CAPITOLO VI:
SOLO UNO SFIZIO
La trasferta fu
illuminante sotto molti punti di vista.
Cristiano, con
estrema furbizia, aveva rilassato Ricardo scegliendo una camera da due,
Karim
era finito con Mesut e Sami, i due tedeschi sembravano ultimamente aver
legato
più di quanto tutti si erano aspettati.
Quando ebbero
finito la cena, José li mandò tutti a dormire con quella di ritrovarsi
il
mattino presto per i soliti allenamenti.
Lui e Karim non
si erano più parlati, non avevano chiarito nulla, nonostante avessero
detto
chiaramente che avrebbero dovuto rifarlo, nessuno dei due aveva dato
cenni di
alcun tipo, come se si fossero in un certo senso scottati, come se
temessero
qualcosa, inconsciamente.
Sembrava che
tutto fosse tornato a posto e quando Ricardo si vide piombare in camera
Karim,
alzò gli occhi al cielo esasperato capendo cosa avevano in mente quei
due.
- Scommetto che
vi è venuto spontaneo! -
- Cosa? -
Chiesero fintamente ingenui.
- Non vi siete
nemmeno messi d’accordo, vero? - Ricardo, con le braccia incrociate al
petto,
li fissava severo consapevole quale fissa avessero in testa.
- Non capisco
proprio di cosa parli! - Rispose sornione Cristiano mentre Karim
nemmeno si
affannava a fare l’idiota buttandosi nel letto -i due singoli erano
stati
uniti-.
- No, vero? -
Fece acido con un tono da presa in giro Ricardo, era strano vederlo
così,
solitamente era sempre buono e gentile ma quando capiva che tentavano
di
fargliela non poteva che chiedergli… - Pensate sia scemo? -
Cristiano corse
ai ripari prendendolo per la vita, attirandolo a sé per rabbonirlo;
quel suo
sorriso da schiaffi lo stava effettivamente sciogliendo e facendolo
divertire.
Non si smentiva proprio!
- Ma no, amore
mio… non oserei mai! So che ormai conosci tutti i miei meccanismi
mentali! Come
posso pensare di fartela? -
- Appunto! -
Convenne sempre più severo Riky ancora con le braccia conserte. Cris
alla fine
gliele sciolse e se le cinse intorno al collo come se fosse una
marionetta che
doveva essere mossa, Ricardo finì per ridere e Karim, sorpreso una
volta di più
dei metodi del portoghese, li invidiò. Al di là di tutto si intendevano
in un
modo che non aveva visto fare a nessuno.
- Dai, se non
vuoi non importa… però era giusto proporti la situazione ideale nel
caso,
magari, volessi anche tu! - Non poteva imporglielo altrimenti sarebbe
stato
peggio, ma buttarla sul ridere in quel modo andava anche bene perché
Ricardo si
rilassava, non si arrabbiava ed alla fine gli lasciava fare quel che
voleva.
Il brasiliano
scosse la testa sospirando, faticava a non piegarsi dal ridere. Aveva
un modo di
fare che lo faceva morire, sembrava un bambinone!
- Sai che non mi
piace metterci d’accordo su certe cose e deciderle a tavolino. Vedersi
per fare
sesso a tre è squallido… cioè, se succede amen, altrimenti non dobbiamo
per
forza. -
- E perché mai!
- S’inserì Karim dritto sul letto captando il pericolo che non lo
facessero.
Ricardo sospirò
mentre l’altro rideva, quindi lo mise da parte e andò da lui sedendosi
accanto.
Lo guardò indulgente e con le mani in grembo cercò le parole giuste per
essere
chiaro ed esauriente.
Quel ragazzo
aveva qualcosa che non andava…
- Guarda, se
fossi Cris ti direi che sei malato di sesso! - Forse quello non era il
modo
giusto. Cristiano si buttò sul letto con loro a pancia in giù per
ridere, la
faccia premuta sul materasso. Karim non si scompose, era mezzo steso,
la
schiena appoggiata alla spalliera e le braccia incrociate sul petto,
seccato.
Ricardo seduto
composto coi piedi a terra.
- E visto che
sei Riky? - Chiese burbero.
Sospirò ancora.
- Visto che sono
Riky, il mio verdetto è che sei solo nel pieno della tempesta ormonale.
Hai
appena scoperto di avere tendenze gay, che ti piace il sesso fra uomini
e che è
diverso. Sei in subbuglio, faresti di tutto ma è la frenesia del
momento, sono
gli ormoni… non è che tu lo voglia veramente. Devi solo calmarti, darti
il
tempo di assimilare tutto e tornare lucido. Solo dopo potrai capire
cosa vuoi
davvero fare e farlo come si deve. Ora ti faresti noi, José, Iker,
Sergio,
Fabio e magari anche Mesut messi insieme! - Mesut lo lasciò per ultimo
di
proposito ma Karim lo cancellò automaticamente, come se non l’avesse
nemmeno
nominato.
- Ok, è vero. Ma
che male c’è? Voglio farlo perché è la frenesia ormonale della scoperta
e tutte
quelle stronzate lì. Però voglio farlo, punto. Chi se ne frega del
perché? Sono
grande e vaccinato, non è la prima volta che lo faccio a tre! -
- Ma con altri
due ragazzi sì… - Azzardò Riky, poi se ne accertò: - Vero? - Cristiano
ormai
pareva incapace di non ridere.
Karim,
bruscamente si tese verso di lui rispondendo:
- Certo che è la
prima volta con due ragazzi! Per questo voglio farlo! Cazzo, cosa te ne
importa
a te? Vuoi o no? Se vuoi lo facciamo, altrimenti no, punto! Troverò
qualcun
altro disposto a… - Ricardo gli posò la mano sul braccio e come per
magia
questo lo calmò.
Cristiano
sghignazzò ancora.
- Calmati. Non
si tratta di volere o no. Per me va anche bene, ma non così perché
abbiamo
deciso di farlo. Ora che si fa, cominciamo a baciarci? Insomma, cosa
siamo,
delle macchine? - Al che Cristiano e Karim si guardarono seri. Che male
c’era?
Ricardo capì
quello scambio di sguardi, era molto eloquente.
- No, a me così
non piace! Voglio che sia spontaneo, che venga… come… come ieri
mattina… non l’avevamo
deciso, è successo… - Arrossì nel ricordo avvampando imbarazzato. Era
stato
davvero bello, quello… specie nell’avere l’approvazione di Cristiano.
Un’approvazione
tanto sentita.
Karim sospirò
sconfitto, quando si metteva in testa una cosa probabilmente non c’era
verso di
convincerlo di altro!
Rimase un po’ in
silenzio a pensare da chi andare per soddisfare le proprie voglie,
aveva
cancellato automaticamente la possibilità José per qualche arcano
motivo e
mentre lui selezionava uno ad uno i suoi compagni, Cristiano aveva
cominciato a
lavorarsi furbamente Ricardo consapevole che servivano solo i metodi
giusti per
fargli fare ciò che voleva. Karim non lo conosceva bene, si dava per
vinto
troppo facilmente.
Allungato il
braccio oltre Karim, gli prese il suo e lo tirò in modo da farlo
stendere di
traverso sul francese che si ridestò dalla sua selezione personale.
Ricardo
sorpreso quanto l’altro si ritrovò in breve con le sue labbra addosso e
non
potendo far altro che rispondere al bacio di Cristiano, capì che
secondo lui si
poteva benissimo cominciare proprio così, con un bacio.
Karim rimase
fermo un istante a capire i meccanismi. Così a freddo era strano, in
effetti,
Ricardo non aveva tutti i torti.
Cris fu comunque
abile a portarlo a giocare con la lingua al di fuori delle loro bocche
e quando
Riky si trovò ad assecondarlo senza nemmeno volerlo, l’eccitazione
crebbe per
la netta consapevolezza che si stavano baciando in quel modo indecente
a pochi
centimetri dal viso di Karim. E lui li fissava ipnotizzato.
Ora, pensò il
portoghese, se Karim era abile quanto in passato lo era stato José, si
sarebbe
dovuto inserire fra loro in qualche modo.
Sia lui che Riky
se l’aspettarono ma vedendolo che non arrivava, si rese conto di quanto
diversi
fossero.
Alla fine
smisero di baciarsi e fu Cris a voltarsi verso il compagno che faceva
loro da
letto per chiedergli cosa avesse.
- Che diavolo ti
prende, ora? - Karim capendo cosa intendesse, si strinse nelle spalle.
- Alla fine ha
ragione lui… così a freddo… bè, non mi viene! - Ricardo si mise a
ridere di
gusto e finì per farlo premendo il viso contro il suo petto poiché era
il
rifugio più vicino e Cristiano tiratosi su a sedere rimase a fulminarlo
con lo
sguardo.
- Sei proprio un
idiota! Con lui basta poco, che cazzo! Dovevi inserirti nel bacio, non
ti
avrebbe rifiutato! -
- Sembra che gli
dai della puttana! - Sbottò Karim alzandosi e togliendosi bruscamente
Ricardo
di dosso. Smise improvvisamente di ridere, il tono era burbero e
tendente all’incazzoso,
potevano degenerare e Ricardo cercò di stare attento ma con scarso
successo
perché prima che potesse anche solo dire ‘no’, i due si stavano
guardando in
cagnesco seduti vicini sul letto.
- Non oserei
mai! Voglio solo dire che è una questione di saperlo accendere, è più
elastico
di quel che sembra! -
- Anche così sembra
gli dai della puttana, comunque! - Replicò duramente Karim inalberato
non tanto
per quello che gli aveva detto poco prima Cris ma per quello che
secondo lui
stava dicendo ora.
- Pensi davvero
che potrei dirlo? Proprio io a lui? - A Cris invece dava alla testa
l’idea che
qualcuno osasse pensare una cosa simile. Lui insultare così Riky? Ma
era matto?
- E’ quello che
sembra tu stia dicendo! - Ricardo sgranò gli occhi nel vedere la
ferocia per un
istante nello sguardo di Cris e poco prima che lo prendesse per la
maglia, si
sistemò fra loro infilandosi di peso. Dovette per questo sedersi su
Karim a
cavalcioni, ma ci riuscì e con un braccio per parte, si ritrovò rivoltò
verso
il francese, in mezzo. Erano davvero alterati ed aveva colto il momento
perfetto per separarli.
- Ragazzi,
smettetela! Siete matti a litigare per una cosa simile? Non intendeva
quello,
non lo direbbe mai, Karim! Si è solo espresso male… intendeva dire che
dipende
dalla capacità degli altri di accendermi, che non sono rigido ed
insensibile a
questo genere di cose come sembro. Non me la sono presa, non serve che
mi
difendi da una cosa simile. Specie perché viene da Cris. Non direbbe
mai niente
che possa offendermi. - Ed era assolutamente vero.
Karim si calmò
nell’immediato come se gli avessero staccato la spina, quindi Cristiano
di
conseguenza smise di cercare di prenderlo a pugni, anche Ricardo
abbassò le
braccia aperte ma quando fece per alzarsi, le mani di entrambi i
ragazzi lo
fermarono rendendosi conto tutti e tre che era esattamente quello il
senso di
quanto detto prima.
Se si creava l’occasione,
se ci si accendeva, se si usava il metodo giusto…
Si resero conto
della posizione e della vicinanza fra tutti e tre solo in quell’istante
ed il
cuore di Ricardo cominciò a galoppare impazzito, proprio come aveva
immaginato
Cris.
Le mani di
entrambi erano sui suoi fianchi e a loro volta si toccavano con
intimità. La
pelle in quei punti gli bruciava attraverso la maglia che fu presto
alzata da
entrambi e tolta in perfetta sincronia.
Passarono dall’essere
alterati all’essere eccitati in un istante, ma non fu una cosa
frenetica ed
infuocata, fu come una miccia che prendeva piede lentamente ma
inesorabilmente.
Rimasto a torso
nudo, le dita di entrambi cominciarono a vagare sulla sua pelle, sulla
schiena,
sul petto e sui capezzoli mentre sentì bruciante la lingua di Cristiano
percorrergli il collo per dietro e poi scendere sull’incavo della
spalla e
proseguire dietro, sulle scapole. Continuò disegnandogli in quel modo,
alternando ad essa le labbra che gli lasciavano scie umide di baci.
Ricardo era già
ammaliato da quello, rabbrividiva di continuo ma lo sguardo intenso di
Karim
ormai estremamente vicino lo ipnotizzò e quando fu ad un soffio dalle
sue
labbra, fu lui ad aprirle per primo incapace di resistere ancora.
L’avevano
tirata avanti con quel bacio dalla sera prima ed ora sembrava solo
un’inevitabile
tappa.
Col benestare di
Cris dietro di sé che si occupava di altre zone sensibili del suo
corpo, Karim
ebbe la sua bocca e quando finalmente furono unite in un tutt’uno, le
lingue si
intrecciarono risucchiandosi a vicenda in un caos inimmaginabile.
Non avrebbero
mai pensato potesse essere tanto piacevole un semplice bacio.
Preso da questo,
anche Riky finalmente spostò le mani e si decise a posarle sul torace
di Karim
per scendere febbrile alla sua vita, prendergli la maglietta che
indossava e
alzargliela per lasciarlo a torso nudo. Nella manovra dovettero
smettere di
baciarsi e si riempì lo sguardo liquido del suo petto atletico,
apprezzandolo
con i polpastrelli che l’accarezzarono trovando estremamente piacevole
al
tatto, lì fu la volta di Cristiano di far capolino oltre la spalla del
compagno
in mezzo e raggiunto il viso di Karim con la bocca aperta, gli leccò le
labbra
carnose chiedendo il permesso.
Un permesso che
fu dato subito come se non aspettasse altro anche lui.
Karim e
Cristiano si baciarono come se l’avessero voluto da molto, in realtà
non
avevano mai provato quel desiderio ma presi dall’erotismo del momento
sembravano averlo fatto mille altre volte.
Ricardo
schiacciato dai due che si baciavano in quella posizione assurda,
assistette da
una vicinanza ubriacante al gesto tanto che vide chiaramente i
movimenti
sincroni delle loro lingue nelle bocche unite, che si aprivano
fondendosi
sempre più per poter giocare meglio insieme. La passione fra i due
scoccò con
fin troppa facilità ed eccitato da quella visione, fu un sorprendente
Ricardo
ad infilarsi fra di loro. Non perché si sentiva escluso ma perché gli
pareva lo
chiamassero sfacciatamente.
Non ragionò
quando leccò l’angolo delle labbra di Cris, sentendolo i due ragazzi si
separarono appena in modo da lasciargli lo spazio per unirsi a loro.
A Karim la sua
lingua sulle loro diede alla testa non immaginando nemmeno lontanamente
che
potesse fare una cosa simile, quindi dopo istanti interminabili di
scambi caldi
di quel genere, si separarono per prendere fiato e quando si resero
conto che
Cristiano aveva ancora la sua maglia, furono Karim e Riky insieme a
prendergliela e a sfilargliela, poi il primo dei due prese il
sopravvento con
la sua tipica passione bruciante capace di togliere il fiato e
spostandosi
Ricardo da sopra, spinse Cristiano stendendolo sul letto, gli prese i
pantaloni
della tuta e glieli sfilò insieme ai boxer con poca gentilezza.
Fu il primo a
ritrovarsi completamente nudo e gli piacque perché così era come essere
al
centro dell’attenzione e ci si sentiva egregiamente.
Ricardo andò ad
occuparsi della sua bocca mentre Karim, con la stessa, andò sul suo
inguine
come se non aspettasse altro.
Non sapeva
essere erotico e sensuale come Cris o dolce e delicato come Riky.
Il portoghese
ebbe la chiara e netta impressione di essere divorato da lui e
spingendogli il
bacino contro, attirò a sé la sua testa accompagnandola quasi con
volgarità in
quel ritmo folle e vertiginoso.
Gemendo contro
la bocca di Ricardo, questi lo lasciò temendo che soffocasse, la sua
voce si
sentì più forte e quando notò che si stava per mettere da parte
incapace di
essere più intraprendente di quanto era stato prima inserendosi nel
loro bacio,
Cristiano con una parte minuscola di sé riuscì a prenderlo di peso e se
lo
sedette sul viso al contrario in modo da avere la sua erezione fra le
labbra e
che poi lui fosse rivolto verso Karim.
Si inarcò subito
nel piacere scaturito da quel trattamento e per muoversi da solo visto
che Cris
in quel modo non poteva fare molto, si piegò in avanti inarcandosi, si
appoggiò
con le mani ai lati del compagno steso sotto e si mosse sulle ginocchia
che
facevano da molla. Alzandosi ed abbassandosi sulla sua bocca che lo
risucchiava
nel suo stesso piacere identico, si ritrovò a gemere più forte di
quanto prima
avesse fatto Cris. Lui era incapace di trattenersi e quando il piacere
fu
troppo intenso, con le mani si prese alle spalle di Karim poiché in
quella
posizione arrivava ad esse, affondò le unghie e tirò.
Questo distrasse
il francese che si alzò in quel momento. Tirata su solo la testa, si
ritrovò il
viso di Riky a pochi centimetri dal suo e con un ghigno di puro
sadismo, lo
baciò facendogli sentire quel vago sapore del suo compagno, un sapore
che
conosceva molto bene.
Il brasiliano
continuò comunque a muoversi sulla sua bocca con tutto il suo corpo e
quando
quello che sentiva non poteva più soffocarlo negli intrecci di lingue
con Karim,
si staccò, si alzò inarcandosi tutto, affondò le unghie sulle proprie
stesse
cosce e, con le mani di Cris che l’accompagnava nei movimenti
ondulatori,
continuò a gemere sempre più forte.
A quella visione
a dir poco erotica, Karim per un istante si sentì di troppo… erano
sempre loro
due che sembravano raggiungere un altro pianeta e ribellandosi all’idea
di
essere lasciato indietro si alzò in piedi e, rimanendo sul materasso,
si mise
con un piede per parte di Cris in modo da stare precisamente davanti a
Ricardo
sedutogli ancora sopra, completamente dritto. Senza gentilezza o
complimenti
gli prese la testa stringendo un po’ sui capelli e se lo portò
all’inguine.
Ricardo preso di
sorpresa e continuando a godere e muoversi contemporaneamente,
assecondò anche
quel desiderio senza tirarsi indietro.
Karim lo gestiva
con brutalità ed eccessiva virilità, per un istante si immaginò come
dovessero
averlo fatto lui e José e per poco non venne subito. Sentendolo vicino
al
culmine, Cris l’alzò mettendolo in ginocchio per poter sfilarsi da
sotto di
loro. Quando vide la posizione in cui erano, ovvero Riky a carponi
davanti a
Karim che gli stava facendo lo stesso lavoro che gli aveva appena fatto
lui, si
eccitò violentemente.
Quando il suo
compagno era in quella posizione impazziva letteralmente e vederlo così
davanti
a qualcun altro che gli muoveva freneticamente il viso contro il
bacino, che
gli andava incontro con spinte sempre più veloci e sbrigative, fu
deleterio.
Si posizionò
dietro e con quell’accesso già perfetto di suo, si perse a
stimolarglielo per
un po’ fino a che non decise di penetrarlo.
Era sempre lui
quello che voleva di più, sempre lui quello su cui preferiva
concentrarsi,
sempre lui al centro del suo mondo.
Pensò che anche
per Karim fosse così ma non se ne curò. In piedi per terra poiché nel
modo in
cui erano poteva stare solo così, tenendolo per i fianchi, lo
possedette con
spinte sempre più poderose e decise tanto che ad un certo punto Riky
non
resistette più e dovette staccarsi da Karim per non morderlo nel
piacere
intenso che stava provando.
Era ingestibile,
lo sentiva posseduto dal piacere che il suo stesso compagno gli
provocava e
desiderava solo poterne fare parte, eppure contemporaneamente sapeva
che non
sarebbe mai potuto riuscirci, che non sarebbe mai stato veramente parte
di loro
nonostante li invidiasse sempre più sentitamente.
Si chiese se si
fosse sentito così anche José quando l’aveva fatto con loro e pensando
a lui la
voglia tornò in ogni caso prepotente.
In un modo o
nell’altro voleva far parte di tutto quello e l’avrebbe fatto;
alzandosi in
piedi a sua volta, scendendo quindi dal letto, andò dietro Cris, gli
alzò una
gamba in modo che l’appoggiasse sul materasso, lo piegò in avanti in
modo da
aderire a Riky che continuava a gemere forte, e senza perdere tempo a
prepararlo o a prendere confidenza con il suo corpo in altro modo,
semplicemente col desiderio ormai alle stelle e la prepotenza tipica
sua che
aveva sfoderato con José sorprendendolo non poco, lo penetrò
sorprendendo anche
lui.
Cris si fermò di
colpo non aspettandoselo, però quando le sue mani premettero sui suoi
fianchi
obbligandolo a muoversi come stava facendo prima, non poté che fare
come
voleva. Fu così che lo sentì muoversi in sé senza andare per gradi,
andando
subito forte e deciso, affondando fino in fondo con tutto sé stesso,
volendo
prenderselo senza remore.
Non si controllò,
crebbe tutto all’istante e per poco perse il ritmo lui stesso in Riky,
ma
quando il piacere di quel prendere ed essere preso fu inoltrato, a
gemere più forte
fu lui.
Sapeva che ormai
probabilmente li sentivano tutti e che José li avrebbe sgridati per
quelle
attività sfiancanti prima di una partita, ma non avevano la minima
intenzione
di fermarsi e lasciò che tutto crescesse a dismisura fino alla fine
della
ragione, ormai andata via da tempo.
Quando Cris e
Karim raggiunsero insieme l’orgasmo, si separarono dopo qualche
istante,
soddisfatti come poche volte in vita loro erano stati.
Cristiano si
sdraiò sfiancato, era il più stanco e la voglia di riprendere in
qualche altra
combinazione scemò quasi subito, per cui quando vide Ricardo seduto a
guardarli
aspettandosi che ora pensassero a lui, imprecò.
Non voleva che
rimanesse insoddisfatto in quel senso però non aveva davvero nemmeno un
briciolo di forze, Karim l’aveva sfinito specie perché aveva
sostanzialmente
fatto doppia attività.
Karim, però, si
rivelò più in forze e riprendendo le energie prima perché aveva fatto
solo una
parte e non anche l’altra, disse a Cris sghignazzando malizioso:
- Sta pure a
dormire, ci penso io a lui! -
Cris per un
momento pensò di ascoltarlo. Per un momento.
Quando vide il
francese prendere il proprio ragazzo, stenderlo comodamente sulla
schiena,
alzargli le gambe e immergere il viso al di sotto della sua erezione
ancora
eccitata e fondamentalmente insoddisfatta.
Lo vide
occuparsi della sua apertura con sempre più impeto, in quel suo modo
caratteristico che gli diede alla testa facilmente, per cui ai nuovi
gemiti di
Ricardo che si inarcava contorcendosi di piacere sulle lenzuola,
Cristiano si
riattivò quasi subito.
Però gli serviva
un piccolo incentivo, doveva ammetterlo…
Raggiunse la sua
bocca, lo baciò, gli succhiò il mento, scese sull’orecchio, lo delineò
con la
lingua e sussurrò con la sua tipica malignità che a Riky dava tanto
alla testa:
- Vuoi che te lo
succhi? -
- Mmm… - mugolò
l’altro incapace di rispondere. Cristiano voleva che lo dicesse, si
eccitava
ogni volta che lo faceva ma Karim lo distraeva troppo, con la lingua e
le dita
dentro di lui, così scese a stimolargli altre zone sensibili del suo
torace, le
conosceva tutte. Su ognuna si tese afferrando il lenzuolo e tirando e
quando
arrivò nella zona intima, si fermò sadicamente come se non avesse più
niente da
fare.
Ricardo smise di
sospirare e tendersi di continuo, attese qualche istante e vedendo che
davvero
non andava avanti, alzò il capo guardandolo stralunato:
- Dai… -
Cris lo fissò
con il suo solito sadismo che solo lui riusciva ad usare in momenti
simili.
- Dai cosa? -
Ricardo ebbe la consapevolezza che sarebbe impazzito, visto che Karim
continuava a dargli piacere da dietro, stava per raggiungere la parte
più
sensibile, voleva che Cris si sbrigasse…
- Dai, prendilo…
- Cris però non era soddisfatto e vedendo che ancora non si muoveva ma
che lo
guardava in quel suo modo malizioso che lo faceva impazzire ogni volta,
l’accontentò
sapendo che aspettava quello. Lo disse arrossendo comunque: - succhia,
ti prego…
-
A quel punto
Cris era contento e senza torturarlo ulteriormente, aggiunse la propria
bocca
sulla sua erezione quasi al limite grazie a Karim.
Dovette
impegnarsi poco, quella combinazione deleteria dove erano entrambi
concentrati
su di lui trasmettendogli le sensazioni più intense nello stesso
istante,
sempre in modo sconvolgente, lo sospinse di nuovo ampiamente via da lì
dov’era.
La propria
coscienza annullata, la ragione spenta da tempo e la voce che chiedeva
incontrollatamente ‘di più’ e ‘ancora’.
Non sapeva come
poteva finire tutto quello, ma sapeva che non potevano fermarsi.
Non l’avrebbero
fatto.
Proseguirono
fino a che le sue unghie tornarono ad affondare e questa volta nella
schiena di
Cris, com’era abituato.
Raggiunse
finalmente anche lui l’orgasmo, un orgasmo decisamente appagante come
non
avrebbe immaginato potesse riuscire a provarne in una situazione simile.
Non seppero
quanto ci impiegò, ma quando riprese coscienza di sé Cris se l’era
sistemato
sopra facendogli praticamente da letto, lo cingeva geloso e protettivo
in modo
da averlo tutto per sé e Ricardo si faceva carezzare ritrovando
lentamente le
forze solo perché era lui a riservargli quel trattamento premuroso e
finalmente
delicato, oltre che caloroso.
Pareva come se
si stesse assicurando che fosse tutto come l’aveva lasciato. Attese di
percepire i suoi battiti ed il respiro regolarmente, quindi gli sistemò
i
capelli arruffati dalla fronte e quando lo sentì più rilassato e
presente, gli
baciò la fronte con dolcezza.
- Come stai? -
Chiese spaventato all’idea che fosse troppo stanco o che avessero
esagerato.
Ricardo sorrise
intenerito, adorava quando aveva tutte quelle attenzioni per lui.
- Bene. - Mormorò
baciandogli a sua volta il petto.
Karim rimase ad
osservarli in quel loro mondo, di nuovo, come prima, capendo che ormai
non era
più il momento di intromettersi e prendersi a forza un posto perché
comunque
non c’era.
Non era lì, il
suo posto.
Aveva voglia di
quelle che Riky aveva chiamato le coccole post-sesso, ma sapeva che
quella
volta non le avrebbe potute avere da lui.
Si rivestì in
silenzio volendo solo lasciarli soli, capendo che era quello che
volevano anche
loro.
Non lo
fermarono, l’osservarono con stanchezza. Erano contenti e non si erano
pentiti;
nemmeno lui, però lo turbava quel bisogno di calore ed affetto puro
alla fine
di ogni sesso che faceva. Non avrebbe mai pensato di averne bisogno ma
doveva
aver ragione Riky. Con le donne erano loro a darglielo anche se non lo
chiedeva, con gli
uomini era diverso. C’era
chi non ne dava se non ne chiedevano espressamente e lui si vergognava
a farlo.
Il brasiliano
che lo sapeva allungò il braccio per prenderlo ma Karim sfuggì e
sorridendo in
modo strano, tirato, li ringraziò…
- Non sono
affatto pentito… - Disse per tranquillizzarlo, vedendolo un po’
turbato.
Ricardo si rilassò, nel sentirlo, e Cris tornò ad accarezzargli
protettivo la
nuca. Comunque al suo cucciolo ci avrebbe pensato lui.
- Vado. - Fece
poi uscendo dalla camera cercando di far piano.
Era strano, era
la cosa più strana che avesse mai provato in assoluto.
Era stato bello
e appagante e potendo l’avrebbe rifatto, ma non essenzialmente con loro.
Capì la
differenza dal sesso effettivo -che era quello fatto con loro due- ed
il sesso
con uno sfondo più confuso -quello che aveva fatto con José.-
A conti fatti
quella confusione provata con José che aveva fatto sì che si evitassero
come la
peste il giorno dopo, non la stava provando ora con Riky e Cris.
Certamente ora
voleva quelle famose… coccole post-sesso… ma non necessariamente da
loro e
comunque… da chi andare?
Non poteva
sempre vagare come un’anima in pena dopo aver soddisfatto le sue voglie
improvvise.
Si divertiva,
faceva quel che voleva, si toglieva ogni sfizio, seguiva il suo
istinto,
esplorava quel modo omosessuale che ora l’attraeva come niente mai in
vita sua…
però di base, alla fine, aveva sempre quel bisogno di… di cosa poteva
dire?
Di amore?
A conti fatti
forse poteva essere quello.
“E’
bello il sesso ma non mi basta, non è comunque quello che voglio,
fondamentalmente. Non solo. Alla fine posso fare sesso per divertirmi
quanto
voglio, però non è solo questo che voglio. Non mi basta. Voglio altro.
Credo
sia questo, alla fine. Non so… ma ora da chi cazzo vado?”
Si rese conto
che alla fine a sapere di tutta quella storia erano fondamentalmente
solo in
tre. E due erano in camera a farsi gli affari di coppia…