CAPITOLO VII:
DIVANO
James in un attimo si
dimenticò dell'uso della parola. La testa vuota, la lingua annodata e
gli occhi sgranati in una muta e chiara domanda.
'Tu sai?'
Karim si rese conto di essere stato troppo brusco e diretto e sospirando mise giù il bicchiere e si scusò.
- Non intendevo essere
diretto, ma è un mio difetto. - Poi continuando a scrutare il suo viso
sotto shock, si sforzò di spiegare ancora. - So cosa sta succedendo a
Cris e so che ti ha parlato. Mi ha chiesto di vedere come stai. -
James, con difficoltà, tornò a parlare con una voce sussurrata.
- Te lo ha chiesto lui? - Karim annuì.
- Ma sarei venuto comunque
sapendo che ti ha parlato. - Non era proprio vero, non era nel suo
stile. Ma James poteva benissimo crederlo. Sorrise sforzandosi.
- Grazie, sei molto gentile. Sei molto amico di Cris? - Karim annuì.
- Ho vissuto in prima
persona la sua storia con Riky. So quel che ha passato e che sta
passando. Se c'è una certezza nella mia vita è che quei due non si
lasceranno mai. - Non sapeva perchè lo diceva, forse voleva che fosse
chiaro, forse voleva vedere la sua reazione per essere sicuro che
magari non diceva di stare bene anche se non era vero.
James si morse il labbro abbassando lo sguardo mortificato, in totale crisi e difficoltà. Impossibile non notarlo.
- Me lo ha detto solo
oggi. Non avevo idea che stesse con qualcuno. Cioè so che la storia con
Irina era una cosa da copertina, per la reputazione. Non sapevo niente
e nessuno me lo ha detto ed io... - A quel punto James tolse ogni
scarsa cintura di sicurezza, perchè non c'era obiettivamente un motivo
per non sfogarsi. Karim sapeva tutto ed era lì per quello. E lui aveva
bisogno di parlare, di sfogarsi e di essere consolato.
Ne aveva bisogno davvero.
- Io ero super cotto di
lui e pensavo di piacergli ed invece ero solo un amico. Gli piaceva
piacermi, adora fare lo scemo con gli scemi... come fa con Marcelo e
Pepe, per dire... e quindi io sono così allegro e lui ama giocare così
con me. Ma non è perchè ci prova con me o ci sta, insomma. È il suo
modo di essere amico di qualcuno. Si adatta a chi ha vicino. E poi ha
detto che sta attraversando un periodo strano con Riky per varie
cose, ma che ora è tornato con lui e che va tutto bene di nuovo ed io
non so, non so come non mi sono accorto che aveva un altro e che mi
vedeva come un compagno di giochi ma non altro... che stupido che sono
stato, che stupido davvero! -
Karim ascoltò consapevole
il suo sfogo, tutte le sue parole fluivano fuori come un fiume in piena
e lui, dispiaciuto, si sentiva un idiota che non sapeva cosa dire. Non
era adatto a quel ruolo, voleva sparire.
Quando smise di parlare
perchè la sua voce si ruppe, straripò qualcosa in Karim che si girò
verso di lui, gli prese il mento fra le dita e lo guardò negli occhi
serio e calmo.
- Va bene anche se piangi.
Sono qua per questo. Non è mai facile, lo so. Ci sono passato. - James
cercava ancora di trattenersi, ma le lacrime erano lì, la voce ormai
rotta. E Karim proseguì per fargli capire che era vero che sapeva come
ci si sentiva. - Ti sembra che le cose vadano bene, sai che non può
essere vero, ma le cose fra voi vanno così bene che non puoi non
illuderti. Come può non essere come dici? E ci credi. Ci credi che sia
vero. Che lui ti ricambi. Ma poi non è così e tu ci stai male. Ci stai
così male quando capisci che non sarà mai così e che avevi solo visto
male, che vuoi cancellare tutto. Ti senti un idiota. Ma non puoi
cancellare e non sai con che faccia lo rivedrai. Ma lo rivedrai e lui
sarà gentile ed allegro con te per non farti pesare nulla, ma ora
saprai che quando ti toccherà non sarà perchè ci sta provando con te,
come pensavi, ma è solo in amicizia e basta. Lo fa perchè lo fa anche
con gli altri. E tu piano piano te ne farai una ragione e starai
meglio, riuscirai a stargli vicino senza morire dentro. E sarai anche
suo amico come lui lo è con te. Rimarrà sempre dentro di te un posto
speciale per lui, uno sguardo diverso, una parola in più per lui. Però
arriverai ad essere suo amico e ad innamorarti di qualcun altro, ad
avere un'altra storia, a sospirare per altri. Ti distrarrai, andrai a
letto con qualcun altro, ti divertirai e poi un giorno ti dirai ok,
sono pronto a ricominciare. Posso avere un'altra storia. -
Karim aveva parlato così
tanto davvero con pochissime persone e James rimase senza parole nel
sentire quante ne aveva. Ma soprattutto quanto esatte fossero.
Shockato e meravigliato, distolto dal suo dolore, ipnotizzato da lui, disse:
- Ci sei passato? - Karim annuì in difficoltà, a disagio. Ma sorrise.
- Sì. Non è facile, ti
avverto. Ma ci riuscirai. - James non chiese con chi, non sapeva nulla
della sua vita privata, Karim era molto chiuso come persona e
riservatissimo. Non sapeva nemmeno se era bisessuale o etero. Perchè
sapeva che aveva una figlia, ma non aveva nemmeno idea se fosse
sposato.
Così distratto da questi strani pensieri assurdi, glielo chiese.
- Ma tu sei sposato? - Karim, preso in contropiede da questa strana domanda, gli rispose.
- No. Avevo la ragazza con
cui ho avuto mia figlia, ma siamo rimasti amici ed ognuno fa la sua
vita. Collaboriamo per la bambina e basta. Non ci amiamo e non possiamo
fingere di amarci solo perchè non siamo stati attenti a scopare. -
James si imbarazzò ma annuì ammirato.
- E' una scelta saggia e coerente, secondo me. - Poi ci ripensò. - Ma quindi non ti riferivi a lei? - Karim sorrise dolcemente.
- No. - Però non disse chi
e James non lo chiese. Invece, candido, fece un'altra domanda. Per pura
curiosità. Perchè spostare l'attenzione su qualcun altro era meglio che
mantenerla su di sé e sul proprio dolore. E poi Karim ci era passato.
Sapeva. Poteva fidarsi.
- Ora ne sei uscito? -
Karim annuì sempre sorridendo. Non aveva idea del motivo di tanto
interesse, cominciò a pensare che volesse accettare il suo consiglio di
distrarsi e divertirsi andando a letto con qualcun altro e stava
tastando il terreno. Lo trovò dolce nella sua innocenza e spontaneità.
Un genere totalmente nuovo rispetto a quelli con cui era sempre stato.
Forse il genere che aveva sempre cercato senza saperlo.
- Sì. -
- E sei pronto per altre
storie? - Karim si avvicinò a lui, sul divano. James non si allontanò.
Non gli toccava più il mento con le dita, non lo toccava proprio. Ma
quello sguardo e quella vicinanza erano sempre più spiccati ed a
momenti non avrebbero respirato.
Caldo, improvvisamente.
- Sì. -
- Ma quanto tempo fa è successo? - Karim scosse il capo.
- Mesi fa. Ma è una storia
complicata. Prima mi ha rifiutato, poi siamo rimasti in rapporti tanto
che ho pensato di piacergli lo stesso. Dopo non è mai successo nulla ed
anzi si è allontanato. - Karim iniziò a carezzargli la guancia partendo
dagli occhi all'ingiù, delicato e sensuale. James quasi non respirava
ammaliato. - Quindi ci ho sofferto molto. Ma ho continuato a sentirlo e
vederlo di tanto in tanto. Alla fine l'ho superata. Lo vedo in
amicizia. Ha un posto speciale in me, però sono riuscito a riprendere
la mia vita sessuale. Ed ora sono pronto ad un'altra storia, se arriva.
Intanto farò tutto quello che mi va. - Ed ora gli andava James.
Improvviso, inevitabile, evidente.
Karim si rese conto che
gli andava James e che a James serviva quella distrazione per non
pensare a Cris, per sentirsi di nuovo meglio, almeno fisicamente.
Perchè quello era la sola cosa che funzionava, sempre.
James era ipnotizzato da
lui, affascinante a modo suo e molto vicino, il suo tocco ammaliante ed
intrigante come il suo sguardo sicuro. Ma non aveva idea di che cosa
stava succedendo e di cos'era quello che provava ora.
Quel calore, quella voglia di qualcosa. Qualcosa di nuovo. Qualcosa di piacevole.
Voglia che Karim non smettesse di carezzarlo con le dita.
Perso in lui.
- E cosa vuoi fare? -
Chiese senza sapere se intendesse al momento od in generale. Karim lo
prese 'al momento' e senza farsi il minimo problema rispose sfilandosi
la maglia.
- Occuparmi di un cucciolo
smarrito. - James sbatté gli occhi smarrito e shockato, convinto di
essersi perso. Karim sorrise a torso nudo e si alzò su un ginocchio,
l'altra gamba a terra. Poi si chinò verso di lui tenendo una mano allo
schienale e l'altra sulla sua guancia. Gli occhi fissi nei suoi. -
Voglio distrarti. -
Si chinò e James si stese lentamente, in trance.
- Io non... - Non sapeva
se fosse giusto, non capiva nulla. Era stato tanto male ed ora era la
prima volta che non pensava a piangere di continuo, era la prima volta
che non si sentiva uno stupido scaricato, ma un ragazzo desiderato.
Ancora in grado di provare cose belle.
- Andrà tutto bene. - Mormorò sulle sue labbra ben disegnate e tremanti.
Karim gliele fermò con le proprie ed il mondo svanì lento nella sua bocca che si aprì.
Si succhiarono aderendo l'un l'altro, poi Karim infilò la lingua fra le sue e James, sorpreso, l'accolse.
Poco dopo stava rispondendo ad uno dei baci più belli ed intensi mai dati.
Il francese baciava in modo perfetto.
Era sconvolgente il modo
in cui usava la lingua, come giocava con la sua, che non era troppo
impetuoso od aggressivo, ma lento e sensuale e gli dava dei leggeri
assaggi per poi ritirarsi e spingerlo a prenderne di più.
James smarrito e confuso
si trovò non solo a rispondere con trasporto ad un bacio ubriacante, ma
gli circondò il collo con le braccia e lo attirò a sé stendendosi giù
con la schiena, aprì le gambe e lo fece sistemare nel mezzo.
Lui e la sua spontanea
innocenza diedero alla testa a Karim il quale si premette su di lui
facendogli sentire sul suo inguine il proprio e quanto era eccitato e
lo desiderava.
James circondò con le
gambe facendogli capire che era più che disposto a starci e Karim
sconvolto dal modo con cui gli si dava, con una tale innocenza e voglia
di provare qualcosa di piacevole, di essere desiderato, scivolò sul suo
collo succhiando lento ma con trasporto la sua pelle sensibile. Le mani
si intrufolarono sotto la sua maglia e gliel'alzarono, trovarono i
capezzoli che tormentarono e quando li sentì duri, andò con la bocca.
La lingua percorse delicato per poi tirarli e succhiarli.
Proseguì le sue carezze
esperte sul resto del corpo, infilandosi fra i loro bacini uniti. James
slacciò le gambe lasciandogli spazio e Karim se lo prese. Infilò le
mani sotto ai pantaloni della tuta larga e ai boxer e gli prese
l'erezione iniziando a massaggiargliela.
La mano si muoveva su e
giù veloce e stretta sul suo membro ora eccitato, la sua voce lo
incitava e lo eccitava e al posto della mano ci mise la propria bocca.
Karim sparì fra le sue
gambe aperte, le dita di James sulla sua nuca ad attirarlo a sé, i
gemiti sempre più forti, sconvolto da come lo faceva suo con la lingua
e la bocca, da come giocava con la gola, da come lo stringeva e lo
stuzzicava.
Karim non era bravo solo a
baciare, era bravo con la lingua e con la bocca in generale e James
finì di eccitarsi dopo il suo trattamento speciale.
Raggiunse l'orgasmo nella
sua bocca, Karim non si fece problemi e si prese anche il suo sapore.
James sconvolto pure di quello lo guardò rosso ed imbarazzato, mentre
alla sua totale mercede ed in condizioni sconvolgenti aspettava che lo
ricoprisse col suo corpo caldo e sicuro.
La maglia alzata sotto le
braccia, i pantaloni e i boxer abbassati, l'erezione completamente
fuori, le gambe aperte e le braccia in richiamo di un Karim che,
sorridente e predatore, si sistemò di nuovo su di lui ricoprendolo,
scaldandolo.
James chiuse le braccia intorno al suo capo e cercò la sua bocca.
I due si baciarono e di nuovo fu uno dei baci più belli mai dati e ricevuti.
Il ragazzino sarebbe stato lì a farsi fare di tutto per ore, specie dalla sua lingua.
Tuttavia ad un certo punto
sparì col viso contro il suo collo e Karim, dolcemente, protettivo,
sconvolto, lo tenne sotto di sé come un felino fa col suo cucciolo
spaventato.
Rimasero così in silenzio ad ascoltare i loro respiri tornare normali.
Karim non chiese di essere ricambiato, per quella volta decise di trovare una soluzione da solo una volta uscito.
Più tardi Cris gli scrisse.
'Come è andata?'
Karim gli rispose.
'Era molto giù ma l'ho consolato.'
'Ti devo un favore.'
Karim sorrise.
'No non serve. Me lo sono già preso.'
Silenzio. Lunghi minuti di silenzio.
Poi Cris capì.
'Puttana! Non serviva scopertelo! Ti avevo detto consolalo, non scopalo!'
La risata di Karim echeggiò nella camera.
'Non l'ho scopato. L'ho fatto godere! Fidati che stava meglio di com'era quando sono arrivato.'
'Non ne dubito.' Poi poco dopo: 'Comunque grazie.'
Karim sorrise sornione.
'Grazie a te.'
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