CAPITOLO XIII:
SUL LETTO DELICATAMENTE
Il francese sorrise
soddisfatto e lo adagiò sul letto delicatamente, gli si mise sopra e si
accomodò steso lasciando che James rimanesse con le gambe ancora
allacciate alla sua vita.
Incapace di staccarsi,
perchè gli piaceva sentire i loro bacini a contatto in quel modo.
Ripresero a baciarsi, le
bocche a fondersi e le lingue a giocare insieme, poi lento Karim
scivolò giù sul suo corpo e James lo lasciò libero di agire. Se lo
assaggiò centimetro per centimetro, mostrandogli una volta di più
quanto bene sapeva usare la sua lingua e la sua bocca.
Sparì di nuovo fra le sue
gambe ed il colombiano mostrò quanto gli piacesse.
Karim si alzò sulle
ginocchia iniziando a masturbarsi da solo, mentre lo guardava
allucinato ed eccitato in attesa che proseguisse.
Alzò un sopracciglio e
James avvampando capì cosa aspettava, suo malgrado non se lo fece
ripetere.
Era una buona occasione
per fare pratica e per conoscere meglio sé stesso e quel mondo di cui
era attratto ed ossessionato.
Era decisamente gay anche
se sposato e con una figlia.
Forse poteva dire
bisessuale, ma ora come ora il mondo maschile lo mandava letteralmente
fuori di testa e spingendo il capo contro il suo inguine, lo avvolse
con le labbra tutto chino in avanti ed iniziò a succhiare con impeto.
La voce di Karim si levò
nell'aria mentre gemeva e spingeva col bacino, questo lo riempì di
voglia e continuò su incitamento del francese che gli diceva di fare
più veloce e stringere di più.
Stava per venire, quando
si fece indietro improvviso e lo girò in modo da prenderlo per i
fianchi. James stava per alzarsi e raddrizzarsi sulle ginocchia, ma lui
lo premette giù e si chinò sulla sua schiena che, lento e sensuale,
leccò fino a raggiungere la fessura dei suoi glutei, ove sparì sia con
la lingua che con le dita.
Si occupò del suo ingresso
con esperienza entrando in lui con le dita e muovendosi, facendolo
morire di volta in volta per il piacere mai provato in quella maniera.
Per James fu una cosa del
tutto nuova, il mondo gli si aprì ed i gemiti aumentarono
immediatamente, mentre si prendeva al lenzuolo sotto di sé e si
stendeva tutto dandoglisi al meglio che riusciva.
Era talmente bello che non
riuscì ad evitare e si masturbò da solo. Questo unito a quello che
Karim gli stava facendo dietro, gli fece raggiungere l'orgasmo.
Quel momento fu per lui
chiave, Karim continuò a preparalo, usando anche la vaselina per
l’occasione, inserendo più dita fino a vederlo pronto.
In molti non perdevano
tempo in quel modo e si limitavano alla saliva ed alle dita, lui stesso
di norma faceva così se era del sesso veloce di cui gli importava
relativamente: andavano ed entravano. Ma quella volta Karim sapendo che
era vergine e non volendo farlo piangere, perse tutto il tempo
necessario ed usò tutti gli accorgimenti del caso.
Quando valutò che era
pronto si chinò su di lui, gli baciò il collo e tenendo una mano sulla
propria erezione appoggiata a lui e l'altra sul fianco, gli disse
all'orecchio:
- Ci sei? - James annuì
girando la testa verso di lui, cercò le sue labbra, Karim le intrecciò
brevemente, poi si tirò su ed entrò piano e delicato. Non diede una
spinta unica e brutale, entrò lento e con la punta, James fece un po'
di resistenza, tornò ad uscire e riprovò. Ci volle un po' fino a che il
piccolo non si abituò sufficientemente e un po' l'adeguata preparazione
e lubrificazione, un po' il modo delicato con cui lo stava facendo, ma
James si rilassò e Karim poté entrare completamente in lui.
Quando fu lì smise di
mordersi il labbro, aprì la bocca e muovendosi dentro e fuori con un
ritmo intenso e crescente, iniziò anche a gemere.
Le loro voci si unirono
nell'aria, mentre entrambi erano pervasi da sensazioni fisiche
incredibili.
Brividi di ogni tipo su
ogni parte del corpo.
Per Karim fu piacevole da
subito, per James il dolore lasciò strada a qualcosa di strano,
intossicante, una volta che si rilassò e si aprì a lui.
In quel momento fu
un'esplosione di brividi che lo ricoprivano su tutta la schiena e poi
su tutto il corpo.
Brividi elettrici. Karim
lo prese e lo fece suo. In lui si perse del tutto, senza più ritrovarsi
fino all'orgasmo.
Aveva fatto sesso spesso,
anche se ultimamente non così regolarmente come aveva fatto per un
periodo.
Però ne aveva fatte.
Con uomini, con donne.
Trans.
Ogni genere.
Questa fu diversa.
Questa fu diversa in
qualcosa. Qualcosa che non riuscì assolutamente a comprendere. Si
sconvolse nel ritrovarsi giù su di lui, piegato in avanti, ad
avvolgerlo con le braccia intorno al petto mentre gli succhiava
l'orecchio, glielo mordicchiava ed aumentava l'intensità delle spinte.
Aveva cercato quel
contatto maggiore, l'aveva dovuto avvolgere, aveva dovuto sentirlo
meglio.
E quando lo fece,
quell'esplosione lo investì sconvolgendolo per l'intensità di
quell'orgasmo. A quei livelli non ricordava d'averne avuti.
Si accasciò su di lui dopo
che si svuotò completamente, ansimante, sconvolto, realizzato.
Totalmente rappacificato.
Crollò di lato, sulla
schiena, e si tirò su James il quale fu lieto di accoccolarsi su di
lui. Gli alzò il volto e cercò le sue labbra. Diede vita ad un bacio
molto dolce e lento, mentre i fiati si mescolavano.
Al termine Karim lo guardò
piegando la testa di lato, l'aria serena e turbata insieme. Non disse
nulla se non:
- Tutto bene? - James
sorrise con occhi che brillavano.
- Benissimo. - E si capiva
che era così. Ma quel che non era chiaro era perchè. Aveva fatto sesso
con quello che comunemente veniva definito ripiego, evidentemente era
un ottimo ripiego, si disse James accoccolandosi sul suo petto mentre
la mano di Karim gli carezzava dolcemente la schiena.
Comunque rimaneva una
prima volta molto bella. Chiaramente l'avrebbe voluto rifare fino ad
avere l'orgasmo durante l'amplesso in sé e non prima.
Voleva provare anche
quello. Doveva.
Ma lì, nella stanchezza di
una giornata intensa e piena di novità, sereno fra le braccia forti di
Karim, si abbandonò e si addormentò.
Rimase lì tutta la notte.
Karim si svegliò per
primo, era molto abitudinario come orari.
James dormiva sfinito
della grossa, sereno e pacifico. Era girato a pancia in giù e le
braccia erano piegate contro il proprio corpo. Karim dormiva sul
fianco, rivolto verso di lui, e gli teneva un braccio intorno alla
schiena.
Le labbra sulla sua mano
abbandonata fra loro.
Lo mise a fuoco assonnato
e sorrise subito, istintivo, senza saperne il motivo.
Si sentì ebete, ma gli
baciò le labbra e si alzò silenzioso scivolando via dal letto senza
svegliarlo.
Prese dei boxer puliti
dalla solita fantasia assurda e si mise nella doccia, una volta finito
se li infilò e poi uscì dalla camera dove James continuava a dormire.
Chiuse delicatamente la porta e mise su del caffè.
Pensieroso lo sorseggiò.
Gli stava piacendo stare
con James, era bello il tempo passato con lui, ma doveva tenere a mente
che il piccoletto era innamorato di Cris, per James lui era un ripiego,
una cosa del tutto naturale.
Sbuffò e andò nella
propria palestra, una stanza attrezzata dove allenarsi od usare certi
macchinari che l'aiutavano.
Si sistemò in un
elettrostimolatore muscolare e lasciò comodamente che facesse il suo
dovere.
Pensò a Zizou. L'amava
ancora?
Si stava prendendo da
James?
Lo faceva sentire bene,
vivo, uomo. Erano belle sensazioni.
Però Zizou era sempre
speciale, per lui. Se pensava a lui sentiva lo stomaco chiudersi.
Forse anche James era un
ripiego.
“E' parecchio
probabile...” Si disse.
In quel momento sentì un
click e la sua attenzione fu attirata da una risata alla porta aperta.
Vide James col telefono in
mano che gli faceva una foto imbracato nel macchinario più strano mai
visto, gli aveva fatto una foto e rideva ancora. Il suo suono lo riempì
istintivamente di gioia e si ritrovò a sorridere come uno scemo.
- Che cosa stai facendo? -
Chiese incuriosito.
- E' un macchinario per la
stimolazione elettrica muscolare. Impedisce ai miei muscoli di
rovinarsi facilmente! - Spiegò divertito Karim.
- E lo fai appena sveglio?
-
- Ehi, sono sveglio già da
un po'... -
- Ma sei in boxer! - Poi
li guardò meglio. - E che boxer! - James continuò a ridere e Karim per
farlo smettere chiuse il macchinario, si liberò e lo prese intorno alla
vita chinandosi contro di lui, tipo la presa della sera precedente.
Infatti gli afferrò le natiche, avvolte nell’intimo, e strinse. James
si mise a strillare in modo poco mascolino tirandogli dei colpi poco
convinti sulla schiena.
- No no, non lanciarmi di
nuovo! - Karim lo lasciò ridendo.
- Non posso. Non mi sono
scaldato. - Poi gli pizzicò le guance. - Allora avevi paura alla
fine... mi avevi detto di no... - James arrossì e arricciò il naso.
- No, non è che avessi
paura, ma farsi lanciare in aria non è la sensazione migliore! - Karim
lo cinse con un braccio intorno alle spalle e facendogli l'occhiolino
disse allusivo.
- Hai usato il termine
'eccitante' ieri sera... mi sa che non posso credere a quel che dici...
- James si aggrappò a lui seguendolo fuori dalla stanza mentre agitato
cercava di rimediare a quello che sembrava essere.
- No, che hai capito! Sono
sincero! Non mento mai! Però certe cose cambiano a seconda di quando le
vivi o le ricordi. Cioè sul momento le percepisci in un modo, poi
ripensandoci a mente fredda ti sembrano diverse, ma quel che ho detto
resta vero... - Arrivarono in cucina e lì Karim lo lasciò andare per
versargli del caffè.
- Per cui come definiresti
la nostra notte, ora a mente fredda? - James si ritrovò col fiato
mozzato e lo guardò shockato e preso a dir poco male.
- Ecco io... - Il caos in
un attimo, Karim rise.
- Ti ricordo che stanotte
hai detto 'benissimo'. - James arrossì fino alla punta dei capelli e si
coprì il viso, poi si schiaffeggiò a si decise a rispondere:
- Benissimo. - Karim ci
rimase. Era stato sicuro che avrebbe tirato fuori qualcosa di poco
carino, del tipo che era meglio non rifarlo. - Resta benissimo anche
ora. Sono stato benissimo e sto benissimo. È stato bello. Davvero. -
Karim si fece serio ed
inarcò le sopracciglia:
- Ma? - James sorrise
sciogliendosi.
- Niente ma. Per tutta la
notte non ho pensato a nulla, sono stato bene e mi piacerebbe tornare a
sentirmi così. Stare bene senza implicazioni di alcun tipo. - Karim
rimase molto sorpreso e lo dimostrò.
- Ti ho detto che
funzionava! - James annuì continuando a stare rilassato dopo un primo
momento di stranezza.
- Sai, è rilassante in
qualche modo... poter rifugiarsi da qualcuno, fare e dire qualunque
cosa senza dover misurare tutto e rifletterci troppo... senza paura di
rifiuti, senza stare a chiedersi cosa proverà, perchè lo starà facendo,
se percepisco le cose giuste... sono dei momenti piacevoli senza nulla
dietro. È bello. Terapeutico. - Karim sorrise soddisfatto.
- E' così anche per me.
Non penso a nulla, passo del tempo piacevole, sto bene e basta. Non
devo pensare a nulla, decifrare nulla... non c'è altro... -
James tenendo la tazza di
caffè latte in mano, si diresse da Karim seduto su una sedia, gli si
mise sulle ginocchia circondandogli il collo con un braccio, avvicinò
il viso al suo e agganciò il suo sguardo, entrambi maliziosi.
- Allora penso proprio che
quando ne avremo voglia, dovremo rifarlo... - Karim sorrise allo stesso
modo e in risposta lo baciò.
- Direi che è un piano
perfetto. - le labbra si intrecciarono e poco dopo le lingue trasmisero
il sapore di caffè che accompagnarono il loro buongiorno.