CAPITOLO VIII:
FISIOTERAPIA
Per James non fu facile
assimilare il rifiuto di Cris, sarebbe stato meglio non sapere nulla,
per lo meno questo lo pensò per un po'.
Karim non tornò da lui e non lo cercò di proposito, ma lo incontrò in palestra durante la sua seduta di fisioterapia.
Aveva l'abitudine di fare
un'ora almeno in palestra prima delle sessioni regolari di allenamenti,
si trovava lì con Cris ed i due poi si fermavano un'altra ora dopo per
rifiniture personali.
L'anno precedente a loro si univa anche Zizou, quest'anno, con orari diversi, non riusciva più.
Ogni tanto, ma di solito
alla fine e non prima, anche altri si univano a loro a perfezionare
qualcosa in cui si sentivano carenti. Ad esempio Gareth, Isco
o Jese.
Quel giorno Karim si trovò
solo in palestra. Riky era riuscito a ritagliarsi del tempo ed era
venuto a trovare Cris, siccome ci voleva sempre un sacco di tempo fra
andata e ritorno, alla fine stavano insieme poche ore. Per questo
tendevano ad evitare follie simili, ma siccome i due avevano fatto pace
di recente, Riky aveva deciso di venire.
James iniziava quel giorno la riabilitazione in palestra, naturalmente non solo.
Quando Karim lo vide, lo salutò in modo del tutto normale, senza considerare quanto successo qualche giorno prima.
Ci aveva pensato un po’, ma non si era soffermato molto.
Era contento di essere tornato ufficialmente in pista, per il resto andava tutto bene.
James non l'aveva certo presa allo stesso modo.
Infatti, appena rivide
Karim, sbagliò movimento e per poco non cadde facendosi di nuovo male.
Il terapista lo fece fermare e riposare, nel mentre se ne andò a fare
altre cose.
Karim naturalmente non si
era accorto di nulla, si mise vicino a lui e approfittando del momento
di tranquillità, gli chiese come stava.
- Allora? - chiese facendogli un cenno col capo mentre si metteva sul tappeto a correre.
James era in palla, rosso in viso e affannato, provò a rispondere, ma si trovò anche a balbettare.
- B-bene... Gra-grazie. E tu? - Karim alzò le spalle.
- Tutto ok. - iniziò così
a correre e James non riuscì a staccargli più gli occhi di dosso.
Sentendosi osservato, tornò a guardarlo e solo a quel punto si accorse
che il piccoletto aveva qualcosa di strano.
- Si? - James si riscosse distogliendo lo sguardo a disagio.
- No niente, mi ero incantato, scusa... - Karim ridacchiò.
- Sono così affascinante... - disse scherzando. James tornò ad arrossire e rise istericamente.
- Eh già... - poi
rendendosi conto di cosa gli era scappato, si mise istintivamente la
mano sulla bocca impallidendo. Karim notò quel gesto più che il suo
'già', quindi a quel punto lo guardò ed iniziò a fare caso al suo
strano stato che effettivamente era agitato.
Fu comunque salvato dal terapista che tornò in quel momento, così non dovette trovare qualcosa da dire o fare.
Entrambi ripresero i propri esercizi, Karim osservando un impacciato James.
"Che carino... È imbarazzato per l'orgasmo dell'altra volta..."
Fino a qualche tempo fa
non ci sarebbe arrivato da solo, ma ora era un Karim diverso, più
consapevole di sé e principalmente grazie a Zizou e Jese.
L'ora si concluse ed i due
si diressero insieme negli spogliatoi, James era di nuovo imbarazzato,
non gli era mai capitata una cosa del genere. Gli piaceva uno che
l'aveva scaricato mentre era stato con un altro a cui non aveva mai
pensato in quei termini. Il punto era che non riusciva a far finta di
nulla.
- Come procede? - chiese Karim sfilandosi la canottiera con cui si era allenato agli attrezzi.
James spalancò gli occhi e vedendo il suo bel fisico sempre più nudo, tornò nel pallone.
- C-come procede cosa? -
Karim fece un ghigno e si tolse anche i pantaloni.
- In generale... la
riabilitazione, le ferite... - Dopo di questo si sedette su una
panchina, nella sua postazione che era proprio attaccata a quella di
James in quanto numerate con quello che indossavano in campo, e rimase
in slip e con l'asciugamano in mano a strofinarsi il sudore.
James in piedi a metà fra il vestito e lo svestito lo guardò nel pallone, ma cercò di sforzarsi e rispondere:
- Bene, procede come
annunciato. I terapisti sono molto in gamba e dicono che mi riprenderò
alla perfezione. Non sento nemmeno più male. Comunque non era una vera
ferita... - James nella sua innocenza aveva pensato che con ferite
intendesse quelle fisiche dell'infortunio, ma lui non si era ferito in
modo letterale.
Karim scoppiò a ridere.
- Intendevo le ferite del
cuore... te le sei leccato o ti serve un'altra lingua per quello? - Al
ragazzino cadde la maglia che tormentava e per poco non finì giù anche
lui, saltellò ma rimase in piedi e Karim continuò a ridere, poi si alzò
e gli andò davanti, James si fermò e si zittì rimanendo tutto storto.
Il francese gli mise un
dito sotto il mento e con delicatezza, ma sicurezza lo raddrizzò. James
eseguì il movimento lento e si rese conto che nel guardarlo negli
occhi, aveva smesso di respirare.
Karim, una volta ottenuta la sua attenzione e la sua calma che più che altro era shock, parlò con aria sicura di sé.
- Penso sia meglio
parlarne ora prima di trovarci in mezzo agli altri. - James non capì a
cosa si riferiva e così specificò: - Ci sono degli elementi in squadra
che captano ogni onda strana... e se succede, fanno il terzo grado per
farsi i cazzi nostri. Credo sia meglio parlarne. - James si strofinò le
labbra, il suo mento appoggiato al dito di Karim che ora prese anche
col pollice cominciando a carezzarlo piano. Sorrise appena. - Di quello
che è successo l'altro giorno. -
James tentò di dire qualcosa, ma non gli uscì nulla, così Karim continuò.
- Io sono molto amico di
Cris, lui mi dice tutto e mi ha chiesto di venire a vedere come stavi
perchè ti aveva parlato. Non avevo programmato che succedesse quello
che è successo, ma è stato bello, no? - James si sforzò con un sorriso
imbarazzato, non riusciva comunque a staccargli gli occhi di dosso.
- Beh, sì...
assolutamente... bello... - James cercava le parole che non gli
venivano, così ripeté quelle di Karim con cui concordava.
L’altro accentuò il proprio sorriso e spostò la mano sulla guancia continuando a carezzarlo piano.
- E spontaneo... - Continuò avendo le idee più chiare.
James concordò ancora imitando il suo sorriso in una versione sempre imbarazzata.
- Non c'è niente di male
nel cercare e darsi piacere senza la minima implicazione. - James si
perse e Karim continuò. - Non cerco storie, ma se mi va di stare con
qualcuno lo faccio. Questo non significa che provo qualcosa. Ok? -
James capì che gli stava dicendo che faceva cose sessuali anche senza
amore e che nel loro caso non provava nulla.
Annuì ancora confuso per quello che stava provando.
- Perchè sei imbarazzato?
- Chiese allora, ancora davanti a lui, ancora la mano sulla sua
guancia, ancora gli occhi negli occhi.
James li sbatté innocentemente e scosse il capo, ma non si liberò di lui. Le mani lungo i fianchi, non lo toccava.
- Non... non lo so...
io... ti ho visto nudo tante volte, ma dopo di quella volta è come se
ti vedessi per la prima e... non so... - Karim sorrise e alzò le spalle.
- Ti è piaciuto? - James
annuì istintivo, sempre imbarazzato. - Sei stato bene? - Ancora un sì.
- Quando vuoi rifarlo a me sta bene. - Gli si stava offrendo come
spalla di consolazione alternativa, James questo lo capì e con la gola
secca lo ringraziò con le idee poco chiare su cosa volesse fare.
Si sentiva in subbuglio e
vagamente eccitato, voleva e amava Cris, ma stava vedendo Karim con
altri occhi. Gli occhi di uno che stava bene fra le braccia di un
altro, gli occhi di uno che aveva bisogno di affetto. E Karim era
quello disponibile a darglielo.
Non era una questione di
desiderio diretto a lui nello specifico, quanto di desiderio per quello
che gli aveva fatto e che gli poteva fare ancora.
Perchè era stato incredibilmente bravo.
Karim non capiva se James
lo voleva e se lo voleva ora, per cui non essendo uno che obbligava,
sfilò la mano e fece per indietreggiare. James si sentì deluso da quel
gesto e trattenne il fiato guardandolo con una muta domanda negli occhi
che non riusciva a fargli.
Il francese non ne era
certo, il piccoletto aveva sempre un'aria un po' persa in realtà. Lo
guardò circospetto sedendosi al proprio posto e James prese respiro, si
riscosse e si voltò. Dandogli le spalle si spogliò e si infilò nella
doccia. Poco prima di entrare, chiese innocentemente:
- Tu non vieni? - Karim rimaneva in slip e seduto, prese il telefono e controllò l'ora.
- Sto aspettando che
arrivino gli altri per gli allenamenti di gruppo... - James annuì
deluso. Non osava dirgli che ne voleva ancora, ma lo voleva.
Era una sensazione strana,
come un tossico che prova la sua prima dose e che sa che è sbagliato
iniziare, ma vuole farlo. Però non osa.
Karim ed il sesso con lui
poteva diventare la sua droga per non pensare a Cris tutto il tempo e
per sopportare il fatto di avere un rapporto d'amicizia che non sarebbe
mai diventato altro. Però non osava, non sapeva come fare, come
ottenerlo.
Non era nel suo stile.
Sperava che lui lo capisse o prendesse l'iniziativa, ma non l'avrebbe fatto. Forse era diverso, forse voleva che fosse lui a...
Finita la doccia non aveva
ottenuto risposte, solo più domande. Karim non era entrato. Se era una
strategia per cuocerlo e farlo impazzire, stava funzionando.
Uscito, era ancora lì come l'aveva lasciato, ormai asciutto, la divisa d'allenamento pronta ad essere indossata.
Lo guardò con attenzione, il cellulare in mano. Sicuramente stava navigando su internet.
James era bagnato come un
pulcino ed avvolto nell'asciugamano alla vita. Gli andò vicino perchè
lì era la sua postazione, non osava guardarlo ma sarebbe stato peggio
non farlo.
Per cui lo fece e gli sorrise.
Karim, che lo stava fissando, ricambiò meno intensamente, non era uno da larghi sorrisi come James.
Rimase zitto e a questo il
piccolo colombiano si decise a prendere in mano la situazione,
scoppiando nel non farcela più a resistere in quel modo. Non era da lui
avere un rapporto teso, silenzioso, tutto sguardi ed incertezze. Non lo
sopportava proprio. A prescindere da quel che provava lui.
- E' che è una situazione
strana e non voglio rovinare qualcosa fra noi. Non ti ho mai visto con
un certo sguardo, però non riesco più ad inquadrarti. Oltretutto non so
gestire una situazione simile, dove sono innamorato di uno che mi vuole
solo come amico e devo uscirne e voltare pagina e usare il sesso è così
strano eppure eccitante al tempo stesso. Come ho potuto starci così
anche se volevo Cris? E come posso ora volerlo anche se amo comunque
Cris? Io non capisco... - Karim capì che voleva disperatamente
riprendere la questione al lato pratico, ma non sapeva come fare.
Sorrise mentre lo vedeva
che trafficava con le proprie cose alla ricerca del ricambio, per cui
con un sorrisino sornione, mentre parlava a macchinetta senza osare
guardarlo, infilò il dito nell'asciugamano che lo avvolgeva alla vita e
lo tirò a sé. Pochi centimetri per ritrovarselo fra le proprie gambe
aperte, completamente davanti a lui. E zitto. Le braccia aperte a
mezz'aria, lo sguardo basso su di lui che preferiva fissare con un
sorrisino malizioso il suo ventre piatto, ma scolpito.
Si leccò le labbra famelico e James lo fece a sua volta.
- Io non volevo dire che... - Karim tirò il dito dentro il telo annodato e lo fece scivolare giù ai piedi.
- Ho capito cosa volevi
dire. - Disse piano mentre con le mani si dirigeva sui suoi glutei
umidi e stretti dalla tensione. - E mi va benissimo. Come ho già detto.
- Continuò piano e suadente. La bocca ora sulla sua pelle del basso
ventre. James non respirava. Lo sentiva con le labbra aperte che gli
parlava addosso, respirando piano. - E per risponderti... - Le dita si
insinuarono nella sua fessura, abili. La lingua percorse la linea
inguinale che scendeva raggiungendo il suo membro non proprio a riposo.
- Riversi su chi puoi avere quello che vorresti fare con chi non puoi
avere. Si chiama ripiego. Poteva essere con uno chiunque della
squadra... Isco, Jese, Dani... ma visto che io sono stato il primo, ti
sta bene che sia io. È tutto qua. - James si morse il labbro sentendo
le dita che cercavano di entrare, teneva stretto e non era facile.
Quando la lingua arrivò alla sua erezione e la percorse nella sua
lunghezza, il ragazzo spalancò la bocca e gettò la testa all'indietro
rilassando completamente il proprio corpo. Le mani sulle spalle e poi
sulla sua nuca.
Karim non parlò più,
glielo avvolse completamente e lo succhiò come aveva fatto l'altra sera
e di nuovo fu incredibile l'uso della sua lingua, il modo in cui la sua
bocca lo faceva godere, impazzire.
La sua voce si levò nello
spogliatoio in cui erano, mentre accompagnava i movimenti impetuosi
della sua testa e Karim lo teneva per i fianchi, fra le proprie gambe.
Raggiunse un altro orgasmo, più intenso del precedente.
James si accasciò fra le
braccia di Karim che risalirono sulla sua schiena, reggendolo. Si
raddrizzò alzando la testa per accoglierlo mentre lo cingeva e lo
abbracciava ansimante e confuso nella totale pace dei sensi.
Il suo cuore batteva
fortissimo e lui lo sentiva, sorrise per quello, poi gli baciò il
collo, dove le sue labbra aderivano. James spostò la testa e arrivato
al suo orecchio, mormorò:
- Grazie. -
Karim sorpreso per quella parola che non gli avevano mai rivolto, rispose:
- Per cosa? -
- Per... leccarmi le ferite... - Disse senza saper come metterla giù. Karim sorrise e lo strinse maggiormente.
- Te l'ho detto. Sempre disponibile. -
Poco dopo James riuscì a
riemergere e si separò riprendendo a vestirsi e prepararsi per tornare
a casa. Anche Karim lo fece perchè ormai era ora di andare in campo.
- Dicevi che non hai una storia, ora? - Karim si alzò in piedi tirandosi su i pantaloni della tuta.
- No. È un po' che non sto con nessuno. Recentemente ho ricominciato con qualche ragazza, ma niente di serio. -
- E... hai superato la cotta per l'altro? - Karim si infilò la maglia e riemerse con un sorriso indecifrabile.
- Certe cose non si superano, si mettono via, ma sono sempre lì. - James capì che anche per lui sarebbe sempre stato così.
- Penso che sono attratto
da questo, di te. Che mi capisci, sai com'è. - Karim si sedette
infilandosi le scarpe, stessa cosa fece James. Seduti vicini.
- Ti ripeto. Il sesso con
chi non sei coinvolto è utile. Lo vedrai. - Con questo arrivarono gli
altri col solito casino ad abbracciare James che ricominciava con la
riabilitazione, l'argomento cadde ed i due non si videro nemmeno quando
si separarono.