CAPITOLO
VII:
LA TIGRE
L'odio per José crebbe e macinò nei
mesi, fino ad arrivare alla semifinale di Champions League di
ritorno, quando avremmo avuto l'occasione di vincerla contro il
Dortmund, quando sarebbe bastato degli accorgimenti del mister,
essere motivati, essere sostenuti.
Iker ci provò, ma noi ormai eravamo
fuori partita, eravamo nervosi e disillusi ed eravamo soli, lui non
era nemmeno entrato negli spogliatoi. Non si poteva arrivare a quei
livelli.
Lui stava rovinando tutto per i suoi
cazzo di principi del cazzo. Principi fra l'altro sbagliati.
Li vedevo tutti spenti, sofferenti,
increduli. Non sapevano dove sbattere la testa, alcuni già
piangevano. Non sapevano uscirne.
Anche io ero convinto che ormai fosse
finita, se era per quello.
E lo dissi.
- Possiamo solo aspettare la fine
dell'anno. - Dissi a mezza voce. Qualcuno lì mi sentì e mi chiese
spiegazioni.
- Cosa sai? -
Io alzai lo sguardo nervoso e
scoglionato. Ero al limite, avevo tenuto troppo.
- Che se ne andrà comunque finisca
l'anno. E comunque peggio di così non può fare. -
Gli altri mi guardarono sospettosi.
- Ma lo deduci tu o lo sai!? - Erano
voci che tutti sapevano, ma per me era diverso.
Li guardai sicuro e battagliero.
- Io lo so! - Così mi alzai per uscire
dagli spogliatoi, ma Cris mi fermò e mi girò. Non serviva me lo
chiedesse. Sospirando sperai di non fare danni, così alzai il dito
in segno d'avvertimento e con l'aria assassina, dissi:
- Se esce da qua giuro che vi uccido. E
ne sono capace. - Tutti alzarono le mani in segno di assenso. - Già
da quest'estate, quando Perez ha messo in aspettativa Zizou che
voleva andarsene, aveva deciso che comunque sarebbe andato l'anno,
alla fine l'avrebbe mandato via. Quindi dobbiamo in ogni caso
resistere solo fino alla fine. - Poi mi voltai e strinsi i pugni
nervoso. - Qualunque essa sia! - Non so se servì, però dopo di
quello finirono l'anno disastroso con meno angoscia di quanto fatto
fin'ora. Forse gli avevo reso la fine meno amara, dopotutto.
Gli ultimi venti minuti José si decise
a mettere me e Riky, era come una resa sotto un certo punto di vista,
perchè oltre a Riky e Iker aveva fatto la guerra anche a me non
ammettendo che potevo essere più utile di Gonzalo in certi casi.
Lì lo stava ammettendo.
Quando si abbassò a mettere noi due in
campo, la squadra finalmente iniziò a giocare, facemmo i venti
minuti migliori, segnammo, ma non riuscimmo a raggiungerli. A Iker
non avrebbero fatto 4 goal. Diego era bravo, ma per certe partite
serviva l'esperienza di un capitano pluri premiato come Iker.
Perdemmo, molti piangevano, molti erano
furiosi. Io stentavo a tenere la tigre a bada, per usare un termine
noto.
Mi costringevo spasmodicamente a stare
buono, ma non ce la facevo.
I giorni successivi fu forse peggio,
qualcuno decise di fare pace col mister per non finire l'anno in modo
tanto tragico, come Sergio ad esempio. Qualcuno invece chiuse
completamente e basta. Come Cris.
Io non riuscivo a tenermi.
Mi sentivo ribollire ogni volta che lo
incontravo o che lo vedevo, se mi parlava poi era anche peggio.
Arrivai al punto di non rispondergli
nemmeno se mi parlava in modo diretto, gli stavo alla larga, cambiavo
posto. Ormai in me si erano accumulate le cose di un anno intero,
molte che avevo ingoiato e prime fra tutti la questione di Zizou.
Era colpa sua se se ne era andato, solo
sua.
Ed io non gli avevo detto niente per
non passare dei segni che sapevo non potevo passare.
Quando però arrivò il momento dei
saluti, dopo che era stato ufficializzato il suo passaggio al
Chelsea, fece un discorso di circostanza sugli anni passati qua, su
quello che avevano vinto insieme, sulle gioie e sulle sconfitte,
ringraziò tutti e fece l'ipocrita nel non menzionare i fallimenti e
gli errori. Fece la parte di quello dispiaciuto.
Dio Santo, ci odiava quello stronzo!
Non vedeva l'ora di andarsene!
Altro che dispiacersi!
È solo che voleva salvare il salvabile
della sua faccia di culo, sarebbe stato orribile da parte sua
andarsene senza dire nulla.
Bene o male lo salutarono tutti, chi
restio, chi ricordando che comunque i primi anni con lui erano stati
belli.
Io no. Io non potevo.
Non dissi niente, ingoiai tutto mentre
dentro di me la rabbia montava, ero arrivato ad un livello
spaventoso.
Però riuscii ad andarmene.
Miracolosamente.
Senza dirgli nulla.
Non so come ci ero riuscito, non so per
quale miracolo.
Però non servì a nulla.
Sapevo che Zizou aveva una riunione con
Perez per decidere subito la sua posizione, per cui volli andare in
sede per sapere da lui il responso ed avere la prima buona notizia di
questo anno di merda.
E vederlo ovviamente.
Peccato che prima di vedere lui, vidi
qualcun altro.
Qualcuno che mi ero sforzato di evitare
con tutto me stesso.
Girovagavo per la zona relax con un
caffè in mano, in attesa di un sms di Zizou. Gli avevo scritto 'Sono
in sede che ti aspetto'.
Mi stavo per mettere la musica alle
orecchie e perdermi nel mio mondo, quando una voce alle mie spalle mi
chiamò. Familiare come lo era il suo accento.
Chiusi gli occhi prima di girarmi e
maledii l'universo intero.
Mi feci forza e col bicchiere di caffè
in mano, mi voltai verso di lui.
José era lì.
- Che ci fai qua?! - Chiese diretto.
- Aspetto Zizou. - Risposi. Ormai non
era più nessuno in tanti sensi. Potevo fare quel cazzo che mi
pareva.
Non aveva più uno straccio di potere.
- Ti senti ancora con lui? - Chiese
sorpreso. Ci fu qualcosa nel suo tono che mi fece rivoltare dopo che
gli avevo dato le spalle per chiudere e sedermi.
Qualcosa che non mi piacque.
Quasi... scherno!
Ero teso e duro come una statua di
marmo, lo sguardo da gatto stava diventando quello di una tigre,
sentivo in me la trasformazione, sentivo che tremava tutto dentro,
che lo stomaco si stringeva in una morsa e il nervoso alle stelle, la
testa mi batteva.
- Non ho mai smesso! - Dissi criptico.
- Allora alla fine è con lui che
stai... - Anche questo aveva molte interpretazioni, ma il modo in cui
lo disse non mi piacque. Sempre una specie di presa per il culo.
Come se non potesse proprio capire come
potevo fare.
- Non stiamo insieme, ma non sono
affari tuoi ciò che siamo. - Non volevo rovinare la reputazione di
Zizou in nessun caso, quello era un pezzo di merda e non era il caso
di fargli capire certe cose.
Lui allora, sempre con quell'aria
strafottente del cazzo, disse spavaldo.
- Non lo sono? -
- No! - Dissi subito ringhiante.
- E quando mi scopavi non erano affari
miei? -
Aggrottai la fronte.
- Quando ti scopavo non c'era niente
fra me e lui, esattamente come ora. E comunque nemmeno fra noi c'era!
Non so se tu hai mai pensato che scopassimo per qualcosa, ma ti sei
sbagliato di grosso! -
Si mise a ridere sempre strafottente
per mascherare forse quel che provava. O per irritarmi di più. Beh,
ci riusciva bene.
- Però gli morivi dietro! E ci muori
anche ora! -
- Punto primo non capisco che cazzo te
ne fotte, punto secondo come fai a dirlo. - Cercavo ancora di
trattenermi, mi sentivo devastare da una forza incredibile capace di
fare l'irreparabile. Speravo se ne andasse, ma evidentemente voleva
una resa dei conti, alla fine.
- Ho gli occhi, so che lo adoravi, so
che hai giocato bene quando hai cominciato ad instaurare un rapporto
con lui, so l'influenza positiva che aveva su di te! E quando ho
visto le foto della premiazione di questo anno, brillavi di luce tua!
- Concluse secco.
- E allora? - Chiesi piatto. Voleva
farmi esplodere, lo capii da quella risposta impertinente e
provocatoria.
- E allora perchè mi scopavi? -
Sgranai gli occhi incredulo che me lo chiedesse.
- Perchè mi andava di scopare! Al
contrario di te che invece lo facevi per motivi calcistici! - Finse
di non capire ed io risi. - Andiamo, pensi che sia un coglione? Il
primo anno litigavi con me per stimolarmi a giocare meglio, ma visto
che non ha funzionato il secondo hai cercato qualcuno che mi piacesse
con cui stimolarmi. Hai usato il rinforzo positivo! Visto che
funzionava, hai pensato anche di scoparmi per dimostrarmi quanto ti
piacessi, quanto ti fidassi di me, quanto mi volevi! Tutto questo ha
dato i suoi frutti. Ma poi ti sei scontrato con Zizou, se ne è
andato, io arrabbiato con te per questo non ti ho più cercato e tu
non ti sei abbassato a rincorrermi! Quest'anno hai deciso che non
valeva la pena sbatterti per cercare di farmi giocare meglio! O forse
non avevi più carte! O forse sapevi che il solo che poteva
stimolarmi, alla fin fine, era Zizou! -
Scosse il capo mentre le parole
fluivano in me come un fiume in piena. Ma ero appena all'inizio. Rise
sempre con scherno ed ironia per non darmela vinta, non credeva a
quello che dicevo ma io non potevo smettere.
- E' questo che pensi? Che ti scopavo
per farti giocare meglio? - Annuì rimanendo a debita distanza. - Tu
vaneggi! -
- Perchè mi scopavi, sentiamo! -
- Perchè mi andava! -
- Ah sì? E dopo non ti andava più? -
- Dopo non andava a te e non sono uno
che rincorre gli altri! -
Così mi avvicinai e lo puntai col
dito, rabbioso, furioso, montato all'estremo.
- No, tu hai deciso di vendicarti
perchè non eri tu ad avere il potere di farmi giocare meglio, perchè
ruotava tutto intorno a Zizou che tu odiavi o forse invidiavi. Lui
aveva un potere che tu sapevi non avresti mai avuto! Eri invidioso di
questo ed hai deciso di rovinarmi per questo! Per vendicarti di lui,
della cosa che a lui era riuscita e che a te non era riuscita! E mi
hai messo in parte! -
- Tu vedi troppi film! -
Risi.
- Oh no, io vedo troppo bene la realtà!
-
- La realtà? E quale sarebbe? - Apriti
cielo, un invito da non farmi.
- I tuoi fottuti giochi del cazzo! Tu
giochi sempre su tutto e con tutti, sei falso al cento percento in
ogni caso e con chiunque, ti servi di tutti e appena non ti servono
li scarichi come la merda nel cesso! Anche con Cris è così! L'hai
leccato fino a che sapevi che ti era utile, adesso che te ne andrai
sparerai merda su di lui perchè tutti sappiamo quanto vi odiavate e
litigavate, durante quest'anno! Riky? Riky lo sostenevi fino a che
non hai pensato che non era più utile. Allora l'hai trattato di
merda! Iker stesso discorso! IO STESSO DISCORSO! ZIZOU STESSO
DISCORSO! Ci hai tutti usati salvo poi fottertene quando pensavi non
ti servissimo! Ed ora cosa hai ottenuto? Dopo che hai fatto questo
gioco di merda, alla fine della tua avventura qua, cosa cazzo ti è
rimasto? Titoli? Pochi! Affetto? Un cazzo! Qua ti odiano tutti, hai
perso la Champions League e la potevi vincere, quest'anno, perchè
avevi costruito una squadra formidabile! Sarebbe bastato abbassarti
ad usare Riky, a non fare lo stronzo con Zizou, ad usare me con più
criterio, a non sbattere in panchina giocatori importanti del calibro
di Iker e di tutti gli altri che a turno ti facevano incazzare! Hai
fatto i tuoi giochi di merda per non abbassarti ad ammettere che
sbagliavi e che le tue idee non erano giuste, per dei principi del
cazzo. E cosa hai ottenuto? Vittorie? Titoli? Gloria? Amore? Dignità?
No, hai perso tutto! Qua ti odiano e non hai nulla in mano! Se ci
trattavi tutti meglio, se facevi meno lo stronzo, se riconoscevi al
di là dei tuoi stramaledetti gusti personali la realtà dei fatti,
ora avresti la fottuta decima in mano e saresti un eroe! Bastava che
quella sera tu avessi fatto l'allenatore, ci avessi motivati, avessi
fatto la formazione davvero migliore di tutte. Sarebbe bastato
mettere Mesut e Riky insieme, sarebbe bastato mettere me appena hai
visto che Gonzalo non era in serata, mettere Iker fra i pali! Invece
ti sei tenuto i tuoi fottuti principi del cazzo e guarda che cos'hai!
- José era livido, ricordo bene la sua faccia perchè in tre anni
che era lì non l'aveva mai avuta.
Voleva prendermi a pugni ma sapeva che
non era il posto ed il momento, non poteva abbassarsi a tanto, voleva
andarsene con la sua fottuta dignità, ma io sapevo che una volta che
cominciavo non potevo fermarmi, sapevo che l'avrei demolito. Di cose
da dire ne avevo troppe.
- Io penso che invece tu ce l'abbia con
me per un'altra cosa, che non te ne fotta davvero un cazzo della
squadra, non come vuoi farmi credere! - Assottigliai lo sguardi
perchè sapevo a cosa pensava. Senza il minimo senso di
autoconservazione, disse: - E' per Zizou che sei così furioso con
me, che non mi hai più parlato e cercato e mi ignori! Perchè
secondo te è colpa mia se se ne è andato! Il tuo adorato Zizou! -
Ed ecco le parole da non dire, il nome da non dire ed il tono da non
usare.
Strinsi il bicchiere di caffè ormai
freddo, lo accartocciai nella mano ed il liquido uscì sporcando me
ed il pavimento.
Strinsi così forte per non stringere
il suo collo e sempre puntandolo col dito, furioso, ruggii.
- Tu non devi nemmeno permetterti di
nominarlo! -
- Perchè, è tuo? Hai detto che non
state insieme! -
- Non sei degno nemmeno di leccargli le
scarpe! - Ero partito e lui voleva solo infierire, non gli
interessava altro. Era furioso del fatto che avessi scelto Zizou a
lui.
- Ti sta sul culo che se ne è andato
prima che te lo potessi scopare! -
- Tu hai rovinato il mio sogno, è
questo che mi sta sul culo! E la cosa più ridicola è che tu nemmeno
te ne rendi conto! Non hai capito quale cazzo è il punto! Io ho
cominciato a giocare a calcio per lui, ho imparato studiandomelo, so
vita morte miracolo di lui. Se l'anno scorso ho fatto la mia stagione
migliore è stato per lui. Lo amavo da sempre! Quando sono arrivato
qua ed ho visto che lui sarebbe stato nello staff sono impazzito di
gioia, non ho mai provato niente di più bello! I sogni di una vita
intera si realizzano, passi anni ed anni da quando nasci a fare
qualunque cosa in funzione sua e poi lo incontri, ti allena, è lì
con te che ti aiuta... non esiste una felicità più grande! Io
volevo solo continuare a giocare allenato da lui, non volevo altro! E
tu hai rovinato il mio sogno, il sogno di una vita. Tutto quello che
io ho mai desiderato tu... tu l'hai rovinato perchè sei uno stronzo
di merda! L'hai voluto solo per stimolarmi, l'hai trattato di merda
mettendolo al margine di tutto il resto, l'hai mortificato ed
umiliato dicendolo e non l'hai nemmeno trattenuto, non hai fatto
niente, hai goduto nel vederlo andarsene! È per questo che non ti ho
parlato. Perchè volevo metterti le mani addosso! Ti odio come non ho
mai odiato nessun altro! Mi hai fottuto perchè sono ingenuo ed
ottuso, ma non succederà più! Ora che ho visto chi sei vaffanculo,
José! Vaffanculo davvero! Hai rovinato la cosa più bella della mia
vita, quella a cui tenevo di più, non ho mai desiderato tanto
qualcosa come con lui. Allenarmi con lui. Solo questo! Non scoparlo.
Non mettermi con lui! Solo allenarmi con lui! Sei una merda ed ora a
Londra rifletti su tutto quello che hai seminato e vedi se hai
raccolto qualcosa! Cerca di capire se ti è rimasto qualcosa di bello
da questa esperienza e sii onesto con te stesso! Di chi è la colpa?
- Silenzio. L'avevo lasciato senza parole, era un momento
proverbiale. Forse stava pensando a cosa dire, ma io non volevo
saperne.
Scossi il capo, indietreggiai e con
orrore e amarezza conclusi così:
- Mi disgusti. Ti odierò per sempre! -
Forse parole da ragazzino, ma comunque oneste.
Quando arrivai alla porta, Zizou era lì
e mi salì dentro un nodo che mi fece pregare di sprofondare e
sparire. Aveva sentito tutto ed aveva una di quelle arie
irriconoscibili.
Non sapevo interpretarlo, non ne avevo
il coraggio, avevo paura che disapprovasse tutto.
Me ne andai oltre senza dire nulla,
odiando anche me stesso e quel fiume di parole.
Forse aveva pensato di farmi esplodere
e di divertirsi, non aveva immaginato cosa tenevo. Ma chi poteva
immaginarlo?
Questo era il lavoro di un anno intero.
Il mio anno peggiore di tutti.
Speravo di dimenticarlo perchè
onestamente non ne potevo più.
Non sentii quel che gli disse né se
dopotutto gli disse qualcosa. Volevo andarmene da lì, ero diretto
alla macchina, puntai l'ascensore e le porte si stavano richiudendo
dentro, quando una mano le bloccò, le riaprì e si infilò lui.
Zizou apparve e dopo cinque secondi
bloccò le porte.
Io ero appoggiato alla parete di
specchi e mi tenevo al manico con forza spasmodica, tremavo.
Non potevo farcela, non potevo
guardarlo, non potevo parlargli e non potevo muovermi.
Quello scoppio mi aveva prosciugato e
la consapevolezza che mi aveva sentito mi faceva sentire peggio. Non
sapevo dire perchè ma era così.
Non osavo guardarlo, fissavo dall'altra
parte ma finii per alzare gli occhi sullo specchio e vedere cosa
faceva, perchè stava fermo e zitto.
- Non è finito così. - Disse solo,
piano.
Non capivo cosa intendeva, non riuscivo
a ragionare.
- Cosa non è finito? - Mi vergognavo
di me.
- Il tuo sfogo. - Sospirai senza
capire.
- Non dovevo, lo so che ho sbagliato.
Ma quando ha cominciato io... e non dovevi ascoltare, erano cose mie,
non volevo tu le sapessi, così ti metto in imbarazzo e... - Tornai
ad abbassare gli occhi, mi vergognavo e tremavo e stringevo il
manico.
Vaneggiavo.
Poi lui mi prese il braccio, tirò e mi
voltò verso di lui. Mi guardò avvicinando il viso al mio e mi
catturò completamente.
- Ti manca qualcosa per completare il
tuo sfogo. - Ripeté quasi con dolcezza. Allora capii cosa intendeva.
Nel momento in cui capii, il resto, come diceva lui, arrivò.
Finalmente le mie amare lacrime
scesero, le lacrime per il mio anno peggiore, un anno buttato, un
anno che sarebbe dovuto essere prezioso.
Uscirono insieme ai residui di nervoso
accumulato e allo scoppio appena avuto.
Se Cris era una bomba atomica, io non
ero da meno. Non lo ero stato.
Mi cinse fra le sue braccia, mise una
mano sulla mia nuca e nascose il viso contro il suo collo,
nell'incavo. Io mi aggrappai a lui e rimasi così, rigido a piangere.
Poi, lentamente, mi ammorbidii contro di lui, contro il suo collo.
- Non volevo andasse così. Non volevo
te ne andassi. Non volevo ti sentissi umiliato. Non volevo ti
rovinasse il tuo adorato posto. Non volevo ti facesse perdere un
anno. E non volevo perderlo io. Abbiamo perso tutti un anno, tutti!
Doveva essere un anno grandioso, era un anno prezioso ed invece per
colpa sua e della sua follia lui... cazzo, non so nemmeno perchè è
cambiato così! Prima gli importava di noi, prima faceva tutto per
farci stare al meglio possibile! Persino con Riky! E poi cosa? Cosa
cazzo è successo dopo? Non riesco a capire, non riesco a
capacitarmene! Non... non ce la faccio... ha rovinato tutto! Tutto! E
se penso a quello che poteva essere... mi viene ancora una tale
rabbia! Un anno andato a puttane così! Cazzo! - Piangevo e parlavo a
denti stretti contro di lui, sempre tenendomi. Lui ascoltava, mi
stringeva e stava con me.
Paziente.
Dopo un po' smisi di parlare e rimasi
solo a piangere.
Dopo un po' smisi di piangere e rimasi
solo abbracciato forte a lui.
Fu allora che parlò.
- Niente è buttato. Anche questo anno
è servito a qualcosa. A rendervi tutti più forti emotivamente.
Superato lui, supererete tutto. Avete vissuto delusioni brucianti e
rimpianti atroci che aiutano a crescere e forgiare. Quest'esperienza
preziosa, per quanto brutta sia, è necessaria a tutti quelli che
aspirano ad essere dei calciatori completi. Da qui potete solo
crescere e andare alla grande. - Le sue parole mi curarono, guarendo
cellula dopo cellula tutto quello che lui aveva distrutto col suo
cancro.
Avevo bisogno di credere che fosse
così.
Non mi staccai. Rimasi così e lui non
mi lasciò andare.
- Gli ho chiesto solo se ora era
contento. Non ho aspettato una risposta. Si vedeva che non lo era.
L'avete sconfitto su tutta la linea, Karim. Dovete essere fieri di
questo. Anche se vi è valsa sofferenza e rimpianti. - Sospirai, poi
scossi la testa, mi separai e mi pulii il naso, la bocca ed il mento
con la manica. Infine lo guardai con gli occhi gonfi di lacrime, mi
sentivo un bambino, la testa esplodeva e martellava.
- Voglio solo dimenticare e
ricominciare. Voglio che questo sia l'anno più bello della mia vita.
- Sorrise orgoglioso di me e di questa mia reazione. Evidentemente
quella che sperava.
- E' così che lo devi cominciare. - Mi
sentivo meglio, avevo buttato fuori il cancro fino all'osso e mi ero
fatto aiutare da lui. L'unica persona che avrei potuto accettare.
Poi mi resi conto.
Zizou era lì con me.
Dopotutto quel coglione qualcosa di
positivo l'aveva fatta nascere, anche se contro la sua volontà
evidentemente.
- Grazie per esserci stato, per esserci
ancora, per... perchè ci sei sempre quando impazzisco e do di matto,
o quando ho bisogno di parlare, o quando ne ho voglia... perchè in
qualche modo riesci sempre ad esserci quando ne ho bisogno. Pensavo
tutto quello che ho detto prima. Per me tu sei, ora come ora, la cosa
migliore della mia vita. Spero che continui ad esserlo, non importa
come. Mi basta che tu ci sia. In qualsiasi modo tu voglia. - nascosi
di nuovo il viso contro il suo collo per la paura di baciarlo e di
essere rifiutato. Lui si limitò ad abbracciarmi.
- Intanto sappiamo che ci sarò come
direttore sportivo. E poi si spera che il nuovo allenatore mi voglia
come suo secondo. - Mi fermai e lo guardai alzandomi di nuovo senza
capire.
- Il nuovo allenatore? -
- Se tutto va bene sarà Ancelotti. Non
poteva capitarci di meglio! Se si tratta di ricostruire su terra
bruciata, lui è il migliore! Lo conosco bene, ci ho già lavorato
insieme. È tutto l'opposto di Mourinho. - Mano a mano che parlava,
mi sentivo meglio solo per quella notizia. Poi col secondo treno,
realizzai il resto.
- Sarai il direttore sportivo?! - Qua
cominciò a ridere, mi ero illuminato dopo due minuti che me l'aveva
detto.
- Sì... -
- E secondo allenatore? - Annuì.
- Se tutto va bene sì! - Ed ecco di
nuovo quella felicità, quella che mi avevano tirato via, che mi
avevano strappato via a morsi. Quella felicità che José aveva
cercato di calpestare. Quella felicità tornò più di prima, mi
invase, mi investì e le lacrime tornarono, ma le domai con un
abbraccio fortissimo e l'incapacità di tenere le labbra lontano
dalle sue.
Gli presi il viso e lo baciai, ma senza
lingua.
Preso contropiede non si oppose, però
lo lasciai e lo mollai del tutto mettendo le mani avanti e
sventolandole.
- Cazzo scusa, ho questa mania... mi
hai reso pazzo di gioia e non mi sono trattenuto! Ti vedrò ogni
giorno! Non ci posso credere! - Lui rideva e meno male che rideva, io
volevo sprofondare.
Però vedendo la sua risata mi calmai.
Andava bene, dopotutto.
Finchè rideva andava tutto alla
grande.
Sbloccai l'ascensore e sospirai.
- Giuro che non lo faccio più. Sarò
un angioletto! - Così continuò a ridere.
- Mi preoccuperei in quel caso! Non
saresti più tu! - A questo punto riuscii a rilassarmi anche io e
sentirmi leggero.
In qualche modo, dopo la tempesta,
arrivava sempre il sole.
Era pazzesco.
Non parlammo di sentimenti, di cosa era
stato, di cosa provavo, di cosa volevo. Non parlammo di quel che ci
eravamo detti. Di cosa aveva riflettuto per questo periodo. Se era
meno confuso riguardo sé stesso.
Non parlammo.
Andammo in vacanza ognuno per conto
proprio, riflettendo ulteriormente su tutto.
Quando Clohé, la mia pseudo ragazza
con cui ogni tanto mi vedevo più che con altri, mi disse che era
incinta, riuscii anche a chiedermi se era mio il bambino. Ma non lo
chiesi a lei.
Non provai niente di particolare, non
avevo mai voluto essere padre, non era mai stato un mio pensiero, non
avevo un senso paterno né una voglia in tal senso.
Non sapevo cosa pensare.
Dopo José e Jeremy avevo deciso di
evitare i ragazzi e limitarmi alle ragazze, visto che non avevo una
particolare voglia di esibirmi accoppiato, per me avere la ragazza
consisteva nel stare ogni tanto con la stessa donna, fare sesso
libero e poi lasciare che prendesse la pillola. Era uno sfogo
sessuale. Clohé mi ispirava sessualmente, era francese, aveva un che
di Zizou anche se era una donna e al tempo stesso mi distraeva da lui
in quanto donna. Me lo metteva in tiro abbastanza, ma quando Zizou
tornò nella mia vita seriamente, dopo quel giorno, avevo giusto
cominciato a pensare se dopotutto non fosse meglio lasciarla. Se lui
tornava veramente nella mia vita, se potevo mettermi con lui, se
avevo delle possibilità, non avrei avuto voglia e nemmeno bisogno di
una ragazza. Al contrario di Cris, non la tenevo per coprirmi. La
tenevo per distrarmi. Ma se non avevo bisogno di distrarmi, che senso
aveva?
Però alla fine proprio mentre meditavo
di lasciarla, mi disse che era incinta.
Non volevo essere padre ma nemmeno non
esserlo. Sapevo di dovermi assumere le mie responsabilità e comunque
era un'occasione unica per me che non aspiravo a sposarmi e a mettere
su famiglia. Aspiravo a Zizou, io. Forse quella era l'unica occasione
per essere padre.
Non ero entusiasta, ma nemmeno
contrariato.
Mi limitai ad accettarla e a
sostenerla.
Mi occupai di tutte le spese del caso,
cercai di esserci nei controlli importanti e le dissi che doveva
trasferirsi da me, le proposi di provare a farla funzionare
seriamente ma senza l'impegno di sposarci e cose simili.
Provarci.
Non essendo entusiasta non volli fare
pubblicità di alcun tipo, qualche giornalista francese ci vide in
ospedale e capì che doveva essere per la gravidanza, in qualche modo
la notizia trapelò, non la confermai mai ma ovviamente i miei amici
mi chiesero se fosse vero, io dissi di sì ma capirono che la cosa
non mi faceva molto effetto. Mi conoscevano, non si aspettavano
molto. Mi avevano visto provare serio entusiasmo solo per Zizou.
Clohé andava bene per me, lo ammettevo
da solo. Era dolce e non era invadente. L'ideale per uno come me.
Forse potevamo andare d'accordo. Non a
caso erano poche le donne che mi andavano bene. Le cercavo col
lanternino.
E poi forse con Zizou non sarebbe mai
successo nulla. Il fatto che io avessi perso la testa per lui, non
diceva che lui mi avrebbe veramente ricambiato. E nemmeno che ci
saremmo messi insieme.
Comunque né lei né il figlio mi
avrebbero fermato.
Tanto ero capace di essere discreto. Di
fatto di me nessuno sapeva un cazzo, ero chiuso e riservato, dovevo
solo continuare ad esserlo e non era un problema.
Sicuramente il figlio ne avrebbe
giovato. Lontano dai riflettori e dalle cazzate di una persona
popolare.
Poteva funzionare, mi dissi. Era una
cosa che poteva farsi.
E comunque non avevo scelta.
In ogni caso non la vissi mai con
l'ansia e la gioia spiccata. La vissi con la tranquillità più
totale. Mi andava bene. Semplicemente mi andava bene.