CAPITOLO
XVIII
PRIME VOLTE GAY
Negli spogliatoi lui non si fermò,
erano comunque divisi quello dei giocatori e quello dello staff,
quindi comunque non saremmo stati insieme a meno che lui non sarebbe
venuto qua con me di proposito, comunque non si fermò a prescindere.
Non doveva cambiarsi o farsi la doccia perchè anche lui pernottava
qua con tutti noi visto che eravamo in ritiro, per cui andava a
cambiarsi in camera. Io prima di fare qualunque cosa necessitavo di
una doccia dopo l'allenamento.
Non invase il mio territorio sebbene ci
avessi sperato, poi tornato dagli altri lo cercai, ma evidentemente
era a lavorare ancora, fra il lavoro di secondo allenatore con Carlo
e quello di direttore sportivo, ne aveva molte di cose a cui pensare.
Nonostante questo riusciva anche a risolvere le questioni con me.
Mi trovai a pensarci mentre mi univo
agli altri nell'immensa e fantastica zona relax del centro sportivo
chiamato Città di Madrid.
Zizou mi aveva appena detto delle cose
sorprendentemente personali ed io non potevo fare a meno di
rifletterci.
Era vero, stava con sua moglie da anni
e non l'aveva mai tradita, come poteva farlo ora così di punto in
bianco?
Ricordavo un dialogo avuto qualche anno
prima. Mi aveva detto che era arrivato al punto dell'abitudine, con
lei. Perchè dopo tanti anni di relazione o il rapporto era così
forte e assoluto da essere eterno e resistere a tutto, o diventava
una sorta di abitudine. Lui disse che stava diventando più
un'abitudine. Forse era questo, il motivo.
Con lei non c'era più la stessa cosa
di prima, voleva uscire dalla routine che si instaurava in un
rapporto alla lunga.
Quindi ero questo? Un evadere dai
problemi matrimoniali?
Per questo non voleva fare sesso con
me. Perchè non lo faceva per dei sentimenti o per della vera
attrazione, lo faceva solo per evadere ed io ero stato il primo
disponibile.
Non potevo fare a meno di rimuginare
all'infinito sulle cose e farmi venire i dubbi.
Alla fine, non sapendo nemmeno cosa
fare con lui riguardo la camera, tornai alla mia posizione di 'faccio
come sempre e vediamo che succede'.
Di solito era lui che prendeva qualche
iniziativa a meno che non fossi proprio esasperato.
Ero lì a guardare un po' di
televisione con alcuni senza capire davvero cosa guardavo, quando
qualcuno mi parlò. Ero così immerso nei miei pensieri che non me ne
accorsi, dissi di sì pensieroso senza accorgermene e a questo punto,
questa persona mi toccò.
- Karim, ma mi hai ascoltato o hai
detto sì automaticamente? - A questo mi voltai e vidi Jese, mi
sorpresi e mi tesi brevemente, però mi diedi dello stupido e risposi
spontaneo.
- No, non ascoltavo. Cosa hai detto? -
Lui si mise a ridere e stimolò un risolino anche in me, niente di
eccessivo.
Non potevo ignorarlo, non aveva senso.
Ignoravo le persone per due motivi: o mi stavano sul culo ed allora
per non ucciderle le ignoravo, o non mi facevano né caldo né
freddo, in poche parole non mi rendevo conto della loro esistenza.
Ignoravo tre quarti di squadra, però
con tutti questi quando mi parlavano ed interagivano con me, a meno
che non mi stessero sul culo, rispondevo ed ero reattivo.
Ad esempio se Bale veniva a dirmi
qualcosa, rispondevo a monosillabi e cercavo di scaricarlo, se
proprio non capiva gli davo qualche rispostaccia.
Con altri come, appunto, Jese, che non
mi stava sul culo, se mi parlava io rispondevo.
Per cui non potevo ignorarlo. Non avevo
motivo in questo senso.
- Ti ho chiesto se secondo te Zidane
potrebbe farmi qualche piccolo allenamento extra anche a me come ha
fatto oggi con te... - Mi fermai sospeso come se mi mettessero
bruscamente da un film muto ad uno col sonoro. Frastornato lo guardai
senza capire e dovevo essere stato molto espressivo perchè si
affrettò a spiegare mettendo le mani avanti, con evidente
agitazione. Ecco, l'avevo messo in soggezione senza nemmeno volerlo.
- Non intendo dire che voglio fare le
cose che fai tu, sicuramente per te ha in mente cose specifiche come
le ha per ognuno di noi... però mi chiedevo se anche a me potesse
dare qualche esercizio extra mirato, ecco... perchè vorrei
migliorare e vedo che migliorano quelli che si fermano oltre la
regolare sessione! - Miracolosamente capii che si riferiva a Cris,
così mi feci distrarre e mi rilassai tornando a parlare rischiarato.
- Cris è uno stacanovista, è pazzo
scatenato. Nessuno può fare come lui. Lui arriva prima di tutti e fa
riscaldamenti ed esercizi vari, poi si fa gli allenamenti di un ora e
mezza come tutti e dopo si ferma ancora a fare palestra o talvolta a
perfezionare cose in cui si sente carente o magari rivede tecniche...
tipo ora è in fissa con le rovesciate ed è sempre a provare cose
per perfezionare il movimento della rovesciata. Ma nessuno può
arrivare ai suoi livelli perchè finisce sempre che resta almeno 4
ore in totale qua dentro. - Jese mi ascoltava rapito di quel che gli
stavo rivelando. Non aveva notato bene tutte queste cose.
- Io sapevo che si fermava oltre ma non
avevo idea di quanto e di tutto il resto... davvero si fa 4 ore ogni
giorno? - Annuii.
- Fra una cosa e l'altra sì e se tu
prendi lui come modello sappi che ti suicidi se fai così! L'idea di
fare allenamenti extra è buona, ma dosati, non regolarti su Cris,
insomma! - Jese sembrava pendere dalle mie labbra e annuì capendo
quel che gli dicevo.
- Ma a me è venuto in mente oggi
quando Zidane ti ha detto di fare allenamenti extra. Al che ho
pensato che anche Cris ne fa e giustamente lui è di un livello
pazzesco... poi se tu ne fai e stai avendo il tuo anno migliore mi
sono detto 'cavolo, è vero, è così che funziona! Jese, se vuoi
darti una mossa sai cosa devi fare!'. Però ovviamente io da solo non
so che genere di esercizi fare per migliorare, dipende sai... un
allenatore mi indirizza meglio... - Ovviamente erano cose sensate ed
ovviamente avrei dovuto dirgli che aveva ragione e che sicuramente
Zizou sarebbe stato contento di dargli qualcosa in più da fare, ma
realizzai che sebbene Cris aveva le sue paturnie in palestra e ci
lasciava il campo libero, se ci fosse stato anche Jese io e Zizou non
saremmo più stati soli. Che poi Cris ora era nel periodo palestra,
però di solito stava proprio in campo a provare i suoi tiri speciali
o altre cose. Non sempre stava dentro. Fu così che mi rassegnai. Non
potevo pretendere di avere Zizou solo per me mentre faceva
l'allenatore. Dovevo piegarmi a questa realtà ed accettarla.
- Se glielo chiedi sicuramente sarà
contento di darti qualcosa da fare anche dopo la sessione... - Dissi
alla fine quasi morbido. Volevo essere brusco, ma mi dispiacque per
lui perchè vedevo quanto ci sperava. Non ero ancora sicuro che
avesse veramente un debole per me, probabilmente se ci avessi provato
ci sarebbe stato, ma non è che ora fosse perso per me o cose simili.
Non mi soffermai molto, non notai la
sua felicità nel sentire la mia opinione, non lo seguii oltre con lo
sguardo.
Quando mi girai alla speranzosa ricerca
di Zizou, con delusione non lo vidi. Forse era meglio, avevo parlato
tanto con Jese. Se per due semplici parole aveva fatto tutto quel
casino -non plateale, ma per i suoi canoni lo era stato- non osavo
immaginare per un dialogo così lungo.
Capii che era meglio così e quando mi
stavo ormai rassegnando ad andare a cercarlo, mi scrisse lui un sms.
'Stasera vieni da me se ti va.'
Non potevamo parlarci in questo modo di
persona con il rischio che qualcuno sentisse. Era decisamente una
storia clandestina, la nostra. Non voleva proprio che si sapesse e
probabilmente se avesse immaginato che Cris, Pepe e Celo sapevano e
forse Bale intuiva qualcosa, il tutto mi si sarebbe ritorta contro.
A me stava bene che nessuno sapesse,
però non ero così fobico come lui.
Stava diventando una relazione da
servizi segreti.
Bale... solo lì me ne resi conto.
Cosa aveva capito?
Cosa sapeva?
Lui quella famosissima sera in cui io e
Zizou avevamo litigato, ci aveva sentito ed era uscito in tempo per
vedere Zizou riacchiapparmi e tirarmi in camera di nuovo. Cosa poteva
aver capito?
Se era un idiota niente, altrimenti
tutto.
Mi morsi un labbro pensandoci mentre
l'euforia di sapere che avrei passato la notte con Zizou mi passava.
Se Bale aveva capito, ma non sapeva di
dover tenere la bocca chiusa e metti che ne parlava con Luka che ne
parlava con Sergio, la cosa era davvero finita.
Nel giro di poco tutta la squadra,
anzi, l'intera società l'avrebbe saputo.
Scossi il capo fra me e me e mi decisi
a rattoppare un possibile evento catastrofico. Così cercai Bale per
parlargli e non dovetti faticare molto, perchè era seduto poco
distante da me che guardava la televisione.
Ma guarda.
Che Cris avesse ragione?
Ma no, stava sempre con Luka, l'avevo
notato pure io...
La cosa cominciava a farsi strana e
troppo ambigua. A me le cose ambigue innervosivano.
- Gareth... posso parlarti un attimo? -
Dissi andando subito al sodo senza troppi giri di parole. Bale
sobbalzò nel posto e mi guardò con meraviglia e subito una gran
gioia nel volto.
Cazzo, mica quello scemo aveva ragione!
Non poteva aver capito tutte quelle
cose sul serio.
È che se sapevi cosa guardare, lo
notavi!
- Certo! - Così decisi di farlo subito
in modo che fosse indolore.
L'idea di parlare con lui non mi
allettava, ma era davvero importante mettere tutto in chiaro.
Così mi alzai e lo condussi fuori
dalla stanza, non mi fidavo a parlarne in corridoio, ma non sapevo
che posto scegliere. La camera era fuori discussione, così entrai in
bagno e chiusi a chiave dopo essermi assicurato che non ci fosse
nessuno.
Dalla padella alla brace. Quando lo
guardai aveva un'aria che era tutta un programma. Sperava vivamente
che quello non fosse un sogno.
Cazzo, ma come era possibile?
Lui stava con Luka, non poteva essere
altrimenti!
Eppure era pimpante lì davanti a me.
Cazzo!
Mi tenni a debita distanza facendo
attenzione a non avvicinarmi mai troppo, quindi prendendo respiro
andai subito al sodo senza girarci intorno.
- Ascolta... non so cosa tu pensi sia
successo quella notte... -
Gareth inarcò un sopracciglio senza
capire subito a quale mi riferivo.
- Quando ci hai sentiti gridare... me e
Zizou... ehm... Zidane... - Mi stavo scavando la fossa da solo. Ormai
tutti sapevano che lo chiamavo Zizou, cosa che facevo solo io fra i
giocatori. Io e i suoi ex compagni di squadra, ovvero Iker e Sergio.
Per il resto solo i suoi colleghi lo chiamavano col nomignolo. Ed io,
appunto.
- Insomma, non so cosa tu possa aver
pensato... che idea ti sei fatto? - Chiesi alla fine brusco ed
ansioso. Lui trattenendo il respiro si grattò la nuca cercando di
ricordare o forse cercando le parole adatte per esprimersi. Che cazzo
ne sapevo.
- Io... beh, niente di particolare...
avevate litigato e... - Cercava di essere vago ma si stava sforzando
e capivo che invece si era fatto un'idea ed anche precisa.
- No senti, so che cosa pensi...
dimmelo chiaramente! -
Gareth, teso e a disagio, si arrese a
dire con una vocina quello che aveva pensato.
- State insieme? - Chiese alla fine.
Bene, proprio quello che dovevo evitare. Ma se già lo pensava era
meglio gli spiegassi vietandogli di parlarne con anima viva!
- Sì... però per favore... è una
cosa che deve rimanere fra pochi intimi, non deve essere sparsa.
Cioè... non parlarne con nessuno, guai se lo fai! Davvero! - Un po'
glielo chiedevo come favore ed un po' lo minacciavo, non sapeva come
dovesse sentirsi e la cosa non mi stupiva.
- No no certo che non lo dico a
nessuno... e a chi dovrei dirlo? - Chiese frettoloso in un normale
disagio visto i miei soliti metodi brutali. Io mi rilassai e alzai le
spalle.
- Non so... Luka... -
- Luka?! - Chiese smarrito.
- Sì... state sempre insieme, parlate
molto... sicuramente gli dici tutto... - Lo vidi sempre più
spaesato, come se non capisse bene il concetto centrale.
- Sì certo, parliamo molto, è uno dei
miei migliori amici se non l'unico vero, per il momento... lo conosco
dal Tottenham... - Ma... c'era un ma... era una frase sospesa ed io
inarcando le sopracciglia in attesa del resto, dissi impaziente.
- Ma? -
- Ma non stiamo insieme se è questo
che mi vuoi dire... - Corrugai la fronte e pensai un gran bel
'merda!'
Però con stupore esclamai:
- Ah no?! Sembra davvero che state
insieme! Sembrate anche una bella coppia affiatata... - Di solito non
notavo nulla e non me ne fotteva, tanto meno trovavo una bella coppia
qualcuno. Se non Cris e Riky.
Però in quel caso feci finta per
convincerlo a guardare Luka e non complicarmi la vita!
Gareth era davvero atterrato
bruscamente dalla Luna alla Terra saltando tutto il viaggio di mezzo.
Mi guardava stordito.
- No, davvero... ho notato che qua
vivete tutti la vostra sessualità in modo molto libero... so ad
esempio che Cris è gay e sta con Kakà, so che anche Sergio lo è...
beh, lui è bisessuale ma mi ha spiegato che preferisce i ragazzi e
che ha diverse avventure ma ha una relazione seria con qualcuno.
Insomma, so che in molti qua ne hanno e vivete questo lato di voi con
molta semplicità, cosa che mi piace ed ammiro, ma... io no! Io non
ho mai contemplato questa cosa né penso di farla con Luka... che è
come un fratello, ma niente di più! - Ok, ora ero sconvolto.
Sai come funziona nel mondo del calcio,
lo vedi e lo vivi ogni giorno... come fai a non esserlo?
Beh, era stupido da parte mia pensare
che tutti lo fossero, sapevo bene che non era così.
Molti lo vivevano così, ma non tutti.
C'erano anche quelli davvero etero. Ma per Gareth il caso era
diverso!
Gareth imitava Cris in tutto e per
tutto e a guardarlo si capiva che era gay, andiamo!
Tanto più che stava un sacco con
Luka... come poteva essere che non erano una coppia o che non gli
piacesse in quel senso?
A quel punto potevo tranquillizzarmi?
Non gli piacevo in quel senso?
Cris si sbagliava?
Io ci avevo visto male?
Ma era stato molto felice di sapere che
volevo parlargli, era stato altamente speranzoso quando mi aveva
visto chiudere la porta a chiave.
Storsi la bocca per nulla convinto, lui
si era accorto che non ero convinto.
- Non mi credi? - Chiese con un filo di
voce.
Scossi il capo e sventolai le mani
negando.
- No no figurati! Se dici che non lo
sei, non lo sei... è solo che... beh, se posso parlarti con
sincerità, lo sembri! Tutto qua! Sembri un po' gay e sembri attratto
da alcuni ragazzi... e soprattutto sembri innamorato di Luka! Ma che
ti devo dire? L'apparenza inganna! -
Per me l'argomento era chiuso, andai
alla porta per aprire ed uscire, ma lui mi fermò con quella di
continuare il discorso.
- Da cosa? Da cosa sembro un po' gay o
attratto da alcuni ragazzi? - Ok, qua la cosa si faceva complicata.
Si vedeva che ci teneva alla risposta, ma io non ne avevo idea. Poi
decisi di sforzarmi per togliermelo presto dalle scatole e lo guardai
grattandomi la nuca, lui stava fermo, io sempre alla mia distanza di
sicurezza.
- Non so Gareth... è una sensazione
che si ha guardandoti... sei molto curato, imiti Cris... e Cris è
gay... e comunque andiamo... imiti un ragazzo in tutto e per tutto,
si sa che lo adori, che è il tuo idolo... capisci? -
- Anche il tuo idolo è Zidane... -
Azzardò senza rifletterci. Ed io inarcai le sopracciglia malizioso.
- Infatti stiamo insieme! Io mi sono
preso una seria sbandata per lui! - Silenzio. Sospirai. - Ascolta,
non è che siccome è il tuo idolo ti piace in quel modo, non per
tutti è così. Per me è stato così. Però è indicativo che lo
adori tanto, lo imiti a quel modo... e poi hai degli atteggiamenti
che ricordano molto i gay. E che ti devo dire? Sembri attratto da
alcuni ragazzi... sai, ci sono volte che ti illumini quando uno o
l'altro ti si avvicina. Non lo fai con tutti. E con Luka hai davvero
un rapporto molto stretto... queste cose fanno pensare, ma se dici
che non è così... - Ora io ero semplicemente convinto che non se ne
fosse mai reso conto e che cercasse di negare l'evidenza perchè ne
era terrorizzato. Cose normali. Non tutti lo capivano e l'accettavano
subito e facilmente. Non volevo fare il suo terapista.
Pensavo d'aver sradicato l'argomento e
quindi tornai alla chiave, ma lui mi fermò ancora ed io alzai gli
occhi al cielo senza farmi vedere da lui, alle mie spalle.
- E' che mi hai colto totalmente
impreparato... è la prima volta che me lo dicono e mi hai
sconvolto... - Ammise. In realtà ci pensava da molto eccome, ma si
convinceva di sbagliarsi.
- Dai, se non è vero non te ne deve
fottere! - Mi ero anche sforzato di essere gentile. Dannazione anche
a me e a quando mi era venuto in mente di dirgli di non dire niente
di me e Zizou!
Lui fissava per terra e si stringeva le
mani in netta difficoltà. Non sapevo come fare.
- Vorrei capire meglio questa cosa...
io... non è che non ci penso... in realtà adorando tanto Cris e
imitandolo in questo modo, mi viene da chiedermi perchè. Però non
fremo ogni volta che in partita magari ci abbracciamo dopo i goal...
o quando lo vedo sotto la doccia... non sto lì a desiderarlo, non mi
incanto sul suo corpo. Lo trovo simpatico e brillante, sto bene con
lui quando mi parla e scherza, ma non è che proprio sia il mio
pensiero fisso. - Non glielo dovevo chiedere, non dovevo.
Chiusi gli occhi e sospirai fra me e
me, poi rassegnato mi decisi. Non mi pareva avessi molta scelta, a
quel punto.
- E... e c'è qualcuno con cui invece
ti senti così? - Gareth abbassò lo sguardo colpevole, stava
bruciando. La sua pelle era molto chiara e si vedeva il suo forte
imbarazzo.
La risposta la sapevo, ma speravo non
me la dicesse.
- Sì... però non mi ero mai fermato a
rifletterci. Sono cose che capitano ma non le ho mai notate. Ora che
ne parliamo capisco di cosa si tratta. - Mi ero proprio scavato la
fossa. Speravo non dicesse che ero io. Non glielo chiesi,
naturalmente.
- Non è detto che sia così. Non è
detto che sia questo. Magari invece non è nulla! -
- Però è una cosa molto forte. Quando
lo vedo nudo io... non riesco a staccargli gli occhi di dosso... e
spero sempre che sia lui a parlarmi, di poter approfondire un po' il
rapporto... non è così con tutti... - Quanto chiaro era che parlava
di me? Per quanto ottuso fossi, persino io l'avevo capito. O lui era
davvero così ingenuo, o lo faceva.
Non potevo allontanarmi di più da lui
perchè ero già alla porta, la mano sulla chiave pronta ad aprire e
ad andare. Lui però si avvicinava piano, imbarazzato, guardava
ovunque tranne che me.
- Sembri una persona molto sicura di
te... devi fidarti del tuo istinto... - Non aveva senso come
risposta, ma non sapevo cosa dirgli.
- Ora sono solo confuso. Ho sempre
pensato che non fosse nulla, ho sempre ignorato tutto. Ma tu arrivi e
mi dici che secondo te lo sono e mi obblighi a rifletterci, mi fai
notare cose che c'erano ma che non avevo mai voluto vedere. Forse è
così? Forse è vero? Quella cosa di cui parli c'è... - Ad un certo
punto sembrava una domanda, io non volevo approfondire un cazzo e non
volevo che mi si avvicinasse, però mi dispiaceva vederlo così
confuso. Oddio, mi dispiaceva.
In realtà era colpa mia, l'avevo
gettato io nel caos. Potevo tenere la boccaccia chiusa, cazzo!
- Non sei obbligato ad affrontarla. Non
sei obbligato a dirgli nulla e a vivertela. Non sei proprio
obbligato... - Che consiglio del cazzo. Infatti a quel punto lui mi
guardò senza credere che glielo dicessi davvero.
- Ma non posso stare nel dubbio! Finchè
pensavo di non esserlo era un conto, ma ora che mi hai messo il
dubbio... - Sospirai ed aprii la porta, si stava avvicinando troppo
ed io non volevo.
Mi infilai per andarmene, mi trattenni
un attimo e con aria incerta, ma cupa dissi:
- Non sono la persona adatta per queste
cose. Sono una frana coi consigli, per questo nessuno me ne chiede
mai! Io... che ne so... parlane con Luka, no? È tuo amico! Saprà
consigliarti qualcosa... - Me l'ero asciugata bene... come un
codardo!
Dopo di questo non aggiunsi altro, non
attesi risposte. Me ne andai in fretta e furia. Probabilmente aveva
capito che avevo capito che parlava di me e che non volevo essere
coinvolto. Non voleva ci provasse e testasse su di me.
Però probabilmente era l'unico con cui
avrebbe voluto testare... sospirai mentre mi strofinavo il viso
stralunato, avviato verso la mensa.
Come diavolo mi cacciavo in certi guai?
Ma soprattutto... perchè ispiravo le
prime volte gay di tutti?
Con Gonzalo era andata così, con Zizou
pure ed ora con Gareth. Perchè li deviavo tutti?
Incrociando Jese pensai che forse pure
lui, lo stavo deviando senza volerlo.
Io non volevo essere messo in mezzo a
quelle cose, cazzo. Volevo solo Zizou.
Quando lo pensai ero allucinato.
- Karim, ma stai bene? - Chiese una
voce dopo un buffetto sulla schiena.
Il fatto che fossimo in mensa davanti a
quasi tutti, mi meravigliò non poco, mi sconvolse e rimasi a
fissarlo così inebetito.
Ora stavo di nuovo maledettamente bene,
fanculo Gareh e gli altri.
- Sì... ora sì... - Dissi come un
coglione. Lui sorrise ed andò ancora meglio. Era proprio bello il
suo sorriso.
Oddio, ero svenevole.
Che vomito!
No, però era davvero bello quando
sorrideva.
Fanculo, Karim.
Pensai proprio così.
Dopo, ci avviammo insieme ai tavoli e
ci separammo solo all'ultimo andando ognuno al proprio tavolo dove
poi saremmo stati serviti.
Vidi passarmi dietro prima Jese che mi
lanciò uno sguardo tutto sorridente. Poi vidi Gareth fissarmi da
lontano con la sua faccia più terribile di sempre e venire subito
avvicinato da un preoccupato Luka.
Bene, si sarebbe confidato con lui che
avrebbe sicuramente messo in mezzo l'esperto numero uno sul campo.
Ovvero Cris.
Cris... conoscevo i suoi consigli.
Erano tutti uguali.
'Provaci'. Diceva lui. Lo diceva a
tutti. Prova e vedi, rischia, tenta.
Cazzo.
Dovevo prepararmi a Gareth che ci
provava con me per colpa mia, fra l'altro.
Dovevo solo tenere la bocca chiusa. La
tenevo sempre chiusa, l'unica volta che mi decidevo ad aprirla era
quando dovevo tenerla chiusa.
Quanto stupido ero?
Volevo uccidermi!