CAPITOLO VII:
NON A QUEL PREZZO

Riuniti a pranzo, gli sguardi infuocati della principessina Irina furono a turno tutti per Cristiano e Ricardo e tanto uno rideva divertito, tanto l’altro si sentiva in difficoltà.
Finché si trattava di quello poteva anche farcela, ma quando la signorina cominciò con l’artiglieria pesante… bè, lì sia Cristiano che Caroline, che entrambi sapevano quali fossero le convinzioni di Irina e conoscevano bene Ricardo, capirono che la vacanza sarebbe andata poi peggio del previsto.
- Tesoro, dormito bene? - Chiese Caroline la quale era graniticamente convinta che le idee di Irina, ovvero che i loro rispettivi compagni se la facessero insieme, era la cosa più assurda e comica che avesse mai sentito.
Ricardo sorrise sforzandosi di risultare rilassato:
- Sì, grazie a te che stamattina mi hai lasciato riposare… -
- Non avevi dormito nulla, immaginavo avessi bisogno di recuperare… - Ricardo dovette darle un bacio sulle labbra per ringraziarla più sentitamente, in effetti se lei non l’avesse lasciato in camera non avrebbe passato la mattinata più bella delle sue vacanze… Cristiano deviò lo sguardo ed Irina li fulminò di nuovo, tanto per cambiare. Era nera di rabbia.
- Cosa avete fatto di bello? - Chiese il portoghese sperando che la principessina la piantasse di fargli il muso.
- Shopping! - Disse secca guardando da un’altra parte. Fu così Caroline a prendere la parola e spiegare cosa avevano fatto, articolando un po’ meglio l’esperienza traumatica da parte di entrambe in quanto una l’aveva passata a parlare tutto il tempo male del proprio compagno e l’altra a parlarle di Dio e di fede…
Momenti davvero unici…
- E voi? Mica avrete dormito tutta la mattina! - Chiese Caroline consapevole che né Ricardo né Luca ne erano davvero capaci.
- Magari! - Esclamò Cristiano spontaneo riferendosi al ‘dolce’ risveglio che gli aveva riservato la sua altrettanto ‘dolce’ metà la quale capendo la frecciata lo fulminò, tanto per cambiare, continuando a piantarle il muso.
- Abbiamo fatto il bagnetto! - Esclamò al settimo cielo Luca tirandoli apparentemente fuori dall’impaccio.
Peccato che quando realizzarono quale momento della mattinata si stava accingendo a raccontare, i due ragazzi impallidirono impercettibilmente allarmandosi per ciò che avrebbe potuto raccontare.
Erano stati attenti ma quello che percepiva un bambino di tre anni era un mistero…
- Davvero? Tu e il papà? - Chiese la madre radiosa dando un bacio al figlio.
- E con Cris! - Naturalmente lui chiamava il suo amichetto solo Cris, solo gli altri Cris J visto che Junior il padre l’aveva categoricamente vietato dal momento che faceva troppo ‘Tutto in famiglia’!
- Il piccolo! Intendeva lui! - Si affrettò a precisare Ricardo impallidendo. Caroline rise:
- Ma certo è ovvio! Vi vedo proprio tu e lui a fare il bagnetto insieme! - Fece infatti indicando il grande Cris.
Irina fece una smorfia acida e aggiunse:
- Ma figurati, impossibile, vero? -
Caroline la ammonì con lo sguardo per farla smettere, non voleva che i due ragazzi sapessero di quella fissa sebbene Cristiano la sapesse già perché l’aveva svegliato accusandolo di averla tradita chissà con chi.
“Già, come se non lo sappiamo che sospetta di noi!”
Pensò Cristiano amando comunque la moglie di Ricardo per i suoi angelici tentativi di ridimensionare il diavoletto che aveva come morosa.
La cosa davvero comica, però, era rappresentata dal fatto che Caroline cercava di placare Irina perché pensava che Ricardo e Cristiano non sapessero nulla dei suoi sospetti e che essendo accuse -secondo lei- assurde e infondate, aveva paura che i due si offendessero. Non sapeva lontanamente non solo che aveva perfettamente ragione Irina, ma che sapevano già di quei suoi sospetti.
Dunque definire la situazione comica, alla fin fine, era anche poco!
- Cosa c’è, non ti è ancora passata? - Chiese sfacciato Cristiano sapendo che con lei prenderla di petto era l’unica. Nel mentre Luca si infilò in un’intricata spiegazione del perché avevano fatto il bagno con il piccolo Cris J, aiutato da Ricardo giunto ad illuminare la madre che ad un certo punto ci aveva capito poco, soprattutto non le era stato chiaro come mai suo marito aveva fatto il bagno prima al figlio di un altro e poi al proprio…
Alla conclusione la cosa apparve un gesto davvero carino e tenero e lei si sciolse per la tenerezza del marito che si sentì talmente pessimo che per distrarsi cercò di stare attento alla discussione di Irina e Cristiano.
Discussione che quest’ultimo riuscì abilmente a trasformare in pace. Una pace falsa come una prostituta che diceva di essere vergine!
Alla fine fu però come se lei venisse illuminata e Cristiano si rese conto di questa strana luce che le albergò nello sguardo ad un certo punto, ma non fece in tempo a tradurla, capì solo che il suo convincersi che non era successo niente di grave quella notte e che aveva solo avuto bisogno di un po’ d’aria, era solo finzione.
Capì tardi quello che era appena diventato il suo piano, quando le sue labbra si incollarono sulle proprie in un bacio eccessivo, lungo ed esagerato, tanto che Caroline chiuse gli occhi di Luca che incantato a bocca aperta si era messo a guardare gli zii adottivi che facevano un incidente in galleria!
Ricardo, meno sveglio di Cristiano che in quel momento vedeva tutta la ragnatela della vedova nera come se fosse col laser rosso, non comprese perché quel bacio plateale ma lo vide e tanto gli bastò.
Lo vide e non solo, lo rose. Lo rose e lo infastidì.
Se avrebbe potuto li avrebbe staccati con le sue mani e nel fissarli impossibilitato a staccare loro gli occhi di dosso, si sentì avvampare talmente tanto da star male. Era quella la rabbia e la gelosia?
Voglia di uccidere qualcuno e nello specifico chi osava mettere le sue zampe sulla propria proprietà privata?
Un nuovo conflitto fra sé e la propria fede cominciò in lui e non sapendo assolutamente cosa fare, rimase rigido come una statua sperando la smettessero.
Sapeva che non poteva comunque fare nulla, ma ancora un po’ e avrebbe preso del sapone per scollarli!
Cristiano si sarebbe staccato da molto prima, se lei non l’avesse artigliato per i capelli, cosa che le permetteva di avere il suo soggetto interessato per tutto il tempo che voleva.
Lui odiava quando gli toccavano i capelli poiché stava ore a sistemarseli la mattina e quando non riusciva a farli stare come voleva, si metteva un cappellino; peccato che ora, nella perfetta e totale consapevolezza che lei aveva il coltello dalla parte del manico e che lui non poteva ribellarsi più di tanto, il fatto di baciarlo e tenerlo per i capelli era come un obbligarlo, una minaccia, un sottinteso chiaro come una casa.
‘Fai come voglio e non ti sputtano!’.
Quasi che ormai fosse ovvio che era così, cioè che lui e Ricardo se la facessero insieme.
Mentre Cristiano viveva questa intricata lotta nascosta dentro le loro bocche attaccate, Ricardo ne viveva un’altra.
Fra sé e la propria fede. O meglio fra ciò che voleva e ciò che doveva.
Voleva ucciderla ma credeva in Dio e non poteva. Fondamentalmente quello era l’unica cosa che lo fermava dal farlo. Nient’altro.
Caroline stava semplicemente cercando di capire cosa in quella ragazza fosse andato storto alla nascita.
Convincersi che i loro compagni le tradivano fra di loro ed architettare quell’evidente piano machiavellico, era assurdo. Sì, perché anche lei era arrivata al fatto che quello era per esasperare Ricardo e farlo uscire di testa facendogli fare una piazzata e confermare i sospetti.
Peccato che a lui non importava niente di Cristiano se non come amico. Questo per lo meno erano le sue famose convinzioni, che erano sempre quelle di prima e mai per niente al mondo sarebbero cambiate.
Quando finalmente la principessina si separò dal suo principe per prendere fiato, scoccò un’occhiata maligna a Ricardo da ‘vedi che lui è mio e tu non lo potrai mai avere in questo modo? Vattene, sciò, mollalo, scrostati!’
Tutto ciò ed oltre il brasiliano lesse in quell’espressione affilata e soddisfatta al contempo.
A saperlo cosa fosse andato storto al momento della nascita della ragazza, sarebbe stato davvero fantastico!
Ricardo, suo malgrado, prese un paio di respiri profondi infastidito da quell’atteggiamento e guardandola marmoreo non disse nulla, cominciando a mangiare il pranzo arrivato provvidenzialmente in quel momento.
Sarebbero stati dei giorni più faticosi di quel che avevano pensato prima!
Caroline interpretò quello sguardo stizzito di Ricardo come, tanto per cambiare, un naturale fastidio per la sfida evidente ed aperta di Irina nei suoi confronti. Sì, perché sfidarlo a prenderle davvero il suo Cristiano era tremendamente assurdo e stupido, pensava lei in difesa di suo marito.
Non sapeva che il pensiero completo di Ricardo terminava con…
“Ed è assurdo e stupido che mi sfidi così perché lui è già mio!”
Anche se un altro ancora al suo posto avrebbe concluso con ‘puttana del cazzo’!
Cristiano alla fine sospirò insofferente. Avrebbe dovuto trovare una soluzione che non corrispondesse con l’interruzione delle vacanze.
Qualcosa se la doveva inventare per convincere Irina che lui e Ricardo non stavano insieme di nascosto, qualcosa di infallibile che le avrebbe tolto definitivamente ogni dubbio.
Sì, ma cosa?

Curioso il modo in cui lavorava il suo cervello, poiché mentre cercava un modo per distogliere Irina dai suoi sospetti, aveva tirato invece fuori un modo per stare ancora di più con Ricardo!
Naturalmente erano atleti e naturalmente non potevano perdere la forma in vacanza, quindi, naturalmente, cosa c’era di meglio per mantenerla correndo al mattino presto sulla spiaggia?
Cultore del proprio corpo, non vedeva che male ci fosse nel farlo insieme a chi aveva altrettanto bisogno di mantenersi in forma che, per puro caso, corrispondeva sia a compagno di squadra che di vita.
Il primo giorno andò tutto liscio, i due ebbero tutto il tempo che vollero per stare insieme da soli quell’oretta a fare, oltre all’ovvia corsa, anche un altro genere di attività fisica a cui Cristiano non poteva rinunciare mai specie perché faceva obiettivamente bene su un sacco di fronti; il secondo giorno, però, si presentò il cataclisma.
- Che diavolo ci fai in piedi a quest’ora? - Chiese schietto Cristiano ad Irina che si preparava legandosi i lunghi capelli in una coda alta.
- Vengo a correre con voi, anche io non posso mettere su un etto! - Rispose piccata come se fosse ovvio.
Cristiano guardò poi suo figlio che dormiva della grossa nel piccolo box portatile.
- Non pensarci nemmeno! - Fece lei capendo a cosa stava pensando.
- Ma… -
- Spediscilo alla dolce Carol, io non te lo tengo, ti ho detto da subito che non volevo implicazioni di alcun tipo con quello! - Cominciò lagnosa pronta a gridare se necessario. Prevedendolo Cristiano alzò subito le mani stufo, non voleva che il piccolo guerriero si svegliasse e cominciasse a strillare!
- Va bene, va bene, lo porto di là, sta zitta! - Disse a sua volta esasperato e seccato. Non aveva torto ad esserlo, era un evidente capriccio per non lasciare soli i due uomini ed era davvero assurdo, per lui, anche se nella realtà ad avere ragione era proprio la principessa guerriera!
Quando Ricardo se lo vide entrare col piccolo Cris J che dormiva fra le sue braccia, dalla sua espressione da ‘voglio uccidere qualcuno’ capì cosa doveva essere successo e si ammosciò istintivamente dimostrando per una volta tutta la sua scarsa voglia di fare qualcosa, ovvero stare con Irina.
- O così o strillava svegliandolo ed allora era impossibile andare! -
Ricardo mordicchiandosi contrariato l’interno della guancia come faceva suo figlio quando non era convinto di qualcosa, lo condusse in camera senza trovare alternative e facendo posto insieme a Luca, glielo fece adagiare.
Avvertendo Caroline che c’era anche l’altro bambino e che andavano, uscirono guardandosi complici, sapendo perfettamente che presto o tardi sarebbe sorto un problema davvero grande, enorme.

Quando si incontrarono sul corridoio, la principessina scoccò un’occhiata vittoriosa a Ricardo che sfociò in una sfida e l’altro sorridendo amabilmente pensò per la prima volta davvero male di qualcuno. Poco dopo chiese perdono a Gesù!
La corsa fu molto più faticosa e molto più breve di quella del giorno prima e constatando che farla lunga sarebbe stato inutile, tagliarono corto senza deviazioni di alcun tipo.
Caroline chiese candidamente il motivo di tale cortezza campestre ma Cristiano mugugnò un brusco ‘sono stanco’ che sapeva di palla grande come una casa visti i ritmi a cui era abituato molto peggiori di quelli!
- Ti stai proprio ammosciando, tesoro! -
Lo stuzzicò lei contenta di avvicinarsi sempre più alla verità che ormai per lei era evidente.
Cristiano però non ci pensò nemmeno un istante a ciò che diceva, lo disse e basta… sentirsi dare del moscio non era una cosa per lui!
- Te lo faccio vedere io se sono moscio! - Lei cominciò a ridacchiare e cinguettare contenta provocandolo ed in un secondo Cristiano cominciò a darsi dell’idiota per esserci caduto in quel modo. Capì di averle dato troppa corda, infatti, allo sguardo tagliente di Ricardo e vederlo con un’espressione simile era tutto dire, in effetti.
Quando entrarono in camera erano tutti e tre sudati e prima di sparire, la ragazza fece al loro ‘amico’ tutta contenta:
- Dateci qualche minuto in più, sarà una doccia lunga! Deve dimostrarmi di non essere moscio! -
Cristiano da dietro gli fece un’espressione da ‘non uccidermi’ e Ricardo li ignorò come se non avessero detto una sola parola.
Irina ghignò vittoriosa infilandosi in camera col suo fidanzato per mano.
Nella propria il brasiliano salutò appena Caroline che si stava svegliando in quel momento e rifugiatosi in bagno si infilò sotto una doccia che finì di massacrarlo moralmente.
Quella era l’atroce verità, dopo tutto, né più né meno.
Cristiano stava con Irina e questo perché lui stava con Caroline. Che c’era d’altro?
Niente.

A colazione Ricardo era più silenzioso del solito e a tenere su la conversazione da parte sua fu la moglie la quale doveva aver capito che Irina si era messa seriamente a tormentarlo, sapeva che prima o poi sarebbe scoppiato solo che non sapeva come evitarlo, quello che poteva per far entrare un po’ di sale in quella zucca vuota lo faceva già ma niente sembrava funzionare.
Cristiano, dal canto suo, sapeva perché il suo vero compagno stava in quel modo e nemmeno lui sapeva bene cosa fare, dal giorno prima, dopo che erano tornati dalla corsa, non si era staccata da loro un secondo nemmeno per sbaglio e sapeva che non poteva tentare troppe furbate, in fondo se già così era male figurarsi se tirava fuori un modo per stare con Ricardo cosa poteva succedere.
Contro di loro c’era pure il fatto che Cris J ormai si era abituato ad addormentarsi con suo padre e non gli serviva più la passeggiata notturna.
Un dramma in più!
Quando quella sera Irina cercò di nuovo si sbolognare il piccolo per poter fare quelle cose da grandi che con lui non poteva, proprio mentre Caroline stava per rispondere in automatico, Ricardo a voce perfettamente forte e chiara ma senza assolutamente guardare nessuno dei presenti, fissando infatti il televisore posto nella sala dove cenavano, disse:
- Abbiamo adottato un nuovo bambino, tesoro, non sei contenta? -
Caroline si mise subito a ridere istericamente, Cristiano sgranò gli occhi preoccupato e shockato dal sentirlo in quelle vesti di ironia pesantemente gelida e Irina lo demolì calandosi sul suo stesso piano, solo che lei invece di essere ironica e pesantemente gelida, fu propriamente maligna.
- E’ colpa vostra che siete così noiosi alla vostra giovane età! -
Ricardo allora si girò e mentre Cristiano impallidiva impietrito con la mente assolutamente vuota, Caroline continuava a ridere forzatamente avendo una vera e propria reazione isterica.
Lo sguardo del ragazzo gentile divenne artico e fu praticamente impossibile prevedere a cosa avrebbe potuto portare quello scontro praticamente diretto, o quasi.
- E’ solo una questione di priorità, io ci tengo al mio spirito ma mi rendo conto che se uno ne è sprovvisto ha ben poco da fare se non pensare a dei futili divertimenti vuoti ed infantili. -
Cristiano era sempre più senza parole, Ricardo non era mai maleducato e nemmeno attaccava anima viva in alcun modo, Caroline conveniva con lui sebbene ormai non riuscisse nemmeno più a ridere a quel modo poiché per far smettere di piangere Isabella aveva dovuto zittirsi. Gli occhi di tutti correvano da uno all’altra e Irina stessa non poteva credere a ciò che viveva. Su tutte le scene che si era fatta, una cosa simile non l’aveva mai pensata e tendendo il capo con fare teatrale, disse a dir poco irritata, pronta ad esplodere:
- Come scusa? Mi stai dando della persona vuota, infantile e priva di spirito? - Spirito inteso come sostanza, cosa fin troppo chiara, anzi, tragicamente chiara.
Caroline scattò subito in piedi prendendo con sé tutti e tre i bambini che osservavano ammutoliti la scena senza capire, quindi portandoli altrove con una scusa qualunque, permise loro di risolversi i loro alterchi senza innocenti orecchie ad ascoltarli.
Ricardo, a quel punto, sotto gli occhi attoniti ed esterrefatti di Cristiano, rispose tagliente e acido:
- Allora non sei così limitata come sembri. -
“E dove diavolo è finito il ragazzo d’oro, gentile e buono che non risponde male ad una mosca? Chi è questo schizofrenico qua?”
Pensò al volo Cris non sapendo minimamente cosa fare, intromettersi per lui era estremamente imprudente poiché avrebbe dovuto schierarsi dalla parte di qualcuno e sarebbe stata la fine del mondo, di conseguenza non poteva che sperare che la smettessero appuntandosi nella mente che non potevano più fare una vacanza insieme e che le proprie idee in futuro sarebbero state da scartare per partito preso. Molto meglio che si limitasse a giocare a calcio e a fare sesso!
- Se io sono vuota, infantile e priva di spirito tu cosa sei? - Domanda trabocchetto, lei sapeva bene cos‘era.
Per un momento Cristiano temette che rispondesse ‘quello che si fotte il tuo ragazzo!’ ma si rese conto che lui era Ricardo e sperò in qualcos’altro. Non fece comunque in tempo a dire niente che il compagno rispose subito sempre sullo stesso tono gelido e tagliente.
- Qualcuno contro cui non dovresti metterti. - Ma lo disse in un modo che Irina vacillò capendo precisamente che dietro all’apparenza di bravo ragazzo per nulla pericoloso, c’era davvero qualcuno da temere su più fronti. Era davvero come parlare apertamente di quel che tutti e tre erano realmente e Cristiano sentendosi preso nel mezzo, quando lei si alzò dal tavolo senza dire nulla lanciando uno sguardo furente al suo moroso che voleva chiaramente dire ‘se non mi segui è finita’, si chiese davvero se poi non fosse meglio lasciarla perdere e farla finita in quel modo, con lei.
Fu Ricardo a fulminarlo con lo sguardo e a dire fra i denti:
- Seguila e metti le cose a posto perché così io non vado avanti. -
Cristiano esitò in quel momento rabbrividendo dalla testa ai piedi, non aveva mai visto niente di simile in tutta la sua vita e convinto di conoscere tutto di Ricardo non avrebbe mai immaginato di trovarsi in una situazione simile.
- Devo lasciarla? - Chiese come se dipendesse dall’altro, se cioè fosse lui a dover scegliere al suo posto che si limitava ad eseguire tutti i suoi ordini e basta.
Ricardo sospirò spazientito.
- Ti sembra il caso di lasciarla e porre fine alla nostra pace? Con lei noi possiamo continuare la nostra vita come vogliamo, al di fuori di questa pessima pessima pessima vacanza. - Cristiano avrebbe voluto scavarsi la fossa di dieci metri e sotterrarsi, ma si limitò ad alzarsi di corsa e a fare né più né meno quello che aveva detto Ricardo, ovvero risolvere le cose.
A mente fredda non poté che convenire con lui, lasciarla proprio in un momento simile, mentre lei era convinta che stessero insieme e la tradissero, significava farle mettere i manifesti in giro su ciò che facevano e li riguardava. Era ovvio che non potevano mollare proprio lì, mantenerla era obiettivamente una carognata però per loro era l’unica salvezza e Ricardo si era trattenuto solo perché sapeva che dopotutto le dovevano qualcosa.
Ma non a quel prezzo.
Se avesse continuato su quella linea non avrebbe più resistito.