DISCLAMEIR: i personaggi non sono miei
ma di loro stessi perchè reali, io immagino e basta.
NOTE: questa è il seguito di Before i
die... ci sono delle incongruenze volute fra quella fic e questa, che
è sempre dalla parte di Coby. Dovrò fare quella dalla parte di
Jerry per far capire come sono andate le cose per davvero. Qua Coby
pare aver cancellato certi dettagli avvenuti nei momenti narrati in
Before i die. Come che Jerry gli dice che fa tutto quello perchè lo
ama ad è disposto a tutto pur di tenerlo in vita. Anche farsi usare.
Coby, in questa fic, si chiede perchè Jerry lo faccia. Si ricorda
solo certe cose, non tutto. Colma quello che non ricorda con le sue
logiche (!!!) deduzioni. Però, ad esempio, ha cancellato che Jerry
ha detto che l'amava. Perchè quella volta lui era talmente fuori di
sé che ha dei buchi veri nella memoria. Ho dovuto spiegarlo perchè
altrimenti sembra che io sia quella suonata, no, è Coby! Ci sarà la
versione di Jerry che spiega bene tutto.
Buona lettura.
Baci Akane
LA TUA CANZONE
Di più, di più, mi serve di più.
Ne voglio ancora.
Così non è sufficiente.
Non è assolutamente sufficiente.
Voglio ancora.
Dio, dammelo, ti prego.
Non mi basta.
Spingo più forte, penso di fargli
male, non mi controllo più.
Entro ed esco e lo faccio veloce, fino
a non capire più un cazzo, solo che è maledettamente giusto e
perfetto.
Lo prendo, lo tengo per i fianchi e
continuo a spingere e spingere e spingere senza fermarmi.
I gemiti riempiono l'aria, la mia voce
mi arriva lontano, la testa all'indietro, gli occhi chiusi,
abbandonato al godimento più fottutamente incredibile che io abbia
mai subito.
Sì, così... è solo così che io
riesco a trovare la pace.
Finalmente l'esplosione arriva, la
follia dilaga in ogni particella, sono fottuto, fottutissimo.
E mi sciolgo in lui, tremando di
piacere mentre le scosse mi fanno rantolare, quasi.
Sì... sì... va bene...
Penso di dirlo con la mia voce tipica
da scopata.
Bassa, roca, graffiante.
Quella che a lui fa impazzire.
La uso spesso perchè so che gli piace.
Solo dopo un attimo vedo la macchia
bianca davanti a lui che ha schizzato.
È venuto anche lui.
Dio Cristo, come fa a venire mentre me
lo sbatto con tanta violenza?
Mi sento una bestia. E lo sono.
Quando me lo scopo divento una bestia
allo stato brado. Non capisco un cazzo... del resto ne ho bisogno o
non lo farei.
Sono quei maledetti momenti in cui
sento che sto per andare giù di testa, mi sento esasperato. Il
segnale è quando comincio a gridare con tutti.
Oppure, semplicemente, a volte ho solo
voglia di scopare, tutto qua.
Né più né meno, direi.
Ho solo voglia di scopare.
E Jerry mi ha promesso di esserci tutte
le volte che mi serviva.
Dice che è la mia medicina, io penso
che sono un pezzo di merda che lo uso ma non capisco un cazzo di
quello che faccio, in realtà.
È solo che non riesco a smettere.
Una volta che ho cominciato non so
fermarmi, è questo il mio più grande difetto.
Il mio assoluto non controllo.
Ma come diavolo ha fatto a venire
mentre lo scopavo come un animale?
Non ho badato a lui, all'inizio ci
provo, ma non ce la faccio. Poi parto proprio...
gli piace così?
Me lo chiedo mentre mi sciolgo da lui e
mi lascio cadere su una sedia poco più in là.
Mi tiro su i boxer e mi riallaccio i
pantaloni, li avevo aperti e basta.
Solo l'atto della scopata. Non siamo
nemmeno in una camera.
Eravamo in attesa di cominciare
l'intervista dove dovremo fare due canzoni in acustico davanti ad un
paio di fan fortunati che hanno avuto l'accesso.
Così mi sentivo nervoso per qualcosa
che non so nemmeno più.
Non capisco il meccanismo di queste
cose. A volte semplicemente devo farlo e basta. Chi se ne frega.
Comunque l'ho preso, me lo sono portato
in una stanza a parte e fanculo. Ho scopato. L'ho sbattuto
letteralmente sul tavolo, piegato in avanti, abbassati i pantaloni e
me lo son fatto. Brutalmente. Proprio in mio pieno stile.
Lui si sistema a sua volta, è sfinito,
ansima quanto me e si appoggia sul tavolo pieno di cose, mi guarda in
un modo che non so interpretare ed io inarco le sopracciglia
chiedendo cosa abbia.
Lui alza le spalle e fa col viso
'niente'.
Scuoto la testa.
So che ha qualcosa ma tanto non me lo
dirà.
Non abbiamo più parlato dopo quella
volta.
Ho tentato il suicidio perchè Kelly mi
ha lasciato e mi ha fatto capire che razza di uomo di merda ero
diventato. Un porco schifoso.
Mi facevo vomitare. Mi sentivo un
perdente.
Ed improvvisamente ho capito che non
era perchè l'amavo e non potevo vivere senza di lei. Cazzo, l'ho
tradita un sacco. Era solo perchè lei era la parte pulita di me.
Non avevo più niente di pulito ora.
Jerry mi ha trovato in tempo e mi ha
salvato.
Non ho idea di come cazzo siamo finiti
a scopare.
Come l'abbiamo fatto?
Parlavamo del perchè la tradivo, io
dicevo che ho solo bisogno di scopare e lo faccio con la prima
persona che ho sotto mano, lui era arrabbiato perchè diceva che così
mi buttavo via e non dovevo. Io però devo, ho bisogno. So di essere
sbagliato ma sono questo.
Devo scopare in certi momenti. Mi
annullo. Mi spengo. Mi sfogo e poi sto bene. Cazzo, come sto bene.
Così Jerry ha detto di farlo solo con
lui. Quando mi serve, quando sento che sto impazzendo. Di prenderlo e
farmelo. Solo con lui.
Di usarlo per questo sfogo.
Sono malato. Penso di essere solo
malato di sesso e lui alimenta la mia malattia invece di curarla,
solo che mi impedisce di andare con troie e di buttarmi.
Di conseguenza è una relazione di
sesso, quella che ho con lui.
Non abbiamo altro.
Ho scritto Before i die in
quell'occasione.
La musica mi ha salvato, lo devo dire.
Quest'album deriva dalla mia rinascita,
infatti mi sono cambiato radicalmente.
Mi sono messo a mangiare come Dio
comanda e sto dimagrendo, faccio movimento, mi sono disintossicato da
tutto, non bevo più, sono tornato del mio colore originale, non
scopo con tutti, solo con Jerry.
In qualche modo mi tengo sotto
controllo così, mi sono un po' calmato.
Però non so che modo sia questo di
fare.
Non ne ho idea.
So solo che devo farlo.
Non abbiamo mai parlato di sentimenti
né penso che mai lo faremo.
Jerry è molto chiuso in questo senso.
Però si lascia usare come uno che è innamorato.
Crede che sia stupido?
Non penso che gli piaccia il modo
brutale in cui lo sbatto. Anche se prima è venuto.
Altre volte è venuto.
Ci fissiamo intensamente così, seri,
senza dire niente di particolare.
Sospiro, ho questa espressione così
illeggibile che lo metto a disagio. Lo vedo.
Dannazione, vedo tutto, non lo capisce?
Pensa che basti non dire niente per non
farmi sapere le cose?
- Spero tu sappia quello che fai.
Perchè io non so fermarmi. - Con questa frase chiara e sibillina
allo stesso tempo, mi alzo e me ne vado di là a prepararmi per le
riprese.
Jerry rimane colpito da questa frase e
raggiunge me e Tobin dopo un po'. Saremo solo noi tre, dobbiamo fare
due canzoni in acustico, risponderò ad un paio di domande, ci
registreranno e basta.
Non ci parliamo più, lui è molto
chiuso e pensieroso, mi osserva attento e serio con quel suo modo
penetrante che mi piace. Mi fa sentire al centro del suo mondo.
Penso che sia questo il punto
maledetto. Che so che mi ama e non me ne fotte che lo ammetta. Mi fa
sentire amato. Per questo scopo solo con lui e mi basta.
Non so nemmeno più che senso abbia
questa cosa delle scopate. Prima era un modo per limitare i danni del
mio non controllo sessuale, ora... ora mi piace e basta. E mi piace
che sia solo lui. Però non so essere dolce. Mi scattano i cinque
minuti e devo entrargli dentro. Ma non desidero altri. Mi basta lui.
E non parliamo di cosa cazzo stiamo
facendo. Non ne parliamo mai. Assolutamente. Non mezza parola.
Nemmeno per sbaglio.
Lo prendo, lo isolo, lo scopo, ce ne
andiamo. Niente altro.
Poi al di là di questo si ride e si
scherza senza problemi. A posto.
Quando alla fine ci fanno la domanda
della nostra canzone preferita dell'ultimo album, mi prendono alla
sprovvista, su due piedi non so cosa dire e rispondo Where did the
angels go anche se non è proprio quella, infatti si capisce che un
po' la sparo. Ma ultimamente mi sta piacendo.
Prima avevo fatto rispondere a Tobin e
poi lo chiedo a Jerry. Lui non deve pensarci perchè lo sa già e
dice Before i die. La mia reazione è spontanea.
Faccio l'espressione da 'cazzo!', sono
sorpreso.
Come dire... 'che canzone particolare!'
cioè non so cosa possano aver capito gli altri, io penso che però
sia chiaro.
Ho pensato questo.
Cazzo, Jerry. Ti stai dichiarando?
È la mia canzone quella.
Cioè dovrebbe esserlo.
Come puoi scegliere la mia canzone?
Quella del mio tentato suicidio?
Tutti lo sanno, se ne è parlato in
lungo ed in largo che l'ho scritta quando ho tentato il suicidio.
E lui la sceglie come la sua preferita.
Non aveva dubbi, lui sapeva che è
quella.
Resto di merda, onestamente, e quando
andiamo dietro le quinte continuo a fissarlo, lui fa l'indifferente
come al solito e poi veniamo strappati via per una sessione di
autografi, così niente.
Ma ci penso e ci ripenso.
Anche se non fossimo stati insieme in
quel momento. Anche se non fosse stata la nostra prima volta.
Come puoi scegliere quella?
Dire Before i die è come dire Coby. È
la stessa cosa.
Le scrivo tutte io e sono tutte mie
però quella è la mia per eccellenza.
È una scelta pazzesca.
Era questa la mia espressione.
Così ci penso tutto il giorno ed alla
fine, tornando a casa, decido di parlargliene.
Guidava lui, siamo venuti insieme.
Abbiamo lasciato a casa Tobin ed ora sta lasciando me.
Prima di scendere gli chiudo il motore
della macchina e gli prendo le chiavi.
Sono serio.
Maledettamente serio.
E restiamo in macchina per un po', al
buio.
Ci guardiamo in attesa. Siccome non
dico niente lui inarca le sopracciglia in attesa.
Sempre questo nostro modo di parlare.
Io indico con la testa di venire
dentro, lui nega, non so nemmeno perchè.
- Dai, entra. - Insisto piano.
- L'abbiamo già fatto, ora sei calmo.
- E' vero, si vede.
Malizioso però ribatto.
- Non ti va? Non ti sei mai rifiutato.
- Si lecca le labbra e distoglie lo sguardo. Lo metto in soggezione.
- Non me l'hai mai chiesto due volte in
un giorno, ho i miei limiti anche io. Non ne hai bisogno ora. -
Laconico.
Lo fisso intestardito e senza dire
niente scendo portandomi dietro le sue chiavi della macchina.
Ovviamente non ha scelta e mi deve
seguire, sbuffando.
È la prima volta.
Penso abbia capito cosa voglio.
Non è scopare.
È parlare.
Una volta per tutte.
Entro e lascio la porta aperta, poco
dopo arriva e la chiude. Ho ancora io in mano le sue chiavi, ci
gioco, poi me le metto in tasca e vado in camera come se lui non ci
fosse.
Vivo solo ma questa è come la casa di
tutti, ci sono sempre venuti come volevano. È il punto di incontro.
Ci fermiamo in soggiorno, è appoggiato
al mobile della televisione gigante, aspetta. Le braccia incrociate
al petto e l'aria d'attesa.
Non è che ho quello in testa, eh?
Però penso che alla fine lo faremo.
Visto che ci siamo...
- Coby, cosa vuoi? - Chiede alla fine
stufo vedendo che devio in cucina per prendere qualcosa da bere e
mangiare.
Aspetta che torni, gli tiro una birra
che prende, io vado di coca cola.
Bevo un sorso e rutto, lui non apre la
sua, l'appoggia.
- Coby... - Insiste.
Allora mi decido.
Mi siedo sul divano, sono molto sicuro
di me. Lo fisso ancora, la testa piegata di lato, pensieroso,
penetrante.
- Perchè hai scelto quella canzone? -
corruga le sopracciglia ed io lo precedo. - Avevi sempre detto Leader
of broken heart! - Lui stizzito ribatte.
- Anche tu! Hai pur cambiato! - Alzo le
spalle.
- Era per non dire sempre quella! -
Risposta del cazzo.
- Anche io! - Rido da stronzo. Pensa di
cavarsela così?
- Dai, tu lo sapevi. Tu lo pensavi.
L'hai detto con maledetta intenzione! - poi ripeto deciso. - Perchè?
- Lui è con le spalle al muro, mi fissa torvo per la prima volta,
vorrebbe andare via ma ovviamente non può senza chiavi ed alla fine
fa una cosa che normalmente non farebbe. Cerca di deviare.
- Dove sono le chiavi? Sono stanco e
voglio andare a casa! - alzo le spalle.
- In camera. - sono passato a cambiarmi
le scarpe e mettermi in ciabatte e le ho lasciate là. Fa per andare
a prenderle ma ovviamente lo seguo e mi chiudo dentro con lui. Mi
fermo davanti alla porta e gli impedisco di uscire. Mi viene davanti
e abbassa le spalle stanco.
- Coby... - Dice perentorio. Io faccio
l'espressione da culo.
- Sì? -
- Levati! - Continuo a fare lo scemo.
- Prova a spostarmi! - Per un attimo ci
sta.
- Non sei più un peso massimo, stai
dimagrendo bene! - Sorrido contento.
- Mi trovi bene? - Non me l'ha mai
detto, si ferma stupito che glielo chieda ansioso di saperlo, come un
bambino.
E si scioglie.
- Sì... non te l'ho mai detto ma ti
vedo... - Sì, non è uno che fa complimenti. Mai. Però a me piace
sentirli. Fortunatamente Tony ci pensa anche per lui e Tobin.
- Mi vedi come? - Ora lo stuzzico un
po'. Lui gioca con le sue chiavi e mi osserva, arrossisce, ne sono
sicuro.
- Bene. Dimagrito, in forma, anche il
viso è più vivo, hai uno sguardo molto più presente. E stai bene
coi capelli così. Sembri più tu. Sei... sei meno... sei meno
tormentato... - Ci sta pensando molto.
Faccio quel sorrisino indecifrabile.
Ogni tanto mi viene. Quando voglio escludere tutti.
- Ti piaccio? - Diretto come al solito.
Imbarazzato cerca di superarmi ma non
mi muovo e non osa toccarmi. Sto appoggiato alla porta.
- Dai... - Insisto. Alla fine cede e
sospirando risponde esasperato.
- Sì... sì che mi piaci. Mi piaci
veramente... lo sai... - però qua mi ribello, senza arrabbiarmi. È
vero che sono cambiato.
- No che non lo so. Non me lo dici mai.
Io non so perchè vieni sempre con me... - Lui apre gli occhi
incredulo che lo dica. Per lui è ovvio, per me no.
- Come fai a non capirlo? Pensi che
verrei con te se... - ma non finisce, è più forte di lui, non
riesce a dirlo.
Impaziente mi faccio avanti e lui
indietreggia.
- Non lo dici! Non lo dici mai! Accetti
e basta! Cosa cazzo ne so di cosa pensi, di cosa provi? Io penso di
saperlo ma magari sono così fottuto che non capisco un cazzo! Prima
non capivo un cazzo! -
Jerry è un'anima in pena, vorrebbe
sparire, non gli piace parlare di questa cosa ed alla fine finisce
sul letto, si ferma prima di caderci ed io gli vado a pochi
centimetri.
Lo fisso penetrante e lui si inquieta.
Odia quando lo guardo così.
- Coby... cosa vuoi? Se lo sai io...
non mi piace parlarne... lo faccio, non è chiaro? - Non osa nemmeno
usare le parole giuste.
A me piace invece. Piace farlo.
Provocante, ammiccante, lo dico.
- Ti piace scopare con me? Prima sei
venuto, ho visto, pensavo di essere stato violento ed invece sei
venuto... - Lui è molto accaldato, ora. Si toglie il copricapo che
aveva e continua a giocare con le chiavi che gli tolgo di nuovo di
mano. Se le fa prendere. Le butto sul comodino.
- Sì, mi piace. - Lo dice finalmente.
- E ti piace solo questo? Scopi con me
solo perchè ti piace? -
- So che ti è utile per calmarti e lo
faccio anche per questo. -
- E non è che ti piaccio? -
Boccheggia. Spera di sparire. Annullo la distanza, le mie mani sui
suoi fianchi, sussulta. - Perchè ti piace quella canzone, Jerry? -
non respira, lo sto per baciare. Non ci baciamo mai perchè scopo e
basta. Però a volte vorrei baciarlo.
- Perchè sono innamorato di te e
quella è la tua canzone. È la nostra, dal mio punto di vista.
Eravamo insieme. È stata la nostra prima volta. - Le labbra sulle
sue, ormai. Perchè voglio farlo e non mi chiedo mai perchè, faccio
solo le cose e basta. Per questo spesso faccio dei gran casini.
Le sue mani sono lungo i fianchi. Non
mi tocca. Ancora in piedi davanti al mio letto.
- Sei innamorato di me? - Annuisce.
Finalmente l'ha ammesso. Ce ne ha messo
di tempo.
- E non pretendo che tu lo sia. So che
sei incasinato e... - Ma non lo faccio finire. Apro la bocca e divoro
la sua. Ma lo faccio più piano. Me lo godo alla grande. È un bel
ragazzo, mi piace, ci scopo bene.
E questo bacio... questo bacio mi
divora l'anima.
Le mani risalgono sul suo corpo ed
arrivo al viso, lo tengo a me.
Dio, penso che sia quasi il primo. Non
lo so più.
Mi brucia tutto, sono caldo fino sotto
e penso che potrei anche stare così a baciarlo per sempre.
È bello.
È fottutamente bello.
Dopo un istante quasi infinito,
finalmente mi prende per i fianchi ed accetta, ricambia e finisce che
le lingue si intrecciano e giocano, risucchiate in un altro mondo.
Penso che non mi sia molto chiaro la
mia stessa posizione, finchè continuerò a fare le cose senza sapere
perchè sarà così.
Però non me ne fotte. È lui.
Se è lui va bene.
È sempre stato così.
Se è lui va bene.
Ed alla fine scivoliamo sul letto e me
lo riprendo, questa volta bene.
Spogliandoci, carezzandoci, sentendoci,
scaldandoci, divorandoci, leccandoci, assaggiandoci, schiacciandoci,
succhiandoci.
Ci diamo e ci prendiamo e lo facciamo
davvero come si deve. Completamente. Senza ritorno.
Per questa notte siamo noi e basta e
non ne parliamo più.
Lui non mi chiede nulla, volevo solo
sapere cosa provava perchè l'avevo capito. Ora lo so. Mi sento
contento.
E sa che io però sono ancora confuso,
quindi non me lo chiede.
Per questo lui va bene. Sa sempre come
prendermi.
Anche se, in effetti, a volte lo prendo
io.
Ecco, mi sta bene.
Se dovesse chiedermelo direi così.
Tu mi stai bene.
Ma non me lo chiede e forse è meglio
così, credo sarebbe una risposta del cazzo.
Però per il momento è il mio meglio,
sto migliorando, mi ci vuole ancora un po' di tempo. Penso di essere
vicino.
Mi piace dormire con lui.
È bello.
Spero succeda ancora.
FINE