NOTE: Tutto nasce dopo accurate notifiche che la mia testa ha fatto alla mia cortese attenzione. Un poche riguardano le mie teorie sulla questione rinnovo contratto di Cris a cui ho collegato i fatti reali. Ovvero: Cris ha rifiutato molti rialzi di ingaggio quest'anno, ergo non sono i soldi che vuole. Poi poche settimane fa Perez ha detto che c'è un piano per far restare Cris. Siccome coi soldi non ha mai funzionato, si suppone che sia qualcos'altro. Altro fatto: Mourinho è stato scaricato. Mourinho è il nemico peggiore di Riky oltre quello con cui quest'anno ha litigato parecchio anche Cris (fra gli altri). Ulteriori fatti: Cris proprio nell'ultima settimana di campionato, ha detto che non gli interessava di Mourinho e dei suoi 'sputtani' (che ha fatto) ma pensa solo a sé ed al Real Madrid, ergo, vorrebbe rimanere. Però non rinnova. Un piano c'è, parte è stato sicuramente mandare via Mourinho, immagino ci sia una seconda parte visto che non ha ancora rinnovato.
Io personalmente al di là dei dettagli criska che inserisco in ogni dove, penso che lui voglia rimanere per questi due anni (giocando con Riky) e poi a fine contratto andarsene. Credo che voglia finire la carriera al Man U ma sono solo mie idee. La cosa certa è che non è una questione di soldi per lui.
L'altro motivo per cui ho scritto è che mi è saltata alla testa un'idea tenera, io ho la mania di notare anelli, bracciali e quant'altro. Così ho notato qualcosa di particolare: nel dito di Riky in alcune foto c'è un nuovo anello all'anulare, diverso dalla fede che ha sempre avuto. E Cris ha sempre lo stesso braccialetto, non se ne separa mai, nemmeno in partita (a volte) lo toglie. Regali speciali.
Così capirete come e perchè la mia testa sia partita! ^__-
PS: è vero che anche Carol ha molti altri anelli e a volte li sostituisce alla fede, sicuramente dei regali anche quelli... (di Irina? :-P ) quindi diciamo che questi cambi di anelli sono piuttosto normali... anche se io vedo i miei genitori con la stessa fede da 30 anni... ;-)

CUORE E TESTA



/kanye west all of the lights/

Non era niente di ufficiale. Era solo un breve colloquio fra lui ed il presidente prima di partire per la nazionale e successivamente per le vacanze.

Non vedeva l'ora, in effetti. Aveva un gran bisogno di staccare, era stato un anno psicologicamente stressante.
- Prima di salutarci volevo assicurarmi che fosse tutto a posto. - Disse Florentino con un sorriso amichevole ma sotto sotto teso.
Cris sorrise a sua volta e si strinse nelle spalle con fare semplicistico. Era una persona molto chiara, non sarebbe di certo cambiato ora.
- Dipende da voi... -
L'uomo più grande si sistemò gli occhiali sul naso mentre scrutava con molta cura ogni singolo dettaglio del viso di Cristiano. Un gran bel viso pressoché perfetto da un punto di vista artistico.
- Hai detto che se sarebbe rimasto Mourinho te ne saresti andato, che non potevi continuare a lavorare con lui. Bene, ho risolto il problema, mi pare. -
Florentino voleva una cosa precisa da lui e Cris lo sapeva. Questo però non era possibile.
- Lo sa bene che non c'era solo quella condizione. Se così fosse mi avreste già ripresentato il rinnovo, dico bene? -
Florentino era terrorizzato dall'idea di perdere Cristiano, non l'avrebbe mai permesso.
Il suo contratto finiva fra due anni, non voleva rinnovare e questo faceva sottintendere che voleva andarsene, che alla giusta offerta lui se ne sarebbe andato.
Il presidente voleva tenere Cristiano anche fino ai 35 anni, se possibile. Fino alla fine della sua carriera.
Stava facendo di tutto per dargli le condizioni ideali affinchè questo avvenisse.
I due si guardarono con delle espressioni semi sorridenti mentre con gli sguardi si dicevano molte cose. Quasi delle sfide.
A Cris piaceva Florentino, era uno che aveva a cuore la squadra seriamente, si capiva. Alla fin fine se avesse voluto vendere Riky per i motivi economici che tutti dicevano, l'avrebbe fatto. Ci sarebbe riuscito, aveva avuto almeno 3 trattative serie aperte per lui nell'arco dell'anno e mezzo passato. PSG e Milan. Entrambe due volte.
Alla fine erano sempre saltati fuori dei problemi stranissimi incomprensibili, a volte fiscali, a volte non si sapeva bene cosa. Però era sempre saltato tutto.
Dunque se avesse voluto venderlo l'avrebbe fatto perchè un presidente che vuole liberarsi di un giocatore ci riesce. Così al contrario se non vuole venderlo non lo darà mai via. Aveva fissato un miliardo di clausola rescissoria per entrambi, ciò significava che solo davanti ad un miliardo lui era obbligato a darli via. In altre offerte, Perez poteva scegliere liberamente. E fino a questo momento aveva sempre rifiutato tutto.
- Lo so che tu vuoi vedere come si svolge il mercato estivo prima di decidere. Che in base a chi andrà via, o verrà, tu deciderai. Però io ho bisogno di una piccola garanzia. Non voglio che firmi, voglio che mi tranquillizzi e che mi dia la tua parola. -
Cristiano pensò che Florentino fosse molto furbo.
Sapeva bene che era a conoscenza degli intrecci sentimentali di tutta la squadra, aveva chiesto continui aggiornamenti a Mourinho il quale ovviamente li sapeva.
Cris sospirò e spense il telefono perchè stava vibrando di continuo.
Poi si fece completamente serio e si protese verso il presidente, tesissimo ormai.
- Ho visto che stai ponendo tutte le condizioni affinchè io resti. Però ne manca ancora una. E per averla dobbiamo aspettare la fine dell'estate. Perchè so come vanno queste cose. Tu ora mi puoi assicurare che Riky resterà fino a fine contratto, nel 2015. Però non me lo puoi garantire davvero. Se arriverà un'offerta che ti piace lo darai via. Certo, anche se rinnovo io posso scegliere di andarmene quando voglio, però ho visto come, se non vuoi, non fai partire qualcuno. -
In effetti era un tiro alla fune e di solito il vincitore era sempre il presidente. La volontà del calciatore veniva presa in considerazione solo di rado, ormai.
- Tu sceglierai se restare o andartene in base a quello che succederà a Kaka, sei stato molto chiaro. Cioè lo sei stato tramite i tuoi allenatori i quali mi hanno riferito a Gennaio le tue intenzioni. Quando non volevi rinnovare. -
Cristiano sapeva che stavano parlando inutilmente, quindi si alzò e con un'aria estremamente seria e matura concluse:
- La mia garanzia è questa. Se Riky resta, resterò anche io. Mentre sa che se andrà via, andrò via anche io. Tutto qua. Il Manchester United è disposto a riprendermi. Però questa è la mia parola e ci puoi credere se ti dico che nel momento in cui Riky andrà via lo farò anche io. -
Florentino rimase seduto per non congedarlo ancora.
- Il vostro contratto scade nel 2015, fra due stagioni. Lui al termina tornerà in Brasile, tu cosa farai? - Era ora di saperlo, al di là dei mercati di mezzo e degli imprevisti.
Cristiano si strinse nella spalle e fece l'espressione incerta, pensierosa.
- Non ne ho idea, vedrò in quel momento. Mi piace questo club, mi è sempre piaciuto. Solo che quest'anno è stato molto stressante e non si può lavorare ad alti livelli in questo ambiente. Sono contento di vedere che hai concordato lasciando andare Mourinho, però personalmente ho preso questa decisione. Vedrò come procede il mercato estivo. Tutto qua. Voglio agire col cuore e non con la testa. - Fu molto chiaro senza essere schifosamente diretto. Florentino non poteva aggiungere più niente.
Con questo i due si salutarono e si lasciarono.
Se non fosse mai esistito l'ultimo anno, quello appena trascorso, le cose sarebbero andate benissimo, Cris avrebbe rinnovato come era già in programma ed ora non avrebbe mai parlato di trasferimenti e condizioni.
Tutto per colpa di un uomo testardo che aveva mandato in malora il duro lavoro di due anni passati a costruire la squadra, un gruppo, un rapporto.

Cris, una volta fuori, riaccese il telefono e chiamò subito Riky.
- Scusa se ho chiuso ma ero con Perez, dovevo assolutamente dirgli questa cosa prima di partire! - Esclamò prima di farlo parlare.
Riky non era arrabbiato.
- Riusciamo a vederci prima della partenza? - Cristiano aveva imminente la partenza per la nazionale portoghese, mentre Riky aveva ancora qualche giorno prima di riunirsi alla famiglia che l'aveva preceduto per le vacanze.
Di mezzo c'erano un paio di cose in programma, alcuni eventi a cui doveva partecipare.
- Certo che sì, non sarei mai partito senza vederti! -
In macchina Cris prese il pacchetto quadrato rivestito in velluto blu scuro e l'aprì per assicurarsi che fosse sempre tutto a posto.
Appurato ciò, con un sorriso dolcissimo, chiuse e partì a razzo verso casa loro.
Riky era là ad aspettarlo e nel mentre sistemava casa. Non sarebbero tornati per un bel po', quindi era meglio dare una pulita e assicurarsi che fosse tutto a posto.
Cris lo guardò affaccendato come una brava moglie e ridacchiò per un istante.
Erano stati 'accoppiati' bene, si disse.
- Ciao amore... - Lo salutò andandogli incontro, Riky chiuse la scopa elettrica che stava passando. Ovviamente quel posto non poteva essere mostrato ad anima viva, nemmeno ad una governante!
Riky si girò e lo notò, quindi con un gran sorriso felice gli cinse il collo con un braccio e lo baciò sulle labbra salutandolo allo stesso modo.
- Avevo paura che non facessi in tempo a passare, so che hai l'aereo stasera e... - Cris prese l'aspirapolvere e lo appoggiò al muro per poterselo coccolare per bene, gli carezzò il viso, gli spostò la frangia di lato perchè sapeva che voleva stare ordinato ed ora non lo era più, gli asciugò una gocciolina di sudore e gli baciò la fronte per poi scendere sulla punta del naso.
Riky sorrise chiudendo gli occhi e beandosi della sua dolcezza. Sapeva che cercava di fare il pieno per quel periodo che avrebbero passato separati e sapeva anche che si sforzava di non pensare al mercato estivo.
- Com'è andata col presidente? - Chiese non avendo idea delle sue famose condizioni.
A Natale Cris gli aveva detto che non avrebbe rinnovato il contratto ed avrebbe visto come sarebbe andato avanti l'anno, però poi non ne avevano più parlato. Gli aveva anche detto che dopo i due anni rimanenti (all'epoca due e mezzo), non sarebbe riuscito a rimanere lì dentro senza di lui, Riky infatti poi sarebbe andato al San Paolo a finire la carriera.
Cris aveva rifiutato tutti i rinnovi con conseguenti aumenti di stipendio dimostrando che non erano i soldi che voleva.
- Bisogna vederlo a fine estate. - Disse. Poteva dirglielo, decise Cris.
- Cosa vuoi dire? - Ma Riky lo conosceva, sapeva che aveva meditato qualcosa per tutto l'anno,. - Ha a che fare con il famoso 'piano per convincere Cristiano a restare'? - Erano le parole di Florentino Perez, il loro presidente, nell'ultima conferenza stampa. Cris fece lo sguardo furbo e Riky lo colse al volo e lo puntò col dito infilandolo fra loro due.
- So che è questo! Di che piano si tratta? Cosa gli hai detto? -
- Oggi? - Cercava di fare lo gnorri anche se aveva deciso di dirgli tutto. Si stava divertendo! Riky fece mezzo passo indietro anche se Cris continuava a tenerlo fra le braccia. Non smise di sventolare il dito che divertiva tanto il suo compagno.
- No, prima di oggi! Lui ha fatto quella conferenza stampa dicendo che c'è un piano per convincerti a rinnovare! Siccome ti ha offerto soldi tutto l'anno e tu hai rifiutato, non si tratta di questo! -
Cris fischiò ammirato.
- Certo che non ti sfugge nulla, eh? - Riky fece l'aria da finto offeso.
- Pensi che potrebbe sfuggirmi qualcosa di te? Ho lasciato che te la cavassi perchè ci siamo detti di darci i nostri spazi. Ci vediamo tantissimo e se incidiamo troppo nelle vite dell'altro finisce che possiamo odiarci... cosa hai fatto? -
- Ora vuoi incidere? - Riky mise le mani sui fianchi sciogliendosi definitivamente dal suo abbraccio. Ora era ufficiale.
- Cosa mi nascondi? -
Cris rise e alzando le mani per arrendersi, si decise.
- Ok ok, vuoto il sacco! - Stava ridendo divertito. - A Perez avevo detto, tempo fa, che non avrei rinnovato finchè la situazione nella squadra non si sarebbe risolta. Gli ho fatto notare le forti tensioni con il mister e gli ho detto che siamo grati per quel che ha fatto nei due anni passati, teneva a noi ed ha costruito una squadra unita, ma gli ho spiegato che quest'anno è tutto diverso, non sembra più lui, non c'è più stima e rispetto reciproci e sta demolendo il gruppo. Sono stato molto sincero, del resto Perez me l'aveva chiesto. Mi ha chiesto quali fossero veramente i problemi e di dirlo fuori dai denti, così con diplomazia gli ho detto che era difficile non capire che erano con Mourinho i problemi. - Riky annuì, di questo aveva avuto sentore.
- Per cui lui ha mandato via Mourinho ed ora ti ha detto di rinnovare? - Cris fece un sorriso furbo.
- Le condizioni non erano solo queste! - Riky sgranò gli occhi incredulo.
- Hai posto delle condizioni?! -
- No non le ho poste io, però alla fine è risultato così! - Riky non ci capiva più niente e si vedeva.
- Insomma, che hai fatto? -
- Ne ho parlato con Karanka, sai, con lui abbiamo sempre avuto un buon rapporto e lui l'ha mantenuto con Mourinho, per cui quando mi ha chiesto che problemi avessi gli ho detto tutto. Del mister e di te. Ovviamente tutti sanno che io e te stiamo insieme. -
Riky si stava perdendo ma cominciava a capire che l'aveva messo in mezzo ed era una cosa che non poteva sopportare.
- Cris ti prego dimmi che non sono una delle condizioni! Ci siamo detti che vita privata e lavoro non devono confondersi... Mourinho è andato via, era quello che tutta la squadra voleva. Basta questo, no? - Era agitato perchè lo conosceva.
Cris non si fermò, era convinto di quello che aveva fatto. Del resto mai nessuno l'aveva convinto a fare l'opposto.
- Io ho solo confidato a Karanka una mia condizione. Ho detto che sono stufo di come il Real, quindi mister e dirigenza, ti trattava. Che è assurdo che un campione del tuo calibro debba ancora dimostrare che merita il suo posto in squadra, che vieni trattato ingiustamente male ed è una cosa obiettiva. Hai superato molti casini per la salute, sei stato tantissimo fermo ed hai passato i 30 anni e nonostante questo sei sempre sopra la media di un qualunque altro trequartista. Ed ogni santa volta c'è il rischio che tu venga scaricato come l'acqua di un WC! Non ne posso più di questo. È una mancanza di rispetto verso qualcuno che non merita questo! Io ho fatto questo sfogo. Lo sfogo in questione è stato riferito a José il quale ha concluso che non rinnovo perchè ho paura che tu te ne vada e che in quel caso me ne vorrò andare anche io. A Perez ha detto che è un'arma. Che finchè non ci sono garanzie che tu resti, nemmeno io ne darò a mia volta. Perchè siamo una coppia e vogliamo rimanere insieme il più possibile e se uno dei due andrà via di qua, andrà anche l'altro. Ma non sono cose che ho detto io, le hanno dette loro a Perez il quale ha capito che tu fossi la seconda condizione! -
Riky si strofinò il viso allucinato, incredulo.
- Dio Santo, Cris! Hai davvero fatto una cosa del genere? Io sono la tua condizione per rimanere? Dopo che è da due anni almeno che ad ogni finestra di mercato cercano di vendermi? - Riky si stava scaldando, il che era sensazionale. Cris si allarmò per un momento e continuò veloce ad esporre il suo pensiero prima che andasse alle conclusioni sbagliate.
- No aspetta un po'... io l'ho sempre vista come una guerra di Perez con Mourinho. Era José che voleva ti scaricasse ma alla fin fine chiediti perchè non l'ha mai fatto! Il PSG ed il Milan ti hanno trattato per prenderti ben due volte! Ed il PSG era disposto a sborsare tutti i soldi che volevano! Perchè non è mai andata? -
Riky dovette fermarsi a ragionare anche se l'agitazione era tale che stentava a capire. Si stava scaldando come poche volte gli era capitato. Avevano sempre deciso di vedere ognuno per sé del proprio lavoro, ora perchè doveva fare così?
- Perchè c'erano problemi fiscali? Non lo so! - Erano più o meno le cose che erano sempre state dette!
- Andiamo Riky... ogni volta c'era qualcosa di diverso, sempre più assurdo! Quando uno vuole vendere, vende! Punto e basta! Non esiste che non si può! Tutti vogliono ma non si può! Ma scherziamo? Perez non voleva venderti davvero e non l'ha fatto! Per cui ora che si è liberato di Mourinho, quello che spingeva sempre per venderti, può pensare con la sua testa! -
- Con la tua vorrai dire! Lo ricatti dicendo che se vado via io, vai via anche tu! - Esplose Riky che non ce la faceva più. Gesticolava.
- No no no, io non ho mai ricattato nessuno, non sono stato io ad andare da Perez e dare delle condizioni, lui mi ha chiesto che problemi avessi ed io gli ho parlato di Mourinho. È stato lui poi a dirgli che c'entravi tu e tutto il resto! Io non l'avrei mai detto! Ne abbiamo sempre parlato, ricordi? Non ci mettevamo in mezzo per il calcio! Probabilmente Mourinho voleva pararsi il culo e dirgli che non c'entrava lui se io non rinnovavo ma che era per te! Insomma, che ne so! Non gli ho detto niente io! -
Riky sospirò cercando di calmarsi, si coprì il viso chiudendo gli occhi, poi li riaprì e stese le mani fra di loro, sempre con l'intento di rilassarsi dopo lo scoppio. Non gli piaceva di certo litigare con lui.
- E prima cosa vi siete detti? - Non era un 'se ti va dimmelo', com'era di solito. Era un 'dimmelo o guai a te!'
Siccome Cris non voleva salutarlo con un litigio, si decise.
- Perez mi ha chiesto una garanzia per la mia permanenza, io gli ho detto che non potevo dargliela se non a fine estate. - Questo lasciò supporre molte cose, una più evidente dell'altra.
Riky riprese a camminare per il soggiorno, nervoso. Voleva dirgli di tutto ma logicamente capiva che farlo partire per il Portogallo con un litigio non era bello.
Però queste cose non gli piacevano.
- Cris, è come se gli avessi confermato che vuoi che io resti o tu te ne vai! -
Cris guardò in basso colpevole.
- In effetti... - Riky si fermò e gli andò di nuovo davanti fissandolo incredulo e shockato.
- Gliel'hai detto?! -
Cris sospirò e gli prese la mano sinistra fra le sue massaggiandogli le dita. Nell'anulare, quando erano insieme, si toglieva la fede di Carol. Quindi strofinava in special modo proprio quello. Era una cosa che solitamente rilassava molto Riky.
- Gli ho detto che se voleva una garanzia allora dovevano tenerti. In base a quello che ti sarebbe successo, avrebbero saputo la mia risposta. - Alla fine l'ammise.
Riky non sapeva se gridare e andarsene o se ridere e restare.
Lo conosceva, sapeva che prima o poi l'avrebbe fatto.
- Io non voglio che il tuo sogno venga disturbato da quello che mi succede. Se tu vuoi rimanere rimani, se vuoi andare vai, indipendentemente da quello che mi succede. Io so che tu vuoi restare, perchè l'hai detto poco prima della fine del campionato di quest'anno... che Mourinho non ti interessava, ti interessava di te stesso e del Real Madrid. Tu vuoi rimanere. Non farti influenzare da me... - Cris però non era più d'accordo e non l'avrebbe nascosto. Si mise in tasca una mano, aprì la scatola e scartò l'idea iniziale di inginocchiarsi davanti a lui.
Prese quello che c'era dentro e lo strinse nel pugno, poi rimise la mano su quella di Riky.
Ora lo guardava intensamente, con molta convinzione.
Sapeva quello che diceva.
- Ascoltami Riky... - Il tono era basso e penetrante. Riky capì che ora stava per dirgli qualcosa di bello per convincerlo che quello che aveva fatto andava bene, ma non voleva cedere. Intanto gli massaggiava la mano. - Io ti amo, tu sei la mia vita ed è vero che anche quando non giocheremo insieme, questo non cambierà. Però io voglio restare qua con te quanto più posso. Ed a parte questo... non posso impedire ai miei sentimenti di influenzare la mia vita professionale. Io ti amo, voglio il meglio per te, voglio che tu sia felice, voglio giocare con te quanto più posso e so che se sarai mandato via io starò male. So anche che quando il contratto scadrà e tu andrai via io non potrò restare qua senza di te. Ci siamo messi insieme quasi subito, qua abbiamo passato i momenti più felici come coppia. Io ho sempre detto a me stesso che in ogni caso non sarei rimasto qua da solo. È vero che non dobbiamo influenzarci nelle scelte del calcio ma è impossibile pretenderlo davvero, perchè ci amiamo. Se mi trattassero male tu mi difenderesti. Tu lo fai! Ogni volta che dicono che sono secondo a qualcuno sei sempre il primo a dire che sono il migliore. O quando parlano male di me dicendo che sono arrogante, dici quello che faccio a scopo di beneficenza che in giro non si sa. Tu mi difendi sempre, anche io lo faccio con te. Solo che ho un unico modo per farlo. Questo! So che non è professionale ma io ti amo e sono egoista a dire che se non posso giocare qua con te, non voglio giocarci più! Ma sono fatto così, è questo il modo in cui ti amo. Non esistono altri! -
Con questo, gli infilò un anello al dito, era un anello in oro bianco composto da tre fili sottili che si intrecciavano fra l'oro, semplice ma bello, senza brillanti o cose del genere.
Glielo mise all'anulare sinistro. Poi strinse la mano nelle sue, ancora.
Riky sentì qualcosa e trattenne il fiato con gli occhi già che bruciavano.
- Ti amo e ti amerò sempre e non posso fare a meno di farti promesse d'amore. Farò sempre tutto quello che è in mio potere per te, non importa quale sia questo mezzo. Te lo giuro! - Riky ormai non respirava più, rimase senza parole, incapace di rispondere alzò la mano e vide l'anello, così bello ma speciale perchè era suo.
Le sue parole rimbombarono nella mente e dimenticò ogni cosa, ogni arrabbiatura ed ogni voglia di sgridarlo.
Come poteva? Si portò l'anello alle labbra e lo baciò con le lacrime che scendevano, incapace di fermarle, incapace di parlare. Poi lo porse a Cris e fece altrettanto.
Non servirono parole per dire che lo prometteva anche lui.
Dopo di questo lo abbracciò e lo baciò piangendo, carico di un sentimento a dir poco sconvolgente e devastante.
Quel desiderio di avere il potere di scegliere il proprio destino in modo da rendere felice l'altro.
Quel desiderio lo provarono entrambi ed alla fine, mentre si baciavano con amore e dolcezza, pensarono che avrebbero fatto sempre tutto quello che potevano uno per l'altro.
Anche perchè non era forse vero che Riky aveva sopportato certe cose, a calcio, che in altri casi non avrebbe mai sopportato?
E perchè?
Per la squadra? Per la fede? Per il calcio?
No, non le aveva sopportate per niente di tutto quello, nemmeno perchè era un martire. Non lo era.
L'aveva sopportato perchè Cris era lì quindi poteva abbassarsi a fare delle scelte di cuore invece che di testa.
Ed il suo cuore era lì al Real perchè lì c'era Cris.
Dopo il bacio ci fu un abbraccio infinito e dopo di questo, Riky lo guardò con gli occhi pieni di lacrime di gioia.
- Mi stupisci sempre! Non era il mio compleanno od il nostro anniversario! -
Disse a fatica.
- Va bene così. Volevo farti il regalo e te l'ho fatto. Ci tenevo. Ci siamo scambiato questo braccialetto l'anno scorso, ricordi? - Cris alzò il proprio polso e gli mostrò il proprio braccialetto che non era eccessivo e quindi poteva essere portato da entrambi. Non era nemmeno il suo stile, però era il braccialetto scelto per poter essere indossato da entrambi. Riky alla fine l'aveva messo in qualche occasione ma la paura che fossero notati l'aveva spinto a tenerlo con sé ma non addosso. Cris, al contrario, lo indossava sempre, perfino in partita o negli allenamenti, a volte. Erano rare le volte che se ne separava.
Così aveva deciso per un nuovo sistema.
- Ci amiamo indipendentemente dai simboli che testimoniano le nostre promesse d'amore. Però è bello quando ti guardo e ti vedo quel simbolo addosso. Quindi mi dispiace se non ce l'hai. E capisco che se lo indosso io, non puoi indossarlo sempre anche tu. Siamo passati sempre al microscopio, non possiamo rischiare così... quindi se io indosso il braccialetto e tu l'anello, mi va bene. Carol sa, puoi indossarlo facendolo passare per un regalo suo, anche lei ha un altro anello, non ha più la vostra fede. Io penso che si possa fare, no? - Lo disse con la speranza che non glielo negasse, ci teneva, era chiaro. A Riky si strinse il cuore vedendo quanto lo desiderava.
Così intrecciando le dita delle loro mani, portò davanti alle loro bocche quella con l'anello.
Sorridendo con lo stesso sentimento con cui Cris aveva parlato prima, fu il turno di Riky parlare.
- Allora devo farla anche io la promessa no? Sai che mi piace che facciamo tutti e due la promessa sullo stesso anello? - Furono gli occhi di Cris a brillare, ora. Poteva sopportare tutto per questi momenti. Non importava se un giorno sarebbero stati meno frequenti, contava che non sarebbero mai finiti. Contava che ci fossero. Contava averne. - Ti amo e ti amerò sempre, a prescindere da dove saremo e con chi giocheremo. Ce lo siamo sempre detti e continuerò a dirlo sempre. Non c'è niente in grado di farmi smettere di amarti. - Così come marito e moglie rinnovavano le loro promesse negli anniversari, loro facevano altrettanto, ogni anno. Incapaci di smettere, impossibilitati a fermarsi, l'avrebbero sempre giurato, sempre rinnovato. Sarebbe sempre stato reale e vero.
Con questo, poterono separarsi.
E quando Cristiano vide le foto della conferenza di Riky e gli vide l'anello al dito, fu come averlo lì con lui, fu come non essere separato.
In quel momento era in camera da solo, aveva finito con gli allenamenti della nazionale e col telefono stava guardando le novità che riguardavano Riky.
Gli brillarono gli occhi mentre un eccessivo calore gli riportava alla mente il momento in cui glielo aveva dato.
Così si baciò il proprio braccialetto da cui, come di consueto, non si separava mai.
Anche da lontani ce la potevano fare.
C'era la prospettiva di rivedersi presto ma non solo, c'erano quel braccialetto e quell'anello testimoni di due promesse importanti ed uguali. Che dicevano che in ogni caso non sarebbe mai cambiato niente fra loro.
Così si poteva affrontare qualunque cosa.

FINE