CAPITOLO XII:
CONVERSAZIONI DEL TUTTO INUTILI
 
Cristiano aspettò che Ricardo finisse la colazione, che si rimettesse i suoi vestiti ed uscisse tornando a casa, dopo di che, ancora in un misto fra il terrorizzato e l’eccitato da quella versione del tutto schizofrenica, si alzò dalla sedia della cucina dove era rimasto inchiodato cercando di non saltargli addosso, e andò da Fabio.
Non gli portò niente da mangiare o bere, però lo svegliò e sedendosi nella poltrona lì vicino parlò allibito come se lui gli leggesse nel pensiero e sapesse di che diavolo stesse parlando.
Ma soprattutto come se niente fosse successo la sera prima.
- Credo che sia impazzito… come diavolo potrebbe spiegarsi questo comportamento assolutamente anomalo per lui? È assurdo! Cioè, me lo aspetterei da Mesut ma non da Riky! -
Fabio si stropicciò gli occhi e corrugò la fronte cercando di capire cosa diavolo stesse dicendo, poi facendo mente locale si rese conto che no, non avevano ancora fatto pace. Perché gli parlava come se fossero amici come prima?
- Ma quando abbiamo fatto pace? - Cristiano allora si rese conto di avere dimenticato di dire una parte importante della situazione.
- Ah bè, ci sono cose più importanti ora… devi aiutarmi a capire che succede a Riky! Non è normale il suo comportamento! - Fabio si mise a sedere tutto intontito. Aveva dormito poco e male, si era dannato cercando di farsi mille discorsi per entrambi nella speranza di convincerli a far pace e poi alla fine si svegliava e doveva sorbirsi quel fiume di parole.
Notò in un secondo momento che era in boxer, questo lo svegliò al volo. La mente si riattivò ed il sangue defluì tutto sulle sue parti basse, fortunatamente non eccessivamente in mostra.
Inghiottì a vuoto mentre Cris si prodigava in spiegazioni dettagliate e logorroiche dell’accaduto, poi visto che non accennava a coprirsi lo fece lui mettendosi un cuscino sull’inguine.
L’altro nemmeno lo notò.
- Bè, cosa ti sembra? - Aveva ascoltato la metà, in realtà il necessario per capire il senso.
Sbatté le palpebre un paio di volte, poi si sforzò di trovare qualcosa da dire…
- Io… io non lo so… non ci ho parlato… cioè volevo ma… dici che l’ho fatto impazzire? -
Era anche serio, del resto capirci qualcosa non era facile.
Cristiano sospirò a si alzò dalla poltrona, quindi si stiracchiò sinuoso com’era lui di natura, tese tutti i muscoli del corpo, e non erano pochi quelli che aveva, e sbadigliò.
Fabio trattenne il fiato e si morse il labbro.
- Devo parlare con qualcuno che lo conosce bene.. - Sentenziò alla fine non notando minimamente lo stato in cui l’amico era.
- E chi? - Chiese non tanto perché gli interessava quanto per distrarsi. Era in difficoltà, voleva saltargli addosso ma sapeva di non potere.
- Roby mi sembra il più indicato… - Ormai lo chiamava anche lui così e l’aveva preso in simpatia perché era identico a Marcelo. - Ma prima una doccia… - Disse avviandosi verso il piano superiore e piantando in asso Fabio. Un Fabio ancora sotto shock per quella sua presa di posizione e per le sue mosse ferocemente seducenti.
- Ma Cris! - Lo fermò ad un certo punto. Il ragazzo si fermò e si girò sui primi gradini, quindi continuò: - Ma fra noi è tutto a posto? - Cris pensandoci alzò gli occhi, poi dopo aver ponderato un nano secondo alzò le spalle.
- Lo sarà quando avrai sistemato con Riky! - Era quello che gli aveva detto la sera prima.
- E… e perché ora mi parli? - Era una domanda legittima.
- Sei in prova! - La risposta geniale fu l’ultima cosa che sentì, poi l’attaccante salì ed il difensore rimase a fissare le scale come un ebete.
Già quella era una gran conquista…
 
La conversazione fra Cris e Roby fu alquanto surreale.
Cris era appena uscito dalla doccia e si teneva il cellulare fra la spalla e l’orecchio mentre si asciugava maniacalmente goccia per goccia e si sceglieva accuratamente i vestiti nella sua immensa stanza armadio.
Dalle mutande agli accessori, tutto richiedeva una cura super attenta, stava due ore ogni volta a scegliere cosa indossare, perfino i profumi, il tipo di gel, come acconciarsi i capelli… bè, i capelli richiedevano il triplo del tempo.
Insomma, mentre lui faceva tutto ciò, parlava anche al telefono con Roby il quale a sua volta non è che non stesse facendo proprio nulla… anzi…
A rispondergli in effetti non fu un normale ‘pronto’. Prima si sentirono i gemiti.
- Roby? - Chiamò non sapendo se avesse poi fatto il numero giusto.
- Ah… sì? - Ecco, ora gli pareva lui anche se continuava ad ansimare.
- Stai scopando? - Chiese diretto capendolo al volo.
- Sì… oh… sìììì… - Ovviamente il secondo sì non era diretto a lui ma ad un altro. Cris ridacchiò e lo invidiò ma non mise giù il telefono, Riky era più importante.
- Bè, io mi sto vestendo… - Come se fosse importante per un qualche arcano motivo.
- Richiama dopo… - Stava per riattaccare preda di un altro attacco asmatico quando Cris alzò la voce irascibile:
- SI TRATTA DI RIKY! - Roby gli porse attenzione al volo.
Per poco.
Il tempo di tornare a gemere.
- Parla… ti ascolto… oh non tu… tu succhia… - Cris dedusse logicamente che il ‘parla ti ascolto’ fosse per lui e il ‘tu succhia’ per un altro.
- E’ impazzito, credo! - Certo che poi l’assurdità del chiamare un altro che oltre a stare in un altro Stato, era in un altro club era elevata ma la follia dell’aver scelto proprio Roby per avere consigli preziosi… questa era impareggiabile!
E dire che a Cris pareva una buona idea!
- Perché? Oh… sì… più dentro… - Cris ormai prendeva automaticamente solo quello che era rivolto a lui e come se niente fosse escludeva il resto. Fare conversazione con uno che faceva sesso non era per niente normale.
- Bè insomma… oddio, che boxer abbino a questi jeans? - Roby però non era sveglio come lui, il cervello per tre quarti immerso nel sesso che stava facendo…
- E’ impazzito per i boxer? - La voce quasi stridula.
- No… io non so quali mettere… secondo te se metto i jeans di Versace si abbinano bene con i boxer di Armani? - Roby per un momento smise addirittura di gemere per capire che diavolo dicesse, poi rispose la prima cosa che gli venne in mente.
- E metti tutto Armani, no? - Che problemi del cazzo…
- Bè, in effetti… poi c’è un accozzaglia di firme assurde… -
- Bene, lieto d’averti risolto il problema… era questo? Cioè hai interrotto la mia scopata per questo? - Per un momento si era del tutto distratto ed inalberato e Cris tornò a Riky.
- No no… E’ Riky… -
- Oh sì Thiago… metti anche un altro dito… - Cris riusciva perfettamente a figurarsi tutta la scena. Cosa i due stavano facendo e quanto bravi fossero. Non si turbò.
- Abbiamo parlato, ieri sera, e sembrava tutto a posto. Insomma, ha preso bene tutto, direi. Tranne che Fabio. Lui… lui lo evita, non gli parla, non lo guarda… è come se non esistesse, se non lo vedesse, se l’avesse cancellato… Fabio ha fatto più tentativi di parlargli, si è anche messo a dormire nel mio divano pur di impietosirlo e farsi ascoltare… e… ok, ora devo scegliere la maglia. - Roby di nuovo fu confuso.
- La pianti di vestirti mentre mi parli di Riky? Già sto scopando e fatico a fare entrambe le cose bene! Vai al punto, porco diavolo! - Roby non aveva molta pazienza e Cris sbuffò.
- Sì ma blu oltremare o blu notte? -
- Oh merda! -
- Ma che colore del cazzo… -
- Ma va nudo! -
- Tu non mi aiuti proprio per niente! -
- Arrangiati! -
- Dai dai… ho scelto! Blu oltremare! -
- Contento per te… fammi scopare! -
- Ti dicevo… Riky sembra un re di ghaiccio… ma solo per quel che riguarda Fabio… si è addormentato preoccupato di questo suo non voler parlare con lui e si sveglia che non lo vede nemmeno… e se gli dico il suo nome elude… -
- Elude? - A quel punto una terza voce si sentì dal telefono di Roby.
- Elude significa evitare… - Cris alzò un sopracciglio.
- Thiago Silva? -
- Buongiorno Cristiano… ti sei divertito ieri? - Ora era lui a parlare con Cris e Roby doveva essere finito in altri nidi… dai sospiri di Thiago doveva essere per forza così…
- Boh, uno vale l’altro… hai capito il problema? - Ovviamente sì.
- C’è il viva voce, ho sentito tutto… - Rispose cercando di controllare meglio la sua voce che comunque era parecchio incline al godimento.
- Senti ma secondo te una maglia con lo scollo a v o a u? - Era ancora alle maglie, aveva solo deciso il colore.
- A V. - Rispose tranquillo mettendosi poi a gemere… - Oh Roby… aspetta che mi giro… - Sentì dei fruscii e dedusse che dovessero essere a pecorina. I rumori furono inconfondibili, non per questo si fermò.
- Secondo te cosa dovrei fare? È preoccupante? -
- Ah… ah sì… no oddio, non lo conosco bene come Roby… Roby… secondo te? Oh non fermarti! - Ok, la cosa era davvero complicata per lui… doveva continuare a farsi Thiago e nel mentre pensare a Riky e rispondere qualcosa di sensato.
Cose troppo complicate…
- Cazzo… cazzo ne so… - ansimava, era affaticato, non stava fermo. Una cosa era certa. Poteva evitare di rispondere ma non di affondare in Thiago!
- Avanti, qualcuno mi deve dire qualcosa… lo devo mandare da uno psicologo? -
- Più forte, Roby… non fermarti… -
- Dai! - Cris alzò la voce.
- Uhm… penso che … ah… sia preoccupante… ah… non è da Riky comportarsi così… -
- E grazie lo sapevo anche io! Jeans scoloriti o no? -
- No. - rispose Thiago. - A te sì… sì Roby… sì… più dentro… scopami più forte ti prego… più forte… - A Cris venne l’alzabandiera, finalmente.
Del resto era comprensibile.
Si fermò e si guardò allo specchio. Indossava i boxer ultrastretti come al solito ma si vedeva troppo la propria protuberanza. Si fermò aspettando che si calmasse ma sentendo i loro gemiti aumentava, quindi decise di ignorarla e vestirsi comunque.
Quando ebbe tutto indosso passò agli accessori.
- Sì ma secondo voi tornerà come prima? -
- Ahh Ahhh… ahhh.. Oddio… oddio sì…. -
- Qualcuno può rispondermi? -
- Sicuramente tornerà come prima… -
- Eh, ma che devo fare intanto? Forzarlo a parlare di Fabio? Cuoio grosso o sottile, per la cintura? -
- Sottile. - Quello che rispondeva sugli abiti era Thiago, quello su Riky era Roby.
- No non obbligarlo… non forzarlo o fai peggio… lascia che si prenda i suoi tempi… e… o Thiago… voglio mangiarti… -
- E? - Chiese ancora ironico e seccato insieme.
- E fottiti! Lasciami scopare un attimo… sto venendo… -
- Dai sbrigati… - Sentì i colpi aumentare e per un momento credette sarebbe venuto anche lui, poi si distrasse con le scarpe. Era un dramma sceglierle, ora… - Nike o Converse? - Gran dilemma.
- Converse. - Thiago.
- Oddio Thiago ripetilo… - Roby sembrava aver gradito la parola per qualche arcano motivo. Cris stava selezionando le sue mille converse.
- Converse? -
- Sì… -
- Converse… -
- Oh.. -
- Converse… -
- Oddio…
- Converse… -
- Oh… sì… oh… - Eccolo lì l’orgasmo, Cris lo riconobbe subito. Aveva proprio la voce da orgasmo. Non gli dispiacque sentirlo, solo che non capiva proprio la questione delle ‘converse’.
- Io mi eccito in tanti modi strani ma sentendo la parola ‘converse’… - Commentò sarcastico quando li sentì ansimanti. Ormai aveva scelto le scarpe e le stava indossando.
- Ma non senti il modo in cui lo dice? Ha un modo di parlare l’inglese che è… oddio, mi fa venire! -
- Eh. L’abbiamo notato! - Cristiano ora stava ridendo mentre Thiago si metteva a fare un discorso assolutamente spinto in inglese.
- Eccoli che ricominciano… ma non fate che scopare! - Esclamò Cris un po’ geloso del fatto che lui non potesse farlo sul momento.
Dall’altra parte risero loro, ora, e decisero di concludere quell’assurdità di conversazione con lui… davvero assurda.
- Dai, oh… tienimi aggiornato su Riky ma io aspetterei un po’ al tuo posto… forse non è niente… magari è solo un momento… non so… -
- Cazzo Roby non servi ad una sega! - Esclamò seccato Cris… a quello ci poteva arrivare anche da solo!
Thiago rise per poi rispondere…
- No in quello è bravo, fidati! -
Cris brontolò seccato per poi chiudere insultandoli.
Non erano proprio serviti a nulla!
Poi si guardò allo specchio e si corresse.
- Però ha buon gusto quel Thiago! - In effetti era vestito meglio del solito! - Lo chiamerò più spesso! -
Quella la sua conclusione.
Intuile.