NOTE:
bene, torniamo con Sinisa ed Alessio! Fra loro le cose vanno bene e
godiamocele, anche se con Sinisa se qualcosa va troppo bene per troppo
tempo, c’è da preoccuparsi. Verso Marzo se non ricordo male Sinisa era
in vacanza a Cortina e le Iene gli hanno fatto uno dei loro scherzi
facendolo imbestialire, così io ho tanto fatto fino a che non ho tirato
fuori una fic collegandomi a quel momento. Che Alessio è un grande fan
della Lazio e che nel periodo in cui lui era piccolo Sinisa era proprio
là, è vero. La fic è divisa in due, la prima parte è molto sessuale e
descrittiva, nella seconda c’è anche altro, non preoccupatevi. La cosa
che gli faccio fare pare sia realmente uno dei punti deboli degli
uomini, non è stato facilissimo descriverlo senza essere troppo volgare
ma facendo al tempo stesso capire che fanno. Insomma, poi non è niente
di che eh, ma io non l’avevo mai inserita in una fic. Basta, leggete.
Buona lettura. Baci Akane
UNA VACANZA PERFETTA
1. PRATICHE SESSUALI INTERESSANTI
Alessio era appena
arrivato nel B&B prenotato da Sinisa, quando sentì la sua macchina
arrivare di gran carriera e frenare bruscamente facendo alzare un sacco
di polvere. Il tonfo della portiera che veniva sbattuta e a momenti
cadeva lo annunciò.
Ad Alessio bastò sentirlo scendere per capire che era lui e che era di umore pessimo.
Si girò con occhi
spalancati e lo squadrò spaventato, si mangiò il commento ‘non dovevamo
arrivare in orari diversi per non farci vedere insieme fuori?’ Ma
decide di confidare nell’ora tarda a cui si erano dati appuntamento.
Alessio veniva dopo una
partita pomeridiana, perciò l’indomani avrebbe avuto tutto il giorno
libero fino al pomeriggio successivo.
Per l’occasione aveva
noleggiato un jet veloce dal momento che la strada più veloce da Milano
a Cortina erano cinque ore di auto.
Un aereo di linea non
faceva quella tratta, perciò non gli era rimasta che quella soluzione.
Suso aveva buttato lì scherzando che magari poteva andare in
elicottero, sarebbe stato ancora meno, ma gli sembrava esagerato.
Quando Sinisa gli aveva
detto che avrebbe passato un po’ di giorni a Cortina in vacanza con la
famiglia, gli era salita la bile in bocca, ma poi gli aveva proposto di
passare il suo giorno libero con lui e siccome non lo vedeva da
Gennaio, aveva volentieri accettato. Ricordò il regalo che gli aveva
fatto in quell’occasione e sorrise.
Siccome non lavorava
più, non aveva molte scuse per non stare con la famiglia che lui
adorava, perciò quando Sinisa gli aveva detto che se voleva passare un
giorno intero e due notti con lui a Cortina poteva trovare una scusa
con la famiglia, Alessio si era precipitato facendo i salti di gioia.
Gli ci voleva proprio, gli mancava molto e poi a volte Leo non gli dava respiro.
Il rapporto con lui
andava molto bene e non poteva lamentarsi, ma non era idiota, aveva
capito che a Leo lui piaceva ed ogni tanto ci provava in modo anche
piuttosto evidente. Lui per non rovinare il bel rapporto creato a
fatica, faceva finta di nulla, ma sostanzialmente gli mancava il suo
uomo.
Peccato che rivederlo con le saette negli occhi non era esattamente quello che si era sognato i giorni precedenti.
Non chiese se andasse
tutto bene, era ovvio che non era così. Suppose che dovesse aver
litigato con Arianna, la moglie, anche se di solito non succedeva
perché lei sapeva come trattarlo. Ovvero lasciarlo in pace.
Lo vide passare dritto
quasi ignorandolo, ringhiò a denti stretti ‘andiamo’ e Alessio,
inghiottendo a vuoto, pregò che le loro quaranta ore a disposizione non
fossero così.
Si chiese cosa avrebbe
pensato il locandiere nel vederli lì insieme, aveva ideato un bel piano
per non far accorgere all’uomo della loro presenza insieme lì dentro,
ma era andato a quel paese con il suo arrivo trionfale.
La domanda trovò risposta ovvia quando Sinisa si piazzò davanti ad un allibito anziano che naturalmente lo conosceva bene.
Alessio notò appesi
dietro la scrivania dove riceveva i clienti una maglia della Lazio
autografata da alcuni giocatori, così cercò di coprirsi meglio con
cuffia e sciarpa sperando di non essere riconosciuto.
“È vecchio, mica saprà
chi sono! Se seguiva la Lazio di Sinisa non è detto che segua tutt’ora
il calcio, no? Ma dovevamo beccare un tifoso laziale? Che poi oh, buon
gusto eh?”
Alessio era laziale ed era stato un grandissimo tifoso di Sinisa ai tempi in cui aveva giocato nella sua squadra del cuore.
Lui e suo padre erano
stati fra quelli che lo difendevano sempre e quando se lo era ritrovato
davanti come allenatore era stata una grande emozione. Ancora più
grande era stato sapere che lo voleva al Milan.
“Era ovvio che subissi
il suo fascino. Che poi altro che fascino, ero perso per lui da quando
ero piccolo, figurati se non ci potevo finire a letto! Quest’uomo mi ha
deviato in così tanti modi che non ha idea!”
Sinisa arrivò così
davanti all’uomo che spalancò gli occhi come se avesse un’apparizione
mistica, Alessio per un momento temette di vederlo starnazzare al suolo
con un infarto. Stava pensando a come evitare il disastro perché Sinisa
in quelle condizioni diventava terribile, ma lui fu più veloce e
togliendosi il cappello tipico che si metteva uscendo, si fece
riconoscere ancora meglio, come se ce ne fosse stato bisogno.
- Allora. Se fai finta
di non averci visto e non cerchi di capire chi è lui, ti firmo quella
maglia e facciamo una foto insieme. Se invece non ti terrai la mia
visita per te sai di cosa sono capace, visto che sei un laziale. -
Alessio spalancò la
bocca e lo fissò da dietro come se fosse impazzito, ma si guardò bene
dal farsi avanti per rimediare ai suoi danni.
Rimase in attesa
dell’inevitabile denuncia, ma quando vide l’uomo tirare giù il riquadro
della maglia laziale e aprirla, capì che aveva avuto incredibilmente
successo.
Così shoccato vide
Sinisa sorridere, scherzare e fare un siparietto simpatico come se non
avesse appena avuto l’insana intenzione di uccidere tutti.
Alessio rimase in un
angolo perplesso pregando di non essere notato e riconosciuto ed al
termine del tutto, il vecchio consegnò loro la camera con la promessa
di non essere disturbati per nessuna ragione al mondo.
Sinisa pagò in anticipo la camera ed il suo silenzio. E lo pagò molto bene.
Alessio, scuotendo il capo, si appuntò mentalmente il sistema per ottenere quello che voleva quando sembrava impossibile.
“Con lui niente è impossibile!”
Una volta soli e
constatato che sembrava essersi sbollito, Alessio si azzardò a
proferire parola. Era da quando era lì che non aveva osato dire nulla,
questo sempre perché lo conosceva così bene da sapere cosa era meglio
fare in ogni situazione.
- Allora, che è successo? Chi ha osato rovinarti le vacanze? - Perché era chiaro che qualcuno avesse osato.
Sinisa aveva appena
messo giù la propria borsa a tracolla e ricordandoselo tornò ad
imprecare come se avesse una nuvola piena di fulmini che aleggiava
sulla testa.
- Iene! -
- Eddai, che esagerato! - Commentò Alessio pensando che fosse un insulto. Sinisa lo guardò sbieco:
- Quelli delle Iene!
Quei pezzi di merda non avevano altro da fare che rompere il cazzo a
me! Sono lo zimbello d’Italia? O Striscia o loro vengono sempre a
rompere le palle! Che cazzo vogliono da me? Si divertono a farmi
incazzare? Poi si divertiranno quando gli spacco la faccia! Finisco in
prigione ma almeno ho la soddisfazione di ucciderli! Sono così
divertente quando mi infurio? - Alessio, fermo a fissare il suo uomo
che tirava fuori alla rinfusa quel che si era portato per quelle
quaranta ore insieme, non molto in realtà, scosse la testa spaventato
chiedendosi come diavolo potesse qualcuno trovare divertente tutto
quello.
“I suoi occhi sono iniettati di sangue, a momenti sputa fuoco! Divertente questo? Sono sciroccati?”
- Divertente non è il
termine che userei io... - Tentò piano e a debita distanza. A quel
punto Sinisa si avvicinò a lui bruscamente, questo gesto terrorizzò
Alessio che però rimase fermo immobile sapendo come gestirlo. Questo
infatti funse da calmante per Sinisa che invece di montarsi
ulteriormente, sospirò e alzò gli occhi al cielo scrollando le spalle
massicce.
- Lascia perdere,
scusa. Non hai fatto tutto questo per sentirmi brontolare! Fra l’altro
con la scusa che ero arrabbiato per questo ho detto che me la filavo un
po’ e di lasciarmi in pace. Sanno che quando faccio così devono darmi
spazio. - Alessio così si aprì in uno dei suoi splendidi sorrisi che
fece il resto nel rischiarare il tempestoso Sinisa. Infatti gli prese
il viso fra le mani e scacciando le ire funeste appena albergate in
lui, lo baciò forte e deciso. Alessio aprì subito la bocca andandogli
incontro con la lingua, mentre le mani si posavano sui suoi fianchi più
morbidi di un mese fa.
- Sinisa, sei un po’
ingrassato. Non fai più i tuoi esercizi? - Ebbe la malaugurata idea di
dire sulla sua bocca fra un bacio e l’altro. Sinisa gli lasciò il viso
per agguantargli una chiappa e stringere in una morsa di ferro che lo
fece squittire.
- Se vuoi farmi
arrabbiare anche tu basta dirlo, eh? - Alessio finì dal lamento al
gemito quando la mano scivolò sotto la sua maglia alla ricerca della
sua pelle liscia.
Di nuovo le loro labbra intrecciate insieme, i sapori ancora mescolati.
- Mi allenavo coi
ragazzi, ma se non alleno nessuno faccio poco e niente anche io. -
Alessio ricordava le sue abitudini con molto calore, si allenava sempre
con loro ad ogni sessione e faceva anche palestra con lui al mattino
presto.
Era iniziata così fra loro.
Si sfilò così la maglia
pesante e quella leggera insieme da dietro la nuca scivolando con le
braccia poi intorno alla sua testa, gli circondò il collo e si appoggiò
a lui con aria beata e maliziosa insieme. I due si guardarono da
vicino, respirandosi e rilassandosi.
- Sai, la passione di
quell’uomo mi ha fatto venire in mente quanto ti adoravo da piccolo.
Mio padre è laziale e mi portava allo stadio. Sono diventato laziale
anche io e ti guardavo sin dai miei primi anni di vita, mi piacevi un
sacco e ti difendevo a spada tratta con tutti. Ho sempre sognato di
incontrarti di persona. Forse ho preso la via della difesa un po’ anche
influenzato da te oltre che Nesta, chi lo sa. - Poi continuò con un
sorrisino. - Quando ti ho incontrato da giocatore per me è stato un
sogno che si realizzava. Sono tornato bambino, quel giorno alla Samp. E
sapere che mi apprezzavi e mi volevi al Milan è stato indescrivibile.
Sei la connessione con i miei sogni di bambino e tutte le mie passioni.
-
Sinisa rimase sorpreso di questo suo racconto e di questa apertura.
- Non lo sapevo, non me
lo hai mai detto... non immaginavo di averti influenzato e fatto
sognare tanto... - Sinisa si riempì di orgoglio e calore ed anche
commozione, forse iniziava davvero ad invecchiare, si disse fra sé e sé
sorridendo impacciato mentre lo baciava scacciando completamente il
ricordo di quello scherzo demenziale che l’aveva fatto infuriare come
una bestia.
Lo strinse forte a sé, le braccia possenti intorno alla sua vita stretta, quelle meno grosse di Alessio intorno al suo collo.
- Sei sicuro di voler
stare con un vecchio come me? Prima mi sono trovato a dire ad un idiota
che fingeva di avere 34 anni e di voler stare con mia figlia di venti
che c’era troppa differenza, perché quando lui ne avrebbe avuti 50 lei
sarebbe stata troppo giovane per lui. -
- Ci pensi solo ora? - Sinisa alzò le spalle.
- Ti pesa questa differenza? -
- A te? -
- Non è a noi vecchi che pesa la differenza. - Alessio scoppiò a ridere pizzicandogli le guance morbide.
- Non sei vecchio. Sei il mio uomo e non voglio altri che te. -
- Ma Leo è giovane e
perfetto per te e gli piaci molto! - Alessio così mentre rideva e lo
abbracciava, lo morse sul collo. Ovviamente a Sinisa piacque la sua
risposta. Piacque molto.
Alessio gli afferrò la
maglia e gliela tolse subito lasciandolo a torso nudo, Sinisa così
scivolò con le mani grandi e forti sulla sua schiena liscia, la sua
pelle era in parte coperta di tatuaggi.
Scese con la bocca sul
collo e poi sulla spalla dove succhiò e mordicchiò lasciando che le
mani si infilassero sotto la cinta dei jeans e dei boxer.
Con abilitò infilò il
dito nella fessura e anche se non era lubrificato, entrò ruvido con il
medio. Alessio si inarcò con la schiena schiacciando il busto in avanti
contro di lui, nascose il viso contro il suo collo portando più infuori
i glutei per dargli tutto l’accesso che voleva. Sinisa rise con quel
suo fare erotico contro la sua pelle sensibile e risalì sull’orecchio a
parlargli:
- Spero che almeno la
mia esperienza a letto sia unica e piacevole! - Insistette ancora sulla
questione dell’età facendo partire un pizzico sul fianco di Sinisa
bello muscoloso. Non sortendo molto effetto perché non trovò presa,
scese davanti, gli aprì i pantaloni e decise di rinunciare al suo dito
dentro ed alla sua lingua nell’orecchio per scivolare in ginocchio
davanti a lui ed occuparsi del suo inguine che scoprì ben presto e fece
suo vorace.
Sentì subito Sinisa spingere il bacino in avanti verso la sua bocca e sospirare di piacere.
“Sospira, gemi... fammi
sentire la tua voce...” Alessio andava matto per i suoi gemiti rochi,
si impegnava a farlo godere perché adorava sentirlo.
Lo stuzzicò con la
lingua nella pelle sensibile intorno al membro che intanto masturbava,
l’erezione che si alzava sempre più e l’altra mano che giocava sotto.
Quella zona molto più sensibile del resto, fece partire dei lunghi
gemiti a Sinisa che gli indirizzò poco gentilmente la testa proprio lì
dove le sue mani lo torturavano. Gli prese i capelli e lo tirò dove gli
interessava che la sua lingua finisse. Alessio ridendo lo accontentò,
mentre le mani ora libere andavano a toccarsi fra le gambe.
Sinisa si mise a gemere
più forte e così ben presto l’aria si riempì della sua voce. Quando
sentì che non ne aveva più, Sinisa se lo staccò di dosso, gli strappò
di dosso poco gentilmente la parte inferiore dei vestiti che gli
rimaneva e lo spinse sempre poco gentilmente sul letto.
Alessio si morse il
labbro compiaciuto dell’effetto che aveva avuto e si godette il suo
arrivo, il suo corpo possente lo schiacciò e mentre Sinisa si
appropriava di lui, lo mordeva nel percorso che lo portava in basso, al
centro del suo piacere.
Ogni morso una scarica
elettrica bollente accompagnata dall’inarcarsi del corpo e dai gemiti
del giovane, il quale accompagnava la sua testa verso il basso.
Finalmente Sinisa si
occupò della sua erezione con la bocca e gli riservò lo stesso
trattamento occupandosi di tutte le sue parti intime con una certa cura
e non solo del suo membro eccitato. Quando lo fece Alessio capì perché
prima era partito in quel modo. Era un suggerimento ricevuto da uno dei
suoi amici in modo poco carino e fine -‘ehi vi fate mai ciucciare le
palle?’ Non poteva certo considerarsi ‘carino e fine’ come
conversazione- , curiosamente non avevano mai provato sebbene
sicuramente Sinisa sapeva quanto fosse bello, doveva saperlo.
Voleva chiedergli
perché non l’avevano mai fatto quando sentì subito l’orgasmo in
dirittura d’arrivo e per bloccarlo gli spinse sbrigativo via la testa.
Si sollevò sui gomiti guardandolo emergere fra le sue gambe aperte e piegate.
- Si viene subito! - Sinisa si leccò le labbra malefico.
- Diciamo che se hai
fretta e vuoi far venire prima l’altro, quello è un trucco infallibile!
- Poi però si rituffò lì sotto, scendendo alla ricerca del suo
ingresso. - Ma nel tuo caso non serve perché vieni anche quando ti sono
dentro... - Ed ormai lo sapeva bene! Alessio si abbandonò all’indietro
alzando le braccia sopra la testa alzando le gambe per dargli un
migliore accesso.
La sua lingua prima e
le sue dita poi tornarono a trasportarlo in paradiso. Fra il
trattamento completo all’intero inguine e quello, per il giovane
difensore era il delirio. Sentiva mille brividi continui percorrerlo e
l’orgasmo sempre sul punto di sopraggiungere. Era incredibile come
Sinisa lo conoscesse e si fermasse sul più bello. Il piacere pronto e
tenuto così sotto controllo gli prometteva una scarica senza precedenti
ed Alessio era tutto un fremito impaziente.
Completamente
abbandonato alle sue mani e alla sua lingua esperta, lasciò che gli
facesse tutto quello che voleva e non se ne pentì.
Sinisa quando fu
soddisfatto si alzò e si schiacciò su di lui, si accostò e dopo averlo
baciato ed aver giocato con la sua lingua fuori dalla sua bocca,
succhiandogliela, entrò in lui con una spinta decisa e virile.
Alessio tentò di
opporre resistenza di proposito anche se era già molto pronto, ma
Sinisa sapendo perché tendeva i muscoli lo accontentò e gli diede uno
dei suoi schiaffi leggeri sulla natica.
Se glieli dava di cattiveria lo demoliva, sapeva perfettamente dosare la forza.
Il piacere si espanse
dopo la prima fitta, il calore partì e lui si rilassò mentre Sinisa
entrava del tutto e dopo un paio di spinte gli era tutto dentro.
Iniziò subito a
muoversi forte e deciso aumentando immediatamente il ritmo, premendo
più a fondo ad ogni spinta. Alessio le braccia in alto e poi intorno
alle sue spalle, le unghie affondate sulla sua pelle a tirarlo verso di
sé, lui schiacciato sopra, i gemiti che si confondevano e si facevano
sempre più forti, Alessio che non ne poteva più e ne voleva ancora e lo
chiamava avvolgendo le gambe intorno alla sua vita. Sollevò il bacino
usando degli invidiabili addominali e presto divenne un allungamento
del suo corpo, parte integrante di Sinisa che si muoveva agevole dentro
e fuori fino a raggiungere prepotente la profondità del suo piacere.
Lo vide e lo sentì
venire, il suo seme bianco scivolò sul suo petto candido, sinisa si
sollevò per guardarlo e lo toccò con le dita succhiandolo, lo fece fare
anche a lui e a quel punto per lui fu l’apice. Gli venne dentro con un
forte e prolungato gemito, la testa all’indietro, il viso in un
abbandono erotico che Alessio si godette per bene. Rimase così teso su
di lui ed in lui, un fascio di muscoli possente. Poi si rilassò, uscì e
crollò di lato ansimante. Rimasero separati qualche istante a respirare
e riprendersi, mentre i brividi ancora li ricoprivano ed i sensi
mescolati non gli facevano capire bene dove erano e come.
Quando tornarono,
Alessio si arrampicò sul compagno e appoggiò la testa sul suo petto a
sentire il suo cuore impazzito. Era bello sentire quanto Sinisa stesse
bene e dopo averlo appurato, cercò la sua bocca per un bacio
conclusivo.
Al mondo per lui non esisteva niente di meglio di quello e non voleva altro. Non avrebbe mai voluto, lui lo sapeva.