CAPITOLO
IV:
RICERCHE
DISPERATE
Quello
che fu dopo ebbe definizione con un solo termine.
Il
delirio.
Ricardo
e Andry erano spariti e conoscendo l’elemento ucraino la colpa era
stata sua, questo non cambiava la gravità della situazione.
La
prima cosa che Cris fece fu una e semplice, dopo essere schizzato fra
la folla che gli impediva una ricerca mirata e veloce.
Agguantò
la prima persona che gli venne sotto mano che poteva essergli utile.
Robinho.
Quando
l’attaccante del Milan si sentì afferrare -artigliare era più
corretto-, si girò fra risa e divertimenti a cui si era per un momento
lasciato andare.
L’espressione
di Cristiano era a dir poco allucinata e furibonda insieme,
probabilmente non era stato così nemmeno davanti ad una partita persa
ingiustamente per colpa di un arbitraggio scandaloso.
I
due si guardarono e si capirono.
Era
la prima volta che si incontravano faccia a faccia al di là di un
campo, quell’occasione non fu molto lieta considerando il motivo, ma
sarebbe stata sicuramente indimenticabile e, nonostante il portoghese
non era mai stato più incazzato di così, si fermò per constatare che…
-
Cazzo ma siete proprio identici! - alludendo a lui e Marcelo.
Ovviamente di viso, i capelli erano diversi, per fortuna.
-
Dov’è? - Chiese subito Roby sapendo perfettamente che poteva averlo
cercato solo perché aveva perso Riky.
-
E’ quello che ti stavo per chiedere… dimmi che l’hai visto! -
Cris
tornò subito al fulcro della situazione e cupo e sbrigativo si
concentrò sul suo ragazzo sparito.
Roby
si guardò intorno e si strinse nelle spalle:
-
No! Pensavo fosse qua davanti a tutti… -
-
E’ sparito con Andry! -
-
Ma Riky non ti tradirebbe mai! -
-
Questo lo sappiamo io, te, Marcelo e forse anche tutto il mondo, ma non
lo sa quello stronzo di Andry! - Che poi non fosse veramente stronzo
era a parte… come far ragionare il fidanzato di Riky? Non si poteva…
Roby
dovette convenire con lui senza far prendere prima aria al cervello…
-
Hai ragione e conoscendo Andry finirà di sicuro per attaccare… -
Certo,
più attaccante di lui c’era solo Cris. Forse. Considerando le doti
rispettive c’era da chiederselo poiché Cris faceva tutto, anche assist,
Andry nel suo momento glorioso al Milan si limitava a segnare. Ma lo
faceva sempre e comunque in una maniera estremamente letale.
Cris
impallidì ancora di più se possibile e cominciando a latrare con la
gola strinse il braccio fortunatamente non fragilino di Roby:
-
Devo trovarlo! - Roby parve illuminarsi come se trovasse una soluzione.
-
Bene, ci penserà Alex! -
-
Pato!? - Cris non capì e si fermò per un istante convinto d’aver capito
male.
-
Sì, lui… -
- E
cos’è, un segugio? -
-
No meglio… hai presente il radar cerca-sfere di Dragonball? Ecco, lui è
il radar cerca-Riky… è infallibile se si tratta di trovare il suo
migliore amico. - Era rimasto tale anche nonostante la lontananza e
aveva sofferto tanto del distacco fisico da chiamare Riky il suo gatto.
Di conseguenza chi non viveva a casa sua non poteva capire, ma Roby sì.
Non che vivesse a casa Pato, non ufficialmente… anche se poi in pratica
era come se lo fosse…
-
Allora muoviti che posso morire intanto! -
Roby
detto fatto afferrò Alex al volo come se pescasse da un mare di pesci e
prendendolo per il colletto della camicia lo piazzò davanti a Cris che
lo squadrò imbufalito convinto che dovesse sospettare anche di lui per
il discorso del radar cerca-Riky… se non fosse stato proteso con ogni
centimetro di sé verso Andry, si sarebbe ingelosito anche di lui,
tuttavia dovette accettare il fatto che ogni aiuto era più che
benvoluto.
-
Ale devi fare il miracolo! -
Esclamò
Roby allora tenendolo per le spalle e guardandolo come se fosse un
padre che istruiva il figlio al primo giorno di scuola.
Alex
sembrò capire al volo la gravità…
-
Si tratta di Riky? - Come ci fosse arrivato poi Cris non lo capì ma non
pose domande. Magari era uno sveglio… come poteva sapere che era
proprio l’opposto e che si trattava semplicemente del legame profondo
che aveva con Riky?
Ovvero
più vicini fisicamente erano e più lui sentiva il suo stato d’animo.
Ora
lo stato d’animo di Riky era nella tempesta del secolo!
-
Sì! Lui e Andry sono spariti. La storia la sai. Dobbiamo trovarlo! -
Alex non chiese e non disse altro, quello era più che sufficiente. Nel
giro di un secondo netto di numero sparì fra la folla piantando in asso
Cris e Roby che si guardarono perplessi.
-
Lo troverà! - La fede di Roby…
Dopo
di quello si lanciarono nelle ricerche folli anche i due e lo fecero
insieme perché se Alex l’avesse veramente trovato, Cris non aveva il
suo numero e in quel macello poi sarebbe stato un problema trovarsi e
contattarsi.
Nel
frattempo anche un altro era nei guai…
Fabio,
vedendo Cris sparire in successione ad Andry e Riky, capì quanto fosse
grave tutto ciò e mordendosi il labbro imprecò dandosi dell’idiota.
Cosa
fare?
Il
panico lo prese se non che fu artigliato da una presa d’acciaio, tirato
alla velocità della luce e spinto in un angolino isolato. Quando si
trovò fra il muro e questo misterioso qualcuno, lo identificò in
Marcelo e per poco non credette d’avere le visioni.
Quello
non aveva niente di lui se non l’aspetto.
Era
furioso e Marcelo furioso non era Marcelo!
Lo
sguardo incendiato, l’espressione rabbiosa, le mani serrate per poco
intorno alla sua gola. Aveva provato un insano istinto di strozzarlo ma
alla fine aveva deviato per prenderlo per la camicia e stringere
comunque.
-
M-Marcelo… - Tentò non sapendo cosa dire. Non voleva che si sapesse che
era colpa sua ma ormai era chiaro che non poteva risolverla da solo e
che andava in ogni caso sistemata in qualche modo.
-
Sei un pezzo di merda, Fabio! Tu non puoi pensare di metterti in mezzo
a loro! Non capisci che non si lasceranno mai nemmeno per il motivo
migliore del mondo? Non esiste niente che ormai, ora come ora, possa
separarli! Non capisci proprio un cazzo tu! Così stai solo ferendo Riky
e se ferisci Riky, Cris diventa una bestia. E tu dovresti solo pregare
di non vederlo in quelle condizioni perché se io ti faccio impressione,
lui è molto peggio! -
Fabio
non volle figurarselo. Non l’aveva mai visto così arrabbiato come
diceva lui, o meglio pensava di sì ma non era mai stato così spaventoso
e probabilmente le sue incazzature passate non erano mai state molto
serie.
Fabio
inghiottì a vuoto e capì che non c’erano più strade.
Marcelo
non solo aveva capito tutto ma aveva chiaramente ragione. Rendersene
conto ora poteva essere comunque tardi.
-
S-scusa io… -
- A
CHE CAZZO PENSAVI, SI PUO’ SAPERE? - Gridò Marcelo andando fuori dai
gangheri. In quello si avvicinò Pepe che li cercava e capendo che
stavano litigando fece in modo di tenere lontani i curiosi che nei
paraggi si erano avvicinati.
-
Non lo so, non pensavo… credevo che avrebbero semplicemente litigato e
che… - Gli occhi gli divennero lucidi, semplicemente teneva troppo a
Cris per rinunciare e rassegnarsi senza tentare in tutti i modi. Ma
quelli erano subdoli e lui li odiava.
Marcelo
sospirò lasciandolo per passarsi nevrotico le mani fra la massa
selvaggia di ricci allucinanti, poi con uno scatto pestò il piede a
terra, quindi tornò a guardarlo.
-
Ora Andry ha colto l’occasione e ha portato Riky chissà dove! È una di
quelle cose da ruota del destino e stronzate simili, Andry a questo
punto ci proverà una volta per tutte e non sai cosa significa per Riky…
- Fabio aveva creduto di sì ma era vero e se ne rendeva conto solo ora.
Molte cose non le sapeva. Troppe a quanto pareva.
-
Cosa… cosa succederà? - Chiese con un filo di voce rendendosi conto
d’avere una coscienza. Tardi.
Marcelo
tornò a spingerlo contro il muro in una versione inedita ed
irriconoscibile di sé, quindi rispose istintivamente:
- E
cosa vuoi che succeda? Riky ne uscirà a pezzi… per lui doverlo
rifiutare quando non hanno mai fatto niente nonostante volessero e si
amassero sarà atroce! Pensi che questo sia un bel regalo per i
trent’anni? Potevi buttarti da un grattacielo, quello era meglio! -
Marcelo comunque non riusciva a non tirare fuori il suo umorismo
sebbene ora fosse davvero cattivo e velenoso. Del resto Fabio se l’era
cercata.
-
Dobbiamo trovare Cris… - Azzardò a quel punto.
-
Io direi piuttosto Andry e Riky! -
-
Ma se Cris trova Andry lo uccide… - E non era un’esagerazione poi così
assurda…
Marcelo
sospirò. Era vero. E non potevano nemmeno mobilitare tutti o la festa
sarebbe davvero andata a quel paese… sospirò tirandosi i capelli,
voleva spararsi. Ma perché quell’incubo?
-
Cosa posso fare? - Chiese Pepe capendo che era successo qualcosa.
Il
brasiliano sospirò e decise su due piedi prendendo la situazione in
mano:
-
No, tu tieni su la festa, vedi che vada tutto bene e se becchi uno di
quei tre avvertimi… - Poi si voltò verso un colpevolissimo Fabio che
non sapeva più come alzare la testa. Lo prese per il polsino e tirò
brutalmente:
-
Tu vieni con me ad evitare un omicidio! -
Anche
la sola idea che Cris trovasse Andry a provarci seriamente con Riky era
materia da apocalisse.
Doveva
impedirlo a tutti i costi.
-
Cazzo, non c’è tempo per mangiare, coso! - Grugnì Cris spingendo Roby
che si era pure fermato a rimpinzarsi di cibo. Si girò al modo in cui
era stato chiamato per non dire a cosa gli aveva detto, quindi con un
dito medio parlò con la bocca piena:
-
Io mangio quando cazzo voglio e mi chiamo Roby, coso! - Era stizzito ma
Cris non l’ascoltò nemmeno, continuò a spingerlo obbligandolo a
muoversi.
Alla
fine Roby proseguì lo stesso prendendo anche da bere, beccandosi per
questo uno sbuffo di Cris a cui rispose con uno sguardo truce.
-
Non rompermi il cazzo! Ti sto aiutando, non sono tenuto a farlo! Volevo
solo festeggiare il mio amico, non cercarlo per evitare che si cacci
nei guai! - che poi non si trattava nemmeno proprio di quello ma poco
contava. La sostanza era così!
-
Cosa diavolo staranno facendo? - Chiese poi Cris parlando più a sé
stesso. Roby senza fermarsi girò la testa per rispondergli, gli
camminava dietro ancora aggrappato al suo braccio come se fosse il suo
cane da traino.
-
Staranno scopando come cavalli! - Lo disse per prenderlo in giro, lo
trovava estremamente divertente ed in oltre se ci rideva su magari la
piantava di farsi del male a quel modo prendendola tanto seriamente.
Non funzionò perché in risposta gli diede un pugno, poco forte, nella
schiena che gli fece mancare il fiato.
-
Sei peggio di Marcelo! - Grugnì offeso. Non poteva insinuare cose
simili nemmeno per scherzo!
- E
tu sei peggio di Zlatan! - Replicò come se anche loro due fossero
identici… in realtà erano tutto l’opposto l’uno dell’altro su più
fronti. Come poteva paragonarli?
- E
perché sarei peggio di lui? - Chiese incuriosito dall’uscita.
-
Perché quando lo prendo in giro per allentare la sua tensione mi dà
sempre calci e poi litighiamo. Con te non si litiga nemmeno, ammazzi e
basta! - Cris fece un cenno di sorriso, quel tipo era davvero simpatico
in realtà, era solo l’occasione sbagliata per incontrarsi e fare
amicizia. In realtà l’occasione sarebbe dovuta essere giusta… in
teoria…
Roby
notò quella piccola conquista e proseguì ghignando, sempre cercando fra
la folla in ogni angolo della casa:
-
Non che tu gli somigli, ma siccome lui mi prende a calci e tu mi hai
preso a pugni mi è venuto spontaneo il paragone! Anche a lui gli si può
toccare quasi tutto tranne che il papero! - Cris qua si perse e
riuscendo a togliersi dalla testa per un istante Riky, chiese:
-
Il papero? - Era uno dei pochi che non conosceva il soprannome di Alex…
del resto se non c’entrava con lui o con il suo amato, non gli
interessava!
-
Pato… - All’espressione vacua di Cris, Roby replicò: - Il segugio! -
-
Ah, il radar cerca-Riky! -
-
Sì lui! -
-
Sta con Ibra? - Chiese Cris capendo dai suoi discorsi che doveva essere
così.
-
Non è che sta con Ibra… è sua proprietà privata! Per farlo venire qua
stasera ci ha dovuto discutere non poco… -
-
Davvero? - Cris ora si stava distraendo anche troppo bene, l’argomento
del resto sembrava abbastanza curioso. Immaginarsi Ibrahimovic geloso
era comico…
-
Certo… sai, Ale ha chiamato il suo gatto Riky perché gli mancava il suo
migliore amico… capirai che è normale poi essere gelosi! - Non aveva
torto ma non si soffermò su quello quanto sul gatto stesso.
-
Ha un gatto che si chiama Riky per il mio Riky? - Dimenticandosi subito
che quello, prima di essere suo, era stato di Alex, di altri del Milan
e principalmente di Andry!
Roby
sghignazzò. La cosa stava diventando divertente… quante altre cose
poteva dirgli per divertirsi alle sue facce assurde?
-
Sì… un amore… timido timido come l’originale! - Cris piantò il muso
pensando che appena Alex avesse trovato Ricardo poi l’avrebbe
gentilmente allontanato da lui onde evitare strani abbracci amichevoli.
Se Ibra era geloso un motivo doveva pur averlo…
Con
loro due alle prese coi discorsi su Ibra, Alex e Riky, dall’altra parte
e precisamente al piano superiore, Fabio e Marcelo stavano visionando
tutte le stanze che trovavano sul loro cammino senza sapere che erano
davvero molte.
Marcelo
continuava ad inveire contro Fabio per sotto e Fabio a stare zitto e
maledirsi da solo. Aveva ragione ad avercela con lui ma ormai il danno
era fatto. Gliel’avrebbe rinfacciato a vita!
-
Fra tutti gli idioti che ho conosciuto tu ne sei il re e sappi che ne
ho conosciuti molti! - Disse Marcelo aprendo una porta dove la stanza
era buia. Accese la luce, vide che era vuota e richiuse tutto.
-
Perché è proprio assurdo tirare su una cosa simile solo perché si è
innamorati di uno… - Aprì un’altra stanza senza risultati, quindi passò
a quella successiva, sempre continuando a parlare arrabbiato con un
Fabio a testa bassa che lo seguiva con la coda fra le gambe:
-
Se Cris lo viene a sapere ti fa il culo, lui non tollera che gli si
tocchi il cucciolo! - Lo chiamava così Riky.
Quando
aprì un’altra porta con relativa luce, stava ancora parlando sul
furioso andante:
-
Potevi tirarne fuori un’altra, parlargli, tanto per cominciare… non
avresti avuto comunque possibilità ma non ti avrebbe demolito. Ora sei
nella merda se capisce che sei stato tu. - Quando la visionò, però,
vide che non era vuota, strinse gli occhi sul grumo dei due corpi fusi
in un tutt’uno sul letto, si tese e morì per un istante e solo quando i
due, vedendo che non se ne andavano, alzarono le teste per mandarli via
si fecero riconoscere Marcelo sospirò apertamente sollevato ritrovando
i dieci anni persi.
-
Ah, siete Iker e David… scusate ma stavo cercando Andry e Riky… mi era
venuto un colpo… - Iker e David erano stesi sul letto, nudi, uno sopra
l’altro che festeggiavano i trent’anni di Riky a modo loro, quindi
alzarono i sopraccigli in concomitanza vedendo che rimanevano a
fissarli -e Fabio esterrefatto perché non sapeva di loro due-
-
Bè, non li abbiamo nascosti da nessuna parte! - Esclamò David ironico e
vagamente divertito dal loro rimanere lì come niente. Iker invece tirò
il cuscino a Marcelo che capì l’antifiona:
-
Sì scusate ce ne andiamo… continuate pure… - Non avevano certo bisogno
del loro permesso…
Quando
uscirono richiusero la porta e sospirarono insieme. Uno per la visione
appena avuta, l’altro perché non erano Andry e Riky.
La
ricerca continuò a lungo senza successo… non solo i due sopracitati
sembravano dissolti, ma anche di Cris nemmeno l’ombra… come
volatilizzato a sua volta.