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Ecco un nuovo capitolo, siamo ancora con Karim e James. Oltre a I mille
modi di vivere le relazioni, ci sono anche Fiducia e Il solito James
che si collegano a questa serie che ho deciso di chiamare Paura dei
legami, terrore di perderlo. Lo dico perchè lì succedono esattamente le
cose fra quella prima fic e questa, dove le cose fra Karim e Zizou e
fra Karim e James procedono parallelamente, in modo diverso, ma
insieme. Vi avverto subito. Vi confonderò molto le idee e non vi darò
subito la soluzione sul perchè Karim faccia così e cosa provi sul
serio. Per cui non vi resta che leggere. Il periodo di riferimento è
Novembre se non ricordo male, quando era scoppiato il casino di Karim
accusato assurdamente di ricattare Valbuena, lui ha fatto (più verso
dicembre mi pare) un intervista in francese dove spiega bene cosa è
successo e che era assolutamente innocente, messo in mezzo solo per
aiutare il suo amico e non ricattarlo. In mezzo c'è un amico di Karim,
che si chiama Karim anche lui. Comunque quel che c'è scritto nel
capitolo è dettagliato e reale, nel senso che è proprio quanto accaduto
e non torno a spiegarlo, basta leggerlo. Nel mentre, James era sempre
al margine del progetto di Benitez e proprio in quell'occasione la
squadra è stata squalificata dalla Coppa del Re per aver usato un
giocatore indisponibile per somma d'ammonizioni. Insomma, un periodo
blu per tutti! Buona lettura. Baci Akane*
2. DUE AMORI DIVERSI MA NELLO STESSO MOMENTO
Ora che ci penso non ne ho mai
parlato con nessuno... Nessuno me lo ha chiesto ed io non ho mai voluto
rendere partecipe anima viva. A parte Zizou, ovviamente. Lui non ha
chiesto, ma io ho voluto dirglielo. Tutto.
- Non so di cosa parli... -
Sorrido.
- Il passato, le mie origini...
Quella cosa simile al caso di Valbuena che mi è capitata... - James non
è capace di mentire e nascondere e, colto in fallo, fa un sorrisino
colpevole ammettendolo.
- Se non vuoi dirmelo non voglio saperlo... -
- Lo vuoi sapere, ma non vuoi essere
invadente... - lo correggo divertito, poi mi alzo sul gomito per
arrivare alla sua altezza e prima di baciarlo ci penso. - probabilmente
perché Cris ti ha detto che con me non devi chiedere o mi chiudo di
più... - è una cosa da lui, che lui fa con me perché ha capito come
funziono.
Alla fine lo ammette con un sorriso
colpevole delizioso, sorrido anche io e lo bacio ributtandomi sulle sue
gambe, sospiro e guardo oltre la sua testa, rifletto su cosa posso
dirgli.
Poi comincio.
- Non è che non parlo delle mie
origini perché mi vergogno, non rinnego nulla, come ho detto
nell'intervista. Ce l'ho fatta, ne sono uscito. - Premetto. Lui
annuisce e mi carezza di nuovo. La testa, il viso, il collo, gioca con
le mie orecchie... Oddio mi fa morire. È così bello.
- Tutti abbiamo un passato, ma se
siamo qua è perché ne siamo usciti. - dice dolcemente. Annuisco con un
sorriso, gli prendo la mano con cui gioca con me e gliela bacio, resto
con la mano nella mia e sulla mia bocca per un po', poi l'abbasso e
l'appoggio intrecciando le dita.
- Sono cresciuto in un brutto
quartiere, sono algerino e musulmano e vivevo a Lione. Non era la
situazione ideale... - James fa un sorriso comprensivo. - Per i primi
anni ho subito il bullismo e le angherie, poi sono riuscito a legare
con certa gente, erano ragazzi pieni di problemi. Alcuni di loro
crescendo hanno messo la testa a posto, altri invece hanno peggiorato
la loro situazione buttandosi su una brutta strada. Quelli che non si
sono rimessi ho perso i contatti, alcuni hanno fatto una brutta fine.
Un paio dopo la prigione ne sono usciti, hanno messo la testa a posto e
sono dei bravi ragazzi. Con questi ho tenuto i contatti e ci aiutiamo,
non li rinnego. Non rinnego nulla. - Faccio una piccola pausa,
poi aggiungo piano. - Io ne sono uscito grazie al calcio, ma qualche
cazzata l'ho fatta. Una volta ho rischiato grosso e da quella volta ho
cercato di evitare. Il calcio mi ha salvato. -
James fa un sorriso dolce, torno a baciargli le dita.
- Non è colpa nostra dove nasciamo e cosa ci succede. -
- È giusto. Non deve diventare una
vergogna. E poi come dici tu stesso si cambia, si prova... - Stringo la
presa e lo guardo con uno sguardo grato.
Sospiro e riprendo.
- Comunque mi era capitato qualcosa
di simile qualche anno fa, c’era un video mio che trombavo, solo
che lo facevo con un ragazzo e quindi non volevo si vedesse e
soprattutto che si dicesse che sono gay. Non mi interessa cosa sono,
non mi vergogno, ma sono riservato su tutto e odio essere messo in
vetrina. So cosa succede quando un calciatore fa coming out. Comunque.
Il tipo con cui scopavo si è filmato a mia insaputa, gli ho detto di
cancellarlo ma dopo un po' ecco che vengo ricattato! Da quella volta
non scopo con gli estranei! - James si mette a ridere ed io faccio un
po lo stesso. Poi riprendo. - Karim, uno di questi miei amici
d'infanzia usciti di prigione e con la testa messa a posto. Ecco, ho
chiesto aiuto a lui. Avevo due scelte, o andare dalla polizia, o
rivolgermi a lui. Non sono scemo, so come poteva aiutarmi. Alla fine
sono andato da lui perché avevo paura che il video potesse finire nelle
mani della polizia e non volevo. -
James ascolta tutta la storia e poi, esitante, azzarda:
- L'ha... L'ha picchiato? - faccio un'aria eloquente.
- Probabile... Però mi ha consegnato
il suo telefono e mi ha assicurato che non avrebbe fatto nulla... Ero
indeciso, ma visto che non ho più avuto notizie alla fine ho capito che
si era risolta così. -
- Non è un sistema legale... - ammette timidamente. Piego la testa con ammissione.
- Si, è vero... Però è efficace. E
poi loro se lo meritavano, non è gente che faceva del bene, ti pare?
Non è che lo ha ucciso... L'ha solo sbatacchiato un po! -
James ride e questa volta divertito.
Infatti si copre il viso con la mano libera ed io sorrido guardandolo.
Quando smette scuote il capo e divertito dice:
- Ricordami di non farti mai
arrabbiare! - con questo mi alzo di scatto e mi raddrizzo appoggiandomi
con una mano dall'altra parte delle sue gambe e lo guardo torvo.
- Ehi! A te non farei mai nulla! -
Lui scoppia di nuovo a ridere, gli occhi gli brillano e lo sguardo
tetro di quando è arrivato è solo un ricordo.
- Meno male! Hai degli amici che
ucciderebbero per te! Scusa se sono intimorito! - ma invece di
prendermela lo stritolo con l'altro braccio e lo mordo sulla guancia
senza fargli male. Grida in modo poco mascolino, poi sempre tenendolo a
me, rispondo fingendomi offeso:
- Quelli rimasti in contatto sono brave persone, mi fido! -
- Ma picchiano! -
- Per valide ragioni! Ammetti che
spesso la legge non serve a un cazzo! - James sospira e mi circonda con
le braccia tenendomi a sé, così gli bacio la punta del suo naso piccolo.
- No, è vero. Però è gente capace di
mezzi un po estremi, anche se per giuste ragioni. Hai... Diciamo che
hai delle guardie del corpo da non sottovalutare! - a questo rido e
scuoto la testa, quindi gli bacio la guancia e arrivo all'orecchio, lo
circondo con le labbra e lo lecco. Poi languido sussurro:
- Per caso stai progettando di ricattarmi? -
- Non ultimamente... -
- E ci hai filmato quando trombavamo? -
Lui ride:
- Ma come sei romantico! -
- Lo prenderò per un no! - A questo
punto lo spingo giù stendendolo sotto di me e lo guardo un istante,
lui, il suo bellissimo sorriso, la luce nei suoi occhi totalmente
rilassati e felici. - allora non hai di che preoccuparti! -
Poi le labbra sulle sue.
- Ti difendo io! - questo mi sfugge
e sa di cose romantiche che non voglio. Però lui sorride e circonda il
collo con le braccia, aprendo le gambe per farmi accomodare nel mezzo.
- Adesso va meglio! - dopo di questo, tutto sparisce e rimane solo il piacere.
Le labbra si mescolano, così come i
sapori. Gli abbasso la zip della tuta e gli alzo la maglietta che ha
sotto, scivolo giù dalla sua bocca e gli lecco il capezzolo con la
punta della lingua, ci gioco un po’ e poi succhio fino a che è duro,
allora passo all’altro.
Le mani passano oltre, lo tocco fra
le gambe attraverso la tuta, quando sono sazio del suo petto scivolo
sul ventre, delineo i suoi addominali facendolo sussultare e sempre con
la punta della lingua arrivo all’inguine dopo che ho abbassato i
pantaloni ed i boxer aderenti.
Ha un cazzo sufficientemente grande per essere un piccoletto.
E non tarda a reagire. Si vede che ha sempre molta voglia di scopare, di essere preso, di avere piacere.
E il piacere glielo do subito.
Glielo prendo in bocca e lo succhio lentamente, sempre più velocemente,
come se dovessi divorarlo. Con impeto ed intensità continuo a farlo mio
e lui geme, geme così forte fino a che non ce la fa più e lascio che
venga. Prendo il suo sapore senza il minimo problema e risalgo
facendoglielo sentire in un bacio quasi sporco che lo eccita.
Spinge il bacino verso di me e mi
aiuta a togliersi del tutto quello che indossa. Lo fa con frenesia e si
spinge verso il basso con la schiena, in modo da alzare meglio le gambe
ed aprirle e lasciarmi l’accesso a sé più completo.
Lo guardo e mi lecco le labbra. Ha
una voglia matta, è venuto qua sperando che lo scopassi, non voleva
lagnarsi del mister, voleva dimenticarsi di lui facendosi scopare da
me.
Non mi ama, ama Cris, ma Cris non lo
ama nel modo che vuole lui e per dimenticarselo si fa scopare da
chiunque sia disposto a farlo.
Ma onestamente credo di essere la sua scopata preferita, ormai.
A volte sembra una puttana, ma una puttana così dolce e spontanea. Se fossero tutte così, il mondo sarebbe bellissimo.
Mi ubriaco di lui mentre sparisco con la bocca nella sua piccola apertura che ormai è sempre più disponibile per me.
La lingua, le dita e la saliva e poi
mi abbasso i pantaloni larghi che indosso per stare in casa, mi abbasso
i boxer e senza spogliarmi del tutto lo prendo per i fianchi, allargo
ed entro. Poco dopo le sue gambe snelle si chiudono intorno alla mia
vita, agile. Preme in giù con le spalle e la testa sul divano ed il
bacino contro di me, verso l’alto. Io lo sostengo, lo faccio mio, me lo
incollo.
Una spinta possente. Dentro. Una
seconda spinta, più forte. Più in dentro. Una terza e poi è così
facile, così veloce, così bello.
Dentro e fuori e poi il mondo
scivola lentamente, sfuma, tutto si perde, le nostre memorie si
confondono, dimentichiamo ogni cosa, ci siamo solo noi due che
scopiamo, il nostro piacere che cresce e lui che torna ad eccitarsi
dopo essere già venuto.
Da un po’ lo faccio venire sempre prima, per potermi perdere in lui quanto voglio.
Ma è capitato che si eccitasse di nuovo quando ero dentro di lui, perché arrivavo al suo punto di massimo godimento.
Come ora che vado più dentro, di più, perché lo voglio più di sempre, impossibile fermarmi e controllarmi.
Apro febbrile gli occhi e lo vedo e appena i miei occhi si posano su di lui è il delirio.
Il suo volto delicato da cerbiatto
abbandonato al piacere, al godimento. La bocca aperta, i suoi gemiti,
le braccia alte sopra la testa e lui che si da a me, tutto a me,
completamente a me.
E mi chiama.
Oh sì chiamami.
Dì ancora il mio nome. Dillo ancora.
E lo ripete e ancora e ancora ed io
lo accontento andando più forte ed è shoccante quando si tocca il cazzo
che è tornato duro, insaziabile.
Si tocca mentre non calo il ritmo, si masturba e sembra di impazzire, sembra che finisca in uno di quei punti di non ritorno.
So cosa si prova, quando Zizou mi
scopa e tocca quel punto in fondo ed io mi masturbo in quel momento oh,
è diverso dalle altre volte.
E’ paradisiaco.
E l’espressione di James è questa, ora. E’ lì in quel paradiso.
Vedo il suo sperma schizzare, lascio
che si bagni sulla pancia, poi con una mano lo lascio e la passo sulla
sua pelle lattea. Ne prendo e mi lecco. Lui stringe ancora di più le
gambe incredulo ed io poco dopo aumento le spinte e la forza e l’odore,
il suo odore, il suo sapore che conosco, qualcosa che urla sesso fino a
morire ed ecco che vengo anche io, in lui, senza freni, gettando la
testa all’indietro, tremante e teso.
Poi mi accascio, mi stacco la spina,
crollo sfinito, ansimante, sudato. Mi stendo su di lui che scioglie le
gambe sistemandosi sotto di me.
Comodi, allacciati. Le sue braccia
intorno alla mia testa, il viso nascosto nel suo collo, la sua
giugulare batte impazzita, l’odore di sesso su di noi.
- Mio Dio. - Mormora incredulo. Doppio orgasmo, questa volta sul serio.
Sogghigno ed alzo la testa stanco, lo guardo da vicino e gli succhio il labbro.
- Piaciuto? -
- Da morire! - E’ spontaneo e mi piace che lo sia.
Il mio piccolo James, James che mi
dà qualcosa che mi aiuta, che mi basta fino al momento in cui potrò
accoccolarmi fra le braccia del mio Zizou.
Si può amare due persone contemporaneamente?
Io penso di sì, anche se non penso di amare James.
Però sto bene con lui, più bene che con chiunque altro, escludendo Zizou ovviamente.
Si può amare due contemporaneamente,
ma saranno sempre amori diversi fra loro. Perché ogni amore è a sé,
differente, unico. Vero e autentico, ma imparagonabile ad altri. E se
nella vita si possono amare più persone in diversi periodi, io penso
che sì, si possa amare anche due persone nello stesso momento, ma in
modo diverso e comunque sempre carnale.
Poco dopo mi alzo e mi spoglio del
tutto, lascio i vestiti a terra coi suoi, poi gli prendo la mano e lo
tiro con me verso il letto. In camera lo ripulisco dai nostri spermi e
ci stendiamo nel letto, ci copriamo, me lo metto sul petto e mentre gli
carezzo la schiena, spengo la luce.
- Vedrai che le cose a calcio si sistemeranno. - Dico ricordandomi quello che gli sta a cuore. Lui sorride e mi bacia il petto.
- Vedrai che le cose con Valbuena si sistemeranno. - Dice lui. E lo spero tantissimo.
Poi, lentamente, ci addormentiamo insieme.
- Che dolce! - Esclama
improvvisamente James bevendo caffellatte col cellulare in mano. Mi
giro verso di lui mettendogli anche le fette tostate insieme al miele.
Odio il miele, ma ha un sacco di buone proprietà e Zizou dice che devo assumerlo regolarmente.
Mi siedo e con lo sguardo corrucciato gli chiedo di cosa parla, lui lo nota e si affretta a rispondere.
- Scorrevo il tuo tag su tumblr… -
Alzo un sopracciglio scettico e lui, sempre capendo senza che io debba
dire una sola parola, si affretta a spiegare un po’ imbarazzato e per
questo dolce. - Non sono uno stalker, ma in questo periodo ammetto che
l’ho fatto per controllare le notizie. C’è un blog o due che sono
affidabili e pubblicano solo cose vere. Non so come fanno a trovare
certe notizie che nemmeno io che sono tuo compagno di squadra so, ma… -
Sospiro, sta divagando e lui capisce di darci un taglio, così torna al
succo del discorso. - Insomma, una ha pubblicato questa dichiarazione
recente del tuo amico Karim Zenati. - Aggrotto la fronte e lo fisso
torvo, lui e la sua vocina dolce leggono una frase sua molto bella sul
fatto che non avrebbe mai potuto fare qualcosa che mi avrebbe messo nei
guai, perché mi deve troppo e se è uscito dai guai in cui era, lo deve
a me che l’ho aiutato tanto.
Sorrido sciogliendomi dolcemente. Non so se l’ha detto sul serio, ma è da lui, so che lo pensa, lo dice spesso.
James mi osserva curioso ed aspetta visto che insisto nel non dire nulla.
Alla fine mi decido.
- Non ho fatto niente di speciale,
ingigantisce la cosa. Se ne è uscito è merito suo che si è dato da fare
una volta fuori di prigione! -
James sorride dolcemente e piega la
testa perdendosi ad osservarmi, io gli do la fetta e lui la prende
addentandola. Non fa una piega sulla dolcezza del miele e penso
automaticamente che fra simili ci si intende. Ma ovviamente non lo
dico.
- E’ bello che non ti prendi meriti,
è questa la tua qualità più bella! Non ti prendi spazio, non vuoi la
scena, ti trovi bene a fare il lavoro sporco dietro le quinte! - Alzo
le spalle imbarazzato ed ingozzandomi per questo.
- Odio i riflettori, sono felice che
Cris li adori, così se li prende ed io glieli lascio volentieri! Se
dovessi stare in una squadra dove io sono l’unica star ed avessi quindi
gli occhi di tutti puntati addosso, non so se renderei bene… avere Cris
accanto da ormai 7 anni è una grande cosa, per me! - James sospira al
nome di Cris, però quando è giusto e giusto, ha un merito notevole per
quel che mi riguarda. E poi mi ha sempre aiutato quando faticavo ad
inserirmi nel campionato.
- Comunque il tuo amico è fortunato
ad averti! - Dice poi concludendo senza aggiungere altro né farmi
domande. So che vuole sapere dei dettagli sulla mia infanzia e sul mio
rapporto con lui, tutti si sono chiesti chi è lui davvero, cosa ha
fatto, come lo conosco… non mi piace parlare di me ma con lui mi viene
facile.
Ne ho parlato bene con Zizou e quando l’ho fatto mi sono sentito meglio.
- Karim, - il mio amico in questione
- si faceva. E’ finito stupidamente dentro per questo,
fondamentalmente. Ha fatto cagate sotto l’effetto della droga. Io non
ho mai chiuso i contatti con lui e l’ho aiutato a disintossicarsi una
volta uscito. Perché è ovvio, in prigione non aiutano per un cazzo. Gli
ho pagato il ricovero in clinica ed ho garantito per lui perché non lo
volevano. Anche per il lavoro che aveva trovato non lo volevano per il
suo passato ed io ho messo la parola ed è stato assunto. Non ha mandato
nulla a puttane. Ha meritato il mio aiuto ed io sono contento
d’averglielo dato! - James ascolta incantato e colpito, mentre si lecca
le dita perché ha finito di mangiare. Io sorrido e, visto che ho finito
a mia volta, mi alzo e prendo anche la sua tazza. Nel prendergliela di
mano mi chino e gli rubo la dolcezza dalle sue labbra. Lui me le dà ed
io sto sempre meglio tutte le volte che lo faccio.
Svegliarsi con lui è stato bello, fargli la colazione, questo bacio ora, prestargli della biancheria intima.
- Alle 10.30 abbiamo allenamento, ma
tu che hai giocato puoi stare a casa. Io comunque vado alle 9.30 come
sempre. - Riprendo come se nulla fosse successo e lui mi segue
con la testa e lo sguardo sereno, quella incrinatura dolce di natura
che mi piace un sacco, rannicchiato sulla sedia, con le mani fra le
gambe strette.
- Forse è meglio che vada a casa,
sono stato fuori tutta la notte e anche se non sono problemi, credo di
dovermi far vedere… - Cerca di tornare alla realtà ed annuisco.
- Sei in macchina? Vuoi che ti porti
mentre vado al club? - Scuote la testa e si alza pigramente mentre si
stiracchia e sbadiglia.
- No ho la macchina. Grazie per
l’ospitalità e le coccole! - Lo dice assonnato e mi intenerisco con un
sorrisino, mi avvicino mentre si avvia verso l’uscita raccogliendo nel
tragitto le sue cose, io lo raggiungo consegnandogli il cellulare che
prende, lo trattengo, mi guarda e capisce cosa voglio.
Si protende, mi carezza le labbra
che apro, accolgo le sue, le faccio mie e le lingue mescolano i nostri
sapori che sanno di caffellatte e di miele.
La mano libera sulla sua guancia, la sua sulla mia spalla e poi su, sul mio collo. I brividi.
Poi ci separiamo.
- Ci vediamo domani… - Probabilmente oggi non ci vedremo, lui ha il giorno libero ed io mi allenerò regolarmente.
Sorride, mi saluta ed esce lasciandomi con una mancanza che viene presto colmata dall’sms telegrafico di Zizou.
‘Alle 9 in club?’
Perché sa che vado alle 9.30 ma a quell’ora c’è anche Cris e a volte ci sono anche altri che vengono prima.
Sorrido con una gioia che mi apre il
petto e mentre gli occhi mi bruciano nel sentirlo tanto vicino, come
forse non lo era ancora stato a questi livelli, rispondo subito.
‘Ovviamente.’
Non lo so se si può amare due persone contemporaneamente, sicuramente non dello stesso amore.
Non sarà lo stesso sentimento, ma è nello stesso momento.
Non ho dubbi, ormai.