CAPITOLO I:
BLACK CLOUDS
“Le
miei emozioni stanno infuriando
E le lacrime cadono come
pioggia
Il dolore colpisce improvviso
La disperazione sta
diventando mia amica”
E' diverso da quando si è operato.
Dopo quei due mesi di silenzio forzato
ha imparato l'arte del silenzio, credo.
È sconvolgente ma non so in che altro
modo interpretare quei suoi momenti così strani e così... anti
Coby!
Lui semplicemente ogni tanto, di punto
in bianco, si siede e si mette in parte, per conto suo, e con lo
sguardo nel vuoto pensa.
Non emette un suono.
Io credo che sia per l'operazione. Cioè
in quei due mesi in cui non poteva proprio parlare, deve aver capito
cos'è il silenzio ed io mi chiedo... mi chiedo cosa pensi in quei
momenti... ma non sono invadente, non lo sono mai stato e non lo sarò
mai.
Non sono tipo da andare là a
chiederglielo ma da lontano lo guardo e lo trovo... bè... bello!
Così capita che gli rubi delle foto.
Come stasera.
Si è messo davanti ad un murale che ha
un pavone con la coda aperta a ruota. Davanti c'era una panchina, lui
si è messo lì coprendo il corpo dell'animale e apparendo come lui,
il pavone con la coda dietro.
Ma non l'ha fatto apposta!
Non se ne è accorto!
Un tempo l'avrebbe fatto di proposito
ed avrebbe gracchiato di fargli una foto.
Oggi l'ha fatto senza accorgersene e
non ho potuto non fargli una foto. Ho seguito un impulso
irresistibile. Poi ho riguardato l'immagine e sono rimasto. Sono
rimasto di sasso.
La sua espressione era così diversa
dalle sue solite, così assorto, così strano, così... così
misterioso... non riesco ad immaginare a cosa pensava. Eppure volevo
saperlo.
Corrugo la fronte. E ripenso a tutto
ora, a fine giornata, con lui ancora in silenzio per conto suo. Non è
normale e ne sono sempre più convinto. E mi preoccupa come mai
niente in vita mia. Anzi no, che dico.
C'è stato qualcosa che mi ha
preoccupato ed è stato poco più di due mesi fa.
Quando hanno diagnosticato a Coby un
nodulo alle corde vocali da operare subito.
Dio, come mi sono sentito... è il
peggior ricordo che io abbia.
***
Non penso di avere chissà quali doti
speciali se devo essere sincero.
Insomma. Sono calmo, ho qualche
eccentricità come molti ma in generale penso di essere abbastanza
normale.
Perdo difficilmente le staffe.
Ecco, è raro che qualcosa mi metta in
ansia.
Persino prima di un concerto sono
rilassato.
Coby è un fremito, Tony batte con le
bacchette su ogni superficie, Tobin diciamo che controlla
ossessivamente che tutto sia a posto. Io sono seduto ed aspetto di
cominciare.
Sono così.
Però quando ho saputo che Coby aveva
un nodulo alle corde vocali e che doveva operarsi... mi sono agitato.
So bene cosa sono questi noduli ma mi
sono informato ossessivamente ed in modo estremamente approfondito
sull'argomento ed ho anche visto fra i cantanti chi ha fatto
quest'operazione com'era prima e com'era dopo.
Ora ne so molto sull'argomento eppure
resto agitato perchè anche se so che è un'operazione tranquilla e
che Coby tornerà come prima nell'arco di due mesi in silenzio -e qua
mi vien da ridere- io sono agitato.
E la cosa ha dell'incredibile perchè è
un evento raro, non penso mi sia mai successo. Non è normale.
Mi alzo e mi siedo di continuo, poi mi
faccio due passi e torno a sedermi, sbuffo, sospiro, mi mordo le
unghie... sono un nervo.
Coby ha la visita decisiva che gli dirà
se deve operarsi o meno e noi ormai sappiamo che dovrà farlo ma io
sono preoccupato perchè non ho mai visto Coby trattenersi tanto e
stare tanto calmo.
Vorrei essere dentro con lui e vedere
come va, cosa fa, se sta dicendo qualcosa di importante.
Però sono qua e non so.
Quando esce ci avviciniamo tutti e lui
ha un'aria tremenda, ha gli occhi grigio chiaro trasparenti e
sbarrati. È pallido e penso che se non trema è un miracolo.
- Devi operarti? - Lui annuisce poi
sguscia e va via.
Non riesce a restare.
Lo guardiamo ma poi assaliscono il
medico.
Io sono indeciso, vorrei sapere ma Coby
che scappa così è davvero preoccupante e per un attimo penso di
morire, non saprei dire...
Lo stomaco si attanaglia in una morsa
incredibile ed il cuore sale su in gola.
Quest'ansia mi ucciderà, dannazione.
Seguo la sua scia e lo raggiungo in
bagno, lo trovo davanti ai lavandini a guardarsi allo specchio.
Era una cosa che non ci voleva ma non
perchè sia grave, è che può davvero buttarlo giù.
Mi fermo dietro di lui, non mi
avvicino, cerco di capire l'approccio migliore, con lui non è
facile, è così imprevedibile.
Col tempo ho imparato che con lui
niente è detto e bisogna essere pronti a tutto.
Cazzo, se è così...
Sta fermo e sembra ipnotizzato. Si
starà convincendo di non essere finito.
- Senti, hanno fatto in tanti
quest'operazione... e poi sono tornati a cantare... non è grave... e
poi lui è bravo... - Cerco di calmarlo e farlo ragionare perchè io
sono così, sono un tipo razionale e ragiono sulle cose.
Lui però mi fissa attraverso lo
sguardo e per un momento temo che mi scagli il lavandino contro da
tanto che lo stringe, poi mi rendo conto che sta tremando e rimango
immobile.
Scuote il campo ed ha un'aria
implorante quando mi risponde, una voce sottile e sempre
splendidamente bassa.
- Ho paura. - Ecco qua, ora capisco
l'espressione 'mi si stringe il cuore'.
Dio, voglio avere un potere. Il potere
di alleggerire il suo animo e sradicargli questa paura che ha.
Lui spaventato... no, non l'ho mai
visto così.
Non so cosa dirgli quindi mi trovo a
ridurre la distanza e mettergli un braccio intorno alle spalle,
appena lo tocco si gira e mi si aggrappa al collo.
Sembra più piccolo ed è strano, non
lo sembra mai.
Lo abbraccio e stiamo così fermi, lui
trema e mi stringe ed io ricambio carezzandogli la schiena ed i
capelli, fermo, piano, lentamente. Voglio calmarlo ma non so davvero
come fare.
Quello che provo non ha senso, non so
come definirlo, è solo una voglia immensa di aiutarlo, di farlo star
bene. Vorrei solo che stesse bene, che non avesse paura. E vorrei
evitargli l'operazione, vorrei guarirgli le corde vocali, vorrei fare
tante di quelle cose ma posso solo stare qua ad abbracciarlo.
È una cosa seria l'operazione alle sue
corde vocali in quanto è il nostro cantante e se tutto non va come
deve può anche non parlare più, può non poter tornare a cantare,
può... però non è solo che è il mio cantante, è che è Coby, è
la persona più importante. Io penso che lo sia. Cioè mi vien da
dire fratello ma è così? Penso a Tobin a come ad un fratello... ma
a lui... a lui ci penso in un altro modo.
Io voglio che lui sia felice, sereno,
tranquillo. Vorrei fare l'impossibile per lui.
Ma posso solo abbracciarlo e starei ore
così perchè mi scalda ed è bello.
Per questo forse non è solo un
fratello.
Lo penso da un po' ma lo scarto sempre.
Cioè mi capita di avere strane sensazioni quando gli sono vicino...
ma non ci faccio caso... cioè che mi piace quando esuberante mi
viene addosso o quando ha quelle manifestazioni particolari. Lo trovo
dolce anche se ha l'apparenza di un bulldog. A volte tira fuori
questi lati teneri da barboncino... e mi metto a fissarlo quando non
se ne accorge, spesso si perde in un modo tutto suo ma poi si
riprende e fa l'idiota, grida, strepita, fa qualche solito scherzo...
Da quando ha cominciato a stare male è
tutto precipitato e la mia ansia ha minacciato seriamente la mia
sanità mentale.
L'ho visto stare sempre peggio, avere
dei cali continui, tossire ad ogni canzone o vocalizzo, non riuscire
a tenere le note a lungo o fare certi acuti o scream... cioè i
sintomi sono stati sempre più evidenti fino a che è stato
impossibile ignorarli.
Eravamo tutti preoccupati ma lui era
un'anima in pena, non dormiva più e si massaggiava sempre la gola
con aria assente, persa, spaventata... e volevo poter
tranquillizzarlo ma non sapevo cosa dirgli. Cazzo, come mi sono
sentito.
Ora sono qua e sappiamo cos'è, abbiamo
certezze.
- Dai, ora sappiamo... prima no ed era
peggio... -
Coby si stacca e tenendomi per le
braccia mi fissa stravolto.
- Ma è un nodulo alle corde vocali,
devono operarmi e può anche andare male! Io ho paura, cazzo! Ho una
paura fottuta maledetta che non ho mai avuto! Non... non ce la
faccio! Cioè la mia voce è tutta la mia vita e se mi succede
qualcosa, se qualcosa va storto, se non fa bene il lavoro, se io non
riesco più a cantare... Dio, cosa faccio? Io mi ammazzo, ti avverto!
- Il colpo più duro della mia vita, ecco cos'è, perchè so che lo
farebbe, sarebbe veramente terribile per lui, so quanto è importante
cantare.
Però non voglio che faccia così e gli
prendo il viso stringendo per scuoterlo. Poi quasi arrabbiato
rispondo:
- Ehi, guarda che andrà tutto bene! -
- NON PUOI SAPERLO! - Grida ma poi
smette perchè tossisce ed io guardo in alto mentre lui non vede. A
chiedere un aiuto al Cielo. Perchè non ce la posso fare. Sta male...
- Certo che andrà bene! È un chirurgo
bravissimo! - Cerco sempre la logica sotto pressione e lui scuote la
testa.
- Può andare male, io sono sfigato,
sono maledetto e può andare male ed io la farò finita! Cazzo! -
L'idea che lo faccia veramente mi demolisce al punto che penso non ce
la farei.
- Ed io? Non penseresti a me? - Cosa mi
viene in mente di dirgli? Non ho tempo di arrossire ed andarmene
perchè sgrana gli occhi e sconvolto dalla mia domanda illogica mi
fissa come se avessi parlato arabo.
- Io senza la mia voce non sono niente.
È la mia ragione di vita... - Questo è ciò che è per lui la
musica. La tristezza mi invade e mi sento tanto stupido...
- E non ce n'è un'altra? - Coby non
capisce, mi guarda spaventato, smarrito, sconvolto e mi uccide,
quindi gli prendo le spalle lasciandogli il viso morbido.
- Io sono un cantante e la mia voce mi
ha permesso di non ammazzarmi in passato, se io non avessi avuto la
musica quando mi sono esaurito, non sarei tornato. Non sarei mai
tornato. - I ricordi peggiori della mia vita mi demoliscono e chiudo
gli occhi appoggiando la fronte alla sua, tormentato, insofferente.
Non ce la faccio più. Non voglio che torni così. Ho paura anche io,
dannazione... ne ho tanta che non immagina.
- Non voglio perderti. - Lo dico prima
ancora di pensarlo, di rendermene conto. È così ma non è una cosa
fra amici o fratelli. Perchè non ci si dicono queste cose fra amici
e fratelli. Però non so quanto capisce di questa frase, forse
niente. Lui solo sospira e si rilassa, respira a fondo e potrei
baciarlo, me ne rendo conto all'ennesimo respiro che mi scalda le
labbra. Apro gli occhi senza muovermi e lui li ha chiusi, si sta
calmando.
- Andrà tutto bene. - Ripeto a questa
vicinanza ubriacante.
Sono matto, non devo parlargli così...
lui apre gli occhi e mi fissa, mi penetra ogni volta, non ho mai
visto degli occhi più belli. Sono così chiari, così limpidi. Così
terrorizzati.
Ci incateniamo, si aggrappa a me ed
alle mie parole.
- Stammi vicino. - Mormora infatti...
E siamo ancora come due che potrebbero
baciarsi.
Avvampo perchè mi piacerebbe e non
farlo è un trauma.
Mi separo e lui fa per riprendermi
istintivamente.
Quasi quasi spero ci riesca ma si
accascia e rimane fermo a fissarmi cercando di capire perchè non sia
successo.
Ogni volta che pensiamo di aver
superato qualche scoglio ecco che ne arriva un altro peggiore
dell'altro.
Prima che lui non esca da
quell'intervento io non farò più niente, solo dopo ci penserò e se
il medico mi dirà che è andato tutto perfettamente giuro che
affronterò questo strano qualcosa. Ma non prima.
Ci
vuole un po' a convincere Coby, non è facile, è davvero
spaventato.
Mi
si stringe il cuore, mi dispiace troppo, io vorrei davvero fare
qualcosa per lui ma non so cosa. A conti fatti non posso fare
niente.
Abbiamo
annullato il tour americano che stavamo facendo, rimandando le date
alla fine dei prossimi, ricominceremo se tutto va bene con quello
europeo.
Il
dottore ha assicurato che se sta zitto 2 mesi in maniera completa e
segue la terapia alla lettera, poi può da subito tornare a
cantare.
Lo
speriamo tutti ma non per noi e per il gruppo... per lui... perchè
sappiamo che al di là di ciò che significherebbe per tutti il
fatto che lui non possa tornare a cantare, è molto peggio ciò che
significa per lui.
Veramente
si ucciderebbe, sono rabbrividito quando lo ha detto.
Sì,
ama sua moglie ma è più una persona con cui sta quando non ci sono
impegni col gruppo e quindi con la musica... e poi sì, lei è molto
dolce come persona, e paziente, e da quando lui non ha più
esaurimenti è serena, però non ho idea di che rapporto abbiano. Se
io amassi una persona non direi che mi ammazzo se non ho più la
voce. Non lo diceva tanto per dire.
So
che pochi anni fa è stato sull'orlo del divorzio, sono stati
separati in casa. Bè. Lui ha vissuto in quella che è la base del
gruppo. Vedeva suo figlio ma al di là di lui nessun altro che non
fosse del gruppo.
Sono
stati momenti difficili per lui.
Poi
non so, forse è stato quello a calmarlo anche se io ho notato il
vero cambiamento dopo Metamorphosis. Credo che quell'album sia stato
l'inizio della metamorfosi effettiva di Coby e che ora sia completa.
Quando è arrivato biondo alle prove sono rimasto senza parole. Poi
ha composto dei testi davvero particolari oltre che toccanti e
forti.
Lui
è uno di quelli che invecchiando migliora!
Lo
raggiungo in ospedale, lo hanno ospedalizzato e lo stanno
preparando, non sono mai stato così teso e non so cosa fare per
lui, vorrei aiutarlo ma... dal vetro della porta lo guardo ed è
serio, pallido, teso e.... cazzo, è proprio terrorizzato.
Non
l'ho mai visto così.
Sospiro
e mi faccio coraggio.
Entro.
Ha
quei camici azzurri da pazienti che gli scivola da tutte le parti,
sono più le parti scoperte, in effetti. Sembra un pugno in un
occhio. Lui così tatuato in un ambiente sterile con un camice da
paziente.
Ridacchio
cercando qualcosa di divertente da dire, lui mi vede e spera che
faccia una battuta che poi non mi viene. L'aspetta con ansia e mi
vergogno di dire che non ho niente di concreto. Non so come
aiutarlo.
-
Come ti senti? - Chiedo piano lasciando perdere la battuta.
Coby
ci sperava e distoglie lo sguardo vergognandosi anche lui di dire
ciò che sta per dire.
-
Ho paura. - Ecco la morsa dell'altro giorno.
Mi
siedo sulla sedia che ha accanto e gli prendo la mano. Dannazione,
Jerry, è così che si fa?
Tu
stai passato un periodo in cui pensi che sia strano ciò che provi
per lui e fai spesso cose strane nei suoi confronti, lui nemmeno se
ne accorge e quando sta male ed è terrorizzato che fai? Gli prendi
la mano e ci provi davvero. Perchè è questo che sto facendo.
Ci
sto provando con lui.
Merda,
l'ho detto. Ci sto provando con lui.
Mi
piace ma non penso in quanto uomo... penso che mi piaccia lui... lui
come.... lui... mi piace la sua eccentricità, la sua
imprevedibilità, il suo essere tutto e disarmare chiunque, quel suo
fare qualunque cosa tu pensi e non possa. E quel suo essere assoluto
che passa da un estremo all'altro.
E
mi piace la sua luce, il suo fuoco. Illumina tutti, brilla, brucia,
scalda.
A
volte è un bambino ed ho voglia di proteggerlo, altre è un adulto
ed è carico d'erotismo e mi vergogno a dirlo perchè non dovrei
riconoscere che un uomo, un mio amico, è erotico, ma mi succede. E'
volgare e mi piace la sua volgarità.
Poi
si perde nel suo mondo, ogni tanto, e vorrei farne parte. Non oso
intromettermi però sono felice quando me ne rende partecipe.
Insomma,
mi piace. Mi piace tutto di lui ed il suo tutto è composta da un
sacco di cose.
Ed
ora fremo ogni volta all'idea di toccarlo. Le volte in cui lo faccio
d'istinto ho un maledetto tuffo dentro e mi sento un adolescente.
Mi
piace stare con lui.
La
sua mano è fredda e sudata, trema. Gliela prendo fra le mie calde e
lo fermo. Finalmente si dà tregua.
Volta
lo sguardo sul mio e mi fissa imbarazzato e grato al tempo stesso.
-
Va bene avere paura, è normale... - Resta teso e non dice niente.
Io penso che il suo imbarazzo sia perchè ha ammesso di avere
paura.
E'
tenero imbarazzato. Rido fra me. Coby tenero!
Sì,
a volte lo è... è splendido. Ha una sua bellezza, non so dire se
sia esteticamente bello, non è questo... cioè penso che sia un
tipo, non so... però è bello come persona... e la sua voce mi ha
fatto innamorare. La prima volta che l'ho sentito cantare ho pensato
'cazzo, suonerò per lui?' è stato come un orgasmo farlo.
Cioè
suonare ed accompagnare la sua voce. Poi la prima volta che ha
cantato piano una canzone pseudo dolce è stato un viaggio verso il
sole.
Nessuna
voce mi ha mai fatto questo effetto.
Penetra.
Ha quella base graffiante e un po' roca che può raggiungere
bassezze e picchi allucinanti, è estesa, sa far di tutto ma
soprattutto... lui sente ciò che canta, lo sente fin nell'anima e
te lo fa sentire anche a te.
Ama
tutto quello che fa e lo fa con trasporto totale.
Per
questo ha paura, ora.
Restiamo
a guardarci e mi stringe la mano come se fossi un'ancora di
salvezza. Sono io quello che ora sta bene. Sta succedendo davvero
qualcosa fra noi, a questo punto è inutile negarlo.
Ma
aspetterò almeno di sapere se l'operazione è andata bene. Se devo
prepararmi ad impedirgli il suicidio non è il caso che pensi a me
ed a ciò che provo. Se invece va bene giuro che mi lascio andare e
faccio quel cazzo che mi pare.
Al
diavolo, stiamo rischiando qualcosa di grosso, ora, qua... e pensare
a delle conseguenze per qualcosa che voglio con tutto me stesso è
assurdo.
Però
non mollo i suoi occhi che adoro. Sono chiari e sono da bambino. Ora
sono trasparenti ed enormi e mi fissa implorandomi di... di non
lasciarlo?
Sono
confuso ed è quando mi sto avvicinando, mi sto chinando su di lui,
che la porta si apre ed io mi alzo di scatto, terrorizzato quanto
lui, e gli lascio la mano.
Mi
giro e la voce di sua moglie ci raggiunge.
-Ehi
Jerry! Sei venuto! - E' lei la sorpresa...
-
Sei te che non aspettavamo! - Dico schietto, Coby mica mi ha detto
che c'era! Per un momento sono così imbarazzato che si vedrà che
stavo per fare qualcosa di inappropriato a suo marito!
Il
cuore va a mille, potrebbe anche sentirsi. ansimo e mi alzo di
scatto.
-
Mi ha fatto una sorpresa... - Dice Coby piano, non può alzare la
voce perchè altrimenti tossisce. E' a questo punto.
Lo
guardiamo affiancati, preoccupati quanto lui che si strofina la
bocca e se la morde.
-
Non l'ho mai visto così... - Mormora lei preoccupata.
Scuoto
la testa.
-
Nemmeno io, ma è normale. Gli stanno per operare la cosa più
importante che ha... - Coby mi guarda ma non so interpretare il suo
sguardo.
Mi
scalda. Mi demolisce. Mi fa sentire male.
-
Non è la cosa più importante! Noi siamo la cosa più importante.
La sua famiglia, i suoi amici... - Lei è la famiglia, io gli amici.
Ecco qua, Jerry. Messo a posto. Lei è buona e paziente o non
avrebbe potuto sopportare uno come lui, però in questo momento
vorrei sparisse. Ecco la gelosia. Sì Jerry, ti stai innamorando di
Coby che penso ti consideri solo il suo migliore amico.
Una
storia di merda.
-
Ti va di sentire i piccoli? - Coby si illumina tutto all'idea di
parlare con i suoi figli ed allora esco a cercare un caffè.
Dio
che momenti tremendi.
Fra
l'ansia per lui e l'operazione, la sua paura che mi sbaraglia e la
consapevolezza che ne sono innamorato... wow, è da morire, qua
dentro!
Li
lascio soli e poi dopo un po' lei mi viene a cercare.
-
Sta per entrare, vuole salutarti. - Allora con un pugno allo stomaco
li raggiungo. Mi mantengo calmo dall'esterno, ne sono convinto. Però
dentro sto morendo.
E'
pronto, l'infermiera sta facendo uscire il letto dalla camera, tende
la mani ed io gliela prendo come si fa fra amici, non come due
innamorati. Come prima.
Ora
non c'è niente di strano ma forse c'è nel modo convulso in cui ce
le stringiamo e come ci guardiamo.
Non
capisco bene... credo sia solo spaventato. E' questo che leggo in
questi suoi splendidi occhi grigio chiaro.
Però
nei miei c'è tutto l'amore.
Dio,
sono patetico.
-
Andrà bene, dai! Poi rideremo quando non potrai parlare per due
mesi! Logorroico come sei sarà un dramma! Godremo come stronzi! -
Questo finalmente gli strappa un sorrisetto e mi fa il dito medio.
Io
ricambio e lui va oltre.
Me
lo portano via e non stacca lo sguardo dal mio finchè può. Poi le
porte della sala operatoria ci dividono ed io alzo i miei al cielo
mentre mi strofino il viso maledicendo me stesso e questi sentimenti
che non potrò mai sfogare.
Lui
ama sua moglie ed è il mio migliore amico nonchè il mio cantante.
E' sempre un casino in questi casi!
Sua
moglie mi affianca e sospira preoccupata.
-Speriamo
bene... - Io non so che dire, quindi mi siedo ad aspettare.