NOTE: dopo aver visto la partita del Real di domenica sera contro l’Espanyol, sono rimasta abbagliata dal ritorno di Kakà, non come ai tempi del Milan ma molto vicino, onestamente, ed ho voluto rendergli omaggio in qualche modo con questa fic, leggendo si capisce che è un omaggio a lui e che l’adoro. Essendo che secondo me anche Cris l’adora allo stesso modo in cui l’adoro io, ho voluto scrivere ciò. Ecco l’omaggio al mio caro giocatore preferito in assolutissimo per tutte le epoche!
Buona lettura. Baci Akane
ESCLUSIVAMENTE MIO


criska

Così è stato poche volte.
Siamo qua da ormai tre anni e sebbene abbia avuto molti sprazzichi qua e là del giocatore che era, sono stati pallidi spicchi rispetto a quello che era al suo meglio.
Io me lo ricordo, l’ho visto giocare al Milan, dal mio Manchester, e ne rimanevo abbagliato.
Quel Kakà là era meglio anche di questo attuale Messi.
Qua a Madrid non lo è ancora stato e ho rammarico di questo perché io so com’era, ci ho giocato contro ed ho pensato chiaramente che non ce l’avrei mai potuta fare contro quel tipo e la cosa più sensazionale è che non riusciva a starmi sulle palle perché era corretto e mite ma non solo, era veramente piacevole e a posto.
Anche Messi dicono che sia così ma in realtà lui è diverso, non so dire in cosa di preciso… ora posso dire che non ho mai conosciuto uno con la fede di Riky ma non penso si tratti del credo personale o di stile di vita. Nessuno ha lo stile di vita di Riky.
C’è chi in gioco fa per sbaglio un fallo e va a scusarsi con sincerità con l’avversario, ma difficilmente se ne mortificano come fa lui.
Però è diverso perché Messi non mi fa né caldo né freddo… nel senso che non mi sta sulle palle, non lo invidio e nemmeno lo ammiro o mi fa sentire una merda. Cioè, non ho sensi d’inferiorità.
Sì, è un grande campione, siamo diversi ma non mi sento inferiore nella maniera più assoluta.
Poi lui ha fatto sicuramente meno scandali di me ed è questo che gli fa conquistare più benestare del pubblico rispetto a quanto succeda con me, non importa onestamente!
Io so quello che valgo come giocatore e lo dimostro ogni giorno sul campo e so anche chi sono come persona, la maggior parte non lo sa se non chi conta veramente e questo basta.
Però Ricardo mi è sempre piaciuto.
Lo ritenevo un po’ troppo santarellino, sentivo tutte le lodi che gli facevano e li reputavo esagerati, però quando ci ho giocato contro io direttamente e l’ho conosciuto mi sono reso conto che era tutto vero e appropriato.
Non che sia un santo o cose simili… oddio, anche… però è semplicemente una persona buona e piacevole, tutto qua.
Non so cosa mi abbia attratto tanto quando l’ho visto di persona, quella sua costante gentilezza, forse, anche con me che ero chi ero… all’epoca non avevo mica messo la testa a posto, tutti mi vedevano solo per un pallone gonfiato che andava con chi gli pareva e che faceva un sacco di cose discutibili.
È stato a Madrid che mi sono calmato ed ho messo la testa a posto. Forse è stato mio figlio, forse l’ambiente diverso, forse le persone diverse… forse lui…
Ricordo che quando l’ho visto la prima volta al Milan ero prevenuto ed ho pensato ‘ora lo smaschero!’.
Bè, poi è stato lui a smascherare me quando per salutarci alla fine dell’incontro ci siamo dati la mano in quel modo… non è stata una semplice stretta, è stato come… come posso dire… è stata la stretta che ci diamo ora quando scendiamo in campo insieme dal primo minuto. E così me la do solo con lui, ma ora stiamo insieme, siamo una coppia. Quindi è diverso, ma è stata la prima volta.
Ha smascherato il mio lato umano, forse… di persona comune e non di sottospecie di mostro come tutti mi additavano nonostante fossi un bel ragazzo e decisamente bravo.
Cos’è che ha che piace a tutti quelli che lo incontrano?
Penso che non stia sulle palle a nessuno.
Messi a molti non piace, ok, la maggior parte lo adora, lo so, infatti poi i Palloni D’Oro li vince lui, però so che ci sono comunque anche quelli a cui non piace al di là del calcio e nel complesso.
Ricardo piace a tutti, secondo me.
Non ho mai sentito uno che avesse qualcosa da ridire in qualche modo o che storcesse la bocca.
Ci sono quelli così.
Uno su mille, forse.
Ricordo quando ho giocato contro di lui, mi ha conquistato.
Era inarrestabile ed io mi sono sempre reputato piuttosto bravo.
Il Manchester all’epoca era il meglio che ci fosse in circolazione, ma contro di lui… sembravamo una squadra qualunque.
Io sembravo un pivello.
Non mi vergogno di dirlo, non mi vergogno di ammettere che quelle con lui non sono state mai le mie prestazioni migliori e non era perché subivo la sua influenza psicologica o cose simili come è successo a volte ora contro il Barcellona. Semplicemente lui surclassava tutti.
Punto.
Non a caso il presidente ha fatto follie per lui. Anche per avere me e ne sono orgoglioso il doppio perché sono stato messo al suo livello, però per me lui al Milan era il meglio in circolazione. Oltre che completo era il massimo in quello che faceva. Considerando che faceva tutto…
Potenza, forza, velocità, agilità, tecnica, tattica, fantasia, elasticità, improvvisazione, colpi di genio…
Io so di essere piuttosto completo e mi piace fare il calcio spettacolo, ma so anche di tendere un po’ all’individualismo e prediligo fondamentalmente i goal piuttosto che il creare per gli altri. Cioè, lo faccio ma finisco più per segnare, è vero. Negli ultimi anno ho cercato di ridimensionarmi sotto questo aspetto e di fare più assist, però so bene di essere lontano da quello che era lui.
L’ultimo anno che ha fatto al Milan l’ha portato esclusivamente da solo alla terza o seconda posizione, se non ricordo male, ed era praticamente il solo che segnava e che portava avanti la squadra.
Bene, noi qua a Madrid non abbiamo mai visto quel Ricardo che tutto il mondo conosce ed io sono certo al cento percento che se quel Ricardo affrontasse questo Messi, l’incontro oltre che bellissimo sarebbe a favore, e posso metterci la mano sul fuoco, del mio brasiliano.
Forse sono di parte, non ho problemi a dirlo, ma non sono un profano di calcio, penso di capirne abbastanza.
È bello sapere che secondo Riky stesso io come attaccante sono più completo di Messi perché segno in tutti i modi e lui non proprio in tutti salvo qualche raro colpo di fortuna. Però so anche ammettere che comunque lui fa molti più assist di me. Anche io ne faccio e mi sto impegnando per farne di più, per essere ancora più completo, però lui è vero, ne fa di più anche se io poi sopperisco a questa mia mancanza segnando di più ed in più modi rispetto a lui.
Diciamo che siamo sullo stesso livello per questo motivo… pur essendo giocatori sostanzialmente molto diversi.
Ricardo è diverso da me, è un giocatore più simile a Messi però con, in più di lui, la capacità di segnare in più modi, proprio come me.
È come se fosse la somma mia e di Messi.
Però qua a Madrid non l’abbiamo ancora visto a questo livello.
A Milano lo era.
Darei non so cosa per vederlo, però stasera devo dire che ci siamo andati estremamente vicini, così tanto che per un momento sono rimasto basito a vederlo splendere nel secondo tempo.
Già nel primo era acceso ma nel secondo, dove di solito si spegne perché stanco ed infatti poi il mister lo toglie, è stato pazzesco.
Rivedrei la partita solo per poter fare attenzione a tutte le sue giocate.
Lo vedevo dall’interno del campo e mi muovevo cercando di farmi vedere da lui in modo che giocasse anche per me.
Ci ho provato però alla fine gli sono venute delle magie solo per Gonzalo… considerando magie quelle che poi sono diventati goal.
Ha fatto tanto, ha fatto tutto e non ha mai calato d’intensità.
Volevo solo bagnarmi di questa sua magica ispirazione diventando io protagonista dei suoi lampi di genio.
Come teneva palla… c’è stato un momento preciso in cui sembrava dovessero togliergliela, ci hanno provato in un paio di loro, sempre uno di fila all’altro e lui è riuscito a tenerla sempre, scartava uno e ne trovava un altro che sembrava ce la facesse ed invece all’ultimo in qualche modo aveva la meglio lui.
È stato lì che abbiamo tutti capito che quello era il Kakà che tutti speravamo di vedere, quello di Milano.
È una parola grossa, lo so, perché comunque a quei livelli penso che sia difficile dopo tanti calvari che ha passato qua per colpa della salute, ma anche solo il fatto che ci andasse tanto vicino è stato fantastico.
L’idea che la palla gli fosse incollata ai piedi e che con essa potesse volare.
Era quella che avevo quando giocava al Milan.
Sono contento d’aver segnato e di aver contribuito a dare un ottimo gioco alla squadra, spesso i goal sono partiti in qualche modo da me, oltre che da Mesut, ma quello che mi ha dato più orgoglio è stato quello che ha segnato lui.
Perché è sì partito da me, ma prima di quel suo meritato goal eravamo tutti a cercare di farlo segnare perché era lì nell’aria e lo doveva fare, questa volta. Doveva.
E quando ci è riuscito sono andati tutti a spupazzarselo contenti. Penso che sia stato il goal più soddisfacente o forse questo lo penso io perché sono un tantino innamorato di lui.
In ogni caso è stata una grande notte dove tutti lo cercavamo di continuo per farlo creare come poi ha fatto, sono estremamente orgoglioso di lui e quando mi sento così vorrei solo riuscire a marchiarlo in qualche modo, a farlo mio, a dimostrare a tutti che non c’è nessuno come me, per quel che lo riguarda.
Mi succedeva quando giocavamo l’uno contro l’altro.
Di desiderare di giocare con lui fino allo spasmo, di sognare ad occhi aperti azioni in combinazione.
Ora che siamo insieme provo lo stesso desiderio ma è più voglia di avere l’esclusiva su di lui.
È un po’ strano e non so spiegarlo bene.
Infatti mi infastidisce da matti, serate come queste, dove lui è particolarmente in forma, perché io sono al settimo cielo e lo incornicerei in un letto di diamanti, tanto che sono felice per lui, però vedendo che anche gli altri sono tutti contenti che gli fanno mille complimenti e che non lo lasciano in pace un secondo coccolandoselo al posto mio, mi dà fastidio.
Sono idiota, lo so, ma sono fatto così.
Insomma, lui è mio e non posso dimostrarlo come vorrei, per cui essere il protagonista della sua splendida forma mi avrebbe aiutato in qualche modo perché sarebbe stato come un legame speciale che dalla vita privata si trasmuta in campo.
Però anche se ho fatto un ottima partita, la sua non è dipesa da me. Ok, posso prendermi un po’ di meriti perché quando ha segnato io ho fatto quel passaggio lungo proprio in sua direzione, che poi sia stata intercettata da Gonzalo che gliel’ha passata al bacio, è un altro discorso.
Però in generale il merito è suo e solo suo, di tutto, e ne sono contento, non c’è da fraintendermi.
Mi secca che non si capisca molto che il nostro legame speciale c’è sia in campo che sul letto…
Ma ci sono altri modi per dimostrarlo e per far territorio.
Tutto questo perché nell’osservare tutti che a turno lo toccano e l’accarezzano complimentandosi contenti con lui, mi dà un fastidio da matti.
Non che non lo facciano con me, l’hanno fatto, ma sembra sia il fidanzato di tutti ed invece è solo il mio, dannazione!
Così dopo che Gonzalo lo molla, non voleva proprio più lasciarlo, sembrava dovesse infilargli la lingua in bocca, lascio che si crei un po’ di vuoto. I più sono sotto la doccia, altri sono andati. Lì sulle panche siamo solo noi. Lui è tardi con la tabella di marcia perché non lo mollavano più, io ho rallentato di proposito.
Siamo ancora con le divise, dobbiamo spogliarci e lavarci.
Me ne frego, mi siedo accanto a lui e gli circondo le spalle col braccio, sono molto protettivo, lui lo nota subito al volo e con uno sguardo incuriosito mi guarda alzando il sopracciglio, non abbiamo bisogno di parlare a voce.
Io sorrido in molti modi, malizioso, orgoglioso, ironico, furbo ed enigmatico, lui li distingue tutti, lo so bene, quindi tirandolo verso di me lo inclino mentre mi complimento.
- Sei stato davvero bravo stasera! Quasi come ai vecchi tempi! - Sa a quali mi riferisco e so che con questo sguardo da cucciolo speranzoso cerca di capire se io dica sul serio. Perché sa che conosco bene i suoi vecchi tempi, visto che lo idolatravo all’epoca. E se lo dico può star sicuro che è vero.
So che è il miglior complimento che anima vivente possa fargli, per cui oltre che ad essere sincero, mi godo la sua espressione ebete e accentuando il ghigno soddisfatto, approfitto del raro momento di tranquillità qua intorno a noi.
Non che me ne fregherebbe qualcosa se loro ci vedono, lo sanno già tutti…
Però gli prendo con un po’ di prepotenza le labbra ed assicurandomi con una mano che non si ritragga gli tengo il mento, quindi muoio sulla sua bocca carnosa che, con stupore, shock ed incredulità mi concede.
La titubanza svanisce presto quando mi sente aprirgliele con sicurezza e sensualità, quindi forse sente anche della dolcezza e della dedizione, perché con morbidezza mi asseconda e mi viene finalmente incontro alleggerendosi contro di me. Il mio braccio lo cinge ancora protettivo e lui tutto inclinato verso di me non osa toccarmi, però le nostre gambe comodamente abbandonate si toccano rilassate come i nostri corpi.
È come se non sentissimo il posto in cui siamo e per un momento si annulla tutto.
Lui è mio e lo posso dimostrare al mondo, ma anche se il mondo non se ne accorgesse mi andrebbe bene lo stesso perché comunque, in ogni caso, lui è solo mio.
Punto.
Ci stacchiamo e ci guardiamo, quindi sentiamo qualcuno camminarci intorno e ci rendiamo conto di non essere più soli, ma non hanno fatto caso a noi perché ormai deve essere normale per tutti.
Sorrido soddisfatto.
Non ci sono mai stati dubbi sul fatto che lui sia esclusivamente mio, a volte potrebbe sembrarlo ma non è così.
- Sai cosa mi è venuto in mente prima? -
Dico a voce roca perché ora ho voglia di tutto il resto.
Lui coi suoi occhi grandi e morbidi, mi risponde con un sorriso stanco ma estremamente rilassato e contento.
- Cosa? -
- Quando io ero al Man U e tu al Milan. Che prima di incontrarti in campo ti ritenevo uno qualunque sopravvalutato e potenzialmente insopportabile, una sorta di falso dio. - Arrossisce ed ingrandisce i suoi occhi, io rido divertito lasciandogli il mento ma tenendo il braccio intorno alla sua schiena, mollo un po’ per permettergli di raddrizzarsi ed essere meno incollato a me, lui me ne è lieto: - Sì, ti dipingevano come un dio, il Bambino D’Oro, insomma… - Non dice più niente, quindi proseguo. - Mi sono ricordato di come ho cambiato idea quando ho giocato contro di te la prima volta. Era tutto vero quello che dicevano di te, non erano stupide esagerazioni. Mi sono reso conto che già d’allora ho voluto assolutamente far parte in qualche modo della tua esistenza.
Quella volte cercavo di essere un tuo degno avversario ma non mi sono mai reputato sinceramente tale. - Arrossisce e lo amo anche per questa sua autentica umiltà. Vorrei fare l’amore con lui seduta stante ma mi limito a mettergli l’altra mano sulla coscia, lui sussulta ma non mi interrompe, quindi continuo.
- Sai quando è stato che ho deciso che sarei entrato in qualche modo nella tua vita? Al termine di quella prima partita in cui ci siamo affrontati. - Ricardo non ci crede.
- Così tanto tempo fa? - Io sorrido e gli sfioro il naso col mio in una specie di bacio animale.
Continuo ad adorarlo.
- Al termine di quella partita ci siamo presi per mano come facciamo sempre ora prima di cominciare insieme ed è un modo diverso di prendersi le mani e di complimentarsi. Però ci è venuto così spontaneo che non l’ho reputato fuori luogo o stupido o che altro. Mi è piaciuto, mi ha esaltato. Volevo averti quella sera, ma ho solo potuto coltivare quel desiderio per tutto questo tempo. -
Rimane ancora un po’ stupito ad assimilare quello che gli ho detto, poi con tenerezza mormora spontaneo:
- Ma è davvero tanto… -
A questo punto non riesco a trattenere il resto.
- Perché ti stupisci? Non ricordi cosa ho fatto quando ho deciso di accettare la proposta del Real? - A questo ricorda ed arrossisce. Lo sapevo che prima di ora non ci aveva mai ripensato seriamente a quell’episodio, non era pronto a vederlo per quel che poi era realmente… me lo mangerei, in questo momento, ma mi devo limitare a spettinargli i capelli sudati e spettinati sulla fronte.
Per non farlo crollare definitivamente lo distraggo con un’altra cosa che mi viene in mente sul momento, riguardo a quel che pensavo prima.
- Comunque è vero quel che ha detto il Pipita! - Ricardo inarca le sopracciglia mentre a stento si riprende da quello che gli ho fatto ricordare riguardo la nostra decisione di accettare la proposta per questo club. Inaspettatamente.
- Cosa? - Ne ha dette tante, Gonzalo…
- Che se tu torni quello del Milan, o ti ci avvicini tanto come stasera, non ce n’è per nessuno. Conta te così, me così, Mesut così, lui stesso come stasera e Karim e Angel rimessi in sesto… già prima, con te al tuo cinquanta percento, non eravamo male. Ma con te così, come stasera, e magari chissà, perché no, come ai tempi del tuo vecchio club… no, non ce n’è per nessuno. -
All’idea sembra riaccendersi senza imbarazzo, sono contento di aver avuto la meglio. Questa luce nel suo sguardo gli mancava. La commozione. Non esiste nessuno che speri in questo suo ritorno di forma quanto lui e so come posso farlo sentire se gli dico certe cose, ma le penso nella maniera più assoluta.
Non posso a questo punto rubargli un altro fugace bacio prima di alzarmi.
Rimane lì a fissarmi inebetito e sognante, pieno di speranza e felice più che mai.
Sarà sempre così e tutti lo devono sapere.
Esclusivamente mio.
Lo amo troppo.

FINE