CAPITOLO
II:
NO
MATTER WHAT
“E
ne usciremo vivi
Ti prometto che questo amore non morirà mai!
Non
importa come, ma ti farò tornare.
Prenderò anche un proiettile
per te se si arrivasse a questo.
Giuro su Dio che alla fine
saremo
gli unici a restare in piedi.”
Sono
i momenti peggiori della mia vita. Penso a lui, alla prima volta che
l'ho visto, a come mi sono sentito, a tutti gli anni passati
insieme, a come ci siamo conosciuti meglio, alle volte in cui ha
fatto seriamente il pazzo, a quando è sembrato andare tutto a
puttane, ai suoi esaurimenti, a quanto mi ha fatto preoccupare
quando spariva di punto in bianco, quando si faceva male. Poi
ripenso alle volte in cui mi abbracciava, cercava contatti strani
con me, teneri, da bambino. Sapeva apparire dolce e violento allo
stesso tempo, non ho mai visto nessuno così.
Poi
ha incontrato Kelly e l'ha sposata, sono rimasto male, ero convinto
non potesse sposarsi uno così ma le ha fatto bene. Io credo... io
credo che fra alti e bassi loro due stiano bene insieme. Ha sofferto
tanto, Coby, ed io gli sono sempre stato vicino, ho ascoltato i suoi
sfoghi, ho cercato di mitigare i suoi scoppi, ho fatto tutto quello
che potevo con pazienza e... amore? Posso dire che è da tutto
questo tempo che ne sono innamorato?
Perchè
non è che è nato di punto in bianco, c'è sempre stato solo che lo
chiamavo in un altro modo.
Ora
non so più fingere e mentirmi... si arriva ad un punto, nella vita,
in cui non serve scappare. Ti scontri con un cartello grande come una
casa dove puoi solo leggere ciò che c'è scritto.
E c'è
scritto che sono innamorato di lui.
Lo amo?
Dopo un tempo
interminabile che mi pare infinito, finalmente esce, sono arrivati
anche altri ovviamente ma non li ho nemmeno guardati.
Quando
esce dorme e non sembra lui. Mi paralizzo, non mi avvicino nemmeno
mentre gli altri invece lo fanno e fanno domande.
Io ascolto
con metà cervello.
Non mi piace questa immagine, la voglio
cancellare.
Coby addormentato su un lettino
operatorio...
Fanculo.
Sono l'unico che non
entra e Tobin viene a chiedermi se stia bene, io scuoto la testa ma
non dico nulla, lui sembra capire e mi sa che ci riesce davvero,
quindi mi stringe il braccio e mi dà conforto.
- Andrà bene. Il
dottore è positivo. Ha detto che è andato tutto liscio come l'olio
e meglio non poteva essere! Si riprenderà come previsto. -
Sospiro
di sollievo. Chiudo gli occhi. Che patetico che sono. Lui stringe di
nuovo e mi offre una cioccolata, così mi allontano da questo posto
per un po', mi sembra di soffocare nel vedere sua moglie seduta
accanto a lui mentre dorme. Non voglio vederli insieme, non
posso...
Questa comunque non è una sistemazione vera e Coby deve
stare in ospedale ancora un po'. L'ospedale si trova in una città
lontano da casa e lei dice che deve tornare dai loro piccoli che
stanno momentaneamente coi suoi genitori. E poi ha molte cose da fare
che ha sospeso per lui. In effetti non doveva venire, è stata una
sorpresa. Però Coby si è operato dove è sorto il problema, ovvero
dove è stato impossibile ignorarlo ancora. In realtà la tira avanti
da molto ma voleva finire il tour, non voleva operarsi, non voleva
pensarci, era stato categorico, è sempre stato terrorizzato da
questo discorso. Però poi non ce l'ha più fatto ed allora tutti
insieme l'abbiamo convinto.
Noi
tutti siamo momentaneamente in un albergo in attesa di sapere come
va, poi quando lo dimettono con le istruzioni da seguire, andremo
tutti a casa insieme.
Ci sono ancora un paio di giorni da
stare qua, dunque, e mi sento bene solo quando lei va via. So che non
dovrei, è davvero stupido perchè lui la ama e non ci sono
possibilità di parentesi.
Posso accettare i miei sentimenti per
lui ma non posso viverli.
Che stronzata!
Quando lei va via
io subentro come un cancro e lui è malinconico però non capisco se
è così per la sua voce oppure perchè lei è andata. Non oso
chiederglielo e lui ovviamente non me lo dice.
Ha un blocco dove
scrive ciò che deve dire ma non è un amante dello scrivere... a
parte che canzoni, s'intende. Ed odia anche la tecnologia, infatti
usa il telefono ed il pc col contagocce.
Non ama nemmeno
leggere, penso che diventerà matto.
Mi siedo nella sedia e
lo guardo assorto con lui che mi ricambia, arriccio la bocca e non so
cosa dire. Sono felice di averlo tutto per me finalmente ma dovrei
riflettere su quello che devo fare.
Mi ero ripromesso di
pensare seriamente a buttarmi se fosse andato tutto bene... ma magari
è presto per dirlo, no?
Forse dovrei aspettare ancora un
po'...
Ripenso a come mi sentivo durante l'operazione, che
inferno... ora sembra un incubo lontano.
Coby poi scrive. Non ci
siamo visti da prima che entrasse. Poi sono stato alla
larga.
'Perchè non sei venuto prima?' Chiede.
- Non
volevo disturbare il momento romantico con tua moglie... - Dico
scherzando. Lui mi tira un pugno debole sul ginocchio.
'Stronzo!'
Eccolo...
- Dovresti tenere i fogli fissi con gli insulti così
eviti di riscriverli quelle cento volte che devi insultare la gente!
- Scherzo ancora e mi viene finalmente bene. Che bello. Lui sta
ridendo anche se cerca di non tirare il collo in modi strani, sta
molto fermo.
Lo tiene al caldo.
Mi fa il dito medio.
-
Bè anche questo è un sistema veloce ed efficace. Ancor più
immediato dei cartelli... - Fa una smorfietta deliziosa e poi scrive
ancora divertito.
'Approfitta ora che non posso parlare e devo
stare fermo che poi mi vendico!'
- Ora mi sembra di essere
io quello logorroico! Che strano! - Ridiamo insieme ed è splendido,
è semplicemente fantastico. Lui è rilassato e sembra sereno, si
illumina e non ha più pensieri e paure. Anche se non sa come tornerà
quando potrà di nuovo parlare.
- E' bello vederti così
tranquillo... - Sa a cosa mi riferisco e si fa serio, sospira e
distoglie lo sguardo per perderlo un po' nel vuoto davanti a sé. Mi
colpisce molto quando è così pensieroso.
- Sei ancora
spaventato, vero? -
Alza le spalle ed io gli prendo il
blocco e scrivo al suo posto:
'Se lo scrivi non lo dici, puoi
scrivere tutto quello che ti vergogni a dire. E' come non dire nulla
per davvero...'
Forse è un pensiero contorto ma appunto per
questo lui lo capisce. Si illumina di nuovo ed io penso di amarlo
davvero.
Mi viene un colpo ogni volta che sorride.
'Ho
paura di non poter cantare come prima.' Lo ammette finalmente e lo
guardo. Potrei parlare ma sarebbe come dire ciò che lui non vuole
dire. Deve rimanere un segreto fra noi.
Improvvisamente realizzo
che questo sistema sarà la mia salvezza. O la mia rovina.
'Tornerai,
vedrai.'
Coby allora scrive 'Sono spaventato' ed io non so cosa
dirgli, sto male per lui. E' così che funziona... quando ami
qualcuno e lui sta male, stai male anche tu.
Bravo Jerry. Ami
Coby.
Proprio un mito!
Gli prendo di nuovo la mano e mi sento
dannatamente idiota, però lui la stringe e si aggrappa come se lo
sperasse. Con l'altra fa il segno di restare ed io annuisco.
Nel
silenzio più strano che si sia mai sentito -specie perchè non
l'abbiamo mai sentito in sua compagnia- appoggia la testa meglio sul
cuscino e chiude gli occhi. Si addormenta stanco, preoccupato,
segnato ma meglio di prima. Continua a tenermi la mano.
Ha una
tenerezza che sul palco non esce in nessun modo e spesso nemmeno al
di fuori del palco. A volte io lo vedo, è tenero con me, con suo
figlio... con sua moglie... solo in certi momenti ma non li guardo
mai insieme.
Spero che vada tutto bene e quasi quasi che
questo istante duri per sempre.
Mi sento proprio idiota.
Mi
sono chinato, appoggiato il gomito al ginocchio e il mento al palmo e
son partito pure io. Quando mi sveglio indolenzito mi spavento per il
grigio dei suoi occhi che mi scrutano intensamente. Mi spaventano un
sacco e mi alzo di scatto. Ci fissiamo, da quanto mi guarda? Dovrei
parlare ma non mi esce niente in reazione al suo silenzio, così non
dico nulla e... la mano è ancora nella sua.
La guardo, lui
inarca le sopracciglia chiedendomi se va tutto bene, mi vede agitato
ed inquieto e così sorrido di circostanza scuotendo il capo.
E'
tutto diverso, in questo modo.
Sto per cedere e non dovrei
però non so quanto resisterò ancora.
Ho ignorato i miei
sentimenti per anni, ma c'erano sempre, si sono rafforzati. Ora sono
riuscito ad ammetterli ed è anche peggio di sempre. E' proprio ora
che l'ho ammesso che sto male. Non durerò molto.
Tossisco e mi
schiarisco la voce.
- Lo puoi prendere un caffè? - Lui fa l'aria
da 'boh' e così dico che cerco un'infermiera per chiederglielo, così
esco.
Respiro una volta lontano da lui e mi strofino il
viso.
Sono proprio nella merda.
Finisce che faccio la parte
di sua moglie e mi occupo di lui come fosse normale. Gli altri
vengono a trovarlo ed io sto continuamente qua. Tanto finchè siamo
bloccati qua dentro possiamo fare ben poco... cioè non ho nulla da
fare in albergo e...
'Vai in albergo a dormire e lavarti! Sei qua
da stamattina!' E' sera ed in effetti non mi sono staccato un
istante. Io lo guardo contrariato e lui battagliero fissa Tobin
chiedendogli aiuto.
Tobin fa la sua parte di fratello maggiore e
mi convince ad andare però prima di uscire gli scrivo nel suo
blocco:
'Torno domani ma se hai bisogno chiamami!' lo scrivo
apposta e lui con aria da chi mi sta insultando, prende il foglio con
su scritto 'Stronzo' e me lo sventola. Tobin ride ed io faccio
l'occhiolino a Coby che sospira di nuovo sereno.
Meglio così.
Una
volta in albergo dormo come un ghiro e la doccia è davvero una manna
dal cielo. Mi ci voleva.
Non
so cosa fare con Coby ma non penso che pensarci ossessivamente serva
a qualcosa.
In
realtà lo amo e penso di poter andare avanti così il resto della
mia vita, dopotutto è così da anni. Ora me lo sono detto.
Dovrei
stare meglio.
Durante
la notte però mi sveglia il suono dei messaggi del mio cellulare e
sensibile a quello apro subito gli occhi, lo prendo ansioso e leggo.
Coby.
'Mi
annoio ed oggi ho dormito troppo quindi non ho sonno!'
Sono
stordito, non capisco che diavolo ci posso fare!
'E
cosa vuoi da me?'
'Hai
detto che se mi serviva qualcosa di chiamarti!'
'Ma
mi stai scrivendo!' non ci penso molto ma mi sto riattivando.
'Vuoi
che ti chiami?'
Sarebbe
capace, quindi evito e mi metto meglio sul letto.
'Guarda
la tv'
'Ci
sono un sacco di stronzate'
'Leggi!'
'Non
sono in punto di morte!'
Ecco
lo sapevo. Ora iniziano i problemi veri. Se lui si annoia sono
drammi!
'Coby,
cazzo, non so cosa dirti!'
'Vado
ad esplorare l'ospedale!'
A
questo punto lo chiamo subito, lui ovviamente tira su ma non dice
nulla, il suo silenzio è espressivo comunque, mi pare dica 'che
cazzo vuoi!'
-
Non fare lo scemo e stai nel letto! Non muoverti o vengo a farti da
baby sitter! -
Sospira
insofferente.
-
Stai buono, io parlo e tu ascolti. - Naturalmente non può dirmi di
sì ma dal fatto che non ci sono rumori di sottofondo penso stia
fermo.
Cazzo
dico ora?
Sei
proprio un idiota, Jerry!
Mi
metto a pancia in giù e piego un braccio su cui appoggio la testa,
sull'altro orecchio tengo il telefono.
-
E' strano essere io quello che parla. Non so nemmeno cosa dirti. - Ma
in realtà lo so.
-
Potrei cantare... - Sono bravo ma non come lui. Io sono solo intonato
però me la cavo. So che a lui piace la musica.
-
Domani ti porto l'I-pad e ti insegno ad usarlo così almeno navighi
su internet e giochi... - Questa mi sembra una buona idea. Sarà
un'impresa insegnargli. Ed ora sono in crisi perchè la prossima cosa
che dirò sarà di sicuro che lo amo. Non sono pronto.
-
Ascolta, guarda che se metti il viva voce puoi rispondermi con i
messaggi, hai un cellulare stellare come me anche se lo usi solo per
sbatterlo in testa a chi ti pesta i piedi! -
Lo
sento muoversi e trafficare e finalmente mi arriva un messaggio,
metto il viva voce anche io e mi metto coi gomiti sul cuscino, in
mezzo appoggio il cellulare come il suo.
'Cantami
qualcosa'
Sorrido.
-
Non sono bravo come te. -
'Dai,
fammi contento!'
Sorrido
ancora. Che viziato.
Penso
a cosa posso cantargli ed alla fine mi viene in mente una delle più
dolci che abbia mai scritto. No matter what. Non a caso.
Lui
l'ha dedicata a sua moglie e mi fa male pensarci però posso fingere
che sia mia. Posso essere io che la dedico a lui.
Gliela
canto e solo lui lo saprà.
-
Ho bisogno di te, qui al mio fianco.
Sei
tutto quello che io non sono nella mia vita.
Siamo
indistruttibili, siamo intoccabili.
Niente ci può abbattere
stanotte.
Sei cosi bella che sarebbe un crimine
non farti
mia.
E ne usciremo vivi
Ti prometto che questo amore non morirà
mai!
Non importa come, ma ti farò tornare.
Prenderò anche un
proiettile per te se si arrivasse a questo.
Giuro su Dio che alla
fine
saremo gli unici a restare in piedi.
Allora credimi quando
ti dico che sei l'unica.
Non ci perdoneranno per le cose che
abbiamo fatto.
E ne usciremo vivi
Ti prometto che questo amore
non morirà mai!
Non importa come, ma ti farò tornare.
Prenderò
anche un proiettile per te se si arrivasse a questo.
Giuro su Dio
che alla fine
saremo gli unici a restare in piedi.
Non
combatteremo più, non spariremo mai.
Ti prometto per sempre, la
mia anima oggi.
Non importa come, ma alla fine
saremo gli unici
a restare in piedi.
E tutti dicevano che non saremmo mai durati.
E
se ci vedessero ora scommetto che se lo rimangerebbero.
Non
importa quel che facciamo o quel che diciamo
perchè niente
importa più!
Non importa come, ma ti farò tornare.
Prenderò
anche un proiettile per te se si arrivasse a questo.
Giuro su Dio
che alla fine
saremo gli unici a restare in piedi.
Non
combatteremo più, non spariremo mai.
Non importa più niente fino
alla fine. -
Sono
pessimo. Gli sto dicendo che lo amo e che farò di tutto per lui
senza dirglielo davvero. Sto cantando una sua canzone, uso le sue
parole, non sono nemmeno originale. E lui non capirà. Quindi sono al
sicuro ma mi sono scaricato perchè gliel'ho detto.
Resto
in silenzio e mi chiedo cosa stia pensando. Dopo un po' sento il suo
respiro e capisco che dorme, me lo immagino in versione angelo e mi
intenerisco.
-
Notte, Coby. - Quindi chiudo la conversazione.
Ti
amo, mio Dio...