NOTE: in realtà Susina (vero??) me l'aveva chiesta da moooolto tempo, poi siccome nella pagina sullo slash nel calcio che ho aperto ho fatto una cartella su questi due, mi è venuta un'idea per una fic ed eccola qua. Vorrei dire che le cose che ho scritto riguardanti il calcio sono vere, ovvero che Pep ha chiuso col Barcellona e si è preso un anno perchè era demotivato (lo sanno tutti), e che quest'anno per José è stato difficile. Lui era irriconoscibile come allenatore, è cambiato drasticamente. La caratteristica principale di Mou è che anche se il mondo lo odia, la squadra lo adora, instaura degli splendidi rapporti, sta sempre con loro, li difende, si fa espellere, anche se pensa che abbiano giocato male non lo dice mai, li motiva... per i primi due anni a Madrid è stato così ma poi quest'ultimo è cambiato da così a così. È anche vero che lui prima usava tutti a turno, non c'erano dei veri titolari ad eccezione di molto pochi (Iker e Cristiano in pratica erano gli unici veri titolarissimi), questo per far sentire tutti importanti e per usarli più o meno allo stesso modo, anche con Riky, fra un infortunio e l'altro, è stato così. Non litigava con nessuno, lo adoravano. Quest'ultimo anno è cambiato, il dialogo che hanno, quando ne parlano, sono cose vere quello che scrivo. Le differenze. Mou è cambiato ed è come se non gli importasse più della squadra. Per me è stato facile collegare le cose.
Diciamo che per gli amanti della Mouzema questa non è la fic consigliata, però io ne sono piuttosto orgogliosa. Se si legge questa è da escludere le altre su Karim e José. In questa, infatti, la relazione di sesso fra i due c'è ma non ci sono mai stati sentimenti. Ok, basta così.
Dedicata a Susina.
Buona Lettura.
Baci Akane


ERA LUI CHE MANCAVA



/Landing London - Three Doors Down/

Mi fa ridere.
Non lo nego.
La situazione si è messa in modo così ridicolo che posso solo ridere.
Così mentre rispondo al suo sms lo faccio, perchè dopotutto è inutile perdere tempo a mentirsi. Penso di averlo fatto abbastanza.
'Sto venendo, hai tempo?'
'Come osi venire senza di me?'
Ovvio che rispondevo così.
Ma non rido per questo, rido perchè in teoria dovremmo essere arrabbiati io e lui. In teoria è tutto così complicato che non so nemmeno io cosa dovremmo essere...
'Tu non mi soddisfi, io devo fare in qualche modo...'
E mi piace perchè è sempre stato all'altezza delle mie trovate.
Questa volta rido per quello che mi dice e mi accendo nel rispondergli ancora.
'Allora ti aspetto al solito posto e vedo se riesco a farti venire io!'
'20 minuti e sono lì!'
Sorrido, sapeva che avrei detto di sì.
Leccandomi le labbra mi alzo dal divano, avverto che esco per un'emergenza di lavoro col presidente e me ne vado.
È tardi, dopotutto.
Pep quest'anno vive a New York, non ci siamo visti.
In teoria siamo in rotta.
Ora viene qua come niente fosse.
Non vive nemmeno più in Spagna, ha preso casa a Monaco perchè allenerà il Bayern, che affari avrebbe qua?
Sarà venuto per me o meglio avrà fatto una deviazione dalla sua nuova casa... mi fa ridere. Come può essere così naturale?
Ci siamo lasciati, dopotutto.

Quando arriva è la prima cosa che gli chiedo, non lo saluto nemmeno, niente stupidi convenevoli. Non lo attacco, però glielo dico senza peli sulla lingua mentre mette giù un bagaglio a mano che si è portato.
- Ti ricordi che noi due siamo in rotta o no? -
Pep alza le spalle e tranquillo come sempre mi guarda con quel suo sguardo sottile e rilassato che la dice lunga su ciò che pensa.
In pratica tutto e niente.
Comincia ad aprirsi la cravatta.
- Vuoi che vada via? - Ma io chiudo a chiave la porta e gli rispondo in modo molto pratico. Lui ridacchia e si apre i polsini mentre io faccio altrettanto e vado al piano bar a cercare qualcosa di fresco da bere.
- E comunque sei tu che mi hai detto di andarmene pure dalla Spagna come un codardo e di non farmi più sentire! - Ribatte come se non ribadisse uno dei nostri peggiori litigi mai avuti.
Per un momento mi ritorna in mente con un flash.
Che momento tragico.
Penso di poterlo paragonare un po' a quando Zlatan mi ha detto che se ne andava al Barcellona.
Abbiamo litigato un sacco.
Quella volta con Pep lui mi ha detto che se ne sarebbe andato, io gli ho detto che sapevo che voleva prendersi una pausa da allenare, ma gli ho chiesto perchè andarsene. Lui ha detto che aveva bisogno di isolarsi, cambiare aria e mondo per un po'. Staccarsi da tutto e da tutti. Io sono esploso.
Da me. Era da me che voleva andarsene. Doveva dire le cose come stavano senza usare i soliti stupidi giochi di parole.
Lui non voleva dirlo, però ho cominciato ad insultarlo, a dirgli che voleva piantarmi, che era un codardo, che non mi sopportava più e che stava mandando a puttane per me un'intera carriera, che era un bambino, che doveva dirmi subito i problemi che aveva con me.
Lui allora ha gridato, era la prima volta che lo faceva.
Non urla mai.
Mi ha detto che ero io che andavo a letto con un giocatore, non lui.
Io gli ho detto che andavo a letto con Karim come passatempo e basta, Pep ha detto che lo stavo tradendo comunque, io che se non è col cuore non è un tradimento, lui mi ha chiesto se lo amavo, io gli ho detto che non ho mai detto 'ti amo' a nessuno perchè erano delle stupidissime parole prive di senso e appena le dicevi ti lasciavi, lui ha detto che era una scusa per non dire che anche lui, per me, era un passatempo come Karim. Che io non amavo nessuno, che scopavo e basta. Io volevo dirgli che scopavo con Karim un po' per stimolarlo, infatti ha funzionato perchè a calcio è esploso, ed un po' per ingelosire Pep che non si sbilanciava mai, non sembrava gli importasse molto di me. Io lo stuzzicavo in mille modi, lui rispondeva a tono filosoficamente, scherzava e poi basta. Non mi faceva sentire amato e volevo vedere se calcando la mano in quel modo bastardo la cosa potesse funzionare.
Non sono riuscito a dirglielo e lui a quel punto ha detto che per una scopata ogni tanto non rimaneva in Spagna, perchè stava male.
Io gli ho detto che se andava così lontano di non disturbarsi a farsi sentire.
E se ne è andato.
Non ci siamo più sentiti e visti, è venuto spessissimo in Europa, pensi che mi abbia mai detto niente?
Ci siamo lasciati male e lui ora mi scrive che sta per venire e scherziamo come niente!
Ci guardiamo per questi lunghissimi istanti.
Non ha idea di che cosa ha significato per me la sua partenza. Non gliel'ho mai detto e lui che capisce sempre tutto di me non penso che questa volta ci sia arrivato.
Però perchè è qua?
- Te l'ho detto perchè tu mi stavi lasciando, ti ho facilitato il compito. - Pep non si scompone. Prende il bicchiere con un po' di vodka che gli porgo, lo sorseggia, fa una smorfia e lo mette giù. Io ridacchio e bevo tutto d'un fiato. Mi serve una spinta.
E dire che a me serve una spinta ha dell'incredibile.
- Mi hai facilitato il compito? Pensi che io volessi andarmene davvero? Non credi che magari volevo che mi fermassi? - Non è ancora agitato però in compenso mi sto alterando io. Sono sempre il primo ad alterarmi. A volte lo odio davvero.
Sbatto il picchiere sul piano e lo guardo astioso.
- Se volevi rimanere dovevi rimanere! Basta espedienti del cazzo! Pep, cosa cazzo vuoi? Ci siamo lasciati o no? Perchè dopo un anno, dico uno, ti rifai vivo come niente? -
Lui stringe le spalle e inarca le sopracciglia sorpreso.
- Davvero stavamo insieme? Mi è sfuggito il momento in cui è successo... io ricordo che ci incontravamo per fare un po' di sesso ogni tanto, che ci confidavamo e ci davamo consigli, che ci beccavamo tramite i media per divertirci accontentando il mondo che voleva questo da noi, e poi ricordo te che te la facevo con Karim! - Silenzio. Vorrei insultarlo ma mi sono perso nelle sue parole. Odio quando fa così, mi rincoglionisce.
- Arriva al punto e sii chiaro dannazione! - Ruggisco andandogli davanti. Lui mi sovrasta in altezza ma non mi intimidisce, forse dovrebbe essere il contrario. Resta relativamente tranquillo.
- Il punto è che mi tradivi. Cosa ti aspettavi da me? Come pensavi che ci considerassi? Sei tu il primo che non voleva una storia seria fra noi, altrimenti non andavi con un altro! -
Non ci posso credere. Mi sembra un altro! Non lo riconosco nemmeno.
Rido, infatti, molto amaro. Lo schernisco. Reazione isterica. Lui aspetta paziente che smetta, poi attacco.
- Ti vanti di essere l'unico a capirmi per davvero e dici così? Davvero non ci arrivi? - Pep ha un moto di stizza finalmente e fa quasi per prendermi per il collo ma si ferma. È un raptus talmente veloce da stupirmi ma si controlla. Però a denti stretti e con un tono completamente diverso da prima, risponde:
- Mi hai fatto diventare matto, José! Stare con te, stare dietro alle tue follie, capirti sempre non è facile! Tu uno come te non lo sopporteresti mai! Perchè diavolo pretendi che io ci riesca?! Sai cosa mi hai fatto? Sai come mi hai ridotto con tutte quelle provocazioni e quelle torture, dannazione? Io non so perchè mi tradivi, ma so che lo facevi. E se lo facevi in fondo non volevi che fra noi durasse! Questa, per me, è l'unica realtà! E mi hai ridotto uno straccio, al punto che non riuscivo a fare quello che amavo di più, allenare! Mi sono trovato demotivato, stanco e sfinito! Non avevo entusiasmo in quel lavoro e questo perchè mi hai prosciugato! Mi hai ridotto in uno stato che non immagini! Ho mollato e me ne sono andato per colpa tua! Non venirmi a dire che mi tradivi per un qualche motivo sensato che mi fai solo ridere! Hai avuto solo quello che volevi! -
E' davvero furioso e ovviamente lo sono anche io perchè non riesce a capirmi e mi sono legato tanto a lui, perchè era sempre il solo che ci riusciva veramente. Sempre.
Sentire che non ci riesce più mi manda fuori di testa, mi ferisce. Vorrei gridare e sbatterlo contro il muro!
Nemmeno lui mi capisce più!
Però lui era il solo che volevo continuasse... perchè mi è entrato dentro ed è impossibile entrarmi dentro in questo modo. E poi se ne è solo andato!
- E tu? Tu come hai ridotto me? Guardami! Lo so che lo sai che ho mandato tutto a puttane perchè mi avevi piantato e non mi sentivi! Ora sono io quello demotivato! Io che non mi fotte un cazzo della squadra e del lavoro e per me è inconcepibile! Prima viene la squadra poi tutto il resto! Mi hai distrutto, Pep! Ti sei fatto amare dicendo che mi avresti sempre capito qualunque cosa io avessi fatto e poi mi hai piantato! Amavo fare i pranzi coi ragazzi e quest'anno non ne ho fatto nemmeno io! Amavo fare le serate con loro e quest'anno nemmeno una! Amavo stare con loro, spronarli, usarli tutti a turno in modo che nessuno si sentisse escluso e che tutti fossero importanti e quest'anno ho guardato solo a quelli che pensavo migliori ed ho messo da parte gli scarti in modo spietato fregandomene di come si sentivano. Odiavo farmi odiare e quest'anno ci sono riuscito come non mai e non me ne importava! Andavo avanti per i miei cazzi e litigavo con loro ed il muro era altissimo! È finita anche con Karim, Cris se potesse investirmi lo farebbe, Sergio poi non ne parliamo... Pepe... tutti contro! Ho perso quello che ho costruito in due anni, un legame fortissimo! E sai cosa? Non me ne importava! Mi rendevo conto che andava tutto a puttane e lasciavo che andasse! Non riusciva a fottermene! Lo capisci quanto male sono stato? - Non è da me accusare altri del mio fallimento, ma in questo caso la colpa è stata sua!
Mi mancava, ero demotivato e stufo, non mi importava più di niente. Tutti si aspettavano da me che li facessi vincere, allora mettevo su la squadra che ritenevo più forte, senza badare a come si sarebbero sentiti gli altri. Non me ne importava, cazzo. Mentre gli altri anni non facevo così!
Mi mancava lui, lui, lui!
Pep è rimasto alla parte iniziale.
Al 'ti sei fatto amare'.
Solo guardando la sua espressione mi rendo conto d'averlo detto e sparo un merda secco, mi giro e mi strofino il viso esasperato. La testa mi scoppia, non ce la faccio più.
Dio Santo!
- Mi amavi? Mi tradivi per questo? - Non ci crede nemmeno, pensa che io lo stia prendendo in giro.
Merda, merda, merda!
Odio perdere così, ma in questo momento ho le spalle al muro ed allora se devo perdere, meglio farlo con decisione ed a testa alta.
Allora mi giro di nuovo, lo fronteggio sicuro e fiammeggiante rispondo sfidandolo a ridere.
- Ti tradivo perchè non mi sentivo amato da te, non mi sentivo ricambiato! Tu non ti sbilanciavi mai, eri sempre controllato ed io volevo vedere se ci tenevi davvero a me! Allora ho usato Karim! Tu non facevi mai niente ed io ho creduto che alla fine fossi solo una scopata! -
Non so che potere abbia questa mia ammissione, però si ferma, mi guarda shockato, pensa d'aver capito male ed io non muovo un muscolo. Resto fiero e convinto della mia posizione, sfidandolo a negare.
Ma lui è sconvolto e sorpreso risponde piano:
- José... ma eri tu a non farmi capire cosa provavi... né se poi provassi qualcosa per me... tu non hai mai parlato di sentimenti, non li hai mai mostrati, mi facevi sentire tu una scopata come le altre ed allora per non soffrire troppo non mi scoprivo! Ma non è vero che non ti amavo! - Lo dice come se fosse ovvio e scontato. Non lo è! Come potevo capirlo?
- Mi amavi?! - Ripeto convinto che abbia sbagliato parole. È quasi come un insulto, lui però allarga le braccia e lo dice ovvio:
- Ma certo che ti amavo! - Il sangue mi ribolle ancora e lo spingo violentemente più volte, gridando. Indietreggia e lo spingo e finisce sul letto.
- Come potevo capirlo?! Come?! Non sono un medium, porco giuda! Tu non ti sbilanciavi, io pensavo di essere un passatempo e volevo vedere se stimolandoti facevi qualcosa! Perchè non mi hai mai detto niente? Sei tu quello bravo con le parole, tu che mi riempivi la testa di parlare, confidarci e aprirci ed eri il primo a non farlo! Sei uno stronzo, Pep! Mi hai rovinato il mio ultimo anno a Madrid, me l'hai reso un inferno! Potevi rimanere! Potevi trovare una vera soluzione! Il problema ero io? Bene, me lo dicevi, affrontavamo la cosa da uomini! Hai preferito scappare ed ora dai la colpa a me?! Perchè cazzo non hai fatto quello che pretendevi io facessi? Sei scappato, non l'hai affrontato da uomo! -
Seduto sul letto per le mie spinte, e stupito per la mia reazione furiosa, mi spinge per darsi aria e replica arrabbiato anche lui.
- Andiamo José! Anche tu potevi dirmelo invece di scoparti un altro! Cazzo! Tu sei così contorto che ho pensato lo facessi perchè non ti fotteva di me ed ho pensato chissà quanti altri ti fai! Non è quello il modo di fare se ami, se vuoi capire se sei ricambiato! Non sei stato facile, non lo sei mai stato! Io avrò sbagliato ma anche tu hai sbagliato! Non puoi accusarmi in questo modo! Prenditi le tue responsabilità! Non sono quelli i modi di fare, cazzo! -
Oh questa poi! Gli salgo sopra a cavalcioni e gli prendo la camicia strattonandolo. Sono così furioso che non ci vedo, solo lui riesce a farmi arrivare a questi livelli anche se sono uno facile all'ira.
Esco di testa, per lui!
Come cazzo può dirmi così?
- Te ne sei andato oltre oceano senza sistemare nulla! Come hai potuto? Mi amavi e te ne sei andato! -
- Pensavo che non mi ricambiassi, che ti stesse bene! -
- Ed ora torni così come niente dopo un anno che aspetto notizie! Torni come niente! Perchè sei tornato così? -
Continuo a gridargli a due centimetri dal viso incazzato nero e a scuoterlo e lui non mi tocca ma risponde a tono.
- Sono tornato perchè ho visto il macello che hai fatto in squadra! Solo nelle semifinali mi è stato chiaro! José, togliere Iker così?! La bandiera di una squadra non la puoi togliere! Senza contare che è il portiere più grande al mondo! Puoi avere un rimpiazzo forte quanto vuoi, ma lui resterà sempre il pilota numero uno e l'altro il numero due! Quattro goal non glieli ha mai infilati nessuno nella stessa partita a parte il mio Barcellona una volta sola! E poi tu in panchina e gli altri in spogliatoio che si danno man forte da soli? Tu che non li motivi e non gli parli? Cosa cazzo hai fatto? Come hai potuto diventare questo? Tu non eri questo! Sei uno stronzo pieno di te ma con la squadra non hai mai avuto problemi, con nessuna! -
Quando mi rinfaccia tutto quello che ho fatto, tutti i miei fallimenti e le mie colpe brucianti, è come se mi tagliasse una volta per tutte i fili e riesco solo a dire una cosa, sfinito mentalmente, accasciandomi col viso contro il suo collo. Senza forze.
- Non ce la faccio più... mi manchi troppo... perchè te ne sei andato... - alla fine la voce si incrina stupidamente ed il fiato si spezza insieme a tutto il resto.
Questo mondo che a stento ho retto mi è crollato.
Le sue braccia mi avvolgono ed è come se mi togliesse le macerie.
Ho guardato in faccia me stesso, ciò che sono diventato e cosa ho fatto ed ho visto. E non mi piace, dannazione. Ma sono qua sotto il mondo crollato.
Pep mi può tirare fuori?
Penso che non ci sia nessun altro in grado di farlo.
- Hai sempre pensato che anche i più scarsi meritassero occasioni, che nessuno era davvero inutile, che c'era spazio per tutti. Ora invece sei tutto l'opposto. Dai occasione solo a quelli che pensi più dotati, metti da parte quelli che ritieni finiti e non guardi in faccia quelli che hanno problemi. Li lasci a loro stessi. Non li aiuti. E con dei giocatori ti crei dei problemi che di fatto non esistono! Non ci parli più. Non ti occupi dei tuoi ragazzi. L'hai sempre fatto a modo tuo, con loro no. Cosa è successo? Era la cosa che amavi di più! Ti facevi espellere in partita pur di difenderli a spada tratta ad ogni costo, anche se loro giocavano male e sbagliavano tu eri lì e li difendevi e dovevano buttarti fuori. Ora se giocano male lo dici ai media e non li difendi più, non sei mai arrivato a farti espellere. Non sei più tu, José. Cosa c'è? -
Non so perchè semplicemente me lo chiede ed io semplicemente rispondo, ma farlo è così maledettamente liberatorio che ne sono sconvolto io stesso.
Non alzo la testa dal suo collo, rimango così stretto a lui e lo dico.
- C'è che odio questo posto da quando te ne sei andato. E non posso più rimanere. Sto facendo del male a tutti in tutti i modi e non me ne importa nemmeno. Non so cosa sto facendo. Non ne ho idea. Sono stufo di tutto, demotivato, sfinito. Odio tutto! -
Non so se sia veramente così. Lui se ne è andato ed io odio tutto.
Succede così quando ci si lascia con la persona che ami?
Tutto perde di importanza?
Non lo so... è che era così bello quando lui era qua. Non era solo per i Classici e tutte quelle dichiarazioni divertenti, quelle false guerre, quei botta e risposta continui fra noi tramite i media. Non è solo quello.
È ogni cosa.
Era più bello con lui.
Non so cosa lo fosse di preciso, ma mi piaceva e basta. Ed ora niente ha più senso.
Niente sfide nelle sfide, niente insulti e poi complimenti, niente divertimenti nascosti, niente... niente atmosfere focose... niente lui... lui che poi mi scrive di nascosto e mi dà dello scemo... è tutto finito...
Le sue mani mi carezzano con dolcezza sulla schiena come solo lui ha sempre saputo fare. Come solo lui oserebbe.
Così respiro di nuovo e smetto di lamentarmi con questa voce spezzata.
O sono io che sono spezzato e non la mia voce?
- Mi dispiace... mi dispiace di non averti più capito... mi dispiace... - lo ripete piano e lo fa sul mio orecchio, sussurra fra un bacio e l'altro mentre con le mani scende sotto la camicia e me la alza toccandomi la pelle che mi fa rabbrividire subito.
Mi sento un perfetto idiota ma non riesco ad aver bisogno di altro che di questo. Non mi serve altro. Solo questo. Questo e basta.
Lui e la sua maledettissima dolcezza.
Perchè non è vero che ha sbagliato solo lui, ho sbagliato anche io, ma si sta scusando solo lui perchè è tornato il mio Pep, quello che anche se pensa che sono io in torto, per amore mio si scusa e mette tutto a posto.
Quello che mi vizia e mi manipola con la sua furbizia.
Quello che io amo e amerò sempre.
Non posso negare che se lui fosse rimasto tutto sarebbe diverso.
Tutto.
L'amore mi ha distrutto ed ora se aggiusto e torno a star male per lui, sarò ancora nella merda, ma non mi è mai capitata una cosa del genere.
Di... di volere qualcosa a questi livelli, di volere una persona in questo modo.
Non di desiderarla carnalmente, ma volerlo nella sua interezza.
Così le sue mani mi rilassano con le sue carezze e la sua bocca mi ripete di scusarlo che gli dispiace e mi bacia l'orecchio, allora io non ce la faccio e mi alzo, guardo il suo viso, i suoi occhi scuri così puliti e lucidi. Gli prendo il suo fra le mani e unisco le labbra che penso non abbiano più niente da dirsi.
Baciarlo è come tornare indietro nel tempo a quel giorno di un anno fa, ripetere la discussione e farla finire bene, come avremmo dovuto farla finire. Non male come è andata invece. Non con lui che se ne va ed io che glielo permetto.
Avrei dovuto fare questo e basta.
Perchè non l'ho fatto?
È come aggiustare tutto, un colpo di spugna. Tornare indietro e fare la cosa giusta. Solo che l'anno è andato avanti, tutto è diverso, i fallimenti sono insormontabili.
Io non so se ce la farò, ormai ho distrutto tutto, però posso ancora avere un po' di pace che forse non merito.
Sono orgoglioso, non tornerò più sui miei passi con la squadra, però posso farlo con la persona che conta di più in assoluto nella mia vita.
Pep ricambia il mio bacio, mi viene incontro con la lingua, ci intrecciamo e giochiamo per la supremazia, ma alla fine è alla pari ed esco sul suo collo, succhio e ne prendo possesso mentre gli apro la camicia e gliela faccio scivolare lungo le braccia. Mi lascia per togliersela e poi fa altrettanto con me.
Il bacio prosegue, incapaci di smettere ci diamo ossigeno a vicenda ed alzo leggermente il bacino per aprire i suoi pantaloni allo stesso modo in cui lui apre i miei.
Scendo da sopra di lui e dal letto, smetto di baciarlo per togliermi veloce i vestiti che mi restano e lui fa altrettanto, lo guardo col fuoco negli occhi e mi divoro il suo, torno a prendermi la sua bocca mentre il caldo sale a dismisura, non sono capace di resistere.
Non sono capace di smettere.
È qua.
È qua e conta solo questo.
È tornato perchè lui torna sempre, lui capisce sempre, lui rimedia sempre.
È il solo che potrebbe stare con me e sopportarmi per più di un anno, nessuno ha mai resistito oltre.
Lui alla fine è sempre tornato.
Perchè è diverso da me, colma le mie mancanze.
Lo spingo giù e lui si sistema meglio sul letto, si stende ed io mi strofino sopra concentrandomi sulle nostre erezioni, mi tiene per i fianchi e mi accompagna. Ci eccitiamo.
Il fuoco continua a salire mentre non riusciamo a separare le nostre bocche.
Ormai è cambiato tutto, abbiamo rovinato quello che avevamo e che ci piaceva, le nostre squadre, la nostra storia, tutto. Ora avremo altre squadre, saremo più lontani ma saremo di nuovo insieme. Mi può bastare questo.
Può bastare.
Scosso per quello che sto provando, per questo bisogno di lui, sollevato dall'averlo con me di nuovo, non riesco a trattenermi dall'andare al suo orecchio e dirglielo.
- Non andartene più... non darmi più retta quando ti dico le mie stronzate. Tu devi sempre andare oltre. Non lasciarmi più. - Penso che sia la prima volta che lo dico. E lui, colpito da questo, emozionato, mi alza e mi gira mettendomi sotto.
Io sotto e lui sopra.
Quando è successo?
Mai penso. Non lo ricordo più, però in qualche modo le cose sono cambiate ed ora lui mi prende e mi fa suo come non ha mai fatto. Prima mi accontentava. Mi ha sempre accontentato e basta. Ma ora è come se sentisse il mio bisogno imbarazzante di averlo dentro, di sentirlo, di farmi appartenere.
Mi è mancato più dell'aria, più di qualunque altra cosa. Mi è mancato come non so dire... e mi vergogno dannatamente, ma mentre sparisce con la bocca sul resto del mio corpo, io non posso che perdermi in questo sentimento che mi ha schiacciato.
Ho sofferto come un coglione e non ho mai avuto le palle di ammettere che era per lui. Poi torna e sistema tutto, arriva a farmelo dire.
Non può più andarsene. Non può.
Io perdevo e lo sopportavo perchè poi veniva a consolarmi. Era questo che era diverso.
Mi distraggo nei gemiti che mi provoca mentre mi eccita, avvolge la mia erezione e mi porta su nel cielo dove mi mancava di stare.
Quest'anno sono stato così solo e così in basso.
Spingo il bacino nella sua bocca e premo la sua testa contro di me, fino a che sto per venire ed allora smette e scende alzandomi le gambe, mi lecca là sotto e mi prepara, mi perdo nella sua lingua e nelle sue dita, ha questo modo di fare che ti fa perdere e dimenticare di tutto.
Ha un maledetto talento con la lingua e le dita.
Gemo più forte fino a che lo chiamo, sarà lui questa volta e mi va bene purchè lo faccia davvero.
Ho bisogno. Ho bisogno di lui.
È sempre stato lui.
È così che si schiaccia su di me, le mie gambe fra noi due, si indirizza e non mi stacca gli occhi di dosso, non ho paura, non mi secca che sia lui l'attivo, voglio solo che lo faccia.
E lo fa.
Mi prende e mi fa suo.
Lo sento entrare e per un momento mi squarcia. Non è la mia prima volta però è da molto che non lo facevo. L'anno scorso c'era Karim che mi fotteva però quest'anno si è stufato anche lui e sono fermo da un sacco.
Affondo le unghie nelle sue spalle, si ferma, respiro, mi guarda. Mi carezza. Allora allento la presa e torna a muoversi lentamente.
Mi abituo un po' e così mi bacia. Allora va ancora meglio.
Gli stringo le braccia intorno al collo e premo la testa all'indietro, ad ogni spinta affonda di più e lo sento, lo sento bene, lo sento sempre meglio ed è tutto quello che volevo.
Sentirlo.
Sentirlo mio.
Sentirmi suo.
Io e lui e basta.
È di nuovo qua con me, ha risolto, lui risolve sempre.
Non può non capirmi. Per un po' non mi capirà, ma poi tornerà sempre.
Perchè ne ho bisogno.
Ho bisogno di uno che controbilanci la mia stronzaggine.
Ho bisogno di lui.
Entra ed esce ed io lo tengo ancorato a me, non lo lascerò più andare.
I gemiti si uniscono nell'aria, le spinte crescono, l'intensità sale, io non capisco più un cazzo ed è incredibile arrivare. Tocca quel punto dentro di me che mi fa impazzire e non ci vedo più, mi inarco tutto e lui va più forte quando capisce che è arrivato lì.
Vengo un istante prima, lui mi vede e mi segue subito dopo.
Mi sento inondato da lui e la pace arriva immediata.
Quella pace che penso di non aver mai provato a questi livelli, non davvero.
Quando fai la cosa maledettamente giusta, quella che avevi rimandato da sempre per orgoglio. Poi finalmente ti decidi e la fai.
È quella la pace.
Mi crolla sopra, abbasso le gambe e mi rilasso insieme a lui.
Tutto rallenta piano piano e mi lascio prendere da questa splendida pace.
- Ti amo, José. - Finalmente me lo dice come si deve, all'orecchio, ansimante, accaldato, sconvolto, emozionato.
Capisco di nuovo tutto di lui.
Sorrido, lo circondo con le braccia e lo tengo su di me, guai se se ne va.
- Ti amo. - Non mi vergogno a dirlo anche se pensavo che fosse stupido perchè poi sarebbe finito per andarsene. Funziona così.
Forse posso rischiare, con uno come lui.
Ne vale la pena, penso.
Non lo so...
Magari questa volta tento davvero.
Si mette sulla schiena per respirare, alza le braccia, è davvero sconvolto e sfinito. Io lo guardo e mi illumino mentre mi sistemo sopra, comodo, in pace col mondo.
Ma sì, proviamoci.
Il suo braccio mi circonda ed io sto sempre meglio.
Era lui che mi mancava.

FINE