CAPITOLO XIX
LA CONCEZIONE DI SE'
Non che mi ci fossi appostato lì di
proposito, capitai dopo cena proprio vicino a Cris e Gareth.
Ero uscito fuori in terrazzo a prendere
un po' d'aria, anche se era inverno e si moriva dal freddo,
necessitavo di respirare e rischiararmi le idee prima di andare da
Zizou e provarci... o parlargli di Gareth e Jese. Mi chiedevo se
dovessi interpellarlo o renderlo partecipe, poteva essere una buona
idea.
Per cui ero lì a domandarmelo quando,
poco prima di girarmi ed entrare, sentii due voci parlare proprio lì
nell'angolino accanto alla porta finestra socchiusa, al di là di cui
c'ero io nell'ombra della sera.
Non mi avevano visto quando si erano
messi lì a parlare.
Non potevo entrare in quel momento,
percepii il mio nome, così muovendomi piano mi misi contro il muro
per non farmi vedere e rimasi in ascolto. Non volevo origliare, non
me ne fotteva di solito, però sentendo il mio nome capii che non
potevo entrare proprio ora e a quel punto tanto valeva rimanere lì a
sentire.
- Ma cos'è che ti piace in
particolare? Sai, a volte una persona piace in generale, ma non è
detto che sia come ragazzo, può essere anche come... beh, persona e
basta. Come amico! -
Cris cercava di tirare acqua in
generale prima di portarla al mio mulino o al suo. Era ovvio avrebbe
chiesto consiglio a lui, era l'esperto di turno e comunque il suo
idolo.
- E' che... sai, lo vedevo sempre sulle
sue, ombroso, serio. Magari spesso corrucciato. Mi incuriosiva, così
l'ho osservato. Lui parla così poco, sorride di rado. Poi arrivano
le volte in cui lo fa. Parla e magari dice qualcosa di brillante, fa
una battuta in modo serio che ti fa proprio morire dal ridere perchè
non le spara per far ridere davvero, non le dice per fare le battute,
però risultano tali. Ha un suo umorismo, no? E poi ti ritrovi a
vederlo sorridere e pensi che è un peccato che lo faccia poco perchè
è proprio un bel sorriso, gli sta bene, insomma. Però in effetti se
lo facesse spesso non sarebbe così speciale. Sai, lui è così
particolare, così misterioso che ha un suo fascino, ti chiedi che
tipo sia, perchè stia sulle sue, perchè parli poco. Che carattere
abbia, cosa gli piace, se ha amici. Non so, in qualche modo attira
l'attenzione perchè si distingue dalla massa. Non fa casino, non si
intromette in nulla, è calmo. Ha un modo di fare così distinto.
Arrivare a lui è impossibile. È che quando poi ci arrivi per
qualche motivo, ti senti al settimo cielo, ti senti speciale, ti
senti davvero euforico. Non puoi non sentirti euforico quando magari
ride per qualcosa che dici o fai tu, no? Ho paura di pormi nel modo
sbagliato, per cui cerco di evitare, ma gli sto nei paraggi perchè
magari se ha voglia io sono lì e sono pronto a cogliere. - Più
parlava e più era chiaro. Non mi serviva di vedere l'espressione di
Cris, immaginavo quale fosse.
Quella di chi capiva.
- Sei a questo livello? - Gareth si
smarrì in quel momento.
- Quale livello? - Chiese perso.
- Il livello che aspetti un suo cenno e
speri che ti parli! Quel livello! - Gareth non rispose, penso facesse
un'espressione smarrita e carica di vergogna, così Cris riprese
comprensivo e confidenziale. - Ascolta, ma da quanto è così? -
- Non so, da poco... ho maturato la
cosa con calma. Me ne sono accorto di recente, però. Poi me ne hanno
fatto brutalmente rendere conto. Mi han chiesto se sono gay perchè
lo sembro e così BOOM, ho provato a pensarci se avevano ragione. Mi
hanno detto che a volte sembro preso da alcuni ragazzi e ci ho
riflettuto, a volte in effetti mi succede. - Me l'ero proprio
cercata. Se fossi rimasto zitto non se ne sarebbe accorto. Ora me la
meritavo.
Sicuramente Cris non poteva immaginare
che quel qualcuno fossi io perchè non era il mio stile impicciarmi.
- E... e sei attratto fisicamente? Alla
fine quello che ti dà le risposte è questo, sai... può essere che
ti piaccia come persona, ma se non ti attrae... - Cris cercava ancora
di salvare il salvabile, ma quando disse così si interruppe. Ok,
potevo immaginare la sua espressione, ma mi girai piano senza fare
movimenti bruschi e lo vidi.
Gareth era di mille colori ed
imbarazzato, guardava per terra e si rovinava le dita.
- Ho capito... ti fa impazzire anche
fisicamente! - Mi morsi il labbro. Sapere di fare certi effetti negli
altri era incredibile, non mi ero mai reso conto di poter piacere
fino a questo punto.
- Beh, è un bel ragazzo. Diciamo che è
particolare, ha un fascino suo perchè non ha un viso proprio
regolare e perfetto, per cui non puoi dire che è bello come un divo,
però è una bellezza sua, no? Quel tipo di bellezza che attira e che
colpiscono. - Cris ora non stava per niente buttando acqua al mio
mulino. O in un certo senso si, ma io non volevo lo facesse. Volevo
ucciderlo.
- E' proprio così! E mi ritrovo sempre
incantato a fissarlo, quando non se ne accorge. Non me ne rendo
conto, mi capita. Poi lui si gira e io mi volto dicendomi che diavolo
sto facendo. E poi... - Cris capì, credo che la sua faccia -mi ero
girato di nuovo per non vedere più- fosse di nuovo evidente.
- Sotto la doccia? - Gareth mormorò un
'sì' sul disperato andante.
- Prima lo guardavo senza accorgermene,
poi ho cominciato a fissarlo e a pensare che avesse un bel fisico
perfetto, non eccessivo ma nemmeno scarso, per-fe-tto. E poi ho
iniziato a fissargli il... - Imbarazzo. Oh Dio.
- Il culo? - Risata cretina di Cris. -
Ha un bel culo Karim! -
- E non solo... - Aggiunse stremato
nelle ammissioni. Cazzo, volevo scorticarmi le orecchie.
- Beh, ha anche un bel cazzo! È vero
che non tutti ce l'hanno bello, quello di alcuni è ridicolo! Il suo
è pure grande... immagino che in tiro debba essere qualcosa di... -
Si fermò perchè forse la faccia di Gareth era allucinata ed io
volevo dargli un pugno. Era malefico. Parlava del mio cazzo!
- E' proprio quello a cui penso io. -
- E pensi anche a come dev'essere fare
certe cose, immagino... -
- Prima di oggi no. Poi ho avuto quel
dialogo e mi sono messo a pensare quanto potesse mai avere ragione.
Ed ho provato ad immaginarmi a fare certe cose con lui... mi è
venuto spontaneo... - Cris concluse eloquente.
- Ci sei riuscito benissimo... -
- Ad immaginare? Eh sì! - Ora avrei
avuto gli incubi! Ma perchè a me? Perchè? Non avevo fatto nulla di
male.
Cris rise e lo prese un po' in giro per
sdrammatizzare, in realtà penso lo sconvolse. Poi dopo un po' lo
sentii parlare seriamente.
- Lui ha una relazione con Zidane, lo
sai... - E ne parlava con tanta calma? Quello stronzo! Ora si
meritava il pugno.
- Lo so... non farei mai niente. Sono
sposato e per di più ho appena capito cosa mi succede. Ho passato
mesi a nascondere la testa sotto la sabbia e a fare finta di nulla.
Solo che ora... o mi davo delle risposte o impazzivo. Mi serviva un
consulto. Quindi è così? - Chiese amareggiato.
- Mi stai chiedendo se sei gay o se ti
piace Karim? - Gareth forse si strinse nelle spalle. - Ti piace
Karim, poco ma sicuro. Sull'essere gay non è detto, alcuni sono
bisessuali ma perchè attratti solo da una persona nello specifico.
In tutta la loro vita possono perdere la testa solo per uno dello
stesso sesso e poi continuare con quello opposto senza problemi. Sai,
io penso che in certi casi ci si innamori della persona e non del
genere. - Ovvio che Cris lo pensasse. Comunque aveva ragione.
Rimasero un po' in silenzio, se non se
ne andavano non potevo muovermi, alla fine finalmente Gareth concluse
amareggiato.
- Non farò mai nulla, tanto più che
anche se non fosse impegnato ed io non fossi sposato, comunque non ha
mai dato cenni nei miei confronti. È chiaro che non sono fra quelli
che gli piace. Forse anche mi odia, non so... - Mi sentii pure
stronzo e Cris cercò di rincuorarlo dicendo di non farmi prendere da
queste idee.
- Ma dai, lui è così ma non devi
fidarti dell'apparenza. È un gatto, è lunatico e diffidente di
natura, ma non è che odia. Karim odia con difficoltà... per lo più
gli altri gli stanno indifferenti. Poi c'è qualcuno che gli piace,
ma con altrettanta difficoltà. Per cui non credere che ti odi! Al
massimo gli sei indifferente! - Ma quanto poteva essere idiota? Io
ero insensibile e stronzo e me ne rendevo conto, ma se lui pensava di
consolare qualcuno così Dio ce ne poteva scampare dal suo aiuto!
Decisi che non sarei più andato da lui
a chiedere consiglio.
- Beh, sapere di non essere odiato è
già qualcosa... ma sicuramente non gli piaccio... -
- Mah... con lui tutte sono parole
grosse. Tu... secondo me tu – Ti prego, non dirgli di provarci, mi
ripetevo disperato. - Continua così. Rimani vago, pronto se a lui
gli gira un avvicinamento, ma non esporti troppo. Con lui non vale la
regola del rischio, perchè finisce che ti traumatizza. Non è
sensibile! Stai lì attento e vedi come si evolvono le cose, renditi
disponibile se gli va di approfondire il rapporto in amicizia, non
pretendere niente, mai, non forzarlo... è di quelli che per essere
colti, vanno lasciati liberi. Lo conosco da quasi cinque anni, è
così. - Ok, potevo risparmiargli la vita. Aveva detto cose vere e
non solo... mi aveva dato una gran mano. Se non mi veniva a rompere i
coglioni e provarci con me, mi toglieva da un grande impiccio.
Gareth annuì e lo ringraziò per poi
andarsene. Io sospirai di sollievo, mi aveva tirato via da un grande
guaio e considerando che di solito li provocava lui, era strano.
Cris rimase lì, non lo guardavo,
stetti fermo a ripensare alla conversazione sentita, mi sentivo
strano, onorato in un certo senso.
- Hai sentito? - Mi disse rivolto verso
la fessura e quindi verso di me.
Io mi girai verso di lui che mi
guardava, gli lanciai un breve sguardo e poi pensieroso e serio
tornai a fissare per terra, sempre rivolto verso di lui. Annuii.
- Cosa ne pensi? - Sospirai.
- Che ti devo un favore! Se gli dicevi
di provarci strenuamente mi sarei ucciso! - Lui rise.
- Ti conosco bene! So che odi i
corteggiamenti serrati! In generale vuoi solo essere lasciato in pace
e quando ti va sei tu a cercare una compagnia. Come un gatto! - Già,
come un gatto. Feci un piccolo sorrisino colpevole come per dire che
aveva ragione, ma ero ancora pensieroso e lui lo notò. Rimanendo al
di là della porta, seduto nella sedia su cui era stato tutto il
tempo a parlare con Gareth, disse.
- A Cosa pensi? - Io mi strinsi nelle
spalle e storsi la bocca, poi dopo un po' risposi.
- A quello che avete detto di me... a
quello che suscito negli altri... in lui in questo caso. Ma in
generale sapere quello che pensano gli altri di me, come mi vedono.
Anche tu, ad esempio... so che mi avevi visto qua, però penso sia
davvero quello che pensi di me, no? - A questo lo guardai e lui
sorrise dandomene conferma, poi si alzò e si stiracchiò finendo per
appoggiarsi al vetro e spuntare con la testa verso di me.
- Certo che ti conosco bene e che penso
tutto quello che ho detto. Tu non ti rendi conto di cosa susciti
negli altri, non sei consapevole di te e fa parte del tuo fascino.
Sei spontaneo. Sei così come sei, non sei una posa! Io ad esempio a
volte sono una posa. Tutti cerchiamo di piacere, chi più chi meno.
Di essere accettati o di non turbare gli altri o cose così. Tutti
fanno qualcosa per qualcun altro o per qualcosa. Tu no. Tu sei così
punto e basta. Il bello è che non hai nemmeno idea di come sei! - Mi
stava facendo apparire troppo 'bello'! Mi imbarazzai e feci un
sorrisino di circostanza alzando lo sguardo sul suo, a quella
vicinanza intima, al buio.
- E' così incredibile ottenere una mia
confidenza, una conversazione con me o una mia risata? - Chiesi
ripensando a quel che aveva detto Gareth.
Cris fece un'espressione molto
spontanea.
- Oh, non ne hai idea! È come vincere
una lotteria quanto succede! - Ridacchiammo insieme per
sdrammatizzare, poi sentendomi meno imbarazzato risposi.
- Comunque grazie per prima, se lo
incitavi a provarci con me sarebbe stato un dramma! - Cris rise
ancora.
- Ti ho detto che ti conosco! -
- Ho capito, ma conoscermi non
presuppone che tu sia per forza dalla mia parte. Magari per
divertirti potevi dirgli di provarci, Sergio l'avrebbe fatto! - Cris
continuò a ridere senza vedersi così speciale.
- Sì lui sì perchè è sadico! -
- Ma anche tu lo sei! - Così smise di
ridere e mi mise una mano sulla testa.
- Non sempre! - Annuii.
- Ho visto! Grazie per non esserlo
sempre, allora! - Così tornò a ghignare, mi fece l'occhiolino e se
ne andò dicendo d'avere un appuntamento telefonico col suo amore.
Gli dissi di salutarmi Riky e poco dopo
entrai anche io con una strana leggerezza.
Non mi ero mai reso conto d'avere in
lui un amico ed un complice.
Era nella mia lista bianca, ma non
l'avevo mai messo proprio al livello di Mesut, Sami e Rafa, per
esempio. Era bello sapere che c'era anche lui, lo vidi solo in quel
momento per quel che era. Era una di quelle persone che non facevano
sempre gli amici, ma che al momento giusto lo erano.
Fu una bella sensazione e quando andai
da Zizou avevo ancora questa espressione stampata in faccia.
Bussai con quella di non dirgli niente
di tutti i lunghi dialoghi avuti con mezzo mondo, ma appena mi vide
capì subito che avevo tante cose da dire. Evidentemente il fatto che
di norma non avessi nulla da dire non giocò a mio favore perchè la
prima cosa che mi disse da seduto sul suo letto, fu:
- Cosa ti è capitato? - Zizou si era
già messo in tenuta da notte, vederlo in pigiama mi faceva sempre un
effetto strano, molto intimo. Stava comunque lavorando, aveva una
cartella aperta accanto a sé con fogli sparsi sul materasso. La luce
del comodino era l'unica accesa.
Lo guardai senza capire mentre mi
abbassavo la cerniera della tuta.
- Perchè? - Classica domanda da me.
Zizou non si scompose, distolse lo sguardo e mentre metteva tutto via
in ordine, rispondeva calmo.
- Hai una faccia piena di meraviglia! -
Me ne resi conto solo mentre me lo
diceva, me la toccai come un idiota e lui rise vedendomi mentre si
alzava ed andava al bagno lasciando la porta semi aperta. Io mi tolsi
anche i pantaloni e rimanendo solo coi boxer e la maglietta, mi
infilai nel suo letto. Non sapevo cosa potevo pretendere da lui, per
cui era meglio evitare dare per scontato certe cose. Non volevo
attaccarlo e saltargli addosso come facevo ogni tanto, sapevo mi
avrebbe rifiutato.
- Beh... ho avuto un dialogo
particolare... più che altro ho sentito Cris e Bale che parlavano di
me... - Ero lì a chiedermi cosa dirgli di preciso, decisi di essere
vago e non specificare molto e soprattutto evitare di raccontargli di
Jese e Bale quando, una volta tornato di qua e steso sotto le coperte
con me, lì a guardarlo negli occhi mentre ci sistemavamo sul fianco
uno davanti all'altro, realizzai che invece ne volevo parlare.
Non volevo tenermi tutto per me come al
solito.
Volevo proprio dirgli tutto.
Così mi misi comodo, piegai il braccio
sotto la testa e senza pretendere mi abbracciasse e mi toccasse,
cominciai a dirgli senza che mi chiedesse nulla.
Che strani meccanismi si innescavano in
me.
Mentre raccontavo dal dialogo con Jese
a quello con Bale e poi con Cris, mi rendevo conto che quest'ultimo
aveva avuto ragione.
Per ottenere qualcosa da me non me la
dovevano chiedere, dovevano aspettare che mi andasse di farlo.
Sperando che prima o poi mi andasse!
Parlai molto e mi sentii bene nel
farlo, lo facevo di rado ed ormai solo con Zizou, era bello e
liberatorio e non avevo paura che lui fraintendesse e scoppiasse la
terza guerra mondiale, perchè di fatto parlare di tutto era la base
di un rapporto ed era la prima volta che lo facevo davvero.
Quando conclusi lui non si era perso un
dettaglio, non dormiva e mi guardava attento ed interessato.
- Pensi di interessare a Jese? - Su
Bale ormai era una certezza, per cui la domanda era sul piccolo.
Alzai le spalle.
- Non so, secondo Cris sì... io non
sono bravo in queste cose... può essere, ma magari è solo un
interesse vago. Sai del tipo che se ci provo lui ci sta altrimenti
non si fa avanti... - Zizou annuì senza sbilanciarsi, così gli
chiesi cosa ne pensava e non fece il misterioso come di solito,
semplicemente rispose chiaro.
- Penso che sia così. Non che tu gli
piaccia proprio, però non gli dispiaci e se tu ci provassi lui ci
starebbe... ti sta nei paraggi perchè ha visto come funzioni, per il
resto asseconda le tue mosse... -
- Beh, se si ferma anche lui dopo con
noi è quasi un seguirmi... -
Commentai. Lui non poteva negarlo e con
un sorrisino malizioso concordò anche su quello.
- Non hai torto... questa cosa lo rende
intraprendente. Vediamo fin dove si spinge! - Non stava facendo per
niente il geloso e rendendomi conto che mi stavo deludendo di quello,
puntai i riflettori su Bale che invece ci aveva davvero provato.
- Bale mi ha sorpreso, quando Cris mi
aveva detto che anche lui aveva uno strano interesse per me, gli ho
dato del visionario! - Zizou rise di nuovo, non che la cosa mi
dispiacesse, adoravo la sua risata, però preferivo facesse il
geloso. Del resto come si faceva ad essere gelosi di Bale? Era
davvero brutto!
- Io l'avevo notato! -
- Cosa? E non hai detto nulla?! -
Esclamai spontaneo ed impettito.
- E cosa dovevo dire? 'Non guardare
Karim'? Dai... - Era assurda come pretesa, ma volevo che fosse almeno
un po' geloso! Possibile che non lo fosse?
Lui lo capì ma non si mosse e non mi
toccò. Era proprio da lui. Dovevo accontentarmi io di quel che mi
dava e farmelo bastare, altrimenti mi scordavo anche quello. Che
palle!
- Io pensavo che stesse con Luka o al
massimo puntasse a Cris! - Lui scosse il capo serio e sicuro.
- No no, su Cris me ne sono accorto. È
solo ammirazione, lo adora, ha perfezionato la sua tecnica di
calciatore su di lui, ma è diverso il modo in cui guarda lui da
quando guarda te. Con lui è divertito, con te... beh, ti mangia con
gli occhi! - Provai un forte senso di ribrezzo, l'idea di essere
mangiato da lui non mi piaceva. Zizou capendolo tornò a scoppiare a
ridere e sebbene mi piacesse, volevo estirpare dalla mia mente
l'immagine di Bale che mi saltava addosso. Dio non volesse mai che
succedesse sul serio.
- Se mi tocca penso che lo scaravento
sotto terra! Sappi che non mi controllo in quel caso! - Borbottai
impettito mettendomi sulla schiena ed incrociando le mani dietro la
nuca.
Lui continuò a ridere e scuotere la
testa.
- Sei così rigido! -
- Cos'è, vuoi che ci provi con me? -
Zizou mi guardò con un'aria delle sue, indecifrabile.
- Ah, può fare quello che vuole... -
Così mi alzai infervorato sul gomito e
lo guardai incredulo e battagliero.
- Andiamo, non dirmi che non ti darebbe
fastidio! -
Zizou non si scompose e fu lui a
mettersi nella posizione in cui ero prima, quindi sulla schiena e le
mani dietro la nuca, beato e sereno.
- Mi darebbe fastidio se tu ci stessi
ma so che piuttosto diventi un killer! Quindi la cosa non mi turba
proprio! -
- Che divento un assassino? - Chiesi
serio.
- Che lui ci provi con te! - Zizou
tornò a ridere e capii quel che dicevano prima Cris e Bale. Che io
ho questo modo di dire le cose serio, cose che invece sembrano
battute.
- Allora non sei geloso? - Chiesi col
broncio e deluso, lui smise di ridere e malizioso mi chiese con un
sopracciglio inarcato.
- Vuoi che io sia geloso? - Non ero di
certo uno che mentiva, men che meno in una situazione simile che mi
ero cercato di proposito!
- Certo! Solo che tu non lo sei mai! -
Zizou così rise ancora e togliendo il braccio da dietro la testa, lo
mise intorno a me, mi attirò a sé e mi fece sistemare sul suo
petto. Io mi misi in posizione strategica per guardarlo, avevo il
mento su di lui ma la testa era dritta. Mi carezzava distrattamente
la schiena nuda scendendo fin sotto, nella zona lombare. I
grattini... oh, che estasi! Sapeva che li adoravo!
Feci l'aria beata, come un gatto che fa
le fusa.
- Sei un libro aperto per me. Capisco
ogni atteggiamento, espressione e parola che dici... so che al centro
dei tuoi pensieri ci sono io, è impossibile essere geloso. -
Corrugai la fronte senza capire.
- A volte dici che non capisci cosa
penso e la cosa provoca gran casini perchè non comunichiamo. Mi dici
di esprimermi di più! - Avevo davvero ragione, non poteva negarlo e
pensandoci meglio si corresse senza scomporsi troppo.
- Sì è vero, però io parlo in
generale. - Come se fossi il solo!
- Quindi di solito capisci che sei al
centro dei miei pensieri? E non ti senti un presuntuoso? - Nella mai
testa aveva davvero senso quella frase, forse non nella sua che si
limitò a ridere.
- E' colpa tua che mi ci metti sempre
dentro! Che c'entro io? - Eh, anche dal suo punto di vista aveva
ragione. Sospirai e decisi di lasciar perdere adagiando la testa,
appoggiai la guancia sul suo petto dove prima avevo solo il mento, mi
accomodai meglio col resto del corpo contro il suo, allacciai un
piede alla sua gamba e dissi ancora in beatitudine per la sua mano
sulla mia schiena che saliva e scendeva dolce.
- Mi piacerebbe tu fossi geloso ogni
tanto... -
- Con Jese la prima volta lo sono
stato. Te l'ho detto. Ora ho capito la lezione e non ha più senso
esserlo. Mi hai rassicurato. Non ti è bastato quella volta? Quante
ne vuoi? - Sorrisi vittorioso, era quello che volevo sentirmi dire di
nuovo.
- Mi farò bastare quella... - Conclusi
contento. Lui scosse il capo ma non disse nulla, chiuse la luce del
comodino e capii che non avremmo fatto sesso. L'accettai perchè
comunque ero più legato a lui di prima, dopo il discorso che avevamo
avuto.
Era vero, comunque.
- Sai, pensavo a quel che ha detto
Cris... cioè Cris e Bale... non mi rendo conto di come sono,
dell'effetto che faccio agli altri... ha detto che sono spontaneo e
che non so nemmeno come sono! -
- Ha ragione, è così che sei. È
questo il tuo fascino. - Mi piaceva che lo dicesse, ma volevo
arrivare ad un altro punto.
- Ma cos'è che ti è piaciuto tanto di
me? Perchè hai deciso che potevi provare ad avere questa cosa con
me? Non è una cosa presa alla leggera, non perchè ti tirava o
perchè in quel momento ti andava... non l'hai mai fatto, non sei
tipo... - Non valeva la pena girarci troppo intorno.
Zizou rimase un po' in silenzio a
pensarci, io trattenni quasi il fiato nell'attesa, dopo un po' si
decise a rispondermi sempre con le sue mani addosso che mi davano
estasi.
- Lentamente ho perso la testa per te.
Mentre tu la perdevi per me, io la perdevo per te. Lentamente. Non
c'è stato un motivo o qualcosa. Ti ho scoperto e ti ho scoperto
sempre più ed ogni volta mi piacevi sempre più, fino a che non ho
più potuto ignorarlo. È vero che è stata una decisione ardua,
potevo anche andare avanti tutta la vita senza fare niente con te,
ero sposato. Ero tentato di farlo, ma stando con te ogni giorno non
ci sono proprio riuscito. Ho capito che semplicemente volevo te, ti
volevo fino in fondo ed in tutti i modi. Che ne valevi la pena.
Che... che non potevo evitarlo anche se avevo delle buone ragioni per
farlo. - Era stato esauriente e quel che aveva detto mi era piaciuto
molto, infatti gongolai fra me e me e con un sorriso sornione che
sprizzava gioia da ogni poro, alzai la testa e prima di baciarlo
mormorai contento.
- Sono contento che l'hai fatto. - Ora
ero davvero felice. Lo baciai e lui mi accolse con la sua calma ed il
suo controllo, mi feci invadere dal solito calore, potevo baciarlo
venti volte e tutte e
venti ero sempre al settimo cielo. Era
ancora la cosa che volevo di più. Era questo che intendeva forse...
con me si capiva subito quando uno mi piaceva o no. E quando mi
piaceva, questo diventava tutto il mio mondo, fraintendere era
difficile.
Non lo diventava come capitava agli
altri, non mettevo scritte al neon, non ero esplicito, però
conoscendomi, sapendo quanto poco facevo in generale verso gli altri,
diventavo esplicito a modo mio.
Con i miei piccoli segni i miei piccoli
gesti.
Ormai Zizou li conosceva tutti e piano
piano anche le piccole cose che riuscivano a turbarci, sarebbero
andate via. Lentamente, con calma, avrebbe sistemato tutto sempre
più.
Così, contento com'ero, mi lasciai
prendere dal sonno.
Dormire fra le sue braccia era sempre
una delle cose più belle in assoluto, per me.