NOTE: come da
dovere non potevo esimermi dall’esorcizzare la depressione per la partenza di
Zlatan con una fic anche su di lui. Questa è un po’ insolita perché è in prima
persona dal suo punto di vista e non l’avevo ancora fatto con loro. Spero
piaccia a chi ha il coraggio di leggerla ma non è un pugno allo stomaco come l’altra
perché Zlatan è diverso, è un guerriero e reagisce da tale. Diciamo che non
pensavo di pensare ciò che ho scritto ma ora che l’ho scritto lo penso eccome e
ne sono piuttosto sicura che le cose siano andate così. Perché 2+2 fa sempre 4
non 3! Solo il nano malefico non l’ha capito e pensa di fregare gli altri
facendogli credere che faccia 3, ma fa ancora 4! Ok, basta delirare!
Buona lettura.
Dedico la storia
alle mie dolci fanciulle sexy che amo tanto.
Oggi, giorno del
mio compleanno, (quando l’ho scritta) non pensavo di ricordarlo anche per la
firma di Ibra ma come direbbe lui, ci si tira su le palle cadute e si va
avanti.
Se lo fa lui lo
possiamo fare tutti.
Ringrazio quell’uomo
che, nonostante sia frainteso da tutti e molto discusso, va sempre avanti per
la sua strada senza piegarsi e smentirsi mai. Perché è questo che ha insegnato.
Non come si gioca a calcio, ma come si cammina.
E gli auguro
anche a lui di essere felice, non importa dove e come. Se i sentimenti sono
sinceri, niente finisce.
Ciao e grazie.
PS: esistono una
serie di notizie, dichiarazioni e foto che avvalorano tutto ciò che scrivo
sotto, solo che se li citerei tutti mettendo credits non finirei, stesso
discorso per Thiago, però solo fidatevi che so cosa dico. Non sono una
sprovveduta, vivo a pane e Milan. Adieu!
LA DURA VERITA’
Lo sapevano che
dovevano fare solo una cosa, una, per farmi andare via.
Vendere Thiago.
Non è una
questione di sentimenti, separo calcio e sentimenti, cazzo.
L’ho sempre
fatto e sempre lo farò.
Potevo
continuare qua fino alla fine dei miei giorni ma non se vengo preso per il culo
ed io sono stato fottutamente preso per il culo.
Perché non puoi
convincermi a stare qua dicendo che si rinforzerà la squadra, leccarmi il culo
con il numero 10 e poi vendere uno dei giocatori più importanti.
Thiago Silva.
Come possono?
Possono… se
dicono che vai, vai, non hai scelta.
Kakà, Shevchenko…
loro vivevano per il Milan, sono stati qua anni, Ricardo è venuto su proprio
qua… se ce l’hanno fatta con loro figurati con Thiago che era qua da meno.
Che schifo però.
E bene, mi
prendono per il culo?
Loro hanno
bisogno di soldi, sono in rosso, sono nella merda?
Perfetto, io li
ci metto ancora di più.
Perché non mi
fai un discorso ipocrita per convincermi a restare e poi fai esattamente il
contrario, cosa pensi che se ti do la mia parola non abbia le palle per andarci
contro?
Si fottano.
Ora gliela
faccio vedere ben io!
Vuoi sistemare
la cassa e vendi il giocatore più richiesto del momento al prezzo più alto mai
proposto fin’ora?
Perfetto.
Io vado con lui,
di proposte ne ho anche io!
Nemmeno la penso
meglio, chiamo subito Carmelo e gli dico di prendere accordi col PSG, non gli
spiego il perché e lui non osa chiedermi, sono troppo incazzato.
Perché il PSG?
Perché quei
fottuti stronzi lo odiano.
È il club che
odiano di più.
E forse l’unico
che può permettersi di spendere tanto su due giocatori come me e Thiago.
E poi almeno con
tutti quelli che ci sono, magari vinco qualcosa lo stesso…
Quando metto giù
ci penso meglio.
C’è poco da
dire.
Mi hanno preso
per il culo, nessuno lo fa due volte.
Anche l’anno
scorso mi hanno detto che ci rafforzavamo. È arrivato Nocerino, porca puttana.
È arrivato
Aquilani.
Ma come cazzo
pensano?
Che io sia un
coglione?
Quest’anno la
storia era uguale.
‘No rimani, ci
rafforziamo!’ e mi vendono Thiago.
Che vada a fare
in culo, ora voglio vedere come vanno avanti!
Nel giro di poco
si scatena il finimondo e se non avessi tutti questi fottuti fotografi di merda
alle calcagna volerei in Brasile da Alex, ora sarà occupato con Thiago che sarà
in crisi mistica, aspetta tu che sappia che sto per andare anche io…
Come cazzo
faccio?
Merda, devo
darmi una mossa, devo trovare una soluzione.
Non posso
permettere che lo sappia dai giornali, porca puttana.
Per prima cosa
prendo il telefono, poi la visione di Helena mi fa venire un conato di vomito!
Ma che cazzo di
costume ha? Che si coprisse di più!
Mi volto e me ne
vado per evitare che mi rovini il complicato istante in cui lo dirò al mio
compagno.
A quello verrà
un infarto.
Thiago quando mi
ha spiegato che deve andarsene piangeva, sarà una tragedia greca vivere con lui
a Parigi, sarà sempre a fingere di essere felice per Roby e poi appena volterà
l’angolo sarà a frignare!
Diventerò una
spugna di lacrime sue, porco mondo!
Sbuffo e prendo
la linea, la sua vocina è molto tremolante, mi fa già salire le budella al
cervello.
Dio Cristo,
perché cazzo deve essere così fottutamente difficile vendicarsi dei bastardi?
Ormai non torno
indietro, sarà difficile prendere un cazzo di aereo per vedersi però se lo
fanno già Kevin e Mark e lo faranno Thiago e Roby possiamo farlo anche io ed
Alex.
Ho sempre
separato in vita mia lavoro e vita privata, continuerò.
Nemmeno per José
sono rimasto all’Inter e là non c’era un cazzo che non andava, è solo che
volevo conquistare anche la Spagna, tutto lì.
Che poi potevo
evitare non conta.
Qua però ho
trovato qualcosa che mi scoccia lasciar perdere.
Fosse stato per
me avrei continuato con José, è stato lui a voler troncare perché era convinto
che queste stronzate a distanza non potessero funzionare.
Non mi son
nemmeno messo a discuterci.
- Allora hai
deciso. - Alex mi stupisce e mi fermo subito, il fiume che c’è in me
improvvisamente si argina, il mondo svanisce e c’è come un fottutissimo blocca
immagine.
Eccoci qua.
Io e lui e l’eterna
storia infinita.
Continuerà a
stupirmi per sempre.
Sapeva già tutto
e non è questo, è che non sta piangendo, non mi sta facendo una piazzata
isterica, non è incazzato.
È tranquillo e
rassegnato. Certo triste ma consapevole.
- Te ne ha
parlato Thiago? -
- Thiago è in
lacrime, ha parlato con Roby ed è stata la cosa peggiore che l’abbia mai visto
fare. Mi ha solo detto che al club servono quei soldi… e tutte le cose che gli
hanno detto per mandarlo via… ma non mi stupisce, l’hanno fatto con Riky, ho
dovuto consolare già lui quando è successo. - Si ferma, esita, odio quando
esita e non posso vedere i suoi occhi. A cosa pensa? Ricorda tre anni fa? Io
non c’ero. Mi mordo il labbro.
- Cosa ti ha
fatto capire? -
- Ma l’hai detto
a Thiago? - E questa domanda? Mi fa ridere, è sempre il solito… arriva alle cose
col secondo treno. Però ha ragione, ora che ci penso.
- No non gliene
ho parlato, lui mi ha detto che va e basta. Così io poi ho… -
Non mi fa
finire, è fermo e tranquillo. È fottutamente tranquillo e forse non è lui ma
uno che imita la sua voce, non può essere così…
- Chiamato
Carmelo e gli hai detto di prendere accordi col PSG per vendicarti della
dirigenza che da un po’ ti prende in giro promettendoti cose che non intendono
mantenere. -
Cazzo se mi
consoce bene.
Sto zitto. Ora
ricordo perché ho perso la testa per lui.
Perché non è
idiota come alcuni forse hanno l’hobby di pensare.
Arriva
perfettamente a tutto.
Essere ingenui
non significa essere coglioni.
Mi siedo.
Ora sono io che
ho bisogno di lui… di abbracciarlo… di stringerlo… mi prendo i capelli fra le
mani, me li porto all’indietro e lascio andare l’espressione in qualcosa di
cupo e contorto.
- Vorrei averti
qua. - Glielo dico come gli dico tante altre cose.
Lui sospira.
Cazzo, non sta
piangendo, non si sta disperando.
Lui già sapeva
tutto ancora prima che io lo pensassi!
- Vorrei anche
io stringerti. Appena le acque si calmano sicuramente troveremo un momento per
vederci. - Ne è sicuro. Forse ci siamo scambiati i ruoli, forse stiamo bene
insieme perché ci completiamo così. Ci sono volte in cui è lui che ha bisogno
della mia forza ed allora gliela do ed altre in cui sono io… vacillo…
- Partirei
subito, cazzo! Ma proprio mentre parlo con te uno stronzo di fotografo mi fa
foto! Che palle… -
Sento che
sorride, riesce anche a sorridere.
Lui si è sorbito
Thiago disperato -ed è una cosa che io stesso non vorrei mai vedere- ed ora il
mio malumore. E mi spiega come cazzo fa ad essere così tranquillo?
- Dai, lascia
perdere, con tutte le cose che avrai da fare ora… - Già, pure questa ora… che
palle.
- Ah, faccio
fare tutto a Mino, che me ne frega! Non te la prendi? Non ti sta sul cazzo che
vado? -
Alex sospira, me
lo vedo a stringersi nelle spalle e a fare quella faccia malinconica che vorrei
mangiare di baci.
- Cosa ti devo
dire? Me lo aspettevo… sai, quella volta di Riky ho giurato che non mi sarei
mai illuso… prima o poi tutti vanno… nessuno resiste più come una volta, perché
ci sono in gioco troppi milioni. Una volta si poteva fare carriera in una sola
squadra per sempre perché non c’erano tutti questi milioni. Ora se una squadra
non vince abbastanza ci sono milioni che vengono persi… ed in qualche modo
bisogna farli rientrare. Si può scegliere solo se si sta con la figlia del
presidente, quando me lo dicevate non capisco, ora mi è chiaro. Con Riky ho
capito come vanno le cose. Non mi illudevo tu rimanessi… mi dispiace. Mi
dispiace anche per Thiago. Ma non è che non ci vedremo più, serviranno a
qualcosa tutti questi soldi che facciamo, no? E poi conta che continuiamo a
giocare a calcio e a fare ciò che ci fa felici. -
Eccolo, se mi
dicevano queste cose chiunque altro l’avrei fatto a pezzi, mi sarei infuriato.
Me le dice lui e mi smonto.
È così, ha
ragione. Non è una tragedia.
E poi io vado
sempre via e cambio sempre squadra proprio per questo. Perché so bene che se
qualcosa è vero non muore solo per qualche kilometro di distanza. E se muore
significa che non era vero!
Sono
fottutamente contento che qualcuno la pensi come me, finalmente.
Non mi stupisce
molto che sia lui.
Riesco anche a
fare un vago sorrisetto.
- Stavo
veramente bene qua al Milan. -
- Lo so. -
Piano.
Lo dico perché è
lui, lui si prenderà le lacrime di tutti, pensandoci da quando stiamo insieme
ed anche da prima a quanto pare se le è sempre prese. Ha spalle molto più
larghe di quello che non sembri e quest’anno si ciuccerà tutto Roby.
E Roby depresso è
ancora peggio di Kevin… Kevin reagisce a modo suo… Roby è inconsolabile.
Pensandoci mi viene in mente come deve averla presa lui. Sarà sull’orlo del
suicidio.
- Com’è Roby? -
Alex sospira sconsolato. È peggio per lui che per me, ma tu guarda!
- Non è facile
fargli capire che non andate a morire… ma gli passerà, poi non farà che venire
a Parigi. Insomma, poi in qualche modo si tirerà su. Lui è uno che sembra forte
ma poi… nessuno sa distruggersi bene come lui. Fortuna che era con Kevin… so
che sta venendo anche Mark a fare un salto. - Mi piace sentirlo parlare di
tutte queste cose, sono le cose che vivevo a Milano con lui e che mi
scocciavano, ora mi piace. Mi fanno sentire a casa.
E non è una città,
sono le persone, i rapporti, le situazioni.
La gente non
smetterà mai di andare a rompere i coglioni ad Alex e lui non smetterà mai di
dirmi vita morte miracoli di tutti perché gli importa. Solo che ora l’ascolterò
molto più volentieri di prima.
Mi rilasso,
finisce che gli faccio altre domande su Thiago e che mi dà suggerimenti per
come trattarlo quando sarà depresso e si nasconderà per non farlo sapere a
nessuno.
Sono casa,
queste cose.
Ora so che non
mi mancheranno mai.
Ora so che posso
stare tranquillo, Alex è molto più forte di quello che pensavo, non starà male
come credevo e se so questo allora posso fare qualunque cosa.
Era l’unica che
mi frenava.
Ora posso andare
avanti.
E posso anche
ringraziare chiunque me l’abbia fatto notare… non avrei mai pensato che
andandomene da una squadra avrei avuto il desiderio di mantenere i contatti.
Cazzo, non l’ho
mai fatto.
- Quanto pensi
ci vorrà? - Mi chiede poi piano, ora è il momento di dirglielo come non gliel’ho
ancora detto.
- Più del
previsto, non era una trattativa in previsione quindi devono partire da zero,
ci metteranno almeno una settimana… -
E’ bella la sua
voce, imparerò ad apprezzarla molto di più di come ho fatto fin’ora. Fin’ora
preferivo toccarlo, ora sarà la sua voce che mi farà sognare.
- Allora appena è
tutto finito vieni. - Non è una richiesta o una supplica, me lo sta dicendo, me
lo sta quasi ordinando. Me lo fa venire duro per un momento ma immagino che con
quel coglione che ci fotografa non sia il caso di fare sesso telefonico.
- Certo, che
cazzo! - ride. Anche la sua risata sarà il mio sogno. E vederlo sarà il
paradiso, da ora.
- Zlatan, andrà
tutto bene. Leo e Carlo sono due ottime persone, sono solo state trattate
malissimo dalla dirigenza rossonera ed ora hanno quella di fargliela pagare,
però sono in gamba. Ti troverai bene. È solo un’altra delle tue molte
avventure, sarà splendido! -
Sorrido.
- Per un po’
nessuno potrà spalare veramente merda su questa storia, come si meriterebbero,
però prima o poi sputerò la verità come ho fatto con Guardiola e con tutti gli
altri. Dovrò dire le solite palle… che è un sogno che si realizza, che
conquistare la Francia era un’altra delle mie tappe… e anche Thiago… digli che
se non è più capace di mentire, che non faccia dichiarazioni che poi avrebbe
vita dura. Ormai so come funzionano queste cose. A suo tempo sputtano tutti,
che muoiano quei bastardi! Non mi prenderanno più per il culo. -
Mi monta di
nuovo il nervoso e lui ride, ridi ancora, amore, perché sarà la mia unica cura
per un po’ di tempo. Poi mi passerà, poi tornerò a giocare a calcio, poi sarà
diverso. Ti vedrò. Farò l’amore con te. E forse sarà anche divertente diventare
matti per vedersi.
Per ora, però,
ridi e curami così.
- Cerca di stare
lontano dagli oggetti contundenti! - Suggerisce ridendo.
Torno a
rilassarmi ed esattamente in questo stato d’animo glielo dico tranquillo e
beato.
- Ti amo. Ne ho
passate di peggio, questa non è nulla a confronto di altre. -
Stupito poi mi
risponde.
- Ti sento
stranamente sereno… - E che cazzo, gli dico che lo amo e lui mi dice che sono
sereno!
ALE, DI’ CHE MI
AMI ANCHE TU!
- Certo, ho te
questa volta! Le altre non avevo un cazzo! -
Sta zitto!
Ecco, ce l’ho
fatta a farlo emozionare!
Ridacchio
soddisfatto.
- Anche io ti
amo, Zlatan. Ti aspetto fra una settimana… -
- Puoi giurarci,
cazzo! -
E mettendo giù
ho la certezza che dopo quest’altro nuovo capitolo della mia vita che si
conclude, un altro comincia ma i personaggi cambieranno di poco questa volta.
Saremo sempre io
e lui.
E tutti gli
altri rompicoglioni che gli stanno intorno!
A proposito di
rompicoglioni….
Il telefono
suona e non so cosa aspettarmi vedendo il nome del rompicoglioni numero uno…
- Aò! Non posso
lasciarti solo un secondo che fai subito danni! -
Eccolo qua,
anche lui non delude mai… bè, non mi sarei mai legato tanto, altrimenti.
- Senti chi
parla… quello che appena va con la Nazionale fa stragi di cuore! - Lo prendo in
giro ma non sembra subirne molto.
- Ma ormai il
mio cuore è così grande dopo quello che ha subito che ha spazio per tanta
gente! Ti credi l’unico caso disperato da soccorrere? Mario aveva più bisogno
di te, tu hai Alex, quello aveva quel mostro di donna! -
Il suo ego non
ha mai problemi, vedo, e ne sono davvero felice.
Ridiamo.
Lui ha questo
dono e spero proprio che niente lo cambi.
E ringrazio
chiunque mi abbia messo sul cammino anche questo pagliaccio di nome Antonio
Cassano.
Sarebbe da
inventare.
- Sì sì, sei un
angelo in missione! - Lo prendo in giro e lui ride più forte.
- Avevi quasi
imparato l’italiano come si deve! Dovevo tradurti ormai poche di quelle storie
su te ed Alex! E tu che fai? Te ne vai! Guarda che non spendo miliardi in
telefono per leggertele, eh? - Solo lui poteva pensare a quelle cose…
- Devi finire quella
chiamata Casini Milanisti! -
- Ah ma sai che
l’autrice ha detto che c’è un seguito che si chiama Deliri Milanisti? Cazzo,
non vedo l’ora di leggerla! -
- Quando la
finisce la stampi e facciamo la notte a leggerla! -
- Ah Ah! Ora chi
è che insiste per leggerle? -
- Ma quella ci
prende su tutto! Non è che le hai venduto quei cazzo di video? -
- Se la
conoscessi scriverei con lei! -
- Allora meglio
che non la conosci! -
- Chissà cosa
troverà per questa faccenda! -
- Scriverà che ci
siamo consolati con un’orgia! -
- Spero proprio
che la faccia, non me la perderei per niente al mondo! -
- Io non
scoperei mai con te! -
- Che c’entra,
io sarei lì a riprendere! -
- Certo che a te
non t’abbatte nulla, eh? -
- Zla! Ho
toccato la morte quest’anno ed ora ho giocato una finale d’Europeo. Tu che
dici, che qualcosa possa abbattermi? -
Questa
riflessione la prendo come il suo saluto serio ed il suo incoraggiamento ad
andare avanti sempre e comunque.
Ha ragione, l’ho
sempre pensato.
Per questo ci
siamo presi bene, noi due.
Stiamo più o
meno un’altra ora al telefono, ridiamo come coglioni, dice tante di quelle
stronzate che sarebbero da scrivere, poi metto giù ed appena succede ecco che
il telefono torna a suonare.
Guardo il nome.
L’altro rompicazzo…
però un rompicazzo depresso…
Sospiro e
rispondo.
Povero Roby,
quel nano malefico dovrebbe risarcirgli i danni per la sanità mentale che
perderà da ora in poi…
Si pentirà di
tutto, quello stronzo.
Non si prendono
per il culo le persone dicendo che ci si rinforza e poi non solo non lo fa ma
ci si indebolisce vendendo i giocatori importanti.
Detto questo,
riprendo con la mia solita vita frenetica. Perché poi Antonio ha ragione.
Le partite
importanti sono quelle contro la vita e la salute, non quelle sul campo… e
quelle le ho sempre vinte fin’ora. Non smetterò di certo ora.
Voltiamo pagina,
un nuovo capitolo inizia oggi.
FINE