CAPITOLO
III:
BETWEEN
ANGELS AND INSECTS
“Voglio
solo essere ascoltato, forti e chiare sono le mie parole
Vengono
dall’uomo che ho dentro, dì loro ciò che hai sentito
Riguardano
una rivoluzione nel tuo cuore e nella tua mente”
Il
giorno dopo rivederlo è balsamo. Siamo entrambi felici, come se
stessimo insieme. Mi ricordo che non è così ma è davvero contento
e non posso che sprizzare io stesso gioia. Ovviamente mi contengo.
-
Allora! - Dico avvicinandomi con la borsa di cose che gli ho portato
per passare il tempo.
Lui
scrive subito prima di farmi parlare.
'Sei
bravo a cantare, perchè non fai una canzone intera anche tu nel
prossimo album?'
Shockato
lo fisso come se parlasse arabo.
- Ti è
uscito il cervello dalle corde vocali? -
Fa il
dito.
'Sono
serio!'
- Sei
tu il nostro cantante. Se vuoi ti canto la ninna nanna ogni notte ma
non sono tipo da fare una canzone nei concerti... - Non capisce e non
è convinto.
'Se
non posso più cantare sarai tu il mio sostituto! Io mi metterò a
suonare la chitarra al tuo posto!'
Questa
poi!
-
Razza di imbecille, tu canterai e poi non ti darei mai la mia
chitarra! - Gli tiro un pugno sulla testa e lo zittisco, mi siedo
accanto, metto giù il vassoio coi due bicchieri di caffé e poi mi
tolgo la tracolla piena di cosa.
-
Senti qua invece... parlando di cose serie... ti ho portato un po' di
roba da fare... - Tiro fuori le carte da gioco, un libro su cui fa
una smorfia, altra carta ed altra penna in abbondanza, il suo i-pod
per la musica che aveva dimenticato ed il mio i-pad.
Di
tutto quello che gli presento prende il suo i-pod, poi scrive:
'Il
resto non mi interessa!'
Lo
sapevo!
Scuoto
il capo e gli do il libro.
-
Questo è un libro erotico, dovrebbe piacerti, la particolarità è
che è scritto volgarmente. - Allora fa un sorrisino interessato e si
illumina. Si prende il libro.
- Le
carte servono per fare solitari... giochi con le carte idiota! -
Stava per mettersi la mano sotto le coperte a fare un altro genere di
solitari.
-
Questi sono quaderni per scrivere le tue puttanate, non per i
compiti! - Si prende anche queste cose. Poi passo all'i-pad.
-
Questo invece è per navigare meglio su internet e passare il tempo.
Ho installato diversi giochi che dovrebbero piacerti. Puoi anche
andare su youtube e guardarti i tuoi video scemi. - Lo guarda
dubbioso per un po' poi lo scarta.
'Prima
che imparo ad usarlo torno a parlare!'
In
effetti lo penso anche io...
Rido
ma mi siedo paziente.
- Dai,
ti insegno. - Sospira rassegnato -che evento- e si fa in parte
indicandomi di mettermi sul letto con lui. Oh merda!
Vabbè
se non lo faccio gli devo spiegare perchè.
Allora
mi siedo come lui, ovvero mezzo steso, poi gli mostro l'apparecchio
tecnologico. Lui mi si attacca per non cadere ed ora sembriamo
davvero fidanzati!
Il
cuore parte per la tangente e mi sembra di essere pure bollente. Non
so se lo nota ma fingo indifferenza molto bene, quindi alzo l'indice
e attiro la sua attenzione, poi comincio a spiegargli come un
maestro.
Ovviamente
solo per fargli capire come si accende ci impiego quindici minuti ed
è qua che capisco quanto lunga sarà.
È
vero, prima che impari tornerà a parlare!
La
giornata passa tutta così e mi ritrovo a sperare che non gli entri
mai in testa il mio insegnamento.
È
stato dannatamente bello stare seduto accanto a lui, sul letto, tutta
la giornata. A volte pensavo di diventare matto a ripetergli tutto ma
alla fine mi è piaciuto, non lo posso negare.
-
Allora hai capito? - Lui annuisce convinto e con un sorriso
preoccupante.
Non ne
sono sicuro.
- Bè
cerca solo di non romperlo... - Fa ancora di sì ma penso che sarà
inutile. Dovrò prendermene un altro.
Mi
stiracchio quando mi alzo dal letto e sono indolenzito. Praticamente
non abbiamo fatto altro che usare quello.
Tiro
su le braccia e si alza la maglia, lui mi pizzica la striscia bassa
di pancia ed io le abbasso. Potrebbe fare anche altro che non mi
dispiacerebbe...
Me ne
rendo conto ed arrossisco, quindi prendo e vado via dicendo che sto
morendo di fame, non so se mi vuole dire qualcosa, tanto non può
parlare!
Una
volta in albergo mi siedo inebetito e penso a prima.
Cioè
io voglio che lui mi... mi... penso a come potrebbe essere avere la
sua mano addosso.
Lui
spesso gioca ma solo con sé stesso.
Finge
di farsi una sega o di fare un pompino all'aria o al microfono...
insomma è volgare. O quando dà le spinte come se scopasse... cioè
lo trovo divertente e non distolgo mai lo sguardo né mi trovo a
disagio. Cioè mi piace quando lo fa. Starei ore a guardarlo...
Però
non ho mai pensato a lui che lo fa a me... no, mai... ma...
Provo
ad immaginarlo e mi viene la gola secca. Mi inumidisco le labbra e mi
imbarazzo.
Vorrei
baciarlo piuttosto spesso se devo dire la verità, però da lì a
fare altro io non so.
Cioè...
prima volevo ci provasse... forse sono curioso... o forse lo voglio
ed ora mi si sta aprendo tutto il resto.
La
frenesia improvvisamente si impossessa di me e cerco di immaginare
cosa io debba fare, non sono capace di capirlo e mi freno con tutto
me stesso.
Capire
di amare e di voler baciare qualcuno è un conto, volerci fare altro
è diverso. È un passo molto grande.
Mi
metto a dormire ma non ho molto successo, mi giro e mi rigiro nel
letto finchè puntuale arriva la sua chiamata.
È il
silenzio che mi risponde e sorriso intenerito.
-
Facciamo come ieri? - l'sms che mi arriva è un semplice 'sì'.
- Come
mai non riesci a dormire? Oggi abbiamo passato tutto il giorno a
trafficare con l'i-pad, non hai dormito... -
E non
mi viene in mente di chiedergli perchè chiami me e non altri... ne
conosce di gente... e sua moglie?
'Non
ho più voglia di giocare con quel coso e non ho ancora sonno.'
- Sei
iperattivo, stai troppo fermo... di solito fai il diavolo! - E' vero.
Non ha scaricato niente di ciò che ha in eccesso.
'Quando
posso tornare a casa?'
Mi
incupisco, non mi piace l'idea di spezzare tutto questo. Vorrei che
restasse per sempre così ma è assurdo ed egoistico e soprattutto
sbagliato.
-
Hanno detto qualche giorno, poi ti danno la terapia da seguire.
Siccome sei un cantante famoso sono più apprensivi, ma è meglio
così. - Sono paziente e sembra che non abbia un maledetto casino
dentro.
'Aspetta
ho fatto una cosa!'
-
Cosa? -
'Sto
cercando di mandartela con quel coso malefico ma... ora lo spacco!'
- No
Coby! Cosa devi... - Ma mi arriva un mms e lo apro.
Sorpreso
guardo la foto che si è fatto.
- Ti
sei divertito, eh? - In effetti c'è un programma per fare foto e
modificarle molto pratico e divertente!
Ovviamente
si è fatto una foto ed ha modificato all'altezza del pacco. Ma
quanto è idiota.
- Ma
quanto sei dotato! Cos'è, sei arrapato? - Lo è sempre, che novità!
- Sembri un cavallo! -
Penso
che stia ridendo...
'Sono
un figo!'
E'
proprio scemo.
-
Dunque dovrei credere che tu ce l'abbia così grande? - Poi mi rendo
conto che mi sto mettendo in un campo minato e finisce che,
posizionato di lato sul letto con cellulare in viva voce che riceve i
suoi messaggi accanto, la mano mi scende inevitabile e automatica fra
le mie gambe.
Oh
maledizione! Proprio mentre parli con lui?
Bè
tecnicamente non stiamo nemmeno parlando!
Cioè
io parlo ma lui no.
'Cosa
stai facendo, una sega?' non è serio ed io fingo di stare al gioco
come sempre. Non mi ero mai accorto di quanto lo facessi per
effettiva volontà. Fingere è sempre facile.
-
Certo, la tua foto mi eccita! - Non è la foto ma è l'idea che mi ha
fatto venire. Di lui e della sua volgarità.
E
che... e che vorrei provare... la mano strofina attraverso la stoffa
del pigiama e premo il viso sul braccio. È facile eccitarsi davvero.
Chiudo
gli occhi ma mi arriva un suo sms.
'Anche
io mi sto facendo!' Anche questo dovrebbe essere uno dei suoi soliti
giochi, ha sempre quella fissa. Ma mi manda fuori di testa in questo
momento mentre lo immagino che lo fa. E chiudo ancora gli occhi
cercando di trattenere i gemiti.
Alla
fine sono costretto ad infilare la mano sotto ai pantaloni ed ai
boxer e a completare il lavoro come si deve.
Spero
non senta rumori.
Però
nel cercare di non farmi sentire, sento lui.
Un
rumore che io cerco di non fargli sentire. Sta trafficando, sta
muovendo la mano credo... non so...
-
Coby, che fai davvero? - Chiedo insospettito mentre la mia mano
continua a lavorare sul mio cazzo!
'Una
sega, ti ho detto!'
Fanculo,
ora vengo!
Sporco
il letto e imprecando con una voce davvero inequivocabile fisso il
telefono terrorizzato.
Arriva
il suo sms.
'Sei
venuto?' Oh merda sono cose da chiedere? E poi sta scherzando o cosa?
Dannazione,
non capisco un cazzo!
Confuso
come non mai lo saluto bruscamente.
-
Dormi, Coby! Ho sonno! - Sembro arrabbiato. Chiudo in fretta e
pulisco il lenzuolo per poi spegnere il telefono prima che mi
richiami.
Dio
Santo, come faccio? Voglio farmelo!
Ecco
la verità!
Prima
era una fissa, una curiosità, un'ossessione, un non so cosa ed
ora... ora... cazzo!
Ora è
un desiderio vero ed autentico.
Risolvo
che mi addormento per averlo realizzato e per l'orgasmo, poi però
sogno che mi scopo Coby e al mattino ho un'erezione da paura.
Mi
faccio forza ma tergiverso per un bel po' prima di decidermi.
Penso
che potrei andare a casa e farla finita. Lui si fa il resto dei
giorni da solo ed io me ne vado. Perchè devo fare tanta fatica?
No,
dai, lui scherzava, non pensa che mi stavo facendo davvero. E
soprattutto lui non si stava facendo. Sembrava ma non lo era.
Stanotte
mi è sembrato tutto vero e pazzesco ma di sicuro è stato solo una
mia visione.
Sospiro
in questa convinzione che mi lascia comunque teso ed alla fine dopo
pranzo lo raggiungo.
È in
compagnia di Tobin che cerca di avvertirmi ma non fa in tempo perchè
mi ritrovo a schivare una ciabatta. L'altra mi colpisce al ginocchio
e ululo. Quando vedo che mi sta per tirare il mio i-pad lo raggiungo
di corsa, cioè saltellando, e glielo prendo!
-
Smettila! Cosa diavolo hai? - Tobin parla per lui.
- Ce
l'ha a morte con te perchè hai spento il telefono e non sei venuto
stamattina! - Ha un'aria di scuse e vorrei che Coby fosse come lui ma
penso che non avrei perso la testa in questo caso. Forse mi piacciono
gli svitati.
- Dai,
volevo dormire! E poi stamattina sono rimasto addormentato! - Coby mi
fissa truce, poi scrive squarciando il foglio.
'Tu
odi dormire!'
E'
vero, dormo poco. Con la vita che faccio sfido chiunque al contrario!
-
Senti... avevo da fare... non posso mica stare sempre con te! Non
siamo fidanzati! - Glielo dico per chiarirlo a tutti visto che sembra
lo siamo. Allora voglio anche la parte intima, non solo l'onere di
sorbirmelo in tutte le ore.
Il suo
sguardo si fa attento, poi da rabbioso diventa buio e... mio Dio l'ho
ferito.
È
chiaro.
Distoglie
lo sguardo dal mio perchè sta per piangere e mi butta carta e penne
contro con stizza indicando la porta, poi prende le lenzuola e si
stende coprendosi fin sul viso.
Dio,
se parlasse sarebbe tutto più facile.
O più
atroce.
Non so
in effetti cosa sarebbe meglio, ora posso scegliere la versione che
preferisco, quella più comoda, e dire che non avevo capito.
Guardo
Tobin che si alza e scuote la testa. Non mi parla, non ne ha bisogno.
Gli
lancia un'occhiata che intende il chiarimento con lui e poi se ne va.
Io
resto qua e chiudo la porta, sospiro. Non so cosa fare.
L'ho
ferito ma non so nemmeno come.
Guardo
carta e penna e lascio perdere. Non scriverebbe nemmeno sotto
tortura. Non vuole parlarmi ed è un vero evento. Normalmente mi
starebbe latrando contro insulti.
Sono
in una posizione di vantaggio e faccio lo stronzo con lui.
Non è
giusto.
Mi
siedo sul bordo del letto e sto un attimo fermo cercando di
decidermi.
L'ho
ferito, perchè?
Come
vorrei sapere cosa pensa. Non me lo scrive nemmeno.
Cosa
devo fare?
Forse
mi ricambia? Che abbia frainteso tutto?
Quando
gli ho detto che non siamo fidanzati si è arrabbiato, ma cosa mi
significa?
È che
io voglio lui mi ricambi quindi traduco i suoi gesti così perchè è
quello che voglio vedere.
E sono
troppo lucido. Dannazione.
Troppo
logico e razionale.
Dovrei
essere più istintivo, forse.
Gli
tiro via il lenzuolo di dosso ma devo usare la forza.
Quel
camice azzurro da ospedale è tutto slacciato sul dietro e si vede la
schiena e una spalla.
Mi
strofino le labbra.
È
fottutamente sexy anche se forse è una bestemmia dirlo di uno come
lui. È una specie di bestia ed io lo vedo sexy.
Sono
proprio ottenebrato. Andato. Partito.
Cosa
faccio?
Dovrei
essere sincero, penso.
Non
so.
Dio,
cosa faccio?
Voglio
baciargli la spalla che spunta coi suoi tatuaggi. Resta girato
dall'altra parte, preme il viso contro il cuscino per non guardarmi,
voglio fare qualcosa.
Voglio
toccarlo.
Voglio
baciarlo.
Mi
chino.
Se lo
faccio mi scopro ma se non lo faccio lui non capirà mai, penserà
che non lo voglio, che sono stufo di lui ed invece è l'opposto.
E non
so perchè lo ferisca tanto l'idea che io sia stufo di lui ma...
Ma le
mie labbra arrivano alla sua spalla liscia e lo bacio leggero.
Chiudo
gli occhi, trattengo il fiato e fa altrettanto anche lui.
Lo
sento che non respira.
Lo
amo.
Ecco
qua.
Se
glielo dicessi?
Non ho
la forza.
Non
posso.
Non
so.
È
sbagliato. Non dovremmo. È un casino. Siamo compagni di gruppo, lui
è sposato e penso sia felice con lei. Perchè devo convincermi di
cose che non esistono solo per comodità?
Dovevo
tenere a freno la mia lingua. Da quando me lo sono detto è stato
tutto un casino.
Mi
alzo spaventato e me ne vado senza dirgli nulla.
Non mi
faccio sentire, non torno, non so cosa sia di lui, non parlo nemmeno
con Tobin. Resto chiuso in camera mia e basta.
Fino a
stanotte.
Ho
pensato abbastanza.
Non
posso fare così, dannazione.
Prima
lo ferisco, poi ritiro il braccio e lo bacio e dopo di che me ne vado
senza una spiegazione. In ogni caso non sono cose normali, fra amici
non succede così.
Si
merita una spiegazione.
Se lo
merita.
Alla
fine raccolgo tutta la mia forza ed il mio coraggio.
Non so
cosa farò domani ma qualcosa farò, per ora conta la notte, conta
adesso.
Steso
nel letto, al buio, lo chiamo.
Dopo
un po' tira su la comunicazione ma ovviamente è silenzio.
Aspetto
ancora e poi comincio.
Ho un
tono lieve e di scuse. E mortificato.
-
Scusami, Coby. Ho fatto un casino. io... non so come dirtelo. Pensavo
di poterne fare a meno, che fosse meglio, che fosse più giusto.
Penso che questo cambierà tutto fra noi ma è inevitabile dopo oggi.
È che ho fatto casino perchè sono innamorato di te ed ora non
riesco più a gestire la cosa. Dopo quello che ti è successo non ho
potuto fare ancora finta di nulla e come vedi è un dramma avere a
che fare con te e nascondertelo. Non so cosa sarà domani, non voglio
che cambi niente, voglio continuare come sempre ma era giusto
spiegarti cosa mi è preso. Non sei obbligato a fare niente e se non
è niente di positivo allora non fare nulla, ti prego. Però dovevi
saperlo. Penso che sia giusto così. - Sto in silenzio aspettando
qualcosa, un suo sms che non arriva. So che mi ascolta, sento il suo
respiro.
Penso
di averlo sconvolto.
- E'
strano, eh? Cioè siamo due ragazzi e siamo anche amici. E così io
mi innamoro di te... no, è da sempre che è così però facevo finta
di nulla. Dopo questo momento difficile non ho potuto fingere con me
stesso... ed ora... io voglio baciarti ogni giorno. - aprirmi è più
facile di quel che pensassi attraverso un telefono e la
consapevolezza che lui non può parlare.
Davanti
al suo viso sarebbe diverso.
Sono
un vigliacco ma mi sto scaricando proprio la coscienza.
- Dal
primo giorno c'è stato qualcosa con te. Mi hai attratto in qualche
modo e poi è tutto cresciuto piano piano ma sai, se non te lo dici
puoi andare avanti anche tutta la vita. Però quando hai detto che
avevi paura sono morto. Mentre eri dentro la sala operatoria ho
creduto di non farcela, ero davvero fuori di me. Ed è stato allora
che non ho più potuto far finta. Ti amo ed ora sai tutto. Non voglio
tu faccia nulla se non vuoi e spero che comunque non cambi nulla.
Perchè sei la cosa più importante della mia vita. -
Alla
fine ascolto il suo respiro, non mi manda nulla, non fa nulla. Allora
gli do la buonanotte e chiudo.
Volevo
solo che lo sapesse. Ormai era giusto.
Non
dormo nemmeno un minuto.