CAPITOLO VII:
LEADER OF BROKEN HEARTS


e ora sto scoprendo come ci si sente a rischiare tutto
e ancora sopravvivo
quando stai in piedi sul campo di battaglia e tutto il dolore è reale
è qua che realizzi che devi aver fatto qualcosa di giusto
perchè non ti sei mai sentito così vivo”

Il giorno dopo ci svegliamo abbracciati, non abbiamo fatto niente altro, pensavo non si sarebbe frenato ma poi è crollato sfinito. Del resto dopo tutto il casino che ha fatto perchè fremeva all'idea di amarmi e di non potermelo dire... lui è così. Quando ha qualcosa da dire è impossibile che se la tenga per sé, se ci prova scoppia. Infatti.
Sono così felice che l'abbia fatto...
L'osservo mentre dorme, si è spostato per non pesarmi ma si è messo a pancia in giù, il braccio intorno al mio torace ed il volto rivolto verso di me. Sto così immobile, ascolto il suo respiro e l'osservo dormire con una dolcezza sua. Sembra un angioletto eppure è tremendo se vuole.
Sorrido.
Gli schiaccio il naso col dito e lui lo arriccia ma continua a ronfare, ha un sonno pesante.
Allora passo con lo stesso dito sul resto dei suoi lineamenti maturi ma al tempo stesso morbidi ed affascinanti. È un bell'uomo, ha difetti fisici, qualche chilo di troppo, però non è affatto brutto ma forse io sono di parte perchè ne sono innamorato.
Ora potrò provare liberamente il lato erotico... cioè, fin'ora mi sono domato di proposito ma adesso...
Arrossisco. Non è il momento o faccio tardi.
Continuo ad accarezzarlo, gli scosto le ciocche bionde dalla fronte, dopo la doccia se li è lasciati giù e sembra un altro, un furetto!
- Coby? - Lo chiamo allora.
Mugugna.
- Dai... - Mugugna ancora. Sorrido divertito.
Il dito scende sulle sue labbra e picchietto.
- Sveglia... - Mugola. È sveglio ma penso che voglia un risveglio più carino. Scemo!
Gli pizzico il labbro inferiore e lui apre mordendomi il dito di riflesso. Poi ovviamente succhia.
È sempre lui, non si smentisce.
Continuo a sorridere divertito.
- Sei un bambino. -
- Mmm... - Come lo devo interpretare? È pure sexy sto stronzo!
Resto a fissarlo e finisce che tiro fuori e rimetto dentro l'indice, faccio il movimento e lui continua a succhiarmelo. Poi è la sua mano a muoversi dal petto al mio inguine, si infila sotto ai pantaloni leggeri del pigiama e sotto ai boxer, mi prende l'erezione e nemmeno con gli occhi aperti mi masturba. Lo sapevo, è sempre lui e non si smentisce.
Posto che teoricamente lo credevo etero con delle strane fisse per i gay ed il sesso fra uomini... non credevo che volesse... di già... no cazzo, non riesco più a pensare. Smetto di muovere il dito troppo preso dalla sua mano su di me, sospiro e premo la nuca sul cuscino chiudendo gli occhi.
È fantastico averlo così... che mi fa queste cose... e mi eccito subito perchè non resisto. Lo volevo da un sacco ed ora mi coglie impreparato.
Dannazione.
- Coby... - Mormoro cercando di dirgli di regolarsi perchè sto per venire.
Lui non apre gli occhi, smette di succhiarmi il dito e si immerge sotto le coperte. Su di me.
Fra le mie gambe.
Ad aiutare la sua mano sulla mia erezione ormai dura.
Sgrano gli occhi e fisso in basso, sulla montagnetta coperta. La sua testa si muove. Mi ha abbassato i vestiti ed ecco che sento la sua lingua leccarmi, queste invece sono le sue labbra.
Allargo le braccia e mi prendo al lenzuolo alzando la testa.
- Coby, sei sicuro? - Ma ormai lo sta facendo ed è dannatamente bravo!
Mio Dio...
Butto la testa all'indietro di nuovo e comincio a sospirare fino a che le mani dal lenzuolo non vanno sulla sua nuca. Meravigliosamente.
L'accompagno con l'intensità che aumenta e non pensavo potesse essere così perfetto e fantastico. È un ragazzo eppure non me ne importa. È Coby.
È Coby, Dio Santo!
Quando sto per venire lo stacco di forza prendendolo per i capelli e mi giro dall'altra parte di scatto. Vengo sul letto e non su di lui e riemerge stralunato, io sono sfinito.
- Perchè mi hai tolto? - Dice con aria arruffata senza capire.
Ecco, parla con questa voce erotica, sai?
- Ti venivo in bocca! - Borbotto.
- E allora? Bisogna provare tutto nella vita! - Oh mio Dio, non dirai sul serio!
- Coby dai... fa schifo... - Alza le spalle e si stiracchia.
- Non lo sai finchè non lo provi... e poi è erotico... fa parte del sesso... è una conclusione fottutamente degna! - Che idee che ha. Del resto non avevo dubbi che voleva fare queste porcherie.
Resto a fissarlo inebetito per poi ridere. Non si smentisce mai per fortuna. Mi tiro su e mi copro quindi lo bacio a stampo sulla bocca, lui ci rimane male che non ci metto la lingua, mi sto per alzare quando mi tira giù per il braccio e mi riprende la bocca con impeto. Il sapore è tremendo, del resto dormivamo. Dopo le smorfie lascio perdere e lo bacio meglio. La sua lingua è frenetica e vogliosa, ha fame di me come ne ho io ma cerco di calmarlo. Non voglio fare tutto subito, voglio andarci piano.
Con lui sarà un'impresa ma non pensavo fosse già disposto a fare tutto...
Lo prendo per il viso e lo stacco con fermezza, sorrido e gli bacio la punta del naso.
- Piano. -
Fa una smorfia da bimbo capriccioso, non è per niente d'accordo ma non importa.
Mi alzo e vado in bagno dove respiro.
È pazzesco. Non ci posso ancora credere. Penso sia un sogno, non so... forse me ne renderò conto quando usciremo di qua e continueremo a fare così, senza farci notare da tutti ovviamente.
È splendido e basta.
E sono felice.


Quando usciamo non capiscono in che rapporti siamo, ci fissano interrogativi convinti che qualcosa debba essere successo dopo ieri sera ed io faccio l'occhiolino a Tobin in modo che capisca, lui sfodera un super sorriso che mi fa ridere di rimando mentre Coby si attacca alle chiappe di Tony per non so quale motivo. Insomma, è felice.
Ben presto i toni si rallegrano, l'euforia aumenta esponenzialmente e sembra che non ci siano mai state parentesi. Come se l'incantesimo si sia spezzato, la maledizione sia stata vinta e tutti potessero vivere felici e contenti.
Ora posso passare il tempo a concentrarmi su quanto mi faccia sesso questo porco vivente che ho accanto!
Prima mi faceva ridere ma ora mi mette in difficoltà perchè mi è venuta la fissa di provarlo. Cioè più di prima.
Lui è molto più sperimentatore di me, si butta un sacco nelle cose... al mio contrario... io ci devo pensare di più, sono più interiore e razionale... lui è un cataclisma vivente. Prende e parte senza rifletterci, poi in caso pensa.
In questi mesi che è stato costretto a pensare perchè non poteva fare altro era strano infatti. Non era lui.
Ora è tornato il solito Coby che prima mi fa un pompino e poi si chiede se andava bene!
Bè, non se l'è nemmeno chiesto...
Però è davvero bello stare con lui, è rilassato e non trova problemi nel attaccarmisi.
Si siede sempre vicino a me. Anche prima faceva così ma c'è stato questo periodo in cui non lo faceva e stava tanto ad osservarmi assorto.
Mi mancava.
Ora mi sta proprio ossessivamente attaccato e lo trovo tenero anche se è una forma di esuberanza ossessiva.
Continua a fare sempre le sue sparate da scemo patentato e ad essere fissato col sesso, ma ora riesco a ricondurre tutto questo ad un punto sensato mentre prima mi sembrava solo pazzo.

Quando finalmente si addormenta appoggia la testa sulla mia spalla. L'ultima volte che è successo non poteva parlare ed era terrorizzato.
Ora è meno tenero perchè ha risolto tutto, però basta che dorma per essere dolce a modo suo.
Mi perdo ad osservarlo e spero che non cambi più. Mi piace così com'è.
Lo trovo perfetto anche se è pieno di difetti.
Dannazione, sono proprio partito.
Scuoto la testa e mi sistemo per riposare anche io ma poi qualcosa nella sua tasca mi dà fastidio.
Orco cane, ma ora non si separa più da sto blocco? Cos'è diventato il suo porta fortuna?
Lo sfoglio. Non ha scritto più niente. Sorrido e prendo la penna.
Potrei anche scrivere io la risposta a questa sua lettera. Non l'ho più fatto, abbiamo parlato ma... io trovo che sia bello questo scriverci.
Di cose ne sono successe in relativamente poco tempo e forse non mi sono ancora reso conto che ora sto con lui. Forse non so cosa significa.

Dopo aver finito chiudo il blocco e glielo rimetto via in modo che non se ne accorga. Se lo conosco bene lo leggerà quando si deve calmare. Allora troverà una bella sorpresa!
Sorridendo mentre me lo immagino, appoggio la testa sulla sua e mi addormento anche io.
È bello.
È tutto semplicemente bello così com'è.


Quando arriviamo alla prossima tappa europea, Coby salta giù e con frenesia vuole visitare la città, gli viene detto che non può andarsene in giro come un turista e fa fatica a capirlo. Alla fine andiamo in albergo a mettere giù le nostre cose, prima di ripartire avremo una notte.
Mi preoccupa la sua foga di muoversi e di fare il matto, sembra incapace di stare tranquillo. Come se avesse di nuovo l'energia a mille. Ma ci siamo messi insieme, si è dichiarato, gli ho detto che lo ricambio. Perchè ogni tanto deve partire a mille così?
Finisce che mi giro un attimo e lo perdo di vista e siccome me l'aspettavo non mi agito. Probabilmente è in qualche posto nell'albergo...
- Perchè ogni tanto deve fare lo scemo? - Mi chiede Tony.
Mi stringo nelle spalle.
- Perchè è lui! - Che risposta. Sbuffa e va in camera con Tobin a cambiarsi.
Ovviamente trovarlo tocca a me.
Non ci penso mica a diventare matto.
Prendo il telefono e lo chiamo ma siccome non mi risponde mi viene l'istinto di mandarlo a quel paese.
Non può essere iperattivo ogni santa volta. Ci sono alcune che può anche essere tranquillo.
- Per favore trovalo! - Mi dice impaziente il manager. Mica è compito mio!
Sbuffo e mi guardo intorno.
Non è uscito dall'albergo. Bene. Ho solo venti piani da controllare!

Dopo essere diventato matto ed aver accumulato assai nervoso, decido di mandarlo a quel paese ma è qua che mi viene l'illuminazione.
Voleva vedere la città, il beduino!
Sarà sul tetto!
Prendo l'ascensore e salgo fino all'ultimo piano, con gioia mi rendo conto che c'è una specie di enorme terrazzo dove gli inservienti dell'albergo stendono i panni.
Fa decisamente fresco e mi stringo nella giacca. Vorrei sapere cosa gli salta in mente, a volte.
Ci sono molte lenzuola bianche che svolazzano, la brezza è fresca ed io sbuffo. Mi farà venire un colpo. Che poi se gli si raffreddano le corde vocali non va bene...
Non faccio in tempo a finire il discorso che lo sento discutere concitato. Mi fermo.
È al telefono con sua moglie, lo capisco da ciò che dice ma è strano che ci discuta.
Mi fermo per non farmi vedere, non voglio disturbarlo ma nemmeno spiarlo.
Però alla fine sento.
Litiga e non so nemmeno perchè, mi dispiace. Non volevo che litigasse con lei. Mi sento un po' in colpa in qualche modo.
Mi faccio serio mentre una morsa mi stringe tutto dentro.
Quando mette giù ha uno scatto di nervi e vedo che sta per buttare il telefono giù dal terrazzo ma si ferma all'ultimo. Si accuccia e si siede a terra. Le lenzuola lo coprono e lo scoprono. Si prende il viso fra le mani, non sembra quello esuberante di prima.
Sembra un uomo pieno di problemi che non sa dove sbattere la testa.
Se sono io che glieli procuro dovrei pensare a dirgli che non deve tenermi per forza. Non voglio fargli male in alcun modo.
Lo vedo tirare fuori il blocco e sorrido, come immaginavo quando sta male se lo legge.
Ora ripenso alla mia ultima lettera, penso che la veda per la prima volta. Sto fermo e l'osservo ancora.
La legge e dall'espressione cupa e contratta si trasforma in... in rilassata.
Dio, si rilassa proprio e non solo.
Si rischiara. È come se le nuvole se ne andassero.
Si morde il labbro, trattiene il respiro. È di nuovo tenero, vorrei stringerlo, si è emozionato. Preme i figli sulla bocca e li annusa come se potesse avermi lì in quelle righe dove gli dico che lo amo e lo amerò sempre. Sono stato molto semplice ma efficace.
È così che mi faccio avanti, prendo uno di questi lenzuoli e lo sorprendo coprendolo tutto. Lui non si stupisce molto. Mi metto sotto con lui e mi inginocchio.
Sta ridendo con gli occhi che brillano dalle lacrime.
Appoggio la fronte alla sua e lo guardo sereno e calmo. Aspetto che voglia dire lui qualcosa.
- E' bellissima. Grazie. - La lettera.
- E' la verità. - La stringe ancora fra le mani come un tesoro e mi sembra irriconoscibile. Ha questi atteggiamenti che vedono in pochi. È fantastico.
- Come stai? - Chiedo poi serio.
- Ho litigato con mia moglie... - Non ne è felice e mi fa male saperlo.
Non so cosa fare. Mi sento un'anima in pena.
- Cosa posso fare? - Chiedo delicato.
Sospira e mi mette una mano sulla guancia. Ha le mani fredde. Il lenzuolo ci copre dal vento e non posso dire ci scaldi ma è meglio di prima. E poi ci isola. È come essere da un'altra parte. Lontani da tutto.
- Esserci va bene. - Sorrido. È... è sorprendente.
- Non so quanto utile sia... - Si incupisce.
- Mi sento sporco ma è ovvio. Però non me ne fotte un cazzo. Ci farò il callo! Mi abituerò! Ti amo, cazzo. È sbagliato perchè sono sposato con lei da anni, ho due figli ma... cosa cazzo devo dirti? È successo! È improvviso. Ci penso da un po' ma alla fine è improvviso. Non l'ho voluto, è successo e cosa posso dire? Ti lascio e fingo che non sia così? Non posso. Non posso fingere e non posso lasciarti primo perchè siamo compagni di gruppo e secondo perchè, cazzo, non voglio! Io voglio stare con te e mi spiace che la tradisco e le faccio questo e lei non sa nemmeno perchè quando parlo con lei sono strano ma io voglio te, amo te, il resto è difficile ma non importa, voglio solo te. Solo te. Sempre. Ci sei? - Mi bruciano gli occhi, ha questa capacità innata di commuovermi sempre.
Mi mordo le labbra.
- Sì... sempre... ti sosterrò in ogni caso. Ti amo. - Ce la faccio a dirglielo con una facilità unica. Lui sorride e mi rischiara, il sole torna, ho di nuovo caldo e va tutto bene.
Le labbra si trovano e siamo sempre qua sotto.
Ci scaldiamo.
Ci fondiamo. Apriamo e troviamo le lingue, si intrecciano, ci scambiamo i sapori, lui sa di caramella e come al solito freno al sua esuberanza. Vorrebbe mangiarmi ma siamo sul terrazzo al freddo, non è il caso.
- Andiamo in camera? Prima di andare al locale a suonare c'è tempo... - Quando lo dico sulle sue labbra sbatte gli occhi incredulo. Mi fissa come se avesse sognato, come se non osasse crederci. Ci siamo. Voglio farlo anche io.
Non succederà di proposito, succederà perchè lo vogliamo. È naturale.
Annuisce.
Non so come sarà ma sicuramente sarà fantastico. Ne sono certo.