*Ecco
un altro capitolo. Arriva un momento critico per Jerry, quando Jacoby
annuncia il suo matrimonio con Kelly. Anche se ha deciso che per Jacoby
è meglio che loro rimangano solo amici, la razionalità in quel momento
va a farsi benedire e la sua reazione inizialmente gelida, poi sarà
impossibile da trattenere. Buona lettura. Baci Akane*
13. PROBLEMA E SOLUZIONE
"Sarò brutale con la realtà
E sarò onesto con la mia anima
Sii il mucchio di spazzatura
In cui un barbone si raccoglie per mangiare un boccone
Sono sporco
Sono eccitato
Sono sporco cattivo sporco"
- M-80 -
Credo che sia il giorno peggiore della mia vita.
Il momento in cui mi dice che si sposa con Kelly realizzo quanto si può stare male.
Quando ce lo dice fa il
suo ingresso trionfale nella sala prove sbattendo la porta con un gran
fracasso, è in ritardo come al solito ma non c’è tempo per
rinfacciarglielo che gracchia saltando al centro della stanza con i
diti medi alti davanti alla sua faccia da culo.
- MI SPOSO BASTARDI! -
E quando lo strilla in
questo modo, perdo la presa della chitarra che stavo accordando fortuna
che è appesa al mio collo altrimenti sarebbe caduta.
La reazione degli altri
è immediata, la mia non c’è, sono il gelo, immobile, piantato lì dove
sono senza possibilità di muovermi. Vorrei dire qualcosa, vorrei
reagire, ridere, abbracciarlo come fanno gli altri, o fare delle
battute. Sono tutti lì a dire che è pazzo e che si lasceranno dopo
poco, che con lei non durerà per sempre perché è da troppo che si
prendono e si lasciano.
Lui li manda tutti a
cagare e dice che ha deciso di sposarsi con lei perché è l’unica che lo
riprende sempre e che nessuna sopporterebbe tanto!
Ma che razza di ragioni sono?
Sul momento non ho reazioni, non ci riesco, mi guardo da fuori e capisco che non sto facendo niente e non va bene.
Pensavo che prima o poi si sarebbe sposato e sarebbe stato meglio per me.
Ed ora siamo al dunque, si sposano ed io sono qua a non far nulla, nulla!
Forse dopotutto non mi
sta così bene che lui stia con lei per sempre, perché lei in realtà non
sono io e fanculo, dovrei esserci io lì.
Razionalmente so che è
meglio così, che noi due dobbiamo funzionare come amici, che io sono
una fonte di stress per lui ogni volta che mi vede come più che un
amico, quando lascia andare il desiderio che ha per me. Perciò tutto
questo è solo un bene per lui, ma la verità è una e non so se me la
terrò per me per molto.
Se lui comunque vuole
me al punto da avere crisi di follia quando si approccia a me in un
certo modo, quanto durerà davvero con Kelly?
Ma forse non troverebbe comunque mai nessuno di adatto, forse non amerebbe mai nessuno e nessuno potrebbe mai amarlo.
Come fai ad amare uno come lui?
Mentre mi rendo conto che lo sto abbracciando, teso come una corda di violino, capisco che sono un ipocrita.
Come si fa ad amare uno come lui? Non lo so davvero?
L’addio al celibato non
poteva che essere distruttivo, ma prima che ci dia dentro completamente
nella festa, c’è un momento fra di noi e non capisco come sia possibile
che sia proprio io il suo autista. Beh, in realtà è normale perché io
sono astemio per cui non potevo che essere io quello che andava a
prenderlo, però non mi piace l’idea. Mi sento a disagio.
Per questi anni insieme
dove abbiamo mandato avanti la nostra attività artistica con diversi EP
ed inserito un nuovo bassista, Tobin, Jacoby è sempre stato con Kelly
ed io e lui siamo sempre rimasti amici, le cose sono andate bene,
insomma.
Ogni tanto lui aveva
delle crisi o dei momenti di follia, ma niente di ingestibile. Qualche
volte beve, ma fra gli esami ed il lavoro è piuttosto sobrio.
In generale è andato
tutto bene, sorprendentemente bene. La mia scelta di non rifare con lui
quelle cose, di non incasinare il nostro rapporto, si è rivelata
saggia. Il risultato è che trombiamo un sacco con le nostre ragazze,
tutte le volte che ci sale su la voglia. Frenarci sul nascere è stato
fattibile.
Ma lo è stato perché abbiamo evitato di fare tutto insieme e di stare da soli troppo spesso.
Ed ora io e lui siamo qua, soli in camera sua, mentre si sta ancora preparando. Sapevo che finiva così. Lui non è mai puntuale.
Così gli preparo dei vestiti mentre finisce di lavarsi e sistemarsi in bagno.
Si tinge i capelli di
nero da un po’, dice che è per la sua immagine di cantante nu metal.
Per me una tinta nera rispecchia uno stato d’animo, ma mi guardo bene
dal dirglielo.
- Sei l’unico che non
ha detto niente! - Dice chiudendo il rubinetto della doccia. La porta è
semiaperta ma mi guardo bene dal sbirciare.
- Lo sai che non parlo molto... - Me l’asciugo così, lui ride.
- Per questo ti chiedo di farlo ora. - È strano che lo faccia ora. Cerca il mio parere, proprio il mio.
Mi mordo il labbro e
faccio una smorfia fissando il suo armadio pieno di abiti inadatti ad
una serata come la nostra. Insomma, non deve essere elegante, ma
nemmeno trasandato.
- Cosa vuoi che ti
dica? - Lo so bene cosa vuole che gli dica, ma io non voglio proprio
dirglielo, invece. Perché queste non sono cose che vanno dette. Ne sono
sicuro.
- Cosa pensi di me che
mi sposo con Kelly? - Ovvio! Opto per dei jeans non troppo larghi e
cadenti e cerco una camicia od una maglietta decente, non sformata.
- E cosa vuoi che ne
penso? Se la ami e sei sicuro di poterla amare per tutta la vita... -
Questo è quello che si dice in questi casi, ma non è nemmeno
lontanamente quello che voglio dirgli. Improvvisamente la porta del
bagno si spalanca con la sua solita delicatezza e me lo ritrovo davanti
nudo, ma almeno asciutto. I capelli ancora spettinati dall’asciugamano.
Faccio cadere la
maglietta che stavo guardando e spalanco gli occhi. Era da un po’ che
non lo vedevo nudo. Da quella volta al mare di notte. Da quando è
iniziato un po’ tutto. O forse è iniziato davvero quando l’ho guardato
scopare?
Forse quando l’ho visto cantare la prima volta.
- Devi dirmi la verità, so quando spari palle per levarmi dai coglioni! -
Ovviamente lo sa.
Trattengo il fiato concentrandomi a fatica sul viso, non che sia meglio
visto che mi piace quanto il resto. Anzi, forse più il viso che il suo
corpo non proprio da modello!
Inghiotto.
- Vestiti, per
cortesia. - Riesco a dire fintamente calmo. Lui fa il broncio, incrocia
le braccia al petto e si pianta lì come un bambino.
- No, finché non mi dici sinceramente cosa ne pensi! - Alzo gli occhi al cielo esasperato.
- Cristo Santo Jacoby, è il momento? - Annuisce vigoroso.
- Niente addio al celibato se non mi dici nulla! -
Cazzo.
Alla fine mi rassegno,
con lui non c’è scelta. Anche perché non riesco più a non guardargli il
cazzo che gli pende moscio, per fortuna mia, fra le gambe.
Almeno non è eccitato. Strano, visto che lo è sempre.
Dopo averlo passato ai raggi X lui cambia di posizione, ma rimane con le braccia incrociate e l’aria decisa.
- Ok, la verità. Però l’hai voluta tu! - Questa premessa secca gli fa sciogliere le braccia.
- Sono pronto! -
Esclama titubante.
Lo guardo in viso, gli occhi pieni di speranza. Ma cosa vuole da me?
- Perché lei? - Ecco
qua quello che penso. Era facile, dopotutto. Jacoby ci rimane di merda
e mi guarda sbattendo le palpebre un paio di volte.
- Come perché lei? - annuisco e mi metto comodo in piedi davanti a lui.
- Perché hai scelto lei
per passare tutta la vita con una donna? So che per te è meglio stare
con le donne, ma... perché Kelly? - Lui non riesce a capire bene la
domanda.
- Sto con lei da molto,
fra alti e bassi. Mi sopporta, mi conosce quasi come mi conosci te, ha
visto i miei lati peggiori... non credo saprei ricominciare da capo con
un’altra... -
Sospiro paziente.
- E devi per forza
sposarti? Voglio dire... anche se non trovi una con cui condividere
tutto e per sempre che importa? - Forse sto dicendo molto più di quel
che pensavo e volevo. Fermati, Jerry. Lui è shoccato, piega la testa di
lato sconvolto senza capire, come se parlassi arabo.
- Perché ho bisogno di
qualcuno sempre vicino. Ne avrò sempre bisogno. Qualcuno che non
importa cosa faccio e cosa succede, quando torno a casa è lì per me,
punto e basta. Che sa tutto di me e che mi sopporta lo stesso. Una
sorta di punto di riferimento. - Questo ero io, dovevo essere io, sarei
dovuto esserlo. Vorrei esserlo. Voglio esserlo.
Qualcosa
improvvisamente grida in me, grida così forte che mi bruciano gli
occhi, mi avvicino, gli prendo le braccia con le mani e ignorando la
sua nudità dico con forza.
- Ma non è lei quella
persona! Tu la usi per scappare dalla persona che vuoi davvero, da me!
È ancora così? Perché se non provassi più quell’istinto verso di me che
ti fa sbarellare come un matto, allora l’avresti lasciata! -
Non so se capisce cosa
dico, se ha alba di quel che sto dicendo. Mi guarda inebetito e
shoccato ed alla fine scuote la testa e mi prende a sua volta con le
mani, artigliando i miei avambracci con forza.
- Certo che provo la
stessa cosa! Ma con te non potrò mai viverla senza perdere il
controllo! Quindi lei è l’unica che può stare con me per sempre,
l’unica! - Insiste su questo, ne è fermamente convinto e forse ci vede
davvero in lei qualcosa di me, qualcosa che gli fa accettare la
situazione come un ripiego, un compromesso accettabile.
Improvvisamente non so cosa dire. Non so se devo insistere. Se lo facessi e mandassi all’aria il matrimonio poi che otterrei?
Avrebbe altre crisi?
Dopotutto sono io la sua fonte di stress, quello che lo destabilizza
ogni volta che il legame si stringe troppo o che i confini si
mescolano.
Non lo capisco bene nemmeno io, è un campo minato e non è il caso di rischiare.
Ed in un momento
perdiamo l’occasione di separarci. Rimaniamo agganciati in questo modo,
senza fiato, e le nostre mani, le nostre braccia bruciano, gli occhi
diventano lucidi. In un momento vediamo quello che vorremmo davvero,
quello che sarebbe dovuto essere e capiamo che non sarà mai, che è
molto meglio così per la serenità di tutti.
perché devo essere il suo problema e la sua soluzione al tempo stesso?
Come può una persona essere tutto?
- Se sei davvero sicuro
allora fallo, ma voglio che tu sappia una cosa. - Si aggrotta, confuso.
- Se avrai bisogno di qualcosa, di qualunque cosa, io ci sarò sempre,
capito? Sempre. - Lui alla fine sospira, si lascia andare, sorride
dolcemente, in quel modo così malinconico e triste. Solo io vedo i suoi
occhi tristi ogni istante della sua vita? Come se non riuscisse ad
essere mai almeno una volta sereno. Mai.
In risposta lui si
protende verso di me e mi sfiora le labbra. Io trattengo il fiato,
chiudo gli occhi e catturo un momento che potrebbe essere
l’ultimo.
Che DEVE esserlo.
Ma non so se lo sarà davvero.
I brividi mi ricoprono ed è tutto così maledettamente bello. Tutto.
Perché non può essere così e basta? Perché lui deve essere così dannatamente complicato?
- Lo so. Grazie. -
Mormora. Ancora un momento, ancora un istante. L’ultimo bacio prima che
io vada via per sempre dalla sua vita, non sarò più Jerry l’amante,
solo Jerry l’amico. Solo questo.