NOTE:
mah, non so bene da cosa sia scaturita, penso guardando qualche gif
particolare per internet, chi lo sa. Però io ho sempre pensato che
il rapporto di Sergio e Iker fosse questo che descrivo nella breve
fic, ora l'ho descritta per bene. Mi è come venuta una visione ad
occhi aperti mentre andavo a lavoro, ho dovuto proprio scriverla in
serata e pubblicarla subito. Niente di impegnativo e soprattutto per
niente sentimentale, uno spaccato di una classica serata fra Iker e
Sergio.
La
dedico alla mia cara Derret che ama tanto Sergio e che, come me, vede
questi due con questo rapporto come me.
Buona
lettura.
Baci
Akane
AMICIZIA
CON BENEFICI
Iker
chiuse il cellulare e sospirò sedendosi sul divano con un tonfo,
l'aria abbattuta.
- Mi
manca David... - Mormorò spontaneo, aveva appena parlato con lui.
Sergio,
seduto sul divano lì con lui, gli si buttò sulla spalla
appoggiandovi sopra la testa.
-
Anche a me... - Disse allo stesso modo.
Iker
lo guardò di sbieco corrugando la fronte.
- Ti
manca David? -
Sergio
alzò la testa verso di lui e ridendo rispose:
- Ma
no! Nando! Che c'entra David? - Iker lo guardò sempre più confuso.
- Ma
Nene, io ho detto che mi manca David! - Nene era il soprannome che
Iker gli aveva dato, significava bambino o caro.
- E
ci credo! Chi altri dovrebbe mancarti? - Sergio era convinto delle
risposte che dava e dopo aver capito che non avrebbe ricavato nulla
di sensato, lo lasciò perdere.
Sergio
tornò ad appoggiare la testa alla sua spalla, tutto piegato di
sbieco verso di lui. La mano di Iker sulla sua coscia a confortarlo
visto che lo capiva bene.
-
Dai, adesso è a Milano, non si è allontanato da te, il tempo di
volo alla fine resta quello... è per me che è come sempre dura..
lui viaggia un sacco anche se non gioca più e devo aspettare che i
suoi mille impegni lo lascino passare di qua! Certo, lo vedo più di
prima, ma speravo di vederlo ancora di più! Ma quello deve fare il
personaggio pubblico! Credo voglia conquistare il mondo! - Iker parlò
a ruota libera lamentandosi come faceva sempre con il suo migliore
amico, Sergio ascoltò la prima frase, poi si perse il resto partendo
direttamente con la consolazione.
-
Poverino! - Disse infilando la mano sotto alla tuta di Iker, fra le
gambe. Questi smise improvvisamente di parlare e quando lo sentì
andare sotto anche agli slip, alzò un sopracciglio e lo guardò
scettico.
-
Nene, io ti parlo di quanto mi manca David e tu mi masturbi? - Sergio
lo guardò senza capire cosa ci fosse che non andava.
- E
cos'altro dovrei fare? - Iker si strinse nelle spalle, ma intanto la
sua mano si muoveva sulla sua erezione, per il momento a riposo. Per
poco ancora.
- Non
so, farmi coraggio, dirmi che tornerà presto, che durante l'anno sta
più a Londra che oltreoceano... - Ma la mano cominciò a percepire
inequivocabili reazioni, quindi Sergio, sempre guardandolo da vicino
poiché il mento appoggiava sulla sua spalla, ridacchiò malizioso.
- Eh
sì, sento come il tuo amico preferisce le tue lagne alla mia mano...
- Iker arrossì.
Dopo
anni che lo facevano, arrossiva ancora quando lui faceva certe
battute.
Sergio
lo adorava per questo e non si trattenne da stampargli un bacio sulla
bocca.
- Sei
unico! - Iker decise di non dire più niente, sprofondò meglio nel
divano in modo da poter appoggiare anche la nuca sullo schienale,
allargò le gambe e abbandonò le mani ai lati, lasciandogli totale
libertà su qualunque cosa avesse voluto fare quell'esuberante del
suo amico.
Era
un'amicizia con benefici, altrimenti detti scopamici, ma sempre
circoscritti quando erano depressi perchè gli mancavano i compagni
seri, oppure quando erano troppo felici perchè dovevano festeggiare
un'importante vittoria.
Si
conoscevano da moltissimi anni fra nazionale spagnola e Real Madrid,
erano il capitano ed il vice, passavano il tempo insieme per tutti
gli impegni calcistici ed inoltre anche quando avevano tempo libero,
se non c'erano i famosi compagni seri, loro stavano insieme.
Erano
entrambi 'accoppiati' con altre donne, non sposati, però convivevano
perchè avevano avuto entrambi figli proprio quell'anno. Non potevano
che essere diventati padri pure a pochi mesi di distanza uno
dall'altro. Chiaro!
David
e Nando sapevano di questo loro particolare rapporto molto fisico, ma
sapevano anche che era il loro modo per sopportare le distanze nelle
relazioni. O così o davano di matto, specie Sergio. Alla fine Iker
sottostava, ma gli andava più che a genio perchè faceva bene ad
entrambi.
In
ogni caso l'affetto che provavano uno per l'altro era molto forte,
vivevano molto più in simbiosi loro due che coi rispettivi compagni.
Era
quasi naturale finire a fare certe cose.
Dopo
che si fu come da copione arreso, non che ci mettesse poi molto,
Sergio gli tirò fuori quello che stava maneggiando con cura, si
piegò su di lui e proseguì con la bocca. L'espressione di Iker si
distese in un sorriso beato.
Non
era certo David, ma aiutava molto a sopportare la sua mancanza.
Iker
si eccitò presto e quando Sergio lo sentì pulsare fra le labbra,
con la mano che accompagnava la sua testa nei movimenti sempre più
veloci, poco prima che raggiungesse l'apice si interruppe con
disapprovazione dell'altro che lo fissò storto. Sergio rise
alzandosi in piedi sfilandosi la maglia da sopra la testa.
-
Posso mettermi comodo? - Iker rimase fermo in silenzio ad osservarlo
spogliarsi, quando fu nudo gli prese pantaloni e slip e sfilò tutto
in una volta con poca gentilezza.
I
suoi soliti modi, Iker ridacchiò per poi ritrovarselo seduto sopra,
a cavalcioni, in quella che era la loro posizione preferita.
Le
mani del portiere sui fianchi a condurselo sopra come gli piaceva
sentirlo. Sergio si appoggiò alle sue spalle, non dopo avergli tolto
anche la maglietta, e cominciò ad accompagnare i movimenti che Iker
gli suggeriva. Gli si strofinava addosso facendogli sentire
l'erezione quanto sentiva la sua, questo mandava in estasi entrambi
che si caricavano e perdevano la connessione col mondo reale.
Si
persero a baciarsi, fondendo le lingue come stavano facendo coi loro
corpi, poi Sergio prese la mano di Iker e iniziò a leccare e
succhiare le sue dita, dopo di che gliela spostò dietro di sé,
gliela fece scivolare dalla schiena ai glutei ed Iker eseguì il suo
desiderio stuzzicando la sua apertura per poi infilarsi con le dita.
Sergio
chiuse gli occhi ed abbandonò la testa all'indietro.
Iker
era dolcissimo e mite come persona, ma i ruoli a letto, con lui, non
erano sempre definitivi. A volte Sergio aveva bisogno di farsi
prendere, altre aveva voglia di farlo lui.
Continuando
a muoversi su di lui e sulle sue dita che tornava a leccare
ripetutamente, iniziò a masturbarsi con la mano libera mentre
l'altra di Iker, quella non impegnata sotto di sé, lo teneva per il
fianco aiutandolo a muoversi sul suo inguine ormai teso e duro.
Iker
pensò di impazzire, arrivato ad un cero punto, come anche Sergio che
tirò entrambi fino al limite più estremo, fermandosi quando le cose
si riscaldavano troppo.
Quando
ritenne che era ora, gli prese le labbra fra i denti, succhiò,
scivolò sul suo orecchio, glielo leccò per poi dirgli roco ed
eccitato.
-
Entra adesso... - Iker non se lo fece ripetere, eccitato com'era
l'avrebbe fatto anche se non glielo avesse chiesto.
Lo
prese con entrambe le mani per i fianchi e se lo sistemò meglio
addosso, mentre Sergio guidava l'erezione di Iker.
Quando
fu dentro tolse la mano e si appoggiò alle sue spalle mentre facendo
leva con le gambe si muoveva su di lui, pochi movimenti e si inarcò
tutto aiutandosi con l'intero corpo che si ondulava su Iker.
Lo
sentì dentro e non capì più nulla. Una mano avanti, una dietro,
quelle del portiere sempre sui fianchi ed i gemiti nell'aria.
L'adorava
vederlo come si muoveva quando lo facevano in quella posizione,
sensuale, erotico, sicuro. Lo sapeva fare, Iker non poteva spiegarlo
meglio.
Sergio,
in quel modo, lo sapeva fare. Era come se guidasse lui, si muoveva da
solo, si conduceva, in pratica, alzandosi, spostandosi, muovendosi,
abbassandosi per sentirlo meglio, aumentando il ritmo lui stesso.
Però
era Iker a sentire quel piacere acuto e bruciante.
Lui
preferiva posizioni più classiche quando era la parte passiva, ma
adesso Sergio rimaneva estremamente attivo anche così.
Del
resto da lui non ci si poteva aspettare altro.
Tutto
aumentò vertiginosamente ad ogni colpo, fino a che divenne
impossibile da gestire e i gemiti aumentarono come i loro movimenti.
Sergio
e Iker, raggiunti entrambi il punto migliore, gettarono indietro la
testa e si abbandonarono all'orgasmo stringendo le mani sul corpo
dell'altro.
I
respiri furono la prima cosa che sentirono, ansimi veloci insieme ai
cuori che forse esplodevano nel petto.
I
corpi madidi di sudore, i sensi eccitati e confusi, il calore che li
faceva sentire così bene ed intorpiditi.
Sergio,
privo di forze, si accasciò su Iker che lo abbracciò e come sempre
in quello stato quasi incosciente, entrambi poterono abbandonarsi ai
ricordi che preferivano, richiamando le persone che davvero gli
mancavano, ciò per cui facevano sesso quando si sentivano in quel
modo.
David
e Nando affiorarono nelle loro menti e sorrisero nascondendo i visi
uno nel collo dell'altro.
Era
un equilibrio che avevano solo loro, sicuramente in pochi potevano
capire, ma per loro funzionava, andavano avanti serenamente senza
impazzire in struggenti situazioni amorose complicate e quando
sentivano i loro compagni, erano sempre rilassati e felici.
Niente
di normale, ma nemmeno niente di poi così alieno.
FINE