5. IL GIORNO E’ OGGI
Arrivo da lui e lo circondo con le
braccia da dietro, lui si gira a guardarmi e mi accoglie col suo solito
gran sorriso dolcissimo. Mi era mancato anche se non lo vedevo da pochi
giorni.
Non gli stampo baci visto che siamo
fra mille persone pigiate che guardano e fotografano, ma gli sussurro
all’orecchio che sono felice che sia venuto sul serio.
- Non sarei mancato. -
Non ho invitato tutti, era aperto a
tutti, la festa è per il mio compleanno, ma ammetto che non ho preso
uno ad uno dicendo ‘vieni’ come ho fatto con James.
In generale ho detto che se avevano piacere, li avrei accolti volentieri.
Però James l’ho voluto e sono felice che sia venuto.
Volevo anche Zizou, ma sapevo che per lui era più difficile, però ci ho provato.
Loro due per me sono importanti e distinti.
Zizou, è l’amore vero e puro, James è carnale, possessione.
Parlo e rido con lui e con le
persone con cui è, tutt’intorno è un casino micidiale e poco dopo vengo
chiamato altrove da altri amici ed ancora poi da altri e da altri fino
a che mi perdo il piccolo James nella folla. Ogni tanto il pensiero
vola a lui, spero si stia divertendo.
Le ore procedono, il casino
aumenta, la musica è forte e mi piace, c’è chi beve alcool, io no
ovviamente anche se in vacanza potrei.
Comunque resto perfettamente sobrio e, sempre perfettamente sobrio, lo raggiungo di nuovo.
Riesco a strapparmi da tutta la
gente che mi reclama e gli prendo una chiappa fregandomene se ci
vedono. Poi sul suo orecchio, mentre squittisce per il mio gesto
buzzurro, gli dico.
- Bagno. Ora. -
Non è molto romantico, ma non posso fare di meglio e l’idea di perdermelo proprio stasera è impensabile.
Non è il mio compleanno, è solo la
festa del mio compleanno. E lui non è che va via stanotte e non lo
rivedo più. Ci rivedremo anche domani e dopo domani, e poi a Madrid
quando torneremo col club, però voglio dire… stasera è stasera.
Io lo voglio.
Entriamo in bagno uno di seguito
all’altro, lui approfitta per rinfrescarsi il viso accaldato mentre io
controllo che non ci sia nessuno. Vedendo che ho successo, chiudo a
chiave la porta, poco dopo mi avvento su di lui avvolgendolo da dietro.
Le mani subito sul suo inguine, fra le sue gambe. I vestiti lo fasciano
in modo fastidioso, febbrile, mentre la mia bocca si appropria del suo
orecchio e della sua guancia che lecco, gli apro i pantaloni ed infilo
le mani dentro i vestiti.
Poco dopo il suo cazzo nella mia mano, lo carezzo col palmo e lo prendo strofinandolo.
Lui sospira e mi si appoggia contro, cosa che faccio anche io con il mio bacino contro il suo sedere.
Sono già eccitato e glielo faccio sentire. Stasera sono proprio su di giri, sarà la musica, la gente, il casino…
- Sei proprio felice di vedermi,
eh? - Dice allusivo. Io ridacchio e lo lascio per aprirmi i pantaloni
che scivolano sulle cosce insieme ai boxer. Mi tiro fuori il cazzo che
strofino contro di lui, gli abbasso i pantaloni che vanno subito giù
scoprendolo.
Lo carezzo col mio cazzo duro in
mano. Non mi occupo più del suo, se lo sta toccando da solo, la cosa mi
piace molto e mi allontano appoggiandomi ad una parete toccandomi in
attesa che se ne occupi.
- Ti faccio vedere quanto lo sono…
- Dico con voce roca. Lui si gira e mi vede mentre mi masturbo
aspettandolo, si lecca le labbra poco dopo è accucciato davanti a me a
succhiarmelo. Lo prende subito in bocca e si muove con impeto. Il
rumore che fa mi dà alla testa, mi fa impazzire.
Gemo, la testa all’indietro, spingo col bacino nella sua bocca, ne chiedo di più, lo attiro su di me.
Non mi basterà questo.
- Cazzo. - Impreco tirandolo
su e spostandolo, lo metto al mio posto e sparisco sotto, fra le sue
gambe, ricambio il favore mentre glielo prendo in bocca a mia volta,
succhio con impeto, veloce, con una voglia di farlo mio che mi fa
impazzire.
Vieni, sbrigati a venire. Ti devo scopare come un matto.
Aiuto il suo piacere che già cresce
nella mia bocca, gli apro meglio le gambe ed infilo il dito nella sua
apertura, mi stacco leccandomelo e lo rimetto dentro, torno a fare
l’operazione fino a che non è bagnato ed aperto, entro ed esco con le
dita agevolmente, fino ad arrivare bene in fondo, dove so che gli
piace.
Questo accompagnato dal pompino che gli faccio, lo fa impazzire, proprio come speravo.
Inizia a spingere e chiamarmi fino
a che non mi viene in bocca. Io ingoio felice che sia venuto. Mi alzo e
cerco la sua bocca, gli lecco le labbra dandogli il suo stesso sapore
che lo stordisce, gli succhio la lingua e poi lo bacio fondendomi a lui
con una gran voglia.
Dopo un po’ passo al suo orecchio e glielo prendo fra i denti.
- Se non ti scopo muoio… - Dico
spingendo il bacino contro il suo, strofinando i nostri cazzi. Il mio
ancora bello duro, il suo meno.
Annuisce ansimando pieno di brividi.
- Vieni… - Dice abbassandosi meglio i vestiti.
Mi lecco la mano e me la passo sul
cazzo, ci faccio scendere altra saliva per lubrificarlo e dopo poco lo
spingo contro il lavandino su cui si piega, infine lo prendo per i
fianchi ed entro.
Appena lo faccio, il suo buco
stretto mi risucchia stringendo il mio cazzo in tiro. Il sollievo mi
prende immediato, getto la testa all’indietro e sospiro senza voce.
Dio, sì… eccolo qua, eccola la sensazione perfetta.
Lui che mi ingloba, io che lo faccio mio.
Inizio a muovermi in lui e colpo
dopo colpo i gemiti si levano. Da fuori la musica forte fa il suo
dovere, coprendo le nostre voci.
James si afferra ai bordi del
lavandino mentre io lo tengo per i fianchi e continuo a spingere con
sempre più intensità, entrando ed uscendo fino a farlo veloce e a
perdermi, perdermi in lui e nei brividi folli che mi trasmette.
E’ perfetto, è semplicemente
perfetto. E come sempre, gli vengo dentro in un orgasmo che mi libera,
di cui non avrei potuto fare a meno.
Mi perdo e per un momento non mi
muovo e non respiro, poi mi accascio su di lui, l’avvolgo e lo alzo
appoggiandolo a me, contro il mio petto. Gli prendo il viso con le dita
e lo giro verso il mio. Cerco alla cieca la sua bocca morbida, trovo la
sua lingua che succhio, poi succhio il labbro che amo e ci baciamo fra
gli ansimi, coi pantaloni alle ginocchia e noi che sappiamo di sesso,
in un bagno che sicuramene ne ha viste molte come queste.
- Domani ci vediamo? - Chiedo sulla sua bocca, guardandolo negli occhi. Lui sorride annuendo.
- Starò qua per tutta la settimana. - Sorrido anche io e lo bacio.
- Grazie di essere venuto. Ci tenevo. - Forse non andava detto, però l’ho fatto e lui si illumina ancora di più.
Il piccolo dolce James.
Cosa mi stai facendo?
**
Piano piano le cose fra me e James si rafforzano, come se ce ne fosse bisogno.
E’ come se stessimo andando sulle
montagne russe, c’è un macchinario che ci porta, non decidiamo noi la
corsa, ma ci siamo sopra e ci facciamo trasportare a seconda di quel
che succede.
James da quando torniamo dalla
breve pausa natalizia, è molto più legato a me, mi cerca davvero tanto,
anche in allenamento interagisce tanto, cerca il contatto con me,
l’esercizio con me oppure un commento a qualcosa che fa e nel farlo
spesso mi tocca, mi carezza le guance, è come se mi dicesse ‘ehi,
ricordati che ci sono’.
Aspetta qualcosa da me, forse un’evoluzione del nostro rapporto.
Non ne abbiamo mai parlato, non ho mai voluto e lui non ha mai chiesto, mi piaceva per questo.
Ora però pur non chiedendomi nulla, aspetta e si vede. Mi sta più appresso. Sembra quasi che sia più preso da me che da Cris.
Aggrotto la fronte osservandoli
insieme, mi sembrano due compagni di squadra come tanti. All’inizio,
specie il primo anno di James, si capiva lontano un miglio che pendeva
da lui, che gli sbavava dietro. Infatti ha iniziato a venire a letto
con me per questo, per distrarsi dalla sofferenza amorosa, ma si vedeva
che era innamorato di lui.
Forse l’ha superata.
Mi stringo nelle spalle e passandogli accanto faccio finta di nulla, non lui però.
Sta parlando con Cris, ma quando mi
vede passare saluta Cris e mi si attacca al braccio tirandomi
esuberante, poi con la sua vocetta squillante trilla:
- Che ne dici di mangiare insieme?
So che tu vivi solo, non hai impegni familiari, giusto? - Lo guardo con
un sopracciglio alzato.
- Io no, ma tu sì! - Sono io a ricordarglielo.
Lui si mordicchia il labbro colpevole e poi alza le spalle con aria birichina che mi fa ridere.
- Sì ma gli ho detto che pranzavo con alcuni compagni… ti va? -
Allora mi guardo intorno vedendo che gli altri vanno alle loro macchine velocemente.
- E chi sono gli altri? - James ride e mi spintona.
- Eddai, hai capito che siamo solo io e te! -
Così rido anche io guardandolo da
un po’ più in alto di lui. James non è davvero basso ed anche
fisicamente è piuttosto atletico, anche se non come me o Cris. Però è
ben fatto sotto ogni punto di vista. Solo pochi centimetri di
differenza.
Guardo il cellulare prima di rispondergli perché avevo chiesto a Zizou se potevamo mangiare insieme.
‘Purtroppo non riesco. Sta per
succedere qualcosa di grosso. Rimani collegato alle news del Real,
perché mi sa che il giorno è oggi!’
Leggendo il suo sms mi viene un
colpo e mi scappa un grosso ‘eh?!’ che fa sobbalzare James che subito
curioso mi guarda e chiede.
- Che c’è? Problemi? - Io scuoto la testa di corsa.
- No no… anzi… credo che oggi avremo tutti una grande notizia! -
Solitamente il giorno dopo le
partite possiamo fare quello che vogliamo, di norma io, Cris ed un paio
di altri stacanovisti ci incontriamo al centro e facciamo un po’ di
palestra e piscina. Ultimamente si è unito a noi anche James. Che
strano.
Per cui oggi è il giorno dopo la
partita contro il Valencia e c’erano molte voci riguardo cosa sarebbe
successo, visto che abbiamo di nuovo pareggiato senza sfruttare il
pareggio del Barcellona.
- Del tipo? - Mi strofino le labbra fremendo per dirglielo, ma alla fine faccio una piccola smorfia.
- Non posso dire nulla. Tieni d’occhio le news del Real di oggi. - James sgrana gli occhi e capisce.
- Lo esonerano oggi? - Io mi metto a ridere, non volevo farglielo capire ma è difficile e so quanto odiasse Benitez.
- Zizou dice che dovrebbe essere oggi. Non spargere la voce… - James saltella tutto felice intorno a me come un bambino.
- No no… tanto ne staranno già
parlando tutti! - Poi si ferma e realizza. - Significa che sarà Zidane
il nuovo allenatore, come si dice in giro? - Io mi stringo nelle spalle
divertito, arrivando alla macchina. Poi mi fermo con lui a poca
distanza da me. E sospiro.
- Ti aspetto a casa mia! - Così lui alza le mani in alto ancor più felice di prima ed io ridendo salgo in macchina.
Per aver mangiato, l’abbiamo fatto.
Poi ci siamo anche occupati della
digestione. Niente di acrobatico ed estremo come ogni tanto mi vien da
fare, perché adoro rigirarmelo.
Ora siamo nudi stesi sul mio letto
e una musica rap esce dalle casse in sottofondo. Ha chiesto di
ascoltare un po’ di quello che mi piace, così l’ho accontentato. A lui
piacciono i classici sudamericani, musica movimentata da ballare. E fra
l’altro balla anche bene. Una volta me lo sono fatto selvaggiamente
dopo che l’ho fatto ballare per me. Ha un movimento di fianchi che me
l’ha fatto venire subito duro.
Lui è abbandonato sul mio petto,
dolcemente, e disegna col dito ricoprendomi di brividi. Io faccio la
stessa cosa, distrattamente, sulla sua schiena, fra le sue scapole
all’infuori.
- Sicuro di non essere troppo magro? - Chiedo distrattamente.
- Ma se Benitez ha detto che devo dimagrire! -
- E’ il suo cervello che deve
dimagrire! Oltre che lui stesso! - Brontolo seccato. Poi ricordandomi
di quel fallimento umano che tutta la squadra e penso il mondo intero
odia, prendo il cellulare dal comodino e accedo a twitter dove seguo
una pagina di news abbastanza attendibili sul Real.
- Oh, sembra che sia vero! - Esclamo.
James si tira su sul gomito e mi guarda.
- Cosa? -
- Lo esonerano oggi! Alle sette ci sarà una conferenza in pompa magna. Sicuramente succederà stasera! -
James si illumina ed il suo viso diventa particolarmente tenero. Cuccioloso, dicono in rete. Puppy!
- Sei felice? -
- Non si nota? - E così dicendo mi
bacia. Io lo trattengo con una mano sulla nuca e approfondisco il bacio
che non è molto erotico, ma nemmeno il sesso lo è stato. Oggi James era
particolarmente dolce e bisognoso di coccole, così non sono stato un
animale come spesso mi succede.
- E tu? - Chiede alla fine, risistemandosi in modo da guardarmi in viso.
Io non distolgo lo sguardo dal suo che mi scruta attento.
- Me lo chiedi? Io sono quello più
felice di tutti voi messi insieme! Non per una questione di calcio e di
giocare di più o cose così. — James capisce e completa al posto mio
abbassando impercettibilmente il tono.
- Perché sarai allenato da Zidane. - Annuisco sereno.
- E’ il mio sogno sin da ragazzino. Non sai cosa significa per me essere allenato da lui. - Sospira.
- Tutti abbiamo dei sogni. E’ bello
quando si realizzano. Sono felice per te, davvero. - Però sembra un po’
meno radioso quando lo dice. Così ne approfitto.
- Il tuo era di giocare con Cris, no? - Annuisce un po’ pensieroso.
- Sì… fra il resto. -
- Ed ora? - Alza le spalle un po’ indeciso.
- Son felice di essere parte di questo, ed essere suo compagno ed amico. -
- Come va con lui? - Chiedo diretto.
- Bene… mi sono calmato molto nei
suoi confronti. E’ molto ridimensionato quello che provo per lui. Credo
sia rimasta una bella amicizia. Forse era solo un’infatuazione. Di
solito se è amore non passa facilmente, no? - Vorrei chiederglielo ma
forse sono troppo sfacciato. Dovrei aspettare che sia lui a fare o dire
qualcosa a riguardo.
- Ti sento molto più vicino
ultimamente… è perché ti sei tolto Cris dalla testa? - Sorride
colpevole ed arrossisce, la cosa mi piace terribilmente e gli bacio la
fronte.
- Non lo so, non mi sono fermato a
chiedermelo. Mi piace stare con te, mi piace molto. So che tu stai con
Zidane, che avete questo particolare rapporto che consumate quando
potete, senza obblighi e doveri… e che comunque tu ami lui punto e
basta. Infatti non chiedo nulla. Solo che a me piace stare con te,
tutto qua. - Alla fine lo dice lui, un po’ spinto da me. Non so cosa
dire a questo punto le cose sono un po’ strane, non abbiamo mai parlato
di noi e non ci tenevo molto a farlo, ma è anche vero che fra noi sta
diventando più speciale di prima.
Alla fine un sms ci distrae e lo leggo.
E’ Zizou.
‘Guarda la conferenza stasera!’
Arriccio il naso.
‘Ma non puoi dirmi nulla?’
‘^_^’
Uno smile. Mi fa uno smile.
- Fanculo! Il solito serafico!
Sembra un mafioso! Se non vuole dire una cosa non la dice! E dire che
quando giocava sbranava tutti e non tratteneva nulla! - James ride
capendo che parlavo proprio con Zizou.
- Beh, mi dicevi che in realtà lui
esplodeva nei momenti sotto pressione proprio perché tratteneva troppo,
era troppo chiuso! - si ricorda ogni conversazione che abbiamo fatto, è
impressionante. Sorrido.
- Sì è vero. Solo che ora ha
imparato ad incanalare tutto quello che tratteneva ed è tendenzialmente
una persona calma. Anche se pensa peste e corna non lo dice, ma non è
che poi esplode. Sembra un Buddah! - James ride di nuovo, poi penso che
forse sia indelicato parlare di lui. - Ma forse ti annoio… - James
scuote la testa energico.
- Mi piace Zidane e mi piace come
ne parli! Si vede che lo conosci molto bene e che lo veneri! - Sorrido
dolcemente pensando a lui. - Lo ami davvero… - E’ un po’ sottotono
quando lo dice ed io gli carezzo la guancia col dorso del dito. Mi
spiace davvero farlo soffrire. Spero non succeda. Sarebbe la seconda
volta che soffre per amore.
- Se diventa un problema me lo devi
dire e smettiamo. - Questa volta sono molto chiaro e mi decido a
parlarne. Lui si alza a sedere impallidendo, spaventato
dall’eventualità, ed io mi tiro su con la schiena contro la spalliera
del letto. Lo guardo mettersi le ginocchia sotto di sé.
- Non dire sciocchezze! Sto benissimo! - Sospiro.
- Sì, lo so. Però se pensi che
diventi difficile non far finta di nulla. - James fa il broncio e
abbassa lo sguardo pensandoci, lo lascio fare senza interromperlo, poi
rialza gli occhi con una titubanza dolcissima e me lo chiede:
- Credi che ora che sarà il nostro
allenatore e sarà di nuovo presente al cento percento nella tua vita,
tu non avrai più bisogno di me? Per questo mi fai questo discorso? Per
prepararmi? - Sospiro e scuoto la testa.
- Non posso sapere come sarà. Lui
tiene molto alla sua famiglia e vuole esserci tutte le volte che può,
per cui non è che può fare allenatore e amante. Deve fare allenatore,
marito e poi amante. Non so risponderti, James. Non ho obblighi, lui è
sposato, non mi chiede nemmeno se vado a letto con altri, lo dà per
scontato. -
- Davvero? - Annuisco.
- Spesso mi dice se sono libero e
se mi va ed io gli dico ‘e con chi dovrei essere impegnato?’ perché sa
che io e Clohe ci siamo lasciati e che lei vive in Francia con la
piccola. Lui allora risponde ‘coi tuoi numerosi amanti!’ Io rido ma non
smentisco e lui non è scemo, ma non lo turba la cosa. Credo che da un
certo punto di vista ne sia sollevato, perché così non avanzerò mai
pretese su di lui e sul nostro rapporto, non vorrà mai che mi consacri
a lui e viceversa lui con me. Che lasci la moglie e che viviamo
insieme. - James piega la testa di lato e si coccola con la propria
spalla liscia mentre gioca dolcemente con il mio ginocchio.
- Forse è anche sollevato perché sa
che trovi un modo per sfogarti e non stare male quando lui non può
esserci… - Alzo le spalle e incrocio le dita dietro la nuca, mentre le
sue ditina mi solleticano risalendo sulla coscia.
- Può essere. E’ una relazione
aperta e funziona perché si basa sulla fiducia più totale ed è chiaro a
tutti che qualunque sia la situazione, comunque vada, qualunque
parentesi ci sia, noi ci amiamo comunque. Questo ci dà equilibrio. -
James ora risale sull’inguine e mi tocca l’erezione di nuovo in
reazione.
- Ma guarda, qualcuno è già pronto a ricominciare… - Dice malizioso prendendomelo in mano. Io sorrido altrettanto malizioso.
- E qualcuno batte la fiacca! - Lui
allora ridendo gingilla un po’ senza intenzioni particolari, capisco
che pensa a qualcosa ed alla fine, senza alzare gli occhi e continuando
a guardare il mio cazzo senza vederlo davvero, dice piano:
- Non voglio niente più di quello
che sei disposto a darmi. E quando vedo che le cose mi sfuggono troppo
di mano, te lo dirò. - Sorrido.
- Quando succederà me ne accorgerò
da solo perché sei un libro aperto! - James sorride, mi guarda un
momento timidamente e si protende a baciarmi leggero.
Poi scende e me lo prende in bocca iniziando subito a succhiare, accompagnandosi con la mano.
Sciolgo le mie da dietro la nuca e
le metto sulla sua, attirandolo a me e spingendo col bacino, abbandono
la testa all’indietro e l’espressione al godimento. Presto i gemiti
tornano a salire e mentre penso che sia bravissimo a succhiarmi,
realizzo che sta facendo di tutto per diventare a modo suo
indispensabile per me. Forse non pretenderà mai di prendere il posto di
Zizou e di essere amato a quel modo, ma penso che cercherà di essere
abbastanza importante in qualche modo per non farsi scaricare.
Fanculo, ragazzino, la tua bocca non mi aiuta proprio a pensare!