NOTE: ok, la
dedico a queste due fanciulle perché il merito di questo delirio che vi
assicuro è tale, è solo loro. Io poi ci ho solo messo la mia parte demente.
Parlavamo… ’ma vi immaginate come hanno reagito i nostri all’uscita del
Barcellona dalla Champions?’ Al che l’abbiamo immaginato così bene che non ho
potuto non scriverlo. Per la serie: pubblicità di Clooney che dice ‘Immagina…‘.
Ecco fatto, facilissimo! E dato che ci sono ho scritto anche dell’altra
semifinale perché mi era sovvenuto alla testolina un’altra idea idiota che poi
ho scritto. Purtroppo finisco per anticipare su qualche coppia rispetto alla
fic che sto pubblicando, CM, ma non è poi così grave perché si tratta di una
coppia che è da segreto di Pulcinella… insomma, chi non sa che quei due poi
stanno insieme? Basta, la pianto. Scovate le altre coppie -altra cosa
facilissima!- e associate anche i nomi mai usati che ho inserito. Tutti fanno
parte del Milan tranne che quelli che fanno parte del Barcellona, del Real
Madrid e del Bayern Monaco, nominati ma non presenti.
Buon delirio.
Baci Akane
SEMIFINALI
Giacchè il
giorno dopo avrebbero dovuto giocare, erano come sempre nel solito albergo per
il ritiro pre partita con tutto il club. Per l’evento Massimiliano aveva
concesso ai suoi ragazzi di guardare la semifinale nonostante fossero stati
tutti sicuri dell’esito.
A convincerlo
era stato Antonio, naturalmente…
- Mister è
nostro dovere gufare contro chi ci ha ingiustamente buttato fuori! - Questo e
molte altre moine del cavolo l’avevano convinto se non altro per impedirsi la
morte a suon di risate.
Bè, smorfie.
Bè, quel che
erano.
Tutti
rigorosamente riuniti nella sala televisione dell’albergo a vedere nello
schermo gigante l’evento, Barcellona-Chelsea nel ritorno di semifinale di
Champions League, con un’andata persa dagli spagnoli per uno a zero, si erano
sistemati un po’ uno sopra l’altro, un po’ seduti a terra, un po’ su sedie e
divani ed un po’ in piedi a camminare nervosamente su e giù come se fossero
loro stessi a giocare.
Zlatan era stato
comunque quello che aveva gufato di più pur senza emettere sillaba. La sua
faccia infatti si era mantenuta su un costante solito imbronciato come tendeva
ad essere praticamente sempre. Nessuno aveva capito che stava pensando peste e
corna dell’odiato ex allenatore.
Contro i ragazzi
non aveva niente ma contro quell’uomo di tutto e di più.
Per l’evento si
era unito a loro anche Alex nonostante non fosse ovviamente nella rosa dei
giocatori, gli aveva ordinato Zlatan di venire, poi Roby era stata la mosca
insistente che tanto aveva detto fino a che non l’aveva convinto a presenziare
ugualmente.
Era stato la
mascotte portafortuna per la sfortuna che dovevano dare al Barcellona.
Insomma,
qualcosa di complicato che era stato chiaro solo a Roby ma il risultato era
quello che aveva contato. Averlo lì con loro. Come anche Thiago, ma lui non era
stato da convincere, era già nato convinto!
Sapeva che
Antonio avrebbe convinto il mister a fargliela vedere, di conseguenza si era
presentato a sera già in albergo senza invito.
A camminare su e
giù era Roby, uno dei più agguerriti contro i catalani doppiamente rivali per
lui ex del Real Madrid, Antonio non ci andò dietro solo per non stancarsi prima
della partita del giorno dopo ma in compenso gli diede man forte Rino che
ovviamente non sarebbe mai stato capace di star fermo.
Altra scheggia
vivente ovviamente il Noce seriamente intenzionato a prendere un mitra e a fare
strage di massa se avessero vinto. Non poteva permetterlo, quelli gli avevano
rubato la sua prima Champions, non esisteva che se la cavassero.
Mark era superiore
a tutto ciò, anche se la sua avventura al Barcellona era durata solo un anno si
era affezionato a tutti, tanto per cambiare, e tutti si erano affezionati a
lui. Solo che non l’avevano impiegato in campo come aveva voluto e nonostante l’allenatore
fosse stato il suo connazionale Rijkaard, alla fine era volato alla volta di
Monaco e non se ne era per niente pentito.
Kevin che
rimanesse così indifferente al destino del Barcellona e che probabilmente
tifasse per loro, gli stava enormemente sulle palle perché anche lui come il
Noce e tutti gli altri voleva vendetta atroce.
Però era rimasto
seduto vicino a Mark per sentire ogni possibile incitamento verso l’odiato club
ed eventualmente picchiarlo con un pugno. Tutto da vedere, in effetti.
Alex non osava
tifare nemmeno, aveva simpatia per Lionel ed Alexis e gli sarebbe dispiaciuto
comunque vederli perdere, al contrario di Zlatan che stava facendo riti woodoo
mentali.
Thiago era
composto ma aveva già esordito col suo pronostico facendo ben sperare tutti gli
altri, si sbagliava difficilmente quando ne faceva.
2 a 2, passa il
Chelsea contro ogni previsione!
Maxi era più
interessato al calcio in sé, gli piaceva come giocava il Barcellona, mentre
Stephan era fra quelli seduti sopra gli altri. Bè, precisamente sopra lui. Del
resto non c’era posto.
Per il resto la
partita poteva andare come diavolo voleva finché da divano gli faceva il suo
Maxi.
Fra tutto questo
bordello, Massimiliano Allegri e gli altri del suo staff, compreso Mauro, erano
più indietro, cercavano di capire qualcosa in mezzo al casino di alcuni
elementi di spicco -chissà chi- e quando segnarono prima Busquets e poi Iniesta
divenne una gara di insulti ed imprecazioni.
C’era chi
insultava l’arbitro per chissà quale motivo, chi insultava i giocatori stessi,
chi il destino e chi i propri compagni che avevano osato fare i complimenti ai
goleador.
Kevin colpì Mark
al fianco col gomito ma in risposta ricevette un pestone non da poco. Non l’avrebbe
più fatto.
Comunque in
mezzo a quelle mille imprecazioni Max rimase impassibile, in piedi appoggiato
alla fine della sala con le mani sprofondate nelle fedeli tasche dei pantaloni
e la sua perenne aria zen che mai cambiava nemmeno quando gridava di tutto ai
ragazzi in campo.
Quando
pochissimi minuti dopo il raddoppio di Iniesta, su merito di Leo, andò a segno
Ramirez per il Chelsea la sala scoppiò come fosse una curva nord e loro degli
ultras dei Blues!
- Del resto è
così che si deve fare, rispondere ai goal con altri goal. È la freddezza in
campo che premia. Il crederci. La calma mentale. - La voce dell’allenatore si
levò da dietro tutti e mentre Zlatan aveva voglia di picchiarlo per le sue
perle di saggezza, Antonio si alzò dal divano portandosi dietro mezzo Milan che
cadde rovinosamente a terra -leggasi Mark, Kevin, Maxi e Stephan- e andò ad
abbracciare Rino che se lo stritolò provocandogli un mezzo infarto.
Quando il
secondo tempo si aprì con un calcio di rigore per il Barcellona la sala si gelò,
sempre come se fossero dei seguaci del Chelsea.
Antonio rimase
in piedi insieme a Rino, il Noce, Zlatan, che nel frattempo si era alzato, e
Roby, che intanto si era tirato dietro Alex, sempre come portafortuna.
- Eccoli lì che
cominciano coi fottuti rigori di merda! - Sboccò Kevin che venne spinto via da
Mark. Odiava quando insinuava che una squadra comprava una partita, specie se
era una sua ex squadra.
Kevin rimase a
terra in ginocchio davanti allo schermo con le dita incrociate come un bambino
di due anni, imitato ovviamente da Ignazio, Urby -in quel momento più Torby-,
Philippe ed una paio d’altri.
Leo dal
dischetto guardava la palla e poi la porta dove c’era Cech, il portiere degli
inglesi.
Silenzio mortale
in campo e dal vivo. Leo prese la rincorsa, i ragazzi si avvicinarono
tempestivamente a Cristian e Marco, i due portieri della squadra, come per
portare fortuna al povero Cech e….
- TRAVERSAAAAA!
- Il boato si levò dalla stanza tale e quale a quello del Camp Nou che in realtà
si gelò per lo stupore.
Lionel Messi
aveva sbagliato il rigore.
- LIONEL MESSI,
MISTER TRE VOLTE PALLONE D’ORO SBAGLIA IL RIGORE! FANCULO! - Gridarono Antonio,
Roby, il Noce e Rino in perfetta sincronia mentre sotterravano Cristian e Marco
come se avessero fatto loro stessi la parata. Che poi era stato un errore di
Messi poco importava. Loro erano meritevoli in qualche modo.
Alex sgusciò via
in tempo evitando di farsi male e si rifugiò vicino a Thiago, Maxi, Stephan,
che intanto approfittava per abbracciare Maxi anche se non gli interessava
niente nemmeno di quel rigore, Alessandro e Gianluca che cercavano di rimanere
calmi. Più o meno.
Kevin dal basso
gattonò da Mark e gli fece i diti medi con entrambe le mani ben vicine al viso
contratto in una delle sue solite smorfie oscene.
- To‘! Tu che
tifi Barcellona! Giuda! - Non osò insultarlo pesantemente come avrebbe voluto
perché sapeva che la risposta sarebbe stato un calcio in faccia, però Mark per
contro osò dire candido come niente fosse:
- Povero Leo…
sbagliare un rigore così importante… - Che gli valse uno scappellotto da parte
di Antonio dietro di loro. A quello Kevin si alzò da terra, saltò il divano con
Mark e gli altri sopra e planò su Antonio che intanto si teneva a Rino, il
Noce, Roby ed ora pure a Zlatan -coinvolto da quest’ultimo in sostituzione di
Alex… come se fossero la stessa cosa- ed ai due poveri portieri rassegnati alla
morte.
In breve partì
la lotta greco romana mentre la partita proseguiva per i fatti propri seguita
solo da pochi, fra cui il mister e le sue perle di saggezza…
- Più i rigori
sono importanti più è facile sbagliarli… oltretutto lui sotto pressione è
facile all’errore. Strano per uno bravo come lui ma è possibile. -
Assolutamente non cagato da nessuno degli altri se non da Mauro che gli batteva
comprensivo la mano sulla spalla incoraggiandolo a farsi valere.
Poteva sembrare
incredibile che comunque l’esito sarebbe stato quello, infatti i ragazzi
convinti della rimonta miracolosa del Barcellona ad ogni palla che sfioravano
Leo o Alexis erano lì a dire a gran voce ‘ora segna, ora segna’ ma mentre c’era
chi faceva gli scongiuri ad alta voce, c’era chi alimentava il casino dicendo ‘ma
vuoi che l’arbitro non li aiuti?’ visto poi com’era andata quando avevano
giocato contro di loro.
E proprio in un
clima così tempestoso e teso, come se fossero loro in campo al posto del
Chelsea, il niño
Fernando Torres arrivò a chiudere ogni minimo e vago dubbio col suo goal
velocissimo ed aggraziato.
Il 2 a 2
pronosticato da Thiago all’inizio.
Solo per questo
gli valse un immersione sotto tre quarti di squadra. Il primo a tuffarsi fu
Roby, poi dietro tutti gli altri. Dal groviglio che aveva coinvolto anche Mark,
Maxi e Stephan lì vicino sgusciò via l’olandese. Gli altri defunsero. Alex con
ottimi riflessi si era tolto in tempo andando questa volta a nascondersi dietro
all’allenatore che continuava a dispensare perle zen sul modo corretto di
giocarsi una semifinale così importante. Più disperato di così…
Quando Kevin
riuscì ad individuare Mark lo placcò in stile rugby facendolo rovinare sull’altra
estremità del divano libera, quindi lo prese, lo stritolò come per strozzarlo,
tirò scrocchiandogli la schiena e ridendo come un invasato posseduto dal
demonio lo assordò:
- CHI E’ CHE
DOVEVA VINCERE!? CHI E’ CHE DOVEVA PASSARE IN FINALE?! CHI E’ CHE DOVEVA
FARCELA COMUNQUE?! HA PERSO! BECCATI QUESTA, STRONZO TRADITORE! - Lo stronzo gli scappò del resto era famoso
per non ragionare in quei casi e quando Mark lo sentì in risposta riuscì a
liberarsi, girarsi e schiacciargli brutalmente il ginocchio in mezzo alla
schiena. Continuarono così come dei bambini e davanti a tutto quello e
soprattutto al Barcellona che usciva dalla Champions League come a detta di
tutti loro meritava, solo il mister ebbe delle ultime parole per quelli che
furono degni avversari.
- Ci rivedremo
il prossimo anno! - Parole per cui doveva mettersi in coda con una marea di
sconfitti e rivali che attendevano il momento della rivincita.
- Col cazzo, chi
li vuole rivedere quelli? Che muoiano! - Gracchiò Antonio a cui si accodarono i
soliti Roby e compagnia che dopo aver vittoriosamente ucciso Thiago si misero a
saltare per la sala facendo il trenino. Mentre Stephan continuava a spupazzarsi
un Maxi stordito che non capiva perché mai dovessero essere così contenti per
una sciocchezza simile e Mark e Kevin continuavano a fare lotta libera a terra.
L’aneddoto della
sera successiva per l’altra semifinale non fu così pirotecnico poiché ci fu
solo un episodio principale che animò tutti.
Riuniti
rigorosamente da Alex perché ormai era diventato il centro del mondo casa sua,
come se fuori ci fosse scritto ‘bordello: sede staccata di Milanello’, -o
magari perché aveva l’impianto home theatre migliore in circolazione- nessuno
esultò o gufò in modo particolare perché non avevano sostanzialmente niente né
contro il Real Madrid né contro il Bayern Monaco. Tanto più che Robinho,
Clarence e Antonio avevano tifato per gli spagnoli in quanto ex.
Rimasero
sinceramente ammirati della bellissima partita, fra andata e ritorno, che
fecero, dello spettacolo calcistico che diedero a tutti e dell’atmosfera serena
e seria che regalarono.
Insomma, niente
di più equilibrato ed al tempo stesso di alto livello.
Naturalmente gli
ex compagni di Ricardo tifavano per lui e cominciarono a scaldarsi solo quando
entrò, però alla fine si resero conto che avrebbe dovuto metterlo prima in
campo perché entrare così a freddo in una partita così importante e calda non
era facile per nessuno.
Quando videro
proprio lui e Cristiano sbagliare, se ne dispiacquero considerando che comunque
ne sapevano qualcosa di rigori falliti ed uscite per colpa degli stessi…
- Se non sbagli
almeno un rigore importante nella tua carriera non sei un campione di calcio! -
Asserì serio e solenne Roby pensandolo seriamente, sentendosi moralmente vicino
ai suoi ex compagni ed al suo migliore amico Ricardo. - Sapete, se non fosse
stato per Riky non sarei qua al Milan… mi duole vederlo così… - Stava parlando
pensando veramente a tutto ciò e lo testimoniava la mano che aveva sul cuore e
la posizione eretta davanti alla televisione. Ignorò il ‘Cazzo che sfiga!‘ e ‘E’
lui che dobbiamo maledire allora!‘ di Antonio e Rino.
Vedere il
piccolo Riky uscire di corsa dal campo fu deleterio per i suoi fedeli amici ma
furono distratti dagli insulti che nessuno pensò di sentire per una partita
simile.
Come avevano
potuto dimenticarsi di Mark, grande ex del Bayern?
Alla sua
esultanza Kevin l’aveva mutilato e quando con innocenza Alex gli aveva chiesto:
- Perché gli
impedisci di esultare? Fra l’altro pensavo tifassi per tuo fratello Jerome… -
Jerome era il fratello di Kevin ed era il difensore titolare del Bayern Monaco.
Il ghanese grugnendo aveva risposto:
- Che me ne
fotte di mio fratello, volevo essere io in finale, cazzo! E comunque Mark sta
esultando per Robben! - E se ancora qualcuno non lo sapeva, ora c’erano i
manifesti. Comunque non tutti lo capirono, alcuni non se ne curarono, altri
cambiarono stanza con gran tempestività sapendo cosa sarebbe seguito ora
conoscendo Mark…
- Certo che sono
contento specialmente per lui. Per tutti ma per lui sopra ogni cosa. E gli
auguro di vincere la finale! E sai una cosa? Intendo andare a vederla, se non
ho impegni di club! - Non lo voleva fare veramente ma era una provocazione per
spingerlo ad uscire ancor più di testa. Insomma, Kevin non poteva negargli le
cose, era puro principio.
Gli ultimi se ne
andarono consapevoli che ora la bomba atomica sarebbe esplosa e così fu:
- E ALLORA
VATTENE DA LUI, STRONZO! - Un classico… come Real Madrid-Barcellona…
- HO FATTO
CINQUE ANNI CON LORO! CI SIAMO ENTRATI DENTRO A VICENDA, MI E’ COSTATO
LASCIARLI E COSA PENSAVI, CHE NON TIFASSI PER LORO SOLO PERCHE’ TU SEI GELOSO?
-
- CERTO CHE LO
PENSAVO! E LO PRETENDO! NON STAI CON LORO, STAI CON ME! PERCHE’ DEVI ESSERE COSI’
CONTENTO PER LORO? -
- PERCHE’ SONO
LORO AMICO E LO SARO’ SEMPRE! -
- SI’, AMICO… -
a Kevin questa scappò ma sarebbe stata di gran lunga meglio tenersela… Mark dal
metro che lo separava fece quel passo fulmineo e prima di battere ciglio lo
prese per il colletto -e per poco non gli prese il collo davvero- e lo spinse
contro il muro accanto. Zlatan vietò a tutti di intervenire bloccando la strada
-ora erano stipati nella galattica cucina di Alex-. Tanto se dovevano scannarsi
l’avrebbero fatto comunque.
- QUANDO FAI
COSI’ HO VOGLIA DI UCCIDERTI, LO SAI? VAFFANCULO, KEVIN! LORO SONO MIEI AMICI
MA SE VUOI VADO LA’ E ME LI SCOPO TUTTI COSI’ ALMENO HAI RAGIONE A FARE IL
BASTARDO! -
- ALLORA FALLO
COSA TI TRATTIENE? SEI TU QUELLO CHE NON VUOLE ANDARE CON IL MONDO PERCHE’ HA
DEI PRINCIPI, NON IO! MI HAI CHIESTO UNA COSA ESCLUSIVA ED ORA FAI LO STRONZO
CON I TUOI EX! -
- NE HO SOLO UNO
DI EX E COMUNQUE RIMANE UN MIO CARO AMICO, NON LO TOGLIERO’ DALLA MIA VITA CON
IPOCRISIA! HO SOLO ESULTATO PER LORO, DATTI UNA REGOLATA RAZZA DI IDIOTA! -
Ora erano
passati al tedesco che conoscevano entrambi molto bene e dall’altra parte in
pochi li capivano, Roby, Antonio, Rino ed il Noce avevano gli orecchi attaccati
alla porta chiusa, mentre alcuni si versavano liberamente da bere, Thiago
faceva gli onori di casa facendo anche qualcosa da mangiare, Stephan imboccava
Maxi con delle fragole trovate in frigo -e nessuno, specie Maxi stesso capiva
perché non potesse mangiare da solo- e…
- Ma dove sono
Ale e Zla? - Chiese candidamente e completamente ingenuo Alberto guardandosi
intorno… - Erano qua poco fa… -
- Ah, Zlatan era
stufo… - Rispose Roby in automatico.
- Voleva farsi
tirare su anche lui… - Replicò infatti Antonio conoscendo il suo amico.
- Da cosa? -
Chiese ancora Alberto non arrivandoci proprio. - Non abbiamo mica perso, almeno
per oggi! Insomma, sì, siamo a meno tre dalla Juve che ha vinto ancora ma… -
Furono Roby ed Antonio a rispondergli ancora alternati ma in perfetta linea l’uno
con l’altro.
Linea di demenza…
- Lui ha sempre
bisogno di essere tirato su! -
- Inteso, da
Alex… -
- Sì, bè, ovvio…
-
- Devo chiedere
cosa intendete per ‘tirare su’? - Alberto ci stava arrivando finalmente e stava
parlando timoroso…
- No se non vuoi
una risposta volgare… - Previde Thiago. Ma a vuoto perché i due fenomeni
risposero lo stesso, sempre insieme e sempre facendo attenzione alle urla -che
comunque non capivano- dei due innamorati dall’altra parte:
- Il cazzo,
Alby! Cosa diavolo vuoi che si faccia tirare su? L’umore? -
- Già, proprio
assurdo pensare a quello! - Fece ironico Alberto scuotendo il capo rossissimo
in viso per l’imbarazzo.
- L’umore è così
normale… - Lo presero in giro Cristian e Philippe mentre Maxi e Ste rimanevano
in un altro mondo.
- E lui di
normale ha ben poco… -
- No ma più che
altro con cosa vuoi tirare su il suo umore? -
- Logico… -
- Con un
lavoretto di mano… -
- O di bocca… -
- O di c… -
- VA BENE BASTA
HO CAPITO COSA FANNO FINITELA! - Alberto aprì il congelatore e ficcò la testa
dentro sconvolto sperando di calmare l’imbarazzo incendiario.
Intanto mentre
loro ridevano come disgraziati prendendolo in giro, in soggiorno Mark e Kevin
continuavano a gridarsi contro senza venirne a capo…
- E POI SPIEGAMI
PERCHE’ CAZZO DEVE GIOCARE CON QUELLA DIVISA COSI’ STRETTA CHE GLI DELINEA
TUTTO IL CORPO COME SE FOSSE NUDO! -
- PERCHE’ LUI
GIOCA MEGLIO COSI’! -
- L’HO VISTO CHE
GIOCA MEGLIO COSI’! ANCHE TU L’HAI VISTO QUANTO MEGLIO GIOCA COSI’, NO? -
- MA NON PUOI
ESSERE GELOSO DI COME SI VESTE PER GIOCARE A CALCIO! -
- IO POSSO
ESSERE GELOSO DI CHE CAZZO VOGLIO! E LUI NON PUO’ VESTIRSI COSI’! -
- MA LO SAI CHE
IN NAZIONALE CI FACCIAMO LE DOCCE NUDI O CREDI CHE USIAMO I COSTUMI, PEZZO DI
DEFICIENTE? -
- CERTO CHE LO
SO CHE CAZZO CREDI! VOGLIO DIVENTARE OLANDESE E VENIRE IN NAZIONALE CON VOI,
DANNAZIONE! -
- SE E’
PARTECIPARE QUELLO CHE VUOI BASTA DIRLO, PER UNA SCOPATA A TRE POSSIAMO ANCHE
FARLA! -
- MA VAFFANCULO…
- Poi Kevin si rese conto del senso della sua frase, col secondo treno, e disse:
- MA ALLORA CI SCOPI REGOLARMENTE ANCORA! -
A quel punto
Mark smise di gridare infuriato e si spompò immediatamente ridendo come un
matto, premendo il viso contro il suo petto. Kevin rimase di sasso, la gola gli
grattava per le urla ossessive che aveva sfoderato ma non riusciva a muoversi,
colpirlo o rispondergli…
- Perché cazzo
ridi ora, stronzo? - Mormorò alla fine sentendosi un idiota.
- Perché è
troppo facile prenderti per il culo… -
- Sì, ti
piacerebbe, eh? Ora il mio culo te lo scordi per un bel po’! - Fu la risposta
piccata, ma comunque scherzosa, di Kevin capendo che erano stati solo due
completi imbecilli e che c’era poco altro da fare.
- Tu credi a
tutte le puttanate che uno spara solo perché sono cose che fai anche tu! Questo
vuol dire che scopi con qualcuno a tre e se mi impegno posso anche capire chi
sono! -
Mark rafforzò la
presa sui suoi fianchi perché Kevin cercava di scappare fingendosi mortalmente
offeso. In realtà, come sempre, Mark aveva indovinato. Lo conosceva troppo
bene. Ma ammetterlo era inaccettabile per il suo smisurato orgoglio.
- Perché, vuoi
partecipare? - Chiese sperando lo prendesse per uno scherzo, cercava sempre di
divincolarsi da lui ma invano.
- Perché no, se
così mi lasci ammirare il corpo divino di Arjen… - Con questo si beccò una
gomitata in faccia, nominare Arjen invano ormai sarebbe diventato tabù.
La risposta fu
un pugno sullo zigomo al ghanese.
E mentre loro
comunicavano a gesti, finendo anche l’argomento per chiedersi scusa in modi più
dolci di quelli dei colpi di riflesso dati, in cucina Antonio e company
disquisivano su ciò che si erano detti, che non avevano capito per il tedesco
stretto.
- Secondo te
cosa dicono? -
- Kevin gli ha
chiesto quante volte ha scopato con Arjen e Mark gliele sta elencando tutte per
fargli invidia. -
- Poi Kevin gli
avrà detto che anche lui si diverte con altri e avrà cominciato a dire tutte le
sue. Che non sono poche. -
- Così Mark gli
avrà detto che torna dal suo Arjen e che da ora in poi può scoparsi tutto
Milanello lui escluso! -
- A quel punto
sarà partito il pugno. -
Senza che ci
andassero poi tanto lontano con la loro fantasia, su di sopra, in camera, Alex
stava effettivamente tirando su Zlatan.
Non che fosse
particolarmente depresso, insomma, lo era più Alex visti i suoi scarsi successi
per riprendersi la salute fisica, però non voleva rischiare che poi andasse
alla prossima partita incazzato nero per qualche paturnia incomprensibile.
Meglio correre ai ripari prima.
Sicuramente un
gran sacrificio, per Alex, darci dentro con tutto sé stesso per alleviare l’umore
-e che altro?- di Zlatan…
Del resto ognuno
aveva i propri metodi per consolarsi e mentre in casa Pato c’era una gran
varietà di gente che faceva di tutto di più -compreso dar fuoco ai fornelli-
anche in Spagna, a Madrid, c’era chi si tirava su.
Il morale, e che
altro?
FINE