui e la loro amicizia. Perché era cresciuto convincendosi che l’amore
fra amici non era possibile e che o era uno o l’altro.
Appurato
che Roby era uno e non l’altro, non aveva mai lontanamente considerato
di proposito l’eventualità che i suoi partner vari avessero tutti
qualcosa che glielo ricordavano per QUEL motivo che aveva sempre negato
ostinato. Dopo la doccia insieme di ore prima finita con un bacio, del
sesso orale e tante attenzioni affettuose, non poteva che considerarlo
per quello che era. Si piacevano e si stavano innamorando. E forse lo
erano già.
Aveva
sempre visto Roby negli altri suoi amanti per il semplice fatto che era
lui colui che poi aveva cercato in giro, ma se lo stampo originale era
disponibile, le cose cambiavano.
Cambiavano
radicalmente.
Sempre
che invece poi quella notte per lui non fosse stata una cosa così tanto
per fare, per tirare su il suo morale a pezzi…
Scacciò
quell’idea decidendo che comunque a quel punto bisognava giocare con
ogni mezzo, com’era nel suo stile, sempre con fine eleganza ed abilità
ma senza ritirarsi o trattenersi.
Quando
le dita giunsero all’altezza dei jeans aperti, si infilò dentro
abilmente fino a prendere delicato fra indice e pollice la parte del
suo amico che in quel momento gli interessava maggiormente e
tirandogliela fuori senza movimenti bruschi, la guardò con uno
scintillio pericoloso nello sguardo da volpe.
Roby
stava ancora beatamente dormendo quando sentì i primi stimoli esterni
farsi strada nel suo sonno pesante.
Non
aveva mai dormito meglio, era da mesi che non gli succedeva ed ora
doveva dire che il risveglio sembrava ancora migliore.
Aveva
pensato di aver sognato la doccia con Thiago ed il suo orgasmo nella
propria bocca, di conseguenza continuava a credere un sogno anche la
sensazione che qualcuno lavorasse sul proprio ‘gioiello’ -ebbene lo
chiamava così!’-.
Quando
però la sensazione divenne estremamente fisica ed estremamente
piacevole, cominciò a svegliarsi veramente e quando questo successe,
prima ancora di aprire gli occhi e chiedersi che diavolo succedesse, fu
pronto a giurare che quella sulla propria erezione era una bocca e non
una qualunque. L’avrebbe riconosciuta fra mille. Così carnosa e morbida
era solo quella di Thiago. Ok, in realtà mille altre erano così, solo
che essendo innamorato perso di lui era fissato che la sua fosse la
migliore di tutte e assolutamente diversa.
Quando
fu abbastanza sveglio da mettere a fuoco effettivamente la sua nuca sul
proprio inguine, un sorriso largo, soddisfatto e solare si formò sul
proprio viso e senza aspettare un secondo, corse con le mani fra i suoi
capelli affondandovi le dita per accompagnare i movimenti della sua
testa.
Si
muoveva su e giù con ritmo crescente e lui l’aiutò ad aumentarlo e ad
andare sempre più in profondità. Chiuse di nuovo gli occhi e premette
la testa sul cuscino, la sua bocca che circondava il proprio sesso, la
lingua che lo elettrizzava a quel modo, la mano che accompagnava i
movimenti sempre più veloci. E poi di nuovo la sua bocca e la sua
lingua.
Non
avrebbe mai osato sognare un risveglio simile, ecco perché credette
subito fosse reale.
Non
trattenne dei sospiri rochi e quando raggiunse l’apice fu come fosse la
prima volta, poiché con chi desiderava veramente da una vita, era
successo solo ora.
Quando
Thiago risalì dal suo inguine, le dita immerse fra i suoi capelli
spettinati per l’occasione, scese sulla guancia ad accarezzarlo e
nell’averlo davanti agli occhi con quella sua espressione tipica di chi
era tranquillo e sereno, capì che la sua lotta era finita.
Semplicemente finita. Per quanto assurdo fosse stato tutto quanto, era
così.
-
Thy… che cazzo è successo? - Chiese quindi dopo averlo osservato da
vicino con estrema soddisfazione. Naturalmente si riferiva alla
complessità del loro rapporto, non certo cose facili da spiegare.
Sapeva però che l’altro aveva un talento per dare senso a tutto.
Non
lo deluse.
Sospirando,
il difensore del Milan piegò la testa di lato baciandogli leggero le
labbra in segno di buongiorno.
Era
steso a pancia in giù per un quarto sopra Roby e si teneva su la testa
con una mano il cui gomito poggiava accanto a quella dell’altro che
l’osservava senza perdersi un solo istante. Con l’altra carezzava a sua
volta il petto rilassato.
-
Penso che fin’ora abbiamo vissuto la menzogna più grande di questo
mondo. - Roby si incupì appena. Che diavolo si metteva a dire a
quell’ora indegna? Thiago sorrise vedendolo confuso ed alzò il dito
sulle sue labbra per farlo stare in silenzio ad ascoltare, infatti con
semplicità e dolcezza proseguì: - Ci credevamo i migliori amici l’uno
dell’altro perché giochiamo insieme in nazionale, perché siamo entrambi
brasiliani ed entrambi grandi amici di Alex, ma la verità era che
mentre io non osavo nemmeno dire a me stesso che non ti volevo come
amico ma come ragazzo e per contrastare questo sentimento che credevo
sbagliato andavo con altri che mi ricordavano proprio te, tu
semplicemente vivevi per te la stessa cosa. Non te lo negavi, come
facevo io, vero? Tu ti dicevi con sincerità cosa provavi per me ma ti
dicevi anche che per me eri solo un amico. Punto e basta. È vero che è
andata così? - Sapeva che era vero perché lo conosceva e prima ancora
che l’altro annuisse stupito di quella perfetta analisi totale della
situazione, capirono insieme quanto idioti erano stati semplicemente a
non parlare subito con sincerità, o per lo meno a non mostrare ciò che
provavano convinti di doverlo mascherare per amicizia. Roby dopo di
quello aggiunse col suo tipico piglio diretto e deciso:
-
Eravamo solo dei coglioni convinti di essere amici ed invece innamorati
l’uno dell’altro. Dei perfetti idioti! -
Thiago
sorrise di nuovo premendo brevemente il viso contro il collo, poi si
tirò di nuovo su e tornò a guardarlo fermo e sereno. Sarebbe stato per
sempre così con lui in quel modo.
-
Perché non esiste che due amici si innamorino. Se succede significa che
non era vera amicizia ma qualcosa improntato verso un altro sentimento.
Oppure che si finge perché così è meglio, per convinzione di non essere
ricambiati, perché poi si rovina tutto. Ma la vera amicizia non esiste
che muti in amore. Assolutamente. -
Roby
ci pensò immaginandosi a fare quelle cose con Alex e rise coprendosi
gli occhi con la mano libera.
-
Oddio, no di certo! Ad Alex non succhierei mai il cazzo! - Detta a modo
suo, come al solito, fece comunque ridere anche Thiago il quale aveva
pensato la medesima cosa solo con un linguaggio meno esagerato.
Si
strinse solo nelle spalle con aria da ‘vedi?’ per poi venir attirato
dall’interessato che, ancora con le lacrime agli occhi per l’immagine
che si era costruito fra sé ed Alex, decise di scacciarla con un bacio
consapevole e serio.
Quella
notte era stato nell’impeto del desiderio e della confusione, ora era
diverso.
Ora
era voluto.
Quello
sigillava ogni cosa. Fino a che, sulle labbra, Thiago integrò con una
parte del dialogo che ancora mancava e che per l’altro evidentemente
era sottintesa:
-
Sono innamorato di te, Roby. Come nemmeno osavo pensare fino a
stanotte. -
Roby,
spiazzato da quella conclusione mormorata, si ritrovò a rabbrividire
dall’emozione e con gli occhi lucidi ed un’ondata di calore che lo
investiva stordendolo, ridandogli tutta l’immane fatica che aveva fatto
ad arrivare fino a quel momento, risalì con le mani fra i suoi capelli,
stringendolo a sé per non farlo più scappare.
Poi
mormorò a sua volta con voce malferma dall’emozione:
-
Cazzo, anche io Thy… - In quel modo così suo che amava profondamente.
Dopo
di questo ripresero il discorso da dove era stato interrotto, fondendo
nuovamente le labbra ed intrecciando le lingue con languore, godendosi
il momento magico.
Sicuramente
per entrambi il miglior risveglio delle loro vite, fino a quel momento.
Poi di simili e forse anche migliori ne avrebbero avuti molti.
Sembravano
aver perso totalmente la voglia di muoversi e alzarsi, intenzionati
dunque a rimanere nel letto distesi l’uno abbracciato all’altro, le
dita di entrambi giocavano distrattamente sulla pelle.
Thiago
che era sopra aveva il viso poggiato sul suo petto e con lo sguardo
assorto davanti a sé ripensava a molte cose, di cui poi ne parlava con
l’altro quasi che non avessero mai dialogato veramente fino a quel
momento.
Stessa
identica cosa faceva Roby.
-
Allora Kevin ti ricordava me? -
-
Te l’ho detto svariate volte che avevate un sacco di cose in comune… -
Rispose semplice Thiago. Roby ammise con lo sguardo che era vero ma poi
si ricordò delle cose che non gli erano piaciute e con aria battagliera
disse:
-
Ma mica sono così stronzo io! -
Thiago
sorrise aspettandosi tale uscita, infatti con calma fece:
-
Ma non è stronzo, ha solo dei modi un po’ troppo diretti ed
egocentrici… -
-
Da stronzo! - Tagliò Roby convinto della sua ragione.
-
E’ solo molto egocentrico, magari ha dei modi un po’ discutibili a
volte, è particolarmente deciso ma non è stronzo. Sai… l’ho capito
quando ieri sera mi ha baciato. Non lo fa mai quando ha una relazione
puramente sessuale con qualcuno come l’aveva con me. Bacia solo quelli
che lo interessano seriamente. Ieri sera mi ha baciato, prima di farlo
con me. - Roby se ne stizzì ma si sforzò di ascoltarlo. - Credo che le
cose stiano cambiando per lui, chissà… ma ormai è tardi, era solo te
che cercavo in lui. Non avevo la lucidità e la sincerità di ammetterlo
a me stesso. Fare come facevo era più facile… -
-
Ma ti trattava male. Come altri hanno fatto perché andavi con… uomini
che ti ricordavano me! Cazzo, ma sono così bastardo anche io? Uso gli
altri a piacimento e li tratto male se non mi accontentano? Sono
davvero così stronzo? - L’esame di coscienza a quel punto era
obbligatorio e normale e Thiago rinunciò all’idea di togliergli quella
definizione, sapeva quanto testardo fosse. Si limitò a fargli capire
cosa cercava negli altri senza comunque mai trovarlo.
-
Sai quale parte di te cercavo in tutti loro? -
-
Quella stronza? - Ovviamente non poteva che essere quella la risposta…
Thiago non si turbò.
-
No, quella decisa che va in profondità negli altri. Che penetra ed
abbatte ogni muro e maschera. Quella sincera che non sa nascondere
niente se non il sentimento più grande e prezioso di tutti. Quella
forte, spigolosa e brutale con cui difendi chi ami, quelli a cui tieni.
Quella ironica con cui fai ridere tutti perché c’è bisogno soprattutto
di questo. Quella spalla sicura che offri nonostante magari non sei
d’accordo con ciò che gli altri fanno. Quella passionale con cui vivi
tutto dandoti senza remore ed esitazione, buttandoti a pesce. Quella
dalle idee chiare che non ti fanno crollare nemmeno sotto tortura, che
ti fanno fare precisamente ciò che vuoi senza esitare, che ti fa andare
avanti comunque ad ogni costo. Quel fuoco che metti in tutto quello che
fai, bruciando te stesso e chi si imbatte sul tuo cammino, demolendo,
talvolta, oppure costruendo. Erano queste le cose che cercavo negli
uomini che ho avuto. Solo che non trovando esattamente queste cose, ho
dovuto accontentarmi di quello che trovavo. Di un lato deciso ma che
non va in profondità ed anzi diventa eccessiva e fastidiosa sicurezza
verso sé stessi. Oppure di chi non mi capiva poiché troppo preso da sé
stesso. O di chi era sì forte ma soprattutto brutale e non per
difendere gli altri ma solo loro stessi. Quelli egoisti, in realtà, ma
egoisti, dopotutto, solo per paura di scoprirsi e di vivere loro stessi
dandosi sinceramente al cento percento, spaventati all’idea di venir
rifiutati e soffrire. Persone ironiche ma più che altro pesanti.
Persone passionali ma negativamente, che in quello finivano per ferire
ed esagerare, calpestando gli altri. Persone che avevano idee chiare
solo nel fatto che volevano passare dei momenti piacevoli e sentirsi
importanti e basta. Persone che avevano un fuoco che bruciava, ma solo
gli altri e non loro stessi, finendo comunque a lungo andare non per
scaldare ma solo per distruggere. Ecco chi ho cercato ed ecco chi ho
trovato. Ma potevo mai trovare cose simili in qualcuno se non erano
quelle le caratteristiche che cercavo ma semplicemente te? -
Roby
avrebbe voluto dirgli che era ben complicato, come persona, e che come
lui non ne aveva ancora incontrati; avrebbe anche voluto dire che era
ovvio che non avesse mai trovato quello giusto, visto che nessuno
poteva reggere il confronto con lui; poi avrebbe voluto dire che
esaltava un po’ troppo le sue doti che spesso non erano proprio così
positive come le metteva lui. Avrebbe voluto dire tante cose, una più
giusta dell’altra, ma alla fine si limitò a nascondersi gli occhi con
la mano per non mostrare le lacrime che pungenti lo bruciavano uscendo
traditrici.
Perché
ripensare a quanto era stato male nel vederlo con tutte quelle persone
sbagliate e stronze e che lo usavano e lo calpestavano e basta, pensare
a quanto era stato male nel volerlo per sé e nel convincersi che non
sarebbe mai potuto essere, pensare alle volte in cui aveva pianto
abbracciato ad Alex perché non ce la faceva più. Ripensare a tutto e
avere finalmente non solo una ragione ma soprattutto una fine. Una fine
ed un inizio nuovo esattamente come l’aveva sperato… bè, era diverso.
Era rigenerante. Fantastico. Unico.
Non
riuscì a trattenersi e con vergogna cercò di nascondere quell’emozione
che forse quella volta l’avrebbe ucciso, ma alla fine Thiago gli tolse
la mano dal viso e con ferma sicurezza, sorridendo dolce, gli baciò gli
stessi occhi che lacrimavano, bevendo le lacrime come fossero sue.
Dopo
di questo, scese sul viso con quelle labbra che a Roby facevano
impazzire fino a catturare le sue. Quando le ebbe gli diede
definitivamente la pace che avevano sempre cercato. Quella pace che ora
nessuno gli avrebbe più tolto.