CAPITOLO VI:
ME LO RICORDERO’

Il mattino dopo ad aver il broncio era Irina.
La principessina uscì per prima dalla camera sbattendo la porta, quasi in contemporanea si incontrò con Caroline e la piccola Isabella sveglie di buon mattino a loro volta.
Le tre donne si fermarono a fare colazione insieme e Caroline non poté evitare di chiederle come mai avesse quell’espressione cupa.
Come se la ragazza non aspettasse altro, cominciò come un fiume in piena a lamentarsi:
- Ieri sera mi sono addormentata con lui e ad un certo punto in piena notte mi sono alzata per andare al bagno e Cris non c’era più! Ho pensato fosse uscito un attimo sul terrazzo ma non c’era nessuno. Sono tornata a dormire e mi sono svegliata dopo un’oretta ma non c’era ancora! Dev’essere tornato tardissimo! - A quel punto fissò Caroline infuriata: - Quel bastardo mi tradisce, ne sono convinta! - sibilò con forte risentimento.
Caroline sgranò gli occhi incredula:
- Ma dai, come puoi dirlo? Secondo me ti sbagli, sembra così innamorato… - Ed era sinceramente convinta di ciò che diceva…
Irina però continuò infervorata:
- Quello è un puttaniere! Non ha cuore! Sta con me perché sono bella ed ho un viso più conosciuto di una qualunque. - Poi aggiunse con un finto sorrisino di scuse: - Senza offesa, eh? - Effettivamente Caroline, sebbene avesse una mezza carriera da cantante e avesse dovuto metterla da parte per i due figli, era ‘una qualunque’ rispetto a lei che era una fotomodella, anche se più famosa per essere la morosa di Cristiano Ronaldo. L’altra donna fece un sorriso di circostanza pensando quanto vuota e arida fosse quella creatura, suo malgrado con dolcezza disse:
- Oh, non preoccuparti… io però non sarei così convinta di questo tradimento… solo perché è uscito di notte non significa nulla… probabilmente non riusciva a dormire ed è andato a farsi due passi… oltretutto anche mio marito non aveva sonno, stanotte, e dopo essersi girato e rigirato nel letto per non svegliare la piccola Isabella è uscito a fare due passi. Anche lui è stato via a lungo ed ora che mi dici di Cristiano immagino fossero insieme, ecco spiegato tutte quelle ore spariti… visto che non era nulla? Si saranno persi a parlare in qualche locale, lo fanno spesso anche a casa. Abitiamo vicini, capita che escano insieme, specie dopo le partite, sono molto amici tanto che hanno deciso di fare la vacanza insieme. Direi che non devi preoccuparti che Cris ti tradisca, no? - Le spiegò dolcemente Caroline.
Irina però borbottò seccata:
- E questo in che modo dovrebbe risollevarmi? Non possono tradirci insieme? - Ed era estremamente seria, tanto che l’altra scoppiò a ridere sinceramente divertita. Era la cosa più divertente che avesse mai sentito, una battuta degna dei migliori comici!
- Questa è bellissima! - Fece fra le lacrime.
Irina attese che smettesse di ridere, poi fissandola come una morta, disse lugubre:
- Io ero seria. - allora Caroline smise e sospirando le spiegò quanto assurda era quella convinzione:
- Ricky è sposato con me e a parte il discorso sui sentimenti - su cui sorvolò di parlare della crisi che avevano avuto il primo anno e mezzo a Madrid - che ci legano, lui è un uomo profondamente di fede. I sentimenti verso le persone possono vacillare ed essere messi in discussione, ma per quel che lo riguarda, anzi, che ci riguarda, non esiste al mondo che ci tradiremmo. Per Dio, no? - Ma sapeva che era un discorso che quella donna arida e superficiale non avrebbe mai capito!
La vide infatti alzare un sopracciglio e sbuffare per nulla convinta.
- Per me non significa nulla. È comunque un uomo ed in quanto tale ha pulsioni basse e sporche come tutti! Per di più la tendenza omosessuale, o per lo meno bisessuale, ormai è normale! -
Caroline provò il primo istinto pericolosamente violento della sua vita e se ne turbò.
- Non mio marito, fidati. La sua fede va oltre tutto questo. Anche se non puoi capire, credimi lo stesso. - Alla fine non aggiunse altro, Irina, ma sbuffando e guardando dall’altra parte si capì che non si sarebbe mai convinta e che sarebbe rimasta della sua.
Un gran guaio… un guaio che Caroline non contemplava minimamente come tale, visto che era certa come non mai che quella ragazza si sbagliasse e che Ricky poteva avere dubbi sui suoi sentimenti verso di lei, cosa che comunque aveva superato, ma non certo la sua fede poteva vacillare tanto da portarlo al tradimento, per di più con un altro uomo!
Non esisteva proprio.

Ricardo faticò a destarsi, Caroline era uscita con Isabella già sveglia dicendo che avrebbe fatto una passeggiata per la città e di dormire pure, gli aveva lasciato solo Luca, ben intenzionato a dormire come un ghiro se lo lasciavano.
Cristiano avrebbe seguito volentieri l’esempio di Luca, stranamente anche Cris J era in un coma profondo, ma a non permettergli di dormire era stata Irina la quale l’aveva svegliato istericamente dicendogli di tutto per non essere rimasto a dormire con lei ed essersene andato chissà dove, chissà con chi a fare chissà cosa!
Alla fine gli aveva rovinato del tutto il sonno e non solo a lui anche al figlio che svegliandosi male si era messo a gridare spaccandogli i timpani.
Non trovando assolutamente modo per farlo stare buono, dopo averlo cambiato e vestito uscì in terrazza nella speranza di trovare la porta finestra della camera accanto aperta e naturalmente i due sposini svegli.
Non voleva certo vederli dormire amorevolmente insieme, ma non sapeva proprio dove sbattere la testa.
Quel frugoletto adorabile aveva delle corde vocali allucinanti!
Con gioia vide che era aperta, sinonimo di gente sveglia all’interno. Curiosando vide la magica assenza di Caroline e di Isabella, per cui si infilò subito senza esitare.
Ovviamente le tremenderrime urla di Cris J svegliarono immediatamente i due bei addormentati e prima della reattività di Ricardo, si esibì quella di Luca il quale tutto insonnolito, realizzato che ad urlare come una sirena era il suo amico, gli tese le braccia.
Gesto magico.
Appena Cris J vide Luca chiamarlo lì con lui, il piccolo si buttò letteralmente dalle braccia del padre che dovette sistemarlo nel letto. Appena lo mise giù, Luca se lo stese accanto e dicendogli:
- Dormiamo! - il silenzio calò quasi istantaneo.
Naturalmente era perché era stato svegliato brutalmente ed ancora nel pieno del suo sonno, in realtà tutto quello che voleva fare era solo continuare a dormire, aveva colto la prima scusa al volo.
Ricardo ancora confuso guardò i due figli senza capire cosa fosse successo, mentre Cristiano esterrefatto rimase a guardarli riaddormentarsi in zero due secondi. Insieme. Adorabilmente abbracciati, proprio come due angioletti.
- Ma che è successo? - Chiese Ricardo con voce impastata ed occhi piccoli. Cristiano allora lo guardò. Era ancora steso nel letto tirato su sul gomito, borse sotto gli occhi gonfi di sonno, capelli arruffati, aria deliziosissima!
Il compagno sorrise addolcito dimenticando ogni problema al mondo e sedendosi dalla parte dove prima era stata Caroline, si sistemò a pancia in giù sui gomiti, tutto di sbieco per arrivare a lui ancora raggomitolato e mezzo addormentato.
Con la medesima aria beata di qualche istante prima gli posò un leggero bacio sulle labbra e arruffandogli i capelli ancor di più lanciò una breve occhiata ai due cuccioli nell’altro letto che dormivano già beati con la capacità d’addormentarsi che solo i bambini avevano.
- La principessina si è accorta che dopo averla scopata stanotte sono uscito e sono tornato tardi. Stamattina era incazzata nera e mi ha fatto una piazzata di gelosia assurda, quindi ha svegliato il pupo che si è messo a gridare. Ha detto che si sarebbe fatta un giro da sola questa mattina e di andare a cagare! Però ormai il piccolo strillava ed io non sapevo come calmarlo. Sperando foste svegli mi sono affacciato dal terrazzo e con gioia ho visto tutto aperto e le tue donne sparite. Sono entrato e si è svegliato prima Luca che ha preso Cris J e se l’è messo a dormire con sé. Cazzo, ha funzionato! La belva si è calmata subito! Ora dorme perfino! -
Ricardo faticò a stare dietro a tutto il racconto e si immusonì al termine ‘dopo averla scopata stanotte’ che non gradì. Imbronciandosi e corrugando le sopracciglia, appoggiò di nuovo la testa sul cuscino lasciando cadere la mano che la reggeva.
- Non dire certe cose… anche se i piccoli dormono non si sa mai. - Poi registrò che gli aveva anche dato un bacio sulle labbra e strofinandosi il viso cercando di svegliarsi con notevole fatica, disse: - E non baciarmi davanti a loro! - Ma non fu un ordine perentorio ed infatti Cristiano ridacchiando malizioso prese il lenzuolo e se lo tirò su fin sopra le teste, una volta che furono coperte gli seminò il viso di baci esagerati fino a che giunse alle labbra. Sorvolò sul sapore amaro del risveglio e fregandosene altamente, così come della piccola flebile opposizione che stava cercando di porre, violò la sua bocca con la lingua che irruente lo invase cercando, ed alla fine trovando, quella del compagno. Non contrastò per molto quel bacio, dopotutto era ancora deliziosamente mezzo addormentato e confuso e comunque il lenzuolo per lo meno li copriva sul viso.
Si sciolse sulle sue braccia che lo cingevano, sulle mani che l’accarezzavano, sul calore della pelle contro la propria. Si sciolse sulla sua lingua allacciata, sulla bocca fusa alla propria, su quel bacio inizialmente impetuoso e poi sempre più dolce e protettivo. Si sentì di nuovo piccolo ed essenziale e la cosa gli piacque, era come se lo stesse curando.
Beandosi di quel risveglio estremamente meraviglioso, sentendo la sicura presenza dei due bambini che dormivano nel letto accanto, desiderò che fosse sempre così.
Sapeva che non sarebbe stato possibile visto e considerando anche solo il fatto che erano in vacanza insieme alle rispettive consorti, ma decise di prendersi ugualmente quello che poteva, anche se poi per il resto del tempo ci impazziva dietro comunque.
Quando riemersero, Ricardo era appena più sveglio di prima ed aveva l’espressione più felice e beata del mondo, Cristiano rimase vicino al suo viso per osservarlo nel dettaglio e facendo suo come sempre tutti i particolari delicati, sospirò senza avere la minima idea di che cosa dire.
Cosa dire, a quel punto, dopo un risveglio tutto sommato regalato?
Andare a dormire subito dopo aver fatto l’amore con lui e svegliarsi di nuovo con lui, quasi.
Semplicemente perfetto.
Incurvò appena vago le labbra, perso in quelle considerazioni di ragazzo innamorato e sapendo di avere una di quelle espressioni da fesso, gli sfiorò il volto con il polpastrello. Leggero e morbido, una piccola carezza discreta.
Alla fine ricordandosi della parte migliore di tutto quello, aggiunse in un mormorio allegro e gioioso:
- Abbiamo la mattinata per noi, visto che le nostre donne la passeranno insieme per i fatti loro. E se conosco la principessa si trascinerà Carol a fare shopping, visto che con me non c’è verso! E si lamenterà pure per tutto il tempo! - Poi ci pensò meglio mentre Ricardo rielaborava l’informazione. - Probabilmente si è fissata che la tradisco… dalla scenata traumatica di stamattina mi pare di aver capito una cosa simile… -
Il ragazzo steso a pancia in giù si allungò con le braccia e le gambe stiracchiandosi e sbadigliando:
- Ma eravamo insieme… se parla con Carol lo capiranno! - Non riuscì a preoccuparsene troppo, sapeva che non ci sarebbe stato Santo in grado di convincerla che lui la tradiva, figurarsi con Cris!
Però Cris d’altronde conosceva Irina…
- Eh… - Fece infatti tirandosi su a sedere sul materasso e fissando i bambini dormire dolcemente insieme: - questo peggiora la situazione. - Di questo ne era praticamente sicuro, anche se non riusciva a preoccuparsene seriamente più di tanto…
Ricardo lo guardò e Cristiano tornò a ricambiare riscuotendosi dalle riflessioni che comunque non lo toccavano troppo:
- Sì? -
- Sì! La principessa si convincerà che la tradisco con te! - Ricardo sgranò gli occhi cominciando ad impensierirsi anche per l’altro che rimaneva rilassato.
- Davvero lo crederebbe? - Non era sicuro che una persona potesse concepire una cosa simile, specie considerando che si trattava della morosa di uno dei due. Solitamente in quei casi si tendeva ad eludere la realtà per puro orgoglio.
- Oh sì, non è scema come sembra! Anzi, è piuttosto sveglia! Penso che da oggi vedremo un’Irina gelosa proprio nei tuoi confronti! -
Ricardo rabbrividì non essendo mai stato soggetto di gelosia, quindi confuso, non sapendo se dovesse preoccuparsi seriamente o meno, disse a Cris con un filo di voce:
- Se Carol non la convince del contrario. - Anche lui conosceva sua moglie e sapeva che non ci avrebbe mai creduto e che anzi probabilmente le avrebbe fatto una specie di sermone. Ogni tanto si sentiva in colpa nei suoi confronti, era una donna tanto buona… ma poi si ricordava tutte le volte che aveva tentato di lasciare Cris per vivere una vita normale e giusta. Non solo si era consumato lui stesso ma aveva fatto seriamente male anche al suo compagno e questo era una cosa che alla fine non aveva mai sopportato, perché sebbene lui poteva reggere le conseguenze delle sue cattive azioni, non era giusto che qualcun altro, una persona che amava per di più, subisse per colpa sua perché prima aveva ceduto a lui e poi l’aveva abbandonato usandolo e basta. Si era sempre imposto di non ferire nessuno e la differenza fra Cris e Carol, a parte il fatto che lei sostanzialmente non soffriva perché non sapeva nulla, era che lui l’amava.
L’amava sopra ogni cosa.
Tutto lì.
Ogni tanto aveva paura di chiedersi la fatidica domanda.
Ma anche più di Dio?
No, a quello non avrebbe mai risposto, non seriamente e sinceramente, se non dicendo che comunque erano amori diversi e non paragonabili.
- Irina è testarda se si mette in testa qualcosa. Preparati alla guerra. Sappi che ufficialmente io devo fare la mia parte, così come tu la tua. Però considera questo. - Ricardo oscurato all’idea di non potersi rilassare in vacanza e di affrontare una battaglia che non avrebbe mai e poi mai voluto fare, chiese di nuovo col broncio dolcissimo ed infantile di prima.
- Cosa? - Cristiano in quello sorrise radioso e riprendendogli il viso fra le mani lo bacio fugace ed esuberante, prendendolo di sorpresa.
- Che ti amo! - Fece poi staccandosi prima di provocare le ire funeste del suo compagno che non voleva dimostrazioni simili soprattutto davanti ai bambini, anche se dormivano.
Ricardo alla fine si tese e si rilassò quasi subito, dopo di che ci pensò un attimo ed infine sospirando si arrese.
Sarebbe stato quel che sarebbe stato, ormai non c’era modo di evitare l’inevitabile e visto che erano in ballo, tanto valeva ballare e basta.
- Me lo ricorderò. - Fece alla fine con un sorriso un po’ incerto, per nulla contento all’idea di fare una battaglia di nascosto con la ragazza di Cristiano. In fondo lei era arrivata solo per alleggerire il suo già grande senso di colpa verso sia il suo compagno che Caroline… in un certo senso la doveva anche ringraziare, non combattere.
Peccato che invece lo facesse andare completamente fuori di testa, quando la vedeva con Cris.
Era solo che il suo fuori di testa non era comune a quello della maggior parte della massa, tutto lì.
Ed ancora una volta si sarebbe visto.

Andato a prendere alcune cose nella propria stanza, Cristiano uscì dalla camera esattamente nel momento in cui il figlio pensò bene di svegliarsi. Trovandosi nel letto con il suo amico del cuore non si mise a piangere e Ricardo notandolo sorrise teneramente come avesse una specie di visione di un futuro sperava lui molto lontano.
Non doveva per forza essere scritto nel DNA il legame di certe persone, no?
Ma non essendone sicuro preferì non rispondersi e non dare adito a tali immaginazioni.
Avvicinandosi al piccolo che era la meravigliosa miniatura del suo meraviglioso genitore, arricciò il naso quando sentì il terribile profumo che proveniva dal suo pannolino.
Sapeva che la madre di Cristiano, che si occupava del nipote, stava cercando di togliergli il pannolino ma di notte naturalmente glielo lasciava.
Spaventato all’idea che Luca potesse morire nel sonno per asfissia, lo prese in braccio e con praticità lo portò al bagno. Sapeva perfettamente cosa fare e non gli parve strano occuparsi del figlio di qualcun altro, sia pure quello del suo compagno.
Luca non portava più pannolini da un pezzo ma Isabella ancora sì, naturalmente, visto che era nata da poco. Certamente non erano della stessa misura, ma quello che contava era che aveva tutto il necessario per un cambio per i bisogni grossi. Intanto Cris era andato proprio a prendere le sue cose poiché la sera prima non gli aveva fatto il bagnetto e si era addormentato esausto dopo aver fatto il matto nelle giostre.
Decise che avrebbe cominciato da solo e spogliandolo con la sua tipica dolcezza che scaturita da un bambino era ancora più spiccata, lo ripulì dai bisogni zozzi che aveva fatto per poi riempire la vasca calda.
Pensando che Luca avrebbe dormito fino a che qualcuno non l’avesse svegliato, si disse che non ci sarebbe stato niente di male nel fare il bagno col piccolo Cris J nell’attesa. Del resto anche lui doveva lavarsi mentre Cristiano era già vestito e pronto. Fargli fare il bagno a lui al figlio equivaleva ritrovarselo poi tutto slavato da cima a fondo e poi magari beccarsi i suoi brontolii per avere dei vestiti da chissà quanti soldi bagnati.
Quando il protagonista di tanti pensieri tornò in camera, trovò i suoi due amori nella vasca insieme che facevano allegramente il bagno. Esitò prima di farsi notare, la scena sarebbe stata da immortalare ma non avendo niente con cui farlo -se non altro non potendo perché doveva evitare le prove della loro relazione- se li guardò per bene. Non era una cosa che poteva vedere tutti i giorni ma soprattutto forse non sarebbe nemmeno mai più successo, non così spontanea e dolcissima.
Cris J stava infatti seduto tranquillamente sulle gambe di Ricardo mentre gli lavava il corpo col sapone delicato che usava per sua figlia.
In quel momento avrebbe dato tutti i suoi soldi -e non erano pochi- per avere quei due insieme in quel modo più spesso, con una tale disinvoltura e collaborazione naturale. Sembrava fossero loro padre e figlio, se non che poi di fatto il piccolo non gli somigliava nemmeno lontanamente.
Erano un capolavoro ed innamorato una volta di più di quei due, entrò nel bagno aprendo la porta socchiusa.
- Ma che capolavoro di quadro! Potrei obbligarvi a stare così a vita? - Fece allegro Cristiano mettendo giù il borsone del figlio e sedendosi su uno dei sanitari vicino alla vasca.
Ricardo sorrise radioso ed in quello fece altrettanto anche Cris J, entrambi quindi lo salutarono nello stesso identico modo e il destinatario di tanta luce si stupì nel vedere suo figlio così positivamente influenzato da un altro essere umano che non fosse Luca.
- Dev’essere il sangue… secondo me entra in risonanza con la tua aura! - Esclamò infatti senza smentirsi. Per combattere quella strana cosa alla bocca dello stomaco doveva dire qualche cavolata, altrimenti si sarebbe stupidamente emozionato. E per cosa, poi? Perché aveva cominciato ad abituarsi alle sue urla allucinanti piuttosto che a quei sorrisi tenerissimi che il piccolo diavolo sembrava saper riservare solo al suo amichetto Luca?
- Ma che fantasia! - Rispose diplomatico Ricardo al posto di un ‘idiota’ come sarebbe stato più giusto.
- Oh io ne ho tanta ma non avevo ancora osato immaginarvi a fare il bagno insieme. Devo dire ‘sorpresa splendida’! -
Ma Ricardo non riuscì a dire nulla poiché Luca spuntò cupo ed ombroso dalla porta ormai aperta.
- Che succede? - Fece il padre nella vasca non potendo mollare il piccolo Cris per ovvi motivi. Anche lui si girò a guardare l’amico fermo sulla porta che con aria stranamente tetra fissava il padre. Si stava tormentando un orecchio e quello era segno sia di sonno e stanchezza che di nervoso.
- Sembra che Cris j e Luca si siano scambiati le personalità! - Esclamò Cristiano incapace di trattenersi dal ridacchiare!
Ricardo capì al volo che non era così ma probabilmente solo merito di un brutto sogno.
- Ehi, amore, cosa c‘è? - Ma non potendo proprio mollare il piccolo che aveva in braccio e vedendo Luca in crisi profonda, lanciò un disperato sguardo eloquente al suo compagno che capendo l’antifona si sentì non poco strano a tendergli il braccio al suo posto e a fare da rifugio al piccolo Luca, alias piccolo Riky in miniatura.
Il bambino di tre anni si rifugiò da lui affondando il viso contro il suo collo, era tutto assonnato e morbido, lo circondò con le sue piccole braccia e si lasciò prendere su e sedere sulle gambe. Poi gli venne spontaneo a Cristiano chiedergli con dolcezza, piano piano:
- Cosa è successo, tesoro? - Ed era anche la prima volta che riusciva ad essere così dolce con qualcuno. Con suo figlio era per lo più isterico e teso perché tendeva ad urlare vita natural durante, di conseguenza non sapeva cosa fosse la dolcezza spontanea.
Ricardo a quel quadro capì come doveva essersi sentito Cristiano entrando e vedendo loro due insieme così… si emozionò anche per l’altro che invece aveva cercato di trattenersi.
Sentì appena suo figlio rispondergli con una vocetta sottile e ancora spaventata:
- Ho fatto un brutto sogno e quando mi sono svegliato ero solo… - Semplice come solo le vicende dei bambini sapevano essere.
Sia Cristiano che Ricardo pensarono al volo che da grandi i problemi capaci di incupire tanto sarebbero stati molto più complicati di così.
Cris sorrise intenerito, come se più di così fosse possibile, e senza bisogno che Riky dicesse qualcosa cominciò ad accarezzargli delicato e protettivo i capelli arruffati cullando il suo corpicino esile.
- Era solo un brutto sogno. Il papà era qua a fare il bagno con Cris J… ti va di farlo anche tu? - Chiese piano e calmo. Ricardo ebbe conferma di ciò che già sapeva e che l’altro si ostinava a non vedere. Era portato per fare il padre, come chiunque altro, solo che aveva bisogno di pratica, con Luca che era un po’ più grande di suo figlio e decisamente più calmo, poteva essere l’ideale, tutto sommato.
Fu così che vedendolo annuire mentre si succhiava il dito e toccava il suo orecchio, Cristiano sorrise con gli occhi lucidi stringendoselo ancora un po’. Non era difficile capire a cosa pensava, specie poi quando incrociò lo sguardo con quello di Ricardo che lo guardava con lo stesso identico sentimento, mentre si coccolava istintivamente il suo, di figlio.
Un intreccio continuo, quello che li vedeva protagonisti.
Questa volta un intreccio estremamente dolce.
Del resto fino a quel momento e da quando si erano messi insieme -ed anche prima- di problemi ne avevano già avuti abbastanza!
“Che fosse sempre così…”
Pensarono entrambi profondamente toccati da quel momento regalato.
Fu così che poi, cercando di riscuotersi da quell’incredibilmente bel torpore, cominciò a fare le veci di suo padre e a togliergli i vestiti.
Una volta nella vasca col padre, Luca gettò le braccia al collo di Ricardo baciandogli la guancia, ritrovando infine definitivo sollievo nel poter toccare il proprio adorato papà da cui se poteva non si staccava mai.
In poco lui e Cris J cominciarono a giocare tranquilli e sereni, ogni brutto sogno e risveglio traumatico dimenticato, contenti semplicemente di poter stare con le persone che preferivano a fare ciò che volevano.
La semplicità dei bambini.
Sia Ricardo che Cristiano rimasero ad assecondarli, il secondo rigorosamente fuori dalla vasca, e a lavarli per poi giocare con loro ancora un po’, ma sempre con quel costante pensiero l’uno verso l’altro ed in generale consapevoli di quel bellissimo momento che forse non sarebbe tornato ma che sarebbe rimasto comunque per sempre lì indelebile nelle loro menti.
Nonostante le varie difficoltà che avevano, i premi per averle superate erano sempre degni.
Fu comunque quando Luca si lasciò tirare fuori da Cristiano e avvolgere in un asciugamano, che si sciolse, poiché prima di essere messo giù il piccolo Riky in miniatura gli baciò la guancia ringraziandolo per le coccole di poco prima.
Come se fossero cose per cui si dovesse ringraziare.
Poi ci pensò meglio.
Anche Ricardo aveva quella mania, di ringraziarlo quando gli faceva o diceva cose particolarmente belle.
Intenerito fino all’inverosimile, si chiese perché non potesse essere sempre così.