NOTE: questa fic è quella che avevo promesso a Cris e Riky perchè stasera ho sperato che loro perdessero. Mi dispiace per loro, li amo e li adoro, però il Real ed il Barca devono subire delle giuste lezioni perchè per chiunque controlli il calcio mondiale, sembra che esistano solo loro due e non è così, ci sono anche altre squadre. Quindi la Spagna ha fatto la sua storia nel calcio, la ringraziamo ma adesso è ora che lasci il posto ad altre. E poi Mourinho ha deluso tutti e merita una lezione più della Spagna. Perchè non puoi tenere dei calciatori come Kakà e Casillas in panchina quando il tuo portiere si prende 4 goal che non erano proprio imparabili e soprattutto con un Ozil che si è scordato di alzarsi al mattino. Metti da parte le tue preferenze e fai la squadra migliore. E sopratutto stai lì e li motivi, non fai finta di coprire una panchina di cui non ti interessa niente. Quindi ho detto che speravo perdessero e che per farmi perdonare avrei fatto una fic di consolazione. E' venuto quello che mi sono immaginata potesse essere il loro dialogo dopo la partita, a casa, nel loro letto insieme. A parte la relazione (che per me è comunque vera) tutto il resto, ciò che dicono, i dati ed i fatti, sono veri.
Buona lettura.
Baci Akane

CAMBIAMENTI

Lo guardo convinto che stia per avere uno di quei suoi momenti, poi però mi ricredo.
È molto tranquillo. Certo non sorride rilassato e felice, però è calmo e non pensavo.
Penso che bene o male non gli importi più molto... non so bene.
Una volta era più precipitoso ed impulsivo, partiva in quarta e se la prendeva facilmente.
Adesso lo vedo molto tranquillo nelle sue reazioni.
Non alimento niente, lascio che vada così che penso sia meglio e solo a casa parlo con lui, mi sembra troppo strano questo suo comportamento, dopotutto ha perso una semifinale... certo, è solo l'andata ma è comunque una brutta sconfitta.
Ricordo le volte in cui penavo per tirarlo su.
- Cris, tutto bene? - Lui alza le spalle e fa quell'espressione incerta.
- Mah... penso di sì... ti sembro arrabbiato? - Inarco il sopracciglio.
- Il punto è che non mi sembri niente... - Cris comincia a spogliarsi mentre io, perplesso, faccio altrettanto.
- Meglio così che infuriato, no? - Sì però è strano. Lo conosco. Macina qualcosa.
Lascio che si spogli e si metta nel letto, poi lo raggiungo e lo circondo con le braccia in modo da fargli da cuscino, lo carezzo dolcemente e dopo che lo sento effettivamente rilassato, torno alla carica cercando di scioglierlo ancora di più.
- Non sei più molto legato alla squadra? È questo? - Cris alza le spalle, mi immagino la sua espressione possibilista.
- Un po'... un po' è così sì... voglio bene a tutti, mi trovo bene con tutti però... non so, non è più come l'anno scorso. L'anno scorso eravamo... non dico più forti. È vero che eravamo più forti ma io intendo... diversi... adesso siamo tutti con dei problemi in qualche settore e siamo più dei giocatori che stanno nella stessa squadra. Che sono sempre amici, ma senza essere una squadra. -
Capisco molto bene quello che dice.
- In qualche modo qualcosa durante l'estate si è spezzato... l'ingranaggio si è interrotto... - Dico quasi riflettessi da solo.
Annuisce piano. Non è nemmeno giù o dispiaciuto, è qua che capisco che ormai si è distaccato dal Real.
- Il mister è cambiato. - Credo che ci pensi di continuo.
- Aveva preso casa a Londra già a Giugno. Però poi ha deciso di rinnovare e restare. - Lo dico perchè ci ho pensato anche io.
- E' questo. Lui voleva già andare via, però poi tentato dalla Champions si è detto di provarci un altro anno. Ma non ha più lavorato per la squadra come gli anni precedenti, ha lavorato per sé stesso. Quando fai così cambia tutto. Tratti male chi non va trattato male, non difendi chi dovresti difendere... non sei quello di prima... e lentamente le cose si rovinano... - Lo ascolto, il suo piccolo sfogo. Ora si sta dimostrando amareggiato, sapevo che covava qualcosa.
- Tu sognavi di restare al Real per sempre, per questo hai firmato una rescissoria di un miliardo, non contavi di andartene. - Non ne parliamo mai del suo restare o partire. Solo a dicembre l'abbiamo fatto, io ho pensato che in due anni poteva cambiare idea, però resta che continua a non rinnovare.
- No, non contavo di andarmene più. Però al di là di te... e comunque tu che te ne andrai è un gran motivo per voler andarmene a mia volta... qua si è spezzato tutto. Non è quella famiglia dove mi sono trovato bene. Mi trovo ancora bene, nonostante il mister, però... è diverso. Ho bisogno di cambiamento, capisci? È un bisogno che ho dentro da un po' e forse si vede. Ho ripreso a segnare da solo e a limitare di nuovo gli assist. L'anno scorso ne ho fatto moltissimi, invece. Mi divertivo a far segnare anche Karim o Gonzalo. Quest'anno... li vedo anche loro ombrosi con le loro lotte e non so, non mi viene. Quando ho la palla provo prima sempre a segnare io, poi se proprio vedo che non posso la passo. Sono tornato egoista. Sto retrocedendo. - Mi sposto in modo da poterlo guardare in viso, lui si alza sul gomito, mi guarda e sa che lo convincerò del contrario, così riprende prima di essere messo a posto. - Sì... magari segnerò più dell'anno scorso ma la mia prestazione generica non è soddisfacente allo stesso modo! L'anno scorso hanno giocato tutti bene, eravamo uniti, tu hai giocato tre quarti di campionato e Ozil è esploso! Insomma... andava tutto bene! Karim si era svegliato diventando la tigre, Gonzalo... beh, era tornato anche lui, dopo l'infortunio lungo! Al mister importava di noi, faceva giornate tutti insieme, si intrometteva nei nostri affari per risolverli, ci difendeva coi media sempre e comunque anche quando eravamo in torto, quest'anno niente più giornate insieme, solo gli allenamenti. E se ci sono cose che non vanno parla male coi media di noi. E la motivazione? Dove sono le sue grandi motivazioni? Lui è famoso per essere un motivatore unico! Non ci ha detto niente, stasera! È entrato negli spogliatoi, ha chiesto se qualcuno stava male o non ce la faceva, ha dato quattro indicazioni tattiche messe in croce e poi è andato a fanculo fuori! È stato Iker a provare a motivarci e trattenerci, cazzo! E non lo fa nemmeno giocare! Se c'era Iker in porta almeno due di quei quattro non entravano! Lui ci ha lasciati soli, soli, capisci? È questo che ci manca! Il nostro capitano in campo con noi! Il nostro mister che ci urli e ci motivi da fuori! Non c'è più! Ha rovinato tutto ed una cosa che si rovina non tornerà più come prima! - Sospiro. Alla fine di cose ne aveva, però è nella fase menefreghista e non voleva tirarle fuori. Ma con me non ha scelta.
Fa il suo broncio ed io torno ad abbracciarlo, me lo tiro addosso come prima e lui si lascia fare. Gli cingo la testa. Non è per la sconfitta in sé e nemmeno per il fatto che non vinceremo titoli.
È solo che non c'è più quella che era la sua squadra del cuore.
Tutto qua.
- Però può diventare migliore... - Dico poi piano. Io ed il mio solito positivismo.
- Pensi? - Dice scettico. Io sorrido.
- Tu sei così perchè lui era il tuo idolo e ti ha deluso. Si è messo a trattare male le persone che non lo meritavano, non è più stato con noi come prima, si è allontanato. Ha permesso al muro di formarsi. Ti ha deluso. Però non è il solo allenatore bravo che crea una famiglia dal niente. - Penso ovviamente ad Ancelotti, l'unica altra mia esperienza. Però è così. Lui è stato unico, per me.
- No però noi eravamo LA squadra, capisci? Abbiamo fermato il Barcellona più grande di sempre... gli abbiamo soffiato la Liga... ed ora... ora guarda... non è l'umiliazione per le sconfitte, lo sai come sono. Il mondo mi critica, io rispondo che il mondo non mi conosce ed anche se dice che io sono stronzo beh, non è che solo perchè dice che sono stronzo io lo sono. Se non lo sono non lo sono, non cambia solo perchè il mondo lo pensa. Il mondo non mi conosce. Io so qual è la verità. Non sono le sconfitte. Una volta sarebbero state quelle il punto, adesso è diverso. Mi manca quella famiglia che avevo, quello stare bene insieme, quel voler fare tutto in compagnia... ora ognuno è per conto proprio, stufo, demoralizzato o rabbioso... -
- E' così anche perchè la colonna della squadra, il collante, è quello che ha i problemi più grandi di tutti. -
- Lo so. Quindi io... ecco... non sono più coinvolto come l'anno scorso... - Lo dice piano, come se fosse una colpa.
- Non è una vergogna. Se ti senti così va bene. A meno che non paghi un miliardo resterai qua ancora due anni, ormai il mister se ne andrà e sicuramente quello che arriverà metterà le cose a posto. Non sarà come prima ma può essere bello lo stesso. No? - Sorrido incoraggiante, lui si alza di nuovo come prima per guardarmi ed io gli carezzo il viso. Sembra rilassarsi e sospirare, addolcisce gli occhi.
A volte sembra così piccolo... altre lo trovo davvero maturato.
È cambiato tantissimo.
- Spero però che tu resti tutto il tempo che resterò io. Ero il primo a dire che dovevi andartene perchè ti umiliava troppo, ma se va via lui cerca di restare. Almeno finchè ci sarò anche io. - Sembra egoista, forse un po' lo è ma a me fa tenerezza. Vorrebbe poter dichiararsi al mondo come è abituato a fare. Vorrebbe tante di quelle cose... invece deve nascondere la cosa più grande che ha dentro di sé.
- Vedremo giorno dopo giorno insieme. Tanto ormai siamo pronti a tutto, no? Perez non è scemo come sembra. Sa che se va via Mourinho non ha senso scaricare anche me. Io gli piaccio o sarebbe riuscito a vendermi già da tempo. In realtà vuole che io resti e giochi e sa che il prossimo allenatore mi userà. O per lo meno ci sono alte probabilità che sia così. Capisci? E non venderà nemmeno Iker. Aspetterà di vedere le mosse del nuovo allenatore e poi in caso solo dopo deciderà. - Spero di avere ragione, ora come ora voglio solo tranquillizzarlo e rasserenarlo.
Risponde baciandomi e ricambio contento che ora stia meglio.
- Ormai sono pronto, affronterò qualsiasi inferno per te. Però più stiamo qua insieme e meglio è. Ma desidero anche stare bene. Sentirmi appartenere ad una squadra. Essere felice davvero se vinciamo. Capisci? Sono un calciatore e non mi sento più tale. Cerco soddisfazione nella mia vita privata, la trovo in te, in mio figlio... ma una volta c'era anche a calcio! È pazzesco per me fare qualcosa perchè devo, perchè mi pagano e non perchè mi piace e voglio. Farla o non farla sta diventando uguale. Per questo anche ho bisogno di cambiare. Non posso farlo ora, ma se anche col nuovo allenatore resta tutto così, non rinnoverò. - Sono cose che so.
Va bene, so che la pensa così. Va benissimo.
Io penso che ritroverà il suo entusiasmo.
La delusione per il suo allenatore preferito è enorme, ma tornerà tutto a posto.
Ed adoro questa sua mentalità. La gente può dire quello che vuole. Ma non mi conosce, quindi non importa. E comunque se quello che dice non è vero resta non vero, non cambia niente.
Io me la prendo, invece. A cuore, anche. Mi accendo!
Però lui ha questo modo di pensare.
Resta uno che se la prende in generale, ma per altre cose. Che ne so, ingiustizie arbitrali, partite perse quando meritava la vittoria... cose del genere.
Comunque tutto si perde lentamente nelle sue labbra che si fondono con le mie e sento di nuovo il suo famoso entusiasmo.
Lo ritrova perchè è qua con me ed ormai sono tutto ciò che conta per lui, una delle poche cose che gli vanno bene. In realtà non ha veri problemi ma diciamo che sono uno di quelli che non l'ha deluso, ecco. E spero di non deluderlo mai.
Lo sento prendere con piacere il controllo del momento d'amore che ci concediamo e mi risollevo. Mi dispiace che sia demotivato, però sono sicuro che presto, in un modo o nell'altro, tutto tornerà a posto.
Quello che conta personalmente per noi, comunque, è poter godere di ogni attimo ed anche quando non saremo più nella stessa squadra e le cose cambieranno, andrà bene lo stesso. Le cose fra noi non finiranno. Saranno solo diverse.
A volte i cambiamenti spaventano perchè sai cosa lasci ma non cosa trovi, ma magari invece è meglio, chi lo sa.
Io credo in questo e l'ho imparato sulla mia pelle.
Andare via dal Milan mi ha distrutto ma poi ho trovato il vero amore e non posso certo dire che sono infelice. Non posso di certo.
Ci sono altre cose che contano nella vita più del calcio. Molto, molto di più.
Quello che abbiamo noi è fra queste.