NOTE: ok la dovevo fare e sicuramente tutti ve l'aspettavate! La fic di consolazione per il mio povero Cris. Ecco come sono andate veramente le cose ieri (ovvero il giorno del Pallone D'Oro!). Dunuqe... è vero che Cris l'anno scorso ha saputo in anticipo di non essere stato lui il vincitore e non è andato alla premiazione tirando una scusa, come Mourinho. E' vero che quest'anno, pur sapendolo in anticipo lo stesso, ci è andato ed era con Irina più belli e sorridenti che mai. Al contrario Mourinho ha seguito la sua solita linea e non si è presentato anche se c'era Guardiola. La mia mente ha cominciato a viaggiare. Poi volevo dire anche che sono fortemente convinta che Leo abbia una cotta per Cris, ci sono foto in cui lo fissa (anche in partita) come un pesce lesso. E sono anche convinta che ad Andres non dispiacerebbe Leo invece. Così io dovevo scrivere ciò per il mio amore Cris! Ecco qua! Giustizia è stata fatta!
E' solo per ridere...
Buona lettura.
Baci Akane

IL VERO PREMIO

cririnacriska

/babysitter circus - everything's gonna be alright/
I suoi occhi erano pieni di lacrime di rabbia e a nulla serviva la mano di Riky sulla sua schiena. Questi, al contrario di Cris, guardava severo José che gli aveva riportato la notizia in quel modo brutale.
- Non ci vado! - Disse poi esasperato.
- Bravo, fai bene! Non ci vado nemmeno io! - Sbottò orgoglioso José. Riky incrociò le braccia al petto e si fece avanti deciso:
- Invece sbagliate tutti e due! -
Riky si esponeva raramente con José, voleva averci a che fare il meno possibile, ma a volte era inevitabile. Se si trattava di Cris.
- Come? - Chiese con aria di sfida José, lo sguardo da stronzo quale poi era sempre.
- Sbaglia a non andarci! - Corresse il tiro Riky per non mettere in mezzo l'allenatore.
- E perchè? È un viaggio inutile, si fa umiliare e gli dimostra che gli dà troppa importanza, se non ci va invece fa vedere che se ne sbatte! -
Riky scosse il capo mentre faceva un passo avanti, non ne poteva più di lui e delle sue sparate distruttive.
- E' proprio così che gli dà troppa importanza! Se non ci va tutti pensano che sia deluso e arrabbiato e che gli bruci essere secondo e tutti lo criticheranno il doppio. Invece deve andare là col sorriso migliore del mondo, vestito più bello che mai e ci deve andare anche con Irina e far vedere cosa conta davvero e quali sono le sue fortune! E deve sorridere e rispondere a tutto serenamente e presenziare dall'inizio alla fine! Così dimostra che non dà molta importanza a tutto quello e lo criticheranno di meno! -
- Lo prenderanno per il culo! L'eterno secondo di Messi! -
- Certo che tu per tirare su il morale agli altri sei un asso eh? - Era la prima volta che Riky attaccava direttamente José ed era strano, Cris per un attimo si dimenticò del suo piccolo dramma e lo guardò shockato.
- Dico la verità! Diranno questo se ci va! -
- E se non ci va diranno che gli rode, lo derideranno e gli daranno del vigliacco codardo! Io penso sia meglio che dicano 'eterno secondo' a 'vigliacco'! - José non ribatté, non aveva torto ma per lui era una presenza inutile.
Cris si alzò e prese per mano Riky.
- Vorrei portare te e non Irina! -
Riky sorrise dolcemente ignorando José che alzò gli occhi al cielo schifato.
- Io ci verrò ma non mi farò vedere, ti aspetto in albergo. -
Sarebbe stato troppo strano presenziare per lui. Cris sospirò e si calmò.
- Dici che è meglio se vado? - Era amareggiato. José aveva conati di vomito alla scena romantica fra i due.
- Per me dovresti. Non è un umiliazione, è un prestigio. Sei da quanti anni nel podio? Gli altri vanno e vengono ma tu sei lì fisso! Guarda che è un record anche questo... non importa se non vinci sempre, tu sai il tuo vero valore e chi ti conosce davvero lo sa. -
Cris gli baciò le labbra e José si voltò dall'altra parte con una smorfia.
- E' una specie di mafia quella... si sono messi in testa di entrare nella storia ed usano Messi dandogli 4 Palloni D'Oro che non merita più di altri. Non dico per forza io... anche Andres... c'era Iker che doveva essere sul podio... tanti insomma... non esiste solo Leo! Lui è un fenomeno ma non ha fatto più di altri anni ed anzi non ha vinto titoli quest'anno... perchè deve essere così? Io non capisco... - Riky gli carezzò la guancia e José si contorse facendo l'idiota.
- L'hai detto, la gente che sta dietro questa premiazione si è messa in testa, nel 2009, di entrare nella Storia del Calcio ed hanno deciso in qualche modo contorto e strano che dare il Pallone D'Oro 4 volte alla stessa persona sarebbe stato quel metodo! Ora sono soddisfatti! Non ti deve importare, tu sai quanto vali, per me sei tu il vincitore di quest'anno... - Cris l'ascoltò amareggiato ma si vedeva che stava meglio, gli prese di nuovo la mano ed intrecciò le dita alle sue con José che picchiettava le dita sul muro impaziente.
- E dell'anno scorso? - Chiese per sdrammatizzare. Riky gli andò naturalmente dietro.
- Bè, l'anno scorso lo meritava davvero lui... - Si misero a ridere come niente fosse e José, incredulo, non si capacitava di come potesse quel tipo avere tanto potere sull'altro fenomeno.
Non era normale.
Conclusero con un bacio.
- Ci vediamo a casa che facciamo le valige. - Non venivano con la stessa macchina per non destare sospetti e facevano un giro lunghissimo prima di arrivare a casa, non si poteva mai sapere chi li seguiva.
- Per me è una cazzata! - Fece infine José dando la stoccatina finale per non smentirsi mai.
Cris scosse il capo ed uscì tirando Riky ma lui si trattenne un attimo sulla soglia.
- Invece dovresti venirci anche tu! - Cris si fermò e lo guardò, José era scettico.
- Perchè? Non ci sono andato l'anno scorso, non cambio linea! - Strafottente come al solito. Riky non si perse d'animo.
- Ci sarà anche Pep Guardiola. - José cambiò drasticamente espressione, lo fissò torvo e per un attimo Cris pensò l'avrebbe picchiato. Rimase attento.
- E con questo? - Riky sorrise e se ne andò senza rispondere.
- 1 a 0 per Riky! - Disse Cris ridendo mentre lo seguiva nel corridoio e José imprecava andandosene.

A casa erano di nuovo sereni ma Cris si vedeva che aveva ancora qualcosa che non andava, non se ne capacitava di come fosse possibile.
- E' inutile che ci pensi tanto. Non serve. Ormai le cose sono così ma quello che sei, che hai fatto non cambia. Ci sono sempre quelli che ti criticano ingiustamente, non ti è mai importato... hai un carattere forte, come mai ora sei così? -
Cris si stese invece che fare la valigia, così Riky continuò al suo posto.
- Non mi importa delle critiche ma mi dispiace che quel premio si sia rovinato tanto... era così atteso, uno giocava per qualcosa in più oltre che per le solite motivazioni. Sai, i titoli con la squadra, la vocazione personale, metti pure soldi, carriera e divertimento... però c'era anche questo. Il prestigio individuale. Eri tu contro tutto il mondo e quello era il riconoscimento finale... è diventato qualcosa di prestabilito. Tu puoi fare tutto il meglio del meglio ma è già stato deciso da qualcun altro come andranno le cose. - Sospirò depresso e Riky si chinò e gli baciò la tempia.
- Tu giochi perchè sei fatto per questo, è un dono e lo stai fruttando. Se nel cammino ricevi riconoscimenti è bello ma non devono essere quelli i tuoi obiettivi. I tuoi obiettivi sono superare te stesso. Sei tu contro tu! - Riky sapeva sempre trovare le parole giuste. Cris si tirò su sui gomiti e lo guardò più tranquillo, sorrise e gli porse le labbra che gli furono concesse subito.
- Sei tu il mio unico premio e se gioco ancora qua è perchè ci sei tu. Quando te ne andrai me ne andrò anche io. Non so quanto sarò a questo livello ma farò sempre del mio meglio. Se non ci fossi penso che farei il doppio delle cazzate ed ho messo la testa a posto solo per te. - Era vero che l'aveva messa a posto da quando lui gli era accanto, ma ormai la fama che si era costruito c'era e non se ne sarebbe mai andata.
Poteva sopportarlo se lui c'era a ricordarglielo.
- Andrà tutto bene. - Poi concludeva così, Riky, e l'incantesimo si innescava.


La cerimonia si teneva a Zurigo quindi in molti decisero di fermarsi in albergo per ripartire il mattino successivo.
Riky non voleva farsi vedere per cui andò a fare un giro per la città con Irina poiché anche lei era andata con lui ma non aveva niente da fare prima della sera.
I due erano molto amici e passavano volentieri del tempo insieme, a volte sembrava lei quella coi pantaloni e lui una dama di compagnia ma si trovavano a parlare di profumi e vestiti come se fossero due ragazze.
Irina si trovava bene con lui.

Cris, invece, l'aveva avuta peggio.
Per i primi tre giocatori ed i primi tre allenatori c'era la conferenza stampa, solo dopo avrebbero potuto ritirarsi per prepararsi alla serata ufficiale.
Considerando che c'erano solo Del Bosque e Guardiola, con cui non aveva assolutamente rapporti, e Andres e Leo, con cui era meglio non averne di rapporti, Cristiano sperò vivamente in un attacco alieno che facesse finire quella noiosissima conferenza. Sarebbe scappato da Riky. Persino i pomeriggi con Irina erano meglio!
Si trovava bene con lei, ridevano un sacco e facevano a gara a chi prendeva cose più costose!
Per il vestito di gala era stata lei a suggerirgli in modo che potesse essere il più bello fra i più belli.
La domanda sul razzino e su Boateng se l'era aspettata, così naturalmente parlò con solidarietà.
Dipendeva dalla singola persona, anche lui aveva subito insulti contro la sua omosessualità, l'avevano definito 'frocio' e 'figlio di puttana' più volte in campo. Non aveva reagito andandosene, li aveva provocati istigandoli ad alzare le voci e poi aveva segnato. Però dipendeva dal carattere, dal singolo. Ognuno faceva ciò che si sentiva di fare.
Disse questo.
E disse che queste cose non sarebbero dovute succedere al giorno d'oggi e che chi di dovere dovrebbe fare qualcosa, non i giocatori. Disse che non si dovrebbe arrivare a fermare una partita solo perchè nessuno si prende la briga di fermare quella minoranza di razzisti presenti allo stadio. La gente dovrebbe fare davvero qualcosa prima di spingere un giocatore ad abbandonare il campo.
Boateng poi tramite twitter ringraziò per la sua solidarietà e gli augurò di vincere il Pallone D'Oro ma tutto questo fu naturalmente travisato e mutato contro di loro in modo da far apparire Cristiano esattamente come non era e Kevin contro di lui cosa che non era assolutamente.
Nessuno si voltò indietro.
L'episodio veramente degno di nota si verificò quando Cris arrivò agli studi.
Si fece attendere come una star al concerto; Leo e Andres erano già arrivati, stavano parlottando insieme quando lui degnò il mondo della sua presenza e quando lo videro venire verso di loro divennero di pietra, impallidirono e l'espressione di Leo fu tutta un programma, come un puledro rachitico che incontrava un fulgido stallone.
Andres invece fu un marmo perfetto, una statua che si stava per sgretolare.
Cristiano vide chiaramente la scena e lesse il labiale di Andres a Leo.
- Trattieniti! Pensa a cosa direbbe Alexis! - Cosa del tutto priva di senso per Cris che non sapeva i retroscena sulla sua cotta per Cris.
Quando arrivò si fermò da loro e li salutò con una pacca sulla spalla di Leo. Questi sussultò e sorrise come un formaggino sciolto nel brodo caldo. Avvampò e balbettò un 'ciao' che fece capire tutto a Cris senza una sola ombra.
“Ecco, anche lui con la cotta per me mi tocca ora!”
Normalmente ci avrebbe goduto ma il suo umore non era dei migliori.
Cercando una mano in Andres lo vide fissarlo pessimamente e poi con una tristezza senza precedenti.
“Oh cazzo ora questo si mette a piangere! È innamorato di Leo e Leo di me! Ma che culo!”
- Fatto buon volo? Pensavo potessimo fare lo stesso viaggio ma... - Leo che parlava a sproposito fu interrotto da Andres che salvò a stento la situazione.
- Certo, da Madrid facevano un salto a Barcellona per venire insieme a noi! -
- Eh no ma dicevo per dire... fatto buon volo? - Tornò a ripetere nervoso Leo. Lui e Cris non si erano mai trovati soli a parlare seriamente, si incontravano in campo il tempo di stringersi la mano all'inizio della partita e poi basta. Non c'era vero odio fra i due ma a Cris non andava proprio a genio. Era colpa di chi lo dipingeva come un angioletto mentre lui era per forza il cattivo della situazione.
- Sì sì tutto bene... io ed Irina siamo partiti prima degli altri che invece arrivano più tardi solo per la cerimonia... - Voleva fargli capire che non c'era trippa per gatti ma forse era così gay che dire che stava con una ragazza era del tutto inutile.
- E lei ora dov'è? È sola? - Chiese Andres per pura conversazione. Lui invece non aveva vero e proprio odio per Cris, era geloso ed invidioso ma non lo odiava...
- Con Riky per la città... - Si morse la lingua dopo averlo detto ma gli era scappata.
- Riky? C'è anche Kakà? - Chiese Leo cogliendo la palla. Era abbastanza risaputo fra i giocatori che Riky e Cris stavano insieme ma non c'era la matematica certezza finchè non si avevano conferme simili.
- Sì lui... mi ha accompagnato perchè non volevo venire, mi ha convinto e mi ha accompagnato... - Cris non voleva spiegare tutto ma aveva il maledetto difetto di essere sincero ad ogni costo.
Leo sembrava trafitto da mille aghi e Andres improvvisamente al settimo cielo. Ora lo amava con tutto sé stesso quel Principe della Bellezza!
- Come mai non volevi? - Leo cercava di non scoppiare a piangere per la conferma avuta ma non era facile e Cris capiva perfettamente tutto come se leggesse le loro menti.
- Perchè hai vinto tu ancora! - Non voleva essere così antipatico ma a volte non ne poteva fare a meno. Era snervato da tutta quella situazione ed ancora quello gli veniva dietro.
Leo sbatté le palpebre spaesato.
- Ma cosa c'entra... - Cris rise amaro.
- Andiamo, se per 2 anni quasi di fila sfiorassi l'impresa tu che faresti all'ultimo che non prendi ancora? - Leo si sentiva un'autentica merda rea di averlo resto tanto infelice. Era lui il colpevole.
Andres alzò gli occhi al cielo. Ecco, ora chi lo consolava?
Cris fu richiamato dagli organizzatori e Andres poté dire a Leo ancora delle parole:
- Sei uno scemo, cosa glielo chiedi? È ovvio che è per quello! - Leo aveva le lacrime agli occhi e gli tremava il labbro:
- Ora mi odia più di prima... - Andres odiò a sua volta Cris anche se aveva detto che stava con Riky. Cosa molto positiva.
- Dai, non ti odia... - Fece paziente Andres. Voleva spararsi.
- Certo che mi odia! Io mi odierei al suo posto! - Leo però continuava a battere lì incapace di smettere.
- Ma no... ce l'ha con chi dà il premio, tu che c'entri? - Perchè Cris non trovava il modo di farsi odiare da Leo?
- E poi sta veramente con Riky! Non lo posso battere, lui... è come Gesù! Ecco, avevo ragione a disperarmi! - Andres sospirò maledicendo il mondo intero.
- Dai, concentrati sul premio, è bellissimo! Che te ne frega di lui? Avrai anche tu uno che ti ricambia un giorno, ora pensa a quello che ti va bene! -
Leo non sapeva se sentirsi meglio o cosa.
- Ma che me ne faccio di un altro premio uguale ad altri 3 che ho a casa quando l'amore è una completa schifezza? -
Andres voleva dirgli che uno che l'amava era lì davanti a lui ma preferì non umiliarsi.

Per il resto della conferenza e della serata rimasero sempre seduti separati saggiamente da Andres, Cris gli aveva sussurrato supplicante di stare nel mezzo e quando un giornalista gli aveva chiesto del suo rapporto con Leo, Cris aveva risposto che erano amici e non c'erano problemi.
Leo stava per dire che era pazzo di lui ma Andres gli aveva dato un calcio sotto il tavolo e gli aveva fatto dire che andavano d'accordo.

In albergo, quando Cris andò a cambiarsi e a recuperare Irina, per un attimo pensò di poter fare una cosa a tre con loro due insieme per togliersi l'atroce pensiero di Leo innamorato di lui, ma alla fine i due la buttarono sul riso e tutto passò.
- Dai, puoi dire d'aver vinto... - Fece Irina ridendo.
- Ma povero... non giocare coi suoi sentimenti... - Riky ovviamente non poteva fare a meno di provare compassione per tutti.
- Io non gioco, non ho detto niente! Solo che vorrei fare sesso con tutti e due per poter togliermi dalla testa questo ricordo! - non faceva molto sesso con Irina, la loro vita sessuale era scarsa in quanto a Cris effettivamente lo mettevano in tiro solo i ragazzi ma ogni tanto capitava che per qualche eccezione riuscisse a fare l'uomo anche con una donna. Aveva scelto Irina per quello, sperava di farsi una famiglia con lei, voleva avere altri figli e la vedeva adatta, suo figlio poi l'adorava e la cosa era reciproca. Per cui l'unico sesso etero che poteva fare era con lei. Per il resto il suo uomo era Riky.
Riky però non ci poteva minimamente pensare a fare sesso con Irina. Con Carol e Cris insieme forse ma probabilmente poi avrebbe sofferto di crisi d'identità. Mettere due tanto diversi insieme sarebbe stato traumatico, poi avrebbe dovuto fare sedute di psicoterapia.
- Dovremmo provare a fare sesso a 4! - Ecco la sparata di Irina geniale che fu approvata ovviamente dall'altro demente.
- Dai, sei un genio! -
- Sì perchè solo noi tre mi sembrerebbe strano ma se ci fosse Carol... - Irina era Cris al femminile per questo si trovavano bene insieme.
- Non ce la farei mai! - Asserì Riky pudico mentre Cris ed Irina ora erano vestiti di tutto punto e cominciavano coi capelli ed il viso.
Riky, seduto sul letto pensava che fosse davvero assurda tutta quella situazione.
- Hai fatto un sacco di cose che non pensavi potessero essere possibili! - Cris rise e Riky arrossì, così lo baciò.
- Tu pensa a sopportare Leo e a non mortificarlo, poi ti darò un premio speciale! - Disse quindi Riky solo per convincerlo a non trattare male Leo. Cris si illuminò mentre Irina rideva.
- Dovevo chiedere a Carol se veniva! - Esclamò mentre loro due tornavano a baciarsi.
- Dai, vedrai che lo convinco... - Fece Cris intendendo a fare sesso a tre mentre tornava ai capelli...
Irina e Riky lo guardarono scettici.
- Dovrai convincere anche me perchè penso di non riuscire a fargli certi lavoretti... - Cris scoccò uno sguardo di sfida alla sua morosa mentre Riky sperò vivamente che stessero tutti scherzando. Non voleva fare certe cose con loro... cioè con Cris sì, ma solo con lui... non con lei... che era una gran bella donna ma non il suo tipo.
Anche se era Cris al femminile non era Cris!

Leo, vestito come un pagliaccio privo di buon gusto, concluse la serata come se quel premio l'avesse perso invece che vinto, ogni tanto se lo guardava incredulo che fosse nelle sue mani, convinto anche lui che comunque ci fosse qualcosa di strano dietro a quel quarto di fila. Più che altro cominciava a nutrire un giustificato odio verso quell'affare d'oro poiché era proprio quello che faceva sì che Cris l'odiasse con tutto sé stesso.
Ma ormai le cose erano in quel modo, cosa ci poteva fare?
Andres fece lo spartiacque tutta la serata e appena poté Cris si defilò con i suoi compagni di squadra, lì anche loro.
C'erano Iker, Sergio, Marcelo e Xabi, avrebbero tutti pernottato allo stesso albergo. Con loro ed una splendida Irina che aveva catalizzato l'attenzione di tutti per la sua bellezza, commentarono che anche per quell'anno, la pagliacciata del secolo era finita.
Era una cosa priva di senso visto che ormai era del tutto truccata.


In albergo Riky li aspettava svegli nella propria camera, aveva visto la premiazione dalla televisione con la paura di essere visto. Sapeva come sarebbe andata ma ugualmente aveva stupidamente sperato in un colpo di scena finale.
Alla fine era andata come doveva andare.
Cris salutò Irina che andò nella propria camera da sola ed lui entrò in quella di Riky. Il ragazzo era già in pigiama e steso sotto le coperte del letto matrimoniale, chiuse la televisione quando entrò e scrutò il suo viso per capire come si sentisse alla fine di tutta quella storia.
- Ci sono anche loro qua! - Esclamò subito. - Li ho visti arrivare con il taxi dopo di noi! Ma dico, mica esiste solo questo albergo in tutta Zurigo! - Parlò a macchinetta come se tutto andasse bene, era seccato ed esasperato da Leo però Riky vedeva la sua reazione come positiva tutto sommato.
- Con la tua fortuna li beccheremo domani mattina! - Cris alzò gli occhi al cielo.
- Ci manca questo! - Riky rise e la sua risata rilassò Cris che si sciolse il farfallino e si tolse la giacca.
Era vestito davvero bene, constatò nuovamente Riky.
- Irina è andata a dormire? -
- Vuoi fare una cosa a tre con lei? - Chiese ironico Cris facendo per chiamarla, Riky tese la mano.
- Buono! Dai vieni qua! - Cris fece l'aria da finto tonto.
- E come mai? Sarebbe un'esperienza interessante... guarda che fa dei pompini fantastici eh?! - Riky arricciò la bocca e si tolse la maglia del pigiama, poi prese le coperte e se le tirò su fin sotto al mento.
- Non vuoi sapere se il tuo Pallone D'Oro ha i pantaloni oppure se è già nudo per te? - Aveva un tono tremendamente dolce anche se cercava di fare il sensuale e Cris sorrise al tentativo. Però si eccitò lo stesso ovviamente.
- Mmm... - Fece aprendosi la camicia del tutto e facendo altrettanto coi pantaloni. Gli occhi di entrambi brillavano. - Allora era qua il mio Pallone D'Oro! Non lo trovavo più! -
Cris continuò a spogliarsi sinuoso ma veloce, aveva fretta di testare il suo premio.
- Ah io non lo so, prova a cercarlo! - Riky amava giocare con lui e viceversa la stessa cosa era per Cris che non aspettava altro che quelle cose.
Riky si nascose sotto le coperte e Cris rise, spense la luce grande e tenne solo la lampadina sul comodino, poi si buttò quasi letteralmente sul letto, si infilò sotto a sua volta e più contento che mai, dimenticando quella lunghissima giornata infernale, lo cercò davvero.
Il letto era grande ma non così tanto da non trovarlo, fu subito da lui. Incontrò i suoi piedi, glieli prese e Riky, che soffriva fortemente il solletico, fece per tirargli un calcio di riflesso ma Cris, che conosceva i suoi scatti, lo deviò abile per poi risalire sulle ginocchia per dietro e di seguito sulle cosce, raggiunse i glutei agguantandoli forte e lo schiacciò a pancia in giù. Riky rideva rumoroso ed era fantastico da sentire. Cris gli morse una natica e l'altro fece un gridolino poco mascolino, così risalì leccandogli la schiena e gli si stese sopra raggiungendo il suo orecchio.
- Eccolo qua il mio premio... - Riky ovviamente era nudo.
Si torse per arrivare alle sue labbra e sempre col sorriso stampato sopra, lo baciò.
Era davvero felice, gli bastava poco.
Essere scontento quando si aveva l'amore vero era da idioti.
Poteva essere triste quando questo suo amore veniva maltrattato, ma al di là di questo le cose andavano sempre bene. Considerava fossero altri i problemi seri della vita.
L'anno scorso ci era rimasto molto male e non era andato alla premiazione convinto da José ma quest'anno aveva voluto dimostrare, come suggerito da Riky, che non gli importava al punto da disertare il premio.
Lo baciò a lungo per poi girarlo e riemergere dalle coperte per prendere ossigeno.
Si guardarono alla luce più bassa del comodino e gli occhi si persero, sereni e rilassati finalmente.
- Ad un certo punto volevo sparargli! Mi guardava di continuo attraverso Andres e tu pensa che quel povero Cristo gli sbava dietro. Sa lui come fa! - Riky rise, aveva un modo di raccontare che era tutto un programma.
- Se ne parli ancora dovrò pensare che forse preferisci farlo con lui piuttosto che con me! - Provocò, Cris ovviamente ci cadde come un pero e mordendogli il labbro inferiore carnoso lo lasciò per dire:
- Te lo faccio vedere io chi voglio avere! - poi sparì di nuovo sotto le coperte.
Riky le alzò per vederlo arrivare al suo inguine, lo sentì prenderlo in mano, muoversi e leccarlo e tutto svanì molto presto.
Appoggiò la testa al cuscino, lasciò le lenzuola su di lui e si godette il suo compagno.
Da fuori si vedeva solo Riky steso ed una montagnetta coperta sopra di lui, immaginò che qualcuno entrando potesse dare vita ad una scenetta comica ma poi si rilassò con la consapevolezza che c'erano solo due chiavi e le avevano entrambe loro.
Presto ogni capacità di ragionamento andò a quel paese con la bocca esperta di Cris che pompava sul suo sesso sempre più in fretta e si trovò a spingere il bacino contro di lui e a chiamarlo. Strinse il lenzuolo e tirò mentre il sangue e l'adrenalina pompavano sotto la sua pelle accendendolo come succedeva sempre con lui.
Cris riemerse sentendolo eccitarsi eccessivamente e tornarono a perdersi nelle loro bocche, le lingue si intrecciarono ancora e passarono molto a baciarsi come se fosse tutto ciò che poteva contare.
Riky scivolò sul suo orecchio dopo molto e leccandolo languido sussurrò facendolo rabbrividire:
- Il tuo premio vorrebbe soddisfarti meglio... -
Cris non poteva chiedere di più. Era ancora sopra di lui e lo sentì scivolare sotto di sé e raggiungere il suo inguine così com'era. Cris non si mosse, rimase appoggiato sulle braccia, alzò il bacino per dargli lo spazio di mettersi come voleva e poi sentì la sua bocca appropriarsi del proprio piacere. Un piacere che crebbe presto e a dismisura. Poteva anche essere meno bravo, ora voleva entrargli subito!
Cominciò a spingere e a fare come se lo possedesse ma la consapevolezza che era la sua bocca doveva trattenerlo.
- Oh Riky... Riky ti prego... - Stava per venire e voleva farlo dentro di lui. Fu così che Riky salì di nuovo ma si girò a pancia in giù e si mise a carponi.
Era una posizione che normalmente prendeva Cris per far fare l'attivo all'altro, questi non l'assumeva mai.
A Cris diede la testa e facendo scivolare del tutto via le coperte si tirò su e si chinò sulla sua apertura facendola propria con la bocca, poi fece altrettanto con le dita. Fu il turno di Riky di chiamarlo ma non gli bastava. Voleva dicesse qualcos'altro... che lo accendesse ancora.
Gli leccò la morbida curva perfetta dei suoi glutei mentre le dita facevano ancora il loro dovere.
- Cris... - Cominciò allora lamentoso.
- Mmm... - Fece sulla sua pelle sensibile.
- Vieni... -
- Dai... -
- Dai lo sai... -
- E tu dimmelo... - inserì un secondo dito e comincio a muoversi mentre la lingua lo stuzzicava anche sulla schiena dove lui era più sensibile.
- Oh dai entra non ce la faccio... -
Con le dita sfiorava una parte che lo faceva godere molto ma che poteva raggiungere a pieno solo con la sua erezione.
Cris allora si alzò e si decise, lo prese per i fianchi e senza farlo respirare entrò accontentandolo.
Sospirarono insieme e tutto crebbe.
Uscì e rientrò più in profondità e ad ogni spinta era più forte, più dentro, più frenetico.
- Cris... - Cominciò Riky. Non riusciva a fare piano quando gemeva e l'altro si accendeva sempre.
Aumentò l'intensità.
- Più forte... - Allora divenne quasi violento per la forza con cui affondava per andare più in dentro possibile e stimolare quel suo punto speciale.
- Ecco... ecco lì... ancora così... così amore... così... - Ovviamente era come buttare benzina sul fuoco, Riky si inarcò e gemette urlando così forte che fu sicuramente sentito nella camera accanto e Cris non fu da meno. Si chiamarono a vicenda e svanirono insieme, sfumando lentamente nel piacere assoluto provato.
Si sciolsero e si lasciarono cadere di lato mentre Riky si preoccupava anche di pulire il letto dove avevano sporcato. Cris se lo tirò su e coprì entrambi, poi spense la luce che restava.
Gli ansimi si calmarono e continuarono a darsi tanti piccoli baci sulle labbra e sul mento.
Quando ritrovarono anche le forze di ragionare e parlare, Cris lo fece per primo.
- Sai, mi è venuto in mente prima mentre ero là ad aspettare che tutto finisse... -
Riky sapeva a cosa si riferiva e gli carezzò il fianco leggero.
- Anche a me... -
- Quando ci siamo trovati noi due là e l'hai vinto tu. È stato bellissimo. - Riky sorrise dolcemente percependo la sua espressione malinconica.
- Sarebbe dovuto essere così tutti gli anni... - Aggiunse poi non riuscendo a trattenersi. Riky gli baciò in mezzo alla fronte.
-Non sarebbe stata così speciale quella. Non importa, ci sono successe molte cose, non succederà più una cosa del genere ma ora siamo più felici d'allora pur avendo avuto meno di quel che avremmo sperato e voluto. Va bene così, non rimpiango niente perchè oggi sono qua con te e non posso avere di meglio. Non potrei amarti di più se avessi altri Palloni D'Oro! -
Cris ricambiò il bacio incapace di staccare la bocca dal suo viso.
- Amarmi di più è impossibile! - Aggiunse per alleggerire. Riky sorrise e lo fece accoccolare sul proprio petto con quella dolcezza quasi infantile.
Si addormentarono senza pensieri sognando una versione alternativa di quella notte, una versione nella quale Riky, dopo aver avuto il premio famoso, andava da Cris in camera a consumare esattamente come nel presente.
La vita riservava sempre molte sorprese.


Il giorno dopo, uscendo dalla camera, ebbero il piacere di incrociarsi coi loro vicini di camera.
Perchè il destino sapeva essere tanto crudele quando ci si metteva. Ed il destino aveva infierito molto.
Le espressioni di Leo e Andres, Cris non le avrebbe mai dimenticate.
- Oh ciao Leo! Complimenti per il premio! - Fece Riky tranquillo e beato senza immaginare che li avevano sentiti fare l'amore tanto bene da poter ripetere tutte le posizioni e le parole.
Leo non riuscì a proferire parola e Cris, che aveva capito, fece l'occhiolino ad entrambi come a dire 'siamo pari' e se ne andò trascinandosi Riky e bussando alla camera di Irina.
Leo vide Cris e pensò che fosse bello, con una donna di copertura fantastica, l'amore della sua vita accanto stupendo anche lui e con un gran buon gusto nel vestire.
Poi guardò sé stesso e si vide brutto, senza l'amore della sua vita accanto, con una donna non certo all'altezza di Irina (nessuno era alla sua altezza) e con un pessimo gusto nel vestire.
Certo aveva quattro premi prestigiosi e Cris solo uno, ma al momento non riusciva a capire proprio cosa dovesse farne di quei palloni d'oro e lo pensò mentre li guardò ebete.
I tre più belli ed affiatati che mai, se ne andarono via insieme mentre i due del Barcellona rimasero a bocca a dir poco asciutta. Ma con un Pallone D'Oro in mano.
Giustizia era stata fatta!

FINE