24. DISTRAZIONE
Ante, al contrario di Daniel, non guardò nemmeno mezzo metro quadro di casa sua. Né l’arredamento, né la vista, né la spaziosità.
Non guardò assolutamente nulla.
Solo la schiena di Theo mentre, dopo essersi tolto giacca e scarpe e avergli fatto fare la stessa cosa, lo conduceva in camera. Che naturalmente non guardò.
Solo una cosa notò, però.
Il letto era grande e probabilmente comodo.
Probabilmente.
Non si ricordò di constatarlo, quando ci salì sopra.
Appena varcata la soglia, Theo si tolse subito la maglia sfilandosela con un movimento fluido e veloce. Si stava abbassando pantaloni e boxer insieme, ma si fermò lasciandoli fino al limite minimo delle linee inguinali poiché girandosi verso di lui per vedere cosa faceva, notò che era fermo alla porta ancora vestito.
Theo rise con la sua tipica allegria contagiosa e lo raggiunse, gli prese la maglia, lo tirò verso di sé con decisione e gliela tolse senza dire mezza parola.
Per Ante era la prima volta con un ragazzo e prima di quel momento non aveva di sicuro pensato di poterlo fare, ma adesso che era lì, dopo un attimo di normale esitazione nel quale si chiese se fosse sicuro di proseguire in quella strada, si immaginò a tornare da Rade a spiegargli cosa era successo.
Pensando a lui tornò ad eccitarsi esattamente come prima, così imprecò e si tolse da solo i pantaloni insieme ai boxer. Rimasto nudo con un’espressione piacevolmente sorpresa di Theo, prese il compagno per i fianchi, lo spinse verso il letto e lo obbligò a sedersi sopra. Facendolo lo vide togliersi ciò che rimaneva addosso.
Ante si prese il membro duro di nuovo eccitato e senza perdere tempo, glielo mise davanti alla bocca in un gesto più che esplicito.
Era vero quello che si diceva. Finché non provavi una cosa, non sapevi se eri capace, né se la volevi.
Il problema era quando la provavi e ti piaceva e poi capivi che era il tuo ambiente naturale.
Lì fermarsi poi era impossibile.
Venne presto fuori il vero Ante, quello brutale che non si fermava a chiedersi se all’altro andasse bene qualcosa, quello che la faceva punto e basta. Che la faceva come gli andava.
Spinse nella bocca di Theo che succhiava senza tirarsi indietro, contemporaneamente le sue mani lo carezzavano, stuzzicandogli altre zone erogene. Ante sospirò riempiendosi di un’estremamente piacevole scarica bollente che ben presto divenne desiderio di avere di più.
Theo era maledettamente bravo, un dono naturale, forse. Non sapeva che era appena la sua seconda volta con un ragazzo, gli pareva fosse esperto e che fosse la sua ennesima preda, ma gli andava bene.
Idee chiare, sapere cosa si faceva, farlo e poi andarsene senza parlare né girarci intorno.
Non parlarono.
Quando Ante iniziò a sentirsi vicino all’orgasmo, lo fermò tirandolo per i capelli e spingendolo a salire meglio sul letto, gli montò sopra, sparendo immediatamente fra le sue gambe aperte.
Ricambiò subito il favore senza esitare, prima di andare nel panico di chi faceva un pompino per la prima volta.
Non aveva idea se ne era capace, avrebbe potuto pretendere solo di sfogare sé stesso senza ricambiare, Theo per un momento era stato pronto a quello, ma per fortuna e con sorpresa notò che invece volle ricambiare.
Capì subito che era la sua prima volta con un uomo da come esitò a prenderlo in bocca e da come, una volta che lo fece, non strinse le labbra facendolo con incertezza.
Era impacciato, adorabilmente impacciato.
Sorrise divertito e al tempo stesso intenerito.
Gli carezzò la nuca aiutandolo a prendere il ritmo in modo che aumentasse e che andasse più in fondo con la gola, poi con il piacere che cresceva, sussurrò qualche consiglio, come: - Stringi di più - e - succhia più forte.
Ante non se la prese, anzi, gliene fu grato.
Per la fine migliorò molto e Theo vicino anche lui a venire, decise che se lo sarebbe tenuto per dopo.
Tirò fuori dal cassetto un preservativo e glielo lanciò mentre si girava di schiena, mettendosi subito in posizione a carponi e tutto proteso verso di lui.
Ante, in ginocchio dietro di lui, non se la prese per il gesto, infatti non commentò e non grugnì.
Erano controllati al microscopio in quanto atleti, ma era normale usare il preservativo con chi andavi per la prima volta e soprattutto di cui non eri così sicuro.
Theo non ci aveva pensato. L’aveva fatto e basta, era ovvio usarlo. Solo in quel momento si rese conto che non l’aveva fatto con Daniel; aveva usato il lubrificante, si era preparato convinto di arrivare alla base, ma non aveva preso un preservativo.
Lì, con Ante, che nemmeno era programmato, glielo aveva dato.
“Significa che sono sicuro di Daniel? Lui è inesperto, può stare che non ci abbia pensato da solo, dubito abbia avuto chissà quante esperienze, ma che non ci penso io è strano. Lo vedo già come un mio compagno a tutti gli effetti?”
In un secondo istante si rese conto di quanto quel pensiero suonasse assurdo, dato che stava facendo sesso con un altro ragazzo. Se l’avesse visto come il suo compagno, non starebbe per farsi penetrare da un altro.
Appena sentì afferrarlo per i fianchi protesi, Theo si inarcò e si torse per guardarlo ammiccante da sopra la spalla.
- Amico, è la prima volta che lo prendo...
Non dovette dire altro, Ante capì cosa intendeva, così si chinò sulle sue natiche, gliele allargò ed iniziò a leccare, lavorandoci con la lingua e le dita.
A quel punto Theo si rilassò ritrovando di nuovo il piacere di prima, i brividi lo percorsero tanto che si masturbò da solo aggiungendo altro piacere a quello che gli stava trasmettendo.
Sentendolo pronto, Ante si raddrizzò, lo prese di nuovo per i fianchi e dopo essersi appoggiato a lui, chiese se fosse pronto. Theo annuì e così entrò.
La prima volta con un uomo da dietro, si disse Theo eccitato e curioso.
Appena lo penetrò, il mondo sparì e ci fu una forte fitta che gli cancellò la memoria per un momento.
Rimase lì, rigido e teso, pressando il viso contro il cuscino, le mani a stringere le lenzuola.
Non percepì nulla se non un dolore generico, poi poco a poco il mondo ritrovò forma e consistenza e si rese conto che Ante si era fermato per aspettare che si riprendesse e che smettesse di stringere.
Quando gli diede l’ok, iniziò a muoversi.
Complice la lubrificazione del preservativo e la preparazione di prima, fu più facile del previsto e ad ogni spinta andò sempre meglio, fino a che iniziarono a prendere un buon ritmo.
Il dolore si fuse col piacere, mentre i brividi lo ricoprivano dalla testa ai piedi, confondendolo sulle proprie sensazioni.
Ben presto Theo si ritrovò in un’altra dimensione dove sentiva il suo corpo come non l’aveva mai sentito.
Il piacere provato nell’essere attivo e nel penetrare era una cosa meravigliosa, ma si rese conto che prenderlo in quel modo gli trasmetteva qualcosa di unico ed incredibile. Gli permetteva di percepire ogni molecola del proprio corpo fin quasi a scoprirlo per la prima volta. Era un piacere totalmente diverso da quelli provati finora e quando gli affondi sempre meno delicati di Ante arrivarono a toccare la sua parte di massimo godimento, gli bastò tornare a masturbarsi da solo e unendo i due piaceri, Theo raggiunse l’orgasmo.
Vedendo che il compagno veniva ed era totalmente perso in un mondo suo di cui non faceva parte, per Ante fu quasi più facile. Si rilassò accorgendosi di essere stato teso fino a quel momento.
I movimenti divennero più impetuosi e inarcandosi e tendendosi, gettò la testa all’indietro abbandonandosi all’orgasmo a sua volta.
Nel momento in cui aveva capito che a Theo stava piacendo e che stava andando tutto bene, si era rilassato e sconnesso con qualunque pensiero avuto di cui nemmeno conosceva le sembianze.
Era diventato piacevole, fine a sé stesso, bello solo per lui, ma bello.
Tuttavia sapere di non aver rovinato una mezz’ora al suo partner, gli aveva dato la spinta finale.
Era il suo primo orgasmo con un altro uomo, ma era stato maledettamente bello. Impersonale, forse, magari anche vuoto, ma incredibile.
Non aveva mai avuto la pretesa di avere del vero piacere interiore e mentale, nel far sesso. Aveva sempre pensato che si trattasse esclusivamente di piacere fisico, proprio come quello appena avuto con Theo che da quel punto di vista era uguale a quello con le donne.
Tuttavia con lui c’era stato qualcosa in più, qualcosa di diverso. Era cominciata quando gli aveva preso l’erezione in bocca. Inizialmente convinto di non farcela, si era buttato come aveva sempre fatto nella vita, poi vedendo che ne era in grado ci aveva preso gusto.
Gli era piaciuto.
Ecco cosa.
Gli era piaciuto avere in bocca un altro pene.
Così come poi gli era piaciuto fare sesso con un altro ragazzo.
Ecco cos’era stato.
Aveva fatto sesso con un altro ragazzo e gli era piaciuto molto di più.
Bello, coinvolgente, impersonale non più delle altre volte con qualunque altra partner.
Perché era quello, il sesso, no?
Prendersi il proprio piacere fisico e basta. Non c’era altro.
Ognuno dei due vedeva di sé, usando l’altro per lo stesso motivo; ci si aiutava a vicenda, ma era una questione egoistica, alla fine.
Entrambi godevano del proprio orgasmo, tutto lì.
Buttati sul letto, ansimanti, stesi a pancia in su uno accanto all’altro, fissavano il soffitto catturando le sensazioni e le emozioni appena provate. Tirando le proprie rispettive fila.
Sesso senza implicazioni, senza coinvolgimenti.
Per Ante era sempre stato così ed era l’unico che pensava esistesse. Non aveva idea che si sbagliava e che l’avrebbe scoperto.
Per Theo era più o meno quello che aveva praticato per la maggior parte della sua vita, sapeva che c’era, come funzionava e che era bello, ma soprattutto utile. Utile per distrarsi e non pensare a chi, invece, gli aveva fatto letteralmente perdere la testa e che non poteva avere.
Utile, ecco cosa pensò.
Perfetto ed utile, esattamente quello che voleva, quello che gli era servito per distrarsi.
Per tutto il tempo che aveva cercato di avere Ante e quando poi era stato con lui, non aveva pensato a Daniel.
- Quando vuoi sono disponibile. - disse Theo convinto che sarebbe stato meglio per tutti così. Deconcentrarsi da Daniel, distrarsi, divertirsi.
E dopo?
Dopo non aveva importanza. Non aveva pensato al dopo. Aveva solo pensato fin lì, al trovare una valida distrazione, una piacevole scopata, un modo per rilassarsi, divertirsi e non pensare.
Daniel non lo voleva, era deciso e sicuro. Lui lo voleva, ma sia che dovesse aspettare senza tormentarlo per trovare il momento giusto per tornare alla carica, sia che invece si arrendesse e lo accontentasse nel non fare più niente con lui, doveva trovare un modo per sopravvivere.
Ed Ante era quel modo.
Perché era ovvio che una volta non sarebbe minimamente stata sufficiente.
Ante annuì ma non disse nulla, non emise alcun suono, solo il suo respiro affannato che cercava di riprendersi. Non si toccarono, ma Theo si voltò verso di lui che fece altrettanto. Gli sorrise, Ante rimase sorpreso e senza rendersene conto fece un cenno vago, simile ad un sorriso.
Il muro era sempre lì davanti a lui, ma in quel momento ebbe l’impressione che fosse più sottile e meno acciaio inossidabile di prima.
“Quindi è questa la mia dimensione... “, pensò Ante continuando ad osservare il bel viso dai lineamenti morbidi di Theo. “I ragazzi...”
Ed in quell’istante, uno in particolare gli venne in mente ed i brividi appena quietati, tornarono a farsi strada.
“Ante, sta buono. Ricordati che non devi rovinare la vita alla persona migliore che conosci! Lascia in pace Rade! Non lo toccherai mai! Capito? Mai!”
Per dare forza alle proprie parole e non lasciarle tali, tornò a salire su Theo, finendo con la bocca sul suo corpo morbido e muscoloso. La sua risata allegra lo fece stare meglio e capì che sarebbe potuto essere una distrazione perfetta.
Forse l’aveva innescato in qualche modo, ma per lo meno teneva la miccia a bada e finché l’avrebbe fatto, sarebbe andato tutto bene.
Non poteva immaginare che quella miccia, Theo, non l’avrebbe tenuta sempre a bada perché primo o poi sarebbe tornato da Daniel.
Era questione di tempo, ma lo sapeva benissimo, dentro di sé, che non avrebbe mollato. Perché lui non mollava mai.
Era passato molto tempo, ormai, da quando si era isolato da tutti, soprattutto Theo ed Alexis. Aveva individuato alla perfezione i problemi, ma non aveva mai trovato una reale soluzione.
“Dovrei fonderli per trovare la persona giusta!” pensò stufo mentre i giorni del suo infortunio passavano senza nessun cambiamento nella sua testa.
Aveva sperato di sentire qualcosa, nel tempo passato distante da entrambi. La voglia di vedere uno o l’altro, per esempio, ma non era successo nulla; la sua confusione era solo cresciuta.
Anche se Alexis aveva le caratteristiche che voleva avesse Theo, non significava che non gli piacesse in qualche modo, diversamente dubitava l’avrebbe baciato.
Essendo Theo così idiota, non avrebbe mai avuto né preso nulla da lui. Per principio.
Dopotutto per lui era uguale e non era mai venuto a ritrattare quella frase, anche se aveva sostenuto di essersi espresso male. Di fatto gli aveva permesso di isolarsi, di conseguenza significava solo una cosa.
Che era vero, per Theo era uguale stare con lui o meno.
Perciò fra loro non sarebbe più successo nulla. Ma Alexis?
Quel bravo ragazzo dolce e carino che l’aveva tanto a cuore? Quello così perfetto come fidanzato?
Perché non ponderare l’idea di stare con lui? Di provarci, almeno?
Per qualche giorno era andata di moda quella ideologia in Daniel, fino a che non aveva visto quanto uniti e legati erano diventati Theo ed Alexis negli allenamenti.
Quanto erano sempre abbracciati a ridere e scherzare insieme, toccarsi, carezzarsi e giocare in modo troppo indecente, spesso.
Sentendosi infastidito prima e bruciare poi, Daniel aveva capito che non era esattamente quel ‘prendersi ciò che era meglio per sé’ quanto forse il volere entrambi.
Non che pensasse che fosse possibile volerli tutti e due allo stesso modo, sapeva di dover scegliere, sempre ammesso che poi al vincitore gli fosse poi andato bene. Tuttavia dovendo scegliere, alla fine uno doveva per forza emergere.
“Che poi di che diavolo parlo, alla fine? È vero che ho bloccato Theo, ma poteva trovare il modo di chiarire, se era vero che si era solo espresso male. Probabilmente è del tutto inutile cercare di capire chi voglio realmente dei due. Anche se venisse fuori che è Theo, che diavolo dovrei fare con lui? Chi mai si metterebbe con uno così? Che gli sta bene sia essere amico che fidanzato della stessa persona? Andiamo! Sii realista, Dani! È tutto inutile! Piuttosto dovresti capire se Alexis ci starebbe e se tu riusciresti a stare con lui. Con lui potrebbe essere una bella storia.”
Lo sarebbe potuto essere, sempre ammesso che gli piacesse davvero e non solo per le ‘caratteristiche perfette’.
Non aveva risolto nulla, si era solo riempito più di dubbi e arrivato ormai il momento di tornare ad allenarsi in gruppo, sia pure con maggiori attenzioni rispetto agli altri e facendo meno cose con loro e più per conto proprio, aveva trovato quel senso di panico estremamente sgradevole.
Note Finali: dunque, io fra Ante e Theo me l’immaginavo così. Posto che avevo deciso praticamente da subito che questi due avrebbero fatto sesso, per me non ci sono stati altri modi. Vorrei tranquillizzare le fan della coppia AnteXRade: non li separo, la fic su di loro ci sarà, tenete duro che sta per arrivare il loro turno. Mi serviva un espediente per ‘iniziare’ Ante e siccome Theo aveva bisogno di distrarsi e divertirsi, ho unito due piccioni con una fava. Anche perché Theo è l’unico che potrebbe osare provarci con Ante.
Dalla parte di Daniel c’è più chiarezza, anche se le soluzioni non sono al momento soddisfacenti (non per noi che tifiamo per TheoXDani). Vede Alexis come il tipo di ragazzo che vorrebbe fosse Theo, ma gli andrà bene anche se di fatto non è realmente lui? E Theo si sveglierà e la pianterà di aspettare i comodi di Daniel? Le risposte non tarderanno ad arrivare.
Grazie a chi legge, spero che la fic continui a piacere.
Buona lettura. Baci Akane